scoliosi
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SCOLIOSI<br />
La <strong>scoliosi</strong> è una curva anomale del<br />
rachide su un sistema di coordinate<br />
tridimensionali e un fattore temporale.<br />
La <strong>scoliosi</strong> è una deformazione della<br />
colonna che può essere considerata<br />
benigna per le alterazioni morfologiche<br />
ed estetiche o grave per le alterazioni<br />
posturali che possono causare<br />
modificazioni di notevole entità sugli<br />
apparati cardio-respiratori.
SCOLIOSI<br />
Da sempre è stata considerata come una<br />
deviazione dell’allineamento vertebrale sul<br />
piano frontale.<br />
La deformazione sul piano frontale si<br />
somma ad altre che fanno della <strong>scoliosi</strong><br />
una deformità spaziale sui tre piani, per<br />
cui si parla di deformazione sul piano<br />
sagittale (cifosi, lordosi) e deformazione<br />
sul piano orizzontale con la rotazione sul<br />
piano assiale del corpo vertebrale<br />
conseguente torsione nello spazio.
SCOLIOSI<br />
Sia la rotazione che la torsione danno<br />
però la stessa immagine radiografica.<br />
Il primo a concepire la <strong>scoliosi</strong> come<br />
una deviazione spaziale è stato R.<br />
Perdriolle per cui “la <strong>scoliosi</strong> è una<br />
deformazione antero-posteriore in<br />
lordosi, generata da un movimento di<br />
torsione”.
SCOLIOSI
SCOLIOSI
SCOLIOSI<br />
Nel 25-30% dei casi l’origine della<br />
<strong>scoliosi</strong> è nota per cause<br />
– CONGENITE dovute a<br />
difetti dei corpi vertebrali,<br />
affezioni neurologiche,<br />
affezioni muscolari,<br />
– STATICHE o FUNZIONALI dovute a<br />
asimmetria del bacino o<br />
dismetria degli arti inferiori senza rotazione<br />
vertebrale
SCOLIOSI<br />
Le dismetrie vanno corrette per una<br />
differenza superiore a 0,5 cm, ma il rialzo va<br />
previsto solo nel caso in cui non si sia già<br />
instaurata una curva di compenso.<br />
Nel caso di atteggiamento “staticoparadosso”<br />
la compensazione viene messa<br />
in atto (arto più corto) dal lato della<br />
concavità e in flessione sparisce la gibbosità.
SCOLIOSI
SCOLIOSI<br />
Nel 70-75% dei casi invece l’origine non è<br />
nota e si definiscono <strong>scoliosi</strong> IDIOPATICHE<br />
che colpiscono i giovani nel periodo in cui la<br />
colonna è in accrescimento e, in riferimento<br />
al periodo in cui si manifesta, si classificano<br />
in<br />
– Infantili (0-3 anni)<br />
– Giovanili (4-7 20%, 8-10 38%, 11…42%)<br />
– Adolescenziali
SCOLIOSI<br />
In genere sono più colpite le donne<br />
forse a causa di un maturazione più<br />
veloce che comporterebbe una<br />
alterazione delle curve minori.<br />
In genere le curve doppie maggiori<br />
hanno una incidenza del 45% delle<br />
<strong>scoliosi</strong> totali, le curve dorsali il 34%,<br />
lombari il 16%, mentre il 5% non ha<br />
una collocazione spaziale standard.
SCOLIOSI<br />
Fattori genetici:<br />
TEORIE EZIOLOGICHE<br />
– sembrerebbe una attivazione congenita<br />
tardiva, resta da determinare la<br />
trasmissione genetica, esiste una<br />
ereditarietà familiare (43-80%) e una<br />
legata al sesso (80% sono donne).<br />
Fattori metaboloci:<br />
– Sembrano secondari e portano anomalie<br />
legamentosa, enzimatica e muscolare
SCOLIOSI<br />
Fattori meccanici e muscolari:<br />
– modificazioni muscolari ottenute<br />
sperimentalmente su piccoli animali<br />
hanno portato a deformazioni solo sul<br />
piano frontale, ma senza rotazione,<br />
– mentre i fattori meccanici acquistano<br />
importanza nella deformazione del<br />
rachide quando è in atto un processo<br />
disequilibrante.
