71 — l'itinerario della via herculia tra venusia e potentia - Consiglio ...

L’ITINERARIO DELLA VIA
HERCULIA TRA VENUSIA E
POTENTIA
Una riflessione
a p p r o f o n d i t a
merita l'itinerario
della via Erculia, a nord di
Potenza, che per la Lu c a n i a
si stendeva 1 e che nel nodo
viario antico di Lagopesole,
or del piano contro il
monte e or del monte ve r s o
il piano 2 , lascia individuare
una s t a t i o denominata a d
Bra d a n u m, o Lu c o s, o Pe i -
s a n d e s. La ricordata considerazione
del memorialista
Viggiano, a conclusione
delle sue annotazioni sulla
lapide... che siegue forse non
a n c o ra conosciuta, la quale
si legge nel Castello di Lago -
p e s o l e 3 , impone la riscoperta
di vecchie meditazioni e
la formulazione di nuove
ipotesi su questo nodo
strategico del territorio di
Basilicata, dove nel med
i o e vo fu costruita e cons
e rvata la federiciana d o -
mus solatiorum... Lacupen -
s u l i s 4 , senza la pro t e rvia del
mito e l'ostinazione delle
opinioni dure a morire. Il
marmo ricorda che ad
opera dello Im p e ra t o r
Caesar Ma rcus Au re l i u s
Valerius Ma xentius Pi u s
Felix Invictus Au g u s t u s
Pontifex Maximus Tr i b u -
n i t i a, ossia Ma s s e n z i o ,
figlio di Massimiano Erculeo,
ridusse, ad pristinam
f a c i e m, al suo primo aspetto,
la viam He rc u l i a m 5 , in
altra sede definita via dei
Ma rt i r i 6 , che nella lunga
esistenza di strada di collegamento
trasversale, da
Venusia, per Potentia e
Grumentum, a Ne ru l u m ,
ha assolto la funzione di
via regina lucanoru m o
s t ra d a - c o a c e rvo delle tensio -
n i 7 .
L'epigrafe, già vista da
A n d rea Lombardi, era
scomparsa dal suo posto,
quando questo studioso,
trattando della St rada da
Sp i n a z zola per Oppido a
Potenza, annota che gli iti -
nerari non fanno menzione
di un'altra strada che da
Venosa o dalle sue adiacen -
ze menava a Potenza, ma
della sua esistenza ci assicu -
ra un marmo che si conser -
va va nel castello di Lago -
pesole 8 .
Prima di soffermare l'attenzione
sugli i t i n e ra r i at r a
Venusia e Potentia, bisogna
ricord a re che l'Ed i t o re
Romano dei D i s c o r s i
Ac c a d e m i c i d e ve annotare ,
a richiesta dello stesso
L o m b a rdi, che un'epigrafe
s i m i l a re a quella del
Castello di Lagopesole, è
c o n s e rvata nel cortile di
casa Susanna in Zu n g o l i ,
paesetto sei miglia distante
da Ariano in Pr i n c i p a t o
u l t e r i o re e da Lagopesole
c i rca 60 miglia 9 . Non si
conosce se la casa appart i ene
a Tommaso Su s a n n a ,
primo Intendente di
— 71 —
Basilicata nel 1807, che il
20 gennaio 1808 fu trasferito
all'Intendenza di
Sa l e r n o1 0 , ma di certo i
due marmi, quello di
Lagopesole e quello di
Zungoli, ricordati da
L o m b a rdi, sono uguali e
tutto lascia supporre che si
è in presenza di un'unica
epigrafe, smurata dal
castello lucano e depositata
nel cortile irpino. Il burocrate
Lombardi, pro s s i m o
Intendente borbonico, studioso
del mondo antico,
nato a Tramutola e mort o
a Po t e n z a1 1 , ha motivo di
r i c o rd a re il furto arc h e o l o g i -
c o del primo Intendente di
Basilicata, ma evidenzia,
soltanto con la penna del
suo editore, che il marmo
scomparso si trova in casa
Susanna ed annota che l a
g rande distanza non ci per -
mette di supporre l'identità
delle due iscrizioni1 2 .
