Anno LXI - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento

Anno LXI - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 1 - DCB ROMA - Direz. e Amm.ne: Associazione Nazionale Bersaglieri - Via Anicia, 23/A - 00153 Roma
PERIODICO DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI
59 ° RADUNO NAZIONALE
N. 3/4 - MARZO/APRILE 2011
T ORINO
17
18
19
Giugno
2011

in questo numero
Periodico dell’Associazione
Nazionale Bersaglieri
Fondato nel 1951
Direzione - Redazione
Amministrazione
Associazione Nazionale
Bersaglieri
Via Anicia, 23/A, 00153 Roma
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fax: 06/5881040
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www.bersaglieri.net
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Direttore Responsabile
Alfredo Terrone
Hanno collaborato a questo numero:
Mario Galante, Cecilia Prissinotti
Direzione Amministrativa
gestita a cura della
Direzione amministrativa A.N.B.
Silvano Festuccia, Concetta Marcelli
Condizioni di cessione:
Gratuito per gli iscritti all’A.N.B.
Un numero arretrato: Euro 3,00
Abbonamento annuale: Euro 15,00
Abbonamento benemerito:
versamenti da Euro 20,00 e oltre,
sul c/c postale n. 783001
intestato a:
Amministrazione
“Fiamma Cremisi” dell’A.N.B.
Via Anicia 23/A - 00153 Roma
L’Amministrazione non accetta
denaro contante
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di Roma n. 5319 del 16 Ottobre 1967
Proprietà letteraria, scientifica
e artistica riservata
Articoli e foto, anche se non
pubblicati, non si restituiscono
La direzione si riserva, a termini
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gli articoli quando ciò
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Finito di stampare nel mese
di Maggio 2011
Associato all’USPI-
Unione Stampa
Periodica Italiana
Immagini ed istantanee, ove non specificato, sono di:
- S.M.D. - S.P.I.
- S.M.E. Ufficio Storico
- S.M.E. Agenzia Cine Foto Televisiva e Mostre
- S.M.E. Media Combat Team
- I Reparti e le Sezioni interessate
che sentitamente ringraziamo per i validi contributi.
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IN QUESTO NUMERO
Indice e comunicati pag. 2
La voce della presidenza “ 3
Lettere al direttore “ 5
Eco dai reparti “ 7
Voce dello Spirito “ 9
Attività associativa “ 10
Figure da ricordare “ 33
Amarcord “ 37
Sport cremisi “ 48
Prossimi Raduni “ 50
Controcanto “ 53
Ricerche di commilitoni “ 55
Vol. e Prot. civile “ 56
Nostre gioie “ 57
Cariche sociali “ 58
Nostri lutti “ 60
Rec. ed Ultime notizie “ 62
In prima di copertina: copia del documento,
corredato dalla firma del Re Vittorio Emanuele
II e dalle sigle dei funzionari del tempo che attesta
la nascita del Regno d’Italia, rilasciato a
Torino il 17 Marzo 1861
Palazzo Carignano.
In ultima di copertina: panoramica di alcune
località che saranno visitate nel corso del viaggio
in Russia concordato con l’Agenzia promotrice
del viaggio.
L’Associazione Nazionale
Bersaglieri sta programmando
un viaggio in Russia, a Mosca e
sul Don dal 23 al 31 Agosto c.a.
Per prenotazioni contattare
direttamente l’Agenzia “Stella
Errante” (vds. pagina 51)
CONTINUANO A PERVENIRE
FOTO E DOCUMENTAZIONE
FOTOGRAFICA IN FORMATI
STRANI O IN PDF. LA
REDAZIONE DESIDERA
RICEVERE LA
DOCUMENTAZIONE
FOTOGRAFICA SU CARTA
E/O IN FORMATO JPG.
NON VERRANNO PRESE IN
CONSIDERAZIONE
DOCUMENTI E FOTO
INVIATI IN ALTRI FORMATI.
L’ULTIMO CONSIGLIO NAZIO-
NALE HA STABILITO CHE LA
CORRISPONDENZA RELATIVA
ALLE RUBRICHE: ATTIVITA’ AS-
SOCIATIVA - NOSTRI LUTTI -
NOSTRE GIOIE - CARICHE SO-
CIALI - DOVRA’ ESSERE INVIATA
ALLA PRESIDENZA DELLA RE-
GIONE DI APPARTENENZA CHE
SI FARA’ CARICO DI VAGLIARLA
E DI SPEDIRLA IN REDAZIONE.
Servizi fotografici di SME-Agenzia
Cine Foto, delle Sezioni ANB.
Materiale disponibile presso la Presidenza Nazionale
Listino prezzi
Biglietto augurale ...................................................................................“ 1,00
Cappello completo di coccarda ..............................................................“ 80,00
Cravatta cremisi .....................................................................................“ 15,00
Crest ANB...............................................................................................“ 26,00
Distintivo con scudo ...............................................................................“ 2,50
Fermacarte con cappello e scritta “Il soldato tedesco ha stupito il” base legno....“ 20,00
Fermacarte con cappello e scritta “Viva l’Italia e viva i Bersaglieri” base legno.....“ 15,00
Fermacarte con cappello e scritta “Il soldato tedesco ha stupito il” no base legno.“ 15,00
Statuetta Bersagliere metallo argentato cm.19 ........................................“ 40,00
Portachiavi in legno.................................................................................“ 7,00
Piumetto 500 piume ........................................................................................“ 100,00
Fez d’ordinanza ................................................................................................“ 27,00
Disco autoadesivo ............................................................................................“ 2,00
Stampa del Cammarano “19 Settembre 1870”...........................................“ 6,00
Calendario 2011 ..............................................................................................“ 6,00
Versamento su C.C. Postale 34846006, più spese postali, intestato a:
ANB - Amministrazione - Via Anicia, 23/a - 00153 Roma.

la voce della presidenza
CONSIGLIO NAZIONALE
TORINO 2 APRILE 2011
Il 2 Aprile u.s. presso la Caserma
Pralormo Sede del Comando Militare
Esercito Nord, si è riunito il Consiglio
Nazionale dell’ANB, presieduto
dal Presidente Nazionale Bersagliere
Gen. C.A. (ris) Benito Pochesci con
il seguente Ordine del Giorno:
1. COMUNICAZIONI DEL
PRESIDENTE;
2. APPROVAZIONE DEL VER-
BALE DELLA RIUNIONE DEL
20.11.2010;
3. APPROVAZIONE DEL BI-
LANCIO CONSUNTIVO 2010;
4. 59° RADUNO NAZIONALE
DI TORINO: PUNTO DI SITUA-
ZIONE (Presidente C.O.);
5. 60° RADUNO NAZIONALE
DI LATINA: CENNI SUL PUNTO
ORGANIZZATIVO;
6. DEFINIZIONE DATA DEL
CONGRESSO NAZIONALE;
7. CONTENZIOSI VARI;
8. NOMINA SOCI BENEMERITI;
9. VARIE ED EVENTUALI:
- Fiamma Cremisi.
- Raduno di Assoarma.
- Dati Programma Informatico.
Il Presidente Nazionale nelle sue
comunicazioni ha:
- invitato tutti ad una Maggiore
correttezza formale nelle comunicazioni
scritte tra gli organi associativi;
- ricordato che le norme associative
(Statuto e Regolamento) devono
essere cogenti per tutti, perché da tutti
approvate;
- rappresentato l’opportunità di
una attenta verifica dei requisiti di
tutti i Soci proposti per la qualifica di
Benemerito;
- reso noto che a partire dal 1°
Marzo c.a. è operante l’assicurazione
delle Fanfare promossa dal Consiglio
Nazionale e curata dal Bers. Coppi a
cui è andato il ringraziamento di tutta
l’A,N.B.. Sino ad oggi hanno aderito
a tale assicurazione n. 21 Fanfare;
- ricordato l’obbligatorietà per
tutte le Fanfare di essere in possesso
di polizza assicurativa, in mancanza
della quale non è autorizzata alcuna
attività. Ha ricordato, inoltre, quanto
previsto dall’Art. 12 del Regolamento
sulle Fanfare circa l’obbligatorietà
di partecipare ai Raduni Nazionali.
Il C.N. ha approvato il verbale della
riunione del 20 Novembre 2010.
Il Bers. Sergnese, Presidente del
Comitato Organizzatore del 59° Raduno
Nazionale ha fatto il punto della
situazione informando che:
- è in partenza la seconda e definitiva
circolare informativa;
- il programma del Raduno è definitivo
ed è stato già inserito nell’apposito
sito;
- la mostra storica sarà realizzata
con materiali ceduti temporaneamente,
a titolo gratuito, da Bersaglieri;
3

la voce della presidenza
- durante lo sfilamento il Medagliere
Nazionale sarà affiancato dalla
1ª Coccarda Tricolore conservata a
Torino.
Il Bers. Lusiani ha illustrato il
programma della cerimonia che si
svolgerà a Biella per la resa degli
onori al Fondatore.
Il Bers. Saltarelli, Presidente del
C.O. del 60° Raduno Nazionale di
Latina ha illustrato le prime attività
che sono state realizzate ed i contatti
che sono stati presi per ottenere contributi
e servizi da parte degli Enti
Locali.
Il Consiglio:
- ha fissato al 19 Dicembre 2011
il prossimo Congresso Nazionale per
il rinnovo dei vertici associativi;
- approvato il Bilancio Consuntivo
dell’anno 2010;
- alla luce della nuova documentazione
presentata dall’interessato, è stato
ripristinato nella qualifica di Socio
Benemerito il Socio Giorgio Verbi.
Sono stati nominati 22 Soci Benemeriti
proposti dalle Presidenze Regionali.
Il Segretario Generale ha sollecitato
il completamento dei dati dei Soci
per la banca informatica, poiché
ancora di circa 4.000 iscritti mancano
le date di nascita, quella d’iscrizione
all’Associazione ed il numero di tessera
dell’ANB.
Il Consiglio ha stabilito che tutte
le comunicazioni da riportare sia sul
sito e sia su “Fiamma Cremisi” deb-
4
bano essere inoltrate dalle Presidenze
Regionali e da queste inviate alla Presidenza
Nazionale. È stato anche proposto
un Maggiore utilizzo del sito
anche per i resoconti delle manifestazioni
perché più aderente alle date di
effettuazione degli eventi.
Il Presidente Nazionale ha informato
che:
- il 3 Luglio si svolgerà a Torino il
Raduno di Assoarma ed ha invitato i
Presidenti Regionali a favorire la partecipazione
dei Soci;
- la Sezione “Manara” di Milano
ha redatto e pubblicato un opuscolo
sui Bersaglieri che è già stato distribuito
nelle Scuole di Milano e Provincia.
Eventuali richieste possono essere
avanzate alla Sezione di Milano.
Il Presidente Nazionale ha, infine,
proposto ed il Consiglio ha approvato,
di tenere una riunione del Consiglio
Nazionale il 1° Ottobre p.v., da dedicare
essenzialmente all’esame di eventuali
proposte di varianti/modifiche dello
Statuto e del Regolamento in vigore.
Le proposte in questione dovranno
pervenire alla Presidenza Nazionale
entro il 30 Maggio 2011 (anziché
il 15 Aprile 2011).

lettere al direttore
Il Bersagliere Sergente Minozzi
Renato, 5° della 13ª fila verticale è
orgoglioso di essere Bersagliere e de-
sidera condividere quel suo lontano
splendido momento con quanti del
15° Corso ASC frequentarono la
Scuola Truppe Corazzate di Caserta
nel 1959.
Egregio Minozzi, comprendo e
condivido il tuo desiderio di abbracciare
quelli del 15° Corso ASC, ma
sarà difficile che possano identificarsi
nella foto che hai inviato, anche
se ingrandita nel limite del possibile.
Resta il fatto, meritorio di
successo, che qualcheduno, risvegliandosi
dal torpore, si ricordi di
aver frequentato quel Corso e soprattutto
di essere stato Bersagliere
e che lo dimostri! Auguri.
Dalla Presidenza della Regione
ANB Lombardia abbiamo ricevuto
notizie in merito al Bersagliere Augusto
DELL’ACQUA, già appartenente
alla Fanfara “G.Ghinzelli” di
Viadana, richieste nel numero di
Gennaio/Febbraio 2011.
Cercando tra i suoi elenchi il Bersagliere
Giorgio GROSSI è riuscito a sa-
pere che il Bersagliere Ernesto dell’Acqua
morì il 19 Marzo 1918 nel campo
di prigionia di Josephstadt (Boemia).
La zona del campo, di cui rimane
solo un muro, è ora un quartiere
di Praga. I soldati deceduti in quel
campo sono oggi sepolti nella parte
destra del cimitero municipale di
Josefov (in lingua boema), vicino al
cimitero ebraico subito dopo il ponte
di accesso al quartiere, in pieno
centro.
Bersagliere Giorgio Grossi
Dal Bersagliere Alessandro Ferioli
abbiamo ricevuto: ho acquistato e
ricevuto da tempo qualche calendario
ANB 2011 e mi sono “accorto”
soltanto ora, preso da tanti impegni,
di aver mancato a un dovere minimo:
quello di complimentarmi per l’ottima
realizzazione grafica e contenutistica,
che mi rende veramente felice e
orgoglioso di possedere il “nostro”
calendario.
Ormai si dà per scontato che il
calendario ANB “debba” essere bello
e, di conseguenza, si tralascia di
esprimere il proprio apprezzamento a
chi annualmente lo realizza.
Un cordiale saluto bersaglieresco.
Egregio Ferioli, grazie, i complimenti
fanno sempre piacere, il tuo
in particolare mi ha ricordato che
bisogna allestire quello del 2012.
Il Bersagliere Prof. Rosario Guastella
ha prestato servizio presso il
glorioso 3° Rgt. nel 66/67 , tra Novara
e Milano; a Novara si trovava al
Comando di Rgt. (Cmt. il Col. Trifone
D’Alò e dopo il Col. Lucio Orofino);
la C.C.R., la sua Compagnia
(Cmt il Cap. Umberto Raza), a Milano
e altra sede di Btg. poi è stato congedato
a Milano. Ha avuto l’onore e
il piacere di conoscere il M.llo Bertuzzo,
Comandante della Fanfara ed é
in possesso del disco a 78 giri con
tutte le canzoni dei bersaglieri.
Desidera sapere se c’è la versione
in DVD di detto disco, se c’è ancora
il libro del 3° Rgt e altra documentazione
sempre del Terzo e i relativi costi;
le modalità di iscrizione (conto
corrente ) alla Rivista Fiamma Cremisi
alla quale è stato abbonato per
diversi anni.
Grato della cortesia coglie l’occasione
per porgere bersagliereschi
saluti.
Bers. prof. Rosario Guastella
Egregio Guastella, Bersagliere,
non mi risulta, salvo smentita, sia
stato pubblicato alcun DVD relativo
al 3° Bersaglieri; risulta invece che
nel 1980 è stato pubblicato un volume
a cura di Ambrogio Viviani sulla
storia del 3° Bersaglieri - Schena
Editori; in merito potresti contattare
il Comando del 3° Bersaglieri di recente
trasferito in Sardegna a Capo
Teulada.
L’abbonamento alla Rivista costa
15 euro e l’importo va versato sul
CCP 783001 intestato a Amministrazione
di Fiamma Cremisi dell’ANB -
Via Anicia 23/A - 00153 Roma. Ma
perché non ti iscrivi alla più vicina
Sezione Bersaglieri? Riceveresti gratis
il periodico e saresti aggiornato
su tutte le manifestazioni ed altro.
5

lettere al direttore
Il Signor José Marcelo Leyria -
jmleyria2003@hotmail.com ricerca
notizie del Colonnello dei Bersaglieri
Giovanni Franceschini, classe 1916,
deceduto il 2 Settembre (2009) il cui
necrologio è comparso a pag. 45 del
n° di Ottobre 2009 di Fiamma Cremisi
. Sostiene che assomiglia molto
a tale Jorge Franceschinis che abita a
Cordoba, Argentina.
Ricerca inoltre notizie su un Bersagliere
di cognome Trapani, deceduto
nel corso dell’invasione americana
in Sicilia del 1943; potrebbe essere
un parente di sua moglie che si chiama
Calcara Trapani ed è di Castelvetrano,
prov. Trapani.
Sarà sufficiente la pubblicazione
di questa notizia perché il Signor
Marcelo venga a conoscenza di quanto
richiede?
Il Bersagliere Achille PREDA alcuni
giorni fa, grazie alla posta elettronica,
aveva chiesto di sapere se in ar-
6
chivio vi fossero tre copie arretrate del
nostro periodico, dichiarandosi pronto
ad assumere le spese della spedizione,
qualora la risposta fosse stata positiva.
Concludendo la richiesta, non
aveva aggiunto domicilio e recapito.
Dopo un paio di giorni, nella sua cassetta
della posta ha trovato un plico
piuttosto robusto che conteneva i numeri
arretrati citati, senza ombra di
addebito postale. Ora ha scritto che:
- talvolta, nella nostra rubrica
“Lettere al Direttore”, mi capita di
leggere piccole lamentele relative alle
situazioni più disparate e le risposte
(sempre molto garbate) invocano
comprensione e pazienza, richiamando
l’attenzione dei lettori sulla numericamente
precaria situazione della
Redazione.
Pochi meglio di me sanno quanto
può costare il volontariato e quanto
poco esso renda in ordine di riconoscimenti
pertanto, ringrazio di vero
cuore il Direttore e “tutti” i suoi collaboratori;
l’efficienza di Fiamma
Cremisi esiste, alla faccia dei detrattori
e di tutti i soloni di turno che
amano lanciare strali.
GRAZIE, FIAMMA CREMISI!!
La Redazione a sua volta ringrazia,
ma non ne approfittate, le spese postali,
almeno quelle, vanno rimborsate!
Ho letto sul n. 10/12 di FIAMMA
CREMISI che state programmando
per Ottobre un viaggio in Russia. Io
sono orfano del Bersagliere Zanella
Lodovico caduto nella battaglia a Serafimovich
il 2 Agosto del 1942. La salma
venne esumata dal cimitero di
guerra di Werchune Fomikinskij (il
primo a essere recuperato dalle ns. autorità)
ed è rientrata in Italia assieme
ad altre 213 salme, il 27/09/1991.
Avrei desiderio di visitare qui luoghi,
Vi sarei pertanto grato se vorrete informarmi
appena avrete notizie definitive.
Ringraziando porgo cordiali saluti.
Zanella Pietro - via Oslavia 3, 31015
Conegliano Veneto.
Egregio Zanella, il viaggio in Russia
programmato per il mese di Ottobre
è stato anticipato al mese di Agosto
p.v.; notizie dettagliate compaiono
a pag. 51 di Fiamma Cremisi e sul Sito
dell’Associazione.
Dal Presidente della Regione ANB Abruzzo abbiamo ricevuto, ringraziamo e pubblichiamo la lettera di un garibaldino
(scritta nel 1859) non ha bisogno di alcun commento, ma dell’annessa trascrizione!
1 Luglio 1859
Mia amata, da quanto tempo io volevo e dovevo scrivervi!
Son trascorsi due mesi dal nostro frettoloso addio quando
io riuniva in una lacrima sola il dolore di lasciarvi e la
gioia di partire volontario.
Rammentati L’addio mia bella addio... si cantava intorno
a noi. E mi appoggiaste il viso sulla camicia rossa, giusto
all’altezza del cuore. Son trascorsi due mesi ed io non vi
ho ancora scritto.
Gli è che vi ho tradito, Maria, vi ho tradito per un altro
amore grande come quello che vi porto...
L’amore per la nostra Italia! Abbiamo combattuto e vinto.
Stiamo vivendo delle giornate indimenticabili. A S. Fermo
fui il primo a piombar su una batteria nemica e a strappar
la bandiera dal picchetto. E Garibaldi mi vide! Dopo
mi avvicinò e dissemi: Bravo! E mi tese la mano.
Pensai a voi in quel momento, all’orgoglio che avreste provato se mi aveste visto nell’attimo di quella stretta.
Maria! so che non piangete più, che non recriminate più la mia partenza. So che non avreste amato un vile... So che avete
compreso che la Patria per cui si combatte e si muore siete voi nostre donne lontane.
Vi bacio, vi bacio vostro Luigi.

eco dai reparti
Il 1° Rgt Bersaglieri ha ceduto la
responsabilità dell’operazione “Strade
Sicure” nella Provincia di Caserta all’8°
Reggimento Bersaglieri
Nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure 3” è stato
effettuato il passaggio di consegne tra i bersaglieri del 1°
Reggimento, comandato dal Col. Cosimo ORLANDO a
quelli dell’ 8° Reggimento di Caserta, al comando del Col.
Claudio MINGHETTI, entrambe unità della Brigata “GA-
RIBALDI”.
Nell’attività, che prevede l’impiego dei militari dell’Esercito
Italiano sul territorio in 15 province individuate
dall’Autorità di Governo, i Bersaglieri del 1° Reggimento
hanno operato, in supporto al personale delle Forze
dell’Ordine, nella provincia di Caserta, dal 25 Novembre
2010, con servizi di vigilanza ad obiettivi e siti
sensibili e pattugliamenti, che hanno garantito il controllo
del territorio e la lotta alla criminalità, contribuendo al
raggiungimento di importanti traguardi quali l’arresto di
pericolosi latitanti ed il sequestro di armi, munizioni e
materiale illegale.
Quale risorsa per il Paese, in grado di adattarsi con
versatilità ad ogni contesto operativo, il 1° Reggimento
Bersaglieri ha partecipato più volte ad operazioni svolte
sul territorio nazionale ed internazionale: Bosnia, Kosovo,
Iraq, Libano ed Afghanistan, scenario d’impiego quest’ultimo
dal quale l’unità è rientrata da circa 6 mesi. Al momento,
il reggimento è presente sul territorio internazionale
con una compagnia dislocata in Afghanistan, mentre per
quanto concerne il territorio nazionale, è impegnato con
due compagnie a Crotone e Lametia Terme, nello svolgimento
della stessa operazione “Strade Sicure 3”.
Per il subentrante 8° reggimento bersaglieri si tratta di
un ritorno in seno all’operazione “STRADE SICURE”,
avendola già effettuata nella provincia di Caserta, con risultati
di rilievo, nel periodo Aprile-Ottobre 2009.
PATTUGLIE EFFETTUATE 3.067
PERSONE CONTROLLATE 2.817
PERSONE IDENTIFICATE 24.279
PERSONE ACCOMPAGNATE IN QUESTURA 71
PERSONE INDAGATE IN STATO DI LIBERTÀ 13
PERSONE POSTE IN FERMO DI P.G. 15
PERSONE TRATTE IN ARRESTO 62
PERSONE DENUNCIATE 118
AUTOVEICOLI/MOTOVEICOLI CONTROLLATI 21.375
AUTOMEZZI RUBATI RINVENUTI 6
AUTOMEZZI SEQUESTRATI 267
CONTRAVVENZIONI AL CODICE DELLA STRADA 1.234
VIOLAZIONI AL TESTO UNICO LEGGE PUBBLICA SICUREZZA 35
VIOLAZIONI AMMINISTRATIVE (*) 353
PERQUISIZIONI EX ART. 4 LEGGE 152/1974 111
QUANTITÀ MATERIALE SEQUESTRATO ARMI 11
MUNIZIONI 290
DROGA (gr.) 39.697,1
7

eco dai reparti
Le attuali problematiche delle
Forze di Completamento
Nella moderna struttura delle Forze Armate Italiane,
così come la conosciamo oggi, esiste una risorsa, nota con
il nome di “Forze di Completamento” (FDC); è alimentata
da un “bacino” di Militari in congedo, appartenenti alle
categorie degli Ufficiali, Sottufficiali e Truppa, disponibili
al richiamo in servizio per sopperire alle eventuali carenze
degli Enti/Reparti o per sopraggiunte necessità.
Per essere richiamati in servizio temporaneo, essi devono
possedere dei requisiti, che ne consentono il richiamo
stesso, indicati dalle vigenti normative; esse prevedono,
oltre alla conservazione del posto di lavoro, anche altre
particolari indicazioni, relative allo stato giuridico ed al
trattamento economico.
I militari delle FDC, detti anche Riservisti, conservano
il grado ed eventuali titoli/specializzazioni conseguiti negli
antecedenti periodi di servizio militare, con una eventuale
possibilità di ottenerne altri durante il periodo di richiamo.
Esiste poi un “ramo” più specifico appartenente alle
FDC, chiamato “Riserva Selezionata”, composta unicamente
dalla categoria degli Ufficiali. Quest’ultima è costituita
da cittadini con particolari requisiti professionali, ai
quali è attribuito la nomina ad Ufficiale in base agli effetti
della “Legge Marconi” tutt’ora in vigore.
Tenendo ben presente il concetto secondo cui ogni Militare
richiamato ha gli stessi Diritti e Doveri dei pari grado
in servizio attivo, appaiono delle evidenti problematiche,
ancora oggi irrisolte.
1) Al personale della Riserva, appartenente alle categorie
dei Sottufficiali e Truppa, è precluso l’avanzamento di
grado, qualsiasi sia il periodo
di servizio da essi maturato.
Ciò non avviene per la categoria
degli Ufficiali della Riserva,
i quali possono invece ottenere
avanzamenti al grado superiore.
2) In seguito al mancato
avanzamento di grado del personale
della Riserva appartenente
alle categorie dei Sottufficiali
e Truppa, si sono verificate
delle oggettive “discordanze”.
Facendo un esempio
pratico, non è raro vedere Riservisti
di Truppa senza grado,
con “età elevata” e diversi anni
di servizio, subordinati a “giovanissimi
Caporali VFP1” appena
usciti dall’iniziale periodo
addestrativo (RAV).
3) I periodi di richiamo in
8
servizio svolti dal personale della Riserva (FDC) appartenente
alle categorie dei Sottufficiali e Truppa, “non sono
considerati” al fine dei concorsi in servizio permanente.
Ciò non avviene per gli Ufficiali appartenenti alla medesima
categoria, per i quali è invece prevista tale possibilità.
A seguito di queste ed altre meno rilevanti problematiche,
sarebbe opportuno un “aggiornamento” delle attuali
normative che disciplinano le Forze di Completamento, al
fine di “adattarle” all’odierno contesto professionale delle
nostre Forze Armate.
Bers. Cap. Paolo VENDITTI
Cerimonia commemorativa
Mercoledi 8 Dicembre 2010 alcuni Bersaglieri del 1°
Reggimento bersaglieri: la 3ª Cp “Ardita” del 6° rgt Bersaglieri
e la 37ª Cp “Goito” del 7° rgt Bersaglieri, impegnati
nell’attività addestrativa “progetto dardizzazione”, hanno
ricordato con una breve e toccante cerimonia cinque bersaglieri
del X Battaglione “Bezzecca”, tragicamente deceduti
il 26 Novembre 1976, investiti da un’auto pirata nei
pressi del Poligono di Capo Teulada.
Davanti al monumento eretto in loro memoria i bersaglieri
hanno ricordato il S.Ten. Michele RAFFA, il C.le
Fabrizio RIGHINI ed i Bersaglieri Ercole QUINTO, Giancarlo
PAVAN e Ciro DERCENNO, con la deposizione di
una corona benedetta da Padre Sergio - cappellano militare
alla caserma “Salvatore Pisano” con la recita della Preghiera
del bersagliere ed il Silenzio suonato da un trombettiere
del Reggimento. Alla toccante cerimonia ha parteipato
il Comandante del 18° Btg Bersaglieri “Poggio
Scanno” e il Sottufficiale di corpo del 3° rgt bersaglieri.

voce dello spirito
Grazie alla collaborazione del Cappellano del 1° Reggimento
Bersaglieri abbiamo ripreso la Rubrica a suo
tempo tenuta dal compianto Monsignore Bonadeo.
Ci auguriamo che anche i Cappellani degli altri reggimenti
Bersaglieri vogliano concorrere ad alimentare la
Fiamma dello spirito.
“Voi siete il sale della terra...
Voi siete la luce del mondo...”
(Mt 5,13-16)
Domenica 6 Febbraio 2011
33ª GIORNATA della VITA
È il Vangelo della V Domenica del Tempo Ordinario
che quest’anno coincide con la 33 Giornata per la vita.
“Voi siete il sale della terra”. (Mt 5, 13_16). Continua a
ripeterci Gesù. È un invito all’apertura del cuore e delle mani
verso i bisognosi, la potenza della Croce di Cristo e della
sua Parola, l’appello a divenire “luce” e “sale” del mondo.
Cristo risorto è la luce che vince
le tenebre del peccato e della
morte: è questo che ogni domenica
nella Chiesa e nelle singole
comunità cristiane anche nelle
famiglie dei militari quando celebriamo
la Santa Messa.
Le letture di questa domenica
ci aiutano a rimanere in questa
verità proponendo l’invito del
profeta Isaia a vivere nella luce.
Al popolo ebraico preoccupato di
ricostruire il tempio, Dio ricorda
che il vero culto è quello dell’amore
per il povero: questo fa
diventare luce la nostra esistenza.
Su questa linea rimane anche
Gesù che definisce sale e luce
i suoi discepoli. È da notare
che Gesù non dice “dovete essere...”,
ma “siete”. Il verbo all’indicativo
dice un dato di fatto, dichiara
la nuova realtà dei discepoli.
Essi non sono solo degli illuminati, ma persone che
partecipano alla missione di Gesù, sono trasmettitori di luce,
sono luce. I discepoli non possono attribuirsi da se stessi
la luce, ma possono oscurarla se non vivono secondo la fede.
Ecco perché c’è poi un comando:”Così risplenda...”. Essere
sale o luce non dipende da loro: è un dono ricevuto dal
maestro, ma sta a loro vivere secondo questa nuova realtà:
se si è luce occorre risplendere. Anche noi oggi non possiamo
sottrarci a questo compito, essere luce per il mondo.
Penso che sia una vera e propria carta d’identità per
tutti i militari italiani ed in particolare per il mio Primo
Reggimento dei Bersaglieri di Cosenza.
Anche nella mia famiglia militare del 1° Reggimento
Bersaglieri di Cosenza, l’annuncio del Vangelo di Cristo,
viene vissuto e sperimentato nella semplicità e nell’umiltà
di essere cristiani. Una comunità questa, che sperimenta
ogni giorno, la sua adesione a Cristo Crocifisso e Risorto,
dalle piccole alle grandi esperienze della vita e soprattutto
nel campo professionale. Dalla partecipazione attiva e costante
della Celebrazione Eucaristica al Sacramento della
Riconciliazione e direzione spirituale.
Sono i due binari essenziali che danno luce al cammino
del militare, conforto nelle avversità della vita, sostegno
nel momento del bisogno e della vicinanza.
La vita della “Caserma”, o meglio ancora della “Famiglia
Militare”, è una vita cambiata, che si fa dono al prossimo,
cercando di essere presenti e testimoni di pace,
amore e solidarietà nei luoghi dove c’è bisogno di un aiuto
concreto e reale per una vita che si fa molto spesso dono
per gli altri. E di questo ne sono testimone: i bersaglieri di
Cosenza sempre impegnati tra strade sicure nel meridione
d’Italia ed Afghanistan, sono il messaggio vivente e concreto
del Vangelo di Gesù che diventa parola di vita e
di giustizia per il bene dell’umanità intera.
Tutti siamo necessari su questa terra, in questa vita,
siamo come dei granellini di sale, piccoli, semplici, ma
preziosi. Come il sale che nessuno vede, come il bersagliere
che nessuno vede ma che opera con spirito di amore
e di dedizione e nel silenzio di ogni giorno con sacrificio
e professionalità, per dare veramente sapore alla vita
di ogni uomo.
Festa dei Santi Apostoli Timoteo e Tito.
Il Cappellano Militare Ten. Sac. Don Paolo Solidoro
9

attività associativa
Abano Terme (PD)
In occasione del Giorno del Ricordo, mercoledì 9 Febbraio
2011 è stata tenuta nel Teatro Polivalente una conferenza
con proiezioni sul tema:
Il ricordo della tragedia giuliano-dalmata. Relatore
Elio Ricciardi vicepresidente del Comitato di Padova dell’Associazione
Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, in
collaborazione con la sezione di Abano Terme dell’A.N.E.I.
e con la partecipazione dell’I.C.S.“Vittorino da
Feltre”,dell’I.I.S. “Leon Battista Alberti”, dell’I.P.S.S.A.R.
“Pietro d’Abano”.
Si è parlato della Venezia
Giulia (con l’Istria e il Fiumano)
e della Dalmazia, regioni
per millenni appartenenti al
contesto italiano. Realtà complesse
dove convivevano pacificamente
più etnie. Tale realtà
fu drasticamente alterata e
snaturata dalla storia del 19° e
del 20° secolo, con le loro
ideologie utopistiche, che ebbero
i loro prodromi alla fine
del 18° secolo. Storia che culminò
tragicamente nel secolo scorso, con le stragi e l’esodo
degli italiani.
Con la Legge 30 Marzo
2004, n. 92, la Repubblica ha
riconosciuto il 10 Febbraio
quale Giorno del ricordo al fine
di conservare e rinnovare
la memoria della tragedia degli
Italiani e di tutte le vittime
delle foibe, dell’esodo dalle
loro terre degli istriani, fiumani
e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa
vicenda del confine orientale.
Si è trattato di una tragedia consumata su due fronti:
eliminazione fisica e esodo. Le uccisioni e il fenomeno
dell’esodo, determinato sia dal terrore psicologico delle
foibe sia dalle deportazioni e dalla perdita della cittadinanza
e della propria cultura, di più di 300.000 civili.
Le iniziative previste dalla citata legge sono finalizzate a
valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico
degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in
particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli
anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e
culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed
altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate
residenti nel territorio nazionale e all’estero.
La scuola, che è il luogo della conoscenza e dell’istruzione,
ha anche l’alto compito di formare i giovani per la
vita, di favorire lo sviluppo del senso civico, di educarli ai
valori della cittadinanza, della pace e della solidarietà.
10
Amiata - Arcidosso (GR)
L’autunno è il periodo più indicato per festeggiare il
Raduno che si svolge in concomitanza della “Castagna in
Festa”; la manifestazione di Arcidosso (GR) ha ormai raggiunto
la 23ª edizione estendendosi oltre i confini angusti
del Comune e del Territorio Amiatino. La partecipazione
dei Bersaglieri è sempre molto numerosa, anche perché
consente loro di gustare il prodotto principale della manifestazione:
la castagna, presentata in tutte le sue specialità.
Forse la giornata del 31 Ottobre non è stata delle migliori
causa il maltempo con pioggia battente e vento forte,
ma la manifestazione si è svolta con numerosi partecipanti,
circa 600 fra Bersaglieri e accompagnatori, prove-

