N° 60, aprile 2012 - Gruppo bancario Credito Valtellinese
N° 60, aprile 2012 - Gruppo bancario Credito Valtellinese
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ECONOMIA l CULTURA l SOLIDARIETÀ l TERRITORIO l SPORT<br />
PLEIADI<br />
<strong>N°</strong> <strong>60</strong> - Semestrale - Aprile <strong>2012</strong><br />
CREVALMAGAZINE<br />
PIANO STRATEGICO STRATEGICO<br />
Un importante importante<br />
passo passo verso verso<br />
l’ottimizzazione<br />
l’ottimizzazione<br />
LA TUA BANCA<br />
Le persone<br />
fanno<br />
la differenza<br />
UN WEEK END A...<br />
Le belle<br />
spiagge<br />
del Conero
EDITORIALE<br />
Una struttura solida<br />
eATTREZZATA Il <strong>Gruppo</strong> Creval è in grado di affrontare la crisi<br />
grazie al proprio capitale umano, fatto di persone<br />
dotate di un alto grado di professionalità<br />
Giovanni De Censi, Presidente <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
A<br />
A un anno di distanza dalla pubblicazione dell’editoriale<br />
a mia firma sul varo del Piano Strategico<br />
2011-2014 ritorno su Pleiadi con questo<br />
nuovo contributo che verte sull’aggiornamento<br />
del Piano medesimo, approvato dal Consiglio di<br />
Amministrazione della Capogruppo nella riunione<br />
dello scorso 19 marzo.<br />
Il ruolo non esecutivo e di garante della sana<br />
e prudente gestione che mi compete nella mia<br />
veste di Presidente, mi induce a demandare agli<br />
apporti che troverete in altre parti della rivista l’illustrazione<br />
delle operazioni nei loro contenuti più<br />
tecnici; io voglio invece soffermarmi sull’inquadramento<br />
e sulla motivazione degli ulteriori interventi<br />
sulla struttura del <strong>Gruppo</strong>, e segnatamente<br />
di quello prevedente l’incorporazione<br />
del <strong>Credito</strong> Artigiano nel <strong>Valtellinese</strong>, attesa la rilevanza<br />
che tale scelta riveste per i Soci delle due<br />
banche.<br />
Ho visto scorrere oltre cinquant’anni di storia<br />
della nostra Banca, da quando aveva solo 10<br />
sportelli in Valtellina ai nostri giorni in cui, attraverso<br />
l’articolazione territoriale di <strong>Gruppo</strong>, ha<br />
superato le 540 presenze diffuse in ben 11 regioni<br />
italiane.<br />
Ho partecipato alla grande espansione che<br />
ha portato dalla Banca al <strong>Gruppo</strong>, con l’incremento<br />
altresì delle risorse patrimoniali, delle<br />
strutture organizzative e del personale (che ha<br />
raggiunto le 4.400 unità).<br />
Una crescita passo per passo sostenuta dai<br />
Soci, che ci hanno fornito i mezzi per fare della<br />
Banca una realtà sana, solida e performante,<br />
nonché dai collaboratori di ogni ordine e grado,<br />
che hanno contribuito proattivamente al rag-<br />
4 PLEIADI<br />
giungimento della finalità<br />
espressamente dichiarata nel<br />
nostro Statuto all’art. 2 (che<br />
ancora una volta voglio richiamare<br />
anche a costo di essere ripetitivo),<br />
che ci impegna a sostenere<br />
e promuovere lo sviluppo<br />
di tutte le attività produttive<br />
con particolare riguardo<br />
alle piccole e medie imprese e alle famiglie, che<br />
costituiscono l’ossatura delle economie dei<br />
nostri territori e la nostra clientela di elezione.<br />
Per fare ciò, nei vari momenti che la Banca ha<br />
attraversato negli oltre cent’anni della sua storia,<br />
la barra è stata sempre saldamente mantenuta<br />
sul perseguimento del dovere prioritario di<br />
avere una gestione sana ed efficiente, lontana<br />
da rischi e intenti speculativi a garanzia dei Soci,<br />
dei depositanti e dei prenditori di credito.<br />
Tale gestione sana ed efficiente è stata pe-<br />
Le nuove azioni strategiche<br />
Giovanni<br />
De Censi,<br />
presidente<br />
<strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong>.<br />
Le deliberazioni che il Consiglio di Amministrazione<br />
del Creval ha assunto il 19 marzo scorso si pongono<br />
nell’ottica di ricercare adeguate misure che consentano<br />
al <strong>Gruppo</strong> di continuare a operare efficacemente affrontando<br />
le difficoltà della crisi perdurante e rispettando<br />
