Ippolito Scalza e il Palazzo Viscontini in Acquapendente - Biblioteca ...
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<strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong> <strong>in</strong> <strong>Acquapendente</strong><br />
Stranamente non è stata mai batta menzione del palazm<br />
<strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong> di Aaquapdente da chiwlique abbia<br />
scritto sul suo axhitetto: <strong>Ippolito</strong> <strong>Scalza</strong> (l). Eppure<br />
questo &do gli viene attribuito da un autore serio<br />
e attendib<strong>il</strong>e, oltre che contemporaneo, quale h Pietro<br />
Paolo Biondi, storim aquesiano della seconda meta del<br />
C<strong>in</strong>quecento, che ne lascib una docuimentaaiane scritta<br />
nelle sue u ISTORIE DI ACQUAPENDFNTE » del<br />
1588 : u (Monsignor Antonio <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong>) nel partire.. . ,<br />
che fu Am<strong>il</strong>e 1581 lassò ord<strong>in</strong>e che si facesse un bel<br />
<strong>Palazzo</strong>, come è stato fatto con spesa di molti migliara<br />
di scudi nella strada Romana con R<strong>in</strong>ghiera di fora, ...<br />
Detto <strong>Palazzo</strong> è stato fatto con Architettura di Ms. Hipolito<br />
<strong>Scalza</strong> d'orvieto, et di Ms. Taurello Taurelli Salimbeni<br />
d' <strong>Acquapendente</strong> ».<br />
Data r &la Ila attribuzione all'architetto orvietano,<br />
<strong>il</strong> &o Visconthi risulta molto <strong>in</strong>teressante <strong>in</strong><br />
quanto rappresenta l'anello di congiunzione che mancava<br />
per comprendere l'evoluzione della personalissima<br />
arte dello <strong>Scalza</strong>. Inoltre non biigna dimenticaw l'importanza<br />
che 19&cio riveste per la sua funzione storica,<br />
<strong>il</strong> luogo e la persondità del committente.<br />
Lo stesso Pietro Paolo Biondi, nel suo manoscritto,<br />
lascia una biografia amgata ed aibastama<br />
ricca di Antonio <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong>, del quale fu cantemporanw<br />
e concit t a&.<br />
Monsignor <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong> era u desceso dell'Ill.ze Casato<br />
de <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong> de M<strong>il</strong>ano », <strong>il</strong> padre Jamm « per<br />
contraria fortuna ... venne ad habitare nella Terra d'<strong>Acquapendente</strong>,<br />
dove ... si maritò con una Madonna Ca-<br />
&Ua de la Rima ». Il giovane Antonio rimase dano<br />
u e si vestì nda Chiesa di Santo Agost<strong>in</strong>o » <strong>in</strong> Aoquapendente.<br />
Cm una rapida carriera divenne sottosmista<br />
di Paolo 111. Alla morte del Papa, <strong>il</strong> Card<strong>in</strong>ale Gi*<br />
m i<br />
di Lorena, recatosi a Roma per <strong>il</strong> Condave, ap-<br />
prezzb P giovane religioso e lo scelse come confessore<br />
perso&. Ottenuto <strong>il</strong> anisenso di Giulio 111, <strong>il</strong> Vi-<br />
(l) <strong>Ippolito</strong> <strong>Scalza</strong> appartenne, secondo Zani, ad una famiglia<br />
di artisti avente m e capostipite un (Bartolo) Meo<br />
<strong>Scalza</strong>, o Scdptia, def<strong>in</strong>ito maestro scalpe<strong>il</strong><strong>in</strong>o qperante nel<br />
1530. Invece seicondo Della Valle fu figlio di un muratore; ed<br />
un manoscritto dice di un calzolaio.<br />
ippolito fu scultore, architetto e costruttore di organi e<br />
divenne noto come uno dei pih attivi fra i rari arteiìci che<br />
si ahmiarono alla direzione della Pabbrica dal Duomo di<br />
Orvieto. Nato nel 1532, fu a capo della Fabbrica dal 1567 f<strong>in</strong>o<br />
alia morte; le sue opere si trovano per la maggior parte nella<br />
sua città, alla quale rimase attaccato f<strong>in</strong>o al 22 dicembre 1617,<br />
giorno <strong>in</strong> cui morì. a1 suo autoritratto, del 1587, B stato identffito<br />
nel S. Tommaw &l Museo deli'oipera del Duomo.<br />
mt<strong>in</strong>i si recò <strong>in</strong> Francia al seguito del Card<strong>in</strong>ale,<br />
dove, mrto qu~st'dtimo, si aggregb ah wrte dell'altro<br />
Carddhle di Lorena, Carlo, della casa di Guk e<br />
nipote del dafunto.<br />
Ottenuta da Enrico 111 e la Patente della Natura-<br />
ZitA del Re >p di Francia, che era, resa necessaria perohé<br />
nessuno straniero poteva ottenere <strong>in</strong>vestiture di benefici<br />
ecclesiastici posti ne1 territorio di Francia, verme<br />
nom<strong>in</strong>ato Abate di S. Mart<strong>in</strong>o di Lione <strong>in</strong> Piccardia,<br />
&l'ord<strong>in</strong>e Premonstratense, carica, oltre che di grande<br />
onore, anche molto redditizia, essendo legata a numerosi<br />
benedici.<br />