attività associativa
nienti da tutta la Toscana e Regioni limitrofe riuniti all’interno
della tensostruttura allestita dalla Pro Loco nella
piazza adiacente il Palazzo Comunale.
Erano presenti: il Presidente ANB dell’Italia Centrale e
Isole, Commendatore Giannursini; il Presidente ANB Regionale,
Cavaliere Alfio Coppi con Labaro regionale; diversi
Presidenti Provinciali; due componenti del nuovo
Consiglio Regionale, Marcello Ovi e Pagnini; le Fanfare
di Cecina e Firenze; diverse personalità e Associazioni del
paese e il Gruppo Alpini di Grosseto.
Il Sindaco Emilio Landi ed il Commendatore Giannursini
hanno avuto modo di constatare la perfetta organizzazione
del Raduno ed il Presidente della Associazione Intercomunale
Amiata Silvano Bartolomei si è ritenuto anche
questa volta pienamente soddisfatto e, ringraziando i
partecipanti, li ha invitati al prossimo Raduno, programmato
per il 2012 a Castel del Piano.
Dalla relazione di Silvano Bartolomei
Ascoli Piceno
Domenica 16 Gennaio 2011, nei locali della Sezione
Bersaglieri, il Presidente Cav. Uff. Antonio Feriozzi ha
organizzato il tradizionale pranzo cremisi in occasione
della giornata del tesseramento. Al convivio, allietato
dalle festanti note della Fanfara, hanno partecipato numerosi
Soci, simpatizzanti ed amici ed in particolare; il
Sindaco Avv. Guido Castelli; il Vice Sindaco Gianni Silvestri;
l’Assessore allo sport Massimiliano Bruni; la
Dr.ssa Paola Armellini; il Presidente regionale ANB Cav.
Fernando Pezzola; il Consigliere regionale ANB Giordano
Guerrieri; il Presidente provinciale ANB Vincenzo
Tomassetti; il Bers. Col. Nicola Ciccarelli ed il Bers.
Maggiore Pasquale Perozzi.
A rallegrare ulteriormente la conviviale è stato festeggiato
il Presidente Feriozzi per il suo onomastico con l’arrivo
a sorpresa di due gruppi di stornellatori che hanno intonato
filastrocche e canti popolari in costume caratteristico
locale ed è stato offerto un Attestato di benemerenza al
primo cittadino, Avv. Guido Castelli.
Nicola Ciccarelli
Bagnoregio (VT) - Il Natale del
Bersagliere
Grande festa bersaglieresca domenica 19 Dicembre
2010, grazie all’iniziativa dei bersaglieri della Sezione
ANB guidati dal loro nuovo Presidente, Camillo Arcangeli
e soprattutto dalla sensibilità del Presidente Provinciale di
Viterbo, Giovanni Menghini che da tempo aveva colto la
necessità di riportare lo spirito bersaglieresco della locale
Sezione ANB agli splendori raggiunti a suo tempo dal
“sempreverde” Bruno Ponziani, il quale ne aveva saputo
fare chiaro riferimento di sano bersaglierismo.
La Fanfara dei Bersaglieri di Viterbo ha riempito con
le sue allegre note le vie cittadine, puntualizzando i mo-
menti solenni della deposizione delle corone ai due Monumenti
ai Caduti della cittadina.
Curiosità, stupore e ammirazione si leggevano nei volti
dei numerosi cittadini accorsi all’inconsueto richiamo ed
alla coinvolgente vivacità che i Bersaglieri sanno imporre
con il loro stile.
Un discorso pieno di riconoscimento del positivo ruolo
dei Bersaglieri nella società italiana è stato pronunciato
dal Sindaco al quale ha risposto il Presidente Regionale
ANB, Generale Ottavio Renzi, puntualizzando la spontaneità
e l’entusiasmo che sempre richiama qualsiasi raduno
delle Piume Nere e che ha visto, in quello di Bagnoregio,
un afflusso notevole di tutti i Bersaglieri del Lazio.
Durante il pranzo Renzi ha rivolto parole di elogio alla
Presidenza Provinciale di Viterbo e alla locale Sezione per
l’efficienza e l’efficacia dimostrate nell’organizzazione
della cerimonia.
Il pranzo cremisi è stato anch’esso allietato dalle note
appassionate della Fanfara che hanno fatto rivivere ai Bersaglieri,
che hanno sempre venti anni nel cuore, i momenti
più belli e solenni della loro vita militare. I brindisi finali
sono stati per il Presidente Ponziani per la sua lunga attività
a favore dell’Associazione e per augurare buon lavoro e
continui futuri successi a tutti i Bersaglieri di Bagnoregio.
Vincenzo Rapposelli
Belluno - Bolzano Bellunese
Il Raduno provinciale ANB del 12 e 13 Giugno 2010
ha avuto inizio il pomeriggio del sabato con l’alzabandiera
e la deposizione di una corona di alloro alla stele che ricorda
i Caduti del primo conflitto mondiale. Di seguito sono
stati resi gli onori al Monumento che ricorda l’artigliere
da montagna con il mulo, suo inseparabile compagno, e
al Monumento ai caduti delle guerre risorgimentali.
La sera, dopo un abbondante rinfresco offerto a tutti i
partecipanti nella sala “Bianchi”, gentilmente messa a disposizione
dal Comune, ha avuto luogo una conferenza su
L’epopea del 19° Reggimento e l’aiuto delle donne di Bolzano
Bellunese, che ha avuto come relatori il generale Elio
Ricciardi e lo storico del Cadore Giovanni De Donà.
11

attività associativa
Il Generale Elio Ricciardi ha presentato una sintesi dei
fatti che hanno portato i militari a Bolzano Bellunese; lo
storico Giovanni De Donà ha illustrato, con la proiezione
di diapositive trovate negli archivi storici di Vienna ed Innsbruck,
varie operazioni militari compiute da reparti di
bersaglieri sul fronte dolomitico, in particolare nella zona
del Cadore. Moderatore dell’incontro è stato il Segretario
Regionale Antonio Bozzo.
La serata, molto sentita e partecipata dal numeroso pubblico
che ha affollato la sala, è stata allietata dall’ apprezzata
esibizione della Fanfara ANB dell’Alpago Ponte nelle Alpi e
dal coro femminile Voci dai cortivi di Bolzano Bellunese.
Domenica 13 Giugno, con l’apporto organizzativo del
locale gruppo Alpini “S’ciara”, la cerimonia si è svolta nel
cortile della scuola elementare “Gregorio XVI” di Bolzano
Bellunese.
Fra le varie autorità: il viceprefetto Dario Pellos; numerosi
Labari delle Sezioni Bersaglieri provenienti dal Veneto,
Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige; diverse le rappresentanze
di Associazioni combattentistiche e d’Arma ed
i Gonfaloni dei Comuni di Belluno e Longarone decorati di
Medaglia d’Oro, di quelli di Ponte nelle Alpi, Seduco e della
provincia di Belluno e del Medagliere Regionale ANB.
Al saluto del Presidente Provinciale Alvise Peloso hanno
fatto seguito gli interventi del Sindaco, Antonio Prade,
del Consigliere provinciale Raffaele Addamiano e dei Generali
Elio Ricciardi e Vezio Vicini, quest’ultimo a nome
della Presidenza Nazionale.
Molto suggestiva e ricca di significati è stata la cerimonia
di scoprimento di una Targa da parte del Sig. Silvio
Pantano, figlio dell’allora comandante del 19° Reggimento
Bersaglieri.
Le parole di questa Targa siano di insegnamento alle
future generazioni e la popolazione di Bolzano Bellunese
sia orgogliosa di quanto vi è scritto, hanno ricordato il Generale
Ricciardi e il Sindaco Prade, riassumendo in perfetta
sintonia d’intenti il significato della Targa che rimanda
alla ritirata dell’autunno 1917.
La mattinata è proseguita al parco di Bolzano Bellunese
con la S. Messa celebrata dai parroci del luogo Don
Candido Bortoluzzi, don Gemo Bianchi e dal Cappellano
militare Don Sandro Capraro, accompagnato dai canti del
Coro Voci dai Cortivi.
Tutta la cerimonia è stata seguita dalle note della Fanfara
dell’11° Reggimento Bersaglieri “Ariete”. Epilogo
della mattinata in Piazza dei Martiri a Belluno ove i fanti
piumati sono giunti sul mezzogiorno a passo di corsa. È
stata un’apprezzata nota di colore che ha movimentato positivamente
la piazza principale della città nell’ora di punta
della giornata di festa.
Una festa in più con le note delle Fanfare dell’11’ Reggimento
Bersaglieri “Ariete” e della Fanfara ANB dell’Alpago
Ponte nelle Alpi.
Il Presidente Provinciale ANB Alvise Peloso
12
A Caporetto in Slovenia
Nel numero precedete di Fiamma Cremisi, 1/2 Gennaio
Febbraio l’articolo pubblicato a pag. 13,14 inspiegabilmente
è apparso a firma del Serg. Bers. Lino Borrelli invece
che del Gen. Bers. Adriano Bidin, Presidente della Sezione
ANB di Udine, con il quale ci scusiamo per l’inconveniente.
Purtroppo il topolino che si annida in redazione
ha colpito ancora, ma lo scoveremo!
Cargnacco (UD) - I bersaglieri friulani
hanno ricordato i loro commilitoni
caduti nella tragica campagna di
guerra del 1942
Domenica 13 Marzo 2010 a Cargnacco, come ogni anno
dal 1987, i bersaglieri friulani si sono ritrovati sul piazzale
antistante il Tempio, per commemorare i bersaglieri
del 3° e del 6° reggimento della Divisione Celere che parteciparono
alla Campagna di Russia del 1941 con il
C.S.I.R. e del 1942 con l’A.R.M.I.R e che dopo i tragici
eventi del Natale del 1942 rimasero sulle rive del fiume
Don, caduti o dispersi, ovvero prigionieri e che comunque
non fecero più ritorno in Patria.
Alla cerimonia, coordinata dal Presidente regionale
dell’ANB, Generale. Bers. Pio Langella, hanno partecipato
circa quaranta Labari sezionali, numerosi bersaglieri ed
una decina di bandiere e gagliardetti delle Associazioni
d’Arma provenienti dal Comune e dalla provincia di Udine,
dalla Regione FVG e da quelle del Veneto e della Emilia
Romagna; quasi un migliaio di bersaglieri e familiari.
Determinante la presenza di un picchetto di Bersaglieri
in armi dell’11° reggimento, accompagnato dalla prestigiosa
Fanfara dello stesso Reggimento e dalla Fanfara bersaglieri
in congedo di S. Giorgio di Nogaro che degnamente
rappresenta la tradizione bersaglieresca della Provincia
di Udine.
Ben sei Medaglieri: Nazionale dell’ANB; dell’Istituto
del Nastro Azzurro della Provincia di Udine; dell’UNIRR;
della Regione Friuli Venezia Giulia; del Veneto e della
provincia di Bologna hanno dato un tocco austero ed un

attività associativa
particolare significato a tutta la cerimonia, a testimonianza
del grande rispetto ed affetto che, dietro quei drappi, i bersaglieri
nutrono per i propri caduti in quelle terre lontane.
Sotto un cielo plumbeo ed un timido raggio di sole i
radunisti si sono raccolti sul piazzale per formare lo schieramento
e di fronte al cippo che ricorda al Divisione Celere,
si sono schierati: dalla sinistra: il picchetto armato e la
Fanfara Bersaglieri dell’11° reggimento; la Fanfara in
congedo di S. Giorgio di Nogaro ed il gruppo dei Medaglieri
con in testa quello nazionale (Alfiere Bersagliere
Paolo Chiarandini, scortato dal Generale Adriano Bidin e
dal Bersagliare Araldo Osti della Sezione ANB di Udine);
poi in successione tutti i Labari delle Sezioni ANB e bandiere
e gagliardetti delle Associazioni d’Arma e Combattentistiche
del Comune di Udine e di Pozzuolo del Friuli.
Di fronte al gruppo delle autorità civili e militari tra le
quali: il Presidente Nazionale dell’ANB Generale Benito
Pochesci; il Sindaco del Comune di Pozzuolo del Friuli, Nicola
Turello; il responsabile dell’UNIRR, Luigi Casale; il
direttore del Sacrario Militare di Redipuglia e Cargnacco,
Ten. Col. Parisi; il comandante della compagnia Carabinieri
di Palmanova, la nipote della Medaglia d’Oro Bersagliere
Luigi Sbaiz ed i radunisti dietro ai loro Labari e Bandiere.
Il Presidente regionale del Veneto Bersagliere Cav.
Bozzo Antonio, speaker nazionale nelle cerimonie, ha dato
il via alla manifestazione invitando il picchetto a ren-
dere gli onori al gruppo dei Medaglieri che, facendo ingresso
sul piazzale, si è disposto ai due lati del Cippo della
Divisione Celere. Successivamente le incalzanti note
dell’Inno del Piave, hanno invitato le Autorità a deporre
una corona al cippo stesso. Nel più religioso silenzio, alte
sono squillate le note del “Silenzio d’ordinanza” suonate
da un trombettiere della Fanfara “Ariete” dell’11° reggimento
bersaglieri.
La cerimonia è proseguita all’interno del Tempio di
Cargnacco con Medaglieri e Labari schierati a cerchio dietro
all’altare e l’afflusso delle Autorità è stato accompagnato
dalla nota Corale di Pertegada; la funzione religiosa
è stata celebrata del Cappellano militare Mons. Guerrino
Marra coadiuvato dal Parroco del Tempio e da un diacono
della Parrocchia.
Prima delle letture il Presidente regionale FVG Gen.
Pio Langella ha invitato il Bersagliere Colussi, parente
della M.A.V.M. Colussi, a declinare i nomi di 42 Bersaglieri
friulani del 3° e del 6° reggimento caduti nelle steppe
russe, mentre venivano proiettate alcune foto di quei
momenti dolorosi.
I Presidenti delle Sezioni ANB di Udine, Generale
Adriano Bidin ed il Bersagliere Mario Verdoglia della Sezione
di Trieste hanno letto i brani del Vangelo accompagnati
dai canti della corale di Pertegada; nell’omelia
Mons. Marra ha ricordato i tragici eventi della campagna
di Russia e rimarcato il valore espresso dai bersaglieri nei
combattimenti e le sofferenze patite con grande dignità
durante la ritirata e da alcuni in prigionia. La funzione religiosa
è terminata con: la Preghiera del Bersagliere recitata
dal Bersagliere Generale Giuseppe Iacca, Presidente
della Provincia ANB di Pordenone; quella ai Caduti dalla
signora Casale, portavoce dell’UNIRR e dal vibrante intervento
finale del Presidente dell’ANB.
Particolare commozione ha destato l’intervento del
Presidente alla vista delle immagini proiettate e nell’udire
i nomi dei bersaglieri friulani caduti o dispersi: ha voluto
ricordare il senso di ammirazione e di rispetto alla vista
della fotografia dei bersaglieri del 3° reggimento raccolti
attorno al loro cappellano militare, l’eroico don. Minzoni
nella somministrazione dell’eucarestia prima dell’azione.
I bersaglieri, ha soggiunto, sono il simbolo tangibile della
storia dell’Italia nei 150 anni di vita che verranno celebrati
il prossimo 17 Marzo poiché è sufficiente ricordare tre eventi:
i Bersaglieri protagonisti a Porta Pia nella presa di Roma,
quelli sbarcati a Trieste il 3 Novembre 1918 per compiere
l’unità territoriale della Patria e gli stessi che per primi sono
entrati in Trieste nel 1954 per restituire la città all’Italia.
Va comunque sottolineato che gli stessi sentimenti sono
stati esternati dal Sindaco del Comune di Pozzuolo del
Friuli, Dr. Turello nel suo intervento che ha preceduto
quello del Presidente nazionale Pochesci.
La cerimonia si è conclusa con la deposizione di una
corona ai Caduti nella cripta sottostante all’altare al co-
13

attività associativa
spetto del picchetto di bersaglieri in armi, dei Medaglieri,
delle Autorità e con gli squilli del Silenzio d’ordinanza.
L’evento è terminato con il pranzo d’onore organizzato
dalla Provincia di Udine presso il ristorante “La Levade“
di Castions di Strada, ove radunisti e familiari hanno goduto
della partecipazione della Fanfara bersaglieri in congedo
di S. Giorgio di Nogaro che ha sciorinato i pezzi tradizionali
del repertorio bersaglieresco. Grande partecipazione
corale di tutti ha poi riscosso l’esecuzione della canzone
la “Ricciolina” e soprattutto dell’Inno Nazionale che
ha concluso il simpatico concerto.
Durante il pranzo il Presidente Nazionale ha rinnovato
al Gen. Langella ed al Presidente provinciale di Udine cav.
Bersagliere Giorgio Borean gli apprezzamenti per la precisa
organizzazione e la riuscita dell’evento e ha sollecitato
i bersaglieri al tradizionale, caratteristico ed immancabile
triplice URRAH.
Adriano Bidin
Castellina Scalo - Monteriggioni (SI)
L’11 Settembre 2010 una rappresentanza della Sezione
Bersaglieri di Noale (Ve), nell’ambito di una attività comune,
che ambedue le Sezioni ANB svolgono in determinati
periodi dell’anno, ha partecipato alla cerimonia di intitolazione
della Piazza Bersaglieri.
L’occasione è stata utile per rinsaldare lo scambio bersaglieresco
sezionale e per essere vicini alla Sezione di
Monteriggioni (SI) con un momento molto bello e intenso
di vita bersaglieresca; infatti l’intitolazione della Piazza
Bersaglieri d’Italia è giunta al termine di un percorso avviato
con la cerimonia dell’inaugurazione del Monumento
ai Bersaglieri.
La Sezione Bersaglieri di Noale (Ve) , dalle pagine di
Fiamma Cremisi, rivolge un input “Bersaglieresco” per intensificare
tali attività, perché solo con la partecipazione e
la costante presenza delle Sezioni ANB nelle singole realtà
territoriali, è possibile rinsaldare e rinnovare lo spirito
bersaglieresco.
Bers. Cap. Pezzuto Dr. Luigi
Cavaglià (BL)
Il 9 Gennaio 2011 la Sezione ANB Antonio Nicolello
ha festeggiato come da tradizione la Befana Cremisi e la
giornata è iniziata con un brindisi di auguri per il Nuovo
Anno, con i tesseramenti per il 2011 e le votazioni per il
rinnovo cariche sociali per il triennio 2011/2013; a seguire
la visita alla locale Casa di Riposo Cesare Vercellone per la
distribuzione di omaggi agli ospiti; l’evento è stato allietato
da un concerto della Fanfara dei Bersaglieri in Congedo di
Biella diretta dal Capo Fanfara Bers. Massimo Folli.
I festeggiamenti sono continuati con l’omaggio al Monumento
al fondatore del Corpo: Alessandro Lamarmora
e la S. Messa a ricordo dei bersaglieri defunti officiata da
Don Adriano Bregolin; anche in questa circostanza la
14
Fanfara ha accompagnato la funzione con l’esecuzione di
musiche sacre. Sulle note del Silenzio è stata letta la Preghiera
del Bersagliere dal Presidente Bers. Carlo Barbero.
All’uscita della chiesa la Fanfara si è esibita in un applaudito
concerto.
Durante il pranzo sociale, che si è svolto presso il Salone
Polivalente in Cavaglià, un breve saluto del Presidente per
ringraziare i convenuti (ancora una volta numerosi), tra i quali:
il Presidente interregionale ANB per l’Alta Italia Bers.
Gen. Ennio Betti; il Presidente Regionale ANB Bers. Serpetti
Giuseppe; le Associazioni d’Arma, le Sezioni ANB di Biella,
Crevacuore, Vercelli, Borgovercelli e con gli Artiglieri e i rappresentanti
della locale Sezione Combattenti e Reduci.
Il Presidente Bers. Barbero ha illustrato brevemente le attività
svolte dalla Sezione nel 2010: Raduno Nazionale, Raduni
locali e gite e sono state elargite donazioni ai Volontari
della locale Croce Rossa ed alle Scuole Materne della zona.
Nel suo breve saluto il Sindaco, Dr. Borsoi Giancarlo,
ha ringraziato per le numerose attività sociali della Sezione
sempre presente in tutte le manifestazioni locali, era
anche presente la signora Nicolello Alessandra, Assessore
al Bilancio del Comune di Cavaglià. Un ringraziamento
particolare è stato rivolto alla Fanfara che instancabilmente
ha eseguito musiche durante il pranzo allietando i commensali
con inni “bersagliereschi” e brani a richiesta.
In chiusura, per finire la giornata con allegria, la ricca
lotteria ed un cordiale arrivederci al prossimo anno!
Con l’occasione gli iscritti ed il nuovo Consiglio hanno
rivolto al Presidente uscente Bers. Barbero Carlo un saluto
particolare ed hanno ringraziato il grande Carlo, per la disponibilità
che ha dimostrato in tutti questi anni di presidenza...
ma naturalmente tutti noi ci auguriamo di averlo
sempre in Sede come negli anni trascorsi.
Dalla Relazione del Segretario Bers. Mario Formaggio
Ciriè - San Carlo Canavese (TO)
La cerimonia d’inaugurazione dei quattro cippi ricoperti
dal Tricolore e dedicati all’Aeronautica, ai Bersaglieri
di Ciriè, agli Alpini di San Carlo ed a quelli di Robassomero
ha anche ricordato con un momento di raccoglimen-

attività associativa
to i quattro giovani Alpini vittime della guerra in Afghanistan
al cospetto della Stele ai Caduti senza Croce.
Domenica 10 Ottobre 2010 molti cittadini hanno preso
parte all’inaugurazione della restaurata Cappella di San
Grato, dedicata anche alla Madonna del Cammino; recuperata
grazie alla volontà ed impegno del Comitato presieduto
dal Sindaco Eligio Chiudano, della Sezione ANB
Scognamiglio di Ciriè presieduta da Piero Mazza ed al sostegno
dei gruppi Alpini di Ciriè e di Robassomero.
Dopo la S. Messa officiata dal parroco don Paolo Burdino,
hanno preso la parola le Autorità ed é stato effettuato
il taglio del nastro per l’inaugurazione della cappella di
San Grato e lo scoprimento dei quattro cippi con l’omaggio
floreale accompagnato da un minuto di silenzio.
Piero Mazza, Presidente della locale Sezione ANB, ha
preso la parola per ricordare l’impegno delle Sezioni Bersaglieri
che hanno partecipato all’evento, il valido apporto
dei cittadini che hanno contribuito al restauro ed in particolare
ha ricordato il prezioso aiuto del Sindaco che ha sostenuto
ed appoggiato le opere di restauro della cappella.
Nel prendere la parola il Sindaco ha rivolto un accorato
pensiero a coloro che hanno perso la vita per la Patria e
per la libèrtà ed ha ricordato che i cippi sono stati eretti
per ricordare i quattro militari caduti in Afghanistan, ma
ha anche auspicato che ogni hanno la data venga ricordata
con una cerimonia ed invitato le Associazioni a scrivere la
loro preghiera e a collocarla all’interno della Cappella per
testimoniare il loro impegno.
Anche il Sindaco di Ciriè, Francesco Brizio ha ricordato
i quattro militari caduti ed esortato a far sì che il Raduno
provinciale dei Bersaglieri debba essere vissuto come
una occasione di impegno civile, impegno che continua al
servizio del bene comune con la realizzazione del giardino
antistante dedicato ai Monumenti.
Tra le autorità anche il Consigliere regionale della Lega
Nord Gianfranco Novero ha rivolto un pensiero agli Alpini
caduti in Afghanistan, rammentando che se oggi siamo liberi
ed abbiamo uno Stato unito è perché qualcuno prima
di noi ha tanto sofferto. Parole di ringraziamento e di ricordo
per i militari caduti sono state espresse anche dal consigliere
provinciale UDC Loredana Devietti presente in rappresentanza
del presidente della Provincia Antonio Saitta.
Molte altre le autorità militari che hanno espresso la loro
approvazione verso l’opera realizzata a San Carlo. La Sezione
Bersaglieri ha omaggiato tutte le autorità intervenute
con un piccolo ricordo, simbolo della manifestazione.
La cerimonia, accompagnata dalla Fanfara dei Bersaglieri
di Melzo, diretta dal Bersagliere Davide Botticini, è
terminata con il pranzo servito presso il centro polifunzionale
di San Carlo.
Colleferro (Rm)
Lo scorso Luglio, anche la nostra Fanfara ha partecipato
alla “Festa Bersaglieresca” svoltasi a Colleferro (Rm)
in occasione dei festeggiamenti del 75° anniversario della
fondazione del Comune, suscitando l’entusiasmo della cittadinanza,
dell’Amministrazione comunale rappresentata
dall’Assessore alla Cultura Sandra Mazzoli, e del coordinatore
Bers. Col. Anacleto Romani.
Dopo gli ammassamenti, avvenuti in tre diversi siti della
cittadina, sono iniziate le sfilate attraverso i vari quartieri
che sono più tardi terminate nella centrale piazza Italia dove
la nostra Fanfara, guidata con magistrale perizia dal capo
fanfara Mauro Conti, è entrata suonando di corsa e, schierata
in formazione, ha offerto un concerto di musiche bersaglieresche
che ha esaltato le doti musicali di tutte le sezioni
strumentali e dei solisti. Un ringraziamento speciale alle limitrofe
Sezioni ANB di Valmontone G. Masella, intervenuta
in massa all’evento, e a quella di Artena senza tralasciare
la bella presentatrice Anna Maria Ranelli che con classe e
professionalità ha presentato e commentato i brani proposti.
La pregevole esecuzione degli Inni e la coinvolgente presenza
di numerosi bersaglieri in congedo ha consentito la realizzazione
di un concerto che ha portato a esternazioni d’entusiasmo
del nutrito pubblico e ad elogi da parte delle Autorità
intervenute tra cui il nostro Presidente regionale Ottavio Renzi.
Dopo gli onori ai Caduti e al Gonfalone comunale, la
rassegna dei bersaglieri schierati e dei Labari si è soffermata
ad ascoltare le Fanfare che in alternanza hanno diffuso
inni e marce bersaglieresche.
Dalla relazione del Bers. Pietro Laurenzi
15

attività associativa
Corchiano (VT) - Festa del Papà
Lamarmora. Raduno interprovinciale
ANB
Corchiano, il paese dei monumenti naturali, ricco di
corsi d’acqua con presenza di forre e profondi dirupi scavati
dai torrenti nei millenni, ha accolto il 20 Marzo 2011
il Raduno Interprovinciale dedicato alla Festa del Papà La
Marmora con un esaltante presenza di tricolori esposti
nelle case ed in tutti i luoghi pubblici.
Già dalle otto e trenta la moltitudine dei Bersaglieri
convenuti ha risvegliato negli abitanti l’amor patrio con il
vociare allegro, i canti, gli abbracci ed il ritrovarsi dei com-
militoni; il Circolo Anziani Talete Carosi ha accolto tutti
con una piccola e confortevole colazione; a seguire ammassamento,
sfilata, deposizione di una corona al Monumento
ai Caduti ed un omaggio floreale al Monumento al
Bersagliere, voluto ed eretto qualche anno fa nel paese dalla
passione dei Bersaglieri della ridente cittadina laziale.
Nella vicina piazza del Bersagliere la Fanfara e le Sezioni
ANB convenute hanno assistito alle allocuzioni di rito
proferite, in un risveglio inconsueto nei nostri giorni
dell’amor di Patria, da parte delle autorità locali alle quali
ha risposto con passione bersaglieresca il Generale Renzi
Presidente della ANB della Regione Lazio. Al Raduno sono
state abbinate altre manifestazioni nei giorni precedenti
fra le quali hanno fatto spicco una mostra itinerante del
Museo Storico dell’ANB ed i lavori realizzati dagli studenti
di Corchiano sul tema dell’Unità d’Italia. I migliori
elaborati sono stati premiati davanti a tutte le autorità.
La sfilata per le vie del paese, rallegrata dalle squillanti
e edificanti note della fanfara di Viterbo, ha stimolato i
Bersaglieri ad assumere le vecchie posture dinamicamente
marziali anche perché l’applauso costante e convinto dei
cittadini al loro passaggio non è stato affatto negato.
A seguire nella bella Piazza al Bersagliere è stata celebrata
la S. Messa e poi un succulento ed allegro pranzo di
corpo offerto in due capienti ristoranti della zona ha visto
il grande afflusso di Bersaglieri e loro familiari. Si, perché
ogni raduno bersaglieresco si accompagna sempre ad una
grande partecipazione dei loro familiari che gioiscono in-
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sieme di una delle feste più allegre e motivate che un italiano
possa godere! Ai pranzi, manco a dirlo, due differenti
Fanfare hanno deliziato i commensali.
La grande kermesse è pienamente riuscita! Onore all’appassionato
lavoro dei bersaglieri che hanno profuso
ogni risorsa fisica ed intellettiva per questo raduno. Essi
sono Domenico Ceccarelli, Paolo Bernabei e Sergio Stefani
e forse... dimentico altri; mi perdonino!
Vincenzo Rapposelli
I Bersaglieri nella Scuola Media di
Corchiano
Giovedì 17 Febbraio u.s., le classi terze della Scuola
Media Dr. Carlo Urbani hanno partecipato ad un incontro
con il Colonnello dei Bersaglieri, Romano Alessandrini,
Direttore del Museo storico dei Bersaglieri in Roma (presso
Porta Pia).
Gli studenti hanno ascoltato con attenzione e curiosità il
racconto pieno di passione del Colonnello, che ha spiegato
attraverso esempi e racconti la storia dei Bersaglieri sin dalle
origini, ma soprattutto ha descritto l’importante ruolo che
i fanti piumati hanno sostenuto nell’unificazione d’Italia.
Furono loro che il 20 Settembre del 1870, con la breccia
nelle mura di Porta Pia, conquistarono Roma, metten-

attività associativa
do fine al potere temporale dei Papi, permettendo di fatto
l’unificazione dell’Italia.
Il loro fondatore fu il Capitano dei Granatieri Guardie
Alessandro La Marmora ed ha soggiunto che i Bersaglieri
nascono come corpo scelto perché nell’idea del fondatore
dovevano essere diversi dagli altri soldati. Loro dovevano
essere capaci di operare in battaglia anche da soli.
Il Colonnello ha raccontato anche la storia della divisa
dei Bersaglieri, che è stata modificata varie volte nel corso
degli anni. Le prime erano molto pesanti, soprattutto se inumidite;
successivamente, furono alleggerite per rendere più
agile il movimento di chi le indossava. In seguito, inoltre, le
divise assunsero un colore adatto alla mimetizzazione.
Il loro corredo individuale era comprensivo di una gavetta
dove poter mangiare e se necessario cucinare: un
pentolino con cui fondere il piombo per fabbricarsi le palle
da fucile, una tasca per un pezzo di pane e l’occorrente
per cucire. I primi cappelli usati dai Bersaglieri erano
squadrati; in seguito, ebbero una forma ellittica per maggiore
comodità, poiché riparavano dal sole gli occhi nel
prendere la mira, durante la battaglia. Inoltre, le piume
vennero aggiunte alla divisa dopo una battuta di caccia.
Furono scelte le piume del gallo cedrone perché l’animale,
essendo sempre in movimento somigliava ai Bersaglieri
sul campo di battaglia. Il 17 Marzo 2011 è stata inaugurata,
nella sala consiliare del Comune di Corchiano una mostra,
che è stata visitata oltre che dalla nostra scolaresca
anche da tutta la popolazione e dagli intervenuti per l’occasione
dai paesi vicini.
Alunna Francesca Rossi, 3ª A
Corte de’ Frati
Il 10 Ottobre 2010 la locale Sezione ANB si è riunita
per il pranzo cremisi sociale, circa settanta presenze, ed il
nostro convivio è stato onorato dalla partecipazione dei
Sindaci e Vice-Sindaci dei Comuni di Corte de’ Frati e
Robecco d’Oglio, dal Comandante della Stazione Carabinieri
di Robecco d’Oglio, dai rappresentanti delle Associazioni
Combattenti e Reduci, Carabinieri e Artiglieri,
nonché dai Volontari locali.
Il 5 Novembre 2010, il Gruppo Volontari di Robecco
d’Oglio, alla presenza di una trentina di Soci ha donato alla
Sezione ANB M.O.V.M. Col. A. Caretto tre mantelli storici.
Il Presidente dei Volontari, Alquati Lorenzo ha rilasciato
la seguente dichiarazione: La nostra Associazione vuole
offrire queste mantelle come un riconoscimento verso i
Bersaglieri per quanto hanno fatto per noi, aiutandoci nelle
nostre feste. Il perchè di queste mantelle: un anno fa, per
la festa del 4 Novembre ero a pranzo al tavolo dei Bersaglieri
e ascoltavo i loro discorsi e i loro progetti ed avevo
sentito che avrebbe fatto loro piacere avere delle mantelle
da portare durante le sfilate. Per me questo è stato un campanello
e un suggerimento e mi sono interessato per vedere
se era possibile attuare questo desiderio; ne ho portato a
conoscenza il nostro Consiglio che ha accettato la proposta
e poi con l’aiuto di Rino Cinquetti, Vice Presidente della
Sezione Bersaglieri e Consigliere del Gruppo Volontari,
abbiamo interpellato la ditta che fa le nostre divise: preso
visione di un campione ha accettato di farle ed eccole qua.
Voglio farvi l’augurio che domenica ci sia bel tempo por
poterle vedere sfilare in corteo a Robecco (cosa che si è
verificata visto il buon tempo durante la manifestazione).
In qualità di Presidente della Sezione Bersaglieri ho
ringraziato il Gruppo dei Volontari da parte mia e di tutta
la Sezione Bersaglieri perché... era proprio un nostro desiderio.
Ho ricordato che la collaborazione tra il Gruppo Volontari
e la Sezione Bersaglieri è una realtà cementata da
diversi anni ed anche in futuro questo supporto sarà consolidato
in aiuto di un gruppo che meritatamente si impegna
nel sociale e nelle nostre manifestazioni.
Alessandro Marazzi, Presidente
Cuasso al Piano - Lecco
Passo di corsa, piume al vento, strumenti al cielo sono gli
ingredienti che rendono unico il corpo dei Bersaglieri; grazie
a mio padre, Bersagliere del 3° RGT nel 1971, ho coltivato
sin da piccolo questa passione fino all’apprendimento della
tromba, sperando un giorno di essere solista in una fanfara.
17