SCOLIOSI<br />
Fattori nervosi:<br />
– Sembrano quelli di maggiore importanza<br />
considerato il controllo del tono<br />
muscolare effettuato dal sistema<br />
vestibolare con afferenza propiocettiva e<br />
visiva tramite le vie vestibolo-spinali.<br />
– Lavori di Yamamoto<br />
Fattori di crescita:<br />
– Il 70% delle <strong>scoliosi</strong> di determina nel<br />
periodo della crescita.
SCOLIOSI<br />
Ne risulta quindi un grado<br />
estremamente multi-fattoriale con<br />
maggiore incidenza a carico del<br />
sistema nervoso, da cui probabilmente<br />
parte il primo input disequilibrante che<br />
disturba la maturazione della<br />
propiocezione e dell’equilibrio<br />
posturale.
SCOLIOSI<br />
La condizione multifattoriale comporta una<br />
maggiore attenzione sulla attività motoria<br />
preventiva, specie nel periodo giovanile ed<br />
adolescenziale, quando si specializzano e si<br />
affinano le qualità motorie, intese sempre<br />
come movimento razionale di verifica di un<br />
processo mentale attraverso un compito<br />
motorio, una schema motorio, una schema<br />
corporeo, una postura, una dinamicità<br />
sempre più complessa (evoluta e<br />
coordinata, biomeccanicamente corretta)
SCOLIOSI<br />
Se i movimenti di equilibrio posturale e di<br />
propiocezione possono essere posti a<br />
verifica del sistema vestibolare, si potrebbe<br />
studiare l’incidenza di <strong>scoliosi</strong> in sportivi con<br />
queste qualità estremamente sviluppate<br />
come ginnasti, surfisti, velisti, canoisti etc.,<br />
confrontando i dati con sportivi unilaterali<br />
come tennisti, calciatori, ed anche con i<br />
nuotatori e con la popolazione sana,<br />
studiando le eventuali differenze tra i dati<br />
come effetti dell’attività motoria preventiva.
SCOLIOSI<br />
Esame chinesiologico<br />
Viene effettuato con il soggetto in posizione eretta<br />
a busto e tronco scoperto con le sole mutandine<br />
Si inizia dagli arti inferiori sul podoscopio per<br />
valutare deformazioni della pianta o delle ginocchia.<br />
L’esame viene effettuato con aiuto dello<br />
scoliosometro, attrezzo di dimensioni 170x80x75<br />
tali da permettere analisi di soggetti di qualunque<br />
taglia e/o altezza.
SCOLIOSI<br />
E’ dotato di impronte dei piedi poste con un<br />
angolo di 36° (angolo di Piok) che possono<br />
essere disposte per analisi delle alterazioni<br />
sul piano frontale e sagittale per valutare<br />
qualunque asimmetria, <strong>scoliosi</strong>, lordosi,<br />
cifosi, etc.<br />
Lo schermo trasparente è dotato di un<br />
reticolo di 1x1 cm e di impianto di<br />
illuminazione incorporato ai lati che non<br />
arreca disturbo all’osservazione
SCOLIOSI<br />
Vanno valutate tutte le simmetrie o asimmetrie<br />
frontali di spalle a carico degli arti inferiori, del<br />
bacino, delle creste iliache, delle scapole, delle<br />
clavicole e viene stabilita la verticalità del soggetto<br />
con un filo a piombo che dalla C7 deve cadere nel<br />
solco intergluteo<br />
Sul piano sagittale il perfetto equilibrio è<br />
determinato da una linea perpendicolare al suolo<br />
