Prevenzione delle cadute anziani in RSA e al domicilio
Prevenzione delle cadute anziani in RSA e al domicilio
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TITOLO: PREVENZIONE DELLE CADUTE DEGLI ANZIANI IN <strong>RSA</strong> E AL DOMICILIO<br />
AUTORI: R. Caprioli, A. Monese, T. Ricciardi<br />
AUTORE REFERENTE: R. Caprioli-Direttore Sanitario Istituto P<strong>al</strong>azzolo Fondazione Don Carlo Gnocchi<br />
Onlus, via Don Luigi P<strong>al</strong>azzolo n° 21, Milano. E-mail: dir-san.p<strong>al</strong>azzolo@dongnocchi.it. Fax: 02/3271011<br />
INDICAZIONE DI PREFERENZA DELLA PRESENTAZIONE: poster<br />
INTRODUZIONE DEL CONTESTO: troppo spesso il problema <strong>delle</strong> <strong>cadute</strong> nell’anziano è stato affrontato<br />
non solo d<strong>al</strong>l’op<strong>in</strong>ione pubblica, ma spesso anche dai medici e d<strong>al</strong> person<strong>al</strong>e sanitario <strong>in</strong> genere, come un<br />
<strong>in</strong>evitabile conseguenza dell’<strong>in</strong>vecchiamento e, come t<strong>al</strong>e, un imprevedibile <strong>in</strong>cidente <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e l’anziano deve<br />
rassegnarsi. Oggi questo tipo di atteggiamento non è più accettabile, e sempre di più la caduta nell’anziano è<br />
vista come una severa s<strong>in</strong>drome geriatrica, con conseguenze mediche, funzion<strong>al</strong>i e soci<strong>al</strong>i di grande<br />
rilevanza, tanto più se si tiene conto dello spessore del segmento di età di cui stiamo parlando. Il numero<br />
degli ultrasessantac<strong>in</strong>quenni <strong>in</strong> It<strong>al</strong>ia è passato da circa 6 milioni nel 1950 a circa 12 milioni nel 1990 e si<br />
prevede divent<strong>in</strong>o 16 milioni nel 2020. Oggi possiamo dire che circa la metà dei soggetti over 65 cade, con<br />
conseguenti importanti ripercussioni sull’autonomia e sullo stato di s<strong>al</strong>ute. Le <strong>cadute</strong> rappresentano un<br />
problema ricorrente nella pratica cl<strong>in</strong>ica geriatrica e vanno considerate tra gli eventi più temibili <strong>in</strong> quanto<br />
possono portare a grave disabilità, aumentano la comorbilità e la mort<strong>al</strong>ità e sono frequentemente causa di<br />
istituzion<strong>al</strong>izzazione.<br />
La frequenza <strong>delle</strong> <strong>cadute</strong> è dipendente d<strong>al</strong>l’ambiente di vita, <strong>in</strong>fatti la letteratura riporta che per gli <strong>anziani</strong><br />
che vivono <strong>al</strong> <strong>domicilio</strong> il rischio è del 5%, per gli <strong>anziani</strong> osped<strong>al</strong>izzati <strong>in</strong>vece è del 20%, mentre per gli<br />
<strong>anziani</strong> che vivono <strong>in</strong> <strong>RSA</strong> il rischio s<strong>al</strong>e <strong>al</strong> 55-60%. In quest’ultimo caso il 35% dei caduti riporta <strong>delle</strong><br />
lesioni che nel 5% dei casi sono fratture, nel 10% sono danni gravi dei tessuti molli (ad esempio ferite che<br />
necessitano di punti di sutura) e nel 20% lesioni ai tessuti molli di lieve entità come escoriazioni o<br />
lacerazioni cutanee. È importante sottol<strong>in</strong>eare che il 25% degli <strong>anziani</strong> con frattura di femore muore entro 6<br />