contemporaneamente i requisiti richiesti dai regolatori<br />
alle aziende di credito. Tali decisioni si sostanziano:<br />
l nella proposta, da sottoporre alle rispettive assemblee<br />
previste la metà di giugno, di fusione del <strong>Credito</strong> Artigiano<br />
nel <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> con riconoscimento<br />
di un rapporto di cambio pari a n. 0,70 azioni ordinarie<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> per ogni azione ordinaria<br />
<strong>Credito</strong> Artigiano;<br />
l nel lancio di un’offerta pubblica di acquisto e scambio
altro sempre profittevole, consentendo un’adeguata<br />
remunerazione degli azionisti e la crescita<br />
del patrimonio.<br />
In tempi passati e in presenza di una congiuntura<br />
diversa e più favorevole abbiamo effettuato<br />
importanti investimenti finalizzati all’innovazione<br />
e implementazione tecnologica e all’espansione<br />
territoriale (decollata all’inizio degli<br />
anni ’80 con l’apertura del primo sportello fuori<br />
provincia, seguita dalla prima operazione di acquisizione<br />
“esterna” della Popolare di San Giovanni<br />
alla Castagna di Lecco nel 1984 e poi del<br />
<strong>Credito</strong> Artigiano nel 1995 e via via di tutte le altre).<br />
Ma ciò che mi preme sottolineare è che il<br />
<strong>Gruppo</strong> che ho l’onore di presiedere ha una struttura<br />
solida e attrezzata a fronteggiare la crisi soprattutto<br />
in forza del proprio capitale umano, fatto<br />
di persone che sono identificate nella mission<br />
aziendale e dotate di un alto grado di professionalità.<br />
Banche del territorio<br />
Le operazioni di ristrutturazione organizzativa<br />
sino a oggi attuate sono state supportate<br />
dalla condivisione e dalla flessibilità del personale,<br />
così da ottenere i risultati di volta in volta<br />
pianificati per rispondere in modo adeguato<br />
alle esigenze congiunturali senza tuttavia che ne<br />
sia stata intaccata l’identità di banche del territorio,<br />
derivante dalla matrice cooperativa e popolare<br />
del <strong>Gruppo</strong>.<br />
Sarà certamente così per le operazioni di razionalizzazione<br />
recentemente varate, anche in virtù<br />
del fatto che i marchi “forti” delle banche incorporate<br />
e incorporande continueranno a iden-<br />
su azioni della controllata <strong>Credito</strong> Siciliano S.p.A., previa<br />
deliberazione da sottoporre all’Assemblea di giugno<br />
di un aumento di capitale al servizio dell’opa medesima;<br />
l nell’esercizio della facoltà di riscatto anticipato del Prestito<br />
“<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> 2009/2013 a tasso fisso convertibile<br />
con facoltà di rimborso in azioni” che avverrà<br />
il 7 maggio p.v. prevista dall’art. 10 del Regolamento del<br />
POC.<br />
Le nuove azioni strategiche sono frutto di una valutazione<br />
approfondita e ponderata, che ha tenuto conto del quadro<br />
congiunturale e delle proiezioni di sviluppo sia<br />
aziendale, sia sistemico, ma che ha sempre avuto quale presupposto<br />
e obiettivo imprescindibile il rispetto dell’indirizzo<br />
statutario in un’ottica preordinata alla creazione di<br />
valore sostenibile nel lungo periodo.<br />
SEMPRE APERTI AL RINNOVAMENTO<br />
Il <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> ha sempre mostrato<br />
grande malleabilità di fronte ai cambiamenti, grazie<br />
al suo modello di impresa-rete strutturato in maniera<br />
flessibile, in grado di adattarsi a differenti situazioni.<br />
tificare l’operato del <strong>Gruppo</strong> nelle zone di rispettivo<br />
riferimento anche se la legal entity è assorbita<br />
in altra componente del conglomerato.<br />
Vorrei lasciare in conclusione un messaggio,<br />
assicurando ai nostri Soci e ai nostri Clienti che<br />
l’ottimizzazione della struttura societaria non intende<br />
in alcun modo rinnegare il modello di impresa-rete,<br />
né tanto meno incidere sull’identità<br />
cooperativa e popolare del <strong>Gruppo</strong>, che vede il<br />
Socio e il Cliente al centro dell’attenzione delle<br />
nostre banche. Queste continueranno a operare<br />
sui territori di attuale insediamento con i marchi<br />
