Aggiornamento su tecniche e manovre di corda - Scuola Franco Alletto
Aggiornamento su tecniche e manovre di corda - Scuola Franco Alletto Aggiornamento su tecniche e manovre di corda - Scuola Franco Alletto
CLUB ALPINO ITALIANO Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo e Sci Alpinismo Scuola centrale di Alpinismo Scuola centrale di Sci Alpinismo AGGIORNAMENTO SU TECNICHE E MANOVRE DI CORDA Approvato dalla CNSASA il 20 novembre 1999 Aggiornato nel marzo 2000
- Page 2 and 3: 1. UTILIZZO IMBRACATURA • Incorda
- Page 4 and 5: (ribaltamento); il problema è tutt
- Page 6 and 7: PROGRESSIONE DELLA CORDATA SU GHIAC
- Page 8 and 9: IMPUGNATURA DELLA CORDA La corda vi
- Page 10 and 11: PROGRESSIONE DELLA CORDATA A 3 ELEM
- Page 12 and 13: Longe con cordino
- Page 14 and 15: Allestimento corda doppia
- Page 16 and 17: NODO BLOCCANTE CUORE Il nodo a cuor
- Page 18 and 19: NODO BLOCCANTE BELLUNESE O SVIZZERO
- Page 20: Paranco semplice: PARANCHI DI RECUP
- Page 24 and 25: PARANCO MEZZO POLDO Recupero median
- Page 26 and 27: PARANCO DI RECUPERO “MEZZO POLDO
- Page 28 and 29: PARANCO DI RECUPERO “MEZZO POLDO
- Page 30 and 31: Paranco veloce (SISTEMA "VANZO") Si
- Page 32 and 33: INTEGRAZIONI AL SISTEMA DI RECUPERO
- Page 34 and 35: METODO DI CALATA CON “FRENO A DOP
- Page 36 and 37: METODO DI CALATA CON “FRENO A DOP
- Page 38 and 39: AUTOSOCCORSO - BILANCINO (Ricongiun
- Page 40 and 41: AUTOSOCCORSO - BILANCINO (Ricongiun
- Page 42 and 43: AUTOSOCCORSO - CORDA DOPPIA CON FER
- Page 44: AUTOSOCCORSO - CORDA DOPPIA CON FER
CLUB ALPINO ITALIANO<br />
Commissione Nazionale Scuole <strong>di</strong><br />
Alpinismo e Sci Alpinismo<br />
<strong>Scuola</strong> centrale <strong>di</strong> Alpinismo<br />
<strong>Scuola</strong> centrale <strong>di</strong> Sci Alpinismo<br />
AGGIORNAMENTO SU TECNICHE<br />
E MANOVRE DI CORDA<br />
Approvato dalla CNSASA il 20 novembre 1999<br />
Aggiornato nel marzo 2000
1. UTILIZZO IMBRACATURA<br />
• In<strong>corda</strong>tura imbraco “Basso”<br />
• In<strong>corda</strong>tura imbraco “combinato”<br />
• Progressione <strong>su</strong> ghiacciaio (senza sci)<br />
• Progressione <strong>su</strong> ghiacciaio (con sci).<br />
2. ANCORAGGI SU NEVE<br />
3. CORDA DOPPIA<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> longe<br />
Sistema con corde bloccate<br />
Discesa con corde al seguito.<br />
4. NODI AUTOBLOCCANTI<br />
Prusik infilato<br />
Cuore<br />
E<strong>di</strong> o Lorenzi<br />
Bellunese o Svizzero<br />
Uso piastrina GIGI<br />
5. PARANCHI DI RECUPERO<br />
Sistema paranco “semplice”<br />
Sistema paranco “mezzo poldo”<br />
Sistema paranco “mezzo poldo” con spezzone<br />
SistemA paranco veloce “Vanzo”<br />
6. AUTOSOCCORSO<br />
• Calata con giunzione <strong>di</strong> corde (freno moschettone o<br />
piastrina).<br />
• Bilancino (ricongiungimento della <strong>corda</strong>ta)<br />
• Doppia con ferito
Utilizzo dell’imbracatura<br />
Per approfon<strong>di</strong>menti <strong>su</strong>ll’impiego dell’imbracatura si rimanda alla<br />
videocassetta e alla <strong>di</strong>spensa intitolati “imbracature a confronto<br />
nella progressione <strong>su</strong> ghiacciaio e in parete” <strong>di</strong>ffusi nel marzo<br />
del 1998 dalla Commissione Materiali e Tecniche e dalla <strong>Scuola</strong><br />
Centrale <strong>di</strong> Alpinismo della CNSASA.<br />
Le considerazioni essenziali vengono <strong>di</strong> seguita richiamate.<br />
Esistono in commercio almeno tre tipi <strong>di</strong> imbracature:<br />
Imbracatura bassa (definita nelle norme cosciale),<br />
Imbracatura combinata (cosciale + pettorale),<br />
Imbracatura completa.<br />
- Lo scopo principale dell’imbracatura è quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuire<br />
<strong>su</strong>l corpo umano, in modo razionale e non traumatico, la forza<br />
d’arresto.<br />
- Nel caso della progressione in cardata <strong>di</strong> conserva<br />
(attraversamento <strong>di</strong> un ghiacciaio), chi deve trattenere<br />
un’eventuale caduta del compagno è facilitato se si trova<br />
in<strong>corda</strong>to “basso” e cioè se il punto d’applicazione della strappo<br />
(nodo) si trova vicino al baricentro del corpo, paco sopra il<br />
bacino. Chi e in<strong>corda</strong>to basso avanza can il bacino e si accoscia<br />
rapidamente arretrando le spalle, posizione favorevole alla<br />
tenuta, mentre chi è in<strong>corda</strong>to alto si inclina in avanti, fa passi<br />
affrettati e scomposti a vola con la faccia nella neve. Un<br />
ulteriore vantaggio dell’imbracatura bassa è dato dalla maggior<br />
prontezza dei muscoli più potenti del corpo (quadricipiti<br />
femorali) allo sforzo che si verifica.<br />
- L’in<strong>corda</strong>tura bassa offre la non trascurabile como<strong>di</strong>tà <strong>di</strong><br />
poter togliere o indossare con più facilità vari capi <strong>di</strong> vestiario.<br />
- In un eventuale sospensione, in special modo con il peso<br />
della zaino, è innegabile la scomo<strong>di</strong>tà dell’imbracatura “bassa”
(ribaltamento); il problema è tuttavia facile da risolvere se si<br />
tiene indossata la parte alta a se si pre<strong>di</strong>spone un sistema<br />
(fettuccia a cor<strong>di</strong>no che lega gli spallacci dello zaino alla <strong>corda</strong><br />
me<strong>di</strong>ante un moschettone) che si passano facilmente agganciare<br />
alla <strong>corda</strong> <strong>di</strong> trattenuta, in caso <strong>di</strong> sospensione.<br />
In forma sintetica si presenta il seguente prospetto <strong>su</strong>ll’uso<br />
corretto dell’imbracatura.<br />
USO IMBRAGATURA SOLO BASSA COMBINATA<br />
attraversamento <strong>di</strong><br />
ghiacciaio con e senza sci<br />
X<br />
progressione da capo<br />
<strong>corda</strong>ta o da 2° senza zaino<br />
X X<br />
progressione da capo<br />
<strong>corda</strong>ta o da 2° con zaino<br />
X<br />
<strong>di</strong>scesa a <strong>corda</strong> doppia<br />
con zaino<br />
X<br />
<strong>di</strong>scesa a <strong>corda</strong> doppia<br />
senza zaino<br />
X X<br />
Osservazioni <strong>su</strong>l prospetto<br />
• Il contrassegno “X” presente nella casella stabilisce il<br />
corretto impiego<br />
• Si esprime parere positivo all’uso della sola imbracatura<br />
bassa nella pratica sci-alpinistica.<br />
• Si può notare, ad esempio, che mentre nella progressione da<br />
capo<strong>corda</strong>ta con zaino è necessario <strong>di</strong>sporre dell’imbracatura<br />
bassa collegata con la parte alta, nella progressione da<br />
capo<strong>corda</strong>ta senza zaino è consentito sia l’uso con la sola<br />
imbracatura bassa che con quella combinata.
