L'ORO E LA SETA. I più bei costumi del Teatro Regio tra i preziosi ...
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pittore di corte dei Savoia - si trova un<br />
doppio corpo piemontese decorato in<br />
lacca povera.<br />
SALOTTINO CHRISTIAN DIOR<br />
Il Salotto Christian Dior prende il nome<br />
dai pannelli a specchio dorato e<br />
maculato, applicati alle pareti, che<br />
ornavano in origine il “budoir” <strong>del</strong>lo<br />
stilista francese. Notevoli, la coppia di<br />
angoliere intagliate e dipinte, opera<br />
<strong>del</strong>lo scultore regio Francesco Bolgiè e<br />
uno s<strong>tra</strong>ordinario cassettone di Pietro<br />
Piffetti, con trompe l’oeil sul piano<br />
superiore.<br />
Benemeriti <strong>del</strong>la Cultura e <strong>del</strong>l’Arte<br />
La storia. Nei chiaroscuri <strong>del</strong> barocco romano <strong>del</strong> primo Ottocento, al<br />
sorgere <strong>del</strong>l’apoteosi napoleonica di Marengo, la <strong>tra</strong>gica storia d’amore di<br />
una bella cantante, Floria Tosca, con un giovane pittore, Mario Cavaradossi,<br />
implicato nelle <strong>tra</strong>me cospirative e libertarie <strong>del</strong>la fallita Repubblica romana<br />
nella città <strong>del</strong> Papa-Re.<br />
Un capo <strong>del</strong>la polizia, il Barone Scarpia, bigotto e sadico, perseguita il pittore<br />
ricattando sessualmente la bella Tosca.<br />
Mario è arrestato e torturato e Scarpia tenta il baratto promettendo a Tosca<br />
la liberazione in cambio dei suoi favori. Tosca, accecata dall’odio uccide<br />
Scarpia e con il fasullo lasciapassare corre a Castel Sant’Angelo per liberare il<br />
suo Mario, che però verrà fucilato per il precedente ordine di Scarpia. Tosca,<br />
circondata dai soldati, si butta dal torrione <strong>del</strong> Castello.<br />
WERTHER di Jules Massenet (1842-1912).<br />
Libretto di Édouard Blau, Paul Milliet e Georges Hartmann dal romanzo Die<br />
Leiden des jungen Werther di J.W. Goethe.<br />
Prima rappresentazione assoluta: Vienna, <strong>Teatro</strong> <strong>del</strong>l’Opera, 16 febbraio<br />
1892.<br />
Costumi di Louis Désiré, regia e scene di David e Frédérico Alagna.<br />
<strong>Teatro</strong> <strong>Regio</strong>, Stagione 2004/05. Allestimento <strong>Teatro</strong> <strong>Regio</strong>.<br />
Realizzazione: Casa d’Arte Brancato di Milano.<br />
La storia. Il giovane Werther è, per antonomasia, il manifesto <strong>del</strong><br />
Romanticismo tedesco di fine Ottocento. Amori impossibili e inconsolabili,<br />
sofferente lealtà nell’amicizia, malattie <strong>del</strong> corpo e <strong>del</strong>l’anima; l’amore <strong>del</strong><br />
nostro eroe è <strong>tra</strong> la bella Charlotte, già fidanzata e sposata, e la morte<br />
ricercata e agognata. Massenet, che compose l’opera per rispondere anche a<br />
una propria esigenza interiore, ha scritto una musica molto vicina alle<br />
minuziose inflessioni vocali, enfatizzando i momenti di sconforto e quelli di<br />
esaltazione che rendono tanto affascinante (e ardua) la parte <strong>del</strong> giovane<br />
sognatore Werther. Gli eleganti <strong>costumi</strong> di questa edizione <strong>del</strong>l’opera sono<br />
fe<strong>del</strong>i alla moda fin de siècle.<br />
Museo Accorsi - Ometto, Via Po, 55 -10124 Torino, Tel. 011.837.688 interno 3<br />
www.fondazioneaccorsi.it / info@fondazioneaccorsi.it