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TRICICLO BIPOSTO A PEDALATA ASSISTITA - Provincia di Pistoia

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<strong>TRICICLO</strong> <strong>BIPOSTO</strong> A <strong>PEDALATA</strong><br />

<strong>ASSISTITA</strong><br />

DIPARTIMENTO DI MECCANICA<br />

PRATO<br />

1


Dati tecnici<br />

Massa a vuoto veicolo: 43 Kg<br />

Lunghezza: 2985 mm<br />

Larghezza: 1240 mm<br />

Altezza max: 890 mm<br />

Altezza selle: 520 mm<br />

Raggio <strong>di</strong> sterzata: 3 m<br />

Diametro <strong>di</strong>schi freno: 180 mm<br />

Cambio Shimano 6 rapporti<br />

Motore brushless da 250 W in funzione fino a 25 Km/h attivato da un sensore<br />

ad effetto Hall<br />

Rapporto <strong>di</strong> trasmissione fra i ciclisti: 1:1<br />

Storia del progetto e scelte tecniche<br />

Il progetto è partito con il prof. ing. A. Zanco, che ha guidato <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> ragazzi<br />

<strong>di</strong> quarta e quinta dell’in<strong>di</strong>rizzo meccanico, coa<strong>di</strong>uvato dal prof. ing. C. Scardazzi e<br />

dal Prof. V. Carosella. Le idee fin dall’inizio non sono mancate, alcune sono state<br />

imme<strong>di</strong>atamente scartate per scarsa efficienza o elevata <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> realizzazione in<br />

relazione ai tempi strettissimi <strong>di</strong> progettazione e realizzazione del prototipo. La<br />

prima decisione ha riguardato la scelta del numero <strong>di</strong> ruote che il veicolo avrebbe<br />

dovuto avere. La scelta è caduta su un triciclo, avendo a <strong>di</strong>sposizione una sola ruota<br />

motrice. Imme<strong>di</strong>atamente accantonata l’idea della ruota motorizzata sterzante<br />

all’anteriore e della trazione a catena sul posteriore, a causa della <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />

installare un <strong>di</strong>fferenziale sull’asse posteriore, si è passati a un progetto “invertito”:<br />

le ruote anteriori sarebbero state due e sterzanti, mentre al posteriore ci sarebbe<br />

stata la ruota motorizzata abbinata alla trazione a catena. Il problema dello sterzo è<br />

stato risolto adottando un sistema a quadrilatero <strong>di</strong>retto ripreso dalla tecnologia in<br />

uso sui kart da competizione.<br />

L’idea sviluppata in partenza per questa nuova soluzione era quella <strong>di</strong> istallare i<br />

se<strong>di</strong>li appaiati. Una revisione al progetto è stata però necessaria. L’ubicazione dei<br />

se<strong>di</strong>li uno a fianco all’altro imponeva tre fondamentali limiti:<br />

l’ingombro frontale elevato e <strong>di</strong> conseguenza un’elevata resistenza<br />

aereo<strong>di</strong>namica, senza avere vantaggi apprezzabili sulla lunghezza del veicolo e<br />

quin<strong>di</strong> sulla sua manovrabilità;<br />

la carenza <strong>di</strong> carico sull’asse anteriore, messo in luce dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>namico del<br />

veicolo, comportante la mancanza <strong>di</strong> grip in fase <strong>di</strong> curvatura;<br />

2


la stabilità statica e <strong>di</strong>namica e conseguentemente la sicurezza del veicolo<br />

vengono garantite solo se i conducenti sono approssimativamente dello<br />

stesso peso. In caso contrario si riscontrerebbero degli squilibri. Inoltre<br />

risulterebbe impossibile guidare il veicolo con una sola persona a bordo a<br />

causa dell’elevata possibilità <strong>di</strong> ribaltamento anche in curve a bassa velocità.<br />

Pertanto nel progetto definitivo i se<strong>di</strong>li sono stati <strong>di</strong>sposti in linea stile “tandem”,<br />

posizionando le selle a circa 520 mm da terra in modo da favorire una posizione<br />

del baricentro bassa.<br />

Il telaio è stato realizzato con tubolari in acciai da costruzione. La scelta <strong>di</strong> questo<br />

tipo <strong>di</strong> materiale, abbinato alla sezione da noi scelta per la costruzione del<br />

veicolo, è stata dettata dalla facilità <strong>di</strong> reperirlo, <strong>di</strong> lavorarlo (è infatti facilmente<br />

saldabile), oltre a presentare tutte le caratteristiche meccaniche da noi ricercate.<br />

A seguito <strong>di</strong> circa 80 ore <strong>di</strong> progettazione, durante le quali sono stati eseguiti<br />

stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>namici (es. calcoli su foglio elettronico sotto riportato) del veicolo e<br />

A 964 mm<br />

L1 800 mm<br />

L2 1035 mm<br />

C 78 mm<br />

Passo P 1835 mm<br />

hg 650 mm<br />

Rotazione ruota esterna (alfa) 0,07 rad<br />

Delta 0,30 rad<br />

Gamma 0,04 rad<br />

Raggio curva 25,0 m<br />

Velocità 36,00 km/h<br />

Accelerazione centrifuga 4,00 m/s2<br />

Massa totale (veicolo+persone) 180 kg<br />

Forza centriguga 720,0 N<br />

Momento ribaltante 441581 Nmm NON RIBALTA<br />

Momento allineante 533454 Nmm<br />

Reazione verticale posteriore 552 N<br />

Reazione verticale anteriore 1213 N<br />

Forza trasversale posteriore 306 N OK<br />

Forza trasversale anteriore 415 N OK<br />

Aderenza<br />

fa(v=0) 1,1 a<strong>di</strong><br />

fa(v) 0,788 a<strong>di</strong><br />

calcoli strutturali sia secondo i meto<strong>di</strong> classici della scienza delle costruzioni che<br />

calcoli agli elementi finiti, ne sono seguite altrettante per la realizzazione.<br />