#Le<br />
laute ren&te permisero aU'Abate di costruire <strong>il</strong><br />
palazzo di <strong>Acquapendente</strong> e di mantenere un elevato'<br />
tenore di vita; a ciò contribuirono anche l'amicizi-a della<br />
Reg<strong>in</strong>a di Francia, che lo fece suo elemos<strong>in</strong>iere, e di<br />
molti alti prelati tra i quali <strong>il</strong> Card<strong>in</strong>ale Farnese. Nelle<br />
sue visite ad Aaqmpendente procurò molti benedici<br />
alla citti; nel 1580 aiutò <strong>il</strong> comune, con un prestito,<br />
a risollevarsi dalla carestia, provvide di dote le fanciulle<br />
più povere, come si usava allora fra i P.<br />
Infatti, nonostante le notevoli manipolazioni subite<br />
dal chiostro quando nel 19 15 vi fumo anmbientate<br />
.le nuove hale Elementari, ancora ,sono visib<strong>il</strong>i<br />
su un lato porticato <strong>in</strong>teressanti dreschi dove campeggia<br />
lo stemma a due bisce del Vi-t<strong>in</strong>i. NeU'apr<strong>il</strong>e<br />
del 1581, prima di tornare alla sua Ahzia <strong>in</strong> Francia,<br />
Monsignor <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong> commiissi~ la costruzione dei<br />
palazzo aquesiano, appunto ad <strong>Ippolito</strong> <strong>Scalza</strong>, architetto<br />
gi& dermato, ed a nureUo Taurelli Sal<strong>in</strong>ibeni<br />
d'<strong>Acquapendente</strong> l('), sotto la supervisione di Guido<br />
(2) La famiglia si trovava <strong>in</strong> <strong>Acquapendente</strong> dal 1415; b detta<br />
anche Sdimbeni pemhd discendente dalla famosa famiglia se-<br />
nese. I suoi membri avevano ripetutamente .aicoperto impor-<br />
tanti cariche pubbliche nel governo aqwsiano.<br />
Taurello, pur essendo dottore <strong>in</strong> legge, non disdegnava d'<strong>in</strong>-<br />
teressarsi <strong>in</strong> altri campi delia cultura. 1,nfatti <strong>il</strong> Biondi dice:<br />
a ha tanto del gisditio naturale nelle wse di Matamatica, e Geo-<br />
metria, che B mirab<strong>il</strong>e si <strong>in</strong> queste Scienze, come neli'khi-<br />
tettura m.
R/(iwo del prospetto del <strong>Palazzo</strong><br />
I ' -<br />
1<br />
0 1 2 3 4 5 10 rnetr~<br />
5 IO A metri
Pimioia addetto alla Corte del Ca&d Farnese, che<br />
sposerà <strong>in</strong> sejpito Egidia, nipote &l Viscant<strong>in</strong>i.<br />
I lavori dovettero procedere alacremente, se si può<br />
dar fede alla data MDLXXXII (1582) che compare im<br />
cisa &l basamento della ,pasta bugnata di s<strong>in</strong>istra<br />
nella facciata sulla ex via romana. Proibdb<strong>il</strong>mente, però,<br />
tale data si .riferiva alla castruaione della bbbrica nel<br />
suo compksso e non ai lavori di arredo e rif<strong>in</strong>iture <strong>in</strong>terne,<br />
che, forse, si d<strong>il</strong>ungarono per un tempo assai<br />
maggiore. L'<strong>in</strong>tero edificio era certamente completato<br />
quando <strong>il</strong> 28 giugno 1588 <strong>il</strong> Prelato tornò dalla Francia<br />
PIANTA DELL' ANDRONE D INGRESSO<br />
E DEL CORTILE<br />
-.-.-. + Pw ia %aia a choccioh, a<strong>il</strong>e cucm e agli appvtunni d<strong>il</strong>lr rrvii0<br />
.......... >Rr b m, ah logpu rl sabno mtnlr<br />
, - + Tornrda dia ihb. aIlr nnuv agli appuhmonii M wpuib<br />
l'ambiente circostante; l 'opera equ<strong>il</strong>ibratissima ed armoniosa<br />
segue lo schema a mafcapiano con <strong>il</strong> pianterreno<br />
aumentato d'altezza, che Antonio di Sangallo e i<br />
suoi seguaci mano <strong>in</strong>trodotto <strong>in</strong> Umbria e nel Lazio<br />
mn numerosi esempi di vi& e palazzi. La faccisra è<br />
serrata da bugnati a cusc<strong>in</strong>o aogolari che si appiattiscono<br />
nell'ultimo piano ed 2 animata ddlo slancio delle<br />
aperture, ohe hano d 4 essi veticali <strong>in</strong> conuap<br />
posizione all'orizumtalitii dei marcapiani.<br />
Pub <strong>in</strong>teressare, <strong>in</strong> rdazione ai palazzo <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong>,<br />
che gi8 <strong>in</strong> questa prima opera lo Soalza tende a qudificare<br />
<strong>il</strong> piano terreno con una più ricca ornamentaziant<br />
e con una cura più m<strong>in</strong>uziosa dei particolari, cosa che<br />
si va ad attenuate quando con lo sguardo si sale ai<br />
piani superiari. Testimoniano questo gusto tipicamente<br />
scalziano <strong>il</strong> forte portale ricco di bugno a cusc<strong>in</strong>o e le<br />
eleganti besm sangallesche d<strong>in</strong>emente ed accuratamente<br />
lavorate, di una Mezza ancora classica. Al piano<br />
superiore <strong>in</strong>vece i motivi si fanno più coloristici che<br />