conosciuti e con una riconfermata cura alla<br />
qualità del servizio e al mantenimento del patrimonio<br />
di relazioni che è stato tesaurizzato nel<br />
tempo dalle nostre aziende.<br />
I mutamenti adottati e quelli testé varati sono<br />
espressione di quella capacità di adeguarsi al<br />
mutamento dei tempi, che è la dote che ha sempre<br />
contraddistinto l’evoluzione della nostra<br />
Banca.<br />
Ciò di cui mi faccio garante è che la bussola<br />
delle nostre attività è e resterà lo scopo sociale<br />
dettato dallo statuto, come testimoniato nell’annuale<br />
Rapporto sociale ove si dà conto, con<br />
dettaglio di dati e fatti, dell’attenzione riservata<br />
dal <strong>Gruppo</strong> Creval non solo ai beni economici ma<br />
altresì al bene comune delle collettività e dei territori<br />
di riferimento.<br />
PLEIADI 5
SOMMARIO - <strong>N°</strong> <strong>60</strong>, <strong>aprile</strong> <strong>2012</strong><br />
ECONOMIA<br />
8 SPECIALSOCIO<br />
Risultati 2011, Giuliano Zuccoli<br />
Progetto di fusione, riscatto dei POC<br />
16 IL PUNTO<br />
La rimessa in moto<br />
Focus: la CamCom di Pesaro Urbino<br />
24 PRODOTTI E PROGETTI<br />
Le persone fanno la differenza,<br />
il nuovo modello di consulenza Creval<br />
28 GESTIONE E CLIENTI<br />
Il totem “CrevalPoint”, Wi-Fi gratuito<br />
la firma grafometrica, Creval App<br />
32 IMPRESE E MERCATI<br />
L’importanza del saper innovare<br />
La parola ad Alberto Quadrio Curzio<br />
SPAZIO AMICO<br />
36 IL PERSONAGGIO<br />
Il sociologo Francesco Alberoni,<br />
“Passioni, queste conosciute”<br />
40 L’AZIENDA<br />
Artsana-Chicco,<br />
«Bambini, siamo qui per voi»<br />
46 L’OPINIONE<br />
Gabriella Pravettoni,<br />
“Com’è difficile scegliere”<br />
FAMIGLIA<br />
50 I PAGAMENTI ELETTRONICI<br />
“Per pagare faccio a meno dei soldi”,<br />
le proposte Creval per tutte le età<br />
TERRITORIO<br />
56 UN WEEK END A...<br />
Le belle spiagge del Conero,<br />
tra natura, storia, cultura e ricette locali<br />
CULTURA<br />
66 LA FONDAZIONE<br />
“Diamo valore ai nostri principi”,<br />
una realtà che lavora per il territorio<br />
72 LE MOSTRE<br />
Anselmo Bucci, Maillet e La Vaccara,<br />
Jordì Bernadò, La famiglia nell’arte<br />
76 AMBIENTE E PAESAGGIO<br />
Premiate sedici idee per il territorio<br />
Guicciardi e l’identità valtellinese<br />
78 APPUNTAMENTI<br />
L’Incontro Mondiale delle Famiglie<br />
Internet Saloon premiato a Bruxelles<br />
SOLIDARIETÀ<br />
80 PADRE UGO DE CENSI<br />
Il fondatore dell’OMG: «Vivere in<br />
mezzo ai poveri, questa la mia scelta»<br />
84 MONSIGNOR LUCIANO CAPELLI<br />
Dalla Valtellina alle Isole Solomon:<br />
“Un vescovo dell’altro mondo”<br />
88 EVENTI E INIZIATIVE<br />
Cancro Primo Aiuto Onlus, raccolta<br />
fondi alluvionati, Caro papà Natale<br />
SPORT<br />
90 OLIMPIADI <strong>2012</strong><br />
Appuntamento a Londra con<br />
Cassarà, Avola, Morandi e Angioletti<br />
93 MONTE DISGRAZIA<br />
Le manifestazioni per i 150 anni<br />
dalla sua prima ascensione<br />
94 GLI EVENTI<br />
“Vado a fare 7 passi”, il Trofeo Kima,<br />
la regina delle corse in montagna<br />
97 SEI MESI DI SPORT<br />
I principali eventi sponsorizzati<br />
dal <strong>Gruppo</strong> Creval negli ultimi mesi<br />
6 PLEIADI<br />
56<br />
Le belle spiagge<br />
del Conero<br />
Al centro dell’Italia<br />
e delle Marche,<br />
il luogo ideale<br />
per chi voglia<br />
trascorrere<br />
una tranquilla<br />
vacanza di mare<br />
senza rinunciare<br />
ai piaceri della<br />
cultura, della storia<br />
e della buona<br />
gastronomia.<br />
28<br />
“CrevalPoint”,<br />
un nuovo amico<br />
per i clienti<br />
Entro la fine<br />
del <strong>2012</strong><br />
le filiali<br />
del <strong>Gruppo</strong><br />
Creval<br />
saranno<br />
dotate di<br />
un nuovo punto<br />
interattivo in grado<br />
di fornire informazioni<br />
in tempo reale.<br />
36<br />
Francesco<br />
Alberoni<br />
«Le passioni<br />
hanno sempre<br />
rappresentato il filo<br />
conduttore dei miei<br />
studi», dice<br />
il sociologo autore<br />
di molti successi<br />
editoriali, come<br />
l’ultimo “Viaggio<br />
nell’animo umano”.