attività associativa
Alla partenza per il servizio militare fui mandato nel
corpo degli Alpini a Belluno, ma la voglia di far parte di
una Fanfara di bersaglieri fu talmente grande che chiesi il
trasferimento e finii al “Reggimento di Papà”, ovvero 3°
Bersaglieri di Milano, lo stesso di mio padre.
Dal ’96 al ’98 diedi il mio contributo alla Fanfara di Lonate;
in seguito, spinto dall’amicizia, entrai a far parte della
Fanfara G. Colombo di Lecco, con la quale suono tuttora.
L’anno scorso acquistai casa e decisi, con il beneplacito
di mia moglie Francesca, di far capire che quella era la
Casa del Bersagliere. Iniziai con questa scritta sulla parete
esterna, poi applicai: il volto di un bersagliere stilizzato
sul citofono; dipinsi di cremisi il numero civico 3 sul vialetto
ed con il tricolore il cancello, apponendo sullo sfondo
la fiamma dorata del 3°; sopra al numero civico troneggia
il cappello da bersagliere lavorato in rame e dipinto secondo
lo stile originario.
Ma non mi sono fermato! Era la volta di erigere il pennone
con la bandiera italiana, posizionarlo accanto ad un
masso in porfido con sopra la statua in bronzo di un bersagliere
alla carica, pronto a scattare; in un secondo tempo
ho applicato sul cippo una lastra con la dedica: «Con onore
e dedizione al glorioso 3° Reggimento Bersaglieri».
L’inaugurazione è avvenuta il 25 Settembre 2010 con
la Fanfara di Lecco che a passo di corsa è entrata in via
delle Rose a Cuasso al Piano e davanti alla mia abitazione
18
ha intonato il flick-flock mentre mia moglie e la mia primogenita
Chiara, madrine dell’evento, hanno scoperto il
cippo ricoperto da un telo cremisi.
Desidero ringraziare: mio padre Giuseppe per la realizzazione
del cippo ed il regalo della statua; il Presidente Regionale
Bersagliere Valter Mazzola per la sua presenza e per
avermi procurato in breve tempo materiale per l’allestimento;
il Presidente della Sezione ANB di Varese Antonio Catalano
per l’omaggio del pennone e della Bandiera; la Sezione ANB
di Tradate e il gruppo Alpini di Saltrio per la loro presenza; la
Fanfara di Lecco per aver onorato questa giornata ed il Capo
Fanfara Luca Losa che si è prestato a questo evento.
Un ringraziamento particolare a tutta la mia famiglia
che mi ha dato la possibilità di realizzare il tutto facendomi
sentire ancor più fiero di essere Bersagliere.
W il 3°, W i bersaglieri di tutta Italia.
Giovanni Zarola
Eboli (SA)
Il 5 Ottobre 2010 è stato ricordato il 65° anniversario
della liberazione di Ascoli Piceno. Nell’occasione è stata
allestita sul Sacrario dedicato ai partigiani del Colle S.
Marco, a cura del Bersagliere Teodoro Gentile, una Mostra
storica per ricordare i 150 anni dell’unità d’Italia.
All’evento erano presenti: il Prefetto di Ascoli Piceno,
Dr. Pasquale Minunni, il Presidente dell’ ANPI provinciale,
Dr. Tito Alessandrini; il Sindaco Dr. Guido Castelli;
il Presidente della Provincia Dr. Pietro Celani e lo
storico Prof. Emilio Di Vito. Nell’occasione il Bersagliere
Teodoro Gentile figlio del compianto Maresciallo Capo
Giuseppe Gentile (un Encomio solenne al Valore Militare)
ha donato al Comitato ANPI di Ascoli un prezioso
stemma da lui realizzato per onorare la memoria del padre
e quella di partigiani e militari protagonisti della resistenza
nel Piceno.
Fermo
I Bersaglieri del fermano, con la partecipazione del
Consigliere Nazionale Giancarlo Angeloni e del Presidente
Regionale Fernando Pezzola si sono riuniti l’11 Dicembre
u.s. nel ridente paese di Monsampietro Monco (FM)
per festeggiare il Bersagliere Antonio Flamini, classe

attività associativa
1915, eroico combattente gravemente ferito in combattimento
sul fronte greco, decano della locale Sezione.
All’illustre ospite la Presidenza Nazionale dell’Associazione
ha conferito un significativo Attestato di Bene-
merenza; gli Associati del Fermano invece una targa cremisi
che ne ricorda la stima, l’affetto e la gratitudine per
l’intrepido Bersagliere ed il cittadino esemplare.
Per la Sezione ANB il Bersagliere Antonio Flamini è un
prezioso esempio di entusiasmo e dedizione che grazie al suo
fisico aitante può ancora elargire con saggezza ed acume.
La cerimonia sì è avvalsa della partecipazione di quattro
componenti della Fanfara di Ascoli Piceno che hanno
concorso all’importanza dell’evento suonando le note del
silenzio fuori ordinanza in ricordo dei Caduti, l’Inno Nazionale
e le più famose marce bersaglieresche accompagnate
dal coro dei partecipanti.
Un ricco pranzo cremisi, allietato da musiche e canti
ha chiuso brillantemente questa festosa riunione ricca di
sentita fraterna amicizia.
Giampaolo Boccaccini
Firenze
La Sezione ANB Aldo Marzi ha celebrato il 150° anniversario
dell’unità d’Italia con un’uscita straordinaria della
sua Fanfara per le vie cittadine nella notte del 16 Marzo,
avvenimento preceduto in serata dalla visita all’Arcivescovo
di Firenze Giuseppe Betori presso la sua residenza
ufficiale di P.zza San Giovanni, nei pressi del Duomo.
Ricordiamo con affetto che l’alto prelato è stato uno degli
angeli del fango durante il tragico alluvione del 1966.
All’incontro voluto e preparato dal Presidente della Sezione
ANB fiorentina, Bers. Vincenzo Palazzolo, coadiuvato dal
Presidente Prov. Bers. Cav. Lino Calore, hanno partecipato: la
Fanfara diretta dal Bers. Giuseppe Caselle; il Labaro della Sezione
con il suo Alfiere Bers. Salvatore Dattile, scortato dal
Bers, Corrado Liberati; il Gruppo sezionale della protezione
civile ANB e molti soci che hanno presenziato all’alza bandiera
in P.zza S. Marco per poi raggiungere di corsa il portone
aperto dell’Arcidiocesi, ove è stata tributata all’Arcivescovo,
una pregevole esecuzione della nostra marcia d’ordinanza.
Alla presenza, gradita, del Pres. Reg. ANB Toscana
Bers, Cav. Alfio Coppi, sono stati consegnati all’Arcivescovo:
un mazzo di fiori tricolore con nastro cremisi; un’
immagine della Madonna del Cammino, nostra Patrona,
una copia della Preghiera del Bersagliere ed un Crest della
Sezione ANB di Firenze.
L’Arcivescovo ha avuto parole di sentito ringraziamento
per i doni e l’onore resogli dai bersaglieri fiorentini, e ricordando
i 150 anni dell’unità d’Italia e tutti i Caduti di sempre, su
tutti i teatri di guerra, ha impartito una particolare benedizione.
Con un bellissimo e travolgente flik-flok la Fanfara ha salutato
l’Arcivescovo e si è recata in Piazza della Repubblica
ove ha eseguito un applauditissimo concerto di musiche bersaglieresche,
terminato a mezzanotte con l’Inno Nazionale,
cantato a piena voce da tutti su invito del Capofanfara Caselle,
mentre sorprendenti fumogeni tricolori, realizzati dal
Bers. Vittorio Corsagni, Vice Presidente della nostra Sezione,
hanno illuminato la piazza e l’entusiasmo è stato altissimo.
Preme ringraziare la Fanfara per l’impegno profuso a
pieni polmoni, i Presidenti, regionale, provinciale e di Sezione
ed i numerosi soci intervenuti che hanno contribuito a ricordare
che Firenze è stata, a suo tempo la Capitale d’Italia.
Dalla relazione del Bers. Cav. Uff.. Sergio Cappelletti
Regione ANB Friuli Venezia Giulia - I
bersaglieri della regione in prima linea
nelle celebrazioni del 150° Unità d’Italia
Dopo la pubblicazione del libro Vita di Garibaldi nei
francobolli di tutto il mondo in sette lingue, che ha ottenuto
il premio cultura del Comune di Roma, il Presidente
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attività associativa
Pio Langella, domenica 12 Marzo ha chiamato all’adunata
i bersaglieri della Regione al Tempio di Cargnacco per la
giornata a ricordo dei Bersaglieri caduti e dispersi sul
Fronte Russo nel corso della seconda Guerra Mondiale.
La cerimonia ha richiamato una nutrita rappresentanza
di bersaglieri provenienti, oltre che dalla Regione, dal vicino
Veneto, dalla Lombardia, dall’Emilia Romagna e dalla
Toscana, giunti con i loro Medaglieri Labari; era anche
presente il picchetto armato e la Fanfara dell’11° RGT,
quella di San Giorgio di Nogaro ed il coro di Pertegada,
specializzato in canti bersagliereschi.
Oltre alle Autorità regionali e locali era presente il Presidente
Nazionale ANB Generale Benito Pochesci con il
Medagliere Nazionale e sono state proiettate un centinaio
di fotografie inedite, inoltre i figli dei Bersaglieri Mario
Candotti e Rinaldo dall’Armi hanno letto le motivazioni
delle Medaglie d’Argento attribuite ai loro padri ed in rapida
successione, cadenzati dai rintocchi della Campana
del Dovere sono stati pronunciati i nominativi dei 43 Caduti
bersaglieri del Friuli Venezia Giulia ed ascoltata la vivida
testimonianza del Bersagliere Commendatore Giacinto
De Anna, reduce di El Alamein.
Il 16 Marzo, nel contesto della notte bianca organizzata
dalla Provincia, in quel di Sacile è stata presentata la
Mostra sulla “Vita di Garibaldi nei francobolli di tutto il
mondo” che è stata ripetuta il 26 Marzo, a cura del Comune
di Spilimbergo, preceduta dalla conferenza del
prof. Franco Tamassia dell’Istituto Internazionale Studi
Giuseppe Garibaldi.
Il 9 Aprile è stata inoltre riproposta presso la Loggia di
San Vito al Tagliamento e nell’occasione numerosi appassionati
filatetici hanno potuto obliterare alcune cartoline
dedicate al garibaldino Pietro Cristofoli nato a San Vito al
Tagliamento, medico chirurgo imbarcatosi a soli 19 anni
con i Mille; l’annullo postale, pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale è stato oggetto di diverse richieste provenienti da
tutto il territorio nazionale.
Valore aggiunto intorno all’evento è stata la partenza di
circa 500 atleti che hanno partecipato alle gare legate ad una
tappa della Coppa Pordenone, organizzata dalle Fiamme
Cremisi, genuina espressione sul campo del bersaglierismo.
Il primo semestre troverà la sua sintesi il 2 Giugno, con
l’esposizione della Mostra presso i padiglioni della Fiera di
Pordenone, sarà onorata dalla visita del Prefetto di Pordenone.
Preme aggiungere che la Mostra, esposta nell’arco
dell’anno nel Museo Storico del Friuli Occidentale, prenderà
poi il volo per l’Uruguay e altre tappe italiane.
Il Presidente ANB F.V.G. Pio Langella
Fubine (AL)
Ci eravamo ritrovati a Milano, in occasione del Raduno
Nazionale, per festeggiare il quarantesimo anno dal
congedo ed avevamo manifestato il desiderio e la volontà
di ritrovarci a Torino l’anno successivo.
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Purtroppo l’amico Bersagliere Savian Michele ci confidò
di soffrire di un male grave ed incurabile e fummo presi alla
sprovvista, attoniti e sbigottiti; memori dei quindici mesi di
servizio militare trascorsi con l’intensità dei nostri vent’anni.
Verso la metà del mese di Settembre del 2010 in una
decina andammo a trovarlo a Fubine ad insaputa sua e dei
suoi famigliari per portargli un filo di speranza ed un sorriso;
è stato un momento toccante e significativo ed ognuno
di noi era consapevole che, a meno di un miracolo,
quella era l’ultima volta che l’avevamo visto in vita.
Nel successivo mese di Novembre la moglie, signora
Oriana, ci informò del suo decesso, ricordando che il marito
ci aveva gratificato di un suo ultimo pensiero e saluto
ed aveva espresso il suo ultimo pensiero per la Sezione
Bersaglieri di Alessandria di cui era vice presidente.
Genova
Puntuale come ogni anno, il 5 Dicembre 2010 si è svolta
la 2° Giornata del bersaglierismo ligure; anche se la giornata
era molto rigida, l’affluenza dei partecipanti è stata al di sopra
di ogni aspettativa; folte le istituzioni locali rappresentate dal
Comune, dalla Regione Liguria, dalla Provincia di Genova,
dalla Prefettura e dalla Questura; per le Autorità Militari era
presente il Comando Militare Esercito “Liguria”, il Comando
Provinciale Carabinieri, il Comando Provinciale Guardia di
Finanza e il Comando Capitaneria di Porto di Genova.
Le Associazioni Combattentistiche d’Arma e patriottiche
erano guidate dal Labaro del Nastro Azzurro, seguite

attività associativa
dalle altre Associazioni con i relativi Presidenti preceduti
dai Labari che facevano da cornice sotto il maestoso Monumento
ai Caduti in Piazza della Vittoria. Erano presenti
anche i precedenti comandanti o appartenenti al Comando
Militare Esercito Liguria: i Generali Ceragno, Da Re,
Schilirò, Mocellin, Masserdotti e Bondi ed anche la Fanfara
Aminto Caretto di Melzo e la Pattuglia Ciclistica di Ciriè
guidata dall’instancabile Piero Mazza.
Per l’ANB la sempre gradita presenza del nostro Presidente
Nazionale Gen. C.A. Benito Pochesci e gentile Signora,
nutrita inoltre la partecipazione della Sezione ANB
La Marmora di Arquata Scrivia e della Sezione ANB di
Tortona con i loro Labari: erano presenti tutti i Presidenti
Provinciali e Sezionali della Regione Liguria; per il Levante
il Presidente Prov.le di La Spezia Bers. Damerini
Maurizio, il Presidente Sez. del Tigullio Bers. Mario Bovone,
il Vice Pres.te Bacigalupo e altri del Consiglio Direttivo,
il neo eletto Presidente della Sezione G. Fara di
Genova, Bers. Massimo Parodi e Signora, con il Consiglio
Direttivo e tanti, tanti Bersaglieri genovesi.
Per il Ponente: il Presidente Prov.le di Savona Magg.
Carlo Bianco, il Col. Pecorino, unitamente ai Bersaglieri
della Provincia di Savona, il Labaro della Sezione di Spotorno,
il Presidente Prov.le di Imperia, Cav. Bers. Autera
Felice al completo con il proprio Consiglio Direttivo ed il
Labaro di Diano Marina. Commovente la funzione religiosa
della S. Messa celebrata da Padre Celso da Favole nella
Cripta sottostante il Monumento ai Caduti, conclusa con
la Preghiera del Bersagliere; brevissimo ma significativo
l’intervento del Presidente dell’ANB Regione Liguria il
quale oltre che ringraziare le Autorità, i presenti e i partecipanti
alla cerimonia ha voluto ricordare in due modi diversi
i Bersaglieri.
Il primo, citando il valore eroico dei Bersaglieri nei
vari conflitti dal Risorgimento alla seconda guerra mondiale
ed in modo particolare l’epopea delle fiamme cremisi
del 3° e del 6° Bersaglieri in terra di Russia; il secondo
ricordando il senso del dovere, di altruismo, di spirito
di corpo, e la partecipazione dei nostri bersaglieri al
volontariato, prestando soccorso e aiuto umanitario laddove
necessario. Al termine dell’intervento ha rivolto l’
augurio più sentito per le festività natalizie ai militari duramente
impegnati nelle missioni internazionali di pace
sparsi nel mondo, ponendo un riverente inchino a quelli
che hanno perso la vita.
Il folto pubblico ha partecipato a tutta la cerimonia manifestando
con scroscianti applausi il suo entusiasmo anche
nel corso della sfilata da Piazza della Vittoria, Monumento
ai Caduti lungo Via XX Settembre sino al Circolo
Unificato dell’Esercito, ove un gustoso pranzo cremisi è
terminato con un applaudito vibrante concerto della Fanfara
Aminto Caretto che ha chiuso la cerimonia dandoci
appuntamento per il prossimo 2011.
Bers. Lorenzo Campani
Gonzaga (MN)
Il Bersagliere Giorgio Grossi della Sezione ANB M.O.
Aurelio Zamboni ha completato nello scorso mese di Novembre
2010 un diorama in ambiente agreste raffigurante
un drappello di bersaglieri in uniforme risorgimentale con
in testa il Comandante di Compagnia/Battaglione, seguito
dalla bandiera di guerra. Sul cavallo il comandante di Reggimento.
Una casa, dalla quale spunta una bandiera tricolo-
re ricorda le tre guerre d’indipendenza (1848/49 - 1858/59
- 1866) e la presa di Roma (1870). Infine il piccolo monumento
a croce vuole ricordare tutti i bersaglieri.
Bers. Giorgio Grossi
Isola del Gran Sasso
Come ogni anno gli Alpini della Sezione “Abruzzo”,
con la collaborazione della Regione, della Provincia di Teramo
e del Comune di Isola, hanno commemorato una battaglia
della 2ª Guerra Mondiale. Nei giorni 12 e 13 Febbraio,
alla presenza di moltissime Autorità Civili e militari,
con la partecipazione di molte Associazioni Combattentistiche
e d’Arma, nella piccola e ridente cittadina alle falde
del Gran Sasso d’Italia, tra un tripudio di Bandiere e di
canti, si sono ritrovati gli Alpini d’Abruzzo e di altre Regioni
vicine, per commemorare i Caduti di Selenyj Iar.
Erano presenti anche le delegazioni militari della Russia,
Francia, America e Ucraina.
21

attività associativa
Tra queste un folto gruppo di Bersaglieri delle Sezioni
ANB di Avezzano, L’Aquila e di Teramo hanno accompagnato
con i loro Labari il Medagliere Regionale
dell’Abruzzo.
Inutile dire la commozione e l’ammirazione della moltitudine
di persone che hanno applaudito per tutto il percorso
gli ultimi cento metri di corsa dei Bersaglieri che
hanno conquistato i cuori inteneriti dalla voce dello speaker
che inneggiava alle nostre glorie ed al nostro valore.
Tutto questo perché i figli conoscano e tramandino ai
nipoti le gesta dei padri.
Bers. Guido Perrotta
Montecassiano (MC)
Domenica 14 Febbraio, nella Sala Consigliare del Comune
si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio
Provinciale ANB di Macerata.
Dopo 12 anni di Presidenza provinciale, per il sovrapporsi
di altri impegni bersagliereschi, l’Amministratore
Regionale ANB, Bersagliere Tenente Luchetti Duilio ha
ricordato le numerose manifestazioni che ha organizzato e
la sua attiva collaborazioni con le Sezioni ANB del mandamento.
Al neo Presidente provinciale, Bersagliere Roccato
rag. Gabriele della Sezione ANB di Macerata i migliori
auguri per il nuovo prestigioso incarico.
Il Presidente Regionale Bers. Fernando Pezzola
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Montecatini Terme (PT)
Domenica 20 Marzo si è svolto il 7° Raduno Interprovinciale
ed il 9° Raduno Provinciale pistoiese, organizzato
dalle Sezione Bersaglieri C.M. Gino Lanzarini” iniziato con
il ricevimento delle delegazioni con visita allo Stabilimento
Termale Tettuccio, cerimoniere dell’evento Franco Citi.
All’ammassamento erano presenti: i Labari ANB provinciali
di Venezia, Milano, Arezzo, Prato, Livorno e Pistoia;
i Labari sezionali di Tradate (VA), Abbiategrasso
(MI), Mignano Montelungo (CE), Domusnovas (CA), Valenzano
(BA), Alatri (FR), Civitanova Marche (MC), Potenza
Picena e Montelupone (MC) con noi gemellata dal
2004, Ferrara, Argenta (FE), Vigarano Mainarda (FE),
Chioggia (VE), Pistoia, Lamporecchio (PT), Pescia (PT),
Montecatini Terme (PT), Ponte Buggianese (PT), Monsummano
Terme (PT), Lucca, Versilia (LU), Ponsacco
(PI), Pontedera (PI), Livorno, Cecina (LI), Piombino (LI),
Elba (LI), San Vincenzo (LI), Monteriggioni (SI), Castiglion
Fiorentino (AR), San Sepolcro (AR), Prato, Vernio-
Vaiano (PO), Firenze, Greve in Chianti (FI), Grosseto,
Massa Marittima (GR); gli striscioni ANB di Mignano
Montelungo, San Vincenzo, Pistoia, Monsummano Terme
e Montecatini Terme e le Fanfare di Cecina e Prato.
Dopo gli onori al Gonfalone di Montecatini Terme ed ai
Medaglieri Regionali ANB di Veneto, Marche, Emilia Romagna
e Toscana, hanno passato in rassegna lo schieramento
il Presidente Interregionale ANB Roberto Giannursini,
il Presidente Regionale ANB Alfio Coppi ed il Sindaco
dr. Giuseppe Bellandi ed è iniziata la sfilata con deposizione
della corona al Monumento ai Caduti sulle note delle
Fanfare con lo speaker Antonio Bozzo con corsa finale fino
al Parco dei Bersaglieri d’Italia. È seguita l’inaugurazione
del Monumento al Bersagliere con benedizione, preghiera
del bersagliere ed è stato conferito un Attestato di Benemerenza
nazionale alla Sezione ANB di Montecatini Terme.
Presso il ristorante Il Discepolo ha avuto luogo la premiazione
di tutte le sezioni presenti. Da citare quelle più
lontane di Domusnovas e Mignano Montelungo, mentre la
Sezione più numerosa è risultata Massa Marittima e il bersagliere
venuto da più lontano è stato Giovanni Garau.

attività associativa
La giornata è terminata con un concerto della Fanfara
di Cecina nella piazza principale di Montecatini Terme ed
al Palazzetto dello Sport in occasione di una finale di Coppa
Italia di basket.
Un grazie a tutti gli intervenuti, a tutte le Associazioni
d’Arma ed alla ditta Pretoni di Rosignano Marittimo che
ha realizzato il Monumento.
Il Presidente Bersagliere Filippo Lanzarini
Montevarchi (AR)
Su iniziativa del Presidente Regionale ANB della Toscana,
Cav. Alfio Coppi e del Vice Presidente Nazionale
della Federazione del Nastro Azzurro, Cav. Stefano Mangiavacchi,
il 12 Novembre 2010 è stata celebrata la “Giornata
dedicata al ricordo dei Caduti militari e civili nelle
Missioni internazionali di Pace” recentemente istituita dal
Presidente della Repubblica. La manifestazione, inserita
nel percorso già definito dall’Amministrazione Comunale
di Montevarchi che porterà alla realizzazione nella frazione
di Ricasoli del “Centro Nazionale di documentazione e
ricerca sulle missioni umanitarie e di Pace”, ha avuto come
evento principale la conferenza sul tema “Nei 150 anni
dell’Unità d’Italia, un evento storico di grande interesse:
le Missioni di Pace, risvolti tecnico-militari, politico-economici
ed etico-morali”, tenuta dal Generale Agostino Pedone
che ha coinvolto con grande competenza la numerosa
platea della quale facevano parte anche gli studenti delle
terze Medie degli Istituti scolastici montevarchini.
Al termine della conferenza le Autorità si sono recate
nella frazione di Ricasoli per deporre una Corona ai Caduti
di Kindu, ripetendo un rituale che si protrae dal 1962.
Grande importanza a questa giornata è stata data dalla
presenza del Presidente Nazionale ANB, Generale Benito
Pochesci, dal Presidente della Federazione del Nastro Azzurro,
Generale Carlo Maria Magnani e dal Bersagliere
Col. Franco Vivaldi.
Numerose le Autorità locali con in testa il Vice Sindaco
di Montevarchi ed Assessore all’Istruzione Giovanni
Rossi che ha accolto con entusiasmo questa iniziativa che
avrà un seguito nel corso dell’anno scolastico con ulteriori
incontri sul tema e gli studenti; entro il termine dell’anno
scolastico dovranno produrre degli elaborati sul tema ed i
più meritevoli saranno premiati.
Bersagliere Alfio Coppi
Montreal - Canada
Il locale Consiglio Direttivo dell’ANB si è riunito il 6
Febbraio 2011 per discutere sulle manifestazioni da effettuare
per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia e delle
altre celebrazioni nel corso dell’anno.
Nella foto seduti: accanto al Labaro il Presidente Antonio
Cesari ed il Tesoriere Mercadante Pietro; in piedi da
sx: i Consiglieri Riccardo Bonaccia, Pietro Terrazzino,
Mario Ciocca; il Vice Presidente Livio Poce, Antonio
D’Ermes, Sindaco revisore, Domenico Caputo Segretario.
Napoli
Venerdì 8 Aprile 2011 è stato commemorato presso il
complesso scolastico a lui intitolato il 70° anniversario
della morte del Bers. S. Ten. Sabatino Minucci, Medaglia
d’Oro al Valor Militare.
Alla commemorazione erano presenti: le Sig.re Luisa
Minucci e Maria Rosaria De Luca Ruffa, nipoti della Medaglia
d’Oro e Madrine della Commemorazione; il Col. Giulio
Carletti in rappresentanza del Gen. C.A. Vincenzo Lops,
Comandante del 2° FOD; il Colonnello Claudio Minghetti,
Comandante dell’ 8° Rgt. Bersaglieri; il Presidente Interregionale
ANB per il Sud e la Sicilia, Gen. Angelo Agata; il
Presidente della Regione ANB Campania, Gen. Nicola Palma;
il Presidente Provinciale ANB di Benevento Gaetano
Trotta; il Presidente della locale Sezione ANB Vincenzo Iavarone
e di quella di Caserta Luigi Abbro.
Erano presenti inoltre numerosi soci dell’ANB della
Campania e la Fanfara della Brigata Bersaglieri Garibaldi,
egregiamente diretta dal Maresciallo Marco Di Lucia.
Hanno presenziato molte Associazioni d’Arma: l’Istituto
Nastro Azzurro; l’Opera Caduti senza Croce; l’U.N.U.C.I;
l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia e quella degli
ex Allievi Nunziatella, oltre a diversi membri della Protezione
civile e del gruppo Pantere Verdi ricevuti dalla Dirigente
23

attività associativa
Scolastica, Prof.ssa Silvana Renzulli e dal Vice Presidente
della Vª Municipalità di Napoli, Dott. Giuseppe Crosio.
La Cerimonia è iniziata con l’emozionante deposizione
della corona ai piedi di un busto dedicato al Bers. Sabatino
Minucci all’interno dell’androne della scuola, seguita
dalla lettura della Preghiera del Bersagliere da parte del
Bers. Ciro Lubrano, con il commovente sottofondo della
Fanfara della Brigata Garibaldi.
A seguire, all’interno dell’Auditorium, hanno preso la
parola: il Bers. Ciro Lubrano; la dirigente Scolastica Silvana
Renzulli; il Colonnello Giulio Carletti; il Gen. Angelo
Agata; il Gen. Nicola Palma ed il Consigliere Giuseppe
Crosio: alcuni allievi, diretti dal Maestro Paolo Acunzo,
hanno interpretato il Và Pensiero di Verdi, ed altri alunni
hanno letto, con grande partecipazione ed emozione, alcuni
pensieri dal diario del Bers. Sabatino Minucci e commentato
i 150 anni dell’ Unità d’Italia, il nostro Inno Nazionale,
il Tricolore e la Costituzione.
In seguito il Colonnello Claudio Minghetti ha letto la
Motivazione della Medaglia d’ Oro al Valor Militare conferita
al Bers. S.Ten. Sabatino Minucci e sono state consegnate
alle madrine le targhe ricordo della Commemorazione.
Successivamente, tutti gli invitati si sono recati nel cortile
della scuola, attesi da circa 700 alunni della scuola
elementare e media, per assistere alla sfilata dei Bersaglieri,
delle Associazioni d’arma e al concerto della Fanfara
della Brigata Garibaldi che è terminato con l’Inno d’Italia,
intonato con particolare calore, da tutti i presenti.
Le varie fasi della manifestazione si sono svolte con
simpatica ed interessante sequenza e con l’appassionata
presenza della Dirigente Scolastica, dei docenti, degli
alunni, dei Bersaglieri, delle Associazioni d’Arma, e di
numerosi cittadini.
L’evento è stato abilmente organizzato e curato dal
Presidente Provinciale ANB di Napoli Bers. Ciro Lubrano,
in collaborazione con la Dirigente Scolastica Prof.ssa
Silvana Renzulli.
Paola Galario e Ciro Lubrano
Il 17 Dicembre 2010, durante una solenne cerimonia e
alla presenza dei rappresentanti dell’ANB: Presidente Interregionale
Sud, Bers. Generale Angelo Agata; Presidente
Regionale Campania, Bers. Generale Nicola Palma; Presidente
Provinciale Napoli, Bers. Ciro Lubrano, è stato consegnato
da parte del già Presidente Regionale della Campania
dell’ ANB Bers. Adolfo della Monica, all’attuale
Presidente della Sezione ANB Bers. Ing. Vincenzo Iavarone
il Labaro del 1928 del sodalizio cremisi napoletano intitolato
al Bers. Cap. M.A.V.M. Aurelio Padovani.
Il Labaro era stato sottratto durante l’occupazione dalle
truppe anglo-americane nell’ultimo conflitto e recuperato
grazie all’opera di intermediazione dello stesso Presidente
24
Adolfo Della Monica che, informato dalla Presidenza Nazionale
dell’ANB, aveva contattato la signora Carolingi
Hyde residente in Inghilterra, la quale aveva dichiarato di
trovarsi in possesso di tale Labaro, che aveva ereditato da
un suo parente, Cappellano Militare delle truppe inglesi in
Italia durante la 2ª Guerra Mondiale.
Grazie all’ Addetto Militare presso l’Ambasciata Italiana
a Londra, Generale Adriano Santini, il Labaro è rientrato in
Italia e sarà custodito gelosamente e con tutte le precauzioni
dalla Sezione di Napoli, sua naturale e legittima custode.
Bers. Ing. Vincenzo Iavarone
Niscemi (CL)
Nel 2010, il 13 Giugno, è nata una stella cremisi, documentata
dal taglio del nastro effettuato dalla Signora Fran-

attività associativa
cesca, sorella del Bersagliere Caporale Francesco Giugno,
Medaglia di bronzo al V.M. cui è dedicata la novella Sezione
ANB e dalla presenza del Parroco Don Giuseppe
Giugno, figlio del decorato.
Dopo la funzione religiosa, celebrata alla presenza di
autorità civili e militari, di una classe della Scuola Media
A. Manzoni, di rappresentati dei CC, della Polizia di Stato,
dei Vigili Urbani, della Polizia Penitenziaria e dell’assessore
G.Cutrona, in rappresentanza del Comune, si è
snodato un corteo che dalla Chiesa ha portato un omaggio
floreale al cimitero sulla tomba del decorato.
Nell’altra foto - del 7 Febbraio 2011 - un momento in
cui il Presidente della Sezione ANB, Bersagliere Fidone
Emanuele consegna un Cappello da Bersagliere a Padre
Don Giuseppe Giugno, figlio del decorato di Medaglia di
Bronzo al V.M. Cap.le Bersagliere Giugno Francesco. Il
Cappello da Bersagliere è stato inviato dal Comando del
6° Bersaglieri, lo stesso reggimento in cui aveva prestato
servizio il papà di Padre Giugno.
Palermo - Cefalù
Domenica 20 Febbraio 2011 la Fanfara di Palermo ha
partecipato, su invito, all’inaugurazione del Palazzetto del-
lo Sport di Cefalù e dopo la cerimonia ha raggiunto il piazzale
antistante l’Ospedale San Raffaele, ricevuta dal Primario
della Riabilitazione Neurologica Dr. Giuseppe Galardi.
Il piazzale si è immediatamente popolato di pazienti
dell’unità di risveglio che, attratti dai nostri inni bersagliereschi,
hanno visibilmente gradito e dato segni di comprensione
e di ...risveglio! Un’ ulteriore dimostrazione di
quanto la musica, e che musica, possa contribuire al recupero
dalle loro gravi malattie.
Preme ringraziare sentitamente il Presidente Nazionale
dell’ANB, Generale Benito Pochesci che ha approvato il
trasferimento, il Capo Fanfara Cap. Magg. Scelto Giacomo
Ponticelli nonché il Cap. Nicolò D’Antoni e l’intero
complesso che si è prodigato, oltre ogni limite, a favore
della bella iniziativa.
Bers. Colonnello Giacomo Alfano
Pescara
Nella seconda decade del mese di Marzo la Sezione
ANB è stata impegnata con ogni suo componente in diverse
cerimonie per la celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia.
Il giorno 16 la Fanfara La Dannunziana si è esibita in
Montesilvano in un applauditissimo concerto alla presenza
delle autorità locali e di un pubblico numeroso ed entusiasta.
La Fanfara inoltre, è stata protagonista della Notte Tricolore
di Pescara e la stampa, con articoli corredati da foto, ha dato
ampio risalto dell’entusiasmo che la stessa Fanfara ha saputo
suscitare anche spostandosi da una piazza all’altra della città.
Il giorno 17 i concerti della Fanfara della locale Sezione
ANB si sono svolti al mattino in Loreto Aprutino e nel
pomeriggio nel Comune di Cappelle sul Tavo. Chiaramente
a tutte le manifestazioni hanno partecipato, oltre alla
Fanfara, un nutrito gruppo di iscritti alla Sezione.
Il Comune di Torre de’ Passeri, nella persona del primo
cittadino Dott. Antonello Linari, ha voluto coinvolgere i
bersaglieri della provincia di Pescara nella celebrazione
del 150° anniversario dell’Unità d’Italia nel nome della
M.O. V.M. Bers. Settimio Di Battista. La mattina del 19 i
Bersaglieri, con in testa la stessa Fanfara hanno fatto irru-
25

