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Appunti di Patologia - www.marionline.it

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• Ant<strong>it</strong>rombina III = si lega a molecole eparino-simili (in presenza <strong>di</strong> eparina aumenta<br />

la sua veloc<strong>it</strong>à enzimatica) e inattiva la trombina e i fattori IXa, Xa, XIa, XIIa.<br />

• Trombomodulina = si lega alla trombina e la converte da coagulante ad<br />

anticoagulante, capace adesso <strong>di</strong> legare la proteina C (presente nel plasma in forma<br />

non attiva).<br />

• Proteina C = utilizzando come cofattore la proteina S (prodotta dalle cell<br />

endoteliali), inattiva i fattori Va e VIIIa. → Se il fattore V è alterato, non si lega alla<br />

proteina C e quin<strong>di</strong> questa non riesce a degradarlo → FATTORE V <strong>di</strong> LEIDEN (è un<br />

polimorfismo) → ipercoagulabil<strong>it</strong>à → trombofilia o embolia polmonare (soprattutto in<br />

donne che usano pillole anticoncezionali o dopo volo internazionale).<br />

• Tissue factor pathway inhib<strong>it</strong>or = proteina <strong>di</strong> superficie sintetizzata dall’endotelio,<br />

che forma un complesso inibente con il fattore tissutale attivato, il fattore VIIa e Xa.<br />

• Hyru<strong>di</strong>na = è un anticoagulante rilasciato dalle sanguisughe che agisce bloccando la<br />

trombina.<br />

• Dicumarolo = blocca la carbossilazione che è v<strong>it</strong>amina K <strong>di</strong>pendente → blocca la<br />

formazione dei fattori della coagulazione (soprattutto II, VII, IX, X) da parte del fegato<br />

che hanno bisogno della v<strong>it</strong>. K (<strong>di</strong>cumarinici sono farmaci anti-v<strong>it</strong>amina K).<br />

Si utilizza eparina nelle s<strong>it</strong>uazioni imme<strong>di</strong>ate; mentre si usano i <strong>di</strong>cumarinici se si hanno a<br />

<strong>di</strong>sposizione più gg (bisogna agire sulla produzione epatica → ci vuole più tempo).<br />

TEMPO DI EMORRAGIA = in<strong>di</strong>ca il tempo che occorre perchè un’incisione cutanea smetta<br />

<strong>di</strong> sanguinare (è dovuta all’attiv<strong>it</strong>à delle piastrine) → 1-2 minuti.<br />

TEMPO DI COAGULAZIONE = in<strong>di</strong>ca il tempo che occorre perchè compaia il primo filino <strong>di</strong><br />

fibrina (4-6 min, negli epatopatici o dopo eparina = 20 min); si misura con:<br />

TEMPO DI QUICK o <strong>di</strong> PROTROMBINA (TP) = valuta la via estrinseca e quella<br />

comune della coagulazione → si prende sangue scoagulato con c<strong>it</strong>rato (sequestrato<br />

tutto Ca ++ ), aggiungo fattore tissutale ma sangue ancora non coagula perchè manca<br />

Ca ++ , faccio partire reazione con un eccesso <strong>di</strong> Ca ++ → veloc<strong>it</strong>à <strong>di</strong> coagulazione<br />

<strong>di</strong>penderà da protrombina e fibrinogeno (= 10 sec). prolungamento del TP può<br />

essere causato da <strong>di</strong>fetti dei fattori V, VII, X, della protrombina o del fibrinogeno.<br />

TEMPO DI TROMBOPLASTINA PARZIALE ATTIVATO (APTT) = valuta la via<br />

intrinseca e quella comune della coagulazione → nel sangue scoagulato aggiungo<br />

caolino (che attiva il fattor XII) e le cefaline (che sost<strong>it</strong>uiscono i fosfolipi<strong>di</strong><br />

piastrinici), faccio partire la reazione con un eccesso <strong>di</strong> Ca ++ e misuro il tempo <strong>di</strong><br />

coagulazione in secon<strong>di</strong>. Un prolungamento dell’APTT può essere dovuto a <strong>di</strong>fetti dei<br />

fattori V, VIII, IX, X, XI, XII, della protrombina o del fibrinogeno.<br />

Se sono alterati entrambi (sia il TP che l’APTT) il problema è nella via comune<br />

(protrombina o fibrinogeno).<br />

EPARINA = ha un effetto anticoagulante perché si lega all’ATIII e inattiva la trombina: però<br />

ha un <strong>di</strong>fetto, tende a legarsi anche ad altre strutture plasmatiche ed endoteliali e <strong>di</strong><br />

conseguenza viene sottratta al suo effetto anticoagulante → per questo motivo vengono<br />

utilizzate “eparine a basso PM” (prodotti <strong>di</strong> clivaggio dell’eparina, chiamate anche<br />

“calciche” o “calceparina”) che hanno perso il gancio che si attacca alle altre strutture →<br />

vengono utilizzate quelle che si legano solo all’ATIII e alla trombina.<br />

Queste “eparine a basso PM” vengono somministrate per via cutanea, in un<strong>it</strong>à, a seconda<br />

del peso del paziente e 2 volte al giorno (no smaltimento attraverso P450).<br />

N.B. se eparina viene data non frazionata → sindrome da tromboc<strong>it</strong>openia eparina-indotta.<br />

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