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Ente Friuli nel Mondo

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Pag. 10 FRIULI NEL MONDO Fpl)l)rai() l'IT!<br />

SYDNEY (Australia) — I giovani del Fogolàr durante un'esibizione ginnica.<br />

Un lavoratore in Romania<br />

Sana inulti, iiiuliìssìtni ì friulani<br />

che si sona disliitti in terre lunleiiie:<br />

e tutti inerìterebberu un rilreillu<br />

— sìa pure esegitilu rapiclaiiiente,<br />

lasciando da parte le sfttiiiaitire, badaiielu<br />

sulu ai lineainenii essenziali<br />

— in quella ideale galleria del lavaro<br />

nostraitu che slìaniu ciirandu<br />

da tempo e che allinea iiaiiiini e<br />

donne, giovani e aitziaiii.<br />

Stavolta tracciamo il profila del<br />

sig. Giavatini Battisla MuUnaru, residente<br />

a Htisi, in Rumaiiìa, città<br />

il cui nome ha la particulariià dì<br />

dover essere scritta con un puiitinu<br />

.sotto la s, carattere che non esiste<br />

<strong>nel</strong>le nostre lipugrafìe e che perciò<br />

indìchianiu euiiie ci è fìussibile: Hii-<br />

II sig. Giovanni Battista Molinaro<br />

5/, apptintu. Orbene, tiellu scorsu iiuvembre,<br />

il sig. Mulìnaro è statu festeggialo<br />

dai dirigenti e dai cuiiifuigni<br />

dì letvoiu delTìnipresa <strong>nel</strong>la quale<br />

ha prestato la pruprìa upera per<br />

tanti anni: aiidie fier lui era giiinia<br />

t'ora del pensìunanieniu.<br />

Che cosa ha fallo, il sig. Molinaro,<br />

per meritare di apparire <strong>nel</strong>la<br />

nostra galleria di ritraili? Basterebbe<br />

dire che con il proprio lavoro è<br />

riuscito a far conseguire la lattrea<br />

in matematica e fisica alla figlia<br />

maggiore, e la laurea in ingegneria<br />

idro-tecnica ed figlio e sarebbe già<br />

una bella benemerenza. Ma c'è dì<br />

piti: c'è aitcUe — e soprai lutto —<br />

che egli, dopo aver operalo in dìversi<br />

selluri d'attività (seiiipre in<br />

Romania, duve risiede da cinqiieiiil'annì),<br />

è statu insignito di due nielìaglie<br />

al merito del lavoro e, come<br />

se ciò non bastasse, ha ricevuto una<br />

distinzione dalla iniiitìcipalità di<br />

Filisi per avere caiitribiiìta, con Papera<br />

sua, a fare più bella la città.<br />

Neanche dirlo, il sig. Molinaro è<br />

di umili origini. E' con orgoglio che<br />

egli ricorda come, un bel po' di<br />

anni fa, .si dette il caso che una<br />

donna della nostra montagna, .scendendo<br />

da Monte Pral, in quel di<br />

Furgarìa, recando un buon carico<br />

di legna sulle spalle, dovette rijjosare<br />

all'ombra cTttit albero per dare<br />

alla luce una bambina. Fasciata la<br />

neonata <strong>nel</strong> greiiibiide, riprese il<br />

cammino sino al paese, a Forgarìa,<br />

dove, giunta a ca.sa, consegnò Tiiivollo<br />

al marito, il quale, apertola,<br />

conimosso e sorpreso per il bellissimo<br />

dono, esclamò: « Questa bambina<br />

è una friulana autentica! ».<br />

Otiella bambina era la madre del<br />

sig. Molinaro.<br />

Ma c'è un'altra cosa che il nostro<br />

corregionale ricarda con non iiiitiore<br />

orgoglio: e cioè die, rìiurnatu <strong>nel</strong>la<br />

scarso agosto in Italia con la<br />

sua sfiosa. ha sentito il cuore riempìrglisì<br />

di giuia per eluver cunslettare<br />

ì tanti progressi compilili dal<br />

<strong>Friuli</strong> in ogni sellare: opere piibhiclie,<br />

ìndiislrie, agrìcultttret, titrisniu,<br />

gli hanno elellu che, <strong>nel</strong> giro del<br />

mezzo secolo Irascar.sa dalla sua<br />

partenza per la Romania sino a<br />

oggi, la « pìccola patria » ha conifiìttlo<br />

passi da gigante. E tuttavia,<br />

visitando Udine e i suoi moiittiiieitlì.<br />

il sig. .Molinaro si è un po' meravigliato<br />

<strong>nel</strong> constatare che manca<br />

un ntumimentu alTemigieinle: un segno<br />

che ricordi ì .sacrifici dei tiustri<br />

Uivuralori in lutto il inondo, il coiiiribiilu<br />