che deve sfiorare la linea occipitale, le apofisi<br />
spinose all’apice della curva dorsale, intorno a D6,<br />
per cadere appena dentro il contorno dei glutei
SCOLIOSI<br />
Se il tronco cade in avanti come compenso il<br />
capo cade in avanti dando il tipico collo da<br />
cigno, l’addome è prominente anteriormente<br />
e si evidenzia un atteggiamento cifotico<br />
dorsale con spalle orizzontate,<br />
appiattimento del torace e dei piedi.<br />
Se il tronco cade in avanti il compenso porta<br />
all’aumento della lordosi lombare, caduta<br />
dell’addome davanti e carico podalico<br />
anteriorizzato
SCOLIOSI
SCOLIOSI
SCOLIOSI<br />
Viene valutata la presenza di “gibbo”,<br />
facendo flettere il soggetto in avanti a mani<br />
giunte e gambe distese. Per gibbo si intende<br />
una prominenza o dell’emitorace o della<br />
zona lombare per effetto della rotazione<br />
vertebrale in una <strong>scoliosi</strong> strutturata<br />
I corpi vertebrali ruotano verso la<br />
convessità, le apofisi verso la concavità.<br />
A parità di rotazione il gibbo è più evidente<br />
a livello dorsale per la presenza delle coste<br />
che ruotano insieme alle vertebre e<br />
amplificano la rotazione
SCOLIOSI<br />
Il gibbo viene misurato in mm facendo<br />
flettere il soggetto con<br />
– Una livella misurando la differenza tra i<br />
punti simmetrici<br />
– Un gibbometro che viene fatto scorrre<br />
sulla schiena in modo che coincida il<br />
centro livellato con l’apofisi spinosa della<br />
vertebra più ruotata
SCOLIOSI<br />
Esiste una stretta correlazione tra l’altezza del<br />
gibbo e la progressività della <strong>scoliosi</strong>;<br />
empiricamente si può valutare il valore angolare<br />
delle curve scoliotiche moltiplicando il valore del<br />
gibbo in mm per un fattore pari a 2,5 per la<br />
regione dorsale e pari a 2 per la regione<br />
lombare.<br />
Esiste un punto detto “di non ritorno” al di là del<br />
quale le curve progrediscono in pubertà di<br />
– 13mm per curva semplice dorsale<br />
– 12mm per curva semplice dorsolombare<br />
– 11mm per curva semplice lombare<br />
– 10mm per curva doppia dorsale più lombare
SCOLIOSI
SCOLIOSI<br />
La presenza di <strong>scoliosi</strong> può<br />
essere osservata anche con<br />
il bending.test:
SCOLIOSI<br />
Sempre in posizione di bending-test si<br />
può valutare la possibilità di correzione<br />
ed evolutività della curva scoliotica: si<br />
chiede di spostare il tronco verso il<br />
gibbo (convessità della curva) se:<br />
– Il gibbo si inverte il test è + ,la <strong>scoliosi</strong> è<br />
riducibile<br />
– Il gibbo scompare , <strong>scoliosi</strong> intermedia<br />
– Il gibbo rimane, test -, la <strong>scoliosi</strong> non è<br />
riducibile
SCOLIOSI
SCOLIOSI<br />
Curva strutturata maggiore: quella che<br />
evidenzia maggiore rotazione,<br />
maggiori gradi di Cobb;<br />
Curva di compenso: quella posta sopra<br />
o sotto una curva strutturata per<br />
riprendere una posizione del rachide in<br />
asse, pur mantenendo le curve;<br />
Vertebra apicale: quella più ruotata<br />