attività associativa
zione in Torre de’ Passeri, accolti dalla cittadinanza con il
Sindaco ed un nutrito gruppo di Sindaci dei Comuni limitrofi.
Dopo la S. Messa e l’alzabandiera, il Sindaco Dr. Linari,
ha preso la parola mettendo in risalto l’importanza
della celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia ed in rapida
sintesi il Presidente provinciale dei Bersaglieri di Pescara
ha sottolineato il ruolo fondamentale che i Bersaglieri
hanno avuto nella costruzione di una Italia Unita. Anche il
già Presidente del Senato, Sen. Franco Marini, è intervenuto
per evidenziare il significato della giornata.
Il pomeriggio è stato dedicato ad un figlio della splendida
cittadina di Torre de’ Passeri, il Bers. M.O. V.M. Settimio
Di Battista cui i Bersaglieri di Pescara hanno intestato
la locale Sezione ANB.
Il Consiglio Comunale, alla presenza del Prefetto di
Pescara Dr. D’Antuono ed altre autorità, si è riunito in forma
solenne per ricevere, “in consegna perenne”, da parte
dei familiari dell’Eroe, la M.O. concessa al V.M. e l’esaltante
giornata ha avuto la bella e logica conclusione, con il
concerto de La Dannunziana che i cittadini di Torre de’
Passeri hanno applaudito con entusiastica partecipazione.
Corre l’obbligo di ringraziare il Sindaco Dr. Linari per
la squisita ospitalità e la simpatia dimostrata ai Bersaglieri;
la Fanfara ed i numerosi Bersaglieri intervenuti. Un
grazie di cuore agli infaticabili, entusiasti e capaci organizzatori
di tutta la giornata: la Sig.na Francesca Piccioli,
addetta stampa del comune e gli amici Bersaglieri Lino Di
Matteo e Sandro Di Cristofaro.
Bersaglieri sempre.
Pe. Pe.
Poppi (AR)
Il 27 Giugno 2010 si è svolta la tradizionale Festa delle
Fanfare della Toscana e la meravigliosa località alle pendici
dei monti casentinesi ha fatto da splendida cornice ad
una giornata di autentica festa Bersaglieresca.
La Pro Loco Centro Storico di Poppi è stata l’artefice
di questa Manifestazione e accogliendo la proposta del
Bers. Danilo Baldi e della Presidenza Regionale Toscana
si è molto prodigata con i suoi volontari affinché l’orga-
26
nizzazione andasse per il meglio e con grande soddisfazione
di tutti i partecipanti.
Erano presenti le Fanfare di Siena, Cecina, Montevarchi,
Lucca, Prato/Montopoli, Firenze e Cinigiano ed il
programma ha preso il via con l’alzabandiera e la deposizione
di una corona allo splendido Monumento ai Caduti,
poi i partecipanti hanno sfilato per le vie del paese imbandierato
fino al piazzale della Basilica dove è stata celebrata
la S. Messa ed in seguito, raggiunto il parco adiacente il
Castello dei Conti Guidi, le Fanfare hanno sciorinato i loro
repertori ed è stata effettuata la consegna di alcuni riconoscimenti
a Bersaglieri meritevoli.
La giornata è stata onorata dalla presenza delle Autorità
locali con in testa: il Sindaco di Poppi, Graziano Agostani; il
Presidente della Pro-Loco, Valerio Lunghi ed il Presidente
Regionale ANB della Toscana, Bers. Cav. Alfio Coppi.
Graditissimi ospiti: il Vice Presidente Nazionale ANB,
Generale Marcello Cataldi; il Colonnello dei Bersaglieri
in servizio Franco Vivaldi, grande amico di Alfio Coppi
fin dalla Missione “Libano 2“ del lontano 1983; il Presidente
Interregionale Comm. Roberto Giannursini e il Vice
Presidente Nazionale del Nastro Azzurro Cav. Stefano
Mangiavacchi; erano presenti anche le rappresentanze delle
Associazioni Combattentistiche e di volontariato oltre a
numerosi Bersaglieri con i Labari delle Sezioni ANB di
tutta la Toscana.
Bers. Alfio Coppi
Prato
Il 6 Dicembre 2010 c’è stato il tesseramento eccezionale
del Bersagliere Mario BARDAZZI, classe 1909, che
negli anni 1929 / 1930 aveva prestato servizio quale Bersagliere
ciclista del I btg del 12° Bersaglieri nella caserma
“La Marmora” di Milano, ed era stato trombettiere della
Fanfara reggimentale. Richiamato nel ‘42, poi combattente
in Sicilia nel corso della Seconda Guerra.
Per la consegna della tessera sono andati a trovarlo una
rappresentanza di Bersaglieri guidata dal Pres. Provinciale
di Prato, Gen. Vito Antonio Garofalo: l’incontro è stato
molto gradito dal Bersagliere 101enne che ha ricordato di

attività associativa
Il Bers. Bardazzi al centro; da dx a sx il Cons. reg.le Banci Buonamici,
il pres. prov.le di Prato Gen. Garofalo; il Pres. Sez. Elmi:
il Capo fanfara Martini.
aver suonato tanti silenzi e sveglie e che era sempre in testa
al battaglione a suonare Strada libera.
Il Capofanfara Martini con le sue note ha riportato il
festeggiato al tempo della sua gioventù e questi, dimostrando
grande memoria e validi riflessi, ha ricordato ed
esternato le note di brani che aveva suonato tanto tempo fa
ed ha raccontato qualche episodio bersaglieresco, catturando
l’attenzione dei presenti. Sono stati momenti belli e
gratificanti per tutti.
Rosà (VI)
Organizzata dalla locale Sezione Bersaglieri, la “Giornata
Cremisi” ha dato la possibilità a tanti bersaglieri di
stare piacevolmente insieme e di rivivere momenti, ricordi,
e le tre figure indimenticate che in qualche modo sono le
icone del nostro Gruppo, avendolo presieduto a turno per
moltissimi anni: il Cav. Domenico Simonetto - fiero ed orgoglioso
di essere Bersagliere - fondatore e presidente della
Sezione dal 1935 al 1975, sempre disponibile per soddisfare
ogni bisogno dei bersaglieri, dei combattenti e dei reduci;
il Cav. Giovanni Demo presidente dal 1975 al 1995
ed il Cav. Tarcisio Loro vicepresidente dal 1975 al 2008.
Anche per loro i valori del bersaglierismo erano una delle
cose più importanti della vita. Durante la loro presidenza,
grazie anche e soprattutto alla collaborazione di tanti altri
bersaglieri e non, sono stati organizzati un Raduno Regionale
nel 1984 e, sempre a Rosà, uno Interregionale nel
1989 per l’inaugurazione dello splendido Monumento al
Bersagliere, un trombettiere in corsa a figura intera, in
bronzo, opera dello scultore Prof. Luigi Bernardini.
Per immortalare questo momento il Consigliere Nazionale
ANB Antonio Miotello ha consegnato ai famigliari
una bellissima litografia raffigurante il Monumento ai
Bersaglieri di Cima Valbella, luogo Sacro ai Bersaglieri
che fu teatro di cruenti combattimenti durante la 1ª Guerra
Mondiale.
I riconoscimenti sono stati ritirati: dalla signora Clara
Morandi e dal figlio Giuseppe Simonetto; dalle figlie Loretta
e Giustina Demo e per Tarcisio Loro dal nipote Giuseppe
Simonetto. Naturalmente lo stesso riconoscimento è
stato consegnato all’attuale presidente Roberto Bizzotto
con l’augurio che possa continuare a dirigere la Sezione
ANB con l’entusiasmo e con lo spirito bersaglieresco che
lo distingue insieme con il vicepresidente Luciano Segafredo
ed il segretario Franco Bertuzzo.
Altri attestati sono stati consegnati al Bersagliere Luigi
Fantinato, che ad 87 anni, è sempre presente, con la gentile
consorte a tutti i Raduni e al Simpatizzante Giuseppe
Simonetto per il suo grande spirito bersaglieresco.
Sicuramente altri bersaglieri meritavano di essere ricordati,
ma lo spazio è tiranno, ed allora auguriamoci che
il nostro pensiero e il nostro grazie arrivi fin lassù.
Un grande ringraziamento per la gradita e fattiva partecipazione:
all’assessore Antonio Vigo in rappresentanza
del Comune di Rosà; al consigliere ANB e Presidente Provinciale
Antonio Miotello; al Presidente del Nastro Azzurro
Giuseppe Simonetto; ai Presidenti e agli Alfieri delle
Sezioni ANB di: Vicenza, Chiampo, Valdagno, Rossano
Veneto, Bassano del Grappa, Tezze sul Brenta, Loria, Car-
27

attività associativa
tigliano, Marostica, Carmignano di Brenta, San Pietro in
Gu’ ed a tutti i bersaglieri davvero numerosissimi e in particolare
alle signore che hanno portato una ventata di rosa
nella nostra manifestazione.
Complimenti alla Fanfara dei Bersaglieri di Vicenza, diretta
dal maestro Fabio Tafferini, che ci ha accompagnato
per tutta la manifestazione con le sue toccanti esibizioni.
A fine pranzo, effettuato presso il ristorante La Casa dei
Gelsi di Rosà, al grido hip hip urrà, hip hip urrà, hip hip urrà
urrà urrà ci siamo dati appuntamento ad altra occasione.
Bersagliere Bizzotto Roberto, Presidente
S. Vincenzo (LI)
I Soci e i Simpatizzanti della locale Sezione ANB il 12
Dicembre 2010 si sono ritrovati presso il Ristorante Il Calidario
in Venturina per il pranzo di fine anno e lo scambio
di auguri per Feste Natalizie.
Sono intervenuti: il Presidente Provinciale Zoccoli Rocco,
il Presidente Onorario cav. Marliani Valentino, il parroco
di Venturina Don Grilli, il comandante dei Carabinieri
Vaccarini, il comandante della Forestale Angeletti ed in rappresentanza
del comune di Campiglia l’assessore Casini.
Per il Comune di San Vincenzo sono intervenuti il Sindaco
Biagi Michele, il vice sindaco Camerini Fabio; inoltre
hanno partecipato il presidente della Sezione ANB di
Cecina, cav. Giovanni Montanelli; il Presidente della Sezione
di Piombino, Giovani Vasco ed il vice presidente
provinciale Lepore Pietro.
Prima del pranzo ha fatto il suo ingresso il Labaro Sezionale
seguito dal nuovo Consiglio per essere presentato
ai convenuti.
Il pranzo si é svolto con il sottofondo di musiche bersaglieresche
che hanno dato un tono di allegria e hanno risvegliato
in tutti noi antichi ricordi di gioventù che non si
sono mai spenti.
Durante il convivio, oltre ai discorsi di prassi, il segretario
di sezione Pellegrini Giuseppe ha illustrato il programma
svolto durante l’anno. Al termine il Presidente
della Sezione Verani Doriano ha ringraziato i partecipanti
e augurato Buone Feste con l’auspicio che anche il 2011
ci vedrà numerosi e partecipi ai programmi previsti nel calendario
di Sezione.
Bersagliere Verani Doriano, Presidente
S. Vito al Tagliamento (PN)
Il giorno precedente le celebrazioni
di Cargnacco, sabato 12
Marzo, il nostro Presidente Nazionale
Benito Pochesci è stato
ospite di San Vito al Tagliamento
e, accompagnato dai
Presidenti: Regionale, Generale
Langella e della Sezione, Bersagliere
Frozza, ha presenziato in pri-
28
ma serata ad una cerimonia organizzata dal Comune per i
150 anni dell’ Unità d’ Italia.
Nella circostanza, sono state ripresentate al pubblico
due Lapidi commemorative recentemente restaurate e dedicate
a Vittorio Emanuele e a Giuseppe Garibaldi ed è
stata data notizia dell’annullo filatelico registrato come
MAXIMUM, e di seguito riportato in copia.
Il Pres. di Sez. Frozza, il Sindaco Gregoris ed il Pres. Naz. Pochesci.
Con somma soddisfazione il presidente Frozza ha presentato
l’illustre ospite al Sindaco Dr. Gregoris ed al vice
sindaco Di Bisceglie che hanno esternato piena soddisfazione
per la presenza del Gen. Pochesci il quale, nel corso di
una visita al locale Museo Storico ha ventilato l’ipotesi di
programmare un Congresso Nazionale nella bella cittadina e
non si è sottratto alle domande ed alla curiosità dei cittadini.
S. Pietro Vernotico (BR)
Sabato 12 Marzo 2011 si è svolta la cerimonia per le
celebrazioni del 150° anniversario dell’unita’ d’Italia, patrocinata
dal Comune in collaborazione con la locale Sezione
ANB Enrico Toti e dalle Associazioni Combattentistiche
e d’Arma.
La cerimonia ha avuto inizio con il corteo formato dalle
varie rappresentanze e dalla numerosa e vivace parteci-

attività associativa
pazione delle scolaresche, si è snodato per le vie cittadine
accompagnato dal concerto bandistico che ha suonato numerosi
inni bersagliereschi.
Grande entusiasmo ha suscitato l’ingresso di corsa in
piazza del nutrito gruppo di bersaglieri, con in testa il presidente
provinciale Generale Cosimo Palano.
Dopo i saluti e i vari interventi, la cerimonia si e’ conclusa
con il saluto del Sindaco Avv. Pasquale Rizzo che ha
ringraziato i presenti ed in special modo la dinamica Sezione
Bersaglieri che si prodiga quotidianamente per mantenere
in vita e diffondere sempre più lo spirito bersaglieresco
e patriottico.
Dalla relazione del Presidente Bers. Serg. Luca Pecoraro
Siena - Emozionante, inattesa, un’altra
esperienza degna di essere raccontata!
Dopo due giorni di tournée in Germania, dal 5 al 6
Marzo c.a. con la consapevolezza di aver affascinato, con
le piume al vento, gli 8.000 presenti, la Fanfara Provinciale
dei Bersaglieri di Siena si ritiene soddisfatta e ripagata
di tutti gli sforzi sostenuti. Esibizione impeccabile ed esecuzione
mirata al cuore del pubblico presente. Ogni piccolo
particolare curato con la degna attenzione: dall’eleganza
della divisa storica, vanto della Fanfara di Siena, ai caroselli
ricercati ed adattati ai rigorosissimi 12 minuti di
spettacolo. L’esecuzione del Passo di Corsa, alternato al
Flick - Flock e alla Marcia d’Ordinanza, ha reso l’esibizione
ancora più perfetta e completa, per non parlare dei
brani bersagliereschi intervallati a quelli popolari. Gli applausi
fragorosi del pubblico hanno accompagnato la Fanfara
dall’ingresso del Capo Fanfara, Bers. Fabio Bindi, all’esecuzione
dei solisti, fino all’uscita, con il consueto
rompete le righe seguito a ruota da un rimbombante
hurrà, che ha determinato la chiusura del sipario.
E per i Bersaglieri la consapevolezza di aver fatto
echeggiare le proprie note anche in terra straniera.
La Musikparade è una tradizione che va avanti in
Germania da ben 10 anni, ma ogni spettacolo ha una sto-
ria a se. E proprio per celebrare il decimo anno di attività
gli organizzatori non si sono trattenuti, hanno infatti interamente
stravolto la coreografia: un’enorme struttura raffigurante
l’imponente Porta di Brandeburgo faceva da
sfondo all’esibizione dei vari gruppi che proprio attraverso
le colonne della porta hanno fatto il loro ingresso. Per
festeggiare l’evento lo spettacolo si è aperto nel segno
dell’allegria, sulle note di Happy Birthday, con l’ingresso
di un’ enorme torta addobbata di candeline e tutti i
componenti dei vari gruppi presenti mischiati insieme
per ridere e ballare.
Con la Fanfara dei Bersaglieri di Siena, rappresentante
l’Italia, in questo primo fine settimana di Marzo, nelle arene
di Munster e di Oberhausen erano presenti: il gruppo
tedesco Marsch - und Drillkontingent Oberlichtenau (già
conosciuti nel Gennaio 2010) per la loro precisione ed innata
accuratezza; il gruppo Olandese Door Vriendschap
Sterk Katwijk dall’uniforme impeccabile e dalle coreografie
ricercate ed il gruppo Ceco Marschall Radetzky serio e
meticoloso. Non da meno il gruppo Scozzese Shirley Pipes
and Drums con tanto di kilt e bizzarri berretti pelosi
ha marciato al suono delle cornamuse e dei tamburi, il
gruppo Russo Militártniisikkorps Perm sempre pronto a
mettersi in gioco con eleganza e fantasia ed infine il gruppo
Colombiano Banda Show Ciudad de Medellin che ha
coinvolto con facilità i presenti al ritmo di musica sudamericana
e colombiana.
Una manifestazione che si sa distinguere e si sa far valere,
che grida al mondo solidarietà e fratellanza, con una
conclusione degna delle 2 ore di spettacolo: un tocco di
classe e raffinatezza ha aleggiato sull’arena al suono del
Flauto di Pan di Petruta Kúpper, nonché i giochi pirotecnici,
le luci e una coreografia di bandiere rappresentati le
nazioni presenti hanno rallegrato lo spettacolo di tutti i
musicisti che, insieme, si sono trovati ad eseguire le frizzanti
note della Marcia di Radetzky diretti dal rigorosissimo
Maestro Oberst Eugeny Tveretinov.
Un ringraziamento particolare, meritato e doveroso va
a tutti i componenti della Fanfara che, con il loro supporto,
hanno contribuito al lusinghiero successo.
29

attività associativa
E come ogni volta, al termine di una bella avventura, si
sente sempre più forte il distacco dalla Patria, ma c’è la
consolazione e la consapevolezza che anche questa esperienza
ci ha appagati e che non sarà l’ultima.
Erika Leli (Segretaria della Fanfara)
Sorrento
La locale Sezione ANB ha festeggiato per la 23 esima
volta l’Epifania con la tradizionale sfilata dei Bersaglieri.
La kermesse, inserita nel cartellone natalizio M’illumino
d’inverno, ha concluso un lungo itinerario che ha attraversato
tutte le festività di fine anno con mostre, concerti e
spettacoli. La manifestazione ha avuto inizio in piazza Angelina
Lauro con la sfilata della Fanfara militare su corso
Italia, piazza Tasso e piazza Sant’Antonino fino a piazza
della Vittoria per la deposizione di una corona d’alloro al
Monumento ai Caduti.
Poi, al Circolo dei Forestieri l’offerta del Vin d’honneur
con il discorso di saluto del Presidente della Sezione
ANB di Sorrento, Nicola Buonocunto e del Sindaco di
Sorrento, Giuseppe Cuomo. Tra gli intervenuti: i Generali
Antonio Vittiglio, comandante della brigata Garibaldi;
Mario Rezzoagli, Segretario regionale ANB; Angelo Agata,
Presidente interregionale dell’ANB; Nicola Palma, Presidente
regionale; il Dr. Vincenzo Covato Vice Prefetto vicario
di Napoli; il Presidente provinciale ed i Presidenti
delle Sezioni ANB di Napoli, Caserta e Salerno, ufficiali e
bersaglieri di ieri e di oggi.
Per la ventitreesima edizione, i doni della Befana dei
bersaglieri sono stati devoluti ai bambini ospiti della Casafamiglia
Miriam di Meta, rappresentati da una delegazione
guidata da suor Paola. La manifestazione pubblica si è
conclusa con il concerto della Fanfara in piazza Tasso e
l’esecuzione dell’Inno Nazionale. Anche quest’anno,
quindi, Sorrento ha vissuto una giornata scandita dal ritmo
degli strumenti a fiato dei fanti piumati. Il passaggio della
Fanfara dei bersaglieri per le strade della città all’inizio
del 2011 consolida una tradizione che si rinnova da ventitré
anni con una suggestiva irripetibile dimostrazione.
Nicola Buonocunto
30
Spilimbergo (PN)
Tre rappresentanti della locale Sezione ANB (nella
foto da sx il Bers. A. (R.) Cataldo Casucci, il Consigliere
Bers. Roberto Venier ed il Bers. Joris Dell’Asin,
con tromba) insieme ad alcuni Simpatizzanti, si sono
recati ai primi del mese di Agosto del 2010 sulla cima
del Freikofel (1757 m.) per depositare una corona d’alloro
al Monumento ai Caduti. Il Monumento, uno dei
simboli più significativi della Prima Guerra Mondiale
viene mantenuto e recuperato a cura della locale Sezione
ANB; quest’anno ha collaborato il veterano Capo
Cantiere Sig. Fabio Matiz del Museo Storico di Timau
(UD).
Tarquinia (VT)
Un momento della visita dei bersaglieri della locale
Sezione ANB agli alunni della Scuola Primaria di Barba-
rano Romano per ricordare il 150° anniversario dell’Unità
d’Italia.
Il Presidente Bers. Massimo Rossi
Toscana - Eritrea
Come di consuetudine, nel periodo 30 Ottobre-8 Novembre
2010, il Bers. Cav Alfio Coppi e il Bers. Cav. Danilo
Baldi, si recano in Eritrea per portare avanti la “missione”
che da diversi anni li vede impegnati in terra abissi-

attività associativa
na; ad Asmara è in vigore un conto alla rovescia per scandire
i giorni che mancano al loro annuale ritorno.
I bambini adottati, con in testa Adelia La bersaglierina e
le loro famiglie, sono coloro che si accaparrano la Maggior
parte del tempo e delle attenzioni degli intrepidi Coppi e
Baldi; sono loro che ricevono i Maggiori aiuti e contributi
che anche altri bersaglieri dall’Italia, inviano loro tramite.
I giorni sono trascorsi fra la consegna dei doni e dei
contributi raccolti: le trattative al mercato per acquistare loro
il grano sufficiente per un anno intero, la prova e l’acquisto
di scarpe nuove e dei vestiti che dovranno resistere fino
al prossimo anno; un gesto che ha riempito di gioia, soddisfazione
e commozione l’animo dei nostri benefattori.
Intensa l’emozione provata nell’incontro con i i reduci
Ascari (purtroppo sempre in minor numero); anche loro hanno
ricevuto un concreto aiuto e un po’ di felicità nel sentire
che in Italia c’è qualcuno che si ricorda di loro e della loro
dedizione. Immancabile la loro partecipazione alle cerimonie
ai Sacrari ed ai Cimiteri Militari Italiani ed al ricevimento del
4 Novembre organizzato dall’Addetto Militare presso l’Ambasciata
d’Italia, Col. Silvestro Maccariello che anche in questa
sede desideriamo ringraziare per la disponibilità e l’aiuto
che ha elargito per l’organizzazione delle attività citate.
Dalla cronaca sezionale
Davvero ammirevoli questi due generosi splendidi “avventurieri”
che da anni partono carichi di ogni ben di
Dio per portare un aiuto concreto ai bambini eritrei.
E ai Reduci Ascari, per ricordare e onorare coloro
che sacrificarono la loro vita nel nome dell’Italia.
Grazie Alfio, grazie Danilo, grazie Bersaglieri toscani
coinvolti in questa significativa attività che inorgoglisce
tutti noi Bersaglieri italiani.
Generale C.A. Benito Pochesci
Venaria Reale (TO)
Il 19 Marzo 2011 il Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano in visita alla Reggia si è soffermato, visi-
Nella foto la piazza antistante le Reggia, il Presidente della Repubblica,
il Sindaco di Venaria, Giuseppe Catania, il Bersagliere
Angelo Grigoli e la pattuglia ciclisti.
bilmente compiaciuto davanti alla pattuglia ciclisti della
Sezione ANB G.Rebeschini che gli è stata presentata dal
Capo Pattuglia, Bersagliere Angelo Grigoli, Classe 1917.
Vigarano Mainarda (FE)
Nel contesto delle celebrazioni del
150°anniversario dell’Unità d’Italia,
giovedì 23 Dicembre 2010 la Sezione
ANB, presieduta dal Bers. Alessandro
Berselli, insieme a quella di Chiaravalle
Centrale (CZ) presieduta dal
Bers. Francesco Renda, hanno sottoscritto
un protocollo di gemellaggio e di amicizia.
31

attività associativa
L’incontro è avvenuto presso la sede della Sezione
ANB di Argusto-Chiaravalle Centrale ed è stato firmato a
ricordo di una lontana amicizia dei due Presidenti.
Dopo i lavori i Bersaglieri si sono intrattenuti per un
conviviale brindisi di saluto ed hanno fissato un appuntamento
per il Raduno Nazionale bersaglieri che avrà luogo
a Torino dal 16 al 18 Giugno 2011. Dopo la trasferta a
Chiaravalle, Berselli ha raggiunto la sede del 1° bersaglieri
a Cosenza ove è stato accolto dal 1° Maresciallo Gianfranco
Tatoli che lo ha accompagnato dal Colonnello Comandante
Cosimo Orlando per una visita alla struttura e
per conoscere gli impegni assunti dal reparto.
Dalla redazione di U.M.
Villastellone (TO)
Il 27 Gennaio abbiamo celebrato il Giorno della Memoria,
ricorrenza istituita nel 2000 con la Legge 211 in ricordo dello
sterminio e delle persecuzioni subite dal popolo ebraico e dai
deportati militari e politici italiani nei lager nazisti: il 27 Gennaio
del 1945 infatti, venne liberato il campo di Auschwiz.
Nella ricorrenza, presso il Circolo Ufficiali di Presidio della
Regione Militare del Nord, alla presenza del Prefetto di Torino
Dr. Alberto Di Pace è stata effettuata la consegna delle Medaglie
d’Onore conferite con decreto del Presidente della Repubblica
a 38 cittadini della provincia di Torino: militari e civili,
deportati ed internati nei lager nazisti e che furono destinati
al lavoro coatto per l’economia di guerra tedesca.
Fra gli insigniti il Sig. Mario Ramello, padre del Presidente
della Sezione ANB di Villastellone, Bersagliere Valter
Ramello; a ritirare la Medaglia d’Onore il figlio, Bers. Valter
Ramello in quanto il papà è deceduto nel mese di Marzo
dell’anno scorso - era stato internato nei lager di Bezeichung”
e di Gladbeck - ed insignito di Diploma d’Onore al
combattente“ perché internato non collaborazionista con
croce al merito di Guerra con due stellette d’Argento.
Purtroppo molti non erano presenti perché deceduti, ma
sicuramente di “lassù” avranno ammirato i loro cari che visibilmente
commossi ritiravano per loro la preziosa medaglia.
Nella foto, alla destra del Bers. Valter Ramello, in rappresentanza
del Sindaco del Comune di residenza (Osasio),
l’Assessore Michele Rulle, anche lui Bersagliere ed
iscritto alla Sezione ANB di Villastellone.
Pres. Bers. Valter Ramello
32
Etobicoke - Ontario - Canada
Il Bersagliere Felice Giulitto, classe 1920 da Bitritto,
Bari, già del 1° Bersaglieri e poi del 7°, 10ª Compagnia
Motorizzata con incarico di porta ordini, era stato catturato
a Bardia e, prigioniero di guerra per oltre 5 anni, ha inviato
una serie di fotografie che lo ritraggono:
1 - All’imbarco sul “Liguria” in partenza per l’Africa
settentrionale.
2 - Con il Vice presidente ANB di Toronto,Bersagliere
Michele Sturino.
3 - Con il Bersagliere Nicola Riccardo, suo compagno
di prigionia.
4 - Con il nipotino con tanto di Fez.
Il suo indirizzo è Etobicoke, ON Canada M9W 1X5.

figure da ricordare a cura di Mario Galante
Leandro Bertuzzo, un
grande Maestro
Nel quarto anniversario della
scomparsa di Leandro Bertuzzo, indimenticato
Maestro della Fanfara del
grande Terzo, siamo lieti di ricordarlo
con questa immagine che lo ritrae
fra i suoi fanfaroni, tutti rigorosamente
con il Fez, in compagnia dell’allora
comandante della Brigata
“Goito”, Generale Benito Pochesci.
Curriculum vitae del
bersagliere Claudio
Sterpin
Nato a Trieste il 22 Marzo 1939.
Abbandona gli studi dopo la prima superiore
per iniziare l’attività lavorativa
presso le Cooperative Operaie di Trieste.
Nel 1960, durante il servizio militare
da bersagliere a Napoli, effettua
praticamente in contemporanea la sua
prima donazione di sangue e la sua
prima corsa campestre, attività che lo
accompagneranno per il resto della vita.
Conclude il periodo lavorativo dopo
trentasei anni di servizio, presso l’
Azienda Comunale Elettricità Gas Acqua
e Trasporti dove ha rivestito dap-
prima la qualifica di autista di linea ed
infine quella di procedurista-CED
(avendo conseguito, da privatista, sia
il diploma di scuola superiore che di
programmatore informatico).
Nel 1963 inizia l’attività sportiva
federale in seno all’Associazione
Sportiva della sua nuova Azienda, nelle
cui file occupa ben presto la triplice
veste di atleta per la naturale predisposizione
alle lunghe distanze affrontate
disinvoltamente sia di corsa che di
marcia. Nel 1969 prende parte alla sua
prima maratona ed alla prima 100 km
di corsa e dopo queste prime esperienze
la sua carriera agonistica é un crescendo
di partecipazioni e risultati.
I suoi successi più importanti:
- RECORD ITALIANO “24 ore
di corsa su pista” (224,270 km - Milano,
28-29/09/1974);
- RECORD MONDIALE “staffetta
4x100 KM di corsa su pista” (34h
32’20” - Muggia (TS), 10-12/10/1975);
- RECORD ITALIANO “24 ore
di marcia su pista” (206,463 km -
Pordenone, 18-19/09/1980);
- RECORD ITALIANO “24 ore
di marcia su pista” (215,143 km -
Muggia (TS), 12-13/05/1982);
- RECORD MONDIALE “200
km di marcia su pista” (21h 58’48” -
Milano, 18-19/10/1986);
- RECORD MONDIALE “24 ore
di marcia su pista” (216,621 km -
Milano, 18-19/10/1986);
- VINCITORE: “28 ore di marcia”
Roubaix (F) 1985;
- VINCITORE: “24 ore di marcia”
Rouen (F) 1985 - 1987 - 1988.
Nel decennio 1980/90 rappresenta
l’Italia per ben dieci volte nella più
famosa gara francese di marcia, la Paris-Colmar
di 520 km. non è impresa
da poco poiché si devono superare,
positivamente, almeno due delle otto
prove sui 200 km appositamente organizzate.
Unico atleta italiano nella
storia della manifestazione in vita dal
1926, riesce a concluderla nel triennio
1985-1987, realizzando il suo miglior
risultato con un sesto posto in 70h
28’. Vince inoltre per tre volte, e perciò
definitivamente in base al regola-
mento vigente, il prestigioso trofeo
“CHALLENGE CIRSELECT”, assegnato
annualmente all’atleta che totalizza
il punteggio maggiore a conclusione
della Paris-Colmar e delle prove
di selezione che l’hanno preceduta.
Deve però attendere la bella età di 62
anni per provare l’immensa emozione
di indossare la sua prima ed unica
maglia azzurra ufficiale in occasione
del primo campionato mondiale assoluto
delle 24 ore su pista, organizzato
a S. Giovanni Lupatoto (VR) il 20 e
21 Settembre 2001. Il diritto a far parte
della formazione nazionale era stato
conquistato sullo stesso campo nel
Settembre precedente quando, nell’analoga
prova valevole per il campionato
italiano della specialità, si era
classificato quarto assoluto e superando
a passo di marcia i 187 km, aveva
migliorato il primato italiano “over
60” della 24 ORE di corsa!
Nel 1976, sciolta l’associazione
sportiva della sua azienda, é stato uno
dei fondatori del Marathon Club Alabarda
U.O.E.I., sodalizio che presiede
da oltre trent’anni. Il trentesimo
compleanno della Società veniva festeggiato
con la storica conquista dei
titoli: Regionale Assoluto di Corsa
Campestre e Nazionale di Corsa in
Montagna Cadetti. Tali risultati, già
eccezionali, saranno polverizzati negli
anni successivi durante i quali, oltre
a ripetere il successo societario regionale
nella Corsa Campestre, sono
stati vinti: i titoli sociali nazionali Allievi
di Corsa Campestre, Corsa in
Montagna e Specialità Mezzofondo
su pista nel 2008. Nel 2009 il titolo
33