Collegamento della <strong>corda</strong> all’imbracatura combinata<br />
Chiudere le asole<br />
dell’imbracatura con<br />
un cor<strong>di</strong>no annodato<br />
stretto (il nodo a otto<br />
della <strong>corda</strong> non deve<br />
passare)<br />
Imbraco<br />
parte alta<br />
Cor<strong>di</strong>no annodato<br />
Il nodo a otto deve<br />
essere costruito<br />
sotto la chiu<strong>su</strong>ra<br />
della parte alta<br />
Imbracatura bassa<br />
Corda principale<br />
Nodo a otto
PROGRESSIONE DELLA CORDATA SU GHIACCIAIO<br />
NODI A PALLA<br />
CORDATA A TRE<br />
Lo scopo dei no<strong>di</strong> a palla (nodo delle guide con frizione<br />
ripassato) è quello <strong>di</strong> frenare e <strong>su</strong>ccessivamente bloccare<br />
lo scorrimento della <strong>corda</strong> <strong>su</strong>l bordo del crepaccio nel<br />
caso <strong>di</strong> caduta. Si raccomanda l’uso <strong>su</strong> ghiacciaio innevato<br />
dove l’in<strong>di</strong>viduazione dei crepacci è più <strong>di</strong>fficile.
BULINO CON BRETELLA<br />
Avvolgere la parte rimanente della <strong>corda</strong> a tracolla con anelli <strong>di</strong><br />
lunghezza tale da arrivare all’altezza della cintura dell’imbraco.<br />
Far passare la <strong>corda</strong> in doppio prima attraverso l’allacciatura<br />
dell’imbracatura e poi <strong>di</strong>etro gli anelli <strong>di</strong> <strong>corda</strong>, realizzare l’asola<br />
del bulino e farvi passare la <strong>corda</strong>, realizzare l’asola del bulino e<br />
farvi passare la <strong>corda</strong> doppiata lasciando la bretella<br />
<strong>su</strong>fficientemente lunga per portarla a tracolla.
IMPUGNATURA DELLA CORDA<br />
La <strong>corda</strong> viene tenuta a mano rovesciata (palmo rivolto<br />
verso il basso e pollice verso se stessi); questo ha lo<br />
scopo <strong>di</strong> avvertimento e parziale smorzamento <strong>di</strong><br />
un'eventuale caduta del compagno (messaggio).<br />
La <strong>corda</strong>ta <strong>su</strong> ghiacciaio nello sci-alpinismo<br />
La <strong>corda</strong>ta <strong>su</strong> ghiacciaio con gli sci, per il momento, si realizza<br />
secondo il sistema presentato nelle due tavole <strong>su</strong>ccessive.<br />
L’imbracatura, chiusa con cor<strong>di</strong>no, viene collegata alla <strong>corda</strong><br />
me<strong>di</strong>ante moschettone a ghiera e l’asola con nodo barcaiolo. Si<br />
usano i no<strong>di</strong> a palla. La <strong>corda</strong> rimanente, come <strong>di</strong> con<strong>su</strong>eto, viene<br />
posta a tracolla e bloccata (bulino con bretella).
PROGRESSIONE DELLA CORDATA A 2 ELEMENTI CON GLI SCI
PROGRESSIONE DELLA CORDATA A 3 ELEMENTI CON GLI SCI
ANCORAGGI SU NEVE<br />
Ancoraggio provvisorio e ancoraggio definitivo<br />
Dopo aver trattenuto il compagno si realizza un primo ancoraggio<br />
provvisorio che può essere eseguito con piccozza o bastoncini da<br />
sci. Successivamente si costruisce un ancoraggio definitivo con<br />
due o più piccozze, oppure con sci, chio<strong>di</strong> o corpi morti.
Longe con cor<strong>di</strong>no
Longe con fettuccia
Allestimento <strong>corda</strong> doppia
Corda al seguito<br />
In presenza <strong>di</strong> pareti articolate, <strong>di</strong> balze o <strong>di</strong> pericolo caduta sassi onde<br />
evitare alle corde <strong>di</strong> incastrarsi, fermarsi o danneggiarsi, è possibile<br />
portarle appresso per <strong>di</strong>stenderle durante la calata. Pre<strong>di</strong>sporre una<br />
<strong>corda</strong> bloccata all'ancoraggio con un nodo Guide o barcaiolo, si inserisce il<br />
<strong>di</strong>scensore e il nodo autobloccante mentre il resto della <strong>corda</strong> va avvolta<br />
in asole <strong>di</strong> uguale lunghezza (una bracciata) piegate <strong>su</strong> se stesse e<br />
<strong>di</strong>sposte alternativamente prima a destra e poi a sinistra <strong>su</strong>lla mano Il<br />
mazzo delle asole si lega con un cor<strong>di</strong>no (in corrispondenza della mano<br />
<strong>su</strong>lla quale è stata avvolta la <strong>corda</strong>) e agganciata ad un anello dell'imbraco<br />
facendo in modo che durante la calata la <strong>corda</strong> possa svolgersi da sola.<br />
Agganciare il capo dell'altra <strong>corda</strong> all'imbraco e con la stessa costruire un<br />
Mezzo Barcaiolo <strong>su</strong>lla sosta con il quale il compagno potrà farci sicurezza<br />
durante la calata. Questa operazione verrà<br />
effettuata solo per il primo <strong>di</strong> calata, tutti gli altri eseguiranno la <strong>corda</strong><br />
doppia tra<strong>di</strong>zionale e l'ultimo, sciolte le due asole, che bloccano le corde<br />
alla sosta, e recuperato il moschettone potrà scendere a <strong>su</strong>a volta.<br />
NODI AUTOBLOCCANTI
NODO BLOCCANTE CUORE<br />
Il nodo a cuore deve essere eseguito con due moschettoni uguali,<br />
entrambi trapezoidali e privi <strong>di</strong> ghiera.<br />
Si tratta <strong>di</strong> un sistema autobloccante semplice ed efficace che<br />
però deve sempre essere tenuto sotto un certo carico in quanto<br />
i moschettoni potrebbero incrociarsi e dare problemi.<br />
Considerando che il carico sia a sinistra, si passa là <strong>corda</strong><br />
dentro-due moschettoni e si fa rientrare il tratto <strong>di</strong> <strong>corda</strong> che<br />
esce dal moschettone destro dentro il solo moschettone<br />
sinistro, entrando da sinistra. E’ importante che l'asola che<br />
avvolge i due moschettoni sia un po’ verso l'alto, <strong>su</strong>l corpo<br />
centrale.