plastici, nm le conchiglie che spezzano le sporgenti m-<br />
nici dei timpani triangolari e le mensole ahe <strong>in</strong>vadono<br />
gli stipiti delle f<strong>in</strong>estre; l'ultimo piano, come nel palazzo<br />
<strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong>, si fa più mplice ed 2 catonato da<br />
uno sporgente cornicione.<br />
Altro importante precedente, anche se di m<strong>in</strong>or impegno,<br />
2 <strong>il</strong> Palazzetito per Pantuko e Bernard<strong>in</strong>o Sar&li<br />
del 1575/1580.<br />
In questa opepa mantiene lo schema ~bhngdm dei<br />
marcapiani, accentuando lo schiacciamato dei piani ri-<br />
spetto al palazzo Clement<strong>in</strong>i. Inoltre mMa facciata, es-<br />
sendo visib<strong>il</strong>e sdltanto di scorcio come sar8 poi anche<br />
quella del palazzo d'Aquapendente, <strong>in</strong>izifa a forme <strong>il</strong><br />
delle .sporgenze, sottol<strong>in</strong>eate dal calore scuro del<br />
bssalto. Le f<strong>in</strong>estre del piano nab<strong>il</strong>e derivano diretta-<br />
mente da quele del paIazu> Clement<strong>in</strong>i, mentre quelle<br />
del piano terreno sono riprese dal <strong>Palazzo</strong> Monalde-<br />
schi della Cervara del Mosca, dove lo <strong>Scalza</strong> aveva ese-<br />
guito nel 1574 <strong>il</strong> disegmo per <strong>il</strong> soffitto del Salone e più<br />
tardi ,per lo stama sdl portane d'entrata. Da Simone<br />
Mosca, che era stato suo maestro, <strong>Ippolito</strong> aveva ap-<br />
preso l'esuberante gusto deoorativo, ab<strong>il</strong>e e fantasioso,<br />
oltre ad alcuni s<strong>in</strong>tomi manieristici ed al tipo d'&li-<br />
zia civ<strong>il</strong>e raff<strong>il</strong>iat~ e cdto, fondato sull'esattezza l<strong>in</strong>eare<br />
delle grige membrature di pietra <strong>in</strong> risalto sul fondo<br />
bianco dell'<strong>in</strong>tonaco (alla lontana orig<strong>in</strong>e del quale sta<br />
<strong>il</strong> gusto del Brunelleschi).<br />
Nel portone del <strong>Palazzo</strong> Saracimlli <strong>in</strong>vece si rifà<br />
d'altro suo maestro: RafEwllo da Montdupo. Infatti<br />
le forti bugne del portale lo fanno somigliare al tipo<br />
di portale che <strong>il</strong> Montelupo aveva fatto per <strong>il</strong> palazzo<br />
di Tibenio Gispo Facnese. Comunque appaiono <strong>in</strong> que-<br />
sto &ci0 gi$ dei motivi omamend che verranno tip<br />
i <strong>in</strong> seguito, come le pigne che pendono dai tri-<br />
M, che verranno collocate anche su& porta centrale<br />
di <strong>Palazzo</strong> Vixontihi.<br />
Con queste opere e le altre come la Pcal~zzit~<br />
Chdli (1580?) e <strong>il</strong> pulazretto Gudoni del<br />
1580/85, dove sono ripresi al piano terra i motivi
delle mchiglie, si possono gi4i enunciare i p t i piii<br />
<strong>in</strong>teressanti sui quali si fonda l'opera dello <strong>Scalza</strong> m e<br />
a<@tto civ<strong>il</strong>e:<br />
Rawic<strong>in</strong>amento delle lesene marapiano e conse-<br />
guente xhidamento dei piani.<br />
Shcio <strong>in</strong> verticale delle apeature, specialmente nel<br />
piano ndb<strong>il</strong>e.<br />
Elaborazione dei tre piani secondo <strong>il</strong> seguente<br />
sohema:<br />
- attacco a terra più curato nelle decorazioni ed <strong>in</strong><br />
genere più ricco anche plasbente;<br />
- ultimo piano più basso degli altri, liscio e sensib<strong>il</strong>e<br />
alla luce, spesso con f<strong>in</strong>estre <strong>in</strong>corniciate da cartefle<br />
più o meno decorate;<br />
- piiano.nob<strong>il</strong>e teso fra gli attri due, con f<strong>in</strong>estre co-<br />
~ronate da trabeazioni o timpani molto sporgenti.<br />
Caratterizzazione della facciata con un vivace gio-<br />
co plastico e chiarosculrale.<br />
Tutti questi punti sono presenti nell'apera di Ac-<br />
quapedente. I1 palazzo <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong> sorge su quella via<br />
che col nome di Romana rappresentava l'antica Cassia,<br />
posizione non casuale, <strong>in</strong> quanto <strong>Acquapendente</strong> era<br />
soprattutto un <strong>in</strong>gresso, rispetto dlo Stato PontiGao.<br />
per <strong>il</strong> viaggiatore che vi entrava da Porta Ripa e cioè<br />
proveniente dal Nord. L'orientamento delle chise ohe<br />
sorgono su questa via è sempre o verso P. Ripa o verso<br />
la Cassia, secondo un preciso disegno strutturale che<br />
faceva dda vecchia via un percorw conoscitivo della<br />
città da Nord verso Sud. La costruzione di opere d'ar-<br />
chitettura civ<strong>il</strong>e seguì questo schema, come per pa-<br />
lazzo Oliva, <strong>in</strong>quadrab<strong>il</strong>e prospettivamente solo dal<br />