figure da ricordare a cura di Mario Galante
italiano di Corsa Campestre juniores
e nel 2010 nuovamente il titolo italiano
juniores della specialità, al quale
però si aggiungeva quello prestigioso
di titolo italiano di società nella classifica
combinata assoluta.
A seguito di questi successi la formazione
juniores ha rappresentato
l’Italia in occasione delle manifestazioni
di Coppa Europa di Corsa Campestre
per Club. Nel 2009 ad Istambul
(Turchia) ha ottenuto un lusinghiero
sesto posto e nel Febbraio
2010 a Bilbao (Spagna) una brillante
quarta posizione continentale, ad un
soffio dal podio.
Fin dalla sua costituzione, il “Marathon”
si è distinto per l’organizzazione
di numerose ed importanti manifestazioni
podistiche: le classiche “CAR-
SOLINA”, “TROFEO DEL DIN” e
“STRATRIESTE”, i Campionati di
Corsa Campestre, le “Maratona e Maratonina
del Carso”, hanno portato
miriadi di futuri podisti a riscoprire “la
natura e l’uso delle gambe” ed a cimentarsi
nella loro prima maratona.
Vero fiore all’occhiello però rimane la
creazione della minimaratona “Città
dei Bambini”, cresciuta in pochi anni
al punto da portare diverse migliaia di
entusiasti miniatleti a disputare le attuali
edizioni della “YOUNG BAVISE-
LA - FONDAZIONE CRT”.
Quali onorificenze sportive Claudio
Sterpin ha ottenuto: il PREMIO
PANATHLON negli anni 1980 e
1986 rispettivamente per “Dirigente
Sportivo” e “Sport e Lavoro; il DI-
PLOMA D’ONORE CON QUER-
CIA DI I° GRADO nel 2002 dalla
F.I.D.A.L nazionale ed è stato proclamato
“Dirigente dell’anno” dalla
F.I.D.A.L regionale nel 2005. Ha
conseguito inoltre la Targa con Croce
d’oro per aver superato le cento donazioni
di sangue (riconoscimento
del quale va particolarmente orgoglioso)
ed infine, su proposta dello
stesso Prefetto di Trieste, nel 2006 è
stato insignito della distinzione onorifica
di Ufficiale dell’Ordine “Al
merito della Repubblica Italiana”.
Dalla Segreteria Marathon - U.O.E.I.
34
Bersaglieri - Temerari
Aviatori e “Inventori” del
volo acrobatico
Bersagliere Prospero Freri
Era nato a Napoli il 25 Marzo
1892 ed era diventato Ufficiale dei
Bersaglieri nel 1912; successivamente
aveva seguito un corso di pilotaggio
(1° Dicembre 1914) e cominciato
la grande guerra quale pilota di Barman
nel Maggio 1915.
Il Ten. Col. Freri è stato uno degli
inventori della motobomba FFF, dal
nome dei suoi creatori (FRERI, FIL-
PA e FIORE). La presentazione effettuata
nel golfo di Lubecca ottenne
pieno successo, tanto che le autorità
germaniche chiesero di poter acquistare
un certo numero di esemplari
prodotti a Roma dalla Ditta Contin.
L’accordo fu stipulato in base al quale
i tedeschi potevano acquistare
2000 bombe. Il Freri ricevette dai tedeschi
l’onorificenza dell’Aquila Imperiale.
Promosso Colonnello, morì a
Roma il 16 Ottobre 1965.
S.Ten Bersagliere
Fortunato Federici
Era nato a Serravezza (Lu) il 22
Febbraio 1901. Partì prima come legionario
fiumano fino al Gennaio
1921. Chiamato per assolvere gli obblighi
di leva venne incorporato nel
3° Bersaglieri come Sottotenente.
Congedato nel 1923, si arruola nell’Aeronautica
e consegue il brevetto
di pilota da caccia. Congedato, entra
in forza alla compagnia aerea Ala
Littoria. Capitano nel 1935, chiede di
partecipare alla campagna di Spagna.
Rimpatriato con il grado superiore,
farà parte delle forze impegnate nel
1939 in Albania. Richiamato col grado
di Tenente Colonnello, fu assegnato
al 41° gruppo di bombardamento
con sede a Rodi. Da questa sede con
Ettore Muti compì il 18 Ottobre 1940
il bombardamento delle isole petrolifere
del Barhein nel Golfo Persico. Il
4 Luglio 1941, sul cielo del Mediterraneo,
veniva attaccato e periva in
combattimento. Medaglia d’Oro alla
Memoria.
Ten. Bersagliere
Domenico Bolognesi
Era nato a Forlì nel 1886. Si arruolò
nei Bersaglieri e prestò servizio
attivo al 4° Bersaglieri. Già appassionato
del volo entrò a far parte delle
squadriglie aeree costituite durante la
prima guerra mondiale. Compagno di

figure da ricordare a cura di Mario Galante
molti assalti con Baracca, raggiunse
anche la Francia dove i nostri stavano
combattendo. Nel settore italiano di
Bligny conseguì per le sue ardimentose
azioni tre riconoscimenti francesi.
Morì durante un collaudo a Santa
Marinella di Roma nel 1930, alla vigilia
di essere promosso Generale.
Cap. Bersagliere Arturo
Mercanti
Era nato a Milano il 15 Aprile
1875 da genitori bresciani. Appassionato
di automobilismo, fu fra i primi a
studiare il fenomeno aeronautico e nel
1908 volò anche coi fratelli Wright
(non pilota) e organizzò in Italia le
prime manifestazioni aeronautiche.
Ufficiale dei Bersaglieri, allo scoppio
della grande guerra viene richiamato
all’11° Bersaglieri e fu ferito due volte.
Promosso Capitano nel 1917, chiese
di prendere il brevetto di pilota e di
passare in forza alle squadriglie aeree.
Nel 1919 veniva collocato in congedo
a disposizione. Continuò da civile ad
occuparsi di aeronautica e partecipò
nel 1928 alle operazioni di soccorso a
Nobile al Polo Nord. Nel 1935, oltre i
limiti di servizio, otteneva di essere richiamato
per l’Etiopia dove gli veniva
assegnato un incarico nell’autogruppo.
A guerra ormai conclusa, in servizio
su un treno fra Addis Abeba e Dire
Dawa, subiva un assalto di bande irregolari.
Cadeva colpito a morte e alla
sua memoria gli veniva conferita la
Medaglia d’Oro il 6 Luglio 1936.
S. Ten. Bersagliere
Aurelio Liotta
Nato a Zafferana Etnea (Ct) il 9
Giugno 1903 assolse agli obblighi di
leva nell’8° reggimento Bersaglieri
quale Ufficiale di complemento. Nel
1925 ottiene il passaggio in Aeronautica
come pilota da caccia. Promosso
Tenente frequenta la Scuola di Navigazione
Aerea di alto mare, con la
successiva assegnazione a reparti dell’Egeo.
Nel 1935, col grado di Capitano,
comanda la 103ª squadriglia da
caccia in A.O.I. e nel 1937 un gruppo
in Spagna. Promosso per meriti di
guerra nel 1941, dopo aver comandato
un gruppo al 4° Stormo “Baracca”
e svolto funzioni al Tribunale Militare,
ritorna alla Stormo come comandante
e opera sui cieli di Malta.
Per le azioni sul Mediterraneo e a
Malta dove trova la morte il 25 Ottobre
1941, gli viene conferita la Medaglia
d’Oro. È accreditato di cinque
vittorie.
Ten. Bersagliere Renato
Sandalli
Renato SANDALLI nasce a Genova
il 25 Febbraio 1897; Sottotenente
dei Bersaglieri di complemento dal
Febbraio 1916, transita per merito di
guerra nel Servizio Permanente nel
Novembre 1916 (è stato insignito anche
di due Medaglie d’Argento ed
una di Bronzo al Valor Militare). Viene
nominato pilota di aeroplano nel
Gennaio 1921 e pilota militare nell’Ottobre
successivo. Dal Maggio
1922 al Giugno del 1924 ha fatto parte
del Comando Scuole Aviatori di
Capua del 3° Raggruppamento aeroplani
da ricognizione e della 131ª
Squadriglia di Ciampino; nell’Ottobre
del 1923 ha cessato di appartenere ai
ruoli del Regio Esercito per entrare in
quelli del Corpo di S.M. della Regia
Aeronautica. In periodi successivi ha
ricoperto vari incarichi presso il 2°, il
35

figure da ricordare a cura di Mario Galante
21° Stormi della R.A. del 1° Stormo
della Scuola Caccia dell’Ufficio di
S.M. della R.A.; dall’Ottobre 1934 al
Settembre 1936 ha comandato il 9°
Stormo da bombardamento; dall’Ottobre
1936 al Settembre 1937 è stato
responsabile dell’Aeronautica dell’Africa
Orientale. Dal Gennaio 1939
al Gennaio 1949 ha comandato il 1°
Centro Sperimentale della R.A. per
passare poi all’Aeronautica dell’Albania
e quindi allo Stato Maggiore come
Capo della Segreteria Tecnica. Alla
caduta del fascismo, entra nel Gabinetto
Badoglio come Ministro dell’Aeronautica,
incaricato anche delle
funzioni di Capo di Stato Maggiore
della R.A. Dopo la fine della guerra è
stato comandante della 1ª Z.A.T. dal
1949 al Settembre 1951. Ha presieduto
la Sezione aeronautica del Consiglio
Superiore delle Forze Armate dal
Dicembre 1954 al Febbraio 1955. È
morto a Roma il 23 Ottobre 1968.
Maresciallo M.”A”. Viola
Alfredo
Il 7 Gennaio 2011 è mancato un
Bersagliere del quale ho sempre ammirato
la fierezza che lo contraddistingueva
anche nella vita borghese,
si tratta del comm. M.A. Alfredo Viola,
nato a Palermo il 29 Luglio 1914.
A metà anni settanta, in quiescenza,
aveva accettato di far parte del Consiglio
della Sezione ANB di Bolzano e
la sua collaborazione aveva portato
tranquillità e serenità anche nei rapporti
con le Autorità militari e civili.
Fino al 1988, anno in cui dovetti
lasciare ogni incarico per problemi
di salute, avevo avuto modo di apprezzare
il suo comportamento riservato
e mai invasivo, non molto loquace,
ma attento interlocutore e
amichevole con tutti, anche quando
contribuiva a ripristinare paletti o a
togliere barriere che non avevano più
motivo di sussistere.
Anche se orgoglioso del suo passato
militare, riteneva di aver compiuto
solo il suo dovere: eclettico ed
ottimo atleta nella corsa, marcia, ciclismo,
motociclismo e nella scher-
36
ma, spada e fioretto, ed eccellente in
ogni incarico o gestione di servizi.
Sempre orgoglioso e fiero di sentirsi
bersagliere ed anche se assegnato al
4° Autocentro alla dipendenze del IV
C. d’A. Alpino, aveva sempre rifiutato
di cambiare fiamme e copricapo
con i simboli alpini.
A fine lavori del Consiglio, alle
volte raccontava di aver sempre contribuito
a far apprezzare il servizio delle
Forze Armate e a tutelare e migliorare
l’immagine della nostra Associazione.
I termini che egli usava erano precisi
ed appropriati come si usa nelle
definizioni tecniche. I racconti erano
sempre molto stringati e non è mai
accaduto che parlasse di sé stesso,
anche quando avrebbe potuto riscuotere
un apprezzamento personale.
Una sera ci parlò dell’aspra vita
nei campi di prigionia e della durezza
dei metodi usati dagli inglesi, ricordando
che, incolonnato con moltissimi
altri prigionieri, aveva dovuto percorrere
a piedi lunghe distanze nel
deserto senza cibo e senza acqua e di
quando, avendo scorto a margine del
percorso alcune pozzanghere d’acqua
provocate da un improvviso ed abbondante
acquazzone, avevano tentato
di inzuppare alcuni fazzoletti per
poter inumidire le labbra, ma che erano
stati strappati loro con violenza, e
sottoposti a pesanti angherie.
Raccontava che nel campo di concentramento
ricevevano pochissimo cibo
e acqua, e gli inglesi adottavano
modi raffinati per demolire l’orgoglio
e la fierezza dei loro prigionieri: li obbligavano
a riempire una carriola di
sabbia con il cucchiaio, a svuotarla in
un altro posto per poi riempirla e riportarla
nel luogo dove l’avevano prelevata.
L’unico modo per avere un po’ di
sollievo consisteva nel riuscire a procurasi
delle pulci o cimici che alcuni
prigionieri tenevano preziosamente celate
in scatolette di lucido per scarpe e
che cedevano in cambio di qualcosa di
valore poiché, marcata visita, chi veniva
trovato con pulci o cimici veniva
immediatamente ricoverato in infermeria,
ove le vessazioni erano minori.
Dalla sua “Cartella personale” ho
appreso che era stato catturato il 5 Febbraio
1941 nella battaglia di Agedabia,
ma che il 18 Aprile 1941 era fuggito
carpendo una motocicletta incustodita
ed aveva raggiunto le linee italiane.
Con grande generosità e dignità si è
comportato fino a che la frattura del femore
e le complicazioni dovute all’età
non lo hanno piegato: ci ha sempre accolto
a braccia aperte ed avendo acquisito
coscienza della situazione nella
quale si trovava mi disse: Ferrarin, prima
che io me ne vada, sappi che l’unica
cosa di cui ho bisogno è l’affetto e
gli amici come te me ne danno tanto.
Io lo ricorderò per la generosità, il
suo amore per la Patria e il fortissimo
sentimento di appartenenza al Corpo
dei bersaglieri! Alla S. Messa in suo
suffragio era presente il Comandante
del 2° Reparto Autocentro delle
Truppe Alpine, alcuni ufficiali, sottufficiali
e semplici militari; un Maresciallo
ha disposto il picchetto
presso il feretro e coordinato il cerimoniale
alla presenza dei Labari delle
Associazioni: Paracadutisti e Sottufficiali
d’Italia; un folto gruppo di
bersaglieri della Sezione provinciale
di Bolzano e delle Sezioni ANB del
Trentino ha testimoniato la nostra solidarietà
ai famigliari.
Adelino Ferrarin, Presidente
regionale T./A.A.

amarcord
L’epopea del 19°
reggimento Bersaglieri e
l’aiuto delle donne di
Bolzano Bellunese
Dal Febbraio del 1917 il 19° Reggimento
Bersaglieri aveva assunto la
difesa di tutto il fronte dell’Alto Degano,
in Carraia, quale estrema sinistra
della 26° Divisione.
Dopo i fatti di Caporetto, il 28 Ottobre
1917 il Reggimento aveva ricevuto
l’ordine di ripiegare su Casera
Razzo (valle del Piave) a protezione
del fianco delle colonne in ritirata.
Successivamente gli fu ordinato di
raggiungere Vittorio Veneto transitando
per Forni di Sopra, passo della
Mauria, Ponte nelle Alpi.
Giunto a Longarone dopo marce
estenuanti, continui combattimenti,
notti all’addiaccio sotto la pioggia e
neve, senza mangiare, trovò la valle
del Piave completamente ostruita da
carriaggi e reparti militari.
Longarone rigurgitava di armati:
c’era la Brigata Lazio, la Brigata
Reggio, alcuni battaglioni Alpini, il
48° Battaglione dell’ 8° Reggimento
Bersaglieri, una parte dell’11° Reggimento
Bersaglieri, molte batterie di
artiglieria, reparti di milizie territoriali
del genio, soldati di tutte le armi,
sbandati e senza reparto.
Dalla Valle del Vajont stavano arrivando
gli austriaci provenienti da
Maniago.
Il Reggimento fu impegnato in
combattimento per impedire l’attraversamento
del fiume Piave. Longarone
era diventata una trappola. Il nemico
era ormai giunto a Ponte nelle Alpi.
Il Reggimento, ormai dato per disperso,
decise di sottrarsi alla prigionia
passando attraverso i monti per Pian
Taiada (monte Cimon) e per Forcella
Tanzon (quota 1850) per scendere lungo
la Valle dell’Ardo a Bolzano Bellunese.
La marcia fu dura, asprissima, in
terreno difficile e scosceso, con la neve
alta nella tormenta e la notte buia.
I bersaglieri, in mancanza di quadrupedi,
portavano tutto l’armamento
in spalla.
Giunto a Bolzano Bellunese al-
l’imbrunire del giorno dopo, il comandante
del Reggimento Ten. Col. Alvise
Pantano venne informato che il nemico
aveva invaso Belluno e stavano per
far saltare in aria il ponte sul torrente
Cordevole nei pressi di Sedico per arrestare
l’avanzata nemica. Si precipitò
per ritardare lo scoppio della mina.
Prima di partire, avendo visto alcune
donne del paese che si erano avvicinate
ai bersaglieri, le pregò di
procurare dei viveri e di offrirli ai reparti
che stavano arrivando. Naturalmente
non faceva affidamento sull’esito
della richiesta. Scrisse nel suo
diario:”Seppi poi dagli ufficiali del
reggimento che quei poveri contadini
portarono ai bersaglieri pane, sacchi
di castagne, e ceste di mele, e perfino
un vinello di canne e cioè tutto quello
che potevano dare. E di ciò serbo
sempre grande riconoscenza per quei
generosi montanari”.
Fu proprio grazie all’aiuto della
popolazione che i soldati poterono
continuare la marcia verso Feltre, Cismon
del Grappa e a Rosà, in provincia
di Vicenza. Dopo pochi giorni di
riposo, il reggimento era di nuovo al
fronte a Cavazuccherina, sul Piave. Il
ricordo di questi eventi è stato celebrato
con un raduno provinciale il 12 e 13
Giugno 2010 a Bolzano Bellunese.
Dalla Relazione
del Pres. Prov.le Alvise Pantano
Caserta 28 Novembre
2010 trentacinque anni e
non si direbbe - 80°
Corso A.U.C. Caserta:
Luglio - Dicembre 1975
Il nostro è stato l’ultimo Corso
A.U.C. di Bersaglieri che ha calpestato
a passo di corsa i viali della caserma
“Ferrari Orsi” di Caserta. Dal successivo
i Fanti Piumati sono stati trasferiti
in quel di Cesano (Roma).
Nell’occasione del Raduno Nazionale
di Firenze del 2005 c’eravamo
“ricompattati”. Da allora un bel
gruppo, circa il 70% della Compagnia,
è orgoglioso di partecipare ai
Raduni Nazionali.
Abbiamo organizzato incontri “locali”,
tra i più vicini geograficamente,
e altri in diverse città hanno interrotto
le lunghe distanze temporali tra un
Raduno Nazionale e l’altro. Ci siamo
sentiti sempre più vicini: telefonate e
molte mail hanno contribuito a mantenere
costanti i nostri rapporti.
Al nostro fianco, anzi alla nostra
testa, c’è sempre stato il nostro Comandante
di Compagnia, il Capitano
Angelo AGATA, ora Generale in pensione.
Per noi rimane il “nostro Capitano”,
colui che ci ha introdotto nel
mondo dei Bersaglieri. Ci aveva accolto
con modi apparentemente duri e
severi ma al tempo stesso con un animo
paterno. Aveva un compito arduo:
darci un’educazione militare, senza
mai dimenticarne la parte umana, aiutandoci
a diventare “uomini” capaci
di affrontare la vita. Certo, caratterialmente
non eravamo tutti uguali per
cui ognuno reagì a suo modo, ma non
possiamo negare quanto siano state
formative le sue parole e i suoi “cazziatoni”.
Sicuramente ci ha fatto sentire
“uomini” pronti a guardare sempre in
37

amarcord
volto il proprio interlocutore con fierezza
e dignità.
Dopo trentacinque anni (eravamo
giunti a Caserta nel Luglio del 1975)
non abbiamo resistito all’irrefrenabile
desiderio di rivisitare i luoghi che
ci hanno visto divenire Bersaglieri
per la vita, così il 28 Novembre 2010,
dopo un’accurata organizzazione, ci
siamo rivisti con il solito ardore bersaglieresco
per la visita alla caserma
“Ferrari Orsi”. Contestualmente gran
parte di noi, arrivando il giorno prima,
ha potuto dedicarsi alla visita
delle bellezze del luogo.
In questi piacevoli incontri ci segue
gran parte delle nostre famiglie.
Le nostre “Bersagliere ad honorem”,
con lo stesso spirito bersaglieresco
trasmesso dal nostro entusiasmo,
hanno subito fraternizzato e costituito
un gruppo compatto quasi quanto il
nostro. A loro va il nostro ringraziamento
poiché hanno condiviso il nostro
entusiasmo. Grazie ”sorelle di
piume”!
Domenica 28, di buon mattino,
abbiamo fatto l’ingresso alla “Ferrari
Orsi”, non più Scuola Truppe Meccanizzate
e Corazzate ma sede del
Comando della Brigata Bersaglieri
Garibaldi. Un Ufficiale di servizio
alla caserma ci ha accompagnato in
visita al Circolo Ufficiali, alla piscina,
alla palestra e ai locali delle camerate
dove, nel lontano 1975, avevamo
alloggiato per sei mesi e ci ha
illustrato le nuove dotazioni di armi
portatili, arredi da campo, mezzi ed
attrezzature radio.
Per dare più ampio risalto all’evento,
la Brigata, per gentile con-
38
cessione del Comandante, il Generale
Giuseppenicola TOTA, ci ha “donato”
un’esibizione della Fanfara.
Dopo un breve concerto la Fanfara
ci ha guidato di corsa dalla nostra
vecchia Compagnia alla piazza d’Ar-
mi. Inquadrati (con qualche chilo e
anno in più) sulle note del Passo di
corsa, abbiamo seguito correndo tutti
insieme il nostro Comandante di allora
Capitano/Generale Angelo AGA-
TA. È stata una sensazione particolare
che con le parole non si riesce a
descrivere.
Inutile rilevare negli occhi di tutti
l’emozione, la gioia e il ritorno ad un
lontano e mai dimenticato passato e
sognare la possibilità di fermare il
tempo per qualche ora per godere appieno
dello stare ancora tutti insieme.
Come dicevano in un Carosello degli
anni sessanta “Il tempo passa e va”,
tutto è passato ed andato via. Naturalmente,
alla fine, ci siamo concessi una
lauta libagione prima di abbracciarci e
salutarci con un arrivederci a presto.
Alla Brigata Garibaldi e a tutti coloro
che si sono prodigati per farci vivere
ore meravigliose va il nostro ringraziamento
sincero e di cuore.
Ringraziamenti particolari vanno
al Comandante, Generale Giuseppenicola
TOTA (ora destinato ad altro
incarico), che ci ha consentito di realizzare
un sogno mai sopito e al nostro
Comandante di compagnia, Generale
Angelo AGATA (ricordato da
noi tutti come il nostro Capitano).
Concludiamo con un triplice hip
hip hurrà per la 2ª Compagnia Monte
Lungo - 80° Corso A.U.C.
Giuseppe Bodi
Così ho visto la morte
Solo adesso mi decido a descrivere
la morte così come l’ho vista, molto
da vicino, quando avevo vent’anni.
Ora ne ho ottantasei, e non credo mi
manchi molto per tornare definitivamente
ad incontrarla, ma quel ricordo
è ancora vivo nella mia mente.
Mi trovavo a Busseto il 26 Aprile
1945, ed ero in ritirata insieme ai
miei compagni del 4° battaglione del
Terzo R.S.I., quando un’imboscata ci
sorprese. I fischi dei proiettili sulle
nostre teste non erano un buon avviso.
Venni ferito una prima volta da un
proiettile che trapassò la parte destra
del gluteo per uscire dalla coscia sinistra:
me ne resi conto perché il sangue
colava, ma il proiettile non aveva
leso le ossa, quindi il dolore era appena
percettibile. Cercai di adagiarmi
sul fondo del camion quando partì
una seconda raffica ed un proiettile
mi sfiorò l’ano ed un grosso peso mi
cadde addosso: era il Tenente Uliana
colpito a morte.
Non ebbi nemmeno il tempo di
rendermene conto perché la seconda
ferita, non visibile ai soccorritori,
provocò una grave dispersione di
sangue e ripetuti svenimenti; nei pochi
attimi di lucidità percepii un’altra
raffica ed un elmetto mi risparmiò
una nuova ferita; poi mi sentii sballottare
e persi i sensi.
Mi ritenevo già morto e non ricordo
se in quel momento o dopo mi
venne in mente la strofa di una poesia
imparata a scuola “Chi per la Patria
muor, vissuto è assai”.
In questo stato d’incoscienza, ebbi
una visione celestiale: un cielo
limpido, di un azzurro chiaro, un silenzio
assoluto e nessun dolore, ero
leggero come una piuma e provavo
una sensazione meravigliosa di pace
e serenità.
Per quanto tempo non lo so, è difficile
dire quanto sia durato, perché
ad un certo punto, un piccolo ronzio
ha interrotto il magnifico silenzio.
Erano parole? Non capivo. Il silenzio
era interrotto da voci che diventavano
via via più chiare, una in particolare:

amarcord
quella di un prete che mi teneva in
braccio e chiedeva una barella.
Con la barella sistemata in qualche
modo sul cofano di una jeep, mi
ritrovai in un ospedale da campo sotto
un tendone per una prima medicazione.
Poi fui trasportato in un altro
ospedale da campo meglio attrezzato
per finire in ambulanza all’ospedale
per prigionieri di guerra.
Qui il decorso è stato lungo, oltre
due mesi, e questo a causa della posizione
della ferita, ma sono stato curato
bene e con delicatezza ed infine il
cibo era finalmente “ottimo e abbondante”;
ripresi le forze necessarie per
affrontare la mia ultima penosa tappa
prima della fine della guerra: il campo
di concentramento di Coltano.
Era un campo di concentramento
gestito da inglesi e le angherie e prepotenze
si sprecavano e l’unico cibo
era qualche barbabietola. A tutti ha
lasciato un pessimo ricordo.
Poi giunse Ottobre e la liberazione.
Avevo appena compiuto ventuno
anni.
Ermes Zanuso Bersagliere
combattente della R.S.I.
Daghela avanti un passo
Parlare dell’Unità d’Italia in occasione
del 150° anniversario è certamente
doveroso, ma di sicuro non è
di poco conto. Il Risorgimento è stata
una parentesi della storia nazionale
lunga e complessa, non facilmente
sintetizzabile in un paio di paginette.
Tanti furono i protagonisti, tante le
speranze e, soprattutto, tante e diversificate
le soluzioni auspicate da vari
movimenti per realizzare l’Unità.
Vi erano i federalisti repubblicani
mazziniani, i rivoluzionari garibaldini.
i federalisti giobertiani e, naturalmente,
i cavouriani che si adoperavano
per un unico Stato monarchico.
Alla fine tutti (inclusi Mazzini e Garibaldi)
si convinsero che l’unica via
per un’Italia libera e unita era quella
abilmente seguita dal Conte Camillo
Benso di Cavour.
È in questa variegata cornice che
migliaia di giovani entusiasti pagaro-
no con la vita la loro passione per
l’indipendenza nazionale. Non si può
ignorare, però, che accanto a questi
giovani che affrontavano rischi, privazioni,
carcere e spesso condanne
alla pena capitale, vi furono anche
tante donne italiane; non solo quelle
storicamente più note quali: Cristina
Trivulzi di Belgioioso, Bianca De Simoni
Ribizzo, Virginia Oldoini contessa
di Castiglione ed altre, ma soprattutto
le tantissime madri, spose.
sorelle e figlie che ebbero a soffrire
per i loro uomini e che, sovente, li seguirono
anche sui campi di battaglia.
Ad una di queste figure femminili,
ignote ai più, era dedicata, a quei tempi,
la canzone “La Bella Gigogin”.
Si tratta di una briosa ed orecchiabile
canzoncina del nostro Risorgimento
che nonostante l’età,
viene ancora cantata, ed è una delle
preferite nei reparti Bersaglieri perché
ben si attaglia alla loro vivacità
e al loro ritmo di marcia pari 140
passi al minuto.
Il termine “Gigogin” nacque nel
corso della 1ª Guerra d’indipendenza
(1848-49), mentre la composizione
musicale venne elaborata dieci anni
dopo dal Maestro Paolo Giorza che la
presentò a Milano, al Teatro Carcano,
il 31 Dicembre 1858.
Il brano musicale è una ballata
(polka) che i milanesi poi intonarono
1’8 Giugno 1859 (2ª Guerra d’indipendenza)
in occasione dell’ingresso in
città delle truppe franco-piemontesi,
identificando nella Bella Gigogin l’Italia
col suo desiderio di libertà. I bersaglieri,
che già combattevano a Palestro
e Magenta, la fecero propria dedicandola
alle vivandiere dei loro Reparti.
Per molto tempo mi ero chiesto se
questa ragazza (la Bella Gigogin) fosse
realmente esistita o se il termine
stava solo a celare il nome Italia (vietatissimo
a Milano al tempo degli Austriaci).
Infatti il ritornello daghela
avanti un passo era un chiaro invito
all’Armata Sarda ad attraversare il Ticino
e cacciare le truppe austro-ungariche
dalla Lombardia e dal Veneto.
Dopo alcune ricerche storiografiche
mi sono imbattuto nel libro scritto
dal Generale bersagliere Luigi Bonifazi
Quelli della Breccia, dove ho
trovato alcune interessanti annotazioni
storiche su questa eroina del nostro
Risorgimento.
Marzo del 1848 (Cinque giornate
di Milano e 1ª Guerra d’indipendenza),
alcuni Reparti piemontesi, entrati
in città mentre gli austriaci l’abbandonavano,
videro uscire da sotto le
barricate a Porta Tosa una fanciulla
tremante di freddo. Era vestita con un
giubbotto militare, stivaloni e una larga
gonna. Bellissima. A chi le chiedeva
chi fosse, rispondeva -“Teresina”
- (che nel linguaggio segreto dei
patrioti cospiratori stava per “Italia”).
Nessuno seppe mai il suo vero nome,
ma i Bersaglieri l’adottarono subito
col vezzeggiativo piemontese di “Gigogin”
che, per l’appunto, sta per
“Teresina”. Era fuggita di Collegio
per correre sulle barricate a combattere
e, grazie, alle sue insistenze era
riuscita a farsi arruolare nel 6° Battaglione
Bersaglieri Volontari Lombardi
di Luciano Manara.
Un giorno le venne dato l’incarico
di portare un messaggio urgente al
Colonnello Alessandro La Marmora
ed in tale occasione conobbe Goffredo
Mameli (autore del nostro Inno
39

amarcord
Nazionale). Tra i due nacque, quasi
all’improvviso, un amore limpido ed
intenso che purtroppo durò poco
(l’anno seguente Mameli cadrà a Villa
Spada in battaglia per la difesa della
repubblica Romana).
Si narra che una sera Gigogin,
mentre si recava ad un appuntamento
con il suo Goffredo, si accorse che
questi era pedinato da agenti nemici
ed allora, per salvarlo, attirò su di sé
l’attenzione strappando manifesti dal
muro e imprecando contro gli austriaci.
Venne arrestata e ricondotta in
collegio. ma Mameli era salvo. Tosto
viene liberata da un “commando” di
Bersaglieri scelti personalmente da
La Marmora.
La Gigogin, ormai in organico al
6° Battaglione Bersaglieri, svolgeva
le mansioni di vivandiera e di infermiera.
Partecipò alla battaglia di Goito
ed ella stessa curò la ferita alla mascella
di Alessandro La Marmora.
Voleva partecipare alla difesa della
Repubblica Romana (creata dai romani
che si erano ribellati al Papa)
insieme al suo Goffredo ed al suo primo
Comandante (Luciano Manara),
ma la morte di entrambi e la sconfitta
di Garibaldi la dissuasero dal partire.
Sei anni dopo morì anche Alessandro
La Marmora in Crimea e fu un altro
duro colpo per la Gigogin che si sentì
orfana dei suoi eroi.
Ai primi di Maggio del 1859
scoppia la 2ª Guerra d’indipendenza
e la bella Gigogin riparte volontaria
per il fronte. Viene avvistata da molti
prodigarsi sul campo di battaglia per
portare soccorso ai feriti, portare munizioni,
addirittura incitare un plotone
all’assalto.
È stata vista per l’ultima volta sul
Colle di S. Martino tra il fumo della
battaglia, poi di questa ragazza ardente
e coraggiosa, che ha così bene raffigurato
la donna italiana del Risorgimento,
non se ne sa più nulla. Continua però a
vivere nei reparti Bersaglieri attraverso
questa bella canzone che la cantano da
150 anni e che sarà ancora cantata dalle
future generazioni di fanti piumati.
Umberto Calamida
40
Il Presidente della Sezione ANB
di Udine, Adriano Bidin, ha inviato
in Redazione questo interessante
Diario del Bersagliere S.Ten. Luigi
Samarelli, classe 1920, già del 3°
reggimento in Russia. Il manoscritto
Il Presidente della Sezione ANB di Udine
Adriano Bidin alla consegna di un attestato
di Benemerenza al Bersagliere Luigi
Samarelli.
è stato redatto recentemente e ricostruisce
le operazioni dal Luglio
1941 sino a Ottobre del 1942 quando,
per ferita in combattimento, riuscì
a rientrare poco prima della tragica
battaglia di Natale.
Anche noi riteniamo che la pubblicazione
del Diario potrebbe risultare
utile veicolo per fargli incontrare
quei bersaglieri che comandava,
i superstiti ovviamente.
Un evento magnifico e di grande
espressione di fratellanza.
Luigi Samarelli
Un bersagliere in Russia
(1941-42)
Doveva essere un atto di presenza
Non so da dove cominciare. I ricordi
si affollano disordinatamente
nella memoria anche se chiari e incancellabili
malgrado i 66 anni trascorsi.
Forse seguendo gli appunti in
mio possesso riesco a collocare i vari
episodi con una certa linea cronologica.
Può darsi che qualche data o
qualche località non sia esatta, ma
ciò non credo possa influire sul racconto.
Debbo iniziare dal lago di Garda
e precisamente Torri del Benaco, da
dove il 24 Luglio 1941 siamo partiti
con destinazione Russia con la convinzione
che l’intervento delle truppe
italiane doveva essere poco più che
un atto di presenza...
Questo accenno polemico rimane
l’unico anche se ci sarebbe ancora
molto da dire. Facevo parte del XXV
battaglione del terzo reggimento bersaglieri
e qui con orgoglio voglio ricordare
che questo reggimento è il
solo in Italia ad avere tre medaglie
d’oro alla bandiera di cui due per la
campagna in Russia.
Dopo aver percorso il tragitto in treno
fino a Borsa (Ungheria) e poi a piedi
o in camion, arrivammo a Novembre
senza aver incontrato notevoli resistenze
e, ciò che più contava, il mio plotone
era ancora completo ed integro.
Avevamo oltrepassato centri importanti
come Gorlovka e Stalino. Il
3 Novembre (la data è precisa in
quanto appare nel documento allegato
ad una decorazione al valore conferitami)
ci trovavamo nella zona mineraria
del Donetz - Rykowo, dove i
Russi avevano interrotto la loro ritirata.
Il mio Capitano mi diede l’ordine
di proseguire in avanscoperta col mio
plotone. Improvvisamente presso la
Balka Chanjaja venimmo investiti da
un violento fuoco di mortai e artiglie-