NODO BLOCCANTE EDI O LORENZI<br />
Il nodo e<strong>di</strong> può sostituire il cuore. Ha il vantaggio <strong>di</strong> essere<br />
realizzato con moschettoni qualsiasi, e in assenza <strong>di</strong> carico non<br />
rischia <strong>di</strong> mettersi in posizioni critiche.<br />
Considerando che il carico sia a sinistra, si passa la <strong>corda</strong> nel<br />
moschettone agganciato all'ancoraggio e si raddoppia la spira in<br />
modo da creare un anello. Si fa salire questo anello lungo l’asse<br />
maggiore del moschettone e si aggancia ora il secondo<br />
moschettone in modo che venga schiacciato dall'anello. Poi si<br />
inseriscono nel moschettone inferiore i due tratti <strong>di</strong> <strong>corda</strong> che<br />
scendono da quello principale.
NODO BLOCCANTE BELLUNESE O SVIZZERO<br />
Si posiziona il pollice parallelo alle corde verso in basso in <strong>di</strong>rezione del<br />
carico, e si avvolge lo spezzone <strong>di</strong> <strong>corda</strong> iniziando a monte e dando tre giri<br />
<strong>su</strong>l "<strong>di</strong>to e <strong>corda</strong>" e poi ancora almeno tre giri <strong>su</strong>lle sola <strong>corda</strong>.<br />
Si porta ora il capo dello spezzone in alto, io si infila al posto dell'in<strong>di</strong>ce<br />
per poi uscire a metà degli avvolgimenti. Successivamente i vari<br />
avvolgimenti vengono ben stretti <strong>su</strong>lla <strong>corda</strong> e quin<strong>di</strong> si realizza un nodo<br />
semplice <strong>su</strong>l capo libero.<br />
Il nodo bellunese non è un nodo da abbandonare a se stesso, ma<br />
va tensionato e tenuto sotto costante controllo.<br />
La parte che svolge la maggior funzione <strong>di</strong> tenuta è quella della prima<br />
spira avvolta, cioè quella che guarda a monte verso l'ancoraggio; è quin<strong>di</strong><br />
importante che il nodo sia ben stretto.<br />
Si può aumentare il numero <strong>di</strong> spire verso monte se si hanno dubbi <strong>su</strong>lla<br />
tenuta del nodo: si consideri che tre e tre è il numero minimo (è<br />
consigliabile 4 o anche 5 spire).
FRENO –ASSICURAZIONE PER<br />
“SECONDI DI CORDATA”<br />
Placchetta “GiGi”<br />
Efficace sistema <strong>di</strong> assicurazione da usarsi<br />
però solo per secon<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>corda</strong>ta (perché<br />
non <strong>di</strong>namico).<br />
In caso <strong>di</strong> volo del “secondo” la <strong>corda</strong> si<br />
blocca da sola senza l’intervento <strong>di</strong>retto <strong>di</strong><br />
chi assicura.<br />
Note: questo sistema <strong>di</strong> assicurazione non<br />
va mai usato per il “capo <strong>corda</strong>ta”<br />
DISCENSORE IN<br />
CORDA DOPPIA<br />
Per aumentare o <strong>di</strong>minuire l’azione<br />
frenante del sistema<br />
Note: se usato in modo corretto non<br />
attorciglia le corde
Paranco semplice:<br />
PARANCHI DI RECUPERO<br />
- Si pre<strong>su</strong>ppone che il compagno caduto collabori almeno parzialmente al<br />
recupero.<br />
- Si deve avere a <strong>di</strong>sposizione almeno il doppio della <strong>corda</strong> che trattiene il<br />
compagno che deve essere recuperato.<br />
- Di solito si attua quando la caduta è breve e quando i partecipanti al<br />
recupero sono numerosi. Nella pratica sci-alpinistica ri<strong>su</strong>lta piuttosto<br />
efficace in presenza <strong>di</strong> un numero cospicuo <strong>di</strong> persone, con l’utilizzo della<br />
piastrina GiGi e con l'assenza dei no<strong>di</strong> a palla.<br />
- Si presentano due sistemi <strong>di</strong> recupero che richiedono la collaborazione<br />
del caduto:<br />
a) rinvio al compagno e autobloccante marchand<br />
b) rinvio a! compagno e autobloccante con piastrine GiGi<br />
- Si segnala inoltre un terzo sistema <strong>di</strong> paranco semplice che rappresenta<br />
una variante del tipo b) sopra considerato.<br />
Adotta sempre le piastrine GIGI ma non richiede la collaborazione del<br />
caduto.<br />
Nella tavola che segue vengono descritti i tre sistemi.
