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CD Cervarolo - Comune di Reggio Emilia

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ARCHIVIO ETNOMUSICOLOGICO GIORGIO VEZZANI IL CANTASTORIE<br />

MUSICA TRADIZIONALE<br />

A CERVAROLO <strong>di</strong> Villaminozzo<br />

L’Orchestra Alpina <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong>:<br />

VIRGILIO ROVALI con Walter Costi e Remo Mauro Monti<br />

DOCUMENTI SONORI DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA


2<br />

Con questo <strong>di</strong>sco l’Istituto Superiore <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Musicali Achille Peri dà avvio alla<br />

pubblicazione <strong>di</strong> materiali sonori raccolti <strong>di</strong>rettamente dai portatori della musica popolare<br />

della Provincia <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e delle zone imme<strong>di</strong>atamente confinanti.<br />

L’operazione, ideata e condotta dall’Archivio Etnomusicologico Giorgio Vezzani -<br />

Il Cantastorie, conferma l’impegno dell’Istituto Peri per la salvaguar<strong>di</strong>a della<br />

musicale popolare.<br />

La scelta <strong>di</strong> iniziare con la pubblicazione delle musiche dell’ORCHESTRA ALPINA<br />

DI CERVAROLO è dovuta al fatto che del gruppo formato da Walter Costi, Mauro Remo Monti<br />

e Virgilio Rovali, una delle realtà più significative dell’alta montagna reggiana,<br />

l’Archivio conserva una buona serie <strong>di</strong> brani ine<strong>di</strong>ti.<br />

Di loro, se si escludono tre pezzi pubblicati in un <strong>di</strong>sco Albatros del 1975 ed una breve<br />

apparizione in un video degli anni Ottanta, non esiste nessun’altra incisione.<br />

Il materiale citato è oggi introvabile e solo poche copie <strong>di</strong> esso sono conservate negli archivi.<br />

Lavorando su tale <strong>di</strong>sco alcuni gruppi hanno in seguito riproposto quei brani, ma il rischio è<br />

che la soggettività della interpretazione offuschi la fisionomia delle esecuzioni tra<strong>di</strong>zionali.<br />

La salvezza dei documenti originali è affidata all’archivio che ha come suo principale obiettivo<br />

la conservazione della memoria sonora espressa dai suoi portatori.<br />

La musica <strong>di</strong> Costi, Monti e Rovali, come quella <strong>di</strong> tanti altri interpreti, rischia <strong>di</strong> essere però<br />

relegata in luoghi chiusi e <strong>di</strong>menticata.<br />

Per questo motivo l’Istituto Peri ritiene importante proporre l’e<strong>di</strong>zione dei brani reperiti,<br />

con un prodotto avente un rilievo culturale che va ben oltre i confini della provincia.<br />

In copertina:<br />

VIRGILIO ROVALI, MAURO REMO MONTI e WALTER COSTI<br />

in una foto della fine degli anni Settanta <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> Italo Rovali<br />

Andrea Talmelli<br />

Direttore dell’Istituto Achille Peri


CERVAROLO è una frazione <strong>di</strong> Villa Minozzo (RE) situata a 1000 m.s.l.m. nell’Alta val Dolo, alle pen<strong>di</strong>ci<br />

del monte Cusna ed ai confini del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco <strong>Emilia</strong>no. La sua economia<br />

tra<strong>di</strong>zionale era un tempo <strong>di</strong> carattere agro-silvo-pastorale, similmente a quella <strong>di</strong> tutta la fascia<br />

dell’Alto Appennino <strong>Emilia</strong>no. La sua storia recente è stata segnata dalla 2^ guerra mon<strong>di</strong>ale in modo<br />

tragico: molti uomini vennero richiamati nel corpo degli alpini e mandati a combattere su <strong>di</strong>versi fronti<br />

ed alcuni <strong>di</strong> essi non tornarono. <strong>Cervarolo</strong> subì il 20 marzo 1944 una delle più feroci stragi nazifasciste:<br />

24 uomini vennero massacrati per rappresaglia nell’aia sita tra le case del paese che venne poi dato<br />

alle fiamme. Pochi mesi dopo <strong>Cervarolo</strong> venne inglobata nella Repubblica Partigiana <strong>di</strong> Montefiorino.<br />

Collocata al centro dell’area del Maggio e nel cuore <strong>di</strong> quella fascia appenninica che dalle valli<br />

Bolognesi va fino al Piemonte, caratterizzata da una profonda cultura musicale da ballo popolare antico,<br />

<strong>Cervarolo</strong> ha visto molti suoi figli de<strong>di</strong>carsi ad uno strumento. La storia <strong>di</strong> molti <strong>di</strong> loro si intersecherà<br />

con quella delle trage<strong>di</strong>e della guerra, e la vicenda <strong>di</strong> Virgilio Rovali e del suo violino è un po’ il<br />

perno <strong>di</strong> tutta questa storia.<br />

VIRGILIO ROVALI è unanimemente considerato come il miglior violinista etnico dell’alto Appennino<br />