La nostra<br />
Fondazione<br />
La Fondazione<br />
<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong>, dal<br />
1998 “distribuisce<br />
dividendi sociali”.<br />
Vado a fare 7 passi<br />
Appuntamento il 26 agosto<br />
con i 49,5 chilometri<br />
di percorso e i 3.800 metri<br />
di dislivello del Trofeo Kima.<br />
66<br />
80<br />
Padre Ugo De Censi e l’OMG<br />
Dal 1976 vive tra le montagne del Perù.<br />
E grazie all’Operazione Mato Grosso ha<br />
donato una vita dignitosa a tanti suoi “figli”.<br />
94<br />
Pleiadi<br />
Periodico semestrale.<br />
<strong>N°</strong> <strong>60</strong>, <strong>aprile</strong> <strong>2012</strong><br />
Editore<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
Direttore responsabile<br />
Roberto Grazioli<br />
Comitato di redazione<br />
Luciano Camagni, Umberto Colli,<br />
Tiziana Colombera, Enzo Rocca,<br />
Mauro Selvetti<br />
Coordinamento editoriale<br />
Paola Cottica<br />
Responsabile di redazione<br />
e realizzazione editoriale<br />
Luca Palestra<br />
Via Paolo da Cannobio 37<br />
<strong>2012</strong>2 Milano<br />
Progetto grafico e impaginazione<br />
CarBer (art director)<br />
Sergej Vigato (grafica e pre-stampa)<br />
Hanno collaborato<br />
Anna Acquistapace, Dario Albertoli,<br />
Annamaria Andreoli, Anna Antonioli,<br />
Gabriella Armanasco, Stefania Azzalini,<br />
Elisa Balatti, Paolo Baroli, Michela Beltrama,<br />
Attilio Bertini, Beatrice Bettini, Marta Bongini,<br />
Elisabetta Bongiolatti, Simona Bonomelli,<br />
Giampietro Bracchi, Simone Bracchi,<br />
Tiziana Camozzi, Ugo Colombo,<br />
Francesca Corlatti, Chiara Cornalba,<br />
Raffaella Cristini, Michele De Dosso,<br />
Stefania De Luis, Rosalia Di Pasquale,<br />
Alberto Fiorino, Barbara Flematti,<br />
Cinzia Franchetti, Fabrizio Franchi,<br />
Maria Teresa Giancola, Leo Guerra,<br />
Daniela Haggiag, Astrid Ivone,<br />
Andrea Lepore, Andrea Lisi, Michela Luciani,<br />
Luca Marsetti, Angelo Mascheroni,<br />
Elisa Mevio, Sara Moncecchi,<br />
Umberto Monti, Christian Moretti,<br />
Vittorio Pontoni, Cristina Quadrio Curzio,<br />
Stefano Ranucci, Carlo Rho, Cristina Rizzi,<br />
Anna Tangari, Daniela Maria Tortorella,<br />
Lara Vettorato, Sara Viganò, Giulio Visini<br />
Redazione<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
c/o Direzione Mercato<br />
Piazza Quadrivio, 8 - 23100 Sondrio<br />
redazione.pleiadi@creval.it<br />
Immagine di copertina<br />
Monte Conero, la spiaggia delle “Due Sorelle”<br />
Foto: Fabio Barigelletti<br />
Fotografie<br />
Archivio <strong>Gruppo</strong> Creval, Simone Bracchi,<br />
Giorgio De Giorgi, Shutterstock<br />
Stampa<br />
RDS Webprinting Srl<br />
via Belvedere 42<br />
20043 - Arcore (Mb)<br />
Stampato in 130.000 copie<br />
Spedizione ap 70% - Sondrio<br />
Autorizzazione del Tribunale di Sondrio<br />
n. 167 del 15 gennaio 1985<br />
INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13<br />
DEL D.LGS. 196/2003<br />
Deltas Spa, società del <strong>Gruppo</strong> <strong>bancario</strong> <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong>, con sede in Piazza Quadrivio, n.8,<br />
23100 Sondrio, in qualità di Titolare del trattamento,<br />
La informa che i Suoi dati personali, necessari<br />
all’invio periodico della nostra rivista, sono trattati<br />
per tale finalità da nostri dipendenti e collaboratori<br />
addetti alle attività di presidio del mercato<br />
e dei rapporti con Istituzioni e media, all’uopo<br />
designati quali incaricati. Lei può esercitare i diritti<br />
di cui all’art. 7 del decreto citato o chiedere<br />
di essere escluso dalla nostra lista<br />
di distribuzione inviando una comunicazione a<br />
privacy@creval.it<br />
PLEIADI 7
ECONOMIA SPECIALSOCIO<br />
8 PLEIADI
UN UTILE<br />
da 54 milioni di euro<br />
Pur nelle difficoltà che hanno caratterizzato il mercato<br />
per buona parte del 2011, la gestione operativa del <strong>Gruppo</strong><br />
Creval ha fatto segnare un incremento del 6,5% e sono stati<br />
erogati 3 miliardi di euro a famiglie e imprese del territorio<br />
Lo scorso mese di marzo, il Consiglio di Amministrazione<br />
del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>, riunito<br />
sotto la presidenza di Giovanni De<br />
Censi, ha approvato il progetto di bilancio<br />
e i risultati consolidati al 31 dicembre<br />
2011, presentati dall’amministratore delegato<br />
Miro Fiordi.<br />
In un contesto operativo e di mercato<br />
caratterizzato da condizioni di eccezionale<br />
complessità per le banche, costante<br />
è rimasto il supporto all’economia<br />
reale delle aree di insediamento, come attestato<br />
dai circa 3 miliardi di euro di crediti<br />
erogati alle famiglie e alle piccole e medie<br />