La <strong>di</strong>sposizione della doppia carrucola è mostrata nella<br />
figura 4.7 e la relativa manovra nella figura 4.8 (in<br />
quest'ultima fìgura si è considerato il caso <strong>di</strong> un<br />
ancoraggio costituito dalla sola piccozza).<br />
Utilizzando l'ancoraggio pre<strong>di</strong>sposto nel modo<br />
precedentemente <strong>di</strong>scusso si proceda come segue:<br />
1. qualora fosse stato pre<strong>di</strong>sposto e non sia già stato<br />
eliminato, si scioglie il mezzo barcaiolo con asola <strong>di</strong><br />
bloccaggio; altrimenti si scioglie semplicemente<br />
l'asola <strong>di</strong> bloccaggio <strong>su</strong>l machard<br />
2. nell'ancoraggio, accanto a quello del machard e a<br />
monte <strong>di</strong> questo, si inserisce un secondo<br />
moschettone entro cui si fa poi passare la <strong>corda</strong><br />
<strong>su</strong>bito a monte dell'autobloccante, cioè II ramo non<br />
caricato: prima carrucola. Attenzione a effettuare<br />
correttamente tale manovra: il machard, se a una<br />
sola asola, deve trovarsi sin dall'Inizio <strong>su</strong>l ramo<br />
giusto della <strong>corda</strong>, cioè <strong>su</strong> quello caricato. Il machard<br />
con moschettone è vantaggioso rispetto ad altri<br />
autobloccanti come II prusik, anche perché assai<br />
meno facilmente, durante l'operazione <strong>di</strong> recupero<br />
(trazione <strong>su</strong>lla <strong>corda</strong> a monte), può passare<br />
attraverso II moschettone del primo rinvio,<br />
ostacolando la manovra.<br />
3. si cala al compagno caduto la <strong>corda</strong> a <strong>di</strong>sposizione,<br />
doppia, in modo che egli possa farla passare<br />
liberamente attraverso un moschettone agganciato<br />
all'imbracatura: seconda carrucola.<br />
4. L'aggancio deve avvenire possibilmente nel punto<br />
più basso dell'allacciatura dell'Imbracatura, In quanto<br />
questo migliora la scorrevolezza del sistema, e<br />
facilita la collaborazione da parte del caduto (si veda<br />
II punto <strong>su</strong>ccessivo)<br />
5. iniziare il recupero effettuando trazione a spalla (In<br />
posizione simile a quella dell'assicurazione a spalla)<br />
<strong>su</strong>l capo libero della <strong>corda</strong>; il compagno caduto, per<br />
quanto possibile, collabora tirando <strong>su</strong>l ramo <strong>di</strong> <strong>corda</strong><br />
che passa attraverso il moschettone connesso con<br />
l'imbracatura e che proviene dalla prima carrucola<br />
(per far questo ci si può eventualmente servire <strong>di</strong> un<br />
autobloccante). La manovra è mostrata nella figura<br />
4.8; nel riquadro è mostrato l'ancoraggio con la prima<br />
carrucola.
PARANCO MEZZO POLDO<br />
Recupero me<strong>di</strong>ante paranco "mezzo poldo" con piastrina<br />
Questo sistema <strong>di</strong> recupero va adottato, oltre che in alpinismo<br />
<strong>su</strong> ghiaccio e <strong>su</strong> roccia, anche nella pratica sci-alpinistica.<br />
Non è molto veloce ma garantisce il <strong>su</strong>ccesso nel recupero anche<br />
se ad operare si è da soli.<br />
PARANCO MEZZO POLDO CON SPEZZONE AUSILIARIO<br />
Recupero me<strong>di</strong>ante paranco "mezzo poldo" con piastrina e<br />
spezzone ausiliario.<br />
Questo sistema <strong>di</strong> recupero va adottato, oltre che in alpinismo<br />
<strong>su</strong> ghiaccio e <strong>su</strong> roccia, anche nella pratica sci-alpinistica.<br />
E' un'evoluzione della manovra precedente: minore la velocità ma<br />
ri<strong>su</strong>lta inferiore anche lo sforzo (in assenza <strong>di</strong> attriti sarebbe la<br />
metà); è utile quando i! compagno caduto è molto pesante.<br />
La preparazione è identica al precedente; la sola variante<br />
consiste nel costruire l'anello lasco (½ poldo) non passante per il<br />
moschettone fissato con un barcaiolo ad uno spezzone ausiliario<br />
che a <strong>su</strong>a volta corre dentro i! moschettone del Machard ed è<br />
bloccato con un altro barcaiolo al moschettone che agganceremo<br />
al lato libero dalla piastrina GiGi.<br />
Note <strong>su</strong>i sistema autobloccante<br />
La piastrina GiGi potrebbe essere sostituita da sistemi<br />
autobioccanti che utilizzano moschettoni come il nodo CUORE o<br />
il nodo EDI.<br />
Note <strong>su</strong>i <strong>di</strong>segni.<br />
Nella tavola che segue vengono mostrati i due paranchi ultimati.<br />
Nelle altre 4 tavole <strong>su</strong>ccessive viene descritta la sequenza delle<br />
varie operazioni relative ai due tipi <strong>di</strong> paranchi.
PARANCO DI RECUPERO “MEZZO POLDO“ CON<br />
PIASTRINA E SPEZZONE AUSILIARIO<br />
PARANCO DI RECUPERO “MEZZO POLDO“ CON<br />
PIASTRINA
PARANCO DI RECUPERO “MEZZO POLDO“ CON PIASTRINA E SPEZZONE AUSILIARIO<br />
1) Bloccare il mezzo barcaiolo, al quale<br />
è assicurato il compagno caduto,<br />
me<strong>di</strong>ante asola <strong>di</strong> bloccaggio e contro<br />
asola, avendo l’accortezza <strong>di</strong> lasciare<br />
almeno 60 cm <strong>di</strong> asola lasca in uscita<br />
dalla contro asola <strong>di</strong> sicurezza;<br />
2) Fare passare l’asola all’interno del<br />
moschettone <strong>su</strong>l quale è realizzato il<br />
mezzo barcaiolo, ricongiungerla con<br />
se stessa e chiuderla con un<br />
moschettone a ghiera (A). Su questo<br />
moschettone inserire la piastrina <strong>di</strong><br />
recupero (B);<br />
3) Realizzare <strong>su</strong>l tratto <strong>di</strong> <strong>corda</strong> in uscita<br />
dal mezzo barcaiolo (chiuso con<br />
asola e contro asola) un nodo<br />
autobloccante (Prusik o Machard con<br />
moschettone) al quale ci si assicura<br />
con una longe e moschettone a<br />
ghiera;<br />
4) Svincolarsi ora dal capo della <strong>corda</strong><br />
al quale si è legati.