Reggiano nel 2° dopoguerra. Considerarlo però solamente tale, in quanto musicista nei Maggi e portatore<br />

<strong>di</strong> alcuni balli saltellati antichi, è riduttivo. Virgilio fu buon conoscitore <strong>di</strong> musica e compositore egli<br />

stesso <strong>di</strong> brani autografi i cui spartiti sono oggi conservati presso l’Archivio Etnomusicologico dell’Istituto<br />

Peri. Notevole fu il suo impegno come esecutore <strong>di</strong> musica operettistica, classica, sacra e nelle messe:<br />

celebri erano la sua esecuzione dell’Ave Maria <strong>di</strong> Schubert e <strong>di</strong> altri brani, assieme a pianisti e ad organisti<br />

come Marco Piacentini <strong>di</strong> Frassinoro e don Delfino Ermido Carmana (1921-1979), già parroco <strong>di</strong><br />

Febbio. Questi brani classici venivano concepiti ed interpretati da Virgilio col suo caratteristico stile, personale<br />

e non accademico, col quale eseguiva anche le furlane, il liscio, l’accompagnamento dei maggi.<br />

Ciò che interessa in questo <strong>di</strong>sco è tuttavia la componente popolare da considerare come espressione dell’arcaico<br />

mondo musicale della montagna reggiana dominato dalla celebre “Frulana ”, dal Maggio, dal<br />

liscio vecchia maniera ancora eseguito senza quegli strumenti più moderni e quegli stili che oggi conosciamo.<br />

Gilio, come amichevolmente veniva chiamato Virgilio, allietò i matrimoni <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> coppie<br />

tra Vetto e Montefiorino, tra il Crinale e Casina e per questo veniva ben remunerato.<br />

Nato a <strong>Cervarolo</strong> <strong>di</strong> Villa Minozzo il 22 <strong>di</strong>cembre 1922, <strong>di</strong> famiglia conta<strong>di</strong>na, fin dall’età <strong>di</strong> 6 anni<br />

prese lezioni <strong>di</strong> violino prima da Paolo Cavecchia (1882-1976) <strong>di</strong> Fontanaluccia (MO), quin<strong>di</strong> dal violinista<br />

auto<strong>di</strong>datta Ilario Carmana (1897-1994) <strong>di</strong> Gazzano (zio <strong>di</strong> don Ermido), suonatore <strong>di</strong> musica<br />

classica e religiosa, ma anche <strong>di</strong> balli popolari come valzer, polke e furlane. Dall’età <strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci anni<br />

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Virgilio suonò ininterrottamente in orchestrine locali fino all’interruzione dovuta alla seconda guerra<br />

mon<strong>di</strong>ale. In particolare suonò col fisarmonicista Giovanni Monti (1922 - Russia 1942), che a sua volta<br />

aveva suonato con Dario e Paolo Beltrami <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong>. In servizio militare come alpino, Rovali entrò<br />

in una orchestra <strong>di</strong> se<strong>di</strong>ci elementi che suonava alla mensa ufficiali e che rappresentava riviste per militari<br />

e borghesi. Combattente nei Balcani cadde prigioniero dei tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e trascorse<br />

due anni <strong>di</strong> prigionia in Germania, dove in un villaggio trovò fortunosamente un mandolino col<br />

quale suonava all’interno del campo <strong>di</strong> concentramento.<br />

Sono <strong>di</strong> quel periodo due commoventi lettere scritte a casa il 15/8/1944 ed il 1/1/1945, nelle quali<br />

Virgilio si rallegrava per il mandolino trovato e dove augurava buone cose alla famiglia, chiedendo <strong>di</strong><br />

conservargli bene il violino per il<br />

ritorno. Non sapeva ancora che<br />

questa era già stata sterminata<br />

nella strage dell’aia del 20 marzo<br />

1944: il padre, il nonno ed il fratello<br />

trucidati, la casa e la stalla<br />

bruciate, il bestiame macellato.<br />

Della strage Virgilio seppe solo<br />

quando tornò a casa nel 1945.<br />

L’amore per il violino però non<br />

era cessato e già nel primissimo<br />

dopoguerra Rovali ricostituì<br />

un’orchestrina con Mauro Remo<br />

Monti (1930), fratello <strong>di</strong> Giovanni<br />

e dal quale aveva ere<strong>di</strong>tato la<br />

fisarmonica, e col chitarrista Gino Monti <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong> (1917). Dalla metà degli anni Cinquanta subentrò<br />

il chitarrista Walter Costi (1931 - 1989) che aveva imparato a suonare dal padre, il mandolinista<br />

Ennio (1899 - <strong>Cervarolo</strong> 20 marzo 1944). La figura <strong>di</strong> Ennio Costi andrebbe approfon<strong>di</strong>ta. Virgilio suonò<br />

con tanti altri tra i quali i fisarmonicisti Alfio Novellani (1931-1978) <strong>di</strong> Novellano e Davide Fratti (1927-<br />

2002) <strong>di</strong> Frassinoro. A quest’ultimo Virgilio consegnò prima <strong>di</strong> morire i suoi spartiti che poi Davide restituì<br />

alla famiglia Rovali. L’ Orchestra Alpina <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong>, così i tre la vollero chiamare, furoreggiò per<br />

tutta l’alta montagna reggiana nei matrimoni e nelle feste eseguendo tanto liscio vecchio, anche se dagli<br />

anni Sessanta suonarono cose più moderne, con batteristi e saxofonisti e con l’uso <strong>di</strong> amplificatori.