3


Di seguito vengono presi in considerazione, in maniera più dettagliata, i singoli<br />

aspetti dello ZEV (Zero Emission Vehicle).<br />

Ergonomia<br />

L’ergonomia del veicolo ha occupato una buona parte del tempo <strong>di</strong><br />

progettazione. La <strong>di</strong>fficoltà maggiore è stata quella <strong>di</strong> far sedere in como<strong>di</strong>tà,<br />

mantenendo l’efficienza della pedalata, i due piloti, rientrando nel limite<br />

massimo <strong>di</strong> lunghezza dei 3000 mm. I coman<strong>di</strong> (freni, cambio, comando<br />

centralina) sono estremamente raggiungibili e como<strong>di</strong> da utilizzare. Il sistema <strong>di</strong><br />

sterzo <strong>di</strong>retto è estremamente gestibile e non affatica. Per il pilota occupante il<br />

se<strong>di</strong>le posteriore sono state montate due maniglie per sorreggersi durante la<br />

marcia e scaricare sui pedali la massima potenza in tutta sicurezza.<br />

Sicurezza<br />

Per garantire la sicurezza è stato istallato un paraurti frontale che protegge i pie<strong>di</strong><br />

del pilota che siede sul se<strong>di</strong>le anteriore in caso <strong>di</strong> urto. Inoltre anteriormente e’<br />

stata montata una barra posizionata a circa 100 mm dal fondo stradale rivestita<br />

in neoprene con la funzione <strong>di</strong> evitare che gli arti inferiori possano venire<br />

trascinati sotto al veicolo in caso <strong>di</strong> scivolamento dal pedale e/o <strong>di</strong> appoggio a<br />

terra dei pie<strong>di</strong> con veicolo in movimento. L’utilizzo notturno è reso sicuro<br />

dall’istallazione <strong>di</strong> fari a batteria. Per garantire la sicurezza degli occupanti del<br />

veicolo si consiglia l’utilizzo del casco.<br />

4


Sistema frenante<br />

E’ stato fatto uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>di</strong>namica della frenata al fine <strong>di</strong> avere dei riferimenti<br />

sul valore <strong>di</strong> decelerazione ottenibile utilizzando tre freni a <strong>di</strong>sco (es. calcolo su<br />

foglio elettronico sotto riportato). Dai calcoli la decelerazione massima ottenibile<br />

con 180 kg <strong>di</strong> massa è <strong>di</strong> circa 6 <br />

.<br />

Massa totale 180 kg<br />

Peso 1766 N<br />

Decelerazione <strong>di</strong> calcolo 6,33 m/s2<br />

Decelerazione reale 6,33 m/s2<br />

L1 800 mm<br />

Passo P 1835 mm<br />

Altezza baricentro da terra hg 650 mm<br />

L2 = B 1035 mm<br />

Ruote frenate 3 a<strong>di</strong><br />

Carico vert. ruote anteriori/cad. 700 N<br />

Carico vert. ruota posteriore 366 N<br />

Forza trasm. per aderenza /cad. ant. 451 N<br />

Forza trasm. per aderenza post. 236 N<br />

Il sistema frenante ci è stato gentilmente fornito da “Formula Disck Brakes”.<br />

L’impianto frenate è costituito da 3 freni a <strong>di</strong>sco. Le leve <strong>di</strong> comando sono due ed<br />

ognuna agisce su un’asse. La particolarità <strong>di</strong> questo impianto sta nei due freni<br />

anteriori. Formula ha infatti realizzato in esclusiva uno sdoppiatore che con una<br />

sola pompa permette l’azionamento contemporaneo <strong>di</strong> due pinze.<br />

Trasmissione<br />

La trasmissione è realizzata me<strong>di</strong>ante catena che collega rigidamente le pe<strong>di</strong>velle<br />

dei due ciclisti. Mentre al posteriore è presente un cambio a 6 rapporti e sistema<br />

<strong>di</strong> ruota libera. L’azionamento del cambio è fatto me<strong>di</strong>ante sistema a due<br />

pulsanti posto sullo sterzo. La <strong>di</strong>sposizione delle pe<strong>di</strong>velle è stata sfasata <strong>di</strong> 90°,<br />

questo permette <strong>di</strong> compensare in parte la fase non utile della pedalata<br />

permettendo la trasmissione del momento torcente in modo più uniforme.<br />

5


Ringraziamenti<br />

Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla progettazione e alla<br />

realizzazione <strong>di</strong> questo prototipo. In particolare devo ringraziare i colleghi prof.<br />

ing. Carlo Scardazzi e prof. Vincenzo Carosella ed i ragazzi della 4M - 4N - 5M- 5N<br />

che si sono alternati nelle varie fasi <strong>di</strong> sviluppo del prototipo ZEV con grande<br />

de<strong>di</strong>zione ed impegno. Infine ringrazio gli sponsor tecnici e le <strong>di</strong>tte che con noi<br />

hanno collaborato.<br />

Il coor<strong>di</strong>natore del Dipartimento <strong>di</strong> Meccanica<br />

Prof. Ing. Alessandro Zanco<br />

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