mesi d<strong>al</strong>la caduta. Anche nel caso <strong>in</strong> cui la caduta non sia seguita da un evento traumatico, si avrà comunque<br />
un peggioramento della disabilità dovuto <strong>al</strong> periodo di immobilizzazione che spesso consegue ad una caduta<br />
e <strong>al</strong>la cosiddetta “post-f<strong>al</strong>l syndrome”, cioè quel timore dell’anziano di poter ricadere con conseguente<br />
riduzione del movimento. Gli <strong>anziani</strong> che cadono qu<strong>in</strong>di, rispetto a quelli che non cadono, hanno una<br />
morbilità e una comorbosità più elevata, un’<strong>in</strong>dipendenza funzion<strong>al</strong>e e una capacità di relazioni soci<strong>al</strong>i più<br />
basse. È importante qu<strong>in</strong>di sottol<strong>in</strong>eare che cadono di più i vecchi amm<strong>al</strong>ati ed <strong>in</strong>attivi rispetto a quelli <strong>in</strong><br />
buona s<strong>al</strong>ute ed attivi e che qu<strong>in</strong>di esiste una stretta correlazione tra comorbosità, grado di disabilità e<br />
numero di <strong>cadute</strong>. Entrando nel merito del nostro studio, la nostra ricerca è <strong>in</strong>dirizzata sia agli <strong>anziani</strong><br />
istituzion<strong>al</strong>izzati che agli <strong>anziani</strong> <strong>al</strong> <strong>domicilio</strong>. Allo stato attu<strong>al</strong>e abbiamo an<strong>al</strong>izzato i dati relativi <strong>al</strong>la prima<br />
parte, ed è tutt’ora <strong>in</strong> studio la seconda parte di cui daremo notizie <strong>al</strong> più presto.<br />
La prima parte del nostro progetto è stata svolta presso la sezione <strong>RSA</strong> dell’ Istituto P<strong>al</strong>azzolo-Fondazione<br />
Don Carlo Gnocchi Onlus, costituita da 700 posti letto.<br />
OBIETTIVI GENERALI: prevenzione e riduzione del rischio di <strong>cadute</strong> <strong>in</strong> <strong>RSA</strong>, formazione del person<strong>al</strong>e di<br />
assistenza e dei caregivers.<br />
AZIONI: 1) elaborazione e <strong>in</strong>formatizzazione scheda <strong>cadute</strong> per <strong>anziani</strong> ospiti nella nostra <strong>RSA</strong>: <strong>al</strong>l’<strong>in</strong>terno<br />
del nostro istituto, abbiamo messo <strong>in</strong> atto una scheda <strong>in</strong>formatica di rilevazione <strong>delle</strong> <strong>cadute</strong>, già predisposta<br />
<strong>in</strong> precedenza a livello cartaceo, e attraverso questa scheda, sono stati <strong>in</strong>formatizzati i dati a partire d<strong>al</strong> primo<br />
gennaio 2003.<br />
2) elaborazione e <strong>in</strong>formatizzazione scheda di v<strong>al</strong>utazione del rischio di caduta <strong>in</strong> <strong>RSA</strong>. T<strong>al</strong>e scheda viene<br />
proposta per identificare quantitativamente e qu<strong>al</strong>itativamente gli eventu<strong>al</strong>i fattori di rischio, e <strong>in</strong> un secondo<br />
tempo creare un percorso <strong>in</strong>dividu<strong>al</strong>e preventivo e riabilitativo. 3) Sensibilizzazione e formazione di tutto il<br />
person<strong>al</strong>e dell’<strong>RSA</strong> riguardo <strong>al</strong> problema <strong>delle</strong> <strong>cadute</strong> con l’obiettivo di mettere <strong>in</strong> atto eventu<strong>al</strong>i<br />
procedimenti preventivi e correttivi.<br />
La “scheda v<strong>al</strong>utazione del rischio di caduta” è composta da 13 items che v<strong>al</strong>utano l’età, lo stato ment<strong>al</strong>e,<br />
