Gita al rifugio Tavecchia m. 1510 da Introbio (Valsassina)

Gita al rifugio Tavecchia m. 1510 da Introbio (Valsassina) Gita al rifugio Tavecchia m. 1510 da Introbio (Valsassina)

20.06.2013 Views

Sulla destra è possibile scendere verso la fontana vecchia, mentre a sinistra sale il sentiero n. 52 per l'Alpe Agoredo (m. 1826 a ore 1.30). Si procede lungo la strada ignoriando uno sterrato che sale a sinistra; dopo un altro tratto di percorso protetto con il guardrail bianco, si incrocia nuovamente, e si imbocca, il sentiero che sale a sinistra: un segnavia indica le Baite alla Scala (a ore 1.00), il rifugio Bocca di Biandino (a ore 1.20) e il rifugio Madonna della Neve (a ore 1.45). Si Procede in lieve salita nel bosco, si può osservare un segnavia con il n. 40 su un grosso blocco di cemento, il Troggia scorre alla nostra destra un poco più in basso, un rivolo d'acqua scende alla nostra sinistra e allaga il sentiero. Si supera un torrente su un ponticello e proseguendo quasi in piano si raggiunge l'agriturismo La Baita. Continuando si incontra un tratto protetto a destra con delle paline verdi e corde d'acciaio, si supeano il letto di un torrente in secca che scende dalla nostra sinistra e poi un rivolo d'acqua che bagna il cammino. Ora siamo a fianco del Troggia, dopo un lungo tratto quasi in piano si riprende a salire, dopo essere transitati sotto i cavi elettrici dell'alta tensione, il sentiero ritorna in piano, si esce dal bosco e si cammina su delle pietre franate. Dopo un breve tratto in salita, il sentiero ritorna ad essere pianeggiante e passa sopra altre pietre cadute dalla montagna, si riprende a salire dolcemente rientrando nel bosco mentre il torrente alla nostra destra forma una cascatella. Ora la pendenza aumenta leggermente, sulla destra si riesce a intravedere una cascata (una traccia di sentiero si dirige in quella direzione); il nostro sentiero procede con alcuni tornanti al fresco del bosco tra noccioli e betulle, sull'altro lato della valle, lungo la strada, si vede la Baita Piero Magni. Si oltrepassa un altro ruscello e si raggiunge un'area di sosta con un tavolo di legno e delle panche. Poco oltre ci sono le vecchie Baite alla Scala (m. 1379). Dopo un tratto in piano si riprende a salire superando anche alcuni gradini, si incontra un altro ruscello; qui il percorso è protetto con dei cavi di acciaio; si procede ancora fino a raggiungere un cippo a forma di obelisco con la scritta "55 Rosselli", posto in posizione panoramica su di un salto di roccia. Passiamo nuovamente, in piano, sotto i cavi dell'alta tensione, mentre già si comincia ad intravedere la sagoma bianca del rifugio Bocca di Biandino; dopo un tratto protetto con funi di acciaio ci si immette nuovamente sulla strada nei pressi di un ponte e di una cascata; un segnavia indica: Bocca di Biandino m. 1493; il rifugio Madonna della Neve a ore 0.30, il rifugio Santa Rita a ore 1.30 e la Bocchetta di Trona a ore 2.15. Seguendo la strada, bastano pochi passi per arrivare al rifugio Tavecchia che troviamo sulla sinistra. Poco oltre la valle si fa più aperta, il panorama si allarga e appaiono le montagne. Alta val Biandino

Sulla destra è possibile scendere verso la fontana vecchia, mentre a sinistra s<strong>al</strong>e il sentiero n. 52 per l'Alpe<br />

Agoredo (m. 1826 a ore 1.30).<br />

Si procede lungo la stra<strong>da</strong> ignoriando uno sterrato che s<strong>al</strong>e a sinistra; dopo un <strong>al</strong>tro tratto di percorso protetto<br />

con il guardrail bianco, si incrocia nuovamente, e si imbocca, il sentiero che s<strong>al</strong>e a sinistra: un segnavia indica le<br />