Viggiano, sulla memoria
di St r a b o n e1 3 e di Ciceron
e1 4 , ricorda che gli Scrit -
tori antichi non han fatto
menzione di altra stra d a ,
che avesse siffatto nome por -
t a t o, che di quella appiana -
ta sul lido del Seno di Ba j a
messa come un argine fra il
Ma re, ed il Lago Lu c r i n o
1 5
e Lombardi annota che
l'indicata epigrafe non ci
lascia dubitare dell'esistenza
di una strada tra Venosa e
Potenza rifatta dall'Im p e -
di Antonio Motta

a t o re Ma s s e n z i o, e dive r s a
d a l l ' a l t ra anche detta Er -
culia che ammira vasi nel
seno di Ba j a 1 6 . Lo stesso
L o m b a rdi, senza le argomentazioni
di Vi g g i a n o ,
sulle quali si tornerà presto,
propone l'itinerario di
questa strada (che) dove va
p a rt i re da Venosa e penetra -
re nella Lucania pe’ vicini
monti, oppure distaccarsi
d a l l ' Appia al luogo detto la
Rendina, ad Arundinem, ed
indirizzarsi a Potenza, cor -
rendo per le campagne degli
o d i e rni comuni di Ra p o l l a ,
di Barile, di Rionero, di
Atella, e di Av i g l i a n o 1 7 ,
ov ve ro essa attra ve r s a va luo -
ghi ra g g u a rd e voli dell'anti -
chità quali pur sono quelli
che percorsi oggidì dalla
c o n s o l a re, che da Va l va con -
duce alle pianure di Lave l l o,
— 72 —
giacciono alle falde orientali
e meridionali del rinomato
Vu l t u re 1 8 .
Pur non cercando nello
storico del mondo antico
l'indicazione topografica
del capostrada viario e a
p a rte l'ovvia considerazione
che gli itinerari indicati,
a venti a termine di riferimento
il territorio ampio
Tav.1- Reticolo viario dell'Italia meridionale, da M. CAGIANO DE AZEVEDO: , 1939, p. 9
degli abitati, sono va g h i ,
L o m b a rdi propone, a nord
di Lagopesole, soltanto
due direttrici della via
He rculia ed ignora quella
occidentale lungo la va l l e
della fiumara di At e l l a ,
principale affluente dell
' Of a n t o 1 9 . In part i c o l a re ,
lo storico, preoccupato di
r i c e rc a re ruderi antichi
d i versi dalla Cappella
abbandonata di tale ma -
gnifico edifizio innalzato da’

Principi No rmanni che ave -
vano fermato la loro dimora
in Melfi ed in Venosa, e che
quivi re c a vansi per godere
d e’ dive rtimenti della caccia
che vi è abbondandissima 2 0 ,
ignora la centralità deterministica
dello spart i a c q u e
Jo n i o - Adriatico di
Lagopesole, che nella sto-
ria del territorio lucano ha
s e m p re svolto la funzione
di passaggio istmico o di
tutti i camminamenti per
le aree interne e, quindi,
quel ruolo di nodo stra t e g i -
co-territoriale ampio s e g n a-
Tav.2- La via Herculia tra Venosa e Potenza, da R.J. BUCK, , p. 79
— 73 —
to dagli itinerari che in
esso convergono già, chiaramente,
individuato da
Vi g g i a n o.