imprese in condizioni di liquidità e solidità<br />
patrimoniale adeguate. L’anno trascorso<br />
è stato anche caratterizzato dalla<br />
piena realizzazione nei tempi stabiliti del<br />
progetto di ristrutturazione societaria definito<br />
nell’ambito del Piano Strategico<br />
MERCATO<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
Aperta SGR<br />
<strong>Credito</strong> Artigiano<br />
Aperta Fiduciaria<br />
<strong>Credito</strong> Siciliano<br />
Mediocreval<br />
Carifano<br />
Finanziaria San Giacomo<br />
Creset Servizi Territoriali<br />
Lussemburgo Gestioni<br />
Global Assicurazioni (*)<br />
Global Broker (*)<br />
* Società assicurative soggette all’attività di direzione e coordinamento<br />
del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> ai sensi degli artt. 2497 e seguenti del Codice Civile<br />
del <strong>Gruppo</strong> Creval 2011-2014, annunciato<br />
al mercato il 22 febbraio 2011.<br />
I principali dati patrimoniali<br />
I crediti verso la clientela si attestano<br />
sui 22.330 milioni di euro e segnano un<br />
aumento dell’1,5% rispetto a fine 2010. La<br />
raccolta diretta raggiunge i 22.081 milioni<br />
di euro, con una crescita pari a 1,9% su<br />
base annua. La raccolta indiretta assomma<br />
invece a 11.566 milioni di euro, in<br />
flessione rispetto ai 12.<strong>60</strong>9 milioni di fine<br />
2010, principalmente per effetto del negativo<br />
andamento dei mercati finanziari.<br />
Pressoché stabile rimane la componente<br />
amministrata, mentre più accentuata<br />
è la diminuzione del “risparmio<br />
gestito”, che si rappresenta in<br />
5.013 milioni di euro rispetto ai 6.008<br />
milioni di dicembre 2010. La raccolta<br />
Il modello organizzativo/societario del <strong>Gruppo</strong> Creval<br />
FINANZA SPECIALIZZATA CORPORATE CENTER<br />
Deltas<br />
Bankadati<br />
Stelline<br />
LE SPESE DI GESTIONE SONO STATE CONTENUTE<br />
Nel 2011 gli oneri operativi – 552 milioni di euro – sono aumentati solo dell’1,1%<br />
rispetto all’anno precedente. Le spese per il personale sono state di 333 milioni di euro<br />
(+1,9%), quelle amministrative si sono attestate su 178 milioni di euro (+0,3%).<br />
›<br />
STIAMO FACENDO<br />
IL NOSTRO DOVERE<br />
Il commento<br />
dell’amministratore<br />
delegato del Creval,<br />
Miro Fiordi,<br />
ai risultati<br />
consolidati al<br />
31 dicembre 2011.<br />
«In un contesto<br />
difficile quale<br />
l’attuale, il <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong> presenta<br />
dati soddisfacenti<br />
riguardo a<br />
proventi operativi<br />
e miglioramento<br />
del core capital ratio.<br />
La dinamica degli<br />
impieghi evidenzia<br />
che stiamo facendo<br />
il nostro dovere<br />
quanto a sostegno<br />
a famiglie<br />
e imprenditori, così<br />
come l’erogazione<br />
del dividendo -<br />
che abbiamo sempre<br />
dato nei nostri<br />
100 anni di storia -<br />
vuole essere segno<br />
di attenzione verso<br />
coloro che hanno<br />
deciso di essere<br />
nostri soci».<br />
PLEIADI 9
28<br />
ECONOMIA SPECIALSOCIO<br />
IN 10 REGIONI<br />
Le 543 filiali del <strong>Gruppo</strong><br />
<strong>bancario</strong> <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong> (dato<br />
aggiornato<br />
al 31 dicembre 2011).<br />
231<br />
11<br />
14<br />
23<br />
7<br />
10 PLEIADI<br />
3<br />
54<br />
543<br />
Gli sportelli<br />
del <strong>Gruppo</strong><br />
Creval<br />
37<br />
135<br />
Dati in migliaia di euro<br />
+ 1,5<br />
+ 1,9<br />
22.004.043 22.330.187<br />
21.664.000 22.080.<strong>60</strong>1<br />
GRUPPO CREVAL ADERISCE A MORATORIA ABI<br />
PER DEBITI DI PICCOLE E MEDIE IMPRESE<br />
AL SISTEMA CREDITIZIO<br />
Il <strong>Gruppo</strong> <strong>bancario</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> aderisce<br />
all’accordo siglato da ABI e associazioni di categoria<br />
sulla moratoria dei debiti alle piccole e medie imprese.<br />
Il nuovo accordo si inserisce nel contesto di iniziative<br />
similari che il sistema creditizio italiano ha adottato<br />
dal 2009 per assicurare la disponibilità di adeguate<br />
risorse finanziarie alle piccole e medie imprese (PMI),<br />
favorendo così le condizioni per il superamento<br />
dell’attuale congiuntura economica.<br />
La misura, riservata alle imprese con meno di 250<br />
dipendenti e un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro,<br />
oppure con un totale attivo di bilancio fino<br />
a 43 milioni di euro, si articola in due diverse modalità:<br />
l la sospensione della quota capitale delle rate<br />
dei finanziamenti a medio-lungo termine per 12 mesi<br />
e per 6 o 12 mesi della quota capitale dei canoni<br />
