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I<br />
ndubbiamente, per molti, la parola busecca<br />
(nel <strong>di</strong>aletto del Varesotto buÈseÂca con la u<br />
con la <strong>di</strong>eresi e una sola c) risulta incomprensibile<br />
e <strong>di</strong> nessun significato. L'origine del<br />
vocabolo busecca eÁ riconducibile al germanico<br />
butze (viscere) <strong>di</strong>venuto poi, in italiano, buzzo e<br />
nel nostro <strong>di</strong>aletto buÈsa, ambedue significanti<br />
pancia. Da qui il <strong>di</strong>alettale buÈsecch (intestini,<br />
viscere) e quin<strong>di</strong> busecca.<br />
La busecca eÁ una minestra <strong>di</strong> trippe, vale a<br />
<strong>di</strong>re una minestra avente come ingre<strong>di</strong>ente<br />
principale le interiora dei bovini, che, all'atto<br />
della macellazione, sono <strong>di</strong> colore scuro e la<br />
cui commercializzazione implica una importante<br />
lavorazione iniziale. Dopo la macellazione, e<br />
negli stessi macelli, le interiora vengono lavate,<br />
raschiate e scarnite a mano, pulendone la superficie,<br />
e quin<strong>di</strong> messe a cuocere in capaci<br />
pentole per almeno quattro ore. Acottura ultimata,<br />
la trippa ± ormai si puoÁ chiamare cosõÁ ±<br />
viene sbiancata con appositi ingre<strong>di</strong>enti e avviata<br />
al commercio.<br />
Diversi sono i tipi <strong>di</strong> trippa: il centofoglie o<br />
centopelli, la ciapa o chiappa, la cuffia o nido<br />
d'ape, la ricciolotta o francese, e si prestano a<br />
svariate preparazioni. Nel nostro caso vengono<br />
utilizzate la chiappa e la ricciolotta.<br />
Piatto economico, <strong>di</strong> poca spesa, eÁ <strong>di</strong> lunga<br />
preparazione. In passato la busecca era preparata<br />
dalle massaie che avevano tempo a <strong>di</strong>sposizione<br />
e particolarmente durante la stagione<br />
invernale. Il camino o la stufa economica sempre<br />
accesi, per riscaldare l'unico ambiente nel<br />
quale la famiglia viveva, permettevano <strong>di</strong> cucinare<br />
vivande per le quali occorrevano parecchie<br />
ore. E una <strong>di</strong> queste era appunto la busecca.<br />
La busecca eÁ un piatto lombardo per eccellenza,<br />
gra<strong>di</strong>to in particolare ai milanesi, tanto<br />
che busecconi eÁ un appellativo con il quale venivano<br />
chiamati gli abitanti <strong>di</strong> Milano per il loro<br />
grande consumo <strong>di</strong> trippa preparata come minestra.<br />
Pietanza tanto apprezzata da essere decantata<br />
anche in <strong>di</strong>aletto meneghino, come testimoniano<br />
i versi che qui proponiamo, tratti<br />
dal libro La cusinna de Milan, che illustrano<br />
la ricetta della Busecca in broeud:<br />
LOMBARDIA NORD-OVEST 79 3/2000<br />
<strong>LA</strong> <strong>`BUSECCA'</strong><br />
Piatto `robusto' e tipicamente invernale,<br />
la trippa o `busecca' ± nella sua versione<br />
lombarda ± ha origini antiche<br />
e conta<strong>di</strong>ne: i suoi lunghi tempi <strong>di</strong> cottura<br />
e soprattutto la materia prima utilizzata,<br />
non certo parte nobile del bue,<br />
hanno fatto sõÁ che si ra<strong>di</strong>casse nel mondo<br />
agricolo <strong>di</strong>ventando in alcune zone<br />
preparazione quasi rituale, legata<br />
a particolari ricorrenze (la notte <strong>di</strong> Natale)<br />
o a occasioni <strong>di</strong> lavoro, quali i mercati<br />
e le fiere del bestiame, vanto,<br />
un tempo, anche <strong>di</strong> <strong>Varese</strong>.<br />
Piero Colombo<br />
buono<br />
a sapersi
Per prim mi fo tostaÁ<br />
quatter bei scigolonn, tajaa a quadrett,<br />
con butter e lard e i fo palpaÁ<br />
ma senza truscia rosolandei quiett.<br />
Quand peu in ben rostii, ghe foo brasaÁ<br />
dent la busecca ben preparada<br />
giaÁ lavada, buida e ben tajada.<br />
La bagni giust, mettendegh in misura<br />
l'acqua e ghe giunti subit la verdura.<br />
Tanti bei fasoloni bianch, el zeller,<br />
i caroÁtol, tomates, droÁgh e pever,<br />
erba savia e, insemma, on bell toccon<br />
de coa de manz che faga del broeud bon.<br />
La lassi andaÁ adasi ben quattada,<br />
de vess giaÁ cotta, pronta per mezzdõÁ.<br />
CoÁtta, la lassi lõÁ a quietaÁ<br />
per dagh poeu una desgrassada.<br />
Infin la sagi e rangi de saa,<br />
de gust e peu, quiet, quiet, la mangi<br />
mettendegh su abundant el parmesan<br />
e masarandegh dent <strong>di</strong> tocch de pan.<br />
3/2000<br />
Alla pagina precedente:<br />