Prima di pre s e n t a re l'erudito
discorso dello storico
potentino in ordine agli
itinerari antichi conve rgenti
su Lagopesole, bisogna
spiegare perché Vi ggiano,
trattando delle m e -
m o r i e di Potenza, pubblica
il marmo murato nel castello
di Lagopesole. La
risposta più ovvia re s t a
quella che lo studioso,
vicario di Lupoli, vo l e va
p o rt a re a conoscenza del
mondo accademico la conferma,
con l'epigrafe, dell'esistenza
datata della v i a
He rc u l i a ripristinata nella
sua funzionalità da Ma ssimiano
Erc u l e o. Il riscont
ro meno palese di questa
pubblicazione va ricerc a t a
nel fatto che il c a n o n i c o
conosce bene che, nell'alto
m e d i o e vo, la contea di
Potenza longobarda, che si
s v i l u p p a va lungo la dire ttrice
segnata dalla via
He rculia, inglobava, sia
p u re con la popolazione
che vive va v i c a t i m, tutto il
territorio a nord della
piana di San Nicola fino
alla Te r ra di Lagopesole,
c h ' e s s e re dove va diversa dal -
l'attuale Ca s t e l l o, come s'ha
da molte scritture dell'Ar -
chivio della Ca t t e d ra l e 2 1 .
C e rtamente il canonico
allude al vasto tenimento
di Lavangone, segnato dal
Tiera janua urbis 2 2 , oggetto,
in età moderna, di lunghe
ve rt e n ze, anche giudiziarie,
tra le chiese potentine
e di queste con i feudatari
di Potenza, che si sono
trascinate, ben oltre
l ' Unità d'Italia, fino ai
nostri giorni con il pro b l ema
dei demani, delle quotizzazioni,
delle pro m iscuità
e degli usi civici 2 3 .
Le conclusioni di Vi g g i a n o
sull'entità della g i u r i s d i z i o -
ne Potentina (che) rimase
s o p ra il Mo n a s t e ro Be n e -
dettino là posto col nome di
S . Angelo in Bosco, l'eletto
Abate del quale conserva s i
2 4
dal Ve s c ovo di Po t e n z a

p e rché mancarono i monaci
di una badia rimasta nel
solo nome e scarseggiò la
p o p o l a z i o n e dei siti abitati,
non sono sufficienti a
d o c u m e n t a re perché il
diritto sull'entrate, che non
e ran poche, si conferiva pa -
rimenti dai Ve s c ovi Po t e n -
tini; i quali appresso tacque -
ro, e quei beni furono com -
p resi, agli Abati non più
pensandosi, fra le gra n d i
possessioni del Po s s e s s o re del
Ca s t e l l o 2 5 , che, all'epoca,
era il Principe Do r i a .
Dopo la diva g a z i o n e
sulla Contea di Potenza si
r i p rende il discorso sulla
via He rc u l i a, Ab Ae q u o
Tutico in Lu c a n i a m, come
s c r i ve Mommsen (CI L,
IX, p. 599), sintetizzato,
p roprio sul saggio di
L o m b a rdi, già a metà del
secolo scorso, dall'estensore
di un dettagliato
It i n e rario delle antiche
regioni dell'Italia meridio -
n a l e, il quale conclude c h e
f u rono luoghi ra g g u a rd e vo l i
quelli pè quali la detta Vi a
Erculia passava, da non
d u b i t a re che una consolare
fosse corsa per essi 2 6 . E
i m p o rtante, come sopra
anticipato, era il nodo di
Lagopesole, non solo perché,
come ricorda Vi ggiano,
è un luogo mezzano
t ra Venosa e Potenza, due
Città per le quali la Vi a
C o n s o l a re era tirata innanzi
fino al Fa ro, tra versando le
i n t e rne parti di tutta
It a l i a 2 7 , quando perché in
esso conve r g e vano, come
radiali naturali, tutti gli i t i -
n e ra r i a che intere s s a vano il
territorio a nord di
Potenza. Con la pre c i s a z i one
ulteriore che, in questo
caso, col nodo territoriale
— 75 —
a m p i o s'intende la lunga
a rea di stra d a (15 Km
c i rca) che si estende dalla
piana di Atella a To r retta di
Pi e t ra g a l l a, è possibile
i n d i v i d u a re tutti i rami
delle v i a e che conve r g e vano
in Lagopesole. Qu es
t ' a rea di strada, definita
a l t rove canale tra la civiltà
m a g n o g reca e la civiltà
m e d i o - i t a l i c a 2 8 , è tratto in
comune con il ra m u l u s d e l
lungo Itinerario appenninico
detto di Antonino,
Iter quod a Me d i o l a n o... ad
C o l u m n a m . . . d u c i t, ricord ato
da Vi g g i a n o 2 9 , di tutti i
rami delle v i a e che conve rgono
nella piana di At e l l a
e che si dipartono da
To r retta di Pi e t r a g a l l a 3 0 .