l’area affettiva, le menomazioni visive e uditive, i disturbi dell’equilibrio e del camm<strong>in</strong>o, la comorbilità,<br />
l’uso di farmaci. Dopo aver identificato i fattori di rischio, vengono esam<strong>in</strong>ati i possibili <strong>in</strong>terventi preventivi<br />
e riabilitativi. Ad esempio, nel caso di deficit visivo i possibili <strong>in</strong>terventi possono essere di tipo ambient<strong>al</strong>e,<br />
medico e riabilitativo (adeguata illum<strong>in</strong>azione, visita oculistica con eventu<strong>al</strong>e prescrizione di lenti o<br />
<strong>in</strong>tervento chirurgico, rieducazione <strong>al</strong>l’equilibrio ed eventu<strong>al</strong>e fornitura di ausilio).<br />
GRUPPI/TARGET: <strong>anziani</strong> ospiti della nostra <strong>RSA</strong> di entrambi i sessi, età superiore a 65 anni, deambulanti<br />
autonomamente o con m<strong>in</strong>imo aiuto.<br />
RISULTATI: nell’anno 2003 il numero tot<strong>al</strong>e di <strong>cadute</strong> è stato 504, e il numero degli ospiti caduti 285.<br />
L’anno successivo <strong>in</strong>vece, si sono verificate 374 <strong>cadute</strong> con 227 ospiti caduti. La prev<strong>al</strong>enza degli ospiti
caduti <strong>in</strong> istituto per anno, è stata del 40.7% nel 2003 e del 32,4% nel 2004. La prev<strong>al</strong>enza degli ospiti caduti<br />
<strong>in</strong> <strong>RSA</strong> più di una volta è stata, nel 2003 del 37,9% nel 2004 del 33,5%. E’ stata <strong>in</strong>oltre c<strong>al</strong>colata la<br />
prev<strong>al</strong>enza degli ospiti non deambulanti caduti: nel 2003 è risultata del 22.1%, nel 2004 del 22,8%.<br />
Per quanto riguarda <strong>in</strong>vece l’<strong>in</strong>vio <strong>in</strong> PS per sospetto di trauma maggiore, nel 2003 sono stati <strong>in</strong>viati 33 ospiti<br />
mentre nel 2004, 26 ospiti.<br />
CONCLUSIONI: i risultati evidenziano una tendenza <strong>al</strong>la riduzione del numero <strong>delle</strong> <strong>cadute</strong> verosimilmente<br />
da attribuire <strong>al</strong>le azioni preventive e correttive <strong>in</strong>traprese <strong>in</strong> merito. Sarà necessario monitorare nel tempo il<br />
trend. E’ <strong>in</strong> fase di avvio l’utilizzo della scheda di monitoraggio <strong>cadute</strong> <strong>al</strong> <strong>domicilio</strong>; i Custodi Socio-sanitari<br />
per<strong>al</strong>tro, sono già stati <strong>in</strong>formati e sensibilizzati relativamente <strong>al</strong> problema <strong>delle</strong> <strong>cadute</strong> domiciliari, con<br />
l’obiettivo di ridurre i rischi ambient<strong>al</strong>i.<br />
4
COSA FARE AL MOMENTO DELL’INGRESSO DI UN<br />
NUOVO OSPITE<br />
Al momento dell’<strong>in</strong>gresso di un nuovo ospite <strong>in</strong> R.S.A, oltre <strong>al</strong>le v<strong>al</strong>utazioni<br />
rout<strong>in</strong>arie, determ<strong>in</strong>o il rischio di caduta.<br />
PROFILO IDENTIFICATIVO DEL RISCHIO DI CADUTA<br />
ETA’<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
Inferiore a 69 anni: 0<br />
Da 70 a 84 anni: 1<br />
Superiore a 85 anni: 2<br />
STATO MENTALE<br />
Stato ment<strong>al</strong>e <strong>in</strong>tegro: 0<br />
Demenza: 1<br />
Demenza complicata: 2<br />
Delirium: 3<br />