della curva e posta all’apice, in genere<br />
poco inclinata e quasi orizzontale
SCOLIOSI<br />
Vertebra limitante superiore: quella<br />
più inclinata dal lato concavo della<br />
curva posta in alto<br />
Vertebra limitante inferiore: quella più<br />
inclinata dal lato concavo della curva<br />
in basso<br />
Vertebra di transizione: quella non<br />
deformata localizzata fra una curva e<br />
la successiva
SCOLIOSI
SCOLIOSI
SCOLIOSI<br />
Valutazione della rotazione<br />
– Cobb valuta l’immagine radiografica e lo<br />
spostamento dell’apofisi spinosa della<br />
vertebra apicale rispetto al centro del<br />
corpo vertebrale<br />
– Nash e Moe misurano lo spostamento<br />
progressivo del peduncolo vertebrale del<br />
lato convesso
SCOLIOSI
SCOLIOSI
SCOLIOSI<br />
Classificazioni delle <strong>scoliosi</strong><br />
– Lombari, sono il 24% delle idiopatiche e per il<br />
29% evolutive (post-puberali). Limite D11-12<br />
e L4-5, apicale in L1,2,3. Nel 65% dei casi<br />
sinistro convesse. La rotazione vertebrale è<br />
evidenziata da un gibbo paravertebrale<br />
lombare.<br />
– Dorsolombari, sono il 16% delle idiopatiche<br />
evolutive al 70% dei casi, curve lunghe, D6-7<br />
a L2-3 apicale in D11-12. Destro convesse.<br />
Strapiombo e scapola controlaterale più<br />
sporgente
SCOLIOSI<br />
Combinate: sono il 37% delle idiopatiche evolutive<br />
al 92% dei casi. Due curve di senso opposto. D5-6<br />
e D11-12 apicale in D8 dorsalmente. D11-12 a L4-5<br />
apicale in L2. Normalmente non prevede<br />
strapiombo o dislivelli, due gibbi uno dorsale e uno<br />
lombare.<br />
Dorsali-toraciche: sono il 22% delle idiopatiche,<br />
evolutive al 58%. Limite D4-5-6 a D11-12 apicale in<br />
D8-9. Presentano spesso curva dorsale principale<br />
alta e curva sottostante di compenso lombare.<br />
Danni da intervento chirurgico.
SCOLIOSI
TRATTAMENTO MOTORIO<br />
DELLE SCOLIOSI<br />
PER SCOLIOSI DA 0° A 25°:<br />
TRATTAMENTO MOTORIO;<br />
PER SCOLIOSI > DI 25° -30°:<br />
TRATTAMENTO MOTORIO E<br />
CORSETTO;<br />
PER SCOLIOSI GRAVI > DI 50°:<br />
TRATTAMENTO MOTORIO E<br />
INTERVENTO CHIRURGICO
CAUSE SCONOSCIUTE<br />
- LA SCOLIOSI<br />
LA SCOLIOSI PUO’ ESSERE DEFINITA COME IL SEGNO<br />
DI UNA SINDROME COMPLESSA AD EZIOLOGIA<br />
MULTIFATTORIALE: INTERAZIONE TRA FATTORI<br />
GENETICI E BIOMECCANICI<br />
- PRESENTE NELLO 0,25% DELLA POPOLAZIONE<br />
EUROPEA ED AMERICANA;<br />
- E’ PIU’ FREQUENTE NELLE FEMMINE CHE NEI<br />
MASCHI CON UN RAPPORTO DI 8/10;<br />
- NEL POPOLO AFRICANO E’ QUASI INESISTENTE;
MODELLO INTERPRETATIVO DEL PROF. SIBILLA<br />
ORIGINE: CATTIVO FUNZIONAMENTO DI TUTTA LA<br />
COMPLESSA RETE DI RAPPORTI CHE SOVRINTENDE AL<br />
CONTROLLO DEL SISTEMA POSTURALE STATICO E<br />
DINAMICO DELLA COLONNA
OBIETTIVI RAZIONALI DEL<br />
TRATTAMENTO MOTORIO<br />
• SVILUPPARE LA STABILITA’ VERTEBRALE;<br />
• SVILUPPARE LE REAZIONI DI EQUILIBRIO;<br />
• RAFFORZARE I MUSCOLI ANTIGRAVITARI;<br />
• MANTENERE O RECUPERARE LE CURVE SAGITTALI;<br />
• FAVORIRE L’AUMENTO DELLA DENSITA’ OSSEA;<br />
• SVILUPPARE CORRETTI SCHEMI POSTURALI.