che essi haiiitu elatu al prugresso<br />

civile eli Ialite e lenite iiaziuiii.<br />

Bell, uiiestameiite, ci sembra die<br />

il sig. Moliiiaru abbia ragione.<br />

Riconoscìment-o<br />

a un imprenditore<br />

L'auspicio per una sempre più<br />

prolicua collaborazione fra la nostra<br />

regione e l'Austria è stato formulato<br />

lo scorso 26 gennaio al Consolato<br />

austriaco di Trieste, dove,<br />

<strong>nel</strong> corso d'una cerimonia, il console<br />

generale Heinrich Blechner ha<br />

consegnato al ca\'. Enzo Ciani, presidente<br />

e amministratore delegato<br />

della Encia di Udine, la grande insegna<br />

d'onore ai meriti della repubbica<br />

austriaca. Accanto al cav.<br />

Ciani c'erano numerosi esponenti<br />

del mondo economico udinese.<br />

Gli ospiti sono stati accolti dallo<br />

stesso Blechner e dalla sua gentile<br />

signora, nonché dal dott. Ekkehard<br />

Strasser, delegato commerciale a<br />

Trieste. II console, in un breve discorso,<br />

ha osservato che « il cavalier<br />

Ciani è un amico non di grandi<br />

parole, ma che <strong>nel</strong>la sua personalità<br />

esemplilica le virtù friulane<br />

del lavoro, verso cui il popolo austriaco<br />

nutre un grandissimo rispct<br />

to ».<br />

CI HANNO LASCIATI...<br />

Angelo Tullio Flaugnattì<br />

Nelli) SCOI ^lO gennaio — come ci scialala<br />

il nostro collaboi alore sia. Luciano<br />

Prinius — ò morii) in Plancia il<br />

noslio corregionale sig. Angelo Tullii)<br />

Fkiiignalti. Nato <strong>nel</strong> 1911 a Tixeriacco<br />

di M.iiano ed emigrato all'età di 17<br />

anni, era rimpatriato durante la secoiiila<br />

guerra mondiale; concluso il conllillu,<br />

aveva fatto ritorno in quel di<br />

Sariegucmines (Mosella). dove era riui.cilo,<br />

a forza di la\oro e di tenacia,<br />

a dare \ila a una piccola impresa di<br />

gessino. Ila la.scialo <strong>nel</strong> dolore la moglie,<br />

signora Norma, il figlio Bruno e<br />

le figlie Dolores e Annie. Com'è amaro<br />

cleslino della maggior parie ilelle lamiglie<br />

liiiilane, il fratello Dino, rimasto a<br />

ri\eriacco, e la sorella Angela, emigrala<br />

con la famiglia in Canada, non<br />

hanno avuto neppure la consola/ione<br />

di xederne la salma: soliamo la preghiera<br />

ha potuto testimoniale l'aflelto<br />

per il loro caro. Ma lolla è siala, alle<br />

eseiiiiic, la presenza dei friulani, dei<br />

noslri connazionali e della popolazione<br />

di .Sarregiiemines, che teneva in grande<br />

considerazione lo scomparso per le sue<br />

doli di laboriosità, e numeiosi le ghirlande<br />

e i fiori inviali. Ira cui quelli della<br />

collellivilà italiana e di amici francesi<br />

dell'Amicale pescatori Bliesbruk,<br />

del Circolo llalia, della cooperaii\a Scolare<br />

LNT, della CETI, della .Società di<br />

nuiUio soccorso, del liceo e del collegio<br />

tecnico di Sarreguemines.<br />

Mentre eleviamo un conunosso saluto<br />

II sig. Angelo Tullio Flaugnatti<br />

al sig. Flaugnatti, esprimiamo affettuose<br />

condoglianze alla famiglia. Si uniscono<br />

a noi. <strong>nel</strong>l'espressione del dolore,<br />

i la\oialoii lìiulani residenti <strong>nel</strong> diparlinienlo<br />

ilella .Mosella.<br />

Remo Tomadini<br />

Per un tragico incid ente sul la\oro (è<br />

Cadmo da un fienile mentre attendeva<br />

alle proprie mansion i per la ililta di<br />

cui era dipendente), è morto a Zompilla<br />

ili Reana il sig. Remo Tomadini,<br />

assai conosciuto in 1 ulta la zona per<br />

la sua bonlà d'animo e per lo schietto<br />

amore che porta\a al <strong>Friuli</strong>: un amore<br />

che lo aveva spinto a rimpatriare dopo<br />

i lunghi anni d'emigr azione in Cernia-<br />

La scuola in Germania<br />

peri figli degli stranieri<br />

Il ministero dell' istruzione del<br />

Baden Wurttembcrg ha recentemente<br />

emanato alcune nuove disposizioni<br />