amarcord
ria che ci costrinse ad arrestarci buttandoci
a terra.
Poco dopo sentii una voce implorante
chiamarmi: era il Bersagliere
Alfonso Albanese colpito all’addome.
Strisciando poiché il fuoco del nemico
continuava, mi avvicinai: percepii
solo flebili lamenti. Riuscii ad afferrarlo
per un piede con l’intento di
portarlo indietro al riparo. Mentre
operavo in tal senso mi accorsi che
era morto. Ancora oggi nel ricordare
questo tragico episodio mi si stringe il
cuore dolorosamente: era il primo
Bersagliere del mio plotone morto
mentre cercavo di soccorrerlo. In quest’azione
altri miei bersaglieri furono
feriti ma non gravemente. Personalmente
oggi dopo tanti anni non ricordo
in particolare altri nomi, ma Albanese
non sarà mai cancellato dal tempo.
Mi venne riferito che l’avevano
sentito dire: “non si avvicini signor
Tenente, qui vi ammazzano”.
L’inverno, il tanto temuto inverno,
era iniziato.
Dopo aver superato Orschenikidze,
ai primi di Dicembre arrivammo a
Stanzia Rassypnaya.
Neve e freddo oltre ai 40° sotto
zero: con tutto il battaglione occupammo
le case dove erano rimasti
pochi civili, donne e anziani, come
caposaldo tenendo a turno squadre di
bersaglieri all’esterno. Il fronte da
noi presidiato era costituito da una linea
di paesi, distanti qualche chilometro
l’uno dall’altro, ed ogni paese
era difeso da un battaglione.
Ovviamente tra un paese e l‘altro
c’erano sempre neve e gelo. Ho dettagliato
la situazione a chiarimento di
quanto successe la notte di uno dei
primi giorni di Dicembre.
Con la mia compagnia ero schierato
sul lato nord-est del paese ed il
mio plotone copriva l’ultima parte del
cerchio. Alla mia sinistra c’era un
vuoto: da quella parte i Russi non
avrebbero potuto arrivare. Verso le
22.00 decisi di fare un giro d’ispezione
ai miei bersaglieri nelle postazioni.
Mentre finivo il giro vidi nel buio
le ombre di una colonna di uomini
che camminava nello spazio vuoto
dello schieramento. Pensai fossero i
bersaglieri dell’altra compagnia che
era posizionata (dopo il vuoto) alla
mia sinistra. Sicuro di ciò, mi avvicinai
chiamando il nome della compa-
Prigionieri in Russia avviati alle retrovie
Come si marcia nel fango russo!
gnia. Arrivai ad incrociare la parte finale
della colonna e in quel momento
vidi una figura buttarsi a terra. Imprudentemente,
senza alcun sospetto, mi
avvicinai: era un soldato russo a terra
con il fucile puntato al mio stomaco.
Ero spacciato. Udii però una voce che
gridava: “Camerati Camerati” Era un
povero soldato russo stanco di fare la
guerra che voleva darsi prigioniero.
Diedi l’allarme agli altri reparti, lo disarmai
e lo portai dove erano i miei bersaglieri
che lo accolsero come fosse
uno dei loro offrendogli da fumare delle
sigarette che pur scarseggiavano.
Più tardi seppi che la colonna di
Russi che avevo incontrato era arrivata
al centro del paese dove c’era il
comando ed aveva ingaggiato un
combattimento con perdite da ambo
le parti. Alle prime luci dell’alba i
Russi si ritirarono non lasciando traccia,
portandosi via morti e feriti. Certamente
avevano spie e sostenitori nel
paese i quali li avevano informati del
“buco” nel nostro schieramento.
Per quanto mi riguarda questa è stata
una delle tante volte in cui avrei potuto
lasciarci la pelle; bastava premere
il grilletto: non era il mio momento.
25 Gennaio 1942 Stanzia Rassypnaya
ore 6.00: spunta l’alba e incomincia
una musica infernale; cannoni,
mortai ed altro vomitano ferro sulle
nostre postazioni.
Contemporaneamente migliaia di
soldati russi si avvicinano al paese. Lo
strano è che i colpi dell’artiglieria arrivano
a una cinquantina di metri davanti
alla nostra linea mentre i soldati russi
si fermano in piedi sulla neve ad una
distanza tale che le nostre armi (mitragliatrici
e fucili) non potevano colpirli.
L’attacco al nostro caposaldo aveva il
solo scopo di tenerci impegnati mentre
l’offensiva si svolgeva alla nostra sinistra
dove un paese era presidiato, sempre
a caposaldo, da un altro battaglione
del nostro reggimento.
Queste giornate mi riportano alla
mente una persona che molto, ma
molto raramente si incontra nella vita;
il cappellano del reggimento, Don
Giovanni Mazzoni, due medaglie
d’Oro di cui una alla memoria, figura
leggendaria ed indimenticabile.
Venne ucciso durante la Battaglia di
Natale mentre cercava di soccorrere
alcuni bersaglieri rimasti feriti. Lo
ricordo con grande stima e affetto
perché alcuni giorni prima della sua
morte mi aveva confessato e comunicato
parlandomi come ad un fratello
e ispirandomi una eccezionale serenità
data la situazione che stavamo
vivendo.
L’attacco dei Russi al nostro settore
nel complesso non era riuscito
ed approfittando di una giornata di
sole dopo un paio di giorni di tempesta
di neve, il nostro battaglione partì
al contrattacco per conquistare alcune
alture che sovrastavano il paese e dalle
quali i Russi avrebbero potuto facilmente
colpirci. Questa manovra
riuscì perfettamente senza alcuno
scontro fisico con le truppe russe ma
sotto un incessante bombardamento
di mortai. Malgrado l’intenso fuoco
non subimmo rilevanti perdite: mentre
avanzavamo in ordine sparso vedevamo
a brevissima distanza comparire
sulla neve decine di chiazze
41

amarcord
Il “Terzo” occupa Statino
Trofeo di guerra
nere senza alcuna conseguenza; le
pericolose schegge dei proiettili dei
mortai venivano inghiottite dalla alta
coltre bianca e questo effetto suscitò
in tutti noi allegria e naturalmente gli
sfottò di tutti i bersaglieri: grandi uomini
e grandi soldati.
Nei nostri reparti in qualsiasi circostanza
in testa alla compagnia avanzava
il Capitano, in testa ai plotoni i
Tenenti o Sottotenenti e dopo i bersaglieri.
Nessuno rimaneva indietro per
paura od altro motivo. Personalmente
non mi giravo mai per controllare e incitare;
ero sicuro di averli tutti vicino
e pronti ad ubbidire a qualsiasi ordine.
Questi erano i bersaglieri italiani.
Grande spirito di corpo, fieri di portare
quel piumetto che incuteva rispetto
e paura ai soldati nemici. Non solo in
Russia. Nei pressi del Sacrario militare
italiano quota 33 El Alamein si può
leggere: “ Il soldato tedesco ha stupito
il mondo; il bersagliere italiano ha
stupito il soldato tedesco” firmato
Rommel. Evidentemente il generale
Rommel se ne intendeva di soldati.
Una medaglia d’argento sul
campo, ma non per il burocrate
L’inverno aveva bloccato l’avanzata
delle nostre truppe ma appena fu
42
possibile, verso i primi di Maggio, lasciammo
Stanzia R. per riprendere la
marcia verso il fiume Don. Un cimitero
con molte croci con piumetto
purtroppo era il segno della nostra
permanenza.
Ricordo alcune città attraversate e
conquistate dopo vari combattimenti
contro i Russi che opponevano una
sempre maggiore resistenza: Katik,
Perwomaika, Petropawloka, Greco Timofieski,
Iwamowka, Woroscilograd,
Millerowo, Bobroski. Il ricordo di Bobroski
è in me più vivo perché dovemmo
affrontare per la prima volta i carri
armati russi. Era il 31 Luglio, il nostro
armamento come compagnia fucilieri
era alquanto ridotto. Il plotone da me
comandato disponeva di tre fucili mitragliatoli,
moschetti individuali, bombe
a mano ed una pistola Beretta per
l’ufficiale comandante.
Tutto il battaglione avanzava in
ordine sparso su un terreno arido che
presentava ogni tanto delle profonde e
larghe spaccature tipo foibe carsiche.
All’improvviso sentimmo il rumore
inconfondibile dei cingoli dei
carri armati russi.
Una collinetta li aveva nascosti alla
nostra vista, erano tre (o quattro)
ed uno di questi si diresse verso di
noi mentre gli altri puntarono contro
altri reparti di bersaglieri.
Come accertammo in seguito, il
loro compito era quello di seminare
scompiglio e morte nel nostro battaglione
fino a quando il carburante si
fosse esaurito. Dopo di che l’equipaggio
composto da due soldati faceva
brillare all’interno una mina distruggendo
la cabina comando e suicidandosi
come i kamikaze.
Il carro che aveva noi come obiettivo
si avvicinava velocemente e i
bersaglieri, impossibilitati a fronteggiarlo
con l’armamento in loro possesso,
si rifugiarono in una di quelle
spaccature del terreno, abbastanza
larga e profonda e inaccessibile al
carro. Rimasi fermo e solo ed ora non
so spiegare cosa provai dentro di me.
Forse la rabbia per la nostra impotenza
o lo sconforto di dover ripiegare
davanti ad un mostro di ferro che pur
tuttavia era Uno e solo, mi spinse a
non accettare passivamente questa situazione:
estrassi due bombe a mano
e mi misi a correre contro il carro che
avanzava contro di me sparando raffiche
dalla mitragliatrice della torretta.
Arrivato a distanza utile, scagliai le
bombe ma immediatamente mi resi
conto dell’inefficacia delle stesse: era
un enorme carro corazzato e inattaccabile
da quelle armi.
Mi rimaneva solo una pistola calibro
nove, praticamente ero disarmato.
Il carro continuava a sparare contro
di me senza colpirmi perché non
poteva abbassare la traiettoria essendo
il bersaglio troppo sotto al carro
stesso. Questa è stata la mia fortuna.
Visto l’insuccesso dei suoi colpi il
carro armato scelse un altro bersaglio:
si diresse verso un nostro motocarro
portamunizioni schiacciandolo
e riducendolo ad una polpetta.
Nel frattempo ebbi modo di riordinare
le idee e individuare il rifugio
dei miei bersaglieri i quali vedendomi
ritornare vivo e illeso dimostrarono
la loro contentezza. Dopo qualche
ora i carri conclusero il loro compito
con gli equipaggi suicidi.
Verso sera i nostri reparti si ricompattarono
e venni convocato dal Maggiore
comandante del mio battaglione
che mi elogiò per il mio gesto di coraggio
e di incitamento e mi disse che
mi sarebbe stata conferita la medaglia
d’argento sul campo. Successivamente
però venni deluso in quanto si era
preferito concedere le decorazioni sul
campo a chi era morto o ferito nella
stessa azione. La proposta che mi riguardava
sarebbe stata inoltrata al
Ministero competente di Roma.
Riporto qui la motivazione: “Comandante
di plotone bersaglieri, nel
corso di un violento attacco di carri
armati nemici, si avventava arditamente
contro un grosso carro lanciando
bombe a mano e incitando i
propri uomini alla lotta”. Bobrosky
(fronte russo) 31 Luglio 1942.
Ma la grande sorpresa e la grandissima
delusione fu quella di vedere

amarcord
“SINTESI DEL RAPPORTO
INFORMATIVO PER IL PERIODO
DI SERVIZIO DALL’1 Gennaio 1942
al 30 Giugno 1942
ENTUSIASTA, CORAGGIOSO,
TRASCINATORE.
COMANDA EGREGIAMENTE
IL PLOTONE BERSAGLIERI
IN GUERRA.
MOLTO ATTACCAMENTO
AL REPARTO.
UFFICIALE DI SICURO
RENDIMENTO.
-----------------
RICHIAMO O ELOGI
VI ELOGIO PER QUANTO SOPRA.
T.COL.RIVOIRE ENRICO”
L’elogio al S. Tenente Samarelli
Rassipnoy. La linea nel Febbraio 1942
Katik: altri prigionieri russi della battaglia
di Natale 1941
Caduti nell’ansa del Don 31.7.1942
che quel decreto del Ministero della
Difesa con la suddetta motivazione,
stabiliva la concessione della “CROCE
AL VALOR MILITARE” e non la Medaglia
d’Argento.
Non posso certo dubitare delle parole
del mio Maggiore. Come può
qualche alto burocrate stando comodamente
a Roma declassare di ben
due gradi una Medaglia d’Argento?
Sono trascorsi tanti anni ma il dispiacere,
la delusione e il rancore
(ebbene sì, il rancore) non si sono ancora
affievoliti.
La ferita ed il rientro in Patria
Dopo il combattimento contro i
carri armati, abbiamo occupato un
settore sulla riva occidentale del Don
e precisamente, se ben ricordo in località
Satonskiy per circa una settimana.
Inaspettato giunse il sospirato
ordine di avvicendamento in quanto
prendevano posizione in linea nuove
divisioni appena arrivate dall’Italia.
Con questi rinforzi il Corpo di spedizione
(C.S.I.R.) si trasformò in un’armata
(ARMIR).
Purtroppo il cosiddetto avvicendamento
durò pochi giorni ed improvvisamente
in piena notte la tromba suonò
l’allarme: i Russi avevano attraversato
il fiume Don attaccando in forze,
sfondando un settore del fronte italiano.
Era la notte del 22 Agosto.
Partimmo sui camion in tutta fretta
e ricordo un triste particolare: nella
cabina con l’autiere, vicino a me, sedeva
un altro Tenente del mio battaglione.
Era un tipo espansivo, ma in
questa occasione non aprì bocca per
un lungo tempo e, quando gli chiesi
cosa avesse, mi rispose che presagiva
per lui una giornata sfortunata. Non
era certo un novellino perché era partito
dall’Italia ed era stato anche lui
in prima linea per circa un anno. Poche
ore dopo quel triste presagio,
venne colpito a morte, mentre era al
comando del suo plotone.
Avanzavamo sui camion verso il
fiume Don e verso il punto di rottura
del nostro fronte ma non si sapeva fino
dove i Russi erano arrivati. Per
non mettere in pericolo gli automezzi,
venne l’ordine di proseguire a piedi.
Dopo molti chilometri, attraverso
interminabili campi di girasoli, mentre
incombeva la sera, una staffetta ci
trasmise l’alt: il nemico era vicino e
dovevamo, buttarci a terra.
Il col. Aminto Caretto C.te del 3° bersaglieri
Tomba del col. Caretto
Ho ben vivo il ricordo incancellabile
di una gigantesca luna che illuminava
il campo di battaglia, ma i
Russi dove si trovavano? Evidentemente
le loro artiglierie non potevano
colpirci perché non spararono un sol
colpo mentre le loro truppe si erano
preparate, sfruttando il terreno e attendendo
il nostro assalto.
43

amarcord
Tombe di eroi del 3° e del 6° caduti durante le cruenti battaglie
Per dare una precisa idea di questo
episodio bisogna ritornare con la
memoria alla prima Grande Guerra:
erano trascorsi circa venticinque anni
e nei nostri reparti non era cambiato
nulla. Infatti, dopo aver ordinato
“Baionetta” e al grido di “Savoia” ci
scagliammo di corsa verso i Russi
che ci attendevano al riparo e che facilmente
ci massacrarono con le loro
mitragliatrici e coi micidiali fucili Parabellum.
Alcuni nostri reparti arrivarono
al contatto fisico ingaggiando
una lotta corpo a corpo usando anche
il calcio del moschetto.
Avevo fermato il mio plotone e,
mentre cercavo di rendermi conto
della situazione (era ormai buio), il
mio Sergente, a terra come tutti gli
altri, urlò: “Signor tenente si butti a
terra, le pallottole fischiano da tutte
le parti”. Istintivamente mi piegai
sulle ginocchia e quasi contemporaneamente
una scossa elettrica alla
coscia destra mi scaraventò a terra.
Con la mano esplorai la parte colpita
e la ritrassi sporca di sangue: una
44
pallottola era penetrata poco sotto
l’inguine e, come venne appurato
solo quasi un mese dopo, era uscita
dalla regione glutea destra. I portaferiti
mi caricarono su un motocarro
portamunizioni per trasferirmi al
piccolo vicino ospedale da campo;
questo tragitto divenne un calvario
per i sobbalzi del motocarro che attraversava
a tutta velocità i campi
arati di girasoli. La battaglia per noi
fu disastrosa: gli ufficiali del battaglione
quasi tutti o morti o feriti, come
pure tanti bersaglieri. (QUOTA
224,4 JAGODNI).
La prima sommaria medicazione
e il primo referto medico, sbagliato,
mi costò in seguito un guaio che poteva
finire anche peggio: la diagnosi
certificò nei documenti di accompagnamento:
“Ferita da scheggia di
mortaio nella regione glutea destra”‘,
era sfuggito il foro d’entrata
della pallottola (piccolissimo) ed era
stato medicato solo il foro (grande)
di uscita. Errore giustificabile data
la premura di pochi addetti sotto
l’incalzare continuo di bersaglieri
colpiti.
Dal libro “I Bersaglieri dal Mincio
al Don” di Nino Tramonti, pagina
221: “La 9° Compagnia è la più
provata: ferito e sgombrato il S. Ten.
Samarelli, l’arditissimo S.Ten. Palermo
da poco giunto dall’accademia
falciato da una raffica (...) Il
XXV Btg. è ormai ridotto a otto ufficiali
e duecento tra sottoufficiali e
bersaglieri”.
Queste parole rendono l’idea di
quello che fu un combattimento corpo
a corpo e all’ultimo sangue: il mio
reparto apparteneva al XXV Btg. ed
io assieme al S. Ten. Palermo comandavo
la 9 a Compagnia.
Da un ospedale da campo all’altro
(Millerovo, Woroscilograd, Rikovo)
fui trasportato con disastrate autoambulanze
e finalmente dopo circa
15 giorni approdai all’ospedale di riserva
di Stalino dove finalmente
venne accertato che la ferita era da
pallottola e non da scheggia, ma ormai
era in atto una grave infezione

amarcord
che scoppiò appena partito per l’Italia
con il treno ospedale. Fu necessario
un intervento chirurgico con un’
anestesia procurata da mezzo bicchiere
di cognac portatomi da una
bella crocerossina.
Il 5 Ottobre 1942, dopo oltre un
anno dalla partenza dal lago di Garda,
il treno ospedale n. 41 mi scaricò
a Cesenatico dove la colonia Redaelli
funzionava come ospedale militare
territoriale per i feriti reduci dall’Unione
Sovietica.
Qui avevo deciso di terminare il
mio racconto ma...
Tania, dolce fiore della steppa
A poche persone per oltre mezzo
secolo ho raccontato qualche episodio
della mia “guerra” perché ormai
ritenevo riguardasse un periodo della
storia italiana che si preferiva ignorare.
A questi pochi, con piacere, vedendo
il loro sincero interessamento,
avevo raccontato tra gli altri un episodio
che fin qui non ho menzionato
e che non avrei voluto narrare. Questa
mia decisione è stata biasimata in
particolare da alcuni (familiari e non)
che non ritenevano giusto il silenzio
su una bellissima storia vissuta in un
inferno come può essere una guerra.
Gigi a Sugres
Tania, la maestrina
Foto di Tania
Allora mi ci provo, consapevole però
della insufficienza della mia penna
per rendere vivi e coinvolgenti gli avvenimenti
e specialmente i sentimenti
degli animi.
Durante il mese di Giugno 1942
eravamo attendati nella zona di Perwomaika
(?) non sono riuscito a trovare
appunti con riferimenti precisi)
in attesa dell’ordine di attacco e inse-
con dedica
guimento del nemico già in lenta ma
combattuta ritirata verso est (fiume
Don e Stalingrado).
Riporto qui ciò che ho scritto in
data 3 Giugno 1942 al mio caro fratello
Roberto, valoroso ufficiale degli
Alpini ferito in Grecia anche lui ad
una gamba, amico e confidente: “Voglio
raccontarti una storia bella, dolce
e struggente. Quando siamo arrivati
al paese ...X per il cosiddetto riposo
abbiamo saputo che in un paesetto
vicino c’erano delle ragazze e
così nel primo pomeriggio libero io e
Lodo Cortellezzi (pari grado nella
mia compagnia) partiamo e incocciamo
in una casa dove c’era una ragazza
veramente carina (forse la prima
che vedevo da quando ero in Russia).
Lodo parte in quarta con poco o
meglio nessun successo. Io attendo il
mio turno con calma serafica, nel
frattempo vado a fare un giretto e ritorno.
Lodo è al medesimo punto di
partenza ed allora gli dico di rinunciare,
si convince e se ne và.
Parto io in seconda visto che la
quarta non attacca. Terreno buono.
Per farvela breve ho passato bei momenti
con la ragazza veramente onesta
e casta che si diceva innamorata
pazza di me” [Così scrivevo: avevo
21 anni ed erano altri tempi].
45

amarcord
Dopo alcuni giorni siamo andati
via da quel luogo e lei è riuscita a
scrivermi nella nuova sede. Nel frattempo
sono stato ricoverato all’ospedale
e lei è venuta a saperlo e l’altro
ieri me la vedo comparire fresca con
una dozzina di uova e una bottiglia di
latte. Per venirmi a vedere aveva fatto
20 chilometri a piedi!!! Voleva fermarsi
qui anche la notte ma l’ho spedita
indietro con un autocarro di passaggio.
Una cosa veramente commovente
se si aggiunge che aveva anche
un mazzo di fiori. Piangeva e mi baciava
le mani.
Era una giovane maestrina di nome
Tania Martynenko molto carina
con lunghe trecce scure, parlava discretamente
l’italiano, era molto dolce
e romantica e cercava di convincermi
che il suo amore per me avrebbe
superato tutte le difficoltà che evidentemente
esistevano mentre io tentavo
di spiegarle che tra noi due c’era
una guerra, che io ero italiano e lei
russa, oltre ad una eventuale difficile
sopravvivenza. Ma cozzavo contro un
muro e Tania sosteneva, con le lacrime
agli occhi, che lei mi avrebbe
sempre aspettato e che a me non sarebbe
successo niente per la forza del
suo amore e delle sue preghiere.
Dimesso dall’ospedale, rientrai al
reparto sempre attendato nel medesimo
luogo e decisi di non andare più a
trovare Tania. Dopo due o tre giorni
mi mandò a chiamare il mio Maggiore,
comandante di battaglione, il quale,
come mi vide, mi apostrofò con
queste parole: “E allora Gigi, cosa
mi combini?” Non capivo a cosa si
riferisse ed allora mi spiegò che aveva
ricevuto la visita della mamma di
Tania; la figlia era disperata perché
non mi vedeva più e lei, mamma, si
rivolgeva al mio Maggiore affinché
mi convincesse a recarmi ancora
qualche volta dalla figlia.
Al Maggiore non potevo dire di
no e tanto amore non doveva essere
ignorato. Così ritornai a trovarla tre o
quattro volte finché giunse l’ordine di
partenza. Non seppi più nulla per una
ventina di giorni e oramai considera-
46
Il giorno della ferita
Gigi convalescente
vo l’episodio finito senza tener conto
della incredibile capacità di una semplice
ragazza all’’incirca ventenne di
non arrendersi di fronte a situazioni
tragiche e insuperabili.
Ero stato distaccato dal mio battaglione
per aggregarmi ad un reparto
tedesco quando una staffetta mi avvertì
che al posto di blocco c’era una
persona che chiedeva di me. Era Tania.
Questo è uno dei tanti avvenimenti
quasi inspiegabili di cui protagonista
era Tania; ve ne furono altri
che racconterò in seguito.
Era tanto felice di vedermi: piangeva
e rideva, mi accarezzava con
dolcezza e volle mangiare con me
quello che aveva portato assieme ai
fiori: uova e formaggio con semi di
girasole. Purtroppo i tedeschi sollecitarono
la sua partenza (avevano paura
dei borghesi ritenendoli spie) e così
ancora una volta ci separammo.
Com’era arrivata? Come sarebbe
ritornata a casa? Come aveva saputo
dove mi trovavo? Da tener presente
che in Russia le distanze da percorrere
sono sempre enormi. Pensai ancora
una volta che la romanzesca vicenda
fosse proprio terminata con questo
incontro.
Verso la fine di Agosto venni ferito
e il 12 Settembre arrivai a Stalino,
ospedale di riserva n. 3. Mi sistemarono
in una camerata al quarto piano,
potevo alzarmi e camminare solo con
l’aiuto di qualche anima pia.
Un bel giorno vidi arrivare nello
stanzone il mio Maggiore (quello che
era stato contattato dalla mamma di
Tania) anche lui ferito durante il
combattimento di Agosto. Sorrideva
e mi annunciò una sorpresa; mi aiutò
ad alzarmi e mi accompagnò verso
un finestrone da dove potevo vedere
il vasto piazzale d’ingresso dell’ospedale.
“Guarda laggiù” mi disse il
Maggiore. Vidi Tania che agitava un
fazzolettino bianco: mi vennero le lacrime
agli occhi e notai che anche il
Maggiore era visibilmente commosso.
Tania era arrivata sulle mie tracce
anche a Stalino!!! Con molta fatica,
aiutato, riuscii a scendere gli scalini
per arrivare nel piazzale dove Tania
mi corse incontro, mi abbracciò e baciò
in un diluvio di lacrime. Ringraziava
il Padreterno che le aveva concesso
quella felicità.
In tutti i giorni che seguirono, fino
alla mia partenza per l’Italia, riuscivo
a scendere per incontrarmi con Tania
la quale aveva sempre per me uova,
latte e formaggio. Così mi raccontò
che era sempre riuscita ad avere mie
notizie da bersaglieri del mio battaglione,
dai posti di blocco che registravano
il passaggio delle autoambulanze
con il nome dei feriti trasportati
e attraverso altre vie che non manca-

amarcord
no dove ci sono comandi militari. A
Stalino alloggiava presso una sorella
della mamma la quale la riforniva di
quei semplici viveri il cui valore era
inestimabile. L’argomento principe
dei nostri colloqui era la possibilità di
continuare i nostri rapporti: Tania era
fermamente sicura in positivo; io, al
contrario, non vedevo la possibilità di
un seguito. La sua sicurezza derivava
dalla forza dei sentimenti che alimentavano
le sue speranze.
Il giorno della partenza per l’Italia
venni portato con una barella in un
cortile sotto una pensilina in attesa
dell’arrivo dell’autoambulanza con
destinazione la stazione di Stalino.
Tania era venuta con la zia e con dei
fiori di campo. Mi accarezzava con
tanta dolcezza e mi baciava le mani.
Tanta commozione, anche da parte di
alcuni presenti consapevoli della vicenda.
Non la rividi più. Tra i tanti ricordi
nella mia memoria non ho mai
cancellato quel fazzolettino bianco,
intriso di lacrime, che agitava continuamente
mentre venivo portato via.
Verso la metà di Ottobre, finalmente,
arrivai a casa mia a Milano.
Dopo qualche giorno i miei genitori
mi mostrarono una lettera scritta in
caratteri cirillici ma in un italiano
comprensibilissimo: era di Tania e risaliva
al periodo dei nostri primi incontri.
Rilevante era ciò che trapelava fin
dall’inizio della lettera: Tania ringraziava
Dio di aver dato vita ai genitori
del suo grande amore e con parole di
una dolcezza inusitata descriveva i
28.9.1942: in partenza per l’Italia sul treno ospedale 41
suoi sentimenti rivolgendosi sempre
ai “genitori”. Purtroppo dopo alcuni
mesi arrivò un’altra lettera dove Tania
raccontava di essere stata reclutata
dalle truppe tedesche e deportata in
Germania per lavorare nei campi. Poi
più nulla.
È sempre rimasto inspiegabile come
Tania fosse riuscita ad avere il
mio indirizzo, come queste lettere
fossero riuscite ad arrivare a Milano,
la prima da un paese occupato dalle
nostre truppe dove funzionava solo la
posta militare, la seconda da un paese
che in quel momento era in grande
difficoltà ed i servizi operavano
quando era possibile. Non ho più
queste due lettere, sono state distrutte
in un bombardamento aereo che centrò
la mia abitazione.
La fine di questa storia è triste e
dolorosa, suggerisce però anche tanta
ammirazione e stima verso una donna
coraggiosa che ha portato i suoi sentimenti
oltre ogni limite, sfidando
difficoltà insormontabili e rimanendo
sempre fiduciosa nel credere in un
avvenire felice accanto alla persona
che tanto amava.
Nel mio racconto ci sono tanti
episodi che hanno dell’incredibile,
vorrei che se ne aggiungesse un altro
a conclusione della mia avventura
russa e cioè che Tania venisse a conoscenza
del mio scritto perché ne
sarebbe felice come lo sarei io. È impossibile?
Chissà?
9.9.1942
Miei cari,
voi sarete sempre ansiosi di mie
notizie, ed io vi scrivo
pochino. Ma il fatto è
che ne ho poca voglia.
Dopo essere stato
ferito, come vi ho detto,
sono stato trasportato
da un ospedale ad un
altro, sempre più indietro.
Un centinaio di
chilometri li ho fatti deliziosamente
in aereo,
qualche altro centinaio
un po’ meno deliziosa-
mente in ambulanza. Viaggia che ti
viaggia sono vicino al posto dove parte
il Treno Ospedale verso l’Italia. E
domani o dopo farò l’ultimo viaggio in
autoambulanza. Poi la commissione
deciderà sull’entità della mia ferita e
se rientrerò in Italia (14 mesi di Russia
depongono a mio favore).
Dalla ferita non si capisce se sono
schegge o pallottole. Due buchi:
uno piccolo (ha già la crosticina)
uno grosso al quale occorre tempo
per chiudersi.
Cure: ogni tre giorni mi sfasciano,
mi ficcano un po’ di garza nel buco
per il drenaggio e mi fasciano.
Dolori: quasi nessuno.
Febbre: chi l’ha mai vista?
Appetito: formidabile.
Baffi: me li faccio crescere per
l’ennesima volta.
Donne: n.n..
Pantaloni: non li ho.
Già: è successo che si sono tutti
strappati ed insanguinati, li ho buttati
via e... le mie cassette sono a varie
centinaia di chilometri. Ho con me:
una camicia, una maglia, una giubba,
il cappotto, la bustina, un paio di
calze e gli scarponi e... la pellaccia.
Spero mi raggiunga il mio bagaglio
prima di partire per l’Italia. (Ma
io parto anche senza niente).
Sono “isolato” perché impossibile
ricevere posta e il mio reparto è
tanto lontano.
Buon umore: non manca.
Poker: ci giochiamo la camicia
(sì, perché soldi non ne abbiamo).
Sono con due ufficiali del mio battaglione:
Rocca e Borghi. Quando parlano
di separarci prendo la mia pistola
che ha ancora pochi ma pericolosi
proiettili il rimanente del caricatore
l’ho sparato addosso a un russo
grosso come una casa che gridava:
“Urrà per Stalin” (che Iddio lo strafulmini).
Beh! Questa volta ho scritto a
lungo. Non mi rimane che dire a Roberto
che l’ho battuto proprio in tutto
e qualche buchetto nella pelle l’ho
anch’io.
Tanti bacioni, Gigino
47

sport cremisi
Il “Bersagliere” Vanni Lòriga ricorda i
Giochi di Roma ’60
“ROMA OLIMPICA - La meravigliosa estate 1960” è
il libro ufficiale, promosso dal CONI e stampato da Edit-
Vallardi, che ricorda i Giochi della XVII Olimpiade dell’era
moderna, disputati a Roma dal 25 Agosto all’11 Settembre
di cinquant’anni fa.
Il volume di oltre 300 pagine, arricchito da circa 500
fotografie in gran parte inedite, elegante per grafica ed
esemplare per contenuti, nel corso di un ricevimento al
Quirinale è stato ufficialmente consegnato al Presidente
Carlo Napolitano che si è vivamente compiaciuto con gli
autori Augusto Frasca e Vanni Lòriga.
Augusto Frasca è una valentissimo storico dello sport,
fra l’altro membro del Comitato Scientifico dell’Enciclopedia
Italiana Treccani, compilatore della “Garzantina”
dello Sport, scrittore di libri di successo fra cui quello dedicato
a Dorando Pietri, il maratoneta più celebre nonostante
la mancata vittoria ai Giochi di Londra del 1908.
Giovanni Maria (Vanni) Loriga, bersagliere attivo in
epoche non lontane, è ben tratteggiato sulla pubblicazione
edita dall’Ufficio Storico dello SME “L’addestramento
ginnico-militare nell’Esercito Italiano 1946- 1990”:
“Figura di spicco nel panorama dello sport militare e
del giornalismo sportivo, ideale elemento di raccordo tra
agonismo sportivo “in divisa” e “in azzurro” - scrivono
Angela Teja e Sergio Giuntini - Lòriga... iniziò la sua attività
di allenatore nell’ambito militare allenando la squadra
del 1° Bersaglieri, indi quella della Regione Militare
48
Centrale che si affermò nei Criteria Nazionali del 1954 e
del 1955. Inviato come osservatore ai Giochi Olimpici di
Melbourne 1956 venne in seguito assegnato alla Scuola
Militare di Educazione Fisica di Orvieto dove, dal 1957 al
1960, gli vennero assegnate la cattedre di atletica leggera,
di basket, di orientamento (disciplina appena introdotta in
Italia e compilò le prime Dispense conosciute). Ebbe anche
la responsabilità della Nazionale di Pentathlon Militare
ed il comando del plotone pugili”.
“Dopo il comando di Compagnia al 4° Corazzato di
Legnano, nel 1963 trascorse un periodo a Monte Libretti
come responsabile della Nazionale di Pentathlon Moderno,
assumendo successivamente il comando della 1ª Compagnia
Speciale Atleti alla Cecchignola. Dopo un periodo
presso l’Ufficio Stampa del Ministro della Difesa si dimise
dal servizio con il grado di Maggiore.
Assunto al Corriere dello Sport, il Direttore Antonio
Ghirelli gli affidò la rubriche di atletica, di scherma, di
politica dello sport. Ha seguito tutte le grandi manifestazioni,
fra cui le edizioni dei Giochi Olimpici dal 1956 al
2000. Ha collaborato con La Stampa; il Globo, Il Mondo,
L’Equipe di Parigi e il Marca di Madrid. Ha vinto per due
volte il Premio USSI-CONI per la cronaca e per l’inchiesta.
Ha firmato parecchi libri, fra cui Esercito e Sport (Laterza),
Uniformi nello Sport, Atleti in Uniforme, Fiamme
Cremisi sul Podio”.
L’opera di Frasca e Lòriga costituisce un documento di
alto livello di uno dei momenti più esaltanti della rinascita
italiana. Dopo aver ripercorso il lungo itinerario dell’assegnazione
dei Giochi
alla città di Roma
(già nel 1908 la Capitale
d’Italia avrebbe
dovuto ospitare
l’Olimpiade) si giunge
ad una minuziosa
rievocazione delle
varie giornate di gara.
Scorrendo le pagine
del prezioso volume
si ricorda che il
ROM (Raggruppamento
Olimpico Militare)
fu comandato
dal Bersagliere Generale
Tommaso Calise
e che l’operato di un
altro Bersagliere fu di
fondamentale importanza
per il conseguimento
di importantissimi
risultati nel torneo
di boxe.

