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Novellino, L'intelligenza come autodifesa - Aula Digitale

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1<br />

Le origini e il Duecento La nascita della prosa in volgare <strong>Novellino</strong><br />

<strong>Novellino</strong><br />

L’intelligenza <strong>come</strong> <strong>autodifesa</strong><br />

<strong>Novellino</strong> ■ LXXIII<br />

Un tranello<br />

ben pensato<br />

Una risposta<br />

arguta<br />

Un sovrano<br />

all’altezza?<br />

La novella esalta il potere dell’intelligenza <strong>come</strong> arma di difesa perfino nelle situazioni più difficili.<br />

Il tema sarà ripreso da Boccaccio nella prima giornata del Decameron (I, 3).<br />

5<br />

10<br />

15<br />

La prosa del Duecento,<br />

a cura di C. Segre e M. Marti, cit.<br />

1. Soldano: ‘sultano’.<br />

2. vuolle ... giudeo: ‘volle accusare<br />

pretestosamente un ebreo’ (cfr. anche<br />

«cogliesse cagione» e «coglierli cagione»).<br />

ANALISI DEL TESTO<br />

Come il Soldano 1 , avendo biSogno di moneta, vuolle Cogliere Cagione a un<br />

giudeo 2 .<br />

Il Soldano, avendo bisogno di moneta, fo consigliato che cogliesse cagione a uno<br />

ricco giudeo ch’era in sua terra, e poi gli togliesse il mobile suo 3 , ch’era grande oltra<br />

numero. Il Soldano mandò per 4 questo giudeo e domandolli qual fosse la migliore<br />

fede, pensando: «S’elli dirà la giudea, io dirò ch’elli pecca contra la mia; e<br />

se dirà la saracina 5 , e 6 io dirò: “Dunque, perché tieni la giudea?”».<br />

E ’l giudeo, udendo la domanda del signore, rispuose: «Messere, elli 7 fu un<br />

padre ch’avea tre figliuoli e avea un suo anello con una pietra preziosa la migliore<br />

del mondo. Questi figliuoli, ciascuno pregav[a] il padre ch’alla sua fine 8 li lasciasse<br />

questo anello; e il padre, vedendo che catuno 9 il volea, mandò per un fino<br />

orafo 10 e disse: “Maestro, fammi due anella così a punto <strong>come</strong> questo, e metti in<br />

ciascuno una pietra che asomigli a questa”. Lo maestro fece l’anella così a punto,<br />

che niuno conoscea il fine 11 , altro che ’l padre. Mandò per li figliuoli ad uno ad<br />

uno, et a catuno diede il suo in secreto, e catuno si credea avere il fine: e niuno ne<br />

sapea il vero, altri che ’l padre loro. E così è delle fedi, messere: le fedi sono tre: il<br />

Padre di sopra sa la migliore, e li figliuoli, ciò siamo 12 noi, ciascuno si crede avere<br />

la buona». Allora il Soldano, udendo costui cosie riscuotersi 13 , non seppe che si<br />

dire di coglierli cagioni 14 : sì lo lasciò andare.<br />

Un tranello ben pensato…<br />

Il sultano (ovvero il suo consigliere) non appare<br />

uno sciocco, <strong>come</strong> invece accade in altre novelle:<br />

il tranello è astuto e non sembra lasciare vie di<br />

scampo al malcapitato.<br />

3. mobile suo: ‘i suoi beni’.<br />

4. mandò per: ‘mandò a chiamare’.<br />

5. saracina: ‘musulmana’.<br />

6. e: ‘allora’, paraipotattico.<br />

7. elli: ‘egli’, soggetto impersonale.<br />

8. alla sua fine: ‘alla morte’.<br />

9. catuno: ‘ciascuno’.<br />

10. fino orafo: ‘abile orefice’.<br />

11. il fine: ‘l’autentico’.<br />

12. ciò siamo: ‘cioè noi’, con il verbo<br />

ancora acordato al plurale.<br />

13. cosie riscuotersi: ‘trarsi così d’impaccio’;<br />

«cosie»: con -e epitetico.<br />

14. non seppe ... cagioni: ‘non seppe<br />

che dire per accusarlo’.<br />

© 2011 RCS Libri S.p.A./La Nuova Italia – R. Antonelli, M.S. Sapegno, Il senso e le forme<br />

TESTO<br />

CHIAVE<br />

… e una risposta ancor meglio pensata<br />

Il facoltoso ebreo però è ricco non solo di beni ma<br />

anche di saggezza: sa evitare il dilemma propostogli<br />

dal sultano, riconoscendo invece una terza<br />

possibilità (che include anche la religione cristia-


2<br />

Le origini e il Duecento La nascita della prosa in volgare <strong>Novellino</strong><br />

na), e cioè che tutte e tre le religioni riconoscono<br />

un unico Dio e tutte ritengono che il loro Dio sia<br />

quello vero.<br />

Un sovrano all’altezza?<br />

Di fronte all’acuta risposta dell’ebreo, il sultano<br />

non sa che altro rimproverargli («non seppe<br />

che si dire di coglierli cagioni»), e con questo<br />

dimostra, accanto alla propria inferiorità dialettica,<br />

una certa magnanimità («sì lo lasciò andare»).<br />

Avrebbe infatti potuto riaffermare in qualsiasi<br />

modo il proprio potere, ma anche lui s’inchina<br />

LABORATORIO<br />

Comprensione<br />

1 Riassumi in che cosa consiste il tranello escogitato<br />

dal Sultano (attraverso i consiglieri). Per quale fine<br />

trama l’inganno? Con quale pretesto vuol far valere<br />

la propria autorità in caso di risposta sbagliata?<br />

2 Perché la risposta del Giudeo è segno di furbizia?<br />

AnAlisi<br />

3 Come sono presentati i personaggi? Quali sono le<br />

caratteristiche principali del Giudeo e del Sultano?<br />

all’ingegno, e in questo atteggiamento rivela intelligenza.<br />

Antisemitismo e ammirazione<br />

Come in altre novelle, sono messe in rilievo l’intelligenza<br />

e la prontezza di spirito di un ebreo. Da alcuni<br />

presupposti (ricchezza dell’ebreo, precarietà<br />

dei suoi diritti, ecc.) emerge il fondo storico di un<br />

antisemitismo che neppure la tolleranza religiosa<br />

del sultano e di qualche altro sovrano riesce a nascondere.<br />

La stessa ammirazione per l’ebreo, ricco<br />

e acuto, si presta del resto a essere rovesciata,<br />

in altri contesti, in invidia e aggressività.<br />

4 Nella novella è presente un narratore di secondo<br />

grado: chi è? da chi è costituito il suo pubblico?<br />

5 Nella novella, nonostante il Giudeo sia un personaggio<br />

positivo, permangono i presupposti per<br />

un atteggiamento antisemita. Indica quali sono<br />

gli stereotipi che agiscono all’interno della storia.<br />

Perché anche l’ammirazione per l’intelligenza del<br />

Giudeo contiene, nel fondo, il seme dell’antisemitismo?<br />

© 2011 RCS Libri S.p.A./La Nuova Italia – R. Antonelli, M.S. Sapegno, Il senso e le forme

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