superava quelli della Dc. L’alleanza tra i due partiti avrebbe permesso, per via democratica, una politica quantomeno di differenziazione da parte dell’Italia. Lo ‘scivolar fuori’ dalla Nato dell’Italia non era più una ipotesi di scuola agli occhi di almeno alcuni analisti americani. L’attivazione dell’Aginter Press, struttura a cui faceva capo l’Oaci, Organisation Armèe contre le Communisme International, vero e proprio esercito clandestino anticomunisma, è quindi obbligata. Nel novembre 1969 un documento dell’Aginter, “La nostra attività politica”, codifica che elemento essenziale della strategia da attuare era che i comunisti dovessero essere incolpati delle violenze perpetrate e che tracce e indizi dovessero essere predisposti a questo fine i . Ma il campo di battaglia dell’Aginter, oltre le colonie portoghesi, si estendeva a Germania, Francia e Belgio. Le carte dell’Aginter sono in gran parte sparite e quelle disponibili sono gravate del segreto Nato che non le rende accessibili. Quando nel 1974 il regime portoghese cadde i giornalisti italiani accorsi poterono vedere alcuni dei fascicoli tra cui quello intestato alla mafia e quello ai “sostenitori finanziari tedeschi”. E si torna verso Monaco, dove nell’ex caserma di addestramento delle Waffen SS Reinhard Ghelen ii ha strutturato la sua organizzazione dopo essere stato reclutato dal Cic, lo stesso controspionaggio militare che arruolò Kalus Barbie, inviandolo in Argentina, dove oggi vive clandestino Giovanni Ventura. Quando Ghelen cade, nel 1968, non paga solo il cambio di vertice politico con l’entrata della Spd nel governo, come per tanto tempo si è scritto. Un’ inchiesta segreta e ancora oggi riservata nelle conclusioni lo costringe ad andarsene. Il Rapporto Mercker stila conclusioni sul Bnd che sono “devastanti”. iii La Spd e Brandt, non appena leggono il rapporto, non inviato a Ghelen in visone, decidono per il licenziamento mascherando il tutto con un ritiro dopo oltre 20 anni di guida dei servizi segreti tedeschi dell’ormai anziano generale. Ma la rete degli “sbandati” ha continuato ad agire, si è vendicata, ha tutelato traffici e interessi che non potevano essere troncati dall’oggi al domani? Ghelen nelle sue memorie si difende dicendo che tutto era nelle mani degli americani, sulla falsariga di quello che racconta il generale Gianadelio Maletti. E quello che non era riuscito nel 1969, venne bissato nel 1970. Scrive William Colby, ex direttore della Cia, che in quell’anno l’Agenzia “tentò un golpe militare, direttamente agli ordini del Presidente Nixon”. Il coinvolgimento del Presidente Usa fu confermato da Remo Orlandini al capitano del Sid Antonio La Bruna nelle bobine segrete dell’inchiesta sul golpe Borghese occultate per decenni ed entrate nell’inchiesta Salvini . Gli appoggi “esterni?”. “La Nato e la Germania. A livello militare, perché dei civili non ci fidiamo”, spiega. La Bruna gli chiede dei nomi. “Guardi, per l’America c’è Nixon, oltre al suo entourage”. E Maletti durante la sua lunga e importante deposizione durante l’ultimo processo su Piazza Fontana ha aggiunto un giudizio sull’ex Presidente Usa che, espresso da un uomo che sa, non può che far riflettere: “Non dimenticate che (quando c’é Piazza Fontana, NdA) era in carica il Presidente Nixon e Nixon era un uomo molto strano, un politico molto intelligente, ma anche un uomo dalle iniziative non molto ortodosse”. iv Alla pagina del 12 dicembre ’69 dei Diari di Andreotti sono riportate - ha detto il sette volte Presidente del Consiglio – molte riflessioni “sul senso di quell’attentato e sulle sue conseguenze”. Una storia che dura e che occulta ancora tanto sia per quel che riguarda la dinamica dell’ operazione e le modalità della strage, sia per la lunga scia di ricatti incrociati – politici e non - che da allora si è sviluppata. All’ultimo rimane solo il senso di sgomento per questa storia infinita, una sorta di ‘guerra’ combattuta dai due fronti prima con l’esplosivo e poi nel nascondere perché esso era stato usato, da chi e con quale scopo e quali coperture, politiche e non. Una ‘guerra’ che ha avuto i suoi morti sul campo ‘militare’ e su quelli giudiziari, politici o di semplice valutazione nel giudizio dell’opinione pubblica italiana. Norberto Bobbio ha dato una spiegazione del fatto che solo l’Italia ha avuto in Europa il fenomeno dello stragismo, cioè della politica condotta – per ricatto – con le bombe: “Tutti i misteri italiani si spiegano col fatto che nel nostro paese c’è stato il partito comunista più forte d’Europa”. E allora per provare a sciogliere questi misteri bisogna, come dice Tiresia ne “L’Antigone nelle città” fare i 62 62
nomi “…sempre più in alto, fino a nomi impronunciabili”, perché “così i vostri morti avranno sepoltura e la terra fresca della verità coprirà finalmente i loro corpi. Poi si leverà il vento e il contagio della menzogna sparirà”. Ma perché questo accada altre cose si dovranno strappare alla ‘botola’ ancora oscura del 12 dicembre 1969, venerdì, ore 16,37. Alla strage con i capelli sempre più bianchi. p.cucchiarelli@libero.it 63 63