Guida per l'insegnante - Palumbo Editore
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Materiali <strong>per</strong> la programmazione didattica<br />
6<br />
70<br />
3. Il contributo dell’italiano<br />
Rimane <strong>per</strong>ò il problema non piccolo del primo approccio: puntare sulla differenza<br />
oppure sulla somiglianza tra italiano e latino? (la continuità storica è scontata, ma<br />
una grammatica storica sistematica è impensabile: compito del biennio è preparare<br />
una base solida, su cui innestare lo studio del triennio, che sarà attento all’evoluzione<br />
della lingua, come delle idee e delle istituzioni letterarie). Non so che affidamento<br />
si possa fare delle analisi sociologiche, che presentano i giovani di oggi come<br />
timorosi di uscire dal nido (forse proprio lo scarso peso, che ha il passato nella cultura<br />
comune contemporanea, disabitua a pensare a lungo termine, cioè al futuro).<br />
Però il precetto di andare dal noto all’ignoto è abituale in didattica. Il noto in lingua<br />
rispetto al latino <strong>per</strong> i nostri alunni è l’italiano. Dovrebbe essere gratificante constatare<br />
che il latino non è solo il precedente storico né solo la principale componente<br />
lessicale, ma è addirittura acronicamente sovrapponibile all’italiano soprattutto<br />
<strong>per</strong> quanto riguarda le modalità di funzionamento e <strong>per</strong>sino di sviluppo (si<br />
pensi <strong>per</strong> es. ai suffissi). Le diversità principali si riducono alle forme, ai cosiddetti<br />
casi, all’ordine delle parole e poco altro. Alcune poi sono indebitamente enfatizzate<br />
dalla tradizione scolastica: astratto vs concreto, la costruzione di videor «sembrare»<br />
ecc. C’è una notevole <strong>per</strong>centuale dell’italiano che, mutato nomine, si potrebbe<br />
chiamare latino. Il quale è comunque più vicino all’italiano del greco: <strong>per</strong> es. la binarietà<br />
è comune a queste due lingue contro il sistema ternario del greco, nel numero<br />
(sing./plur., vs sing./duale/plur.), nei modi (ind./cong., vs ind./cong./ott.), nei<br />
tempi (pres./pass., vs pres./aor./<strong>per</strong>f.). Le coincidenze meritano di essere sfruttate <strong>per</strong><br />
risparmiare ripetizioni di analisi e di spiegazioni, quindi tempo. […]<br />
Questa analogia comporterebbe in teoria l’adozione <strong>per</strong> il latino della stessa linguistica<br />
adottata <strong>per</strong> l’italiano nella Media, moderna o tradizionale che sia. L’ipotesi<br />
che l’intera classe sia stata abituata all’osservanza di una precisa teoria moderna<br />
è piuttosto improbabile, ma non crea impedimenti sostanziali, visti i molti<br />
tentativi di adozione di più di una di esse anche <strong>per</strong> il latino. Nel caso di provenienze<br />
diverse occorre un buon compromesso, privilegiando le impostazioni che<br />
fanno <strong>per</strong>no sulla centralità del verbo. Credo che siano comunque da evitare le<br />
inutilmente complicate formalizzazioni. Importante è qualche idea della linguistica<br />
del testo, specie della penultima generazione, <strong>per</strong>ché impone l’obbligo di contenuti<br />
sempre significativi e soprattutto legittima la lettura acontestualizzata, cioè con<br />
i soli strumenti linguistici, che è una posizione scientifica ulteriormente giustificativa<br />
dello studio della lingua in sé. Anche la traduzione intesa come quinta abilità<br />
inserisce questo studio a un buon livello. Vorrei qui anche ricordare che D. Antiseri<br />
ha addirittura rivalutato la traduzione come l’unica attività scolastica veramente<br />
scientifica. Ce ne è abbastanza, mi pare, <strong>per</strong> non sentire come mortificante<br />
e improduttivo lo studio linguistico prima della lettura degli autori.<br />
Queste ragioni e il fatto stesso di innestare un’area nuova (il latino) nello studio già<br />
avanzato di un sistema più grande potrebbe servire anche a su<strong>per</strong>are una difficoltà<br />
psicologica. Lo studente di prima su<strong>per</strong>iore affronta <strong>per</strong> la maggior parte materie,<br />
che ha già delibato nella Media e quindi a un livello avanzato più adatto alla sua età:<br />
quasi solo <strong>per</strong> il latino è costretto a compitare i primi elementi. Si rinnova in un certo<br />
senso la difficile situazione di una pluriclasse, in cui l’alunno di prima elementare<br />
deve convivere con i «grandi» di quinta, con l’aggravante che il dislivello si vi-