All. 13: dichiarazioni dell'ing. Fabio De Santis. - Il sito di Guido ...

TRIBUNALE DI MILANO
Sezione Giudice per le indagini preliminari
Allegato 13
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dall'entusiasmo per l'accreditamento dei primi 36 milioni di euro dei 90 milioni di euro disponibili,
che attendevamo fino dal maggio precedente. Io avvertivo forte il peso della situazione tanto che
telefonavo di continuo al Ministero dell'Economia e, in particolare, all'Ufficio Primo della
Ragioneria Generale dello Stato, per sollecitare la procedura di accreditamento, considerando che le
aziende avevano maturato un'esposizione creditoria, a quel punto, già notevole.
Il pagamento in questione è l'unico al quale ho preso parte, posto che nel mese di ottobre è
subentrato a me il prof. CALVI. Mi preme precisare la questione relativa alla maggiorazione del
57% che emerge in atti: preciso che si tratta di un dato progettuale perfettamente trasparente e noto
a tutti i soggetti interessati; la percentuale del 30% nasceva dalla considerazione che i lavori
dovevano svolgersi "in un'isola dell'isola", il 15% era legato al lavoro notturno in quanto si operava
su turni h. 24, la restante misura corrispondeva ad un incentivo nel senso che il premio di
accelerazione sarebbe stato riconosciuto ad obiettivo conseguito.
L'impresa di ANEMONE DIEGO, faccio una parentesi tornando all'evento Campionati del Mondo,
in quella circostanza mi risulta aggiudicataria dei lavori relativi alla Centrale del tennis ma non in
esclusiva, bensì in associazione con altre imprese.
Relativamente all'evento G8, ANEMONE ha realizzato il Centro Conferenze e in associazione con
altre imprese l'Area Stampa e l'Albergo dell'Arsenale: si è trattato della porzione maggiore del
progetto, dico ciò nulla sapendo della composizione dei cosiddetti Consortili o delle Associazioni di
Impresa. A questo riguardo voglio precisare che la composizione soggettiva delle imprese che,
infine, assumono l'appalto sfuggiva al controllo del mio Ufficio se non sotto il profilo dei requisiti
tecnici previsti per legge. In altre parole il piano delle imprese ritenute collegialmente idonee, come
ho già detto, si feiniava a 23 o forse 25, e non era possibile da parte del mio Ufficio, se non nei
limiti anzidetti, controllare la finale composizione delle imprese o dei gruppi di imprese associatesi
per la realizzazione dei lotti.
Altra precisazione che ritengo importante concerne la particolare natura del progetto, che era in
continua evoluzione ed in continuo di venire. Il cantiere della Maddalena era assolutamente aperto,
non solo in senso fisico ma anche rispetto alle esigenze dei visitatori istituzionali che di continuo
intervenivano chiedendo modifiche, interventi correttivi e migliorie varie. A ciò corrispondeva una
mia, ritengo doverosa, preoccupazione in termini di budget in quanto il rischio di sforare il tetto era
quotidiano. Sulla scorta di tale premessa va interpretata la conversazione che ritrovo citata
nell'ordinanza intercorsa tra me e l'ing. SUSANNA GARA.
In ordine alle utilità che mi vengono addebitate nella contestazione provvisoria riferisco quanto
segue. Relativamente all'impresa di impiantistica di mio fratello DE SANTIS MARCO è
importante dire che nell'ambito dei grandi eventi di cui mi sono occupato la stessa non è risultata
aggiudicataria di alcun appalto né ha mai collaborato alla realizzazione di tali lavori neanche a
livello di mera consulenza. È così che si spiegano le pesanti recriminazioni telefoniche di mio
fratello nei miei riguardi, infatti, credo che sia umanamente comprensibile anche se non moralmente
condivisibile che mio fratello si aspettasse che stante la mia posizione potessi in qualche modo
favorirlo. Mio fratello conosceva ANEMONE DIEGO per un lavoro di cui le rispettive imprese
erano state aggiudicatarie congiuntamente intorno all'anno 2000 in Veneto; si trattava della
costruzione di una caserma dei vigili del fuoco a Conegliano Veneto. Peraltro so che in quella
occasione i rapporti di mio fratello con ANEMONE non furono propriamente idilliaci. Per quanto è
a mia conoscenza non sono intervenuti sub-appalti su opere pubbliche fra ANEMONE e l'impresa
di mio fratello.
Quanto alla fornitura di mobili io avevo bisogno in effetti di una libreria e di una mensola per casa
mia, il tutto del valore di non più di 2 - 3 mila euro, io mi rivolsi a TONINO MONTEROTTI,
falegname di fiducia di ANEMONE, e poiché ANEMONE non aveva ancora definito i suoi rapporti
di dare/avere con mio fratello, in ordine alla vicenda di Conegliano Veneto, essendo egli ancora