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Periodico di informazione e cultura - CASTRI PIRI VALLES

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suono deve essere u<strong>di</strong>to in sequenza e con sufficiente risoluzione ma la durata <strong>di</strong> un suono musicale è generalmente più<br />

lunga del suono originato durante il "parlato".<br />

A questo punto gioca un ruolo fondamentale anche il tempo <strong>di</strong> riverberazione in quanto i piccoli ritar<strong>di</strong> delle riflessioni<br />

del segnale sonoro operato dalle superfici interne del locale forniscono un essenziale rinforzo del segnale <strong>di</strong>retto all'ascoltatore,<br />

ma il processo <strong>di</strong> riflessione non si arresta subito; infatti, dopo che le prime desiderate riflessioni hanno<br />

raggiunto l'ascoltatore, le onde sonore continuano ad essere riflesse continuamente dalle superfici interne del locale<br />

fino a quando esse non perdono frazione per frazione, ad ogni riflessione, tutta l'energia acustica che possiedono (l'effetto<br />

finale è un'uniforme <strong>di</strong>stribuzione del suono riverberante attraverso tutto il locale).<br />

Si può quin<strong>di</strong> concludere asserendo che per ogni applicazione vi è un valore del tempo <strong>di</strong> riverberazione da considerare<br />

ottimale: per il "parlato" si considera ottimale un valore <strong>di</strong> circa 1 secondo; per strumenti musicali e musica da camera<br />

un valore che va da 1 secondo fino a 1,5 secon<strong>di</strong>; per musica sinfonica si considera un valore che va da 1,5 fino a 2,0<br />

secon<strong>di</strong> mentre per la musica da chiesa si considera ottimale un valore variabile da 2,0 fino a 2,5 secon<strong>di</strong>. Generalmente<br />

valori più lunghi del tempo <strong>di</strong> riverberazione sono accettati in sale <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni più gran<strong>di</strong>.<br />

- IL CASO SAN SALVATORE -<br />

Date le notevoli <strong>di</strong>fferenze esistenti tra le due sorgenti sonore: “oratore” e “strumenti musicali”, sia per caratteristiche<br />

spettrali che per gamma <strong>di</strong>namica e <strong>di</strong>rettività, nonché le <strong>di</strong>fferenti necessità <strong>di</strong> ascolto <strong>di</strong> una conferenza rispetto ad<br />

una esecuzione musicale, le migliorie acustiche della sala sono state pensate per venire incontro a queste molteplici<br />

esigenze.<br />

Come molti ambienti destinati al culto anche l’ex chiesa <strong>di</strong> San Salvatore presenta lunghi tempi <strong>di</strong> riverberazione ed<br />

una chiarezza insufficiente; <strong>di</strong> conseguenza l’intervento è rivolto soprattutto a correggere questi <strong>di</strong>fetti.<br />

Ciò si può ottenere riducendo il cammino percorso dalle onde sonore e convogliando l’energia delle prime riflessioni<br />

nelle zone occupate dal pubblico in modo da aumentare la quota <strong>di</strong> energia <strong>di</strong>retta verso la platea (che è anche la superficie<br />

a maggior assorbimento acustico), inoltre, nel rispetto del carattere storico ed artistico dell’e<strong>di</strong>ficio, si è scelto<br />

<strong>di</strong> massimizzare l’efficienza delle superfici assorbenti esistenti.<br />

A livello progettuale, si è pensato <strong>di</strong> creare un allestimento che, oltre a correggere i parametri che mostrano i valori più<br />

sfavorevoli, fosse <strong>di</strong> facile montaggio e smontaggio e si inserisse nell’ambiente senza snaturarne la percezione globale.<br />

Sono state elaborate delle proposte <strong>di</strong> intervento, de<strong>di</strong>cate sia alle esigenze <strong>di</strong> ascolto della musica che del parlato, perfettamente<br />

integrate e convergenti in un allestimento costituito da:<br />

• Tendaggi in tessuto pesante con funzione fonoassorbente sulla parete <strong>di</strong> fondo della sala e stesi a chiudere le<br />

aperture laterali durante le esecuzioni musicali, raccolti durante le conferenze.<br />

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