Nord, ed appunto per pdmm <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong>, che fu W-<br />
struito all'<strong>in</strong>izio della strada dbito dopo la chiesa di<br />
S. Francesco.<br />
Le successive deviazioni della Cassa (1765/67 e poi<br />
quella odierna) fecero dim<strong>in</strong>uire l'importanza della via<br />
e conseguentemente b sua fruizione.<br />
La fronte del palazzo, alta sde case limitrok, si<br />
&st<strong>in</strong>gue per <strong>il</strong> vivace gioco plastico che va attenuan-<br />
dosi dal basso verso l'alto; <strong>in</strong>farti dal suseguirsi delle<br />
bugne dei p ali al pimo terreno si amiva al forte M-<br />
~ o C m i timpani sporgenti del pbo nob<strong>il</strong>e, per @ungere<br />
alla superfìcie liscia con semplici cartelle dell'ultimo<br />
piano coronato dd'onibra del cornicione. I1 contrasto<br />
tra <strong>il</strong> piano terra ricco di chiaroscuri e la fascia<br />
lum<strong>in</strong>osa dell'ult<strong>in</strong>no @o viene ri'badito da quello<br />
cromatico della scura pietra da taglio (fac<strong>il</strong>mente reperib<strong>il</strong>e<br />
nella wna) lwta per k decorazioni, apposta<br />
da parete chiara di <strong>in</strong>tonaco. Il piano terra di questo<br />
plano, <strong>in</strong>teressantissimo per la sua soluzione, mmi trova<br />
riscontro <strong>in</strong> nessun'altxa apera scalzesca. Infatti non<br />
ha hatre, ma reca, oltre al portone centrale, altre<br />
quattro porbe rettangolari; queste sono <strong>in</strong>corniciate da<br />
bugne a cusc<strong>in</strong>o !alternate, che m<strong>il</strong>a ttgbeazione &m-<br />
tano a martello, portando al cerrtm uno sporgente mensolone,<br />
C Q nella ~ palazz<strong>in</strong>a Choelli, che si riconnette<br />
m la fascia &sa del darte corniciorle marmpiano.<br />
I1 susseguirsi dei portoni <strong>in</strong> faaaiata assicura ati palazzo<br />
un rapporto di 4permoab<strong>il</strong>ità con l'antica Osia,<br />
testimoniando quale impronta di regale asrpita<strong>il</strong>ltii meva<br />
voluto <strong>il</strong> <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong> .per <strong>il</strong> suo pdllazzo; <strong>in</strong>batti, i dìni-<br />
tissimi portali latem'li davano l'twcesso alle rima* che<br />
erano a loro volta collegate con la corte <strong>in</strong>terna. Non<br />
va dimenticato che le <strong>il</strong>lustri personaliti che spesso ri-<br />
ceveva <strong>il</strong> Mons<strong>il</strong>gnore amavano viaggiare con un nu-<br />
trito seguito e percib le rimase servivano ad accoglie-<br />
re le carrozze e i cavalli, mentre <strong>il</strong> « 8personaggio ospi-<br />
tato» aveva l'accesso al p a b dal portone =trale,<br />
dove attraverso l'androne amivava al portico sui cor-<br />
t<strong>il</strong>e dal quale poteva salire al piano naie. Il « segui-<br />
to », <strong>in</strong>vece, vmim fatto alloggiare negli e&ci limi-<br />
trofi <strong>in</strong> quanto, come dice <strong>il</strong> Biondi: « Parendali (al-<br />
l'Abate) poco <strong>il</strong> Palazu, suo barto di stantie, comprò<br />
più case conf<strong>in</strong>anti, per farci altri apartamcnti di modo<br />
chi vi potfanno almiare più Pr<strong>in</strong>cipi, et Signori <strong>in</strong> un<br />
medesimo tempo con tutte le lor Corti ».<br />
Interessanti ed orig<strong>in</strong>ali sono le #panche mrrette da<br />
mensole sulle quali si appoggiano le bugne dei portali.<br />
Esse non hanno una ut<strong>il</strong>izzazione pratica, ma arridi-<br />
scono l'attacco a tem raccordd due a due le bu-<br />
gnature e formando una soura ombra sotto al vibrare<br />
della luce tra i<strong>il</strong> bugnato.<br />
Evidentemente lo <strong>Scalza</strong> tendeva ad un risultato<br />
plastico e pittorico, maaido di ottenerlo sia &i gio-<br />
chi d'ombra, che dal r<strong>il</strong>ievo delle decorazioni e dalla<br />
bicmmia dei materiali. Questa ricerca st<strong>il</strong>htica M'o-<br />
pera scaizesca si conduderh nel 1588/90 col pmlauo<br />
Buti ad Omieto, dove la tendenza ai contrasti e l'esu-<br />
beranza plastica di r<strong>il</strong>ievo e chiaroscuro si manifesta-<br />
rono pienamente; qui ogni ,ideale di squ<strong>il</strong>ibrio c<strong>in</strong>que-<br />
centesco è abbandonato e suprato, ogni f<strong>in</strong>ezza e deli-<br />
catezza è sacrificata ad un'architettum d'effetto e d'<strong>in</strong>-<br />
sieme.<br />
Qu<strong>in</strong>di <strong>il</strong> valore dd palazzo <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong> sta nell'ac-<br />
centuazione di quel discorso plastico che porteri lo<br />
<strong>Scalza</strong> al palazzo Buzi, dove per6 l'<strong>in</strong>tuizione dell'ap<br />