PARANCO DI RECUPERO “MEZZO POLDO“ CON PIASTRINA E SPEZZONE AUSILIARIO<br />
Punto 7<br />
5) Inserire il moschettone a base larga<br />
(possibilmente a ghiera) nel foro libero<br />
della piastrina;<br />
6) Su questo moschettone va fissato con<br />
un barcaiolo (e no<strong>di</strong>no <strong>di</strong> sicurezza) un<br />
capo dello spezzone ausiliario;<br />
7) Nel caso sia già montata la piastrina<br />
<strong>su</strong>lla sicura si può realizzare<br />
<strong>di</strong>rettamente il paranco <strong>di</strong> recupero<br />
utilizzando come spezzone la stessa<br />
<strong>corda</strong> <strong>di</strong> <strong>corda</strong>ta;<br />
8) Portarsi con l’altro capo dello spezzone<br />
<strong>su</strong>l bordo del terrazzino e, <strong>su</strong>l ramo della<br />
<strong>corda</strong> in tensione, realizzare un Machard<br />
con moschettone (1);<br />
9) Far passare il capo libero dello<br />
spezzone ausiliario nel moschettone<br />
Machard e quin<strong>di</strong> formare un nodo<br />
barcaiolo (con no<strong>di</strong>no <strong>di</strong> sicurezza) dove<br />
inserire un moschettone (2).<br />
Punti 5, 6, 8, 9
PARANCO DI RECUPERO “MEZZO POLDO“ CON PIASTRINA E SPEZZONE AUSILIARIO<br />
10) Collegare il moschettone 3 al capo<br />
libero della <strong>corda</strong> <strong>di</strong> <strong>corda</strong>ta e far<br />
passare quest’ultima attraverso il<br />
moschettone 2 (che a <strong>su</strong>a volta è<br />
agganciato allo spezzone);<br />
11) Ritornare con la <strong>corda</strong> all’ancoraggio<br />
e farla passare nel moschettone a base<br />
larga (C) dove è stato fissato con<br />
barcaiolo il primo capo dello spezzone<br />
ausiliario;<br />
12) Ripassare il medesimo ramo <strong>di</strong> <strong>corda</strong><br />
attraverso il moschettone (3);<br />
13) Terminato il paranco, occorre quin<strong>di</strong><br />
inserire la <strong>corda</strong> in tensione nella<br />
piastrina.<br />
14) Recuperare l’infortunato fino a che <strong>su</strong>l<br />
ramo in tensione si crea un lasco tale da<br />
consentire l’inserimento nella piastrina<br />
della <strong>corda</strong> sotto carico.<br />
Punti 12, 14<br />
Punti 10, 11
PARANCO DI RECUPERO “MEZZO POLDO“ CON PIASTRINA E SPEZZONE AUSILIARIO<br />
18) Sciogliere contoasola e asola e continuare il<br />
recupero riposizionando il paranco <strong>di</strong> volta in<br />
volta. Il lasco che si forma durante la manovra<br />
viene recuperato con la piastrina.<br />
Nel caso si rendesse necessario il recupero<br />
dell’infortunato fino all’ancoraggio, quando questi<br />
giunge in prossimità del terrazzino, si può staccare il<br />
Machard dalla <strong>corda</strong> in tensione ed agganciare il<br />
moschettone 1 all’imbracatura dell’infortunato.<br />
15) Bloccare il recupero <strong>su</strong>l moschettone 3<br />
con asola e controasola <strong>di</strong> sicurezza.<br />
16) Inserire la <strong>corda</strong>, ora non più in tensione<br />
nella piastrina (B) utilizzando possibilmente<br />
un moschettone a ghiera (D).<br />
17) Recuperare il lasco della <strong>corda</strong> in<br />
tensione con la piastrina
Paranco veloce (SISTEMA "VANZO")<br />
Si basa <strong>su</strong>l principio del paranco semplice; infatti la prima fase<br />
coincide con quella soprascritta. In questo caso, tuttavia, il<br />
soccorritore dovrà operare, ovviamente auto assicurato, <strong>su</strong>l<br />
bordo del crepaccio.<br />
Pre<strong>di</strong>sposto l'ancoraggio principale, si blocca con un barcaiolo la<br />
<strong>corda</strong> che esce dalla piastrina. Poi si costruisce, me<strong>di</strong>ante l'uso<br />
<strong>di</strong> un cor<strong>di</strong>no lungo circa 4/5 m e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro 7 mm, un Prusik<br />
chiuso con un nodo delle guide, <strong>su</strong>lla <strong>corda</strong> che esce<br />
dall'ancoraggio (dalla parte non in tensione); i due spezzoni che<br />
escono dal nodo delle guide saranno <strong>di</strong> lunghezza <strong>di</strong>fferente. Il<br />
più corto servirà per la nostra auto assicurazione; dovrà essere<br />
legato me<strong>di</strong>ante un barcaiolo (per regolare la <strong>di</strong>stanza) alla<br />
nostra imbracatura. A questo punto si farà giungere al compagno<br />
caduto la <strong>corda</strong> doppiata con infilato un moschettone che lo<br />
stesso si dovrà agganciare; con l'altro spezzone costruiremo <strong>su</strong>l<br />
ramo <strong>di</strong> <strong>corda</strong> svincolata che risale dal compagno un nodo Prusik<br />
con un solo capo o un Bellunese. Inizieremo il recupero tirando la<br />
<strong>corda</strong> stessa (sopra la spalla e sotto l'ascella opposta), avendo<br />
l'accortezza <strong>di</strong> riportare ogni volta l'ultimo nodo autobloccante<br />
costruito verso il basso.<br />
Recupero me<strong>di</strong>ante paranco veloce (Vanzo) nella<br />
pratica sci alpinistica<br />
Questo metodo <strong>di</strong> recupero, chiamato anche "sistema a<br />
triangolo", va adottato, per il momento, solo in alpinismo <strong>su</strong><br />
ghiaccio .<br />
Nella pratica sci alpinistica restano delle perplessità; sono in<br />
corso dei test da parte della SC <strong>di</strong> Sci Alpinismo per verificare<br />
la sicurezza del paranco dal momento che si deve operare <strong>su</strong>l<br />
bordo del crepaccio caratterizzato spesso da cornici.