L’Orchestra Alpina accompagnò per decenni i Maggi delle compagnie <strong>di</strong> Morsiano, <strong>di</strong> Frassinoro, Monte<br />

Cusna <strong>di</strong> Asta, Val Dolo <strong>di</strong> Romanoro, Società del maggio <strong>di</strong> Costabona.<br />

Virgilio Rovali, Remo Monti,<br />

Davide Fratti (in primo piano) e<br />

Walter Costi in una fotografia<br />

<strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> Italo Rovali<br />

della fine degli anni Sessanta<br />

Dopo aver svolto attività agricola e vari mestieri manuali, Virgilio lavorò alla Cooperativa Operai<br />

Forestali dell’Appennino Reggiano fino al 1982. Morì a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> il 22 settembre 1984.<br />

Il violino costruitogli nel 1936 dal liutaio <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong> Remigio Fontana (1868 - aia <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong> 1944),<br />

che Virgilio suonò per tutta la vita, sopravvisse alla furia delle fiamme della strage ed è ora conservato<br />

dalla famiglia Rovali. L’opera <strong>di</strong> liutaio <strong>di</strong> Remigio venne continuata dal figlio Ultimio (<strong>Cervarolo</strong> 1908<br />

- 1996). Per l’attività dei Fontana e la loro collaborazione con Virgilio, si rimanda all’intervista condotta<br />

ad Ultimio Fontana da Giorgio Vezzani il 5 aprile 1981, già pubblicata sul Cantastorie n.7/1982 e<br />

citata nella bibliografia.<br />

Per quanto ci risulta le fonti originali contenenti musiche <strong>di</strong> Rovali e della Orchestra Alpina <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong><br />

sono le registrazioni eseguite da Bruno Pianta nella prima metà degli anni Settanta, quin<strong>di</strong> quelle effettuate<br />

da Bruno Grulli il 1° giugno e il 19 ottobre del 1980 a casa <strong>di</strong> Rovali a <strong>Cervarolo</strong>, da Giorgio<br />

Vezzani a <strong>Cervarolo</strong> il 19 ottobre 1980, a Bagnolo in Piano il 27 marzo 1981 ed a Modena il 27 giugno<br />

1981. Altre registrazioni in possesso <strong>di</strong> Italo Rovali, figlio <strong>di</strong> Virgilio, sono state eseguite dal medesimo<br />

a Febbio nel 1977/78, altre da ignoti. Il gruppo “Buonanotte Suonatori” <strong>di</strong> Modena fece registrazioni in<br />

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concomitanza con altre già citate. Si tratta però dei medesimi brani. Per compilare l’album sono state<br />

scelte le registrazioni depositate all’archivio Etnomusicologico Giorgio Vezzani Il Cantastorie che costituiscono<br />

il corpus più consistente. Dell’insieme fanno parte spezzoni non pubblicati sia per <strong>di</strong>fficoltà<br />

tecniche o perché ritenuti non significativi.<br />

La qualità delle registrazioni non è sempre tra le migliori, come spesso accade nel materiale raccolto<br />

sul campo; in esse a volte la fisarmonica scompare o, assieme alla chitarra, sovrasta il violino, oppure<br />

rumori estranei <strong>di</strong>sturbano la musica, una qualche stecca non manca, ma la loro unicità le rende insostituibili<br />

per la documentazione della memoria sonora. L’aspetto positivo <strong>di</strong> tutto questo è la possibilità<br />

<strong>di</strong> avere l’idea dell’ambiente in cui la registrazione è stata eseguita. Il materiale registrato, per <strong>di</strong>chiarazione<br />

dei tre suonatori e <strong>di</strong> altri intervistati, è tutta musica che a <strong>Cervarolo</strong> si era sempre suonata ed era<br />

stata appresa da suonatori più vecchi del luogo o delle zone circostanti e, per <strong>di</strong>stinguerla da quella <strong>di</strong><br />

più recente adozione, la chiamavano:”… suné<strong>di</strong> veci … valzer e polki éd cal veci”.<br />

