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Il merluzzo

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I<br />

l <strong>merluzzo</strong> eÁ stato cibo per milioni e milioni<br />

di uomini. Cibo pregiato per famiglie dall'economia<br />

modesta e cibo modesto preparato<br />

in modo pregiato per famiglie benestanti.<br />

EÁ stato pescato per un millennio, e in quantitaÁ<br />

tali da rischiare la sua estinzione.<br />

Pesce essiccato, lo stoccafisso, ottenuto esponendolo<br />

alle fredde arie invernali, che ha permesso<br />

ai vichinghi di avere di che nutrirsi attraversando<br />

gli oceani. E pesce aperto a libro,<br />

salato ed essiccato, il baccalaÁ, per i baschi, i<br />

quali andando a caccia di balene, di cui salavano<br />

le carni, scoprirono i banchi di merluzzi, che<br />

trattarono allo stesso modo, salandoli, e li commerciarono<br />

senza svelare dove li pescavano.<br />

Con il nome di <strong>merluzzo</strong>, dunque, conosciamo<br />

pesci conservati in modi diversi e con origini<br />

diverse e non riusciamo a distinguere, dati i<br />

sistemi di conservazione accennati, il Gadus<br />

murhua o <strong>merluzzo</strong> comune, diffuso nell'Atlantico<br />

del Nord, dal Gadus macrocephalus, frequente<br />

nell'Oceano Pacifico, il Ling di forma<br />

affusolata dal Brosme, piuÁ tozzo.<br />

<strong>Il</strong> <strong>merluzzo</strong> eÁ verdastro o bruno, con macchiette<br />

gialle sul dorso e una linea bianca laterale<br />

su tutto il corpo, eÁ lungo fino a un metro e<br />

cinquanta e puoÁ pesare sino a cinquanta chili il<br />

Gadus macrocephalus eÁ piuÁ piccolo e, ovviamente,<br />

piuÁ leggero). Le carni dei merluzzi posseggono<br />

tutti gli amminoacidi essenziali e le vitamine<br />

PP e B1 in abbondanza. Ma non vediamo<br />

tutto cioÁ: a noi il <strong>merluzzo</strong> eÁ sempre arrivato<br />

conservato con i metodi piuÁ vari e quindi ne<br />

ignoriamo l'aspetto che ha in natura.<br />

Viene pescato principalmente nel Nord<br />

Atlantico: lungo le coste norvegesi, nelle isole<br />

Lofoten, nelle danesi isole FaÈroÈer Fùroyar), e<br />

in Islanda. Le Lofoten, principali fornitrici del<br />

mercato italiano, sono un centinaio tra isole e<br />

isolette, alle quali la Corrente del Golfo dona<br />

un clima secco e mite con inverni poco rigidi ed<br />

estati fresche e dove la pesca del <strong>merluzzo</strong> eÁ la<br />

principale attivitaÁ degli abitanti.<br />

<strong>Il</strong> <strong>merluzzo</strong>, che vive in banchi, ha un capo,<br />

un `re', tanto che gli abitanti delle Lofoten onorano<br />

il miglior stoccafisso designandolo come<br />

LOMBARDIA NORD-OVEST 79 3/2002<br />

IL MERLUZZO<br />

Storia antichissima quella del <strong>merluzzo</strong>,<br />

perlomeno nelle sue `acque d'origine',<br />

il Nord Atlantico, dove ancor oggi viene<br />

conservato essiccandolo,<br />

e trasformandolo in stoccafisso,<br />

o salandolo, e ottenendo il baccalaÁ.<br />

PiuÁ recente, ma ricca di una variegata<br />

tradizione gastronomica, la sua storia<br />

in Italia, che inizia nel 1432 quando<br />

una nave veneziana naufragoÁ<br />

nell'arcipelago norvegese delle Lofoten,<br />

presso l'isola di Rùst...<br />

Piero Colombo<br />

buono<br />

a sapersi


e del prodotto e, come tale, viene appeso in<br />

un punto dominante il magazzino. Vi eÁ addirittura<br />

il museo dello stoccafisso, lo Stockfish Museum,<br />

nel paese di A Ê , la localitaÁ dal nome piuÁ<br />

corto in assoluto.<br />

<strong>Il</strong> <strong>merluzzo</strong> viene decapitato, sventrato e ripulito<br />