METODI PER IL TRATTAMENTO DELLA<br />
SCOLIOSI<br />
METODO KLAPP<br />
LA POSIZIONE QUADRUPEDICA<br />
* ELIMINA LA FORZA DI<br />
GRAVITA’,<br />
* LA COLONNA SI DECONTRAE AL<br />
MASSIMO<br />
* LA POSIZIONE DI PARTENZA PUO’ ESSERE IN CIFOSI<br />
(CERVICALI- LOMBARI) O IN LORDOSI (LOMBARI-<br />
CERVICALI)
METODO I.O.P.<br />
PIVETTA<br />
LA POSIZIONE BASE E’ LA<br />
QUADRUPEDIA, COME<br />
QUELLA DI KLAPP, MA<br />
MOLTO PIU’<br />
CONFORTEVOLE<br />
LA CORREZIONE DELLE<br />
CURVE VIENE AFFIDATA<br />
AGLI STIRAMENTI DEGLI<br />
ARTI, SIA SUPERIORI<br />
(curve dorsali)<br />
SIA INFERIORI (curve<br />
lombari)
METODO NIEDERHOFFER<br />
SI BASA SULLA TEORIA MUSCOLARE SECONDO LA<br />
QUALE E’ POSSIBILE CORREGGERE UNA CURVA<br />
SCOLIOTICA AGENDO SULLA MUSCOLATURA<br />
TRASVERSALE, MEDIANTE CONTRORESISTENZA<br />
CHE PROVOCA DELLE CONTRAZIONI<br />
ISOMETRICHE
METODO SCHROTH<br />
IL TRATTAMENTO DELLA SCOLIOSI E’<br />
DI TIPO SENSOMOTORIO.<br />
SI USANO MECCANISMI PER<br />
SENSIBILIZZARE IL SOGGETTO<br />
RISPETTO ALLA POSTURA E AL<br />
MOVIMENTO.<br />
PRINCIPI TEORICI:<br />
STIRAMENTO ATTIVO, DEFLESSIONE,<br />
DETORSIONE, FACILITAZIONE<br />
NEUROMUSCOLARE,<br />
STABILIZZAZIONE
METODO DELLO PSOAS<br />
TRAE SPUNTO DALL’OSSERVAZIONE BIOMECCANICA<br />
SULL’ORIGINE ANTERO-LATERALE DEL MUSCOLO<br />
PSOAS (D12-L5) CHE INSERENDOSI SUL PICCOLO<br />
TROCANTERE CONSENTE, QUANDO IL FEMORE E’<br />
BLOCCATO, DI AGIRE SUL TRATTO LOMBARE.
METODO DELLO PSOAS<br />
MUSCOLO ORIGINE INSERZIONE AZIONE<br />
PSOAS<br />
ILEO<br />
D12-L5<br />
(D12-L2>50%)<br />
ALA ILIACA<br />
INTERNA<br />
PICCOLO<br />
TROCANTERE<br />
PICCOLO<br />
TROCANTERE<br />
RADDRIZZANTE<br />
DELORDOTIZZANTE<br />
LORDOTIZZANTE<br />
ANTIVERSORE
METODO SOHIER<br />
RITIENE CHE IL PRINCIPIO<br />
ANALITICO FONDAMENTALE<br />
SIA: “ RIDARE AI PIANI<br />
VERTEBRALI DESTRUTTURATI<br />
LE ARMONIE BIOMECCANICHE<br />
CHE ASSICURANO LORO IL<br />
BLOCCO FISIOLOGICO”.<br />
L’IMPOSTAZIONE METODOLOGICA DEL LAVORO SI<br />
BASA SU SPECIFICI OBIETTIVI CHE PORTANO ALLA<br />
RIARMONIZZAZIONE MECCANICA DELLA COLONNA<br />
VERTEBRALE.