Il <strong>CD</strong> contiene i tre brani già pubblicati nel citato <strong>di</strong>sco Albatros, tratti però da successive registrazioni,<br />

e materiali ine<strong>di</strong>ti: il Ballo dei Gobbi, il Passemmezzo <strong>di</strong> cui Virgilio descrive la conduzione, il Valsoviè,<br />

brani <strong>di</strong> liscio tra<strong>di</strong>zionale (polca e valzer) alcuni dei quali sicuramente arrangiati dallo stesso Virgilio<br />

nelle lunghe sere invernali, e firmati “Giglio”. Seguono alcuni brani classici facenti parte del cerimoniale<br />

del matrimonio che Virgilio amava particolarmente, per concludere quin<strong>di</strong> con alcuni spezzoni che tratteggiano<br />

il ruolo dell’orchestrina che accompagna il Maggio. Nell’album Rovali è protagonista con la<br />

sua voce narrante e col suo violino accompagnato alla chitarra da Walter Costi e alla fisarmonica da<br />

Remo Monti; in alcune registrazioni c’è la voce <strong>di</strong> Walter e quella <strong>di</strong> Natalina Maestri (1931), moglie <strong>di</strong><br />

Remo Monti e già canterina nei Maggi. Molto utile per il riconoscimento <strong>di</strong> alcuni balli e per l’acquisizione<br />

<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> conferme sono state le recentissime interviste a Remo e Natalina, a Vincenzo<br />

Serafino Novellani (1926), alla vedova <strong>di</strong> Walter, Albertina Beltrami Costi, a Carlo Merciadri, nipote <strong>di</strong><br />

Ilario Carmana, a Maria Imelda Cavecchia (1937) figlia <strong>di</strong> Paolo.<br />

1) FURLANA <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong><br />

Virgilio Rovali (violino), Walter Costi (chitarra).<br />

La Furlana è il principale ballo saltellato della provincia <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e tutti i vecchi musicisti della<br />

montagna lo conoscevano in <strong>di</strong>verse varianti. Testimoniato anche in pianura ed in collina era ancora<br />

ballato negli anni Sessanta in tutta la montagna ed in particolare nei comuni <strong>di</strong> crinale. Nonostante l’affermarsi<br />

del liscio e dei balli moderni restò in voga come ballo residuale e veniva richiesto in genere dai<br />

ballerini più anziani un po’ per nostalgia ed un po’ per ridere. La Furlana più nota è quella <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong>;


egistrata per la prima volta da Bruno Pianta nel luglio del 1973 apparve nel <strong>di</strong>sco Albatros VPA 8260<br />

del 1975. Quella qui presentata è stata registrata nel 1980 a casa <strong>di</strong> Rovali, dove Virgilio affermò <strong>di</strong> averla<br />

imparata dallo zio materno Domenico Guido Paini (<strong>Cervarolo</strong> 1884 - Asta 1958) il quale, come confermato<br />

il 26 ottobre 2006 dalla figlia Felicita Paini, era un eccellente violinista orecchiante che si <strong>di</strong>fferenziava<br />

da altri musicisti della montagna. Anche se ufficialmente noto come Furlana il ballo, in tutto il<br />

crinale, è unanimemente chiamato “Frulana”. Se questo sembra derivare dalla alterazione del “fur” in<br />

“fru”, consueto nel <strong>di</strong>aletto della zona, sono tuttavia nate altre fantasiose ipotesi etimologiche legate al<br />

movimento dei pie<strong>di</strong> e della gamba destra nella figurazioni descritte in testimonianze raccolte o registrate<br />

in video ed in particolare in una ripresa della televisione svizzera dell’inizio degli anni Ottanta. Sulle<br />

figurazioni della Furlana molto si è detto, ma le testimonianze sono tra <strong>di</strong> loro in contrasto; l’idea che ci<br />

si fa è che tale ballo da molto tempo abbia perso le sue co<strong>di</strong>ficazioni rituali e che già da molti decenni<br />

ogni paese, se non ogni ballerino, avesse il suo modo <strong>di</strong> ballarla. A tale proposito resta illuminante una<br />

frase <strong>di</strong> Giglio secondo la quale ognuno faceva un po’ quello che voleva, purchè tenesse il ritmo.<br />

2) FURLANA <strong>di</strong> Frassinoro<br />

Virgilio Rovali (violino), Remo Monti (fisarmonica), Walter Costi (chitarra).<br />

L’Orchestra Alpina <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong> conosceva una seconda furlana proveniente da Frassinoro nel vicino<br />

Appennino Modenese. Una versione <strong>di</strong> essa, eseguita con la fisarmonica da Davide Fratti, venne raccolta<br />

in quel paese da Roberto Ley<strong>di</strong> nel 1958 e pubblicata nel <strong>di</strong>sco Albatros VPA 8082 del 1969.<br />

Rovali suonò spesso con Davide Fratti, che aveva appreso questa Furlana da vecchi suonatori <strong>di</strong><br />

