Guida per l'insegnante - Palumbo Editore
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2. Latino - Programmazione<br />
ve all’interno della stessa <strong>per</strong>sona. In questo quadro potrebbe riuscire utile un suggerimento,<br />
che viene dalla Didattica Breve 1 nella versione originale (di scienze<br />
tecniche) del suo ideatore: presentare cioè subito all’inizio del primo anno la materia<br />
di studio nella sua struttura e nervature e logica interna, come un tutto unitario.<br />
Nel nostro caso la presentazione a priori toccherebbe alla lingua o, meglio, al<br />
sistema posto come obiettivo, non <strong>per</strong> essere imparata, ma <strong>per</strong> essere «vista». Qualche<br />
cosa di simile ha fatto G. Genot <strong>per</strong> l’italiano. 2 Allora si noterebbe subito la sovrapponibilità<br />
italiano-latino.<br />
Rimane una possibile obiezione: questo accostamento di italiano e latino non<br />
pregiudica la educazione di una mentalità storica, ossia del senso della distanza<br />
e quindi la visione a lungo termine? Noi infatti ci poniamo da moderni di fronte<br />
agli antichi. Osservo <strong>per</strong>ò che proprio la chiamata in causa dell’italiano impedisce<br />
l’antistorica full immersion e slarga gli orizzonti; le analogie poi sono innegabili,<br />
ma insistono sulle modalità fondamentali ed, essendo pur sempre parziali,<br />
aprono la via alla osservazione dei mutamenti reali e formali. La traduzione poi<br />
si pone come il campo del confronto e costringe a misurare l’area delle differenze<br />
senza rinnegare quella delle somiglianze.<br />
1. F. Ciampolini, La didattica breve, Il Mulino,<br />
Bologna, 1993, pp. 51 e passim. La presentazione<br />
consentirebbe di applicare gli stessi criteri<br />
più volte, con evidenti economie. Un esempio potrebbe<br />
essere offerto <strong>per</strong> il latino dal discorso indiretto,<br />
che praticamente applica i criteri già noti<br />
del regime dell’infinito, dell’opposizione indicativo-congiuntivo<br />
e della consecutio temporum.<br />
di Giulia Regoliosi (da «Nuova Secondaria», n. 1, 15-9-2001, pp. 79-81)<br />
2. Grammatica trasformazionale dell’italiano,<br />
Liguori, Napoli, 1978, che a p. 11 dichiara: «il<br />
progetto di questo libro non è di dare… una conoscenza,<br />
sia pure passiva, dell’italiano, ma… una<br />
descrizione del sistema dell’italiano» (<strong>per</strong>ò attraverso<br />
una serie di capitoli, non in una forma continuata,<br />
come qui si vorrebbe).<br />
La programmazione riguarda le diverse scuole di latino. Si propongono moduli<br />
di studio integrato di morfologia e sintassi al primo anno, di sintassi dei casi al secondo:<br />
infatti ormai anche al classico lo studio sistematico della sintassi del verbo<br />
e del <strong>per</strong>iodo è tendenzialmente rinviato. Quanto al lessico, si propone <strong>per</strong> il<br />
primo anno di ricavare dagli esercizi i vocaboli da memorizzare relativi alle diverse<br />
strutture; <strong>per</strong> il secondo di studiare i vocaboli <strong>per</strong> radici, connesse con le strutture<br />
studiate (si veda il modulo II del secondo anno).<br />
I anno<br />
Verifiche strutturate di prerequisiti relativamente all’analisi grammaticale e logica<br />
della lingua prima; eventuale test sulle conoscenze pregresse del latino (nel caso<br />
risultino <strong>per</strong> la maggior parte degli studenti).<br />
I) Alfabeto e pronuncia; concetto di quantità; l’accento. Verifiche di lettura con<br />
accentazione.<br />
II) Concetto e storia della declinazione, principali usi dei casi. Peculiarità del latino:<br />
il neutro, l’assenza dell’articolo. La prima declinazione e gli aggettivi femminili;<br />
l’infinito, il presente indicativo e im<strong>per</strong>ativo delle diverse coniugazioni: individuazione<br />
di temi e desinenze. Studio di vocaboli mirati (sostantivi, aggettivi,<br />
verbi, congiunzioni e preposizioni). Obiettivo: comprendere la struttura di una<br />
Materiali <strong>per</strong> la programmazione didattica<br />
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