RECUPERO DEL COMPAGNO IN GRADO DI COLLABORARE<br />
MEDIANTE PARANCO VELOCE (SISTEMA “VANZO”)
INTEGRAZIONI AL SISTEMA DI RECUPERO "VANZO"<br />
Recupero del compagno me<strong>di</strong>ante l'uso <strong>di</strong> paranco veloce (sistema Vanzo) o paranco “mezzopoldo”<br />
con piastrina (con o senza spezzone ausiliario).<br />
1. trattenuta del compagno caduto;<br />
2. formazione <strong>di</strong> ancoraggio provvisorio <strong>su</strong> cui scaricare il compagno caduto con il cor<strong>di</strong>no prusik;<br />
3. costruzione <strong>di</strong> ancoraggio definitivo chiuso da moschettone a ghiera;<br />
4. ancoraggio della piastrina GiGi al moschettone a ghiera;<br />
5. montaggio della <strong>corda</strong> del compagno caduto, a monte del cor<strong>di</strong>no prusik, <strong>su</strong>lla piastrina GiGi in<br />
bloccaggio in <strong>di</strong>rezione del compagno;<br />
6. carico della piastrina GiGi me<strong>di</strong>ante il recupero della <strong>corda</strong> e l'allentamento dell'asola <strong>di</strong><br />
bloccaggio del cor<strong>di</strong>no prusik;<br />
7. bloccaggio della <strong>corda</strong> libera in uscita dalla piastrina con nodo barcaiolo <strong>su</strong> moschettone<br />
(ancorato alla piastrina GiGi).<br />
8. Ora siamo pronti ad affrontare due <strong>di</strong>stinte <strong>manovre</strong>:<br />
a) recupero con l’uso <strong>di</strong> paranco veloce (sistema vanzo);<br />
b) recupero con l’uso <strong>di</strong> paranco "mezzopoldo" con piastrina (con o senza spezzone ausiliario).<br />
Osservazioni:<br />
l'esecuzione della manovra come sopra descritta è <strong>su</strong>bor<strong>di</strong>nata all'utilizzo per la giunzione del<br />
cor<strong>di</strong>no prusik dell’asola <strong>di</strong> bloccaggio con controasola.<br />
Qualora la giunzione del cor<strong>di</strong>no prusik fosse eseguita con un normale nodo, la manovra dovrebbe<br />
avere il seguente svolgimento<br />
1. trattenuta del compagno caduto;<br />
2. formazione <strong>di</strong> ancoraggio provvisorio <strong>su</strong> cui scaricare il compagno caduto con il cor<strong>di</strong>no prusik;<br />
3. costruzione <strong>di</strong> ancoraggio definitivo chiuso da moschettone a ghiera;<br />
4. bloccaggio della <strong>corda</strong> libera <strong>su</strong>l moschettone a ghiera;<br />
Ora siamo pronti ad affrontare la manovra <strong>di</strong> recupero con l'uso <strong>di</strong> paranco veloce (sistema Vanzo).<br />
Qualora l'uso del paranco veloce (sistema Vanzo) si rivelasse inattuabile la manovra deve avere la<br />
seguente prosecuzione:<br />
5. ancoraggio della piastrina GiGi al moschettone a ghiera;<br />
6. costruzione del paranco "mezzopoldo";<br />
7. recupero della <strong>corda</strong> necessaria per eseguire il montaggio della piastrina;<br />
8. bloccaggio del paranco "mezzopoldo" con asola <strong>di</strong> bloccaggio;<br />
9. montaggio della <strong>corda</strong> del compagno caduto <strong>su</strong>lla piastrina GiGi in bloccaggio in <strong>di</strong>rezione del<br />
compagno;<br />
10. sbloccaggio del paranco "mezzopoldo" dall'asola <strong>di</strong> bloccaggio;<br />
Ora siamo pronti ad affrontare la manovra <strong>di</strong> recupero con l'uso <strong>di</strong> paranco "mezzopoldo" con<br />
piastrina (con o senza spezzone ausiliario).<br />
Osservazioni:<br />
a <strong>di</strong>fferenza della manovra precedente dove, grazie al montaggio della piastrina GiGi ed all'uso<br />
del cor<strong>di</strong>no prusik giuntato con asola <strong>di</strong> bloccaggio e controasola, eravamo comunque pronti ad<br />
eseguire tutte le <strong>manovre</strong>, in questa seconda ipotesi ci possiamo trovare nella situazione <strong>di</strong> dover<br />
eseguire la preparazione della manovra in due tempi ben <strong>di</strong>stinti a seconda del tipo <strong>di</strong> manovra<br />
adottata.
METODO DI CALATA CON “FRENO A DOPPIA PIASTRINA”<br />
Giunzione <strong>di</strong> <strong>corda</strong> con passaggio <strong>di</strong> no<strong>di</strong> (FASE 1)
METODO DI CALATA CON “FRENO A DOPPIA PIASTRINA”<br />
Giunzione <strong>di</strong> <strong>corda</strong> con passaggio <strong>di</strong> no<strong>di</strong> (FASE 2)
METODO DI CALATA CON “FRENO A DOPPIA PIASTRINA”<br />
Giunzione <strong>di</strong> <strong>corda</strong> con passaggio <strong>di</strong> no<strong>di</strong> (FASE 3)
METODO DI CALATA CON “FRENO A DOPPIA PIASTRINA”<br />
Giunzione <strong>di</strong> <strong>corda</strong> con passaggio <strong>di</strong> no<strong>di</strong> (FASE 4)<br />
*<br />
Il nodo <strong>di</strong> giunzione<br />
"gaileggiante", deve<br />
essere recuperato il più<br />
possibile vicino alle<br />
piastrine.<br />
Questo per poter<br />
risparmiare più spazio<br />
possibile, al fine <strong>di</strong><br />
mettere in carico fa<br />
<strong>corda</strong> <strong>di</strong> calata il più<br />
presto possibile<br />
Asola e controasola <strong>di</strong><br />
bloccaggio, vengono<br />
sciolte pei far scorrere<br />
lentamente lo spezzone<br />
<strong>di</strong> sicurezza con il "nodo<br />
bellunese", me<strong>di</strong>ante<br />
l’azione frenante del<br />
mezzo barcaiolo sino al<br />
punto ove la <strong>corda</strong> <strong>di</strong><br />
calata entrerà in<br />
tensione (in carico)
METODO DI CALATA CON “FRENO A DOPPIA PIASTRINA”<br />
Giunzione <strong>di</strong> <strong>corda</strong> con passaggio <strong>di</strong> no<strong>di</strong> (FASE 5)<br />
Lo spezzone <strong>di</strong><br />
sicurezza con il "nodo<br />
bellunese" va fatto<br />
scorrere lentamente<br />
me<strong>di</strong>ante nodo "mezzobarcaiolo"<br />
finché il<br />
carico non è passato<br />
completamente <strong>su</strong>lla<br />
"<strong>corda</strong> <strong>di</strong> calata" che<br />
nel frattempo è andata<br />
gradualmente in<br />
tensione<br />
Dopo <strong>di</strong> che la fase<br />
<strong>su</strong>ccessiva vedrà<br />
sciogliere il "nodo<br />
bellunese" per poi<br />
ricostruirlo a monte<br />
del "nodo <strong>di</strong> giunzione"<br />
galleggiante<br />
La <strong>corda</strong> <strong>di</strong> calata va<br />
governata e tenuta<br />
opportunamente; in caso<br />
<strong>di</strong> necessità è<br />
consigliabile inserire un<br />
bloccante machard<br />
collegato all’imbracatura<br />