Frassinoro e, come ci conferma Marco Piacentini, essa è tipica <strong>di</strong> quelle zone. Questa esecuzione è stata<br />

registrata durante la festa <strong>di</strong> Bagnolo in Piano del 27 marzo 1981 organizzata dalla rivista “La Piva dal<br />

Carner” e dal locale circolo ARCI “Torrazzo” in un clima <strong>di</strong> ancora genuino folk revival. L’entusiasmo<br />

degli spettatori improvvisatisi ballerini produsse urla tipo “country&western“ che purtroppo <strong>di</strong>sturbano<br />

l’esecuzione, ma che danno l’idea del tipo <strong>di</strong> approccio che in quella fase epocale si attribuiva al ballo<br />

popolare emiliano.<br />

3) BALLO DEI GOBBI<br />

Virgilio Rovali (violino), Remo Monti (fisarmonica), Walter Costi (chitarra).<br />

Il Ballo dei Gobbi, o dei tre Gobbi, è un ballo scherzoso conosciuto in tutto il territorio emiliano ed è<br />

stato raccolto in molte varianti caratterizzate tuttavia da musiche tra loro molto simili, che ne confermano<br />

una matrice unica. Era un ballo per soli uomini che veniva eseguito per lo più a Carnevale da tre<br />

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ballerini travestiti con cappellacci e finte gobbe. Complessa è l’analisi della sua origine forse derivante<br />

da un’antica danza guerriera. Sul ballo esiste un’ampia bibliografia.<br />

Quella dell’Orchestra Alpina è una delle tante varianti raccolte in provincia <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> e, come le altre,<br />

è composta da due parti nelle quali i tre dapprima saltellano in tondo imitando le movenze <strong>di</strong> un gobbo,<br />

quin<strong>di</strong>, al cambio improvviso della musica, sobbalzano scambiandosi simultaneamente i cappelli, dandosi<br />

scappellotti o bastonate sulle gobbe finte, o improvvisando altre mosse per far ridere gli spettatori.<br />

4) FRANCESINA<br />

Virgilio Rovali (violino), Remo Monti (fisarmonica), Walter Costi (chitarra).<br />

Il ballo venne appreso dal mandolinista Ennio Costi, padre <strong>di</strong> Walter. Questa versione è simile ad altre provenienti<br />

da varie zone ed è stata persino riscontrata tra le popolazioni francofone del Canada. Registrata<br />

da Bruno Pianta nel 1973 apparve col nome <strong>di</strong> Passo Doppio Francese nel citato <strong>di</strong>sco del 1975.<br />

5) PASSEMMEZZO<br />

Virgilio Rovali (violino) , Remo Monti (fisarmonica), Walter Costi (chitarra).<br />

Voce conduttrice Virgilio Rovali, canto maschile Walter Costi, canto femminile Natalina Maestri.<br />

È il cosiddetto Ballo della Se<strong>di</strong>a noto anche in altre parti della provincia <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> pur con significati<br />

e forme tra loro <strong>di</strong>fferenti. In questa versione <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong> Rovali ne descrive le movenze: “è una<br />

danza lenta … che veniva fatta per Carnevale … ma che in tempi antichi si faceva più spesso ... cantando<br />

rime improvvisate in funzione dell’accoppiamento ... i maschi portavano vino e le donne dolci e<br />

torte ... una donna stava seduta ed un uomo le passava davanti a braccetto con un’altra donna e le rivolgevano<br />

la parola … la donna seduta rispondeva cantando rime tipo: … questo ballo non va bene se …<br />

il “tale” ( e qui <strong>di</strong>ceva un nome) … qui non viene e se il “tale” qui verrà questo ballo si farà … e così via<br />

per tutte le coppie con altre rime … alla fine dame e cavalieri abbinati si scambiavano vino e dolci …”.<br />

Venne eseguito fino agli anni Cinquanta.<br />

6) VALSOVIE’<br />

Walter Costi (voce e chitarra), Virgilio Rovali (voce finale).<br />

Il ballo è ricordato da Walter Costi che forse l’aveva appreso dal padre Ennio; da sempre suonato a<br />

<strong>Cervarolo</strong> veniva accompagnato da parole come ”… tò muiera al me fiol … tola bèla sl’at vœl … cl’a<br />

g’abia la ruca … cl’a sapia filar …” (pren<strong>di</strong> moglie figlio mio … pren<strong>di</strong>la bella se ti vuole … che abbia la<br />

rocca … che sappia filare …). Parole allusive, come normale in tanta cultura popolare, alla necessità che


la moglie sappia fare bene i lavori <strong>di</strong> casa, ma che sappia anche essere affettuosa e brava a far l’amore.<br />

Nelle deformazioni <strong>di</strong>alettali viene anche detto “Valsulié o Varsulié” e balli con questi nomi sono segnalati<br />

nel 1958 nell’Appennino Modenese, a Casola <strong>di</strong> Montefiorino, a Prignano sul Secchia dove la rima<br />

