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dente dell’epistrofeo. L’estremità craniale del corpo e la superficie ventrale del dente<br />
concorrono a formare una singola ampia articolazione con l’atlante, mentre<br />
dorsalmente il dente presenta una faccia rugosa per l’inserzione dei legamenti che lo<br />
tengono in situ. L’arco dell’epistrofeo possiede un processo spinoso molto alto e<br />
lungo nel cane, e presenta due faccette articolari poste a livello dei processi articolari<br />
caudali che servono per l’articolazione con i processi articolari craniali della terza<br />
vertebra cervicale. I processi trasversi sono larghi, ognuno è attraversato alla base da<br />
un foro trasversario nel quale si portano l’arteria, la vena e il nervo vertebrale.<br />
Nel cane l’epistrofeo è caratterizzato da uno sviluppatissimo processo spinoso, che<br />
sorpassa sia l’arco dorsale dell’atlante sia le lamine di C3. L’estensione in senso<br />
craniale del processo spinoso eguaglia quella del dente. Tra epistrofeo ed atlante vi è<br />
una grande incisura (incisura vertebrale craniale) per il passaggio del secondo nervo<br />
cranico; tale incisura va a formare il foro intervertebrale tra atlante ed epistrofeo.<br />
L’articolazione atlantoepistrofica è racchiusa in un’unica capsula articolare; le due<br />
ossa sono tenute in sede mediante il legamento dell’apice del dente, che unisce l’apice<br />
del dente con il margine ventrale del foro occipitale, e da una coppia di legamenti alari<br />
che dal dente si dirigono obliquamente ai margini ventrolaterali del foro occipitale. Un<br />
legamento trasverso fissa ulteriormente il dente passando sulla superficie dorsale di<br />
questo e unendo le pareti interne dell’arco ventrale dell’atlante.<br />
Una membrana atlantoepistrofea chiude lo spazio interarcuale, la sua parte media è<br />
ispessita da fibre elastiche e costituisce il legamento atlantoepistrofeo dorsale, che<br />
unisce l’estremità craniale del processo spinoso dell’epistrofeo con il tubercolo dorsale<br />
dell’atlante (Dyce, 2006).<br />
Le restanti vertebre cervicali diventano progressivamente più corte dalla terza alla<br />
settima; tali vertebre sono tutte del tipo opistocele, le estremità craniale e caudale del<br />
corpo sono quindi fortemente incurvate, formando una vera e propria testa della<br />
vertebra, e hanno direzione obliqua (Dyce, 2006). La cresta ventrale è evidente ma più<br />
rilevata nelle ultime vertebre cervicali (Barone, 1995). L’arco è robusto e ampio, ma il<br />
processo spinoso è scarsamente sviluppato tranne che su C7.<br />
I processi trasversi diventano più voluminosi nelle vertebre cervicali più caudali e sono<br />
orientati dorso-ventralmente in direzione cranio-caudale; ognuno di essi si biforca in<br />
due tubercoli, dorsale e ventrale, e quello ventrale si allarga caudalmente come una<br />
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