Infatti, ricorda Lugli, che
si rifà a Mommsen, ma
ignora Viggiano e Lom-
Tav.4- Reticolo di itinerari medievali dell'area bradanico-ofantino, da R. J. BUCK, , p. 56
b a rdi, la via He rculia era
più lunga e dal suo costru t -
t o re Massimiano Erc u l e o,
insieme con Diocleziano, fu
destinata ad attra ve r s a re la
penisola quasi da nord a
sud, congiungendo Eq u o
Tutico con Ne rulo e inne -
standola quindi nella via
Popillia fino a Re g i o 3 1 . A
l e g g e re i marmi disseminati
lungo tutto l'itinerario è
c e rto che gli imperatori del
III e IV sec. e Ma s s i m i a n o
Erculeo, il quale ha pure
dato il nome alla strada,
abbiano prov veduto, come
si dice oggi, soltanto al
ripristino e alle opere di
manutenzione straord i n aria
del tratto da Equus Tuticus
(Ta verna Tre Fo n t ane)
a Ne rulo (Ro t o n d a ) ,
con l'itinerario attrave r s a nte
il territorio dell'attuale
Basilicata, segnato, in senso
inverso e con le dov u t e
c o r rezioni delle distanze

s t a t i o n e s indicate nello
It i n e rarium An t o n i n i 3 2 e d
individuate da Lu g l i 3 3 :
- Venusium (Venosa) m.p.
X X V I I I ;
- Opino (Rionero in
Vu l t u re ) m . p. XV;
- Ad (fl.) Bradanum (a sud
di Lagopesole) m.p. XXIX;
- Potentia (Potenza) m.p.
X X I V;
- Acidios (Satriano o
Br i e n z a ) m . p. XXIV;
- Grumento (Gru m e n t o
Vecchio) m.p. XXVIII;
- Semuncla (Calvera o
Te a n a ) m . p. XXVII;
- Ne rulo (Rotonda) m.p.
X V I .
Abbastanza più preciso è
il reticolo dei rami delle
vie più importanti disegnato
da Buck e, dopo
a ver evidenziato che questi
disegna come ramo principale
della rete tra Venusia e
Potentia l'itinerario Ven
o s a - Ma s c h i t o - Fo re n z a -
Monte To r re t t a - Po t e n z a 3 4 ,
si rinvia agli studi di questo
emerito studioso di
topogafia antica per l'eve ntuale
approfondimento sui
singoli itinerari 3 5 .
In questa sede si dettagliano
soltanto i rami della
via He rculia, la dire t t r i c e
i n variante o principale del -
l ' i t i n e ra r i o, che nel basso
m e d i o e vo sarà chiamata la
via di Atella, juxta viam
publicam, per quam itur
At e l l a m 3 6 . Questi rami coll
e g a vano Lagopesole a
Potenza e che s'incro c i a vano
nel nodo di ponte
R i v i s c o, immediatamente a
n o rd di Cozzo Rivisco,
nell'alta valle del Ba s e n t o,
ove confluiscono, a part i re
dal VI sec. a.C., come
a n n o t a va il compianto
Tav.5- Reticolo di itinerari antichi tra Atella, Avigliano e Pietragalla
— 76 —
Mario Napoli, una serie di
s t rade naturali, tutte segnate
da larghe e facili vallate, si
da fare di questa località un
ve ro nodo stradale dal quale
non può pre s c i n d e re chi
voglia tra ve r s a re la Lu -
c a n i a 3 7 . Nel groviglio di
strade, tra Ti e r a rella e
Tiera, che congiungono le
alte vallate del Bradano e
del Basento emergono due
r a m i :
il primo da Lagopesole,
per Possidente, San Gi o rgio,
Chiangali e St o m p agno,
a Rivisco;
il secondo da To r re t t a ,
per il crocevia di Sa n
Nicola e Poggio d'Oro, a
R i v i s c o.