<strong>di</strong>venta: “tò mujera me fiol … tola bèla sl’at vol, … che andarém a Sasol a cumprer un sibiol …” (… che<br />

andremo a Sassuolo a comperare uno zufolo …).<br />

7) Valzer <strong>di</strong> Virgilio<br />

Virgilio Rovali (violino), Remo Monti (fisarmonica),<br />

Walter Costi (chitarra).<br />

Questo primo dolcissimo valzer è stato sicuramente arrangiato<br />

da Virgilio come appare da spartiti scritti <strong>di</strong> suo<br />

pugno conservati nell’Archivio Etnomusicologico.<br />

Potrebbe però essergli stato trasmesso da Davide Gaspari<br />

(1910 - 1985) violinista e chitarrista molto apprezzato <strong>di</strong><br />

Gazzano che suonò con Virgilio, e fu tra i suoi maestri, e<br />

con Remo Monti, ma che poi emigrò a Camaiore. Il valzer<br />

è detto anche degli sposi, essendo uno <strong>di</strong> quelli che si suonavano<br />

mentre si accompagnavano gli sposi all’altare.<br />

Virgilio Rovali ed Alfio Novellani<br />

suonano mentre accompagnano gli sposi in chiesa.<br />

Fotografia degli anni Sessanta <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> Italo Rovali<br />

8) Jolanda<br />

Virgilio Rovali (violino), Remo Monti (fisarmonica), Walter Costi (chitarra).<br />

Questo valzer è stato probabilmente arrangiato e trasmesso da Ilario Carmana che, quando abitava a<br />

Gazzano, aveva insegnato musica a Virgilio da bambino e forse l’aveva suonato con lui.<br />

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9) Valzer <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong><br />

Virgilio Rovali (violino), Remo Monti (fisarmonica), Walter Costi (chitarra).<br />

Anche questo valzer <strong>di</strong> ignota origine, ma che ci ricorda arie già u<strong>di</strong>te, sarebbe stato da sempre suonato<br />

a <strong>Cervarolo</strong>.<br />

10) Valzer degli Sposi<br />

Virgilio Rovali (violino), Remo Monti (fisarmonica), Walter Costi (chitarra).<br />

Il valzer, apparso anche in un video della televisione Svizzera dell’inizio degli anni Ottanta, era quello<br />

più suonato nell’accompagnamento degli sposi all’altare.<br />

11) Bel Morettino<br />

Virgilio Rovali (violino), Remo Monti (fisarmonica), Walter Costi (chitarra).<br />

Questa prima polka, che si poteva cantare con parole come “… bel morettin / che a far l’amor ti piace /<br />

la libertà la pace / tutta l’Italia trionferà …”, come ricorda Natalina Maestri, era anch’essa una <strong>di</strong> quelle<br />

che accompagnavano gli sposi.<br />

12) Cameriere<br />

Virgilio Rovali (violino), Remo Monti (fisarmonica), Walter Costi (chitarra).<br />

Non si sa perché questa polka portasse tale nome, ma come gli altri balli veniva suonata in occasione<br />

dei matrimoni sia nell’accompagnamento degli sposi che nella festa che seguiva. Nella registrazione,<br />

purtroppo <strong>di</strong>sturbata da voci e da battimani, la chitarra si sovrappone al violino.<br />

13) Serenata Silvestri<br />

Virgilio Rovali (violino), Walter Costi (chitarra).<br />

Virgilio, come già detto, fu un appassionato esecutore <strong>di</strong> musica operettistica, classica e sacra, e nonostante si<br />

cercasse <strong>di</strong> portarlo sui balli saltellati o sul liscio antico, voleva sempre far ascoltare cose colte informandoci<br />

sul fatto che conosceva anche balli moderni e <strong>di</strong> importazione americana. Questa serenata, da lui definita <strong>di</strong><br />

impronta “ungherese” e “Silvestri”, è un brano che amava moltissimo e che suonava da solo, o con un velato<br />

accompagnamento <strong>di</strong> chitarra, in particolari momenti durante i pranzi nuziali. Non si sa dove Virgilio l’abbia<br />

appresa, se da uno spartito o imparata da altri a orecchio. Il brano, come ci informano Simona Boni e Roberto<br />

Palumbo, potrebbe derivare da una liberissima interpretazione della “Sérénade d’autrefois” composta dal<br />

napoletano Giuseppe Silvestri (1841-1921), dove ancora una volta Virgilio conferma il suo stile interpretativo.