di leasing rispettivamente mobiliare o immobiliare.<br />
l l’allungamento della durata dei finanziamenti<br />
a medio-lungo termine, il dilazionamento<br />
fino a 270 giorni delle scadenze del credito a breve<br />
termine per esigenze di cassa, con riferimento<br />
all’anticipazione di crediti certi e esigibili<br />
e il dilazionamento, fino a un massimo di 120 giorni,<br />
delle scadenze del credito agrario di conduzione.<br />
Dati patrimoniali consolidati al 31 dicembre 2011<br />
2010 20 2010 10 2011 20 2011 11 2010 20 2010 10 2011 20 2011 20 2010<br />
10 2011 20 2011 2010 20 20100 2011 20 2011 11<br />
Crediti verso<br />
Raccolta diretta Raccolta indiretta Patrimonio netto<br />
clientela<br />
da clientela<br />
da clientela<br />
Dati economici consolidati al 31 dicembre 2011<br />
DATI ECONOMICI IN SINTESI 31/12/2011 31/12/2010 var.%<br />
Margine d’interesse 525.393 483.337 8,7%<br />
Proventi operativi 866.026 840.868 3,0%<br />
Oneri operativi (551.813) (545.884) 1,1%<br />
Risultato netto gest. operativa 314.213 294.984 6,5%<br />
Utile dell’esercizio 54.030 69.330 -22,1%<br />
›<br />
- 8,3<br />
12.<strong>60</strong>9.464 11.566.237<br />
- 6,9<br />
2.202.868 1.864.466<br />
Dati espressi in migliaia di euro<br />
globale raggiunge 33.647 milioni di euro ed<br />
evidenzia una decelerazione del 2% circa rispetto<br />
a dicembre 2010.<br />
La gestione operativa<br />
Pur con le condizioni di straordinaria avversità<br />
che hanno caratterizzato il contesto operativo e<br />
di mercato per gran parte dell’anno, positivo è il risultato<br />
della gestione operativa, che registra un aumento<br />
del 6,5% grazie al buon andamento dei proventi<br />
operativi e a una dinamica dei costi migliore<br />
rispetto alle attese. I proventi operativi evidenziano<br />
infatti una crescita del 3% su base annua, raggiungendo<br />
complessivamente 866 milioni di euro<br />
rispetto a 841 milioni dell’esercizio precedente, nonostante<br />
un minore apporto delle partecipazioni valutate<br />
al patrimonio netto e del risultato dell’attività<br />
finanziaria.<br />
Il margine di interesse si attesta a 525 milioni<br />
di euro e registra un progresso dell’8,7% su<br />
483 milioni del 2010, beneficiando da un lato della<br />
moderata ripresa dei tassi di mercato registrata<br />
nella prima parte dell’anno, dall’altro da una più<br />
favorevole ricomposizione dell’attivo, e di efficaci<br />
azioni di repricing delle operazioni di credito. Gli<br />
oneri operativi, pari a 552 milioni di euro, segnano<br />
un aumento contenuto, dell’1,1%, rispetto<br />
ai 546 milioni di dicembre 2010. In dettaglio, le<br />
spese per il personale, pari a 333 milioni di euro,
Giovanni De Censi e Miro Fiordi ricordano l’ex presidente di A2A<br />
Giuliano Zuccoli, un manager capace e discreto<br />
11 febbraio scorso moriva, a 68 anni,<br />
L’ Giuliano Zuccoli, da 13 anni alla guida<br />
di A2A, la più grossa multiutility italiana,<br />
della cui creazione è stato tra i principali artefici.<br />
<strong>Valtellinese</strong> nativo di Morbegno, sposato<br />
con 3 figli, Zuccoli ha ricoperto ruoli di vertice<br />
in aziende legate alla produzione energetica,<br />
distinguendosi per le alte doti imprenditoriali<br />
che lo hanno portato a essere considerato<br />
tra i migliori manager del panorama nazionale.<br />
Tra i suoi meriti principali la crescita<br />
e lo sviluppo di Aem, con la quotazione in Borsa<br />
fino alla fusione con Asm Brescia e la creazione<br />
di una realtà imprenditoriale leader nel mercato<br />
energetico europeo. L’ultima sua vittoriosa<br />
battaglia è legata alla vicenda Edf-Edison,<br />
quando riuscì a mantenere in mano italiana<br />
Edipower, partecipata da A2A e da Edf.<br />
Tra le sue cariche Zuccoli annoverava anche<br />
quella di vice presidente del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>,<br />
ruolo che ha rivestito con dedizione.<br />
Il presidente del Creval, Giovanni De Censi,<br />
lo ricorda con commozione:<br />
«Al <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> ha dato un grande<br />
contributo di conoscenza, dimostrando<br />
professionalità, dedizione e senso<br />
di appartenenza. Abbiamo perso un uomo<br />
straordinario, tenace e discreto. Ricordo<br />
la sua riservatezza, anche durante la malattia:<br />
non si è mai lamentato, soffriva in silenzio».<br />
CREDITO<br />
SICILIANO<br />
32%<br />
Per l’amministratore delegato del Creval, Miro<br />
Fiordi, «abbiamo perso un grande valtellinese,<br />
concreto, discreto, mai presenzialista.<br />
Era animato soprattutto da un ammirevole spirito<br />
di servizio che lo poneva agli antipodi rispetto<br />
all’arroganza del potere e dal carrierismo.<br />
