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Relazione PAI Sardegna - Università degli studi di Cagliari.

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Regione <strong>Sardegna</strong> <strong>PAI</strong> Piano per l’Assetto Idrogeologico<br />

In<strong>di</strong>viduazione e perimetrazione delle aree a rischio idraulico e geomorfologico e misure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a.<br />

4.2.1 Reticolo idrografico principale<br />

Il reticolo idrografico della <strong>Sardegna</strong> presenta le sue maggiori criticità nelle parti vallive dei<br />

principali bacini idrografici quali il sistema del Flumendosa Picocca e Corr'e Pruna, che hanno causato<br />

frequenti allagamenti del parte costiera del Sarrabus, e il Sitema del Mannu-Cixerri (Sub_Bacino 7)<br />

specialmente nel basso Campidano; il Tirso- Mogoro (Sub_Bacino 2) nella piana del golfo <strong>di</strong> Oristano; il<br />

Temo a Bosa (Sub_Bacino 3) ed infine il Cedrino Posada (Sub_Bacino 5) nella parte terminale della<br />

valle del Cedrino.<br />

In Generale i corsi d'acqua principali sono per lo più interessati da opere <strong>di</strong> ritenuta e da<br />

interventi <strong>di</strong> regimazione idraulica, costituiti da rettifiche d'alveo ed arginature; tuttavia in alcuni casi, la<br />

scarsa manutenzione fluviale, con conseguente crescita della vegetazione in alveo, ha reso più vulnerabili<br />

i tratti arginati dando luogo sovente all'esondazione delle onde <strong>di</strong> piena. Il più delle volte, però, i problemi<br />

derivano dagli affluenti, ove la manutenzione è ancor più insufficiente.<br />

Analoghi problemi <strong>di</strong> insufficienza <strong>degli</strong> argini sono risultati nel tratto terminale del Cedrino;<br />

infatti, le analisi sviluppate, tenendo conto dell'influenza della <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> Pedra e' Othoni <strong>di</strong> cui si riferirà più<br />

avanti, mostrano comunque una insufficienza anche per bassi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> ritorno.<br />

Per quanto riguarda il Temo, è notorio che le inondazioni a Bosa derivano da una serie <strong>di</strong><br />

concomitanze quali: le <strong>di</strong>mensioni insufficienti della sezione fluviale alla foce,l’innalzamento del livello<br />

me<strong>di</strong>o mare dovuto al frangimento delle onde ed alla marea, la presenza <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti urbani in aree<br />

golenali. Il problema è critico e <strong>di</strong> non semplice soluzione: le risultanze dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o qui condotto<br />

mostrano la pericolosità della situazione, aggravata dagli apporti <strong>degli</strong> impluvi minori <strong>di</strong>rettamente entro<br />

il centro urbano.<br />

Per quanto concerne il Tirso, anche in questo caso l'asta principale nel tratto terminale risulta<br />

arginata; inoltre, l'entrata in esercizio della <strong>di</strong>ga Cantoniera, seppure in fase provvisoria, certamente<br />

sortisce un notevole effetto <strong>di</strong> laminazione. Tuttavia permangono alcune situazioni critiche a nella zona <strong>di</strong><br />

Ottana-Illorai e nella zona <strong>di</strong> Fordongianus, ove sono ricorrenti gli allagamenti delle terme romane.<br />

Anche per il Sub_Bacino del Tirso i pericoli maggiori derivano dal reticolo minore, come in dettaglio<br />

illustrato nella relazione specifica.<br />

Le aste principali del Fluminimannu e del Cixerri non mostrano particolari problemi, almeno per<br />

portate <strong>di</strong> piena caratterizzate dai tempi <strong>di</strong> ritorno più bassi, mentre il reticolo minore, anche in questo<br />

caso determina le principali situazione <strong>di</strong> rischio.<br />

4.2.2 Tratti a valle delle <strong>di</strong>ghe.<br />

Una particolare attenzione è stata rivolta ai tratti a valle delle <strong>di</strong>ghe, per i quali si sono stabiliti<br />

particolari criteri <strong>di</strong> analisi, come specificato nelle Linee Guida e nelle relazioni <strong>di</strong> settore. Si è ritenuto<br />

opportuno, in questa sede, riportare alcune considerazioni particolari.<br />

Il Temo, il Mogoro e il Cedrino sono regolati da serbatoi realizzati per la laminazione delle piene,<br />

che però, a causa del noto deficit idrico che affligge la Regione <strong>Sardegna</strong>, sono stati nel tempo trasformati<br />

in invasi a fini multipli ad eccezione dell'invaso del Mogoro che rimane per pura laminazione. Il Tirso, il<br />

Flumendosa, il Coghinas e il Liscia sono sbarrati da invasi per usi multipli.<br />

La presenza dei gran<strong>di</strong> invasi nei bacini citati esercita un'influenza non trascurabile sulle portate <strong>di</strong><br />

piena con tempi <strong>di</strong> ritorno tra i 50 e 200 anni sia per la capacità d'invaso che per la superficie <strong>di</strong> bacino<br />

drenata e, pertanto, seppure me<strong>di</strong>ante ipotesi semplificative, <strong>di</strong> tale effetto si è tenuto conto nella<br />

determinazione delle aree inondabili a valle.<br />

Per gli invasi minori (capacità minore o uguale a 60 milioni <strong>di</strong> m 3 ) <strong>di</strong>ffusi su tutto il territorio<br />

regionale, cautelativamente, anche a causa del loro uso multiplo, tale effetto <strong>di</strong> laminazione è stato<br />

ritenuto trascurabile sul regime <strong>di</strong> piena.<br />

In conseguenza <strong>di</strong> ciò, le portate <strong>di</strong> piena, per i tempi <strong>di</strong> ritorno tra 50 e 200 anni, e le relative aree<br />

<strong>di</strong> esondazione sono state opportunamente valutate dai singoli gruppi <strong>di</strong> lavoro sulla base delle<br />

in<strong>di</strong>cazioni delle Linee Guida; per le portate con Tempi <strong>di</strong> Ritorno <strong>di</strong> 500 anni, gli invasi sono stati<br />

considerati ininfluenti sulle portate <strong>di</strong> piena.<br />

RELAZIONE GENERALE pagina 37 <strong>di</strong> 162

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