14) Ave Maria <strong>di</strong> Schubert<br />

Virgilio Rovali (violino), don Ermido Carmana (organo).<br />

Questo brano, come quello che segue, venne registrato circa nel 1977/78 da Italo Rovali nella chiesa <strong>di</strong><br />

Febbio, dove don Ermido Carmana era parroco.<br />

15 ) Largo <strong>di</strong> Haendel<br />

Virgilio Rovali (violino), don Ermido Carmana (organo)<br />

Anche questo brano, come il precedente ed assieme ad altri come la Marcia Nuziale, fa parte <strong>di</strong> un<br />

corpo <strong>di</strong> musiche del rituale del matrimonio che Virgilio eseguiva col suo inconfon<strong>di</strong>bile stile.<br />

IL MAGGIO<br />

Virgilio Rovali (violino e voce conduttrice), Remo Monti (fisarmonica), Walter Costi (chitarra),<br />

Natalina Maestri (voce femminile)<br />

Coi brani che seguono non si vuole condurre nessuna operazione <strong>di</strong> descrizione del Maggio, ma si pubblicano<br />

semplicemente alcuni spezzoni <strong>di</strong> registrazioni <strong>di</strong>sponibili inerenti il ruolo <strong>di</strong> accompagnamento<br />

svolto dall’orchestrina.<br />

I suonatori seguono per lo più i momenti della rappresentazione con brevi pezzi, allegri o tristi a secondo<br />

delle necessità della trama, facendo da sottofondo o funzionando da stacco e collegamento tra le<br />

quartine, le ottave ed i sonetti cantati, su cui fa perno l’intera opera. La voce <strong>di</strong> Virgilio Rovali descrive<br />

alcuni passaggi.<br />

16) MARCIA del MAGGIO<br />

La Marcia apre la rappresentazione nel momento in cui tutti i maggerini entrano nel campo sfilando<br />

davanti agli spettatori. Il brano era già stato raccolto da Bruno Pianta nel 1973 e pubblicato nel citato<br />

<strong>di</strong>sco Albatros del 1975.<br />

17) LA QUARTINA<br />

L’importanza del violino all’interno dell’orchestra è soprattutto nel rapporto coi maggerini, per seguirli ed<br />

assisterli per tutta la rappresentazione, per appoggiarli nelle attese, nei momenti tristi con le ottave, in quelli<br />

felici con allegri sonetti e quartine, nelle pause con pezzettini <strong>di</strong> polka e <strong>di</strong> valzer. Virgilio Rovali però<br />

andava oltre e, secondo la sua sensibilità, seguiva l’azione entrando sul campo a sostegno del maggerino.<br />

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12<br />

Foto scattata da Giorgio Vezzani<br />

a Ponte Dolo il 27 luglio 1980<br />

durante la rappresentazione<br />

del Maggio “Il presente e l’avvenire<br />

d’Italia”, cantata dalla Nuova<br />

Compagnia <strong>di</strong> Frassinoro.<br />

Rovali, ritratto <strong>di</strong> schiena, segue<br />

appassionatamente col violino<br />

la morte <strong>di</strong> un maggerino<br />

(il suggeritore, anch’esso ritratto<br />

<strong>di</strong> schiena, è Marco Piacentini)<br />

18) L’OTTAVA<br />

La voce <strong>di</strong> Virgilio descrive il ruolo tragico e passionale del violino nel momento in cui appoggia un<br />

maggerino triste.<br />

19) OTTAVA cantata<br />

L’ottava ed il sonetto che seguono, cantati da Natalina Maestri, sono tratti dal Maggio “Amore e sangue”<br />

scritto nel 1975 da Lorenzo Aravecchia (1953) <strong>di</strong> Romanoro (MO).<br />

20) SONETTO cantato<br />

Il sonetto, melo<strong>di</strong>co o brillante, attraversa vari passaggi della rappresentazione.<br />

Alla fine tutti i maggerini cantano in coro un sonetto che conclude gloriosamente il Maggio.<br />

21) Furlana <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong><br />

Virgilio Rovali (violino), Remo Monti (fisarmonica), Walter Costi (chitarra).<br />

Il <strong>di</strong>sco viene chiuso con la ripetizione della Furlana <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong>, usando una registrazione effettuata<br />

nel corso della festa <strong>di</strong> Bagnolo in Piano del 27 marzo 1981. La registrazione è purtroppo <strong>di</strong>sturbata,


come la Furlana n.2, dalle voci, dagli urli, dalle battute <strong>di</strong> pie<strong>di</strong> e dai battimani dei partecipanti alla festa<br />

che, entusiasti, si improvvisarono ballerini. Svoltasi in un clima epocale in cui questo tipo <strong>di</strong> musica era<br />

altamente apprezzato, in un ambiente culturale cosciente dell’importanza della musica popolare, la<br />

festa, voluta per presentare al pubblico della pianura le musiche tra<strong>di</strong>zionali della montagna, ebbe grande<br />

successo ed alla esecuzione della furlana conclusiva seguirono scroscianti e prolungati applausi.<br />

Le registrazioni sono state effettuate da:<br />

- Bruno Grulli a <strong>Cervarolo</strong> <strong>di</strong> Villa Minozzo il 1° giugno 1980 (1-3-4-7-13)<br />

e il 19 ottobre 1980 (5-6 -11-19-20).<br />

- Giorgio Vezzani a Bagnolo in Piano il 27 marzo 1981 (2-8-9-12-21)<br />

e a Modena il 27 giugno 1981 (16-17-18).<br />

- Italo Rovali a Febbio circa 1977/78 (14-15)<br />

- Ignoto a <strong>Cervarolo</strong>, <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> Italo Rovali, inizio anni ’80 (10).<br />