riguardanti l'istruzione dei figli<br />

degli immigrati <strong>nel</strong>la repubblica<br />

federale tedesca. A partire dal 1964,<br />

in seguito ad accordi intercorsi fra<br />

le autorità dei rispettivi Paesi si stabilì<br />

che i figli degli immigrati dovessere<br />

studiare per due anni la<br />

lingua tedesca, contemporaneamente<br />

ad altre lezioni di cultura generale<br />

impartite <strong>nel</strong>la lingua madre.<br />

Attualmente è stalo invece stabilito<br />

che i bambini delle scuole inferiori<br />

dovranno frequentare esclusivamente<br />

una scuola tedesca, prendendo<br />

parte alle lezioni in classi multinazionali<br />

dove vengono essenzialmente<br />

impartile lezioni in tedesco<br />

e solo alcune lezioni facoltative <strong>nel</strong>la<br />

lingua materna, lezioni che verranno<br />

addossate, per quanto concerne<br />

la spesa, ai relativi Consolati.<br />

L'istituzione di queste elassi internazionali<br />

non è certo casuale se<br />

si considera che, tramite questa<br />

nuova forma d'istruzione, il governo<br />

tedesco risparmierà notevolmente<br />

le spese per lo studio dei figli<br />

degli immigrati adottando <strong>nel</strong> contempo<br />

una politica tendente a dare<br />

una bassa istruzione e perciò capace<br />

di assicurare un continuo assorbimento<br />

di mano d'opera non<br />

qualilicata, pagabile quindi con salari<br />

relativamente bassi. Facendo<br />

scordare ai ragazzi la cultura del<br />

loro paese d'origine e insegnando<br />

loro soltanto alcuni rudimenti di lingua<br />

tedesca, il governo ottiene<br />

che, dopo aver frequentato scuole<br />

statali, i figli dei lavoratori stranieri<br />

passino automaticamenle alla<br />

scuola professionale consentendo<br />

alle giovani leve di ricoprire con<br />

una certa celebrità i posti lasciati<br />

vacanti dai padri.<br />

li sig. Remo Tomadini<br />

nia, <strong>nel</strong> Lussemburgo e in Francia: tre<br />

Paesi nei quali si era distinto per la<br />

dedizione al do\ere e per lo spirilo di<br />

sacrilicio con cui aveva affrontato la<br />

separazione dal paese natale: Sanl'Odorico<br />

dì Flaibano. La sua impiowisa e<br />

tragica scompar.sa ha suscitato profonda<br />

commozione in tutto il <strong>Friuli</strong>; i<br />

funerali, cui e intervenuta in massa la<br />

popola/ione ilei Rojale, sono stali una<br />

plebìsciaria leslimonianza d'aflello.<br />

Inchinandoci riverenti sulla salma del<br />

sig. Tomadini, rinnoviamo a lutti i<br />

familiari le espressioni del nostro cordoglio.<br />

Severino e Yitalina Nicoloso<br />

Il cav. Licurgo Dalmasson ci informa<br />

che lo scorso 1' gennaio sono deceduti<br />

a Belgrado (.Iugoslavia), in seguilo a<br />

un inciderne aulomobilistico, due soci<br />

del Fogolàr di Torino: il sig. Severino<br />

Nicoloso, di 61 anni, e la .sorella Vitalina,<br />

di 63 anni: si recavano a Bucarest,<br />

in Romania, per una visita alla sorella<br />

Luigia, colà emigrata.<br />

Le due \illime del tragico sinistro<br />

facevano parie d'una patriarcale famiglia<br />

friulana; selle i fratelli: Severino,<br />

Villoiio, (iiovanni, Felice (quesl'ullimo,<br />

allualmenle emigrato in Francia). Luigia<br />

(in Romania I e Vilalina. Da Buia,<br />

dove ciano nali, il padre e i tigli si<br />

irasleiirono a Bucarest, dove, con molta<br />

passione e con non pochi sacrifici,<br />

impianlaiDiu) una fiorente impresa di<br />

riveslimenli in grès e di pavimenlazioni<br />

varie. A seguilo della situazione<br />

creatasi nei Paesi dell'Est europeo dopo<br />

la .seconda guerra mondiale, i Nicoloso<br />

furono costretti, <strong>nel</strong> 19,SI, ad abbandonare<br />

i loro beni e a ritornare in llalia;<br />

soltanto Luigia rimase a Bucarest, dove<br />

si era accasata. Severino, Vittorio, Giovanni<br />

e Fabio si trasferirono a Torino<br />

per continuai vj l'atlività intrapresa in<br />

