20.06.2013 Views

Guida per l'insegnante - Palumbo Editore

Guida per l'insegnante - Palumbo Editore

Guida per l'insegnante - Palumbo Editore

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

cessità di capire e di farsi capire, e rinforzato dai continui riferimenti ad<br />

una realtà extralinguistica che <strong>per</strong>mette di collegare costantemente le parole<br />

alle cose. Ma il latino che vogliamo insegnare a scuola è una lingua «morta»,<br />

nota soltanto attraverso testi scritti, una lingua che nessuno usa più da secoli<br />

nella conversazione quotidiana!<br />

2. Full immersion nella lingua<br />

L’insegnamento del latino, <strong>per</strong> secoli, prevedeva nella sua fase iniziale un <strong>per</strong>iodo<br />

di full immersion nella lingua, attuato attraverso l’apprendimento mnemonico<br />

di brevi frasi sempre più complesse, che consentissero di fare semplici<br />

conversazioni legate al mondo concreto dell’infanzia (giochi, divertimenti<br />

ecc.), in modo che l’alunno si impadronisse gradualmente e in modo empirico<br />

di alcuni meccanismi fondamentali della lingua (ricordiamo l’affermazione di<br />

Comenio: discamus primum Latine balbutire, tum loqui).<br />

Il metodo si rivelava sicuramente molto efficace quando l’insegnamento del latino,<br />

almeno sino al secolo scorso, incominciava in tenera età, e non a 14 anni,<br />

età in cui i ragazzi sono già in possesso del pensiero astratto, e sono capaci di<br />

o<strong>per</strong>azioni ipotetico-deduttive.<br />

3. La metodologia «globale»<br />

La pedagogia attivistica ha dimostrato che il metodo «globale», elaborato da<br />

Decroly, si è rivelato vincente nell’insegnamento elementare, poiché la<br />

«funzione di globalizzazione» rappresenta il momento sincretico concreto sul<br />

quale il fanciullo farà poi leva <strong>per</strong> passare al momento analitico. Dunque, anche<br />

nell’insegnamento del latino, la intuizione «globale» del brano, la lettura espressiva<br />

e magari corale rappresentano un momento fondamentale, propedeutico alla<br />

fase analitica ed euristica, nella quale il fanciullo «scopre» le regole.<br />

Il discorso non fa una grinza, ma ancora una volta va sottolineato che Decroly<br />

parlava del fanciullo, non dell’adolescente, e che, come egli stesso afferma,<br />

«l’attività globalizzante fa da ponte tra l’attività istintiva e l’attività su<strong>per</strong>iore<br />

dell’intelligenza», e di conseguenza a tale metodo conviene ricorrere «soprattutto<br />

durante il <strong>per</strong>iodo di transizione che va dall’educazione materna a<br />

quella che si attua con metodi più logici ed astratti». Insomma, tutte queste<br />

metodologie fanno riferimento a tecniche validissime nell’insegnamento elementare,<br />

rivolte a bambini fra i sei e i dieci anni; trasferirle in un biennio liceale<br />

significa non tener conto dell’età e delle competenze degli alunni, ma vedere<br />

la scuola su<strong>per</strong>iore «piuttosto come un Kindergarten froebeliano che come<br />

palestra in cui l’educazione promuova lo sviluppo». 2<br />

4. Scarso successo nei paesi di lingua romanza<br />

Alle riserve sopraddette, se ne può infine aggiungere un’altra: come abbiamo<br />

cercato di dimostrare, non può esistere una didattica del latino «in assoluto»,<br />

valida sotto ogni cielo, ma una serie di didattiche che tengano conto dei diversi<br />

contesti culturali e che siano strettamente legate all’insegnamento del-<br />

2. C. A. Cornacchia, Il latino nella scuola dell’Italia unita, Bologna, Patron, pp. 189-192.<br />

Elementi di didattica del Latino<br />

5<br />

47

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!