dalle interiora giaÁ sulle imbarcazioni;<br />

quando queste operazioni avvengono a terra<br />

sono i bambini che, per primi, ne tagliano la<br />

lingua, iniziando cosõÁ ad apprendere come si<br />

sezionano i pesci e come nulla di essi venga<br />

scartato. Tutto, infatti, viene utilizzato: consumato<br />

fresco non da noi), o essiccato o salato.<br />

Dopo essere stato liberato della testa, della<br />

coda e delle interiora, che servono per la preparazione<br />

delle farine di pesce, dal suo fegato si<br />

ricava il famoso olio di fegato di <strong>merluzzo</strong>, che<br />

nel passato eÁ stato considerato un ricostituente<br />

principe, grazie al contenuto di proteine e di<br />

sostanze minerali che lo fa classificare tra gli<br />

alimenti a piuÁ alto valore nutritivo.<br />

3/2002<br />

<strong>Il</strong> sito turistico ufficiale delle isole Lofoten<br />

http: www.Lofoten.tourist.no/infoguide,<br />

a cura di Destination Lofoten e LofotNett).<br />

A fronte:<br />

Fase di pulitura e preparazione del <strong>merluzzo</strong><br />

a bordo di un peschereccio.<br />

Le forme diverse nelle quali il <strong>merluzzo</strong> arriva<br />

a noi derivano dalle condizioni ambientali<br />

esistenti al momento della pesca. <strong>Il</strong> <strong>merluzzo</strong><br />

pescato in inverno alle latitudini piuÁ alte e nelle<br />

acque piuÁ fredde si presta piuÁ facilmente all'essiccazione,<br />

che inizia sulle imbarcazioni e viene<br />

completata a terra su apposite strutture in legno<br />

a traliccio o a pergolato: si ottiene cosõÁ lo stoccafisso,<br />

il migliore eÁ quello chiamato `ragno',<br />

sempre piuÁ raro. <strong>Il</strong> <strong>merluzzo</strong> pescato in estate<br />