pesantimento del piano terra e lo scatto verticale non<br />
saranno più cosl ifelicanente affrontati come nell'ediki-<br />
cio aquesiano e tutto I'urganismo apparir& più <strong>in</strong>grevito.<br />
L'eff&to del piano terreno del palazzo Vismnt<strong>in</strong>i<br />
di una prospettiva con una alternanza di bugne e men-<br />
soloni, <strong>in</strong>terrotta al centro dalla sporgenza del torte<br />
portone d'<strong>in</strong>gresso e del balcone.<br />
I1 ,portale d centro è ad arco ed avanza con due<br />
forti paraiute recanti bugne a cusc<strong>in</strong>o, anch'esse alter-<br />
nate, che poggiano su piccole basi liscie. Sun'arco delle<br />
brrgne, 'trattate di nuovo nel modo del ~Montelupo, si<br />
sovrappongono due forti mnsoloni con triglifi allungati,<br />
dai qua& ~peaidono le pigne (come nel palazzo Saraci-<br />
nellì). Un pesante ibalcone &qu<strong>il</strong>isna $10 sforzo dei mep<br />
solai laterali, profondamente <strong>in</strong>tagliati frontalmente<br />
e con volute e disegni eleganti sui fianchi, che contra-<br />
stano con la semplice l<strong>in</strong>earite del concio di chiave. Nd<br />
balcone & assai sensib<strong>il</strong>e 4a vic<strong>in</strong>anza st<strong>il</strong>istia c m quello<br />
del Mosca a palazzo Monaldeschi d'Orvieto, con le la-<br />
stre latedi recanti scolpita una ma e la ibalaustrata<br />
frontale, sebbene la massa plastica del<strong>il</strong>o <strong>Scalza</strong> appaia<br />
più greve rispetto al più laggero balcone del Mosca.<br />
Sempre .al piano ndb<strong>il</strong>e troviamo le allungate &e-<br />
stre che cadenkono un hte slancio verticale a #tutta
Partitolare dell'ango<strong>il</strong>o del cort<strong>il</strong>e<br />
la facciata. 141 loro r<strong>il</strong>ievo 2 vigoroso e accentuato dalla<br />
scura pietra da taglio usata, ma i riquadri h o modanature<br />
più semplici rispetto a tutti gli altri esempi orviemi<br />
e sono coronate da timpani triangolari e curvi<br />
alternati che aggettano fortemente dal piano della<br />
facciata.<br />
Se si esam<strong>in</strong>ano le f<strong>in</strong>estre dei palazzi dello 6c&,<br />
si può seguire e chiarire l'evoluzione st<strong>il</strong>istica dell'architetto-mltore<br />
orvietano. Egli aveva <strong>in</strong>iziato con cornici<br />
Gpezmte nei timpani e mensole che <strong>in</strong>vadono gli<br />
stipiti nel palazzo Ckment<strong>in</strong>i, per poi ricercare numi<br />
motivi come nd palazzetto Sarac<strong>in</strong>edli, dove gli elementi<br />
orizzontali sono congiunti da decoratissime mensok.<br />
Nelle hestre del palazzo <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong> lo <strong>Scalza</strong><br />
giunge ad elim<strong>in</strong>are ogni raccordo n meccanico B tra<br />
i ciquadri e l timpani, <strong>in</strong> modo che quest'ultimi sembrano<br />
sospesi a contrastare cromaticamente e plasticaaente<br />
al piano della baaciam. Arriverà poi ad animare<br />
anche I'<strong>in</strong>quadratura della hestra con i cartocci<br />
ad orecchie di palazzo Buzi d <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e si 1>orr8 addirittura<br />
al di 1i1 degli schemi barocchi nella sua ultima<br />
opera amhi tet tonica : la facciata del Palazm Comunale<br />
d'orvieto del 1598/1600, dove arriverà ad uno st<strong>il</strong>e<br />
qui settecentesco.<br />
?L'ultimo piano del palazzo <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong> è, come solitamente<br />
usava lo <strong>Scalza</strong>, più lbasso degli altri; <strong>in</strong>oltre<br />
la plastica scalzesca, die tende sempre a semplidimrsi<br />
verso l'dto, trova un nuovo motivo per mere usata<br />
nel palazzo quesiano dove l'ultimo piano emerge <strong>in</strong>teramente<br />
ddo n sk<strong>il</strong><strong>in</strong>e » delle mse a schiera circostanti<br />
e rlmane esposto da luce *per tutto <strong>il</strong> giorno. Lo<br />
<strong>Scalza</strong> <strong>in</strong>taglia poi oiievemente delle cartelle su picaoie<br />
f<strong>in</strong>estre quadrate, riall1arriandosi ai modi usati dal Pe-<br />
m i<br />
nel <strong>Palazzo</strong> Massimo alla Colonne a Roma.<br />
La soluzione delle piccole hestre quadrate non era<br />
mai aata usata ne& esanpi precedenti, ma apparir8<br />
poi <strong>in</strong> quasi tutte le opere sucressive, c he L mostrs<br />
si artidiranno di modanature e particolari.<br />
aia facciata a a<strong>in</strong>que hestre, <strong>in</strong>corniciata da bugne<br />
a msc<strong>in</strong>o che si susseguono sui tre piani con una di-<br />
mensione costante e scandita orizzontalmente da lesene<br />
marcapiano, è conclusa cm un ornato cornicione clas-<br />
