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Relazione PAI Sardegna - Università degli studi di Cagliari.

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Regione <strong>Sardegna</strong> <strong>PAI</strong> Piano per l’Assetto Idrogeologico<br />

In<strong>di</strong>viduazione e perimetrazione delle aree a rischio idraulico e geomorfologico e misure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a.<br />

Nel Sub_Bacino Coghinas-Mannu-Temo, i rilievi presentano processi <strong>di</strong> versante fortemente<br />

attivi; un chiaro esempio è testimoniato dagli eventi franosi che affliggono gli abitati <strong>di</strong> Berchidda,<br />

Bortigiadas e tutte le aree poste su versanti in roccia parzialmente denudati. I processi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfacimento<br />

meteorico, <strong>di</strong> tipo chimico e fisico che si riscontrano su tutta l’area, procedono infatti dalle facce esterne<br />

dei blocchi verso l’interno e lungo le <strong>di</strong>aclasi presenti, producendo nel tempo lo smussamento <strong>degli</strong><br />

spigoli e l’allargamento delle litoclasi.<br />

Attualmente i processi morfo-genetici attivi, fortemente influenzati dalle mo<strong>di</strong>ficazioni dell’uso del<br />

suolo e del rilievo prodotte dalle attività umane, sono rappresentati dai processi <strong>di</strong> degradazione ed<br />

alterazione meteorica, e dai processi sui versanti in clima temperato, e dai processi <strong>di</strong> <strong>di</strong>namica fluviale.<br />

Nel Sub_Bacino del Liscia prevalgono le fenomenologie <strong>di</strong> crollo in contesti per lo più<br />

caratterizzati da <strong>di</strong>ffuse franosità relitte sul substrato granitoide: il principale carattere geomorfologico del<br />

territorio <strong>stu<strong>di</strong></strong>ato e della Gallura nel suo complesso, è costituito Tor, Inselberg, “Pietre Ballerine” Auct.;<br />

essi danno luogo alle estese aree a franosità relitta, legate a con<strong>di</strong>zioni morfoclimatiche non attuali. Si<br />

collocano <strong>di</strong> norma nelle aree più pronunciate, sia per altitu<strong>di</strong>ne che per pendenza, ma sono riscontrabili<br />

nelle piane intramontane e negli altopiani o persino lungo le coste settentrionali. Tali fenomenologie<br />

seppur relitte hanno, al contempo, un carattere <strong>di</strong> potenzialità in quanto la mo<strong>di</strong>fica delle attuali<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> “equilibrio” può avvenire in qualsiasi momento per una causa “banale”. Innalzano pertanto<br />

il grado <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione del territorio ai movimenti gravitativi, come del resto è stato confermato dal<br />

reperimento <strong>di</strong> numerose frane proprio in tali contesti.<br />

I <strong>di</strong>ssesti legati al colamento <strong>di</strong> detriti vanno considerati come fenomenologie gravitative connesse<br />

con le piogge intense e andrebbero riconsiderati anche come parte dei <strong>di</strong>ssesti idrologici. Si è potuto<br />

appurare che malgrado nella realtà si tratti <strong>di</strong> fenomenologie spazialmente limitate, esse possono dar<br />

luogo ad effetti parossistici (B4FR006, B4FR022 e B4FR023). Risultano determinanti al loro innesco le<br />

pratiche agronomiche messe in atto su pen<strong>di</strong>i acclivi; ne derivano processi <strong>di</strong> desertificazione delle aree<br />

agricole e danni alla viabilità locale.<br />

Appaiono piuttosto estesi alcuni usi agronomici favorevoli ai processi erosivi e comunque <strong>di</strong><br />

degrado lungo i versanti (vigneti). Nelle aree incen<strong>di</strong>ate e in quelle utilizzate a pascolo inoltre, è evidente<br />

la <strong>di</strong>minuzione della capacità <strong>di</strong> ritenzione idrica, della porosità dei suoli, della velocità d’infiltrazione<br />

con aumento conseguente delle tendenze al ruscellamento e all’erosione.<br />

Nel Sub_Bacino Posada-Cedrino la quasi totalità <strong>degli</strong> episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> instabilità è riconducibile ad<br />

un'unica tipologia, quella del crollo e ribaltamento, cui quasi sempre è associato il fenomeno del<br />

rotolamento. Pendenze e forme sono strettamente collegate alla litologia; i graniti, i calcari e le<br />

metamorfiti <strong>di</strong> alto grado determinano alte pendenze e forme aspre a cui sono associati i fenomeni franosi<br />

descritti; le metamorfiti <strong>di</strong> basso grado, i basalti e talora i carbonati <strong>di</strong> calcio, i depositi detritici e le<br />

alluvioni danno origine a pendenze moderate e forme più dolci per cui le frane per colamento e <strong>di</strong><br />

scivolamento, sia nei materiali lapidei che in quelli allentati, risultano essere assolutamente limitate.<br />

Particolarmente frequenti, in relazione al numero complessivo <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> accertati, sono le zone a<br />

franosità <strong>di</strong>ffusa, in cui ogni singolo evento risulta <strong>di</strong>fficilmente cartografabile dato che il corpo <strong>di</strong> frana<br />

presenta volumi estremamente limitati, solitamente inferiori al metro cubo, e nicchie <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong><br />

ampiezza inferiore a pochi metri. Tutto ciò è strettamente correlabile alla natura essenzialmente litologica<br />

della maggior parte dei terreni presenti in affioramento <strong>di</strong>retto nel bacino.<br />

Nel territorio del Sub_Bacino Sud Orientale, vaste porzioni non mostrano particolare propensione<br />

naturale allo sviluppo <strong>di</strong> fenomeni d’instabilità dei versanti: le <strong>di</strong>verse fasi erosive che si sono succedute<br />

nel tempo hanno rimosso le parti <strong>di</strong> roccia meno resistenti. Il settore settentrionale, invece, mostra una<br />

spiccata propensione al <strong>di</strong>ssesto ed in particolare contiene la maggior parte dei fenomeni franosi su<br />

substrato paleozoico metamorfico <strong>di</strong> tutta la <strong>Sardegna</strong>.<br />

Ai fenomeni causati dalle ridotte caratteristiche meccaniche delle formazioni metamorfiche<br />

paleozoiche si sommano quelli legati al sistema delle formazioni carbonatiche ad essi soprastanti,<br />

perio<strong>di</strong>camente sottoposti allo scalzamento per erosione al piede, e che conseguentemente incrementano<br />

la sequenza dei fenomeni franosi reali e potenziali. Vanno aggiunti i fenomeni agenti sulle coltri<br />

detritiche e costituenti un ulteriore sistema complesso ad elevata instabilità.<br />

La parte settentrionale del Sub_Bacino Sud Orientale mostra una concentrazione <strong>di</strong> fenomeni<br />

franosi elevatissima. Il grande sistema delle formazioni carbonatiche mesozoiche è sostanzialmente a<br />

RELAZIONE GENERALE pagina 43 <strong>di</strong> 162

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