viene invece conservato aprendolo a libro,<br />

dopo averne asportato interiora e lische; quindi,<br />

salato abbondantemente, viene pressato in<br />

barili: si ha cosõÁ il baccalaÁ.<br />

I sistemi di conservazione permisero a vichinghi<br />

e baschi di navigare a lungo senza<br />

fare scali, consentendo inoltre ai pescatori di<br />

diventare intraprendenti commercianti, capaci,<br />

con l'aiuto del caso, di introdurre il <strong>merluzzo</strong><br />

in Italia. Nel 1432 il comandante di una nave da<br />

trasporto veneziana, una `caracca', tale Pietro<br />

Querini, originario della terraferma Sandrigo<br />

nel Vicentino), stava trasportando nel Nord Europa<br />

un carico di vino prodotto a Creta. Attraversato<br />

il Mediterraneo, si inoltroÁ nell'Atlantico,<br />

dove il timone dell'imbarcazione si guastoÁ.<br />

Per sua fortuna stava navigando in quel momento<br />

nella Corrente del Golfo, che bagna le<br />

isole norvegesi dell'arcipelago delle Lofoten. La<br />

sua nave, non potendo essere governata, andoÁ<br />

alla deriva e, trascinata dalla corrente, finõÁ per<br />

arenarsi su una delle centinaia di isole dell'arcipelago,<br />

l'isola deserta di Sandùy. L'equipaggio<br />

della caracca accese dei fuochi per scaldarsi e il<br />

fumo fu avvistato dagli abitanti dell'isola di<br />

Rùst, la piuÁ vicina, che corsero in loro aiuto<br />

e li ospitarono nelle loro case.<br />

I rapporti tra italiani e norvegesi furono piuÁ<br />

che amichevoli e, tornando in Italia e nella natia<br />

Sandrigo, Pietro Querini portoÁ con se oltre al<br />

diario del soggiorno nelle lontane isole del<br />

Nord, il <strong>merluzzo</strong>, che abbondava a quelle latitudini<br />

ed era sconosciuto agli italiani, e le ricette<br />

per cucinarlo. Grazie alla diffusione che il<br />

comandante veneto fece del nuovo prodotto,<br />

gli italiani divennero i maggiori consumatori<br />

80 LOMBARDIA NORD-OVEST


BACCALAÁ ALLA VICENTINA<br />

ricetta della venerabile Confraternita<br />

del BaccalaÁ alla Vicentina)<br />

Ingredienti per dodici persone:<br />

1 chilo di stoccafisso secco<br />

500 grammi di cipolle<br />

1 litro di olio d'oliva extra vergine<br />

3-4 acciughe<br />

‰ litro di latte fresco<br />

5 grammi di parmigiano grattugiato<br />

farina bianca, prezzemolo tritato, sale, pepe.<br />

Preparazione<br />

Ammollare lo stoccafisso, giaÁ ben battuto, per<br />

due o tre giorni in acqua fredda, cambiandola<br />

ogni quattro ore. Quindi levare parte della pelle,<br />

aprire il pesce per il lungo e dopo aver tolto la<br />

lisca e tutte le spine tagliarlo a pezzi quadrati,<br />

possibilmente uguali.<br />

Affettare finemente le cipolle e rosolarle in un<br />

tegamino con un bicchiere d'olio, aggiungere le<br />

acciughe dissalate, diliscate e tagliate a pezzetti;<br />

soffriggere e a fuoco spento unire il prezzemolo<br />

tritato.<br />

Infarinare i vari pezzi di stoccafisso e irrorarli con<br />

il soffritto preparato. Disporli in un tegame sul cui<br />

fondo eÁ stata versata qualche cucchiaiata di soffritto<br />

e ricoprirli con il rimanente soffritto aggiungendo<br />

anche il latte, il grana grattugiato, il sale, il<br />

pepe e l'olio, livellando il tutto.<br />

Cuocere a fuoco molto dolce per circa quattro<br />

ore e mezza muovendo il recipiente in senso<br />

rotatorio, senza mai mescolare. Servire ben<br />

caldo con polenta.<br />

<strong>Il</strong> baccalaÁ alla vicentina eÁ ottimo anche dopo un<br />

riposo di 12-24 ore.<br />

BACCALAÁ DELLA GLORIA ricetta ligure)<br />

Ingredienti per quattro-sei persone:<br />

800 grammi di baccalaÁ <strong>merluzzo</strong> salato)<br />

6 patate<br />

50 grammi di farina bianca<br />

40 grammi di burro<br />

‰ litro di latte<br />

aglio, prezzemolo, sale.<br />

Preparazione<br />

Ammollare i filetti di baccalaÁ per almeno due<br />

giorni cambiando l'acqua ogni otto ore, quindi<br />

spellarli e strizzarli bene.<br />

Cuocere le patate e tagliarle a fette.<br />

Preparare la besciamella: fondere il burro senza<br />

farlo friggere, unire la farina mescolando in continuazione,<br />

aggiungere il latte poco alla volta fino<br />

a raggiungere una consistenza semidensa.<br />

Tritare il prezzemolo e l'aglio e mescolare tutti gli<br />

ingredienti con la besciamella.<br />

Stendere parte della mescolanza sul fondo di<br />