sioo che sorregge 11 tetto piuttosto spal-gente. I1 corni-<br />
cione nel suo <strong>in</strong>sieme dette quello posteriore di Pa-<br />
lapo BuP con le mensole <strong>in</strong>tagliate, mentre per <strong>il</strong> hn-<br />
tastico susseguirsi di motivi decorativi ha i modiglio-<br />
ni: gigli, rosell<strong>in</strong>e, stelle, rotelle, losanghe, etc. si rif&<br />
a quelli del palazzetto Guidoni. Al centro del corni-<br />
cione compaiono gli stemmi del <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong> e quelli dei<br />
Farnese e dei brena suoi protettori; gli stessi stemmi<br />
si ritrovano aff rescali all'<strong>in</strong>-terno del.l'&cio. Altri<br />
stemmi scolpiti <strong>in</strong> pietra erano stati posti dal19Abate,<br />
Cam<strong>in</strong>o del ealone centmlo
sempre secondo <strong>il</strong> Ed, 4 pr memoria de ibeneditij &e, poggiando su un'alta cornice, 2 sorretta da un<br />
ricevuti nella Rrmcia ... swls facciata d'avante ..., et ord<strong>in</strong>e di tre arcate con paraste tuscaniche e una gotta<br />
tutte Indorate, sopra L porta t!: to <strong>Palazzo</strong> sotto la centrale; agli angoli si ~ipete <strong>il</strong> motivo delle lesene upez-<br />
R<strong>in</strong>ghiera vi è posta l'arme di detto Monsignore, la zate che si hcastrono nel rriuro.<br />
quale è una Palma con un serpe diritto di qua, et un Allo stesso livello di guest'ultima balaustra, e cioè<br />
altro dal altra hada di là, et mpra detti serpi sd una pù alto del cort<strong>il</strong>e, si affaccia un vasto giard<strong>in</strong>o alberato,<br />
corona h campo bianco, et wpra l'a= vi è la Mitria al quale si accedeva anche attraverso una doppia p<br />
con i<strong>il</strong> Pastorade, et cm un &motto <strong>in</strong> un Breve, che dice sterla da una via Ilaterde presso la chiesa di S. Maria.<br />
W. AJNT.~ ABBAS. ». Lo stesso motto è ripetuto sul- I1 disegno del cort<strong>il</strong>e col giard<strong>in</strong>o su per io^ lptrebbe<br />
l'architrave del portone centrale. Invece su& fascia essere stam visto dallo <strong>Scalza</strong>, <strong>in</strong> mo dei suoi &amarcapiano<br />
che delimita <strong>il</strong> piano nob<strong>il</strong>e dall'ultimo pia. b<strong>il</strong>i viaggi a Firenze, nella sistemazione del cort<strong>il</strong>e di<br />
no, appaTe scolpito, per tutta la lunghezza della dacciata, <strong>Palazzo</strong> Pitti <strong>in</strong>iziata nel 1560 dall'hmannati (dal qua<strong>il</strong><br />
r<strong>in</strong>graziamento dell'Abate ai francesi per la costm- le aveva tratto anche <strong>il</strong> gusto del bugnato al piano<br />
zione della sua nuova dimora:<br />
terra della facciata, che era una caratteristica delda personalità<br />
dell'architetto fiorent<strong>in</strong>o). Nel giad<strong>in</strong>o come<br />
u ANI'. VESCONTIiNU6 AQUENSIG ABBAS S. M- <strong>in</strong> b l i vi era un team verde, tanto caro alle arti<br />
TIiNI CIVITATIG LA-. DEI GMTIA ET maggiori e m<strong>in</strong>ori &l C<strong>in</strong>quecento e Seicento; era di<br />
G A ~ (um) R iLI~~ITATE mNiDIDIT A. D. 25 metri di diametro ed d suo tracciato è ancora visi-<br />
M<strong>in</strong>LMMII ».<br />
b<strong>il</strong>e nella disposizione delle aiuole. La bacciata sul giard<strong>in</strong>o<br />
è composta da due corpi di fabbrica mllegati dalla<br />
hteressante è anche la pianta &l palazzo che si balaustrata. Su ognuno dei due Mocchi si apre una porsv<strong>il</strong>uppa<br />
attorno a quattro cort<strong>il</strong>etti e ad una più san- ta <strong>in</strong> pietra a riquadri e delle f<strong>in</strong>estre ceme quelle del<br />
de corte centrale chiusa su tre lati, P m<strong>in</strong>ore dei quali cort<strong>il</strong>e a pianterreno con modanature a gole e listelli e<br />
ha due &i a tre forniai sorrette da p<strong>il</strong>astri, mentre parapetto sorretto da <strong>in</strong>g<strong>in</strong>occhiate con riquadro. Tutto<br />
nel lato aperto sul giard<strong>in</strong>o vi è un solo ord<strong>in</strong>e sempre l'<strong>in</strong>sieme disegnato con un attento ed <strong>in</strong>dov<strong>in</strong>ato equia<br />
tre arcate sormontato da una pesante balaustrata. librio. Anche la pianta dell'<strong>in</strong>tero palazzo è <strong>in</strong>consueta<br />
Dalla strada, attraverso un vasto androne obliquo per lo <strong>Scalza</strong>. Infatti nelle opere precedenti egli si h-<br />
rispetto al piano di facciata, si accede al centm del por- pegna più che altro nda taociata, mme ne<strong>il</strong> palazzo<br />
tico che si apre sull'ele~gante cort<strong>il</strong>e rettangolw. So- Clement<strong>in</strong>i costituito da um corpo di fabbrica retto con<br />