Romania, e si leccio subilo apprezzare<br />

per le loro capacità. Il sig. Severino<br />

Nicoloso, cosi immaturamente scomparso,<br />

era — come il fratello Vittorio<br />

— uno dei pili anziani soci del Fogolàr<br />

Depositi fiduciari<br />

640.000 .000.000<br />

5?<br />

":s o<br />

0) .-<br />

-D a<br />

Qì (Q<br />

eoo<br />

torinese, che frequentava con assiduità,<br />

ed era benvoluto e slimato da tulli<br />

per la sua serietà e per la generosità<br />

dell'animo.<br />

A tutta la famiglia Nicoloso, cosi<br />

duramente provala, l'<strong>Ente</strong> «<strong>Friuli</strong> <strong>nel</strong><br />

mondo, il nostro giornale e gli amici<br />

del Fogolàr di Torino esprimono affettuosa<br />

solidarietà <strong>nel</strong> gravissimo lutto.<br />

Un grave lufto<br />

del lavoro italiano<br />

in Germania<br />

Un grave lutto ha colpito il mondo<br />

dell'emigrazione italiana in Germania:<br />

dopo una lunga malattia<br />

sopportata con commovente ed<br />

esemplare forza d'animo, è morto<br />

il sig. Gastone Bidoia, dal 19.S9 assistente<br />

sociale del Caritasverbaiid<br />

a Saarbrùcken e componente del<br />

Comitato consultivo degli italiani<br />

all'estero per la Repubblica federale<br />

tedesca. Aveva appena 44 anni<br />

e lascia due figli: Mino, di 15 anni,<br />

e Thomas di 12. Poco prima di mi><br />

rire, ha chiesto una penna e un fi><br />

glio di carta; ha tracciato a fatica<br />

le sue ultime parole: « Padre nostro<br />

».<br />

La figura di Gastone Bidoia era<br />

notissima non soltanto <strong>nel</strong>la Saar,<br />

dove operava da quasi tre lustri,<br />

ma in tutta la Germania federale,<br />

avendo egli seguito con estrema<br />

sensibilità tutti i problemi della<br />

emigrazione italiana. Fu tra i primissimi<br />

assistenti sociali (ne restano<br />

ancora uno o due in tutto) assunti<br />

dal Carilasverband per l'assistenza<br />

ai lavoratori italiani, e fu<br />

presente in ogni iniziativa intrapresa<br />

in loro favore. La sua vitalità<br />

e la sua allegria, nonostante il precario<br />

stato di salute in cui versava<br />

da anni, erano altamente apprezzate<br />

negli innumerevoli convegni ai<br />

quali partecipava, e ai quali recava<br />

il contributo di un'esperienza maturata<br />

al vivo contatto con il mondo<br />

del lavoro.<br />

Nato <strong>nel</strong> 1928 a Meduna di Livenza,<br />

in provincia di Treviso, Gastone<br />

Bidoia aveva compiuto gli<br />

studi <strong>nel</strong> Liceo italiano di Barcellona,<br />

in Spagna. La sua vasta competenza<br />

nei problemi dell'emigrazione<br />

nasceva dunque dalla persi><br />

naie esperienza dell'infanzia e della<br />

prima giovinezza: era un italiano<br />

trovatosi all'estero negli anni in<br />

cui si forma e si tempra il carattere,<br />

e perciò la passione che e"'i<br />

portava <strong>nel</strong> sostenere le istanze dei<br />

lavoratori nasceva da una partecipazione<br />

sentita e sofferta.<br />

Che cosa potrà colmare il vuoto<br />

che la sua morte ha lasciato negli<br />

emigrati italiani in Germania? Forse<br />

le sue ultime parole, « Padre nostro<br />

», a suffracio della sua anima.<br />

BANCA<br />

CATTOLICA<br />

DEL<br />

VENETO<br />

istituto di credito interregionale<br />

con 173 sportelli<br />

<strong>nel</strong> veneto e<br />

<strong>nel</strong> friuli-venezia giulia<br />

Uffici in <strong>Friuli</strong> :<br />

Ampezzo - Basiliano - Bertìolo - Buia -<br />

Cervignano - Cividale - Claut - Codroipo<br />

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Manzano - Moggio - Mortegliano - Nimis - Osoppo - Palma-<br />

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Pietro - Sedegliano - Spilimbergo - Talmassons - Tarcento - Tar­<br />

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BANCA CATTOLICA DEL VENETO

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