una teglia, posarvi i filetti di baccalaÁ e coprire il<br />

tutto con il rimanente. Mettere nel forno a 180-<br />

200 gradi.<br />

LOMBARDIA NORD-OVEST 81 3/2002<br />

MERLUZZO PER LA POLENTA<br />

ricetta di nonna Lina)<br />

Ingredienti per quattro-sei persone:<br />

800 grammi di <strong>merluzzo</strong> baccalaÁ)<br />

500 grammi di cipolle<br />

1 cucchiaio di passato di pomodoro<br />

olio extra vergine per friggere<br />

sale, pepe, 1 dado.<br />

Preparazione<br />

Ammollare i filetti di <strong>merluzzo</strong> per almeno due<br />

giorni cambiando l'acqua ogni otto ore,<br />

Tagliare le cipolle a fettine sottili e farle imbiondire<br />

in una padella con l'olio.<br />

Spellare i filetti di <strong>merluzzo</strong> e strizzarli bene in<br />

modo da togliere qualsiasi residuo d'acqua.<br />

Adagiare i filetti sulle cipolle aggiungendo il pomodoro<br />

e il dado; cuocere lentamente per circa<br />

20-25 minuti mescolando con delicatezza, per<br />

non sbriciolare il <strong>merluzzo</strong>. Restringere il sugo<br />

a piacere. Servire con la polenta di mais.<br />

Per saperne di piuÁ:<br />

M. Kurlansky, Merluzzo, storia del pesce che ha cambiato<br />

il mondo, Milano, Mondadori, 1999.<br />

O. Perna Bozzi, Vecchia Milano in cucina, Milano, Martello<br />

Editore, 1965.<br />

``Lombardia Oggi'', ``La Prealpina'', Frontiere, Rai1.<br />

http: www.ticino-tourism.ch;<br />

http: www.baccalaallavicentina.it/ricette;<br />

http: www.ristorantidelbaccalaÁ.it;<br />

http: www.fredo.it.


di stoccafisso e di baccalaÁ. Da allora gli abitanti<br />

delle isole Lofoten e quelli di Sandrigo sono<br />

uniti da una grande amicizia e per riconoscenza<br />

verso il Querini, per quanto lui ha fatto per<br />

loro, nel cinquecentesimo anniversario del naufragio<br />

hanno eretto un cippo in suo onore nell'isola<br />

di Rùst. Non solo: nell'arcipelago delle<br />

Lofoten vi eÁ un'isola che eÁ stata chiamata Sandrigoùya,<br />

cioeÁ isola di Sandrigo, cosõÁ come nella<br />

localitaÁ vicentina una piazza eÁ dedicata a Rùst.<br />

A favorire la diffusione del <strong>merluzzo</strong> in Europa<br />

contribuirono durante la controriforma i<br />

dettami scaturiti dal concilio di Trento del<br />

1545-1563, che introducendo il magro e il digiuno<br />

tra gli obblighi dei fedeli cattolici incrementarono<br />

il consumo dello stoccafisso e del<br />

baccalaÁ in tutti i paesi del mondo occidentale<br />

e con esso il fiorire di un gran numero di<br />

ricette.<br />

Le numerosissime preparazioni che conosciamo<br />

ricoprono un arco di seicento anni e si devono<br />

alle varie popolazioni del Nord del globo:<br />

dalle diverse istruzioni per ammorbidirlo, diliscarlo<br />

e dissalarlo, scritte da autori piuÁ o meno<br />

noti, ai non meno diversificati modi di cucinare<br />

le sue parti: carne, lingua, uova, vesciche nata-<br />

3/2002<br />

torie, intestini che, puliti accuratamente, vengono<br />

usati come budelli per salsicce), persino<br />

pelle e ossa.<br />

Dalle nostre parti abbiamo sempre cucinato<br />

la pituÈrina da merluÈzz in modo semplice: i pezzi<br />

di <strong>merluzzo</strong>, della dimensione di una carta da<br />

gioco, venivano tenuti a bagno per il tempo<br />

necessario a dissalarlo, quindi si passavano in<br />

una pastella di acqua e farina e si friggevano,<br />

servendoli talvolta cosparsi di zucchero. <strong>Il</strong> consumo<br />

del <strong>merluzzo</strong> era cosõÁ diffuso che esisteva<br />

persino un negozio specializzato che preparava<br />

la polenta di granoturco e il <strong>merluzzo</strong> fritto: ul<br />

pulentatt. E qui eÁ d'obbligo ricordare anche<br />

l'anciuatt, ossia il venditore di aringhe sotto<br />

sale, conservate in barilotti sistemati su un particolare<br />

carrello.<br />

Ma non cosõÁ nel resto del nostro Paese, dove<br />

il modo di cucinare il <strong>merluzzo</strong>, baccalaÁ o stoccafisso<br />

che sia, eÁ vario. La preparazione piuÁ<br />

nota e importante rimane comunque il baccalaÁ<br />

alla vicentina, preparato peroÁ con lo stoccafisso<br />

il <strong>merluzzo</strong> essiccato al sole del Nord), e che eÁ<br />

oggetto di festeggiamenti a Sandrigo ricordando<br />

il capitano Pietro Querini e i norvegesi di<br />

Rùst.<br />

82 LOMBARDIA NORD-OVEST

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