pra d portico & collocata la loggia del piano n&e ed una sola f<strong>il</strong>a di saloni per ogni piano. Più <strong>in</strong>teressanti<br />
<strong>il</strong> tutto è sorretto da p<strong>il</strong>mtri rettangolari con paraste, possono apparire la Casa Crespi e <strong>il</strong> <strong>Palazzo</strong> Carvajal<br />
tmcaniche al piano terreno e ioniche a quello superiore. per la disposizione di androni e cort<strong>il</strong>etti ed <strong>in</strong> parti-<br />
Una forte e movimentata cornice, che torma una vi- colare <strong>il</strong> Palazzetto Sarac<strong>in</strong>d orgaahmto con una composa<br />
mha, assi- & balaustrata fitta di colonn<strong>in</strong>e b<strong>in</strong>azione di androni, scala e due cort<strong>il</strong>i a livello didi<br />
gusto michelangiolesco, segnano lo stacco tra i due verso, ma <strong>in</strong> tutti questi casi <strong>il</strong> disegno appare poco<br />
odni, mentre gli archi deUe logge superiori si vam armonioso, trattandosi di opere m<strong>in</strong>ori. Neanche l'enora<br />
riconnettere con delle mensole a riccio, assieme alle me para;lelepipedo costituito da p1,azzo BuP, anch'esso<br />
slanciate lesene, al semplice e classico cornicione. organizzato l~ngitud<strong>in</strong>al~mente, pub offrire una <strong>in</strong>teres-<br />
La fadata <strong>in</strong>terna del cort<strong>il</strong>e è paragonab<strong>il</strong>e a quel- sante lettura per quanto riguarda la pianta.<br />
la disegnata dal Sangallo per <strong>il</strong> lpallo orvietano di Tornando al plzzo <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong>, da un rapido esa-<br />
Tiberio Crispo Farnese. Questo edgcio h completato me della pianta del piano terra si nota come nella parte<br />
da Raffaello da Montelupo e nell'ultimo piano dalio che fiancheggia la strada le pareti non siano sempre<br />
stesso <strong>Scalza</strong> (1582/86), ma gli elementi plastici sono parallele e con angoli retti; <strong>in</strong>oltre le stanze sono di<br />
di m<strong>in</strong>or r<strong>il</strong>ievo ed <strong>in</strong>oltre si tratta di un mode<strong>il</strong>o tra- una dimensione costante sui 5 metri circa di larghezza,<br />
dizionale, che sarii appunto ripreso dal nostro ditetto passo caratteristico de<strong>il</strong>e case a schiera; mentre al piasia<br />
nel chiostro di San Fram~sm a Orvieto (1586), che no nub<strong>il</strong>e le sale laterali mantengono le proporzioni<br />
<strong>in</strong> un mrt<strong>il</strong>etto laterale dello stesso palazzo di Aoqua- delle rimesse sottostariti, <strong>il</strong> salone centrale assume uns<br />
pendente.<br />
pianta irregolare a fom di trapezio occupando ben tre<br />
Interessante appare <strong>il</strong> pmicolare d'angolo della fac- moduli sot tastami. Da queste considerazioni potrebbe<br />
ciata del palazzo <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong>, dove la veste d'ord<strong>in</strong>e ar- emergere l'i otesi dell'uso da perte ddo <strong>Scalza</strong> de<strong>il</strong>e<br />
chitettonGo per la .rottura del suo limite <strong>in</strong>s<strong>in</strong>ua sug- fondazioni B i case a schiera preesistenti, delle quali vi<br />
gerimenti di d<strong>il</strong>atazioni del costruito, testimoniando ricordi<br />
ibrundes~hiani e ibtamanteschi. Le facciate laterali<br />
sano più l<strong>in</strong>eani formando così una <strong>in</strong>quadratura<br />
pr-ttica aHzi parete centrale; esse hanno quattro f<strong>in</strong>estre<br />
per piano e sono divise dalle lesene marcapiano<br />
che accentuano la fuga prospettica. An~he qui gli aggetti<br />
sono leggermente più marcati nelle mensole delle<br />
fìnestre del piano terra, ho<strong>il</strong>tre riappare i1 contrasto<br />
coloris tico della pietra scura sull'htonaco chiso, come<br />
<strong>in</strong> facciata, che evidenzia i vari elementi. Sul lato del<br />
giard<strong>in</strong>o la corte si chiude con una forte ~Maustrata<br />
è abbondante numero sull'altro lato della strada, men-<br />
tre tutta la parte dei blocchi che si Mano sul giar-<br />
&no sarebbe stata costruita f<strong>in</strong> dalle fondamenta dallo<br />
<strong>Scalza</strong> steso, come dimostrano lo spessore dei muri ed<br />
<strong>il</strong> tracciato più regolare.<br />
La pianta è articolata attorno al cort<strong>il</strong>e centrale, se-<br />
guendo uno schema a u U », e, mentre sul lato della<br />
strada vi è una f<strong>il</strong>a di sale che <strong>in</strong> certi punti diventa<br />
dappia, sui due bracci pressoché identici che si affac-<br />
ciano ashetrici sul giard<strong>in</strong>o C'& una disposizione di<br />
vari ambienti <strong>in</strong>torno a due ampi sdmi centrali.