Baite <strong>al</strong>la Sc<strong>al</strong>a (a ore 1.00), il <strong>rifugio</strong> Bocca di Biandino (a ore 1.20) e il <strong>rifugio</strong> Madonna della Neve (a ore<br />

1.45).<br />

Si Procede in lieve s<strong>al</strong>ita nel bosco, si può osservare un segnavia con il n. 40 su un grosso blocco di cemento, il<br />

Troggia scorre <strong>al</strong>la nostra destra un poco più in basso, un rivolo d'acqua scende <strong>al</strong>la nostra sinistra e <strong>al</strong>laga il<br />

sentiero.<br />

Si supera un torrente su un ponticello e proseguendo quasi in piano si raggiunge l'agriturismo La Baita.<br />

Continuando si incontra un tratto protetto a destra con delle p<strong>al</strong>ine verdi e corde d'acciaio, si supeano il letto di<br />

un torrente in secca che scende d<strong>al</strong>la nostra sinistra e poi un rivolo d'acqua che bagna il cammino.<br />

Ora siamo a fianco del Troggia, dopo un lungo tratto quasi in piano si riprende a s<strong>al</strong>ire, dopo essere transitati<br />

sotto i cavi elettrici dell'<strong>al</strong>ta tensione, il sentiero ritorna in piano, si esce d<strong>al</strong> bosco e si cammina su delle pietre<br />

franate.<br />

Dopo un breve tratto in s<strong>al</strong>ita, il sentiero ritorna ad essere pianeggiante e passa sopra <strong>al</strong>tre pietre cadute d<strong>al</strong>la<br />

montagna, si riprende a s<strong>al</strong>ire dolcemente rientrando nel bosco mentre il torrente <strong>al</strong>la nostra destra forma una<br />

cascatella.<br />

Ora la pendenza aumenta leggermente, sulla destra si riesce a intravedere una cascata (una traccia di sentiero si<br />

dirige in quella direzione); il nostro sentiero procede con <strong>al</strong>cuni tornanti <strong>al</strong> fresco del bosco tra noccioli e betulle,<br />

sull'<strong>al</strong>tro lato della v<strong>al</strong>le, lungo la stra<strong>da</strong>, si vede la Baita Piero Magni.<br />

Si oltrepassa un <strong>al</strong>tro ruscello e si raggiunge un'area di sosta con un tavolo di legno e delle panche. Poco oltre ci<br />

sono le vecchie Baite <strong>al</strong>la Sc<strong>al</strong>a (m. 1379).<br />

Dopo un tratto in piano si riprende a s<strong>al</strong>ire superando anche <strong>al</strong>cuni gradini, si incontra un <strong>al</strong>tro ruscello; qui il<br />

percorso è protetto con dei cavi di acciaio; si procede ancora fino a raggiungere un cippo a forma di obelisco con<br />

la scritta "55 Rosselli", posto in posizione panoramica su di un s<strong>al</strong>to di roccia.<br />

Passiamo nuovamente, in piano, sotto i cavi dell'<strong>al</strong>ta tensione, mentre già si comincia ad intravedere la sagoma<br />

bianca del <strong>rifugio</strong> Bocca di Biandino; dopo un tratto protetto con funi di acciaio ci si immette nuovamente sulla<br />

stra<strong>da</strong> nei pressi di un ponte e di una cascata; un segnavia indica: Bocca di Biandino m. 1493; il <strong>rifugio</strong> Madonna<br />

della Neve a ore 0.30, il <strong>rifugio</strong> Santa Rita a ore 1.30 e la Bocchetta di Trona a ore 2.15.<br />

Seguendo la stra<strong>da</strong>, bastano pochi passi per arrivare <strong>al</strong> <strong>rifugio</strong> <strong>Tavecchia</strong> che troviamo sulla sinistra.<br />

Poco oltre la v<strong>al</strong>le si fa più aperta, il panorama si <strong>al</strong>larga e appaiono le montagne.<br />

Alta v<strong>al</strong> Biandino

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