Da ponte Rivisco ripart
i vano tre rami principali
dell'itinerario che s'incroc
i a vano nel nodo ampio
individuato dalla s e l l a d e l l a
Villa di Santa Maria, ai
piedi del colle su cui è
insediato il centro storico
di Po t e n z a :
il ramo occidentale, per
Piscon Pizzuto, raggiungeva
il fosso Ve rd e ruolo e,
quindi, il Basento, che nel
m e d i o e vo sarà la via per
Avigliano e Ruoti;
il ramo centrale, per
C o z zo Ginestra, lungo l'attuale
via Ciccotti, raggiung
e va l'area della Chiesa di
Santa Maria del Se p o l c ro e
della Villa, che in seguito
sarà individuata come la
via per Pi e t r a g a l l a ;
il ramo orientale, per l'area
di Pietracolpa, raggiung
e va il fosso Barragiano, e
quindi il Basento nell'are a
del ponte S. Vito, che poi
d i venterà la via per Canc
e l l a r a .
Dalla s e l l a di Santa Maria
part i vano tre rami per il

Tav.6- Reticolo di itinerari antichi nei dintorni di Potenza
— 77 —

colle, sul quale, ve ro s i m i lmente,
si trova vano i siti di
t re pagi o emergenze edilizie,
intorno alle quali si
o r g a n i z z a rono, dapprima,
il m u n i c i p i u m e, poi, le
comunità ecclesiali paleocristiane
del IV-V secolo:
un ramo raggiungeva l'area
dell'attuale Cattedrale,
lungo la salita di Sa n
Ge r a rd o ;
un altro raggiungeva l'area
della Trinità, lungo la
salita di S.Gi ova n n i ;
un terzo raggiungeva l'area
di San Giacomo a
Po rtasalza, lungo l'attuale
via Ma z z i n i .
Ognuno di questi rami
p ro s e g u i va, nei due sensi,
fino ad incontrarsi e, insieme,
sul colle, re a l i z z a va n o
la pagana via sacra del tardoantico
e la cristiana via
delle chiese d e l l ' a l t o
m e d i o e vo, San Ge r a rd o -
S S . Tr i n i t à - San Gi a c o m o ,
che d'ambo i lati scendevano
a valle ad incro c i a re l'itinerario
che lambiva il
Ba s e n t o :
il ramo orientale, che
sarà la s t rada dei Mu l i n i,
a n d a va ad incro c i a re il
ramo proveniente dal fosso
Ba r r a g i a n o ;
il ramo occidentale, per
le coste di Santa Lu c i a ,
a n d a va ad incro c i a re il ramo
lungo il Ve rd e ru o l o 3 8 .
La denominazione med
i e vale delle strade si legge,
sin dal 1309, nella descrizione
dei confini del t e n i -
mentum unum Te r ra ru m ,
situm ubi dicitur la Te ra ,
vulgo noncupatam le Te r re
delli Lava n g o n i 3 9 , definiti
tutti juxta tenimentum...
via publica mediante...
q u a i t u r. . . Ro t u m . . . Ca s t r i
Avilliani...Lacus Pe n s u l i s
. . . Pe t ra g a l l e . . . Ca n c e l l a r i e . . .
Ba l e i 3 9 .