METODO LIONESE<br />
SI BASA SULLA STRETTA DIPENDENZA TRA ORTESI E<br />
CINESITERAPIA.<br />
PRINCIPI BASE: CONTROLLO DELLA CURVA (FINO A 15°<br />
COBB) OGNI 6 MESI; OLTRE QUESTO LIMITE E IN BASE<br />
ALL’ETA’ DEL SOGGETTO, CORSETTO CON OBBLIGO<br />
DELLA CINESITERAPIA SINO ALL’ABLAZIONE; QUINDI<br />
CINESITERAPIA DI MANTENIMENTO.<br />
PUNTI CARDINE:<br />
- L’AUTOALLUNGAMENTO<br />
CON LEGGERA FLESSIONE<br />
DEL BUSTO;<br />
- MODELLAMENTO MANUALE<br />
DEL GIBBO;<br />
- AUTOCORREZIONE ALLO<br />
SPECCHIO
IL METODO PSICOMOTORIO O PERCETTIVO<br />
FAVORISCE LA PRESA DI<br />
COSCIENZA DEL CORPO E DEI<br />
RAPPORTI SPAZIO TEMPORALI<br />
MEDIANTE LA TEMATICA DEI<br />
CONTATTI SU DIVERSI<br />
SUPPORTI IN<br />
- POSIZIONE SEDUTA<br />
- POSIZIONE SUPINA<br />
- POSIZIONE PRONA<br />
- POSIZIONE ERETTA
VALIDITA’ DELLO SCREENING<br />
NELLA PREVENZIONE<br />
UN CORRETTO SCREENING E’ IN<br />
GRADO DI CONSENTIRE UN<br />
PRECOCE E PREVENTIVO<br />
TRATTAMENTO MOTORIO.<br />
OBIETTIVI DELLO SCREENING:<br />
• IL RICONOSCIMENTO DI<br />
ATTEGGIAMENTI SCOLIOTICI;<br />
• LA DIAGNOSI DI EVOLUTIVITA’;<br />
• UN SOLLECITO TRATTAMENTO<br />
MOTORIO COMPENSATIVO.
PREVENZIONE E CONCAUSE AGGRAVANTI<br />
• CONOSCENZA DI<br />
ELEMENTARI NORME<br />
ERGONOMICHE;<br />
•POSITIVE ABITUDINI<br />
POSTURALI;<br />
•USO CORRETTO DELLA<br />
SEDIA, DEL BANCO E<br />
DELLO ZAINETTO<br />
SCOLASTICO.
ATTIVITA’ SPORTIVE<br />
CON RISCHIO DI PEGGIORAMENTO<br />
SCOLIOTICO<br />
NUOTO<br />
DANZA CLASSICA<br />
GINNASTICA RITMICA<br />
SCHERMA<br />
SOLLEVAMENTO PESI<br />
ALCUNE DISCIPLINE DELL’ATLETICA<br />
TENNIS<br />
CANOA<br />
CANOTTAGGIO DI PUNTA<br />
PALLAVOLO
SPORT A RISCHIO<br />
Alcune attività sportive presentano alti rischi di<br />
aggravamento delle <strong>scoliosi</strong>, tra queste il nuoto, da sempre<br />
rappresentato come ineguagliabile modello prestativo<br />
correttivo, ma che invece presenta alti rischi di<br />
peggioramento dovuti ai differenti livelli di galleggiamento<br />
delle parti del nostro corpo che provocano maggiori<br />
insellamenti dorsali e lombari, nonchè le rotazioni del<br />
dorso e del capo dovute alla ricerca della respirazione<br />
laterale
NUOTO
PALLAVOLO<br />
Anche i ruoli diversi all’interno<br />
dello stesso sport possono<br />
evidenziare rischi differenti, come<br />
nel caso della pallavolo, dove la<br />
specializzazione dello<br />
schiacciatore comporta<br />
movimenti rotazionali, in modo<br />
completamente diverso dalla<br />
specializzazione del palleggiatore<br />
