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1 - Renzo Zagnoni VICENDE STORICHE DEL SANTUARIO DELLA ...

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Granaglione 67 , che si stabilì nel romitorio nel 1756: in quell’anno sono infatti notate varie spese per<br />

l’allestimento della sua abitazione: nel Maestro di legname che ha lavorato al Romitorio (...) in un sedaccio<br />

per uso del Eremita (...) una calderina (...) per un paliazzo comprato per l’Eremita 68 . Nell’inventario steso<br />

da don Giuseppe Pranzini il 17 settembre 1756, proprio in occasione dell’ingresso del Macciantelli,<br />

c’è anche un elenco delle povere suppellettili del romitorio: un paio di moistreole di ferro con li suoi tre<br />

piedi di ferro, ed un paliazzo con due banche e tavole di fioppa ed una Cassa di Salvano, e due piati grandi e due<br />

pignate ed un scalaccio ed altre due banche (...) ed una caldrina nuova che pesa libre tre ed un uncia 69 .<br />

Anche se ritroveremo nuovamente Antonio Macciantelli come romitto negli anni successivi, egli<br />

lasciò temporaneamente il santuario il 9 giugno 1758 consegnando tutte le suppellettili alla presenza<br />

di Sante Nanni del Terzo e di Tommaso Pozzi 70 .<br />

Nell’aprile 1761 un tale Bastiano Muzzi provò ad ottenere l’autorizzazione del vicario generale della<br />

diocesi per farsi Romito 71 , ma certamente non ottenne il permesso desiderato, perché nell’estate<br />

dello stesso anno 1761 la carica era ancora vacante, poiché anche Pietro Paolo di Modesto Feroni,<br />

di quarant’anni, nativo di Bruscoli, provò a farsi romitto. Possediamo l’interessante carteggio che lo<br />

riguarda, dal quale risulta che egli, nel luglio 1761, aveva fatto domanda al vicario generale essendo<br />

desideroso di servire in qualità di eremita nel Oratorio intitolato la Madonna del Rio; egli allegò alla sua<br />

richiesta vari documenti, fra cui i certificati di battesimo (4 ottobre 1721) e di cresima amministrata<br />

in S. Lorenzo di Castiglione (5 agosto 1731), l’attestato del 9 luglio 1761 con cui don Giacomo Maria<br />

Bettinelli arciprete della pieve di S. Giovanni Battista di Pitigliano in Affrico affermava che il Feroni<br />

ha tenuto domiciglio in questa mia Comunità per longo tempo in occasione d’essersi accasato qui, e di non<br />

aver mai avuto alcuna informazione cattiva di lui ed un secondo attestato con cui don Giuseppe Nanni<br />

parroco del Castelluccio (10 luglio 1761) dava la sua approvazione, assieme a quella degli assonti, parendomi<br />

abbia sufficiente abilità a questo ministero 72 . Da un’altra testimonianza apprendiamo che la domanda<br />

del Feroni non ebbe buon esito: nel luglio 1761 don Giuseppe Pranzini annotava, a proposito<br />

di quell’uomo da Bruscolo, che il Superiore non l’à volsuto accetare 73 . La questione venne risolta tre anni<br />

dopo, nel 1764: al 14 febbraio di quell’anno è annotata la spesa di lire 10:10 che servì nel pigliare la patente<br />

per 1’Eremita, mandati a Bologna, ma di questo nuovo romitto non ci è stato tramandato il nome.<br />

Il 6 maggio 1765, infine, il granaglionese Antonio Macciantelli, che dai documenti di questi anni<br />

risultava essere analfabeta, ritornò al Faggio nella funzione che già aveva svolto dal 1756 al 1758. In<br />

quell’anno il romitorio si era arricchito di un letto con paliazzo nuovo, una coperta da inverno nuova,<br />

due lenzuoli usati 74 . L’eremita Macciantelli restò al Faggio vari anni, poiché è ricordato ancora fino al<br />

primo agosto 1773, giorno in cui Antonio Fabbri annotò che egli lasciò e si partì da detto Oratorio e fece<br />

in mie mani la consegna de’ suppeletili e Sagri Aredi 75 . Doveva trattarsi davvero di un uomo irrequieto,<br />

come del resto erano spesso questi personaggi che conducevano una vita così difficile e ritirata; ritornò<br />

infatti ancora una volta a fare il romitto al Faggio: lo ritroviamo nuovamente presso il santuario<br />

dalla fine del 1776 all’aprile del 1778 .<br />

Nel 1783 abbiamo notizie relative ad un nuovo eremita; nei libri di spesa è annotato al 15 giugno di<br />

quell’anno: Ho venduto pesi sette di farina racolta in cerca dal Romitto Francesco Gubellini 76 . Nell’inven-<br />

67 Nei due precedenti studi <strong>Zagnoni</strong>, La Madonna del Faggio, p. 39 e Borghi-<strong>Zagnoni</strong>,<br />

Per grazia ricevuta, p. 64, si parlava di Sebastiano Muzzi come primo eremita; alla luce della nuova<br />

documentazione, tale affermazione risulta errata.<br />

68 APC, Libro A, cc. 41 r -42 r .<br />

69 L’inventario è in APC, cart. 2, fasc. 4.<br />

70 APC, cart. 2, fasc. 4.<br />

71 APC, Libro A, c. 59 r .<br />

72 Tutti i documenti citati sono in AAB, Miscellanee vecchie, cart. 403, fasc. 26b.<br />

73 APC, Libro A, cc. 59 r -60 r .<br />

74 L’inventario del 1765 steso proprio in quell’occasione è in APC, cart. 2, fasc. 4.<br />

75 APC, Libro B, c. 15 v .<br />

76 APC, Libro B, c. 28 v .<br />

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