sport cremisi
I pugili azzurri si allenarono infatti presso la SMEF
(Scuola Militare di Educazione Fisica) di Orvieto, comandata
dal Colonnello Simone Sanicola, che sostanziò la sua
leale collaborazione con i Tecnici federali Natalino Rea e
Armando Poggi fornendo anche preziosi e ben accolti
suggerimenti di natura tecnica e disciplinare.
Sul ring dell’EUR l’Italia si aggiudicò tre medaglie
d’oro, tre d’argento ed una di bronzo. Salirono sul gradino
più alto del podio il Vigile del fuoco Nino Benvenuti, l’artigliere
corazzato Francesco De Piccoli ed il bersagliere
Franco Musso. Dopo il congedo, il Bersagliere Musso tornò
al suo lavoro di fattorino presso l’Ufficio Postale di Acqui.
Un giorno dovette recapitare un telegramma a Simone
Sanicola, ormai Generale, ed ospite in un albergo della
città termale.
“Sanicola lo abbracciò - racconta Lòriga nel suo libro
- e poi si indignò:
«Ad un campione olimpico, ad un cavaliere della Repubblica
non sono riusciti a trovare un posto in ufficio?»
Incontrò il Sindaco, i dirigenti delle Poste, si batté perché
il giovane venisse preparato a sostenere l’esame di licenza
media indispensabile per una promozione. In pochi mesi
tutto fu risolto. «Ho concluso la mia carriera come Direttore
dell’Ufficio Postale di Morbello, paese d’origine
della mia famiglia» ricorda sorridendo Franco Musso”.
Esiste un aneddoto più esemplare per dimostrare quali
siano i veri rapporti che legano fra di loro Bersaglieri di
vari gradi?
Chiudiamo con un’altra citazione tratta dal citato volume
di Teja e Giuntini : “Il nuotatore Gianni Gross, primatista
italiano dei 100 e 200 rana, deve in qualche modo la
sua vita alla severità del suo comandante di allora, il capitano
Giovanni Maria Lòriga, che si oppose alla sua
partecipazione ad una trasferta a Brema in quanto in quei
medesimi giorni impegnato nel Campo d’arme della 1ª
Compagnia Speciale Atleti.
Il 26 Gennaio 1966 gli Azzurri Amedeo Chimisso,
Bruno Bianchi, Chiaffredo Rora, Sergio De Gregorio,
Carmen Longo, Luciana Massenzi, Daniela Samuele ed
il telecronista Nico Sapio perirono in un tragico incidente
aereo”!
A dimostrare che si poteva fare sport senza venir meno
ai proprio doveri di militare.
Bari
Il bersagliere 1° Cap. Magg. Biagio LA FORGIA,
classe 1982, in servizio al 7° Bersaglieri e Socio della
locale Sezione ANB ha conseguito il titolo di Campione
Italiano assoluto 2011 di karate nel corso del Campionato
tricolore che ha avuto luogo al “Palaflorio” di
Bari il 26 e 27 Febbraio 2011. Al Bersagliere Biagio La
Forgia, ragazzone piumato barese, gli auguri di tutta la
Sezione e dei bersaglieri di tutt’Italia, e di conquistare
altri titoli e quello prestigioso di Campione del Mediter-
raneo che si svolgerà nel prossimo Settembre sempre
nella nostra città.
Nella foto un momento della Maratona di New York
del 7 Novembre 2010 cui ha partecipato il Bersagliere
Ten. Cianciola Giuseppe del Gruppo Podistico della Sezione
ANB di Bari. Un plauso da tutta la Redazione e dai
Bersaglieri d’Italia.
49

prossimi raduni
MARCIA PODISTICA “STAFFETTA DELLA
SOLIDARIETÀ
I Bersaglieri della Sezione ANB di Frascati (RM) - per
confermare sempre di più - il loro impegno di fratellanza e
di solidarietà nei confronti degli esseri meno fortunati, in
occasione del 59° Raduno Nazionale Bersaglieri, eseguiranno
(per la 26ª volta) la marcia podistica denominata
STAFFETTA DELLA SOLIDARIETÀ correndo da Frascati
a Torino.
Fino ad oggi sono stati percorsi più di 13.000 chilometri
con cui abbiamo raggiunto le sedi di tutti i Raduni Nazionali
ad incominciare da quello del 1987 a Firenze fino
all’ultimo, il 58° a Milano del 2010.
Sin dal suo nascere questa iniziativa “sportivo-bersaglieresca”
è stata dedicata a sostegno dell’impegno socio
umanitario di varie Associazioni come: Unicef, Ail/contro
le leucemie; Uidm contro la distrofia muscolare; Telethon
’93; Aism/contro la sclerosi multipla; Lega del Filo d’Oro
a favore dei sordo ciechi; Airc/ricerca sul cancro; Aima/per
la malattia di Alzheimer; Dimos/donatori di midollo
osseo; A.di.m.o./per la tutela dei diritti dei malati oncologici.
50
GIOVEDI’16 GIUGNO 2011
Nel mese di Giugno di quest’anno la Staffetta, formata
da un gruppo di 15 atleti e da 3 accompagnatori attraverserà
mezza Italia toccando le seguenti città principali: Roma,
Viterbo, Firenze, Pistoia, Prato, Lucca, Asti e Torino.
Durante il percorso verrà effettuata la propaganda e la
raccolta dì offerte a favore della Ass. Prometeo e della
fondazione Beato Cottolengo con Sede in Torino che da
tanti anni, in Italia ed all’Estero, è impegnata ad aiutare
tanti esseri bisognosi di cure e di assistenza.
Il percorso della staffetta e le eventuali soste saranno
preventivamente resi noti ai Sindaci ed ai responsabili delle
Sezioni Bersaglieri esistenti nelle Città attraversate o vicine
al percorso. Ai Sindaci verrà rivolto anche un invito
ad informare dell’evento le scuole di ogni ordine e grado.
La partenza è stata programmata per la mattina di giovedì
16 Giugno 2011.
L’arrivo a Torino e’ previsto per le ore 16,00 di sabato
18 Giugno 2011.
I partecipanti alla Staffetta sfileranno domenica 19
Giugno 2011 unitamente ai commilitoni della Regione Lazìo
e della Provincia di Roma.
Michelangelo Bivona, Consigliere ANB Regione Lazio
26ª Edizione della “STAFFETTA “ DELLA SOLIDARIETÀ“
FRASCATI - ROMA - TORINO - - GIUGNO 2011 -
Strada Km. Km. Ore Ore
parz. totali parz. totali
Ore 10,00 FRASCATI - ROMA - VETRALLA SS.2 68,5 68,5 7,00 7.00
Ore 17,00 VETRALLA - VITERBO “ 14,2 82,7 1,5 8,5
Ore 18,30 VITERBO-MONTEFIASCONE “ 16,9 99,6 1,5 10,00
Ore 20,00 MONTEFIASCONE- BOLSENA “ 15,4 115 1,5 11,5
Ore 21,30 BOLSENA (STOP per 1ª Tappa)
VENERDI’ 17 GIUGNO 2011
Ore 06,00 POGGIBONSI - FIRENZE SR 2 48,1 163,1 5,00 16,5
Ore 11,00 FIRENZE - PISTOIA SS.6 39,9 203 4,00 20,5
Ore 15,00 PISTOIA - LUCCA SS.435 40,7 243,7, 4,00 24,5
Ore 19,00 LUCCA - VIAREGGIO SS.439 27,3 271 2,5 27,00
Ore 21,30 VIAREGGIO (Stop per 2ª Tappa)
SABATO 18 GIUGNO 2011
Ore 06,00 ACQUI TERME - NIZZA MONF.TO SS.456 19,2 290,2 2,00 29,00
Ore 08,00 NIZZA MONF.TO - ASTI “ 25,6 315,8 2,5 31,5
Ore 10,30 ASTI - VILLANOVA D’ASTI SS 10 24,8 340,6 2,5 34.00
Ore 13,00 VILLANOVA D’ASTI - CHIERI “ 13,2 353,8 1,00 35,00
Ore 14,00 CHIERI - TORINO “ 17,2 371 2,00 37,00
Ore 16,00 TORINO (Fine Staffetta)

prossimi raduni
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
BERSAGLIERI
“Mio nonno, dopo varie campagne di guerra in
Grecia e Albania, ha combattuto sul fronte del Don.
Vivo per miracolo a differenza delle decine di migliaia
di vite stroncate da un disegno pazzoide. Ho ricevuto
la consegna, come un soldato che raccoglie la bandiera
da mani morenti, di trasmettere ai figli la sua testimonianza,
e che non si spenga mai”.
In Russia... sul Don un viaggio nella
storia dal 23 al 31 Agosto 2011
PARTENZA ANCHE DA MILANO E SU RICHIESTA
DA ALTRI AEROPORTI ITALIANI
1. giorno martedì 23/8 ROMA - SAN PIETROBURGO
Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Roma Fiumicino
in tempo utile per la partenza del volo Lufthansa per
Francoforte alle ore 10.10. Arrivo alle ore 12.15 e coincidenza
per San Pietroburgo alle ore 14.20 con volo Lufthansa.
Arrivo alle ore 19.00 e trasferimento in albergo. Sistemazione
nelle camere riservate, cena e pernottamento.
2. giorno mercoledì 24/8 SAN PIETROBURGO
Prima colazione e visita della città nota in passato con
il nome di Leningrado. Si visiteranno il Piazzale delle Colonne
Rostrate, il Campo di Marte, la piazza del Palazzo
d’Inverno e l’Ammiragliato. Visita alla Cattedrale di S.
Isacco. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita alla Residenza
Imperiale di Puskin, situata a una trentina di chilometri
dalla città. Rientro in albergo, cena e pernottamento.
3. giorno giovedì 25/8 SAN PIETROBURGO
Dopo la prima colazione escursione a Petrodvorec, che
sorge sul golfo di Finlandia. Anticamente chiamato Peterhof,
il palazzo imperiale fu residenza estiva di Pietro il
Grande. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio rientro a San
Pietroburgo e proseguimento della visita della città. Il centro
della città è dominato dalla maestosità della Fortezza dei
Santi Pietro e Paolo, protettori dello zar. Suggestiva escursione
in battello lungo i pittoreschi canali della città, godendo
delle stupefacenti vedute dei palazzi e delle vie che si affacciano
su di essi. Cena e pernottamento in albergo.
4. giorno venerdì 26/8 SAN PIETROBURGO - MOSCA
Prima colazione e mattinata dedicata alla visita del famoso
Museo de l’Hermitage. Pranzo in ristorante. Trasferimento
alla stazione ferroviaria e partenza alle ore 15.30 con il treno
per Mosca. Arrivo alle ore 19.25 e trasferimento in albergo.
Sistemazione nelle camere riservate, cena e pernottamento.
5. giorno sabato 27/8 MOSCA
Dopo la prima colazione visita della città: Piazza
Rossa, Tempio di San Basilio, Mausoleo di Lenin,
Cremlino, cattedrali e armeria. Pranzo in ristorante. Nel
pomeriggio visita a Kolomenskoye. Cena e pernottamento
in albergo.
6. giorno domenica 28/8 MOSCA - VOLGOGRAD
(STALINGRADO)
Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto
per la partenza del volo di linea della compagnia aerea
russa S7 Airlines alle ore 10.05. Arrivo alle ore 11.45 e
trasferimento in albergo. Sistemazione nelle camere riservate
e pranzo. Nel pomeriggio visita della città, compreso
il famoso Museo della Guerra. Cena e pernottamento
in albergo.
7. giorno lunedì 29/8 VOLGOGRAD - SERAFIMO-
VICH - VOLGOGRAD
Prima colazione di buon mattino e partenza con il pullman
in direzione del fiume Don verso Serafimovich. Momenti
commemorativi sui luoghi degli scontri. Visita alla
località di Verk. Fominski dove esisteva il cimitero militare
del 3° e 6° Reggimento Bersaglieri, dismesso nel Settembre
1991 con il rimpatrio delle singole Spoglie Mortali.
Visita ad alcuni villaggi lungo il Don: Bobroskj, Simoskj,
Krutowskj. Pranzo in ristorante. Visita a Museo di
Serafimovich. Nel pomeriggio partenza per il viaggio di
ritorno a Volgograd. Cena e pernottamento in albergo.
8. giorno martedì 30/8 VOLGOGRAD - MOSCA
Dopo la prima colazione ultimo giro della città di
Volgograd. Pranzo libero. Trasferimento in aeroporto per
la partenza del volo di linea della compagnia aerea russa
S7 Airlines per Mosca alle ore 12.30. Arrivo alle ore
14.10 e trasferimento in città per un giro panoramico con
visita al Monastero di Novodevitchy. Cena e pernottamento
in albergo.
9. giorno mercoledì 31/ 8 MOSCA - ROMA
Prima colazione e passeggiata nella via pedonale Arbat e
giro in metropolitana. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio
trasferimento all’aeroporto per la partenza del volo Lufthansa
per Francoforte alle ore 19.35. Arrivo alle ore 20.55 e coincidenza
per Roma alle ore 22.10 con volo Lufthansa. Arrivo all’aeroporto
di Fiumicino alle 23.55 e fine del viaggio.
Quota individuale di partecipazione Euro 1.793,00
(minimo 45 persone)
Supplemento camera singola Euro 1.376,00
Tassa di iscrizione Euro 1.030,00
TERMINE ISCRIZIONI 30 MAGGIO
organizzazione tecnica STELLA ERRANTE
(affiliata C.I.V.A.T.U.R.S.)
Via Nizza, 152 - 00198 ROMA
Tel. 06 6220540 - Fax 06 64220524
comunica@stellaerrante.it - www.stellaerrante.it
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prossimi raduni
Magenta (MI)
Magenta, ‘Città dell’Unità d’Italia’, si prepara a festeggiare
l’importante traguardo con una serie di eventi a partire dal
17 Marzo (Festa Nazionale) e che culmineranno con le celebrazioni
del 152° anniversario della Battaglia del 4 Giugno
1859 programmate per domenica 5 Giugno con la più importante
rievocazione storica risorgimentale d’Italia e d’Europa.
Si tratta dell’unica rievocazione di quel periodo risorgimentale
che si svolga in Italia ed in Europa, tanto che vi
partecipano gruppi stranieri che non avrebbero la possibilità
nelle loro nazioni di dar vita ai reparti che rappresentano.
Come già nel 2009 per il 150° della Battaglia di Magenta,
anche per il 2011 la rievocazione si terrà in campo
aperto con la partecipazione di gruppi provenienti da tutta
Italia e dall’Europa e che riprodurranno fedelmente il mondo
delle armate Franco-Sarda e Austroungarica del 1859.
Le celebrazioni della Battaglia di Magenta sono diventate
negli anni un evento molto atteso che coniuga la storia
e la cultura ai valori della amicizia, della solidarietà e della
fratellanza fra i popoli. Un evento animato dal desiderio
ORDINE DI SFILAMENTO (provvisorio)
1° Scaglione.
- Banda della Taurinense o della Regione Aerea o Banda
Municipale di Torino
- Gonfaloni di Regione Provincia e Comune di Torino
- Associazioni Combattentistiche e d’Arma
- Allievi Scuola Militare (°)
- Allievi Accademia Militare (°)
- Compagnia Interforze (CC - GdF - PS) (°)
- Crocerossine
- Bandierone Nave “Bersagliere” (°)
- Gruppo Femminile di Cremona ANB.
2° Scaglione
- Fanfara in servizio (°)
- Bandiera di Guerra (°)
- Compagnia Bersaglieri in servizio (°)
3° Scaglione
- Ufficiali e Sottufficiali in servizio
4° Scaglione
- Fanfara ANB “Lavezzeri” di Asti.
- Medagliere Nazionale e Coccarda Tricolore.
52
59° RADUNO NAZIONALE
di rinsaldare la nostra identità nazionale e, soprattutto,
quella europea sottolineando le forti radici comuni che
uniscono i Popoli che durante il Risorgimento si fronteggiarono.
Un evento che attrae ogni anno migliaia di spettatori
e che ospita le più alte cariche istituzionali, insieme a
rappresentanze consolari delle Nazioni che si sono fronteggiate
nel 1859, Francia, Austria, Ungheria.
La Battaglia di Magenta del 4 Giugno 1859, episodio
della seconda Guerra d’Indipendenza in Italia combattuta
tra gli austriaci e i franco-piemontesi, ha segnato una delle
pagine più significative della storia della nostra città, storia
che lega Magenta al Risorgimento italiano e dunque all’Italia
intera. La Battaglia di Magenta è ricordata infatti come
tappa importante della storia del nostro Paese per la conquista
dell’Indipendenza e per la realizzazione dell’Unità d’Italia.
Senza la vittoria dei Franco-Piemontesi a Magenta probabilmente
la Storia d’Italia sarebbe stata diversa.
A cura di Rossana Arioli, Ufficio Stampa,
Staff del Sindaco, Comune di Magenta.
e-mail: ufficio.stampa@comunedimagenta.it
- Consiglio Nazionale.
- Gruppo Storico 1861.
- Sezioni Estere.
- Reduci Zara e Pola.
- Gruppo ex AUC e ACS (in ordine di datazione) (°°)
- Missioni Estere (in ordine di svolgimento) (°°)
- Gruppi ex Reggimenti e Battaglioni ( in ordine numerico
crescente) (°°)
- Veterani su automezzi d’epoca (°°°)
- Città di Milano (organizzatrice 58° Raduno Nazionale
Bersaglieri 2010).
5° Scaglione (SUD)
- Sicilia, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria.
6° Scaglione (CENTRO)
- Sardegna, Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria, Toscana.
7° Scaglione (NORD)
- Trentino AA, Friuli VG, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia,
Liguria, Piemonte (esclusa Torino e Provincia),
Torino e Provincia, Latina con striscione (organizzatrice
60° Raduno Nazionale Bersaglieri 2012)
(°) In attesa di conoscere se gli Stati Maggiori concederanno i concorsi.
(°°) I responsabili di tali gruppi dovranno far pervenire la loro adesione allo sfilamento entro il 20 Maggio al Comitato
Organizzatore e al Bersagliere Bozzo Antonio (Presidente Regionale del Veneto e Speaker ufficiale). Dopo tale data
NON si accetterà più la costituzione di alcun gruppo al di fuori di quelli “canonici” prima citati.
(°°°) Dovranno essere tempestivamente segnalati numericamente al Comitato.

controcanto
Spunti e “Spilli”
sul “Calendario Esercito
2011”
Qualche giorno fa, grazie ad un
collega ed amico, ho potuto finalmente
entrare in possesso del “Calendario
2011” del nostro Esercito. Merce
divenuta anch’essa rara in virtù
dei noti “tagli” che hanno falcidiato
la nostra Istituzione in tutti i suoi settori.
Mi è stato detto che per averlo
avrei dovuto prenotarlo. Sarà anche
vero ma io non lo sapevo... colpa
mia. Pazienza!
Ora però, finalmente, eccolo qui
nelle mie mani in tutto il suo splendore:
carta di prima qualità; colori
stupendi; impaginazione di primo ordine.
Bellissimo!
Calendario, questo del 2011, congeniato
e strutturato affinché rievochi
eventi particolarmente significativi
della Storia (quella con la “S” maiuscola)
della nostra Compagine iniziata
il 4 Maggio 1861 quando il Ministro
della Guerra, Generale Manfredo
Fanti, con “nota n. 76” dispose che
“D’ora in poi il Regio Esercito dovrà
prendere il nome di Esercito Italiano,
rimanendo abolita l’antica denominazione
d’Armata Sarda”.
L’“UNIFIL” citata nel “nostro”
“Calendario (ormai denominata
“UNIFIL 1” per distinguerla dall’attuale
“UNIFIL 2” ), era schierata dal
1979 lungo la frontiera del Libano
con Israele e, oltre ai circa 4.000 uomini
di sei battaglioni appartenenti a
sei diverse Nazioni, inquadrava anche
l’italianissima “ITALAIR” dell’Aviazione
Leggera del nostro Esercito. Ne
facevano parte 32 militari (20 dell’
E.I. e 12 fra MM e AM) con 4 elicotteri
AB 204 e la loro base era a Naqoura.
Nessun paracadutista Parà quindi,
e nessun pattugliamento a Beirut.
Chiarito doverosamente questo
piccolo (si fa per dire) abbaglio, diamo
uno sguardo alla successiva pagina,
quella dedicata al mese di Aprile,
dove si legge ciò che testualmente
qui trascrivo per i tanti che non dispongono
del “Calendario”. E preci-
samente: “L’ invio dei corpi di spedizione
a Creta ed in Cina, effettuata a
cavallo tra il XIX ed il XX Secolo,
segnò l’inizio dell’impiego dell’
Esercito Italiano fuori dai confini
nazionali.
Vero! Non c’è dubbio alcuno circa
la qualità di intervento ed i risultati
di eccellenza conseguiti dal nostro
Esercito in campo internazionale,
dovunque ha operato e dove si
trova ad operare oggi. Tant’è che nel
“peacekeeping”, per dirla alla bersagliera,
dai partner internazionali il
nostro soldato “è imitato ma mai
uguagliato”.
La “LIBANO 1”, è stata la primissima
missione “fuori area” di
“Peacekeeping” - se preferiamo
“Operazione di Sostegno alla Pace”
(PSOs) - del nostro Esercito in armi
dopo la 2ª guerra mondiale. Non erano
i 1000 della “spedizione di Garibaldi”
...no! Erano “solo” 518... ma
pur sempre tanti! Ed erano i Bersaglieri
delle compagnie di Vincenzo
Lops, di Riccardo Marchiò e di Nicola
Toma; erano i Genieri di Mario
Rosati ed i Carabinieri di Andrea
Cerrato.
Erano motivati come gli attuali
professionisti e pervasi da un elevato
spirito di corpo; avevano l’entusiasmo
alle stelle ed una grande ed invidiabile
dedizione al compito da assolvere.
Erano consapevoli e disposti
al sacrificio! In quello scorcio
d’Agosto e di Settembre hanno fatto
grandi cose a Beirut. Hanno separato
le forze contendenti; smilitarizzato
una vasta area della città; portato
in salvo in Siria ciò che rimaneva
delle tre Brigate siriane della Forza
di Dissuasione Araba ed i miliziani
dell’ Armata di Liberazione della
Palestina per complessivi 6.909
combattenti e 952 automezzi di vario
tipo (da trasporto, carri armati,
artiglierie ecc.); riconsegnato all’Autorità
libanese una vasta zona
della Capitale, dove da 7 anni le forze
armate libanesi non mettevano
piede. Sono stati grandi!
La “LIBANO 2”, partita con un
“mandato” di tre mesi rimarrà a
Beirut ben 17 mesi (26 Settembre
1982 - 26 Febbraio 1984). Periodo
in cui i Bersaglieri del 2° “GOVER-
NOLO”, del 10° “BEZZECCA”, del
3° “CERNAIA” ed i Fanti Meccanizzati
del 67° “MONTELUNGO”
(che inquadrava anche una compagnia
di Bersaglieri) operarono a turni
di quattro mesi a fianco dei Marò
del “SAN MARCO” della MM, di
uno Squadrone del Gruppo “CA-
VALLEGERI DI LODI” e, dulcis in
fundo a fianco dei Paracadutisti della
“FOLGORE”. E precisamente i
Battaglioni: 1° Carabinieri “TU-
SCANIA”; 2° “TARQUINIA”; 5°
“EL ALAMEIN” e con la continua
presenza di una Compagnia del Battaglione
d’Assalto “COL MO-
SCHIN”. Senza poi contare della indispensabile,
necessaria e preziosa
presenza del Battaglione Logistico
“ITALCON” e dell’Ospedale da
campo che poteva contare anche
della costante presenza di 12 Infermiere
Volontarie della C.R.I.
Più di 8.000 miliari si sono avvicendati
a Beirut durante la “LIBANO
2”. E doverosamente, con commozione,
ricordo il costo umano della “LI-
BANO 2”: un caduto, il Marò Filippo
Montesi); 75 feriti (alcuni molto
gravemente portano ancora le conseguenze).
Nel citare i Reparti che hanno
fatto parte del “Raggruppamento
Italiano in Libano” (“ITALCON”)
ho volutamente lasciato per ultimi i
Paracadutisti della “FOLGORE”
proprio perché i Parà indicati dal
“Calendario” quali appartenenti ad
“UNIFIL” sono in realtà i “Folgorini”
di uno dei citati Battaglioni e le
due Autovetture da ricognizione ritratte
montano mitragliatrici che potevano
essere brandeggiate per 360°
grazie ad un supporto concepito, voluto
e fatto montare dal Gen. Franco
Angioni, Comandante della “LIBA-
NO 2”.
Considerato che l’ormai arcinoto
“Calendario” voleva avere la pretesa
di presentare “L’ Esercito Italiano -
53

controcanto
Una risorsa per il Paese da 150 anni”
non solo non avrebbe dovuto dimenticare
queste Missioni svolte con
invidiabile e mirabile successo nei
primi anni ’80 ma, al contrario,
avrebbe dovuto evidenziarle. E ciò
perché se la “LIBANO 1” si fosse rivelata
un fallimento: ciao all’ incondizionata
ammirazione dei partner internazionali,
alla gratitudine dei libanesi
ed al plauso dell’Italia. Il nostro
Esercito sarebbe purtroppo ripiombato,
scusate il paragone, al clima del
post “8 Settembre”.
E la “LIBANO 2” non ci sarebbe
stata!. Così come, se la “LIBANO 2”
non avesse profuso quel superlativo
risultato che ben sappiamo, non saremmo
certamente stati “corteggiati
per le missioni di “Peacekeeping” e
di “Peace Enforcing” degli anni successivi.
E ciò è stato evidenziato dall’On.
Lelio LAGORIO (Ministro della Difesa
durante le Operazioni di “Peacekeeping”
in Libano), nella sua relazione
pubblicata dalla Rivista Marittima
n. 13 dell’Ottobre 2003:
“...Era la prima volta che l’Italia
metteva il naso fuori dalla porta di
casa dopo la seconda guerra mondiale,
la prima volta che usava la
sua forza militare. E la prova fu positiva.
Non è stato più così, nel senso
che non c’è stata più una esperienza
paragonabile al Libano.
In Libano l’Italia era un partner
alla pari, una potenza protagonista.
Non prestammo i nostri
uomini a operazioni decise e comandate
da altri. Prendemmo l’iniziativa
e tenemmo la testa... Nelle
successive missioni di pace siamo
stati, come altri Paesi europei e no,
un vagone del convoglio piuttosto
che una locomotiva. In Libano
fummo una locomotiva. Non lo siamo
stati più...”
I motivi che mi hanno prepotentemente
indotto a scrivere quanto precede,
nella speranza di non avervi annoiato,
sono principalmente quelli
che avete fin qui letto. Ma l’ho voluto
fare anche perché se è vero che era
54
giusto e doveroso citare l’intervento
del 1900 in Cina in quanto Storia Patria,
a maggior ragione dovevano essere
enfatizzate quelle Missioni dei
primi anni ’80, considerato che più
del 90% dei protagonisti (magari ci
fossero ancora tutti...) sono vivi e vegeti;
alcuni tutt’ora in servizio rivestono
i massimi gradi della gerarchia;
comunque tutti orgogliosi di quanto
hanno fatto.
Ho voluto scrivere anche perché
la Maggior parte dei “reduci” hanno
figli e chissà quanti nipoti e sarebbe
un guaio se venissero a sapere dal
prossimo “Festival di Sanremo” che
sono balle le “avventure” che il nonno
gli ha raccontato circa la sua determinante
partecipazione alla soluzione
della “crisi” libanese.
Con animo bersaglieresco un cordialissimo
saluto a tutti.
Bersagliere Generale (r)
Bruno Tosetti
Il perché di un esercito
europeo
L’intervento militare degli Europei
in Libia, confuso sin dall’esordio,
avvalora sempre di più l’idea che
molti pensatori di ogni formazione
culturale promuovono da anni: non
ha più senso, per difendere le popolazioni,
mantenere interi eserciti armati
di tutto punto a livello nazionale.
Anche buona parte della scienza la
pensa così: due anni fa, quando ho
fondato il movimento «Science for
Peace», a cui hanno aderito immediatamente
più di 20 Premi Nobel, ho
voluto inserire fra gli obiettivi lo studio
della fattibilità di un Esercito Unico
Europeo.
L’Europa attualmente è dotata di
ben 27 Forze Armate, che necessitano
ognuna di importanti investimenti
statali, pur restando per la maggior
parte del tempo inattive. Gli scienziati
si chiedono a che serve che ogni
Nazione europea abbia il suo esercito,
spenda miliardi di euro in carri armati,
caccia, portaerei e sottomarini,
che non utilizza mai, quando baste-
rebbe una limitata forza multinazionale
più equipaggiata come principio
di deterrenza e non di belligeranza.
Se consideriamo la spesa militare in
miliardi di dollari: l’Italia ne spende
circa 33 all’anno, la Francia 53, la
Gran Bretagna 59,7, gli Usa 547. Investimenti
che superano di molte volte
quelli destinati, ad esempio alla
cultura.
L’Italia destina più risorse all’Esercito
che alla ricerca, indirizzando
circa l’1,1% del Pil alla difesa e lo
0,9% alla ricerca scientifica. Al di là
del nostro Paese, i 300 miliardi di euro
spesi in Europa ogni anno per
mantenere le forze armate potrebbero
invece essere investiti nella sanità,
nell’istruzione e nell’assistenza sociale,
o utilizzati per costruire ospedali,
scuole e asili nido.
Non è solo una questione di risorse,
ma anche di cultura. Il nazionalismo
è un pensiero obsoleto. Nessun
Paese europeo dovrebbe considerarsi
una «Nazione», ma uno Stato indipendente
all’interno della Nazione
Europea. In molti crediamo che siamo
pronti a creare gli Stati Uniti
d’Europa, su modello di quelli
d’America.
L’Europa e già un Paese unico: i
confini per le nuove generazioni non
esistono, i ragazzi già dall’età del liceo
partecipano ai programmi di
scambi fra Paesi e la realtà che vivono
è multietnica.
Per non parlare del mondo della
scienza e dell’innovazione, dove nulla,
da tempo, può avere un carattere
strettamente nazionale. Nell’ambito
di «Science for Peace» abbiamo voluto
istituire un gruppo di lavoro specifico
che metta a punto un piano
progressivo di riduzione delle spese
militari dei singoli Paesi, a favore
della costituzione di un Unico Esercito
Europeo di Pace. Non dimentichiamo
che gli Usa sono diventati una
grande Nazione quando i singoli Stati
hanno smobilitato i loro eserciti.
Umberto Veronesi
Dal Corriere della Sera
del 26 Marzo 2011

icerche di commilitoni
La Signora Lagazzi
Fiorenza, lagazzifior@gmail.com
ha inviato
una foto di altri
tempi che ritrae anche il
padre con il suo plotone
prima della partenza per
il Fronte russo. Impegnato
sul Don, a differenza
di altri meno fortunati
fece ritorno in patria,
ma morì a soli 35
anni nel 1947. Chiude la
sua lettera commentando:
una vita non vita, ma
inneggia ai Bersaglieri e
all’Italia.
Il Bers. Ten. BAR-
BIERI Ermanno chiede
che i commilitoni che
frequentarono il 27°
Corso AUC presso la la caserma Ferrari - Orsi dal 21 Luglio
al 18 Dicembre 1961 si facciano vivi. Lui faceva parte
del primo plotone della 3ª compagnia allora comandata
dal Cap. Messina.
Potrà essere contattato inviando una Mail alla sua attenzione
a “Società del Sandrone“
; sarà utile inviargli anche un elenco dei
partecipanti, con indirizzo.
L’Aiutante
AREZZINI Alviero,
già del 1° Bersaglieri,
arruolatosi con il
45° Blocco Allievi
Sottufficiali presso
la Scuola Sottufficiali
di Viterbo nell’Agosto
del 1965
vorrebbe rintracciare
i colleghi di corso
per organizzare un
raduno degli ex. Coloro
che si arruolarono
in quel periodo
o conoscono altri
colleghi che frequentarono
quel corso
sono pregati di
contattarlo via Mail
alvi.a@virgilio.it
oppure al 338-
2799295.
55

volontariato e protezione civile
Candiana (PD)
Domenica 27 Febbraio la Sezione ANB ha festeggiato
la giornata del tesseramento con una S. Messa alla presenza
del Sindaco, Ing. Andrea De Marchi, dell’Assessore alla
cultura Dr.ssa Valentina Greggio, della Signora Alessandra
Pinton e del Presidente Provinciale ANB Bers. Cav.
Luciano Ponticello.
Dopo la S. Messa officiata dall’Arciprete Don Pietro
Grinzato e animata dal coro di S. Michele Arcangelo, la
festa è proseguita con la consumazione del pranzo cremisi,
animato dalla Fanfara della Riviera del Brenta e dal
cantante Gianni Dengo. Il ricavato di una sottoscrizione a
premi di Euro 500,00 è stato devoluto all’alluvionato Comune
di Casalserugo.
Bersagliere Odino Bertaggia
Veneto
Nella foto un momento della visita di alcuni Bersaglieri
veneti e del Presidente Regionale Antonio Bozzo al Bersagliere
Maurizio Ceccon.
Verona - Bersaglieri e solidarietà
L’ alluvione del 1° Novembre che ha colpito il Veneto
ha coinvolto anche la Provincia di Verona ed in particolar
56
modo il paese di Monteforte d’Alpone. Il parroco di Monteforte,
Don Alessandro, un Bersagliere del 3° Cernaia, è
stato subito contattato dalla Presidenza Provinciale ANB
di Verona per sentire se noi Bersaglieri potevamo fare
qualche cosa.
Ci è stata segnalata in particolare una famiglia, papà,
mamma e figlia disabile, che nell’ alluvione aveva perso
tutto, anche la casa. Subito la Presidenza Provinciale si è
attivata ed attraverso le Sezioni é riuscita a raccogliere
fondi ed un frigorifero offerto da un Bersagliere.
Si dice che una goccia serve a riempire il mare, i Bersaglieri
e gli amici dei Bersaglieri della Provincia di Verona
con la loro generosità hanno tolto una goccia da quella
casa, raggiungendo così un grande obiettivo.
Bers. Marco Cavallaio Pres. A.N.B. Provincia di Verona
Vicenza
Da sinistra: Il Vice Presidente della locale Sezione
ANB, Bersagliere Giacomo Pizzeghello, il Presidente del-
la Sezione AISM, Zanarotti ed il Presidente della Sezione
ANB, Bersagliere Mirco Scabio il 6 Marzo 2011 nel corso
della campagna promossa dall’AISM.