Questa di palazzo <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong> si può dunque def<strong>in</strong>ire<br />
come un'opera completa per quanto ci'guarda l'arte dello<br />
<strong>Scalza</strong>, <strong>il</strong> quale purtroppo non ebbe molte altre occasioni<br />
come questa.<br />
Dal portico del cort<strong>il</strong>e si sale per uno salone ho alla loggia di vaste proporzioni.<br />
La scala odierna, che sale con due rampe, vi fu<br />
collocata agli <strong>in</strong>izi del Novecento e costituisce l'unica<br />
ossa manipolazione subita dal palazzo; l'antico scafO,<br />
era a rampa unica e per mezzo di un ballatoio si<br />
ricdegava alla loggia. Dalla loggia si accede al salone<br />
centrale di imponenti dimensioni, ahe per mezzo della<br />
doppia altezza pub prendere la luce dalle tre f<strong>in</strong>estre<br />
del suo piano e da quelle quadrate dell'ultimo piano.<br />
In questo salane si trova un monumentde cam<strong>in</strong>o diseyfo<br />
dallo <strong>Scalza</strong> stesso. E' <strong>in</strong>quadrato da due menso<br />
ani decorati, che sorgono da basi lisce, i quali per<br />
mezao di triglifi, laterali alla trabemione, sorreggono<br />
una cornice modanata isulla quale poggia una CEeCorazione<br />
<strong>in</strong> stucco, eseguita più tardi, con cartooci, stemma<br />
ed un coronamento a tenda.<br />
Nel cam<strong>in</strong>o la somiglianza st<strong>il</strong>istica con quello del<br />
Mosca &a palazzo Monaldeschi d'0rviet.o è notevole,<br />
come dimastrano i mensoloni ad angolo e le nicchie <strong>in</strong>terne<br />
decorate col: motivo della conchiglia.<br />
Inoltre sia nel palazzo <strong>Viscont<strong>in</strong>i</strong> che <strong>in</strong> quello del<br />
Mosca, le decorazioni del cam<strong>in</strong>o e del portale di facciata<br />
si corrispondono seguedo una elegante cmema<br />
ornamentale.<br />
I1 (soffitto del salone iè andato perduto nella sua<br />
forma origbde, ma doveva essere, come quello che lo<br />
<strong>Scalza</strong> aveva disegnato per palazzo Monaldeschi, eseguito<br />
<strong>in</strong> legname decorato a pastiglia e dip<strong>in</strong>to.<br />
Nelle altre due sale che si affacciano sul drmte del<br />
palazzo vi sono <strong>in</strong>vece degli <strong>in</strong>teressanti af£reschi di<br />
scuola zuccaresca. Queste pitture, che rappresentano<br />
scene dd Vecchio Testamento, sono <strong>in</strong>corniciate da decorazioni<br />
ac a grottesche B che ritmano gli spazi delle<br />
volte, compaiono forme vegetali, animali tantas tici, figure<br />
umane, motivi geometrici disposti con un ord<strong>in</strong>e<br />
armonioso e simmetrico, <strong>il</strong> tutto rawivato da un rafihto<br />
,gusto pittorico e uno spiccato senso del colore.<br />
Per quanto riguarda le decorazioni di porte ed arredi<br />
<strong>in</strong>terni, che non sembrano s t<strong>il</strong>is ticamente at thib<strong>il</strong>i<br />
allo <strong>Scalza</strong>, si potrubbe fare <strong>il</strong> nome del Taurellli; questi<br />
diresse probab<strong>il</strong>mente m& i lavori di costruzione <strong>in</strong><br />
quanto <strong>il</strong> Biondi dice che: ac lui hl &atto fdbricare el<br />
palazzo deU'Akate Viscant<strong>in</strong>o m.<br />
Nel p h<br />
vi è anche una scala a chiocciola che<br />
sde dall'androne d'<strong>in</strong>gresso ho aslultimo piano, dove<br />
erano oollocate le cuo<strong>in</strong>e e gli atloggi d& servitù. Inol-<br />
tre, sempre secondo <strong>il</strong> Biondi, l'edificio aveva pure una<br />
Cappella Ptivata: u ... Nel detto apartsmento che tece<br />
di siovo nel <strong>Palazzo</strong> verso \la chiesa di 5: ta Maria vi<br />
fece tare la Cappella per dirci la Messa <strong>in</strong> una stantia<br />
apreso <strong>il</strong> giard<strong>in</strong>o, et la fece comagrare h di 25 di<br />
Apde 1589 da Monsig: .r Passio (Gelso Paci) Vescovo<br />
di Castro c m licentlia perb hauta dal Vicario Generale<br />
del Vescovo di &vieto, et tece f<strong>in</strong>ire <strong>il</strong> Giard<strong>in</strong>o et vi<br />
alloggi6 molti Card<strong>in</strong>ali, et Prencipi che passorno di<br />
quà, fra quali 6u <strong>il</strong> Card<strong>in</strong>ale Simoncell; <strong>il</strong> Cand<strong>in</strong>ale<br />
Paleotto; <strong>il</strong> Card<strong>in</strong>ale Gonzaga; <strong>il</strong> Card<strong>in</strong>ale Caraffa,<br />
<strong>il</strong> Car: k di Cremona, che fu poi Papa Gregorio XIV.<br />
debl'altri Signori, et Pfelati non parlo ~perche hu buon<br />
numero <strong>in</strong> più volte B.<br />
P. P. BIONDI, Istorie di Acqwpendente, manmcritto, 11588.<br />
P. P. BIONDI, Crcmbize d'Aqmperadente, mlanoslcritto, 1589.<br />
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