La busecca (da I nostri nonni mangiavano cosõÁ,<br />
Macchione e<strong>di</strong>tore, Azzate-<strong>Varese</strong>, 1997).<br />
Mostra zootecnica in piazza del mercato a <strong>Varese</strong><br />
(da L. Negri - F. Ogliari, Alfredo Morbelli fotografo<br />
in <strong>Varese</strong> 1920-1940, E<strong>di</strong>zioni Lativa, <strong>Varese</strong>, 1993).<br />
Questa preparazione era tra<strong>di</strong>zionale anche<br />
nelle campagne dell'Alto Milanese. I campagnoli<br />
si riunivano al termine della Messa <strong>di</strong><br />
mezzanotte, a Natale, nella stalla e qui, nel tepore<br />
generato dal bestiame, consumavano la<br />
busecca bollente e corroborante.<br />
Ma il suo consumo non si limitava solo alla<br />
notte <strong>di</strong> Natale, accompagnava infatti tutte le<br />
occasioni importanti, e per i nostri conta<strong>di</strong>ni<br />
(oltre al Natale naturalmente) non vi era nulla<br />
<strong>di</strong> piuÁ importante della fiera e del mercato, che<br />
davano loro l'occasione <strong>di</strong> ritrovare gli amici e<br />
<strong>di</strong> fare qualche buon affare.<br />
A<strong>Varese</strong>, sede <strong>di</strong> uno dei mercati piuÁ importanti<br />
del territorio, le fiere del bestiame si svolgevano<br />
nei tre giorni che seguivano il terzo lunedõÁ<br />
<strong>di</strong> aprile e il terzo lunedõÁ <strong>di</strong> ottobre, mentre<br />
il mercato settimanale del bestiame e delle<br />
merci varie si teneva ogni lunedõÁ. Alle cinque<br />
del mattino cominciavano ad arrivare al mercato<br />
i conta<strong>di</strong>ni residenti nelle campagne circo-<br />
80 LOMBARDIA NORD-OVEST
stanti: sul carretto tirato a mano trasportavano i<br />
prodotti dei loro orti e, quando era il caso,<br />
giungevano con il vitello nato nelle loro stalle.<br />
Li seguivano gli allevatori e i commercianti <strong>di</strong><br />
bestiame che nell'apposito recinto, ricavato con<br />
pali e funi nella piazza, conducevano gli animali<br />
da porre in ven<strong>di</strong>ta e che avevano ricoverato,<br />
dal giorno precedente l'inizio della fiera, negli<br />
stallaggi vicini. PiuÁ tar<strong>di</strong> arrivavano con i loro<br />
birocci i sensali (marusseÂe). Cominciava quin<strong>di</strong><br />
il mercato.<br />
La giornata iniziava molto presto ed era<br />
quin<strong>di</strong> in<strong>di</strong>spensabile rifocillarsi a metaÁ mattina.<br />
Eccoli quin<strong>di</strong> pronti a consumare la tra<strong>di</strong>zionale<br />
scodella <strong>di</strong> busecca fumante. Le osterie e<br />
le trattorie prossime al mercato, che la cucinavano<br />
dalle prime ore del mattino, la servivano<br />
tra il vociare dei marusseÂe che continuavano le<br />
trattative. Era sempre accompagnata da un<br />
buon bicchiere (o piuÁ ) <strong>di</strong> robusto vino rosso.<br />
Naturalmente, essendo un piatto <strong>di</strong>ffuso in<br />
tutta la Lombar<strong>di</strong>a, le ricette, con qualche variante,<br />
sono numerose. Eccone una.<br />
LOMBARDIA NORD-OVEST 81 3/2000<br />
Dosi per sei persone:<br />
1,5 chili <strong>di</strong> trippa, chiappa, ricciolotta ecuffia<br />
20 grammi <strong>di</strong> lardo o pancetta e poco burro<br />
6 cipolline, 2 carote <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a grossezza<br />
2 gambi <strong>di</strong> sedano, 4 foglie <strong>di</strong> salvia<br />
200 grammi <strong>di</strong> fagioli borlotti o bianchi <strong>di</strong> Spagna<br />
(ammollati sesecchi)<br />
1 pomodoro maturo o un cucchiaio <strong>di</strong> salsa <strong>di</strong> pomodoro<br />
sale, pepe, un pizzico <strong>di</strong> spezie<br />
Tagliare a quadretti la trippa, acquistata in macelleria<br />
echedunqueha giaÁ subito il trattamento <strong>di</strong> precottura<br />
esbiancatura al macello.<br />
Far soffriggere, nella pentola dove cuoceraÁ la busecca,<br />
le cipolline con il lardo o la pancetta ben pestati<br />
aggiungendo il burro e la salvia.<br />
Far insaporirela trippa, tagliata comedetto sopra,<br />
con il soffritto.<br />
Unire il sedano e le carote (tritate nella misura preferita),<br />
il pomodoro o la salsa. Aggiungere il sale, il pepe e le spezie.<br />
Coprire tutto con acqua, coperchiare la pentola e cuocere<br />
a fuoco moderato.<br />
Dopo dueore<strong>di</strong> cottura aggiungerei fagioli.<br />
La cottura eÁ completa dopo quattro ore.<br />
Si servenormalmentecon una abbondantespolverata<br />
<strong>di</strong> parmigiano.