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FIBRILLAZIONE ATRIALE - CLINICA SAN MICHELE | Maddaloni

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<strong>FIBRILLAZIONE</strong> <strong>ATRIALE</strong><br />

Che cos’è la fibrillazione atriale?<br />

La fibrillazione atriale è un battito cardiaco irregolare del cuore (aritmia) in<br />

cui i segnali elettrici che regolano il battito del cuore diventano molto<br />

veloci ed irregolari nelle camere superiori del cuore (gli atri). Questo<br />

provoca un battito rapido ed inefficace degli atri. Quando ciò succede, gli<br />

atri si contraggono poco e non pompano in maniera efficace il sangue nelle<br />

camere inferiori (i ventricoli). Il risultato è che il flusso di sangue<br />

nell’organismo può essere ridotto. Ciò determina una minore tolleranza ad<br />

eseguire degli sforzi fisici e nel tempo peggiora la funzionalità del<br />

ventricolo. Inoltre, poiché il sangue non fluisce negli atri in maniera<br />

regolare, esiste il rischio che si formino coaguli di sangue che si possono<br />

staccare e determinare fenomeni embolici (TIA, ictus).<br />

La fibrillazione atriale è un’aritmia diffusa?<br />

La fibrillazione atriale è un’aritmia abbastanza comune e la sua incidenza<br />

aumenta con l’età. Negli Stati Uniti, si stima che circa il 2.3% della<br />

popolazione totale sopra i 40anni ed il 6% della popolazione sopra i 65 anni<br />

abbiano la fibrillazione atriale. Dati del tutto simili sono stati rilevati nei<br />

paesi sviluppati.<br />

Come si cura la fibrillazione atriale?<br />

Esistono vari modi di intervenire per curare una fibrillazione atriale.<br />

Inizialmente si ricorre ad una terapia con dei farmaci specifici per la cura e<br />

la prevenzione delle aritmie cardiache (farmaci antiaritmici). Quando la<br />

terapia farmacologica antiaritmica non è più efficace nel ripristinare il<br />

normale ritmo sinusale si può eseguire una scarica elettrica (cardioversione<br />

elettrica). Questa procedura, eseguita mentre il paziente dorme (sedazione<br />

profonda), è ben tollerata e può essere facilmente ripetuta nel tempo, ma<br />

non interviene sulle cause della fibrillazione atriale. Oltre alla<br />

cardioversione elettrica si può ricorrere alla cardioversione interna,<br />

procedura che tuttavia richiede un cateterismo cardiaco. Anche questa<br />

procedura non interviene sulle cause della fibrillazione atriale. Quando<br />

queste terapie non sono più efficaci nel controllare le conseguenze della<br />

fibrillazione atriale si può ricorrere all’ablazione transcatetere.<br />

Che cos’è l’ablazione transcatetere?<br />

L’ablazione transcatetere è una tecnica tramite la quale una piccola<br />

porzione di tessuto cardiaco viene distrutto (ablato) grazie al riscaldamento<br />

della punta di un piccolo tubicino, chiamato catetere, che viene posizionato<br />

a contatto con il cuore. Lo scopo della procedura è la cura completa della<br />

fibrillazione atriale. Recenti studi hanno dimostrato come diversi episodi di


fibrillazione atriale siano provocati spesso da segnali elettrici molto rapidi<br />

che hanno origine in particolari aree del cuore, le vene polmonari, cioè le<br />

vene che portano il sangue dai polmoni all’atrio sinistro.<br />

Spesso è possibile eliminare la fibrillazione atriale facendo una serie di<br />

piccole bruciature, in modo da evitare che questi segnali elettrici<br />

inneschino la fibrillazione atriale. Nella maggior parte dei casi la procedura<br />

è di completo successo ed il paziente può interrompere l’assunzione dei<br />

farmaci per il controllo del ritmo ed anticoagulanti che assumeva prima<br />

dell’intervento. Anche quando la fibrillazione atriale non è curata<br />

completamente, gli episodi che si manifestano possono essere solitamente<br />

controllati con quantità inferiori di farmaco o con farmaci che prima<br />

dell’intervento si erano rivelati inefficaci.<br />

Come si effettua una procedura di ablazione?<br />

L’ablazione si effettua in un laboratorio di cateterizzazione cardiaca. Degli<br />

elettrodi vengono posizionati sulla pelle per monitorare l’attività elettrica<br />

del cuore. Delle piccole sonde (i cateteri) vengono inseriti, tramite un ago,<br />

nell’inguine, ed attraverso una vena raggiungono l’atrio destro. I cateteri<br />

servono per registrare i segnali elettrici nel cuore e per eseguire l’ablazione<br />

stessa.<br />

Per accedere all’atrio sinistro dal destro, è solitamente necessario eseguire<br />

una piccola puntura con un ago che permette di creare una comunicazione<br />

fra i due atri.Questa comunicazione si chiude automaticamente da sola,<br />

finita la procedura. Al termine della procedura tutti i cateteri vengono<br />

rimossi.<br />

Quanto tempo dura la procedura e quali sono le possibilità di successo?<br />

La durata della procedura ed il suo successo variano da paziente a paziente.<br />

In genere, tuttavia, la durata della procedura è compresa fra 60 e 180<br />

minuti, con percentuali di successo di circa l’80%.<br />

La procedura è dolorosa? Comporta dei rischi?<br />

In genere la procedura è ben tollerata. Il disagio maggiore è dovuto alle<br />

punture per l’inserzione dei cateteri nella regione inguinale con un fastidio<br />

sovrapponibile a quello accusato durante un normale prelievo<br />

venoso.Tuttavia essendo questa una procedura invasiva esistono dei rischi;<br />

comune è un piccolo sanguinamento sotto la pelle (ematoma) quando il<br />

catetere viene introdotto. Complicanze più serie sono rare.<br />

Se la procedura dovesse avere successo posso interrompere l’assunzione<br />

dei farmaci?<br />

Se la fibrillazione atriale viene eliminata può essere, nel caso, possibile<br />

ridurre o interrompere completamente l’assunzione sia dei farmaci


anticoagulanti sia dei farmaci a controllo del ritmo. In ogni caso è possibile<br />

che il suo medico preferisca prolungare l’assunzione di farmaci per un<br />

periodo di tempo successivo alla procedura.

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