STATO AFFETTIVO (Sc<strong>al</strong>a di Cornell)<br />
Depressione assente: 0<br />
Depressione presente: 1<br />
INCONTINENZA<br />
Assente: 0<br />
Presente: 1<br />
CAMBIO DI AMBIENTE<br />
Assente: 0<br />
Presente: 1<br />
CADUTE PRECEDENTI<br />
Nessuna: 0<br />
1 o 2 <strong>cadute</strong>: 1<br />
Più di due <strong>cadute</strong>: 2<br />
DEBILITAZIONE O DEBOLEZZA<br />
Assente: 0<br />
Presente: 1<br />
MENOMAZIONE UDITIVA<br />
Assente: 0<br />
Presente:1<br />
5
6<br />
13<br />
9<br />
10<br />
11<br />
12<br />
MENOMAZIONE VISIVA<br />
Assenti: 0<br />
Presenti: 1<br />
IPOTENSIONE ORTOSTATICA<br />
Assente: 0<br />
Presente: 1<br />
DISTURBO DELL’EQUILIBRIO E DEL<br />
CAMMINO (Sc<strong>al</strong>a di T<strong>in</strong>etti)<br />
Punteggio <strong>in</strong>feriore o ugu<strong>al</strong>e a 1: 0<br />
Punteggio ugu<strong>al</strong>e o superiore a 20: 1<br />
Punteggio compreso tra 2 e 19: 2<br />
FARMACI<br />
Nessuno:0<br />
Meno di 4: 1<br />
Ugu<strong>al</strong>e o più di 4: 2<br />
PROBLEMI PODOLOGICI<br />
Assenti: 0<br />
Presenti: 1<br />
Come applicare la scheda di v<strong>al</strong>utazione:<br />
1) età: attribuire un punteggio ugu<strong>al</strong>e a 0 se l’ospite ha un’età ugu<strong>al</strong>e o <strong>in</strong>feriore a<br />
69 anni, un punteggio ugu<strong>al</strong>e a 1 per un’età compresa tra i 70 e gli 84 anni, un<br />
punteggio ugu<strong>al</strong>e a 2 per un’età ugu<strong>al</strong>e o superiore a 85 anni.<br />
2) Per “stato ment<strong>al</strong>e <strong>in</strong>tegro” si <strong>in</strong>tende un punteggio <strong>al</strong> MMSE ugu<strong>al</strong>e o<br />
superiore a 24 e <strong>in</strong> questo caso il punteggio sarà 0. Per “demenza” quando il<br />
punteggio è <strong>in</strong>feriore a 24 e <strong>in</strong> questo caso si attribuisce 1. Per “demenza<br />
complicata” si <strong>in</strong>tende demenza associata a disturbi comportament<strong>al</strong>i qu<strong>al</strong>i<br />
agitazione psico-motoria, <strong>al</strong>luc<strong>in</strong>azioni, wander<strong>in</strong>g e <strong>in</strong>versione del ritmo<br />
sonno-veglia. In questo caso il punteggio sarà ugu<strong>al</strong>e a 2. Per la diagnosi di<br />
stato confusion<strong>al</strong>e acuto è necessario seguire i criteri diagnostici del DSM IV.<br />
3) La sc<strong>al</strong>a di Cornell v<strong>al</strong>uta la presenza di depressione cl<strong>in</strong>ica: un punteggio<br />
<strong>in</strong>feriore a 8 <strong>in</strong>dica l’assenza di depressione, mentre un punteggio ugu<strong>al</strong>e o<br />
maggiore a 8, <strong>in</strong>dica la presenza di m<strong>al</strong>attia.<br />
4) Per <strong>in</strong>cont<strong>in</strong>enza si può considerare qu<strong>al</strong>siasi tipo di <strong>in</strong>cont<strong>in</strong>enza (da stress, da<br />
urgenza, da rigurgito, funzion<strong>al</strong>e) è si attribuisce un punteggio ugu<strong>al</strong>e a 1.<br />
5) Si attribuisce 1 quando il trasferimento di un ospite <strong>in</strong> Istituto, oppure il<br />
cambio di camera o letto sono recenti (meno di un mese).<br />
6) Per “<strong>cadute</strong> precedenti” si deve tenere conto degli ultimi 6 mesi.<br />
7) V<strong>al</strong>e a dire quel periodo di debolezza che accompagna o segue una m<strong>al</strong>attia<br />
<strong>in</strong>tercorrente.