(tipo <strong>di</strong> bloccante che<br />
usiamo durante le corde<br />
doppie)<br />
Corda <strong>di</strong> calata in<br />
tensione, perché il<br />
carico è stato<br />
gradualmente spostato<br />
dallo spezzone <strong>di</strong><br />
sicurezza con<br />
"nodo bellunese" alla<br />
<strong>corda</strong> <strong>di</strong> calata
AUTOSOCCORSO – BILANCINO (Ricongiungimento della <strong>corda</strong>ta - Parte 1)<br />
01 - Trattenere me<strong>di</strong>ante il mezzo barcaiolo la caduta<br />
02 - Bloccare il mezzo barcaiolo con asola <strong>di</strong> bloccaggio e<br />
controasola<br />
03 - Consolidare l’ancoraggio o crearne uno nuovo (almeno 3<br />
chio<strong>di</strong>, spezzone <strong>di</strong> collegamento e punto <strong>di</strong> derivazione ad<br />
asole in<strong>di</strong>pendenti, pre<strong>di</strong>sposto con moschettone a ghiera)<br />
04 - Procedere con la manovra <strong>di</strong> eliminazione dal mezzo<br />
barcaiolo dalla <strong>corda</strong> che trattiene il compagno infortunato<br />
a) costruire un autobloccante Machard bi<strong>di</strong>rezionale <strong>su</strong>l<br />
ramo <strong>di</strong> <strong>corda</strong> che va al compagno (ramo caricato)<br />
b) collegare l’autobloccante, me<strong>di</strong>ante moschettone a<br />
ghiera, ad uno spezzone (almeno 3 mt. 09mm) con nodo<br />
barcaiolo e contronodo (può anche essere il capo scarico<br />
della <strong>corda</strong>)<br />
c) vincolare lo spezzone al punto dl derivazione del nuovo<br />
ancoraggio me<strong>di</strong>ante mezzo barcaiolo, asola dl bloccaggio<br />
e controasola, avendo l’accortezza <strong>di</strong>: portare il più<br />
possibile verso l’alto l’autobloccante, recuperare con il<br />
mezzo barcaiolo lo spezzone, pre<strong>di</strong>sporre il mezzo<br />
barcaiolo in posizione <strong>di</strong> calata, ritensionare<br />
l’autobloccante spingendolo verso il basso).<br />
Punti 3 e 4a, b, c<br />
Punti 1 e 2
AUTOSOCCORSO – BILANCINO (Ricongiungimento della <strong>corda</strong>ta - Parte 2)<br />
d) sciogliere controasola ed asola <strong>di</strong> bloccaggio dalla <strong>corda</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>corda</strong>ta e, lentamente, lasciare scorrere il mezzo<br />
barcalolo che trattiene l'Infortunato: il carico si<br />
trasferirà completamente <strong>su</strong>llo spezzone<br />
precedentemente pre<strong>di</strong>sposto<br />
e) sciogliere il mezzo barcaiolo della <strong>corda</strong> <strong>di</strong> <strong>corda</strong>ta<br />
(quello precedentemente postovi è occupato dallo<br />
spezzone)<br />
f) pre<strong>di</strong>sporre un secondo moschettone a ghiera nel nuovo<br />
punto <strong>di</strong> derivazione dell'ancoraggio (quello<br />
precedentemente postovi è occupato dallo spezzone)<br />
g) passare la <strong>corda</strong> "semplice" nel moschettone,<br />
recuperando tutta la <strong>corda</strong> lasca<br />
h) bloccare, per maggior sicurezza, la <strong>corda</strong> con asola <strong>di</strong><br />
bloccaggio e controasola<br />
05 - Pre<strong>di</strong>sporre il sistema per la calata (<strong>di</strong>scensoreautobloccante)<br />
<strong>su</strong>l ramo <strong>di</strong> <strong>corda</strong> scarico che esce dal<br />
moschettone posto <strong>su</strong>l nuovo punto <strong>di</strong> derivazione<br />
dell'ancoraggio e collegarlo all'imbracatura o crearne uno<br />
nuovo (almeno 3 chio<strong>di</strong>, spezzone <strong>di</strong> collegamento e punto <strong>di</strong><br />
derivazione ad asole in<strong>di</strong>pendenti, pre<strong>di</strong>sposto con<br />
moschettone a ghiera)<br />
06 - Sciogliere controasola ed asola <strong>di</strong> bloccaggio della <strong>corda</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>corda</strong>ta<br />
07 - Spingere verso l'alto il sistema per la calata (<strong>di</strong>scensore ed<br />
autobloccante) a recuperare tutta la <strong>corda</strong> lasca<br />
Punti 05-07<br />
Punti 4d, e, f, g, h
AUTOSOCCORSO – BILANCINO (Ricongiungimento della <strong>corda</strong>ta - Parte 3)<br />
08 - Caricare con il proprio peso la <strong>corda</strong> <strong>di</strong> <strong>corda</strong>ta (me<strong>di</strong>ante<br />
dlscensore ed autobloccante) in modo da pre<strong>di</strong>sporsi a bilanclare<br />
il peso dell'infortunato<br />
09 - Sciogliere controasola cd asola <strong>di</strong> bloccaggio dello spezzone<br />
ausiliario<br />
10 - Calare lentamente l’infortunato me<strong>di</strong>ante il mezzo barcaiolo fino<br />
a scaricare completamente lo spezzone ausiliario: il peso<br />
dell’infortunato sarà completamente controbilanciato da quello<br />
del soccorritore (per effetto dell’attrito tra <strong>corda</strong> e<br />
moschettone - fattore 1,7 - il soccorritore sarà in grado <strong>di</strong><br />
controbilanciare un infortunato <strong>di</strong> peso pari ad 1,7 volte il<br />
proprio e/o viceversa)<br />
11 - Collegare <strong>di</strong>rettamente all’imbracatura lo spezzone con<br />
autobloccante: nel caso dl rottura della <strong>corda</strong> eventualmente<br />
lesionatasi durante la caduta nel tratto compreso tra<br />
l'autobloccante stesso e l'infortunato o nel caso in cui<br />
l’infortunato stesso si slegasse durante la <strong>di</strong>scesa del<br />
soccorritore, tale collegamento (che determina un anello chiuso)<br />
impe<strong>di</strong>rebbe alla <strong>corda</strong> <strong>di</strong> sfilarsi dall’ancoraggio. Ciò inoltre<br />
implica un controllo obbligato da parte dei soccorritore <strong>su</strong>llo<br />
stato della <strong>corda</strong> nel tratto compreso tra il mezzo barcaiolo e<br />
l'infortunato<br />
12 - Iniziare la <strong>di</strong>scesa, in contrappeso all’infortunato,<br />
accompagnando nella <strong>di</strong>scesa i due autobloccanti (uno <strong>su</strong>l ramo <strong>di</strong><br />
<strong>corda</strong> che va all’infortunato ed uno <strong>su</strong>l ramo del soccorritore)<br />
13 - Raggiungere l’infortunato e portarsi leggermente più in basso<br />
dello stesso.<br />
Punti 08-13
AUTOSOCCORSO – BILANCINO (Ricongiungimento della <strong>corda</strong>ta - Parte 4)<br />
14 - Slegare dalla propria imbracatura lo spezzone ausiliario e legarlo<br />
all’imbracatura dell'infortunato con nodo delle guide con frizione<br />