Bibliografia & <strong>di</strong>scografia<br />

1) Disco Albatros VPA 8260: Musiche e canti popolari dell’<strong>Emilia</strong> 1° volume,<br />

1975 e fascicolo allegato;<br />

2) Disco Albatros VPA 8082: Italia 1° volume: i balli, gli strumenti i canti religiosi,<br />

1969 e fascicolo allegato;<br />

3) Pietro Alberghi: Morte sull’aia, 1964;<br />

4) Giorgio Vezzani: Incontro con Virgilio Rovali, in: Il Cantastorie n. 31/1980;<br />

5) Bruno Grulli: Balli antichi e strumenti tra<strong>di</strong>zionali in provincia <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, in:<br />

Il Cantastorie n. 31/1980;<br />

6) Incontro con Virgilio Rovali, Remo Monti e Walter Costi, in:<br />

La Piva dal Carner n. 9/1980;<br />

7) Ricordo <strong>di</strong> tre amici scomparsi, in: Il Cantastorie n.18/1985;<br />

8) Riccardo Varini: Giovani e vecchi sempre in forma a Bagnolo, in:<br />

La Piva dal Carner n. 14/1981;<br />

9) Clau<strong>di</strong>o Zavaroni, Ritratto d’Appennino, 1981;<br />

10) Giorgio Vezzani, Incontro con Ultimio Fontana, in: Il Cantastorie n. 7/1982;<br />

11) Video della Televisione svizzera degli anni Ottanta.<br />

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I testi e la realizzazione del <strong>CD</strong> sono<br />

a cura <strong>di</strong> BRUNO GRULLI<br />

Si ringraziano:<br />

IL PARCO DEL GIGANTE,<br />

LA COMUNITA MONTANA<br />

DELL’APPENNINO REGGIANO,<br />

L’AMMINISTRAZIONE<br />

PROVINCIALE DI REGGIO EMILIA,<br />

IL COMUNE DI VILLA MINOZZO<br />

Si ringraziano per la collaborazione:<br />

Italo Rovali, Marco Piacentini,<br />

Emanuele Reverberi, Lorenzo Aravecchia,<br />

Simona Boni, Roberto Palumbo,<br />

Antonio Zambonelli<br />

Un ringraziamento particolare a<br />

GIORGIO VEZZANI<br />

Il curatore e l'e<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> questo <strong>CD</strong> hanno fatto<br />

ogni possibile tentativo per reperire eventuali<br />

aventi <strong>di</strong>ritto sui materiali riprodotti.<br />

L'e<strong>di</strong>tore rimane comunque a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> chi<br />

non sia stato possibile in<strong>di</strong>viduare o contattare.<br />

Foto scattata da Giorgio Vezzani<br />

a Villaminozzo il 12 luglio 1981<br />

durante il Maggio “Tristano e Isotta”.<br />

Da sinistra a destra:<br />

Virgilio Rovali, Remo Monti, Walter Costi.<br />

Sopra, con la macchina fotografica,<br />

Clau<strong>di</strong>o Zavaroni.


MUSICA TRADIZIONALE A CERVAROLO <strong>di</strong> Villaminozzo<br />

L’Orchestra Alpina <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong>: VIRGILIO ROVALI con Walter Costi e Remo Mauro Monti<br />

1) FURLANA <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong> 1’ 22’’<br />

2) FURLANA <strong>di</strong> Frassinoro 2’ 51”<br />

3) BALLO dei GOBBI 2’ 19”<br />

4) FRANCESINA 2’ 24”<br />

5) PASSEMMEZZO 2’ 37”<br />

6) VALSOVIE’ 1’ 07”<br />

7) VALZER <strong>di</strong> Virgilio 3’ 34”<br />

8) JOLANDA 3’ 28”<br />

9) VALZER <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong> 3’ 31”<br />

10) VALZER degli sposi 1’ 26”<br />

11) BEL MORETTINO 2’ 11”<br />

12) CAMERIERE 3’ 06”<br />

13) SERENATA SILVESTRI 3’ 29”<br />

14) AVE MARIA <strong>di</strong> Schubert 2’ 18”<br />

15) LARGO <strong>di</strong> Haendel 3’ 44”<br />

16) IL MAGGIO-MARCIA 2’ 46”<br />

17) QUARTINA 3’ 28”<br />

18) OTTAVA 2’ 07”<br />

19) OTTAVA CANTATA 3’ 34”<br />

20) SONETTO CANTATO 0’ 47”<br />

21) FURLANA <strong>di</strong> <strong>Cervarolo</strong> 3’ 17”<br />

Durata totale 55’ 27”

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