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Nuovo Ordinamento - Ingegneria - Università degli Studi di Trento

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FACOLTA’ DI INGEGNERIA<br />

costruzione <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio è un atto necessario per rappresentare il valore civile, pertanto <strong>di</strong>venta<br />

importante manifestarlo come appartenente alla propria cultura dell’abitare.<br />

Si tratta in un certo modo <strong>di</strong> portare lo studente, attraverso questa esperienza, all’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong><br />

una meto<strong>di</strong>ca orientata allo stu<strong>di</strong>o della composizione architettonica.<br />

L’organizzazione <strong>di</strong>dattica si articola inoltre in lezioni teoriche, ed in attività riguardanti le esercitazioni.<br />

In riferimento anche alle rappresentazione delle esercitazioni:<br />

- Normative U.N.I. in particolare riferimento al settore del <strong>di</strong>segno tecnico.<br />

- Convenzioni grafiche per la rappresentazione.<br />

[ Obiettivi ]<br />

Attraverso la descrizione delle argomentazioni si intende procedere lungo un percorso formulato<br />

per raggiungere lo scopo <strong>di</strong> ricercare nell’appartenenza del pensiero dell’architettura razionale<br />

una linea <strong>di</strong> lavoro.<br />

Tale aspetto assume il significato <strong>di</strong> un valore, inteso sotto forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> intenzioni, che<br />

si intende offrire agli studenti.<br />

Si ritiene importante che gli studenti attraverso i temi trattati si pongano con un atteggiamento critico<br />

ma soprattutto <strong>di</strong> relazione e <strong>di</strong> congiunzione nei confronti <strong>degli</strong> argomenti proposti.<br />

Si tratta <strong>di</strong> saper cogliere, ad esempio, l’importanza <strong>di</strong> una tolleranza descritta e rappresentata non<br />

solo graficamente ma come espressione <strong>di</strong> un evento materiale e naturale.<br />

E ancora, porre in evidenza meto<strong>di</strong>che e prassi delle figure menzionate e <strong>di</strong> associare il pensiero<br />

<strong>di</strong> ricerca dei loro autori alla coerenza formale delle opere che li rappresenta ma anche e soprattutto<br />

constatarlo nei <strong>di</strong>segni.<br />

Infatti, l’architettura è tutte le architetture, anche le teorie ed i <strong>di</strong>segni, lo stesso E.N. Rogers<br />

conferma che per architettura non si intende solo il pensiero realizzato.<br />

Inoltre, un passaggio che si ritiene importante è l’esperienza del trattato e del manuale.<br />

Si ritiene opportuno inoltre il confronto delle geometrie delle ville <strong>di</strong> Palla<strong>di</strong>o con le geometrie delle<br />

case <strong>di</strong> Le Corbusier con i suoi cinque punti sull’architettura, ed il modulor, ed infine le geometrie <strong>di</strong><br />

Mies van der Rohe, attento nel considerare il dettaglio, l’insieme della costruzione, ossia il tutto.<br />

Si vuole cogliere in modo comparativo le realizzazioni del giovane Palla<strong>di</strong>o con il giovane Le<br />

Corbusier evidenziando la “tenacia” della “rigida” e complessa geometria, che porta alla proporzione<br />

e <strong>di</strong> conseguenza giungere ai fini posti nello svolgersi del corso stesso <strong>di</strong> attivare, come in<br />

una sorta <strong>di</strong> gioco, la sovrapposizione <strong>di</strong> queste architetture, rilevandone gli intenti, le intenzioni<br />

della ricerca razionale e della logica costruttiva.<br />

L’architettura <strong>di</strong> Francesco <strong>di</strong> Giorgio Martini, si può relazionare anche se lontana nel principio del<br />

“come” con lo stesso principio che si osserva in Schinkel alla fine del Settecento. Un principio, un<br />

patto, stipulato con gli antichi maestri e con la storia del costruire, in modo razionale in cui si fonda<br />

l’esperienza dell’architettura, nella coerenza, nella continuità, nella realtà, nella <strong>di</strong>mensione non<br />

fasulla ed alterata del fattore tecnico.<br />

Si pensa che gli studenti debbano acquisire la sensazione <strong>di</strong> aver contratto un debito proprio con<br />

questi antichi maestri, ed inoltre <strong>di</strong> concepire una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> sfida nell’effettuare delle scelte in<br />

modo particolare in quei momenti <strong>di</strong> trasformazioni e fermenti nelle posizioni architettoniche come<br />

quegli attuali le cui fibrillazioni tecnologiche propongono mescolanze frenetiche.<br />

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