15 - Eliminare l’autoblocconte collegato allo spezzone ausiliario recuperando cor<strong>di</strong>no<br />
e moschettone<br />
16 - Collegare l’infortunato alla propria imbracatura me<strong>di</strong>ante lo spezzone ausiliario<br />
(infilare lo spezzone dell’imbracatura del soccorritore, poi in quella<br />
dell'infortunato e nuovamente in quella dei soccorritore. Stringere fino a<br />
portare l’infortunato nella posizione voluta (ben vicino) e bloccare con asola e<br />
controasola (ve<strong>di</strong> "Tecnica <strong>di</strong> Roccia" ed. 94 - pag. 179 fig. 120a)<br />
17 - Proseguire la calata, ora con il compagno infortunato<br />
18 - Durante la calata, prestare attenzione ad in<strong>di</strong>viduare attentamente un punto<br />
idoneo a creare un nuovo ancoraggio<br />
a) In un punto comodo (terrazzino), per sostare in attesa dell’intervento del<br />
Soccorso Alpino o per proseguire la calata in coppia con il sistema a <strong>corda</strong><br />
doppia<br />
b) In parete, per proseguire la calata in coppia con il sistema a <strong>corda</strong> doppia<br />
fino al primo posto comodo<br />
19 - Nel caso <strong>di</strong> In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un terrazzino (1° caso), proseguire la calata fino<br />
ad esso: svincolarsi dall’infortunato ed adagiarlo a terra. Quin<strong>di</strong>, rimanendo<br />
vincolati alla <strong>corda</strong> <strong>di</strong> <strong>corda</strong>ta, pre<strong>di</strong>sporre un nuovo ancoraggio per<br />
l'autoassicurazione <strong>di</strong> infortunato e soccorritore oppure per riprendere la<br />
calata.<br />
Nel caso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un punto in parete (2° caso), proseguire fino a<br />
circa 150/200 cm da esso. Svincolarsi dall'infortunato lasciando lo spezzone<br />
utilizzato per il collegamento a pendere verso il basso. Proseguire la calata fino<br />
al punto In<strong>di</strong>viduato, facendo attenzione a mantenere sempre in tensione la<br />
<strong>corda</strong> <strong>di</strong> calata per evitare che l'infortunato possa scendere (tale operazione<br />
faciliterà la fase <strong>di</strong> realizzazione del nuovo ancoraggio).<br />
Punti 14-19
AUTOSOCCORSO – CORDA DOPPIA CON FERITO - Parte 1<br />
20 - Pre<strong>di</strong>sporre l’ancoraggio con moschettone a<br />
ghiera nei <strong>su</strong>o punto <strong>di</strong> derivazione. Effettuare<br />
l’autoassicurazione del soccorritore <strong>su</strong> un<br />
cor<strong>di</strong>no doppiato <strong>su</strong>l chiodo più robusto: ciò<br />
faciliterà <strong>su</strong>ccessivamente lo sganciamento ed<br />
il recupero del cor<strong>di</strong>no stesso.<br />
21 - Calare l'infortunato dando <strong>corda</strong> al <strong>di</strong>scensore<br />
fino a portarlo all’altezza dell’ancoraggio<br />
(attenzione a non calarlo troppo)<br />
22 - Vincolare lo spezzone, già utilizzato per il<br />
collegamento, al punto dl derivazione<br />
dell'ancoraggio me<strong>di</strong>ante mezzo barcaiolo. Con<br />
azione combinata <strong>di</strong> calata me<strong>di</strong>ante<br />
<strong>di</strong>scensore e recupero me<strong>di</strong>ante spezzone con<br />
mezzo barcaiolo, recuperare l'infortunato più<br />
vicino possibile all'ancoraggio ed<br />
autoassicurarlo con asola e controasola.<br />
23 - Scaricare completamente la <strong>corda</strong> <strong>di</strong> <strong>corda</strong>ta,<br />
portando il peso delI'infortunato<br />
completamente <strong>su</strong>l nuovo ancoraggio.<br />
Soccorritore ed infortunato saranno ora<br />
sostenuti esclusivamente dal nuovo ancoraggio.<br />
24 - Slegare l'infortunato dalla <strong>corda</strong> <strong>di</strong> <strong>corda</strong>ta e<br />
recuperare questo ramo <strong>di</strong> <strong>corda</strong> (sfilandolo in<br />
alto)<br />
25 - Passare la <strong>corda</strong> <strong>di</strong>rettamente nel punto <strong>di</strong><br />
derivazione dell’ancoraggio, doppiandola per la<br />
calata in "doppia" (no<strong>di</strong> <strong>su</strong>i capi)<br />
Punti 20-22<br />
Punti 22-25
AUTOSOCCORSO – CORDA DOPPIA CON FERITO - Parte 2<br />
Punti<br />
26, 27b,<br />
28, 29b<br />
26 - Pre<strong>di</strong>sporre il nuovo sistema per la calata<br />
(<strong>di</strong>scensore ed autobloccante).<br />
27 - Agganciare l'infortunato <strong>di</strong>rettamente al<br />
<strong>di</strong>scensore adottando il sistema più adatto ai<br />
terreno in cui si opera:<br />
a) con collegamento delle imbracature me<strong>di</strong>ante<br />
spezzone, in modo da portare l'infortunato<br />
trasversalmente al soccorritore, posto sopra le<br />
ginocchia - metodo da utilizzare nei caso <strong>di</strong><br />
parete verticale.<br />
b) con collegamento a "triangolo" me<strong>di</strong>ante<br />
spezzone e fettuccia posta a otto, in modo da<br />
portare l'infortunato <strong>su</strong>lla schiena del<br />
soccorritore - lo spezzone che va<br />
all’infortunato, deve essere più corto <strong>di</strong> quello<br />
del soccorritore - metodo da utilizzare <strong>su</strong><br />
pen<strong>di</strong>o o parete non verticale<br />
28 - Autoassicurare il soccorritore me<strong>di</strong>ante<br />
autobloccante alla <strong>corda</strong> <strong>di</strong> calata e togliere<br />
l'autoassicurazlone <strong>su</strong>l chiodo<br />
29 - Togliere l'autoassicurazione dell'infortunato<br />
dall'ancoraggio e collegare soccorritore ed<br />
infortunato:<br />
a) <strong>di</strong>rettamente <strong>su</strong>lle imbracature me<strong>di</strong>ante lo<br />
spezzone già utilizzato precedentemente <strong>su</strong>lle<br />
ginocchia (<strong>di</strong>s. 10 a)<br />
b) me<strong>di</strong>ante fettuccia posta ad 8 <strong>su</strong>lle spalle <strong>di</strong><br />
infortunato e soccorritore se utilizzato il<br />
sistema a "triangolo", portandolo <strong>su</strong>lla schiena<br />
(N.B. durante tutta questa fase mantenere in<br />
tensione la <strong>corda</strong> me<strong>di</strong>ante l’autobloccante per<br />
impe<strong>di</strong>re che l'infortunato possa scendere)<br />
Punti<br />
26, 27a,<br />
28, 29a
AUTOSOCCORSO – CORDA DOPPIA CON FERITO - Parte 3<br />
10b<br />
30 - Portare l’infortunato trasversalmente<br />
<strong>su</strong>lle ginocchia e riprendere la calata.<br />
10a<br />
Punto 30<br />
Legatura a triangolo<br />
Punto 30<br />
Legatura agli imbrachi