Amava ripetere: “servire e poi sparire”.<br />
Terrò presente il suo insegnamento».<br />
Chi era Giuliano Zuccoli<br />
È stato presidente del Consiglio di gestione<br />
di A2A SpA, presidente di Edison SpA,<br />
amministratore delegato di Transalpina<br />
di Energia s.r.l. e vice presidente e consigliere<br />
del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>. Laureato in ingegneria<br />
elettrotecnica presso il Politecnico di Milano,<br />
iniziò la sua attività professionale nel <strong>Gruppo</strong><br />
Falck, dove nel 1990 assunse la responsabilità<br />
di direttore generale di “Falck Nastri”, società<br />
specializzata nella produzione di laminati speciali.<br />
Nel 1985 divenne amministratore delegato della<br />
società Sondel, operante nel settore della produzione<br />
di energia elettrica. Dopo varie esperienze (Transider,<br />
Ecosesto, Itla), nel 1996 entrò a far parte del consiglio<br />
di amministrazione di Aem e tre anni più tardi ne<br />
diventò presidente. Dal 2002 era presidente<br />
di Edipower, consorzio vincitore per l’acquisizione<br />
di Eurogen, una delle aziende messe in vendita<br />
da Enel. Dall’ottobre 2005 era presidente di Edison<br />
e dal maggio 2009 presidente di Assoelettrica.<br />
I clienti del <strong>Gruppo</strong>, al 31 dicembre <strong>2012</strong>, sono 900.647<br />
di questi, l’87,2% sono privati e il 9,7% sono invece imprese<br />
Percentuale clienti per banca<br />
CARIFANO<br />
7%<br />
30%<br />
CREDITO<br />
ARTIGIANO<br />
CREDITO<br />
VALTELLINESE<br />
31%<br />
sono in aumento dell’1,9%, mentre ancor più<br />
controllato è l’aumento delle altre spese amministrative,<br />
che si attestano a 178 milioni di euro<br />
(+ 0,3%). Il risultato netto della gestione operativa<br />
raggiunge 314 milioni di euro e segna un incremento<br />
del 6,5% in rapporto ai 295 milioni di<br />
euro del 2010.<br />
Tenuto conto di utili da cessione di investimenti<br />
e partecipazioni per 2 milioni di euro, il risultato<br />
dell’operatività corrente al lordo delle imposte<br />
si è attestato a 36 milioni di euro. Tenuto<br />
conto degli utili di pertinenza di terzi per 12,6 milioni<br />
di euro, il risultato netto dell’esercizio risulta<br />
pari a 54 milioni di euro.<br />
Giuliano<br />
Zuccoli.<br />
Tra le sue<br />
cariche anche<br />
quella di vice<br />
presidente<br />
del <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong>.<br />
PLEIADI 11
ECONOMIA SPECIALSOCIO<br />
12 PLEIADI<br />
Un importante<br />
verso l’ottimizzazione<br />
Il Consiglio di Amministrazione del <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong> ha approvato il progetto di fusione<br />
per incorporazione di <strong>Credito</strong> Artigiano in <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong> e i lineamenti di un’offerta pubblica<br />
di scambio sulle minorities del <strong>Credito</strong> Siciliano<br />
Il Consiglio di Amministrazione del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>,<br />
riunitosi lo scorso 19 marzo, ha approvato<br />
un articolato progetto di rafforzamento<br />
patrimoniale, da realizzarsi anche attraverso<br />
ulteriori operazioni di riconfigurazione<br />
della struttura societaria e di ottimizzazione<br />
della struttura del <strong>Gruppo</strong>, in coerenza con<br />
gli obiettivi di efficienza, competitività e redditività<br />
definiti dal Piano Strategico 2011-<br />
2014, approvato nel febbraio 2011.<br />
Il progetto di fusione<br />
Il Piano, di fatto, è stato confermato nelle<br />
sue linee guida, al pari del complesso delle<br />
azioni strategiche a esso sottostanti, preordinate<br />
alla creazione di valore sostenibile nel<br />
lungo periodo. In particolare, i Consigli di Amministrazione<br />
del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> e del <strong>Credito</strong><br />
Artigiano hanno approvato il progetto di<br />
fusione per incorporazione di <strong>Credito</strong> Artigia-<br />
LE SEDI DI MILANO E SONDRIO<br />
A fianco, la sede del <strong>Credito</strong> Artigiano,<br />
in piazza San Fedele, a Milano.<br />
Nella pagina a fianco, Palazzo<br />
Sertoli a Sondrio, sede centrale<br />
della Direzione Generale<br />
del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>.<br />
PASSO<br />
no in <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>. Il rapporto di cambio<br />
è stato determinato in 0,7 azioni ordinarie<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> di nuova emissione per<br />
ogni azione ordinaria <strong>Credito</strong> Artigiano.<br />
La fusione non determina alcuna modifica<br />
sui dividendi annunciati dai Consigli di Amministrazione<br />