Il tutto è cart o g r a f a t o
nelle allegate coro g r a f i e ,
disegnate sulla cart a ,
1/50.000, dell'Is t i t u t o
Geografico Mi l i t a re It aliano
del 1870 (tavv. n. 4-
5 ) .
1 E. VIGGIANO,
, Napoli
1805, p. 225;
2 G. FORTUNATO,
, Trani
1902, p. 11;
3 E. VIGGIANO, ,
cit., p. 224; il marmo, non
trascritto da T. MOMMSEN,
, (CIL, IX, 6067), è
il seguente: IM. COES./M.
AVREL. VALER./ MAX:
NTIUS. P. FL./INVICTUS.
AUG./PONTIF. MAX.
TRIB./POTESTATE. VI. VIAM/
HERCULIAM. AD. PRI/STI-
NAM. FACIEM/RESTITUIT; lo
storico tedesco trascrive quello
di Zungoli (CIL, IX, 6059);
4 Cfr., A. MOTTA,
,
Rionero 1996, p. 25;
5 E. VIGGIANO, ,
cit., p. 224; cfr., T. PEDIO (a
cura di),
, Manduria 1968, vol.
II, pp. 59-61;
6 A. MOTTA,
, Venosa 1993, pp. 41-
44;
7 , p. 139;
8 A. LOMBARDI,
, in ID.,
, Cosenza 1836,
p. 270; cfr., G. FORTUNA-
TO, , cit., pp. 8-10;
9 , p. 271 nota;
10 A. TRIPEPI,
— 78 —
, Potenza
1915, p. 90;
11 La puntualizzazione sulla
lucanità di Lombardi s'impone
in considerazione che
qualcuno ha scritto che fosse
"cosentino"; cfr., T. PEDIO,
, Bari 1964, p. 96;
12 A. LOMBARDI, , cit.,
p. 271;
13 Strabone, , V;
14 Cicerone, ;
15 E. VIGGIANO, ,
cit., p. 224;
16 A. LOMBARDI, , cit.,
p. 271;
17 ;
18 , pp. 271-272;
19 A. MOTTA, ,
cit., p. 40;
20 A. LOMBARDI, , cit.,
p. 276;
21 E. VIGGIANO, ,
cit., p. 188;
22 , p. 21;
23 R. RIVIELLO,
,
Potenza 1888, p. 79 e segg.;
24 E. VIGGIANO, ,
cit., p. 188;
25 ;
26 F. CIRELLI,
, Vol.I, Monografia
generale del Regno, fasc. 7, II
ed. p. 323;
27 E. VIGGIANO, ,
cit., p. 225;
28 A. MOTTA, ,
cit., p. 24;
29 E. VIGGIANO, ,
cit., p. 225;
30 A. MOTTA, ,
cit., (tavv. n. 2 - n. 3 - n. 4) ;
31 G. LUGLI,
, in
, Atti del
secondo convegno di studi
sulla Magna Grecia, tenuto a
Taranto dal 14 al 18 ottobre
1962, Napoli 1963, p. 34;
32 CIL, IX, p. 104;
,
ed. Cuntz, ,
I, Lipsiae 1929;
33 G. LUGLI, , cit., p.
34;
34 cfr., tavola n. 1;
35 R. J. BUCK,
(Plates XVII-XX),
PBRS XXXIX/1971; ID.,
ID.,
, PBSR XLII/1974; ID.,
, PBSR XLIII/1975;
, “Parole
del Passato” CC/1981;
36 I documenti relativi al
Lavangone sono riportati
nella Allegazione dell'avv.
Gennajo CARISSIMI,
, Napoli, 12/9/1760,
conservata in ASPZ, Busta
706/1097;
37 M. NAPOLI,
, Roma 1978,
p. 288;
38 A. MOTTA - V. PERRETTI,
, Potenza 1994, pp.
XVIII-XIX;
39 G. CARISSIMI, cit..