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Appunti di Patologia - www.marionline.it

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(versamento in pericar<strong>di</strong>o);<br />

•ipovolemia da emorragia, grave <strong>di</strong>sidratazione, che può verificarsi anche nelle ustioni estese;<br />

•aumento non compensato del letto vascolare: normalmente il simpatico regola il tono <strong>di</strong> arteriole e meta arteriole e<br />

un brusco calo della sua attiv<strong>it</strong>à può appunto causare questo quadro.<br />

4.g.I Fasi dello shock<br />

Lo shock è un evento progressivo spesso in maniera violenta: per esempio un infarto che interessi più del 40% del Vn<br />

Sn porta a morte nell'arco <strong>di</strong> 10 minuti, così come porta rapidamente a morte un'emorragia <strong>di</strong> più del 40% del volume<br />

ematico. Lo shock viene sud<strong>di</strong>viso in fasi, ma in realtà queste sono spesso sovrapposte e <strong>di</strong>versi organi possono trovarsi<br />

nello stesso momento in <strong>di</strong>verse fasi. Nello spiegare le fasi si prende in esempio lo shock ipovolemico, cioè quello<br />

causato da emorragia, per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>, ustioni estese, la progressione segue comunque circa lo stesso andamento in<br />

tutti i tipi <strong>di</strong> shock.<br />

1.PRIMO STADIO: PRE-SHOCK O IPOTENSIONE COMPENSATA. È più caratteristico dello shock ipovolemico. Il<br />

calo della Part è percep<strong>it</strong>o dai barocettori, che portano il centro vasomotore ad attivare del sistema simpatico. Il<br />

simpatico promuove molti effetti:<br />

•marcata vasocostrizione periferica, che interessa maggiormente la cute, ed in secondo luogo muscoli e reni, con<br />

l'obbiettivo <strong>di</strong> fornire più O2 agli organi v<strong>it</strong>ali, <strong>di</strong> mantenere alta la Part innalzando il fattore resistenza (R,<br />

inversamente proporzionale alla IV potenza del raggio), e <strong>di</strong> richiamare liquido dall'interstizio nel microcircolo a<br />

valle della costrizione (dove c'è un calo <strong>di</strong> Pidr vasale - “refilling”);<br />

•a livello car<strong>di</strong>aco, provoca una tachicar<strong>di</strong>a, sempre per tentare <strong>di</strong> mantenere un adeguato<br />

flusso (flusso = g<strong>it</strong>tata sistolica * frequenza car<strong>di</strong>aca);<br />

•stimolo delle ghiandole sudoripare ad un aumentata sudorazione. Queste sono infatti<br />

sotto controllo del sistema simpatico.<br />

Il paziente in shock ipovolemico al primo sta<strong>di</strong>o apparirà caratteristicamente pallido,<br />

freddo, sudato e tachicar<strong>di</strong>co. Questo sta<strong>di</strong>o è il tentativo dell'organismo <strong>di</strong> compensare<br />

l'ipoperfusione.<br />

2.SECONDO STADIO: IPOPERFUSIONE TISSUTALE / CELLULARE o SHOCK PROGRESSIVO.<br />

Questo sta<strong>di</strong>o si instaura quando i meccanismi <strong>di</strong> compenso hanno fall<strong>it</strong>o e gli organi v<strong>it</strong>ali,<br />

dato il calo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> O2, usano molto <strong>di</strong> più la glicolisi anaerobia, producendo<br />

gran<strong>di</strong> quant<strong>it</strong>à <strong>di</strong> acido lattico che portano all'acidosi metabolica, fase già comune a<br />

molteplici tipi <strong>di</strong> shock. Emo<strong>di</strong>namica: in questo sta<strong>di</strong>o inizia una veno-costrizione, che<br />

determina un rallentamento del circolo con ristagno (iperemia passiva), che determina<br />

edema, ma anche accumulo <strong>di</strong> catabol<strong>it</strong>i, che agiscono come vaso<strong>di</strong>latatori sulle arteriole,<br />

causando una vaso<strong>di</strong>latazione marcata tanto da essere vasoparalisi. Inoltre l'endotelio<br />

entra in sofferenza per la carenza <strong>di</strong> O2 ed aumenta la sua permeabil<strong>it</strong>à. In questo sta<strong>di</strong>o<br />

arriviamo all'insufficienza d'organo, e non vi è una chiara <strong>di</strong>stinzione con la fase<br />

successiva.<br />

3.TERZO STADIO: SHOCK IRREVERSIBILE. Si verifica quando le cellule hanno raggiunto il<br />

punto <strong>di</strong> non r<strong>it</strong>orno nel percorso verso la necrosi, fase non chiaramente identificabile. Il<br />

danno cellulare innesca una reazione infiammatoria, che nello shock ipovolemico è tar<strong>di</strong>va<br />

mentre in altri tipi <strong>di</strong> shock (anafilattico, settico) può esserne la causa stessa. Il danno, in<br />

particolare delle cellule endoteliali, favorisce (attraverso l'esposizione <strong>di</strong> recettori)<br />

l'adesione ed il passaggio <strong>di</strong> cellule infiammatorie che aggravano la s<strong>it</strong>uazione. Un<br />

pancreas danneggiato rilascia fattori con attiv<strong>it</strong>à deprimente l'attiv<strong>it</strong>à miocar<strong>di</strong>ca.<br />

4.g.II tipi <strong>di</strong> shock<br />

Esistono vari tipi <strong>di</strong> shock, con <strong>di</strong>verse origini. Come detto, però, tutti causano una<br />

s<strong>it</strong>uazione <strong>di</strong> ipoperfusione tissutale, dunque un calo della G<strong>it</strong>tata Car<strong>di</strong>aca rispetto alle<br />

necess<strong>it</strong>à dell'organismo (cosa che si verifica nei casi con danno a livello car<strong>di</strong>aco o<br />

allargamento del letto vascolare), oppure <strong>di</strong> calo del R<strong>it</strong>orno Venoso, il quale determinerà a<br />

sua volta un calo della GC.<br />

1.SHOCK TRAUMATICO. Nello shock traumatico abbiamo un danno <strong>di</strong>retto ai capillari, con o<br />

senza emorragia, che determina un calo della volemia sia per emorragia, ma anche per<br />

trasudazione <strong>di</strong> liquido nell'interstizio. Contemporaneamente il dolore determina uno<br />

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