che presenta una percentuale di
CANOTTAGGIO<br />
Una altra differenza può essere richiamata parlando di<br />
canottaggio dove la voga simmetrica (di coppia) con due remi<br />
per vogatore è prevalentemente correttiva se viene fin da<br />
subito posto l’accento sul corretto uso del bacino (foto 1)<br />
in antiversione durante la fase di spinta e non in (foto 2)<br />
retroversione, di modo da portare soggetti adulti, anche<br />
donne, ad un perfetto equilibrio muscolare (foto 3),<br />
mentre nella voga di punta gli elevati carichi rotazionali a carico<br />
della colonna, accoppiati ad alti livelli di forza non<br />
permettono di consigliare questo tipo di voga a soggetti in età<br />
giovanile ed adolescenziale.(foto 4)
RUOLO DELL’ATTIVITA’<br />
MOTORIA E SPORTIVA<br />
TUTTA L’ATTIVITA’ MOTORIA E SPORTIVA GIOCA UN<br />
RUOLO DI PREVENZIONE NELLE PATOLOGIE DEL<br />
RACHIDE, SE CONDOTTA IN ASSENZA DI PRECOCE<br />
SPECIALIZZAZIONE E DI TECNICHE ERRATE.<br />
PER QUESTO MOTIVO TUTTE LE ATTIVITA’ POSSONO<br />
ESSERE CONSIGLIATE O MENO NELLA<br />
PREVENZIONE E COMPENSAZIONE DELLA SCOLIOSI.
TRATTAMENTO MOTORIO PER<br />
IL CINGOLO SCAPOLO<br />
OMERALE<br />
I MOVIMENTI DELLE BRACCIA SONO FONDAMENTALI<br />
BRACCIA AVANTI: PUO’ ESSERE CONSIGLIABILE SE LE<br />
BRACCIA DIVERGONO A 30-40°<br />
BRACCIA INDIETRO: NON INDICATO PER<br />
L’ANTERIORIZZAZIONE DEI DELLE SPALLE<br />
BRACCIA FUORI: LA SUA AZIONE CORRETTIVA SI ESPLICA<br />
ASSOCIANDO LA SUPINAZIONE DEL PALMO DELLA MANO<br />
BRACCIA DENTRO: E’ CORRETTIVO SE PORTATO DIETRO LA<br />
SCHIENA IN EXTRAROTAZIONE DELLA SPALLA : E’ IL<br />
MOVIMENTO PRINCIPALE DEL TRATTAMENTO MOTORIO<br />
PREVENTIVO E COMPENSATIVO IN PATOLOGIE DEL<br />
COMPLESSO CINGOLO SCAPOLO OMERALE.<br />
SPALLE INTRARUOTATE: ALQUANTO CONTROINDICATO
SPALLE SPIOVENTI<br />
ESPRESSIONE DEL PORTAMENTO RILASSATO<br />
TRATTAMENTO MOTORIO TESO A POTENZIARE GLI<br />
ELEVATORI DELLA SCAPOLA, QUINDI RICHIAMO VERSO<br />
L’ALTO DELLE SPALLE<br />
SPALLE AD ATTACCAPANNI<br />
INNALZAMENTO DEI MONCONI DELLE SPALLE<br />
TRATTAMENTO MOTORIO PER ALLUNGARE I MUSCOLI RETRATTI<br />
DEL COLLO E POTENZIARE I FISSATORI DELLA SCAPOLA
SCAPOLE ALATE ADDOTTE<br />
LE SCAPOLE SI AVVICINANO ALLA COLONNA E SI SCOLLANO DAL<br />
PIANO COSTO-DORSALE<br />
TRATTAMENTO MOTORIO TESO A POTENZIARE MUSCOLI GRAN<br />
DENTATO<br />
SCAPOLE ALATE ABDOTTE<br />
LE SCAPOLE SONO SOLLEVATE E SCOLLATE DAL MARGINE<br />
INFERIORE E ACCOPPIATE A CIFOSI<br />
TRATTAMENTO MOTORIO PER RAFFORZARE GRANDE DORSALE E<br />
ROMBOIDEI