le nostre gioie a cura di Mario Galante
Catania
La Bersagliera
simpatizzante
Eleonora SCIRÈ
BANCHITTA insieme
al marito
Bersagliere Antonino
FERRARO gia del 12° Reggimento,
sono orgogliosi di presentare alla
Famiglia Cremisi la loro figlia Maria
Carmen nata a Catania il 16 Novembre
2010. Congratulazioni dalla Redazione.
Cremona
Il Bersagliere Giuseppe
TORRE-
SANI, gia del 3°
Reggimento. Il 24
Settembre 2010
ha festeggiato con la Signora Aurelia il
55° anniversario di matrimonio. Fervidi
auguri da tutti i soci della Sezione.
Foggia
Chiara, Giuseppe e
Roberta omaggiano il
Corpo dei Bersaglieri
per l'orgoglio di nonno
Aldo MAZZARELLA
in occasione del 66°
compleanno che ha festeggiato
il 26 gennaio 2011. Auguri
dalla Redazione di Fiamma Cremisi.
Genova
Il Bersagliere
simpatizzante
Claudio BRAN-
CATELLI, figlio
del Bersagliere
Calogero consigliere della Sezione, si è
unito in matrimonio con la Signora
Barbara GUIDUCCI. Nella foto i novelli
sposi con il Bersagliere Calogero.
Ghedi (BS)
Il 25 Aprile 2009
alla presenza dei
Bersaglieri della
Sezione gli intervenuti
alla celebrazione
del 25 Aprile, hanno festeggiato
i 50 anni di matrimonio del Bersagliere
Ilario LORENZI e gentile signora
Giuseppina. Congratulazioni vivissime.
Isorella (BS)
Il Bersagliere
Angelo FERRA-
RI, gia Presidente
della Sezione
con il nipote futuro
Bersagliere.
L’attuale Presidente
della Sezione
ANB, Bruno
ZOLI è fiero
di far conoscere
alla Famiglia Cremisi le due nipotine,
gemelle, Iris ed Alessia.
Novi Ligure (AL)
Sono il Bersagliere
Romano BOT-
TO, Presidente
della Sezione e
ho il piacere di
far conoscere alla
Famiglia Cremisi
il mio primo nipotino, si chiama Pietro
ed è nato il 5 Settembre 2010 da mia
figlia Alessandra e da mio genero
Alessandro nostro iscritto.
Parabiago (MI) Il Bersagliere
Emilio VIOLA,
consigliere della
Sezione, l’8 Ottobre
2010 ha festeggiato
insieme
alla Signora Fulvia il 50° anniversario
di matrimonio. Auguri vivissimi.
Il Bersaglierino
Enrico
Dal Santo,
nato il 19
novembre
2010. Il più
piccolo bersagliere
d’Italia è figlio del Bersagliere Dal
Santo, già del I Btg. del 1° Bersaglieri
e di stanza a Civitavecchia
(RM). Foto Paolo Marzocchella
Roma
Il Bersagliere Ten. Col. GALANTE
Mario, qui ritratto con la figlia Maria
Antonietta, che mostra orgogliosa il
cappello piumato, il giorno del suo
matrimonio con il Signor Marco VE-
NANZI avvenuto il 19 Febbraio 2011
nel Mausoleo di Santa Costanza in Roma.
Auguri vivissimi dalla Redazione
e da tutto il personale della Presidenza.
Sorrento (SA) Mi chiamo Maria
Teresa Pia,
sono nata il 21
Luglio 2008 e
sono la nipote
del Bersagliere
Giovanni MILA-
NO, orgogliosissimo
di far conoscere
la nipote
alla Famiglia Cremisi.
Valnerina (PG) Il Bersagliere
Americo SAL-
VUCCI, Vice
Presidente della
Sezione, il 28
Novembre 2010
ha festeggiato con la Signora Giuliana
il 50° anniversario di matrimonio
insieme a: familiari, parenti e i Bersaglieri
della Sezione. Formuliamo i
migliori auguri di ogni bene.
Vicenza
Il Bersagliere
Giacomo PIZZE-
GHELLO, Vice
Presidente della
Sezione ritratto
con il nipotini
Gioele sulle ginocchia e con i gemelli
Filippo, Tommaso.
57

cariche sociali
Avezzano (AQ)
In seguito alle dimissioni del Bersagliere
Berardino ROSATI, già Vice
Presidente Provinciale in carica, è
stato eletto in data 20 Gennaio 2011
il nuovo Consiglio Sezionale per il
triennio 2011-2013. Presidente: Loreto
MARAGNA. Vice: Vincenzo SE-
BASTIANI. Segretario: Guido PER-
ROTTA. Consiglieri: Santino CERA-
SANI, Nello DI GIULIO, Franco
CONGIONTI, Mauro CANCELLI e
Berardino ROSATI.
Recapito Presidente: Via Santa Maria,
161 - 67050 Lecce nei Marsi (AQ) -
Tel. 0863/88507 - Cell. 3289557792 -
E-mail: loretomaragna@yahoo.it
Calitri (AV)
Costituzione nuova Sezione dell’A.N.B.
ed elezione del Consiglio
Direttivo Sezionale. Presidente: Michele
GALGANO. Vice: Vincenzo
BASILE. Segretario e Amministratore:
Canio DI ROMA. Consiglieri
Giuseppe ZARRILLI, Giuseppe DI
MAIO e Vincenzo ZABATTA. L’indirizzo
della Sezione è: Corso Garibaldi,
2 - Calitri (AV) - Telefono del
Presidente 0827/38429.
Cavaglià (BI)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 9 Gennaio 2011, triennio
2011-2013. Presidente: Giuseppe NI-
COLELLO. Vice: Renzo NICOLEL-
LO. Segretario e Consigliere: Mario
FORMAGGIO. Consiglieri: Arnaldo
LENARDON, Vito OLIVA, Rolando
CAVALLARI, Davide BELLOTTO,
Angelo SCANTAMBURLO e Augusto
ZAGHI.
Recapito Presidente: Via Riva di Ponente,
4 - 13881 Cavaglià (BI). Recapito
Sezione: Via Vercellone, 1 -
13881 Cavaglià (BI).
Chieti
Elezioni del Consiglio Direttivo Provinciale
del 5 Dicembre 2010, triennio
2011-2013. Presidente: Antonio
58
PANTALEONE, Vice: Ferruccio SI-
MEONI. Consiglieri: Antonio AMO-
ROSO, Maurizio COCCO, Domenico
DI GIANO, Antonio DI STEFA-
NO e Vinicio TENAGLIA.
Recapito Sezione: Piazza Malvò, 1 -
66034 Lanciano (CH) - Tel.
087/2713665 - Cell. 3490688748 - Email:
bers.provchieti@yahoo.it.
Cologna Veneta (VR)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 18 Dicembre 2010, triennio
2011-2013. Presidente Onorario: Gastone
BASSOTTO. Presidente: Stefano
LUCCHIARI. Vice: Claudio TADIEL-
LO. Consiglieri: Vincenzo FAMARI,
Alessandro CRESTANI, Giustino
PANTANO, Ivano BASSOTTO, Antonio
BAITAN e Franco CONCETTI.
Copparo (FE)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 4 Febbraio 2011, triennio
2011-2013. Presidente: Daniele OS-
SI. Vice: Benito PINCA. Consiglieri:
Venier MARCHESINI, Dario PICCI-
NARDI, Igino DE STEFANI, Vittorio
BARIONI, Carlo GORI, Stefano
BIGONI e Adriano BARIONI.
Recapito Presidente: Via Bardocchina,
6 - 44034 Copparo (FE).
Ghisalba (BG)
Elezione del Consiglio Direttivo Sezionale
del 5 Febbraio 2011, triennio
2011-2013. Presidente: Enrico ZINI.
Vice: Corrado BOSIS. Segretario:
Marco CASTAGNA. Consiglieri:
Giovanni PIAZZALUNGA, Luigi
MAFFI, Giuseppe CADEO e Sunto
SANGALLI.
Recapito Presidenza: Via G. da Varrazzano,1
- 24044 Dalmine (BG) -
Tel. 0335/501520 - E-mail: valentinorocchi@tiscalinet.it.
Lanciano (CH)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 5 Dicembre 2010, trien-
nio 2011-2013. Presidente: Antonio
DE INNOCENTIIS. Vice: Domenico
CONSOLE. Consiglieri: Alfonso
AMORE, Marco FRATINI, Vittorio
OLIVA, Bruno PAOLINO e Camillo
SALERNO.
Recapito Sezione: Piazza Malvò, 1 -
66034 Lanciano (CH) - Tel.
087/2713665 - Cell. 3490688748 - Email:
berslanciano@yahoo.it.
Lignano Sabbiadoro -
Pertegada (UD)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 22 Gennaio 2011, triennio
2011-2013. Presidente: Peppino
MAURO. Vice: Giuseppe POZZA-
TELLO. Segretario: Roberto TURO-
LO. Consiglieri: Armando PA-
SCHETTO, Ariedo NERI, Armando
ROSSI, Dino BIDIN, Angelo VAL-
VASON e Roberto TUROLO.
Recapito Presidente: Via Forte, 35 -
33050 Pertegada (UD) - Cell.
3284007150.
Nardò (LE)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 24 Ottobre 2010, triennio
2011-2013. Presidente: Giuseppe
CIACCIA. Vice: Santino DE SAN-
TIS. Segretario Cassiere e Consigliere:
Vittorio MACCAGNANO. Consiglieri.
Salvatore BONUSO e Maurizio
CALABRESE.
Recapito Presidente: Via Avetrana, 24 -
73048 Nardò (LE) - Cell. 3356673599.
Paceco (TP)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
per il triennio 2011-2013.
Presidente: Vincenzo QUARTANA.
Vice: Nicola GALLO. Segretario:
Ignazio GIACALONE. Consiglieri:
Salvatore GILIBERTO, Silvestro
BARBARA, Salvatore FORTE, Rosario
FERLITO, Mario MORREA-
LE, Giuseppe ALES, Vito FAVARA e
Franco MINAUDO.
Recapito Presidente: Via Vincenzo
Catalano, 17 - 91027 Paceco (TP) -

cariche sociali
Tel. 0923/811752 - Cell. 3335284079
- Recapito Sede: Via Umberto I, 47 -
91027 Paceco (TP).
Palmanova (UD)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 30 Gennaio 2011, triennio
2011-2013. Presidente: Lucio MO-
RETTI. Vice: Angelo COMAR. Segretario:
Loris PIZZUTTI. Consiglieri:
Silvano BERTONI, Luigi BRAI-
DA, Ilario CODEN, Silvano MILOC-
CO, Armando MACORATTI, Gianfranco
SGOBBI, Tarcisio STRUS-
SIAT, Romano MERLUZZI, Tarcisio
VIRGOLIN e Paolo GABAS.
Recapito Presidente: Via Aquileia, 87
- 33050 Fauglis Gonars (UD) -
Tel./Fax. 0432/992263.
Ponte di Piave -
Salgareda (TV)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
per il triennio 2011-2013.
Presidente: Giovanni Valter GIMO-
LIN. Vice: Renato MONTAGNER.
Segretario: Giovanni BORROTTI.
Consiglieri: Carlo BRESSAN, Cesare
DALLA TORRE, Giuseppe ME-
NEGHEL, Remo PARO e Antonio
SEGATO.
Recapito Presidenza: Via Postumia,
81 - 31047 Ponte di Piave (TV) - Tel.
0422/857793 - Cell. 3391835212.
Portogruaro (VE)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 21 Gennaio 2011, triennio
2011-2013. Presidente: Franco LI-
SANDRO. Vice: Vincenzo MARSU-
RA. Segretario Tesoriere: Elvio FA-
VRO. Consiglieri: Cesare RUZZA,
Sergio DAL MAS, Aldo RAMU-
SCELLO, Francesco DRIGO, Dino
VALERIO, Antonio PAULETTO e
Gino PERISSINOTTO. Alfiere: Umberto
TESOLIN.
Rapolano Terme (SI)
Elezioni del Consiglio Direttivo Se-
zionale del 27 Gennaio 2011, triennio
2011-2013. Presidente: Luca MEN-
GHETTI. Vice: Viviano DURANTI.
Consiglieri: Marco TERROSI, Siliano
MARTINI, Alessandro TORRI-
CELLI, Enzo RUBBIOLI, Stefano
PONSILLO e Andrea GIANNETTI.
Supplenti: Luca PIERLI e Giancarlo
CARDINI.
Recapito Presidente: Via dei Trebbi,
22 - 53040 Rapolano Terme (SI).
Roma
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 15 Maggio 2010, triennio
2010-2012. Presidente: Massimo
FLUMERI. Segretario/Amministra -
tore: Leonardo PROFETA. Consiglieri:
Giuseppe BODI, Giorgio
CIOFFI, Silvano CURCI, Paolo DE
CASTRO, Alvaro PAOLETTI, Giuseppe
PICCOLI, Antonio SANSONE
e Claudio TOLU.
Recapito Presidente: Via Anicia,
23/A - 00153 Roma - Tel. 065614996
- E-mail: www.bersagliereromano.it
.
Rovolon (PD)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
per il triennio 2010-2012.
Presidente: Mario MONTEMEZZO.
Vice: Valerio TACCON. Consiglieri:
Fabio MAGAGNIN, Giuseppe
MARCHELUZZO, Dario VOLINIA,
Antonio GOMIERO, Beniamino DO-
LAI e Antonio QUALDI.
Recapito Presidente: Via Albettoniera,
64 - 35030 Rovolon (PD) - Tel.
0499910705 - Cell. 3288629960 - Email:
mattia.bortoli@bortolicalzature.it.
S. Costanzo - Fano (PU)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 30 Gennaio 2011, triennio
2011-2013. Presidente: Fabriano
FABBRI. Vice: Franco PAZZAGLIA.
Segretario: Roberto ROBERTI. Consiglieri:
Romano BROCCHINI, Felice
SBREGA, Walter BALDASSARET-
TI, Dario DURAZZI, Tarcisio CIA-
RAMICOLI e Mario BRUNETTI.
Recapito Presidente: Via Tombaccia,
4 - 61032 Fano (PU).
Tezze sul Brenta (VI)
Elezioni del 27 marzo 2011 del Consiglio
Direttivo Sezionale per il triennio
2011-2013. Presidente O.: Giuseppe
PELLANDA. Presidente: Mario
SCATTOLA. Vice: Orazio BAS-
SO. Consiglieri: Tiziano BUBBOLA,
Luciano LORO, Palmiro SIMIONI,
Silvio ZONTA.
Recapito Presidente: Via Bandi, 35 -
36056 Tezze sul Brenta (VI) - Cell.
3397338736.
Trapani
Tra i Consiglieri eletti per il triennio
2011-2013 deve essere considerato
anche il Bersagliere Salvatore IN-
CARDIA.
Vigarano Mainarda (FE)
Costituzione nuova Sezione dell’A.N.B.
ed elezione del Consiglio
Direttivo Sezionale. Presidente:
Alessandro BERSELLI. Vice: Sergio
BIANCHI. Segretario/Economo:
Mirco GONELLI. Consiglieri: Giovanni
CAVALLINI, Giovanni
GIORGI e Ugo MANFERDINI. Alfiere:
Matteo GRUPPIONI.
Recapito Sezione: Via G. Marconi,
89 - 44049 Vigarano Mainarda (FE)
- Cell. 3452848166 - Fax 0532/436102
- E-mail: info@bersaglierivigara -
nomainarda.it.
Villa San Giovanni (RC)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 12 Ottobre 2010, triennio
2010-2013. Presidente: Rosario
BELLÈ. Vice: Francesco AMARET-
TI. Segretario Salvatore CARDONA.
Consiglieri: Lorenzo TORRE, Antonio
BELLANTONE, Umberto BASI-
LE, Giuseppe CARNOVALE, Mario
BARRESI, Giuseppe RETTO e Giuseppe
FEDELE.
59

i nostri lutti a cura di Mario Galante
Abbiategrasso (MI)
Il Bersagliere Cav.
Carlo GUER -
RESCHI, consigliere
da diversi
decenni, impegnato
in tutte le attività
di Sezione ed
assiduo frequentatore
di tutte le manifestazioni Bersaglieresche,
è deceduto l’11 Agosto 2010.
Alessandria Bersagliere LIN-
GUA Gino, classe
1922, già del 1°
Rgt Bersaglieri e
iscritto alla Sezione
ANB E. Franchini
dalla sua ricostituzione
anno
2007 è deceduto il 10 Dicembre 2009.
Il 19 Novembre
2010, dopo una
grave malattia è
mancato il Bersagliere
SA-
VIAN Michele,
classe 1949, già
dell’ 8° Rgt. Bersaglieri
a Pordenone. Era Vice Presidente
della locale Sezione ANB.
Azzano Decimo (PN)
Il Bersagliere
Marco MORAS,
classe 1920 già
dell’11 Reggimento
e mutilato
di guerra, è deceduto
il 20 Agosto
2010.
Casale Monferrato (Al)
Il Bersagliere Luciano
MORTARA, classe
1932 già del 3°
Reggimento e componente
della Fanfara, è
deceduto il 14 Gennaio
2011. I Bersaglieri
della Sezione e familiari lo ricordano.
60
Caserta
Il 24 Dicembre 2010 è improvvisamente
venuto a mancare il Colonnello
Giuseppe FALARDO, socio
da lungo tempo della Sezione ANB.
Nato il 18/02/1936 aveva prestato
servizio presso la Scuola Truppe
Corazzate concludendo la sua carriera
al Distretto Militare. Sempre
attivo e presente a tutte le manifestazioni,
si è distinto per classe e signorilità;
alla famiglia le più sentite
condoglianze.
Castrezzato (BS)
Nato a Bagnolo
Mella il 30 settembre
1919 è
deceduto a Bagnolo
Mella il 2
Settembre 2010.
Il Bersagliere
Claudio FAU-
STO si è sempre distinto per attaccamento
alla Sezione ed alle attività
bersaglieresche.
Ceccano (FR) Il Bersagliere
Luigi LIGORI
era nato ad Arnara
il 21 Febbraio
1923 ed ivi
deceduto il giorno
11 Febbraio
2011. Aveva prestato
servizio
nell’8° Reggimento
Bersaglieri, caserma San Michele
di Verona. Era stato sempre
Socio appassionato e presente della
Sezione ANB di Ceccano. Lo ricordano
con affetto i commilitoni del
frusinate ed i suoi familiari.
Cento (FE)
Il Bersagliere
Andrea CAVAL-
LINI, classe
1911 già del 7° e
8° Reggimento è
deceduto l’8 Settembre
2010.
Cherasco (CN) La Signora Luigia
DEMARIA,
moglie del Bersagliere
Cav. Armete
RINALDI,
è deceduta il 2
Gennaio 2011.
Chivasso (TO)
Il Bersagliare
Mario AIMI-
NO, classe
1934 già del
1° Reggimento,
è deceduto
il 28 Gennaio
2011.
Il Bersagliere
Battista
BIANCO,
classe 1922
già del 9°
Reggimento,
è deceduto il
28 Gennaio
2010.
Consandolo (FE)
Il Bersagliere
Franco BASSI,
classe 1932 è deceduto
il 13 Ottobre
2010. I
Bersaglieri della
Sezione lo ricordano
con affetto.
Il Bersagliere
Federico TU-
NIOLI, classe
1915 è deceduto
il 7 Aprile 2010.
I Bersaglieri della
Sezione lo ricordano
con affetto.

i nostri lutti a cura di Mario Galante
Cordenons (PN) Bersagliere
Gilberto De
ZAN, nato il 27
Agosto 1931, è
deceduto il 6
Febbraio 2010.
Tutti gli amici
della Sezione
ed i famigliari
lo ricordano con grande affetto anche
per il suo attaccamento al piumetto e la
fierezza di essere stato Bersagliere del
grande Terzo.
Ferrara
Il Bersagliere
Elio POLET-
TI, classe 1935
assiduo frequentatorenegli
impegni
della Sezione e
presente in tutti
i raduni, è
deceduto il 28 Gennaio 2011.
Gallarate (VA) Il Bersagliere
Gianpasquale
TEOLDI, classe
1942, è deceduto
il 10 Novembre
2010.
Tutti i Soci lo
ricordano con
affetto.
Gioia del Colle (BA)
Precisazione: Il Bersagliere Colonnello
Carlo Maria TANGORRA, deceduto
il 17 luglio 2010, ha prestato
servizio presso l’11 Reggimento e
non al 1° Bersaglieri.
Grado (GO)
La famiglia ed il figlio CARA Francesco
del Tenente Colonnello CARA
Egidio nato a Nogara il 20/04/14,
hanno comunicato con rammarico il
decesso del proprio congiunto avvenuto
a Monfalcone (GO) il primo
Gennaio 2011. Condoglianze dalla
Redazione tutta.
Latisana (UD) Il Bers. Gino
CASASOLA,
Classe 1923, nato
a Latisana il
16 Febbraio
1923, è deceduto
pochi giorni prima
di compiere
87 anni, lo scorso 4 Febbraio. Reduce
della Seconda Guerra mondiale con
l’8° Reggimento e mutilato di guerra,
era Vice Presidente della Sezione, dopo
essere stato per 12 anni Presidente
della Sezione di Pertegada. È stato
fra i principali promotori del Monumento
ai bersaglieri della stessa Pertegada
e si è sempre distinto per il
suo entusiasmo e disponibilità nell’attività
associativa.
Mariano di Dalmine (BG)
Il Bersagliere
Francesco CIVI-
DINI, classe
1921 già dell’8°
Reggimento,
combattente in
Africa settentrionale,
socio fondatore
e Presidente onorario della Sezione,
è deceduto il 7 Maggio 2010.
Massa Martana (PG)
Il Bersagliere
Luigi BARBA-
SO, classe 1976,
già del 3° Reggimento
ed attivo
componente della
Sezione e della
Fanfara, è deceduto
il 24 Giugno 2010.
Olmo al Brembo (BG)
Il Bersagliere
Dario GOGLIO,
classe 1961 ha
finito la sua corsa
all’età di 49
anni il 31 Agosto
2010.
Parma
Bers. MERCADAN-
TI Mario, Classe
1920 e Cavaliere della
Repubblica, già del
12° Bersaglieri e dell’8°,
reduce delle battaglie
di Marsa Matruk,
Tobruk ed El Alamein. Iscritto
dai primordi alla locale Sezione
ANB, è deceduto nell’Ottobre del
2010 alla vigilia del suo 60° anniversario
di matrimonio.
Prato
Il 9 Aprile 2011 è deceduto
il Bersagliere
Mario BARDAZZI,
nato il 9 Settembre
1909, già Bersagliere
ciclista del 12° Bersaglieri
e componente
della Fanfara come trombettiere.
Richiamato nel 1942 e combattente
della 2ª Guerra Mondiale.
San Donà di Piave (Ve)
Il Bersagliere Ennio
GALARDI, classe
1931 già dell’8°
Reggimento ed ex
Alfiere della Sezione.
È deceduto il 9
Maggio 2010.
Sassari
Il Bersagliere Cap.
Albino MASIA,
classe 1913 già del
9° Reggimento, è
deceduto nel mese
di Novembre 2010.
Settimo Torinese (TO)
Il Bersagliere Raffaele
MANTE-
GNA, classe 1930,
socio fondatore
della Sezione, è deceduto
il 27 Gennaio
2011. I Bersaglieri
della Sezione
lo ricordano.
61

ecensioni e ultime notizie
AGATA Angelo: Passiatella,
Poligrafica Ruggiero, Av, S.I.D.
S.I.P.
In Redazione è
giunto un agile
volumetto di 80
pagine da un taglia
decisamente
nuovo. Diverso.
Passiatella è una
raccolta di poesie
e racconti attraverso
i quali
l’Autore esprime con notevole arguzia
idee e suoi convincimenti scaturiti da
una notevole capacità d’intuito e da
una fine osservazione. Lo racconta anche
con le poesie dedicate a Valeria, a
Mariangela, alla mamma, ad Ely ed
all’emblematica “Na casarella”.
In questa arguta ed interessante raccolta
di scritti e poesie compare anche
un racconto dedicato agli Allievi
dell’ 80° Corso AUC che l’Autore, al
tempo comandante la 2ª Compagnia
bersaglieri “Montelungo” in quel di
Caserta, aveva incontrato nel corso
del 53° Raduno Nazionale Bersaglieri
svoltosi a Firenze nel 2005.
Alter
ADAMI Renato: A memoria di
Plinio Carteri - Comune di
Valeggio sul Mincio, Pagg. 48,
Vengraph, 2010, S.I.P:
Il Comune di Valeggio
sul Mincio
(Vr), con il contributo
del Lions
Club Villafranca,
ha dedicato a Plinio
CARTIERI,
campione ciclista
e valoroso Bersagliere
caduto per
la Patria in una tragica notte fra il 24
ed il 25 gennaio del 1916 un’avvincente
quadretto storico, il suo tredicesimo.
Autore dell’interessante pubblicazione
è lo storico Renato ADAMI che ha
realizzato l’appassionata rievocazione
facendo capo a testimonianze e a
materiale iconografico del tempo de-
62
sunto anche da altre sue pubblicazioni
con lo scopo di far emergere aspetti
culturali e sportivi di una provincia
molto ricca.
Dalla lettura emerge che il Carteri, fin
da ragazzino, sembrava destinato ad
una bella carriera nel campo ciclistico
appena emergente e specialmente nel
campo della velocità. Nella sua illuminata
presentazione Renzo Pulliero
ricorda che Plinio era stato protagonista
nei Velodromi, ma anche nelle
prove su strada...sapeva infiammare
le folle con la sua generosità, ma anche
con la sua sagacia tattica che lo
portò alla conquista del titolo italiano
dilettanti di velocità al velodromo del
Sempione a Milano, nel 1914.
Lo ricordiamo perché era stato arruolato
nel 2° Battaglione Bersaglieri ciclisti
allora a Verona e successivamente
trasferito a Roma, ma con lo scoppio
della guerra aveva raggiunto Bassano
del Grappa, ad appena 40 km dal
fronte ed in seguito, abbandonata la
fedele bicicletta, venne inviato sulle
accidentate colline di pietraie nel territorio
di Doberdò nei pressi di Oslavia.
Il Carteri, si era offerto volontario per
partecipare in pattuglia notturna ad
una pericolosa esplorazione al fine di
appurare la consistenza delle truppe
avversarie, ma scoperti ed illuminati
furono investiti da un fitto bombardamento;
solamente due bersaglieri fecero
ritorno da quella missione e riferirono
che probabilmente il Carteri
era stato investito in pieno dallo
scoppio di una grossa granata e venne
dichiarato disperso.
Nel dopoguerra la comunità di Valeggio
non dimenticò il suo campione
sportivo e l’eroico bersagliere venne
ricordato anche dalla Gazzetta dello
Sport , ma con il passare del tempo il
suo ricordo si affievolì fino a quando,
recentemente, i bersaglieri di Valeggio
s.M. in suo ricordo gli hanno intestato
la locale Sezione ANB ed il suo nome
compare a grandi caratteri sul loro Labaro
ed anche il gruppo ciclistico locale
ha promosso una competizione
chiamata Coppa Plinio Carteri.
Alter
I BERSAGLIERI NEL
RISORGIMENTO, Pagg. 32,
illustrato, Milano 2010, S.I.P
Edito dalla Regione
ANB Lombardia
e dalla Sezione
ANB Luciano
Manara di
Milano è stato lodevolmentepubblicato
un opuscolo,
prezioso
per i contenuti,
che è stato divulgato in occasione del
150° dell’Unità d’Italia, in numerose
scuole elementari e medie di Milano
ed altre province della Lombardia.
L’opuscolo, in avvincente carta patinata,
è stato distribuito a cura di alcuni
Soci della Sezione ANB e l’accoglienza
è stata entusiastica e commovente:
Le copie della pubblicazione
sono andate via in poco tempo ed
ora, in attesa di ulteriori richieste che
peraltro stanno già giungendo, l’effervescente
Sezione milanese sta esaminando
la possibilità di procedere
ad una ristampa.
Anche da queste pagine preme ringraziare
la Manara e la sua pattuglia
ciclisti per questa simpatica iniziativa
che ha portato una ventata di bersaglierismo
negli istituti scolastici che
hanno visitato.
Alfredo Terrone
VALENTINI Sergio: E arrivarono i
bersaglieri - I primi trent’anni di
Roma Capitale. La Lepre
Edizioni, Roma, 2011, Pagg. 271,
Euro 20,00
Ricco di fonti
iconografiche e
di illustrazioni
del tempo è recentementeapparso
questo volume
che documenta,
come riporta
il sottotitolo,
le vicende che
contribuirono alla realizzazione della
nuova capitale del Regno d’Italia.

ecensioni e ultime notizie
Forse il titolo più adatto sarebbe stato:
E arrivorno li berzajeri, secondo
il dialetto romanesco che infiocchetta
l’interessante volume con aneddoti
sconosciuti ed arguti ritratti dei personaggi
del tempo. Si tratta di figure
storiche quali: Garibaldi; Pio IX; Vittorio
Emanuele, il Re Galantuomo;
Monsignor de Merode; il brigante
Gasperone e la Contessa Lara, ma
anche di molti protagonisti anche del
popolo e sgherri, guardie papaline,
briganti, aristocratici bianchi e neri
affollano la narrazione.
Il lettore viene immerso in una storia
dentro la storia e la macchina del
tempo trascorre riportando fatti di vita
quotidiana, ora diremmo di cronaca,
che si trasformano in appunti e
diari che divengono eventi. Circostanze
per le quali si affrontarono
piemontesi e romani che non capivano
come mai il loro annamo veniva
trasformato in annuma; loro abituati
a dire che famo sentivano un che fuma
, o addirittura il loro addio trasformato
in un cerea né.
Si respirano vicende per cui nel primo
anno di Roma capitale giunsero dal
nord migliaia di faccendieri: oltre ai
militari del Regio Esercito, si affrettarono
a miriadi di: piccoli e grandi burocrati:
bancari e banchieri, capitalisti,
ingegneri, commercianti, speculatori,
finanziatori, usurai, parlamentari,
portaborse e i primi... palazzinari; si
perché in poco tempo la città, una
volta affollata da più di 7.000 religiosi,
oltre che da 700 fra Chiese e conventi,
doveva trasformarsi in una capitale
con i suoi Ministeri, le sue Caserme
e l’esplosione edilizia venne
accompagnata da scandali, speculazioni,
arricchimenti improvvisi, ma
anche da una crisi economica e da
abusivismi vari che vide chiudere nei
primi venti mesi oltre duecento cantieri
sui trecento allestiti.
È la storia di come la piccola Roma
che viveva delle prebende e dei lavori
commissionati dal Papa e che si accingeva
a divenire metropoli; una Roma
che si trasforma, riesce ad imbrigliare
il Tevere, il fiume bojaccia, ac-
coglie i bersaglieri anche con spettacoli
di varietà affollati di bersaglieresse,
ma con tanto di flick e flock;
l’assonnata Urbe assiste ora alla caccia
alla volpe, alla nascita dello sport
così come ai primi café chantant, al
giubileo di papa Leone XII come al
ballo Excelsior. Una curiosità: i Bersaglieri
ciclisti della caserma di Trastevere
usavano montare in bicicletta
con un salto da destra a sinistra, cioè
il rovescio di quanto usavano i ciclisti
borghesi, così riportato dall’ Illustrazione
Italiana del 6 marzo 1889.
Alfredo Terrone
de ROLANDIS Ito: Origine del
Tricolore - da Bologna a Torino
capitale d’Italia. Biblioteca
economica - Piemonte in
Bancarella - Torino, 1996,
pagg.160, Lire 8.000.
Fra il fiorire di
pubblicazioni
dedicate al 150°
anno della nascita
del Regno
d’Italia abbiamo
avuto la ventura
di consultare
questo agile volumetto
il cui
Autore, oltre che affermare che ...le
radici del nostro Vessillo affondano
nel sangue di una efferata repressione,
scatenata quando sull’entusiasmo
della Rivoluzione francese anche
nelle nostre contrade si auspicò
una nazione, indipendente ed unita...
sostiene e documenta che il Tricolore
era nato a Bologna sulla spinta
e sulle esortazioni di due ragazzi
generosi, entrambi studenti: Giovanni
Battista de Rolandis (di origine
astigiana) e Luigi Zamboni; furono
loro che oltre duecento anni fa in
una città sotto la dominazione pontificia,
vollero professare quei diritti
dell’uomo, oggi universalmente riconosciuti.
La vicenda, appassionante e poco
nota - risultava da anni sepolta negli
archivi- si svolge in Emilia-Roma-
gna ed i protagonisti principali in
una Bologna allora sotto la dominazione
pontificia, avevano promosso
una sommossa per incitare la popolazione
a volere concepire nuove
forme di governo e proposero come
distinzione l’uso di una coccarda tricolore
sulla falsariga di quella francese
alla quale sostituirono il blu
con il verde, appellandosi però agli
stessi ideali di libertà, giustizia, fratellanza.
Non avevano pensato di dar un nome
al loro movimento, ma un distintivo
si, anche perché faceva capo ai colori
di Bologna: il bianco ed il rosso (così
come quelli di Asti) ed il verde era
stato apposto nel segno della speranza
che il loro sogno si avverasse.
Bisogna riconoscere che il volumetto-saggio
non pretende di accertare la
nascita del primo Tricolore, ma documenta
che i primi colori bianco, rosso
e verde della storia italiana apparvero
nella coccarda adottata nel corso
della sommossa di Bologna del 14
novembre 1794 promossa dai due
giovani studenti di cui sopra.
Il volumetto che presentiamo è però
un singolare, vivacissimo viaggio fra
personaggi chiave del tempo e dagli
episodi più eloquenti - documentatitraspare
l’anelito di libertà che in
quel tempo scorreva contro un assurdo
potere temporale che si opponeva
- con tutti i mezzi - alla ragione ed alla
verità, infliggendo perfino atrocità
inaudite allo scopo di estorcere confessioni
favorevoli alle forze del governo
allora in auge.
L’Autore ha scritto questo saggio (e
del saggio conserva il rigore) sulla
base di accuratissime ricerche che si
sono protratte per anni, ma esse non
appesantiscono la narrazione; si legge
come un’opera di narrativa perché
la materia viene trattata con particolare
spigliatezza e le conclusioni,
lo riteniamo, daranno non poco
filo da torcere a storici ed esperti
che si convinceranno come molte loro
opinioni dovranno essere ampiamente
rivisitate.
Alfredo Terrone
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S. PIETROBURGO
MOSCA
VOLGOGRAD
ED IL DON
VI
ATTENDONO