8) Attribuire un punteggio ugu<strong>al</strong>e a 1 se, anche solo anamnesticamente esiste una<br />
patologia dell’orecchio (otite, patologie del labir<strong>in</strong>to) <strong>in</strong> grado di determ<strong>in</strong>are<br />
ipoacusia o turbe dell’equilibrio. Se il deficit è corretto da protesi acustica, il<br />
punteggio è 0.<br />
9) Attribuire un punteggio ugu<strong>al</strong>e a 1 se, anche solo anamnesticamente esiste una<br />
patologia oculare (cataratta, glaucoma, ret<strong>in</strong>opatia) <strong>in</strong> grado di determ<strong>in</strong>are<br />
ipovisus. Se il deficit è corretto da lenti, il punteggio è 0.<br />
10)Si def<strong>in</strong>isce ipotensione ortostatica una caduta di pressione arteriosa sistolica<br />
superiore o ugu<strong>al</strong>e a 20 mmHg, nel passaggio d<strong>al</strong>la posizione sup<strong>in</strong>a a quella<br />
ortostatica (misurata <strong>al</strong> 1° e 3° m<strong>in</strong>uto).<br />
11) La sc<strong>al</strong>a di T<strong>in</strong>etti è utilizzata sia per la v<strong>al</strong>utazione dell’equilibrio che del<br />
camm<strong>in</strong>o. Il punteggio tot<strong>al</strong>e della sc<strong>al</strong>a (0-28) si ottiene sommando quello<br />
parzi<strong>al</strong>e ottenuto nella sezione dell’equilibrio (0-16) a quello ottenuto nella<br />
sezione dell’andatura (0-12). Un punteggio ugu<strong>al</strong>e o <strong>in</strong>feriore a 1 <strong>in</strong>dica un<br />
soggetto non deambulante; un punteggio ugu<strong>al</strong>e o superiore a 20 <strong>in</strong>dica un<br />
soggetto deambulante a basso rischio di caduta, mentre un punteggio compreso tra<br />
2 e 19, deambulante ad <strong>al</strong>to rischio di caduta.<br />
12) Si attribuisce un punteggio ugu<strong>al</strong>e a 0 se l’ospite non assume farmaci, ugu<strong>al</strong>e a<br />
1 se ne assume f<strong>in</strong>o a tre, ugu<strong>al</strong>e a 2 se ne assume quattro o più.<br />
13) Per problemi podologici si <strong>in</strong>tende la presenza di c<strong>al</strong>li, duroni, deformità<br />
ossee.<br />
La scheda di v<strong>al</strong>utazione del rischio di caduta consente di identificare gli ospiti più<br />
a rischio e per qu<strong>al</strong>i items. Il punteggio tot<strong>al</strong>e risulta d<strong>al</strong>la sommatoria dei<br />
punteggi dei s<strong>in</strong>goli items e va da un punteggio m<strong>in</strong>imo di 0 (assenza di rischio di<br />
caduta), ad un punteggio massimo di 19 (massimo rischio di caduta).<br />
La tabella seguente propone le possibili risoluzioni a seconda dei fattori di rischio<br />
presenti.<br />
7
FATTORI DI RISCHIO PER CADUTA E POSSIBILI INTERVENTI<br />
FATTORI DI<br />
RISCHIO<br />
INTERVENTI PRESTAZIONI<br />
Stato ment<strong>al</strong>e:<br />
delirium o demenza<br />
complicata(agitazione<br />
psico-motoria,<br />
<strong>al</strong>luc<strong>in</strong>azioni,<br />
wander<strong>in</strong>g)<br />
Stato ment<strong>al</strong>e:<br />
demenza<br />
8<br />
Medico<br />
Ambient<strong>al</strong>e<br />
Medico<br />
Riabilitativo<br />
Ambient<strong>al</strong>e<br />
1. Nel caso di delirium diagnosi e cura<br />
della patologia scatenante<br />
2. Basso dosaggio <strong>in</strong>izi<strong>al</strong>e con<br />
gradu<strong>al</strong>e aumento di neurolettici,<br />
ipnotici<br />
3. Maggiore supervisione dell’ospite <strong>in</strong><br />
questa fase e ambiente di vita<br />
protetto<br />
1. Riduzione dei farmaci sedativi ad<br />
azione sul S.N.C.<br />
2. Supervisione della deambulazione ed<br />
eventu<strong>al</strong>i brevi cicli di FKT<br />
3. Ambiente di vita sicuro<br />
Depressione Medico 1. Esclusione degli antidepressivi<br />
con maggiore effetto anticol<strong>in</strong>ergico<br />
Incont<strong>in</strong>enza Medico<br />
Ambient<strong>al</strong>e<br />
1.Cura <strong>delle</strong> forme di <strong>in</strong>cont<strong>in</strong>enza<br />
reversibili<br />
2. Adeguata pulizia degli ambienti<br />
Cambio ambiente Ambient<strong>al</strong>e 1. Ambiente sicuro<br />
2. Aiutare l’ospite a prendere<br />
confidenza con l’ambiente
Debilitazione o<br />
debolezza<br />
Deficit uditivo e<br />
vestibolare<br />
Riabilitativo 1.Esercizi di rafforzamento muscolare, per<br />
l’equilibrio, tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g <strong>al</strong>la deambulazione,<br />
eventu<strong>al</strong>e prescrizione (anche solo momentanea)<br />
di ausili<br />
Medico<br />
Riabilitativo<br />
Ambient<strong>al</strong>e<br />
Deficit visivo Medico<br />
Riabilitativo<br />
Ambient<strong>al</strong>e<br />
Ipotensione<br />
ortostatica<br />
Medico<br />
Riabilitativo<br />
Ambient<strong>al</strong>e<br />
1. Visita ORL con eventu<strong>al</strong>e rimozione<br />
tappi di cerume e farmaci ototossici,<br />
audiometria e protesizzazione<br />
2. Addestramento <strong>al</strong>l’uso della protesi<br />
acustica<br />
3. Riduzione dei rumori di fondo<br />
1. Visita oculistica con eventu<strong>al</strong>e<br />
prescrizione di lenti od <strong>in</strong>tervento<br />
chirurgico<br />
2. Rieducazione <strong>al</strong>l’equilibrio ed<br />
eventu<strong>al</strong>e ausilio<br />
3. Adeguata illum<strong>in</strong>azione<br />
1. Diagnosi e cura della patologia<br />
specifica, elim<strong>in</strong>azione dei farmaci<br />
scatenanti, idratazione, uso di c<strong>al</strong>ze<br />
elastiche<br />
2. Rieducazione postur<strong>al</strong>e<br />
Farmaci Medico 1. Elim<strong>in</strong>azione o riduzione, se possibile, di<br />
farmaci che possono aumentare il rischio di<br />
caduta<br />
Problemi di natura<br />
podologica<br />
Medico 1.Consulenza podologica, prescrizione di<br />
c<strong>al</strong>zature idonee, eventu<strong>al</strong>e visita speci<strong>al</strong>istica<br />
ortopedica<br />
9