del <strong>Credito</strong> Artigiano e del <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong>, che saranno regolarmente<br />
corrisposti a seguito dell’approvazione da<br />
parte delle relative assemblee, rispettivamente<br />
in data 26 <strong>aprile</strong> <strong>2012</strong> (data stacco 23<br />
<strong>aprile</strong> <strong>2012</strong>) e 10 maggio <strong>2012</strong> (data stacco 7<br />
maggio <strong>2012</strong>).<br />
Le assemblee straordinarie di entrambe le<br />
società chiamate ad approvare il progetto di fusione<br />
saranno convocate per i giorni 15 e 16<br />
giugno <strong>2012</strong>, rispettivamente in prima e seconda<br />
convocazione. L’assemblea<br />
straordinaria del <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong> chiamata ad<br />
approvare la fusione dovrà altresì<br />
deliberare in merito all’introduzione<br />
nello statuto sociale<br />
di una clausola volta ad<br />
assicurare l’equilibrio tra i generi<br />
all’interno del Consiglio di<br />
Amministrazione ai sensi della<br />
legge 12 luglio 2011, n. 120.<br />
Agli azionisti assenti, dissenzienti<br />
o astenuti del <strong>Credito</strong><br />
Artigiano spetterà il diritto di<br />
recesso, ai sensi dell’art. 2437<br />
›
Sinergie di costo e di ricavo<br />
per 12 milioni al 2014<br />
«La revisione del piano strategico<br />
2011-2014 è stata intrapresa<br />
per un motivo fondamentale:<br />
a seguito del mutamento del contesto<br />
macroeconomico si rendeva<br />
necessario, per questioni<br />
di trasparenza verso il mercato<br />
e i nostri soci attuali e potenziali,<br />
il contestuale aggiornamento dei nostri<br />
obiettivi economico-patrimoniali,<br />
obiettivi che, ci tengo a dirlo,<br />
rimangono soddisfacenti anche<br />
se pur rivisti al ribasso: la stima<br />
di un utile netto consolidato di 135<br />
milioni di euro al 2014, coi tempi che<br />
corrono, non mi sembra una brutta<br />
notizia. La fusione<br />
per incorporazione<br />
del <strong>Credito</strong> Artigiano<br />
nel <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
risponde alla necessità,<br />
oggi più che mai attuale,<br />
di procedere a una<br />
ulteriore ottimizzazione<br />
della struttura societaria<br />
di gruppo al fine di<br />
un marcato rafforzamento<br />
patrimoniale.<br />
Gli effetti positivi delle<br />
semplificazioni avviate nel<br />
2011 sono importanti, e dunque<br />
abbiamo voluto procedere su questa<br />
strada accelerando ulteriormente<br />
il processo di riassetto del <strong>Gruppo</strong>.<br />
Questa operazione, da sola, produrrà<br />
sinergie di costo e di ricavo stimate<br />
in 12 milioni di euro al 2014. Il marchio<br />
<strong>Credito</strong> Artigiano sarà mantenuto,<br />
continuando così a identificare<br />
una storica banca del territorio.<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>, Carifano e <strong>Credito</strong><br />
Siciliano sono oggi le tre banche<br />
del <strong>Gruppo</strong> che presidieranno le aree<br />
nazionali continuando ad avvalersi<br />
nei territori di riferimento dei brand<br />
<strong>Credito</strong> Piemontese, Banca Cattolica<br />
e <strong>Credito</strong> Artigiano».<br />
Miro Fiordi<br />
Amministratore Delegato<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>
›<br />
ECONOMIA SPECIALSOCIO<br />
del codice civile, in conseguenza del cambiamento<br />
del tipo sociale e delle modificazioni dei<br />
diritti di voto. Alla luce di quanto sopra, si prevede<br />
che l’operazione possa essere completata<br />
entro la fine del terzo trimestre dell’anno.<br />
L’Opasc sulle minorities<br />
del <strong>Credito</strong> Siciliano<br />
Il Consiglio di Amministrazione del <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong> ha altresì deliberato di sottoporre<br />
all’approvazione dell’assemblea straordinaria,<br />
convocata per i giorni 15 e 16 giugno <strong>2012</strong>,<br />
l’attribuzione al medesimo Consiglio, ai sensi<br />
dell’art. 2443 del codice civile, della facoltà di<br />
aumentare il capitale sociale, con esclusione<br />
del diritto di opzione, fino all’ammontare<br />
massimo di nominali euro<br />
70.000.000 - oltre a sovrapprezzo,<br />
ex art. 2441, comma 6 del codice<br />
civile, tenuto anche conto del rapporto<br />
di scambio tra le azioni ordinarie<br />
del <strong>Credito</strong> Siciliano e le<br />
azioni <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> di nuova<br />
emissione – mediante emissione<br />
di un numero massimo di azioni<br />
pari a 20.000.000, il cui valore di<br />
emissione potrà anche essere inferiore<br />
alla parità contabile esistente<br />
alla data della relativa emissione.<br />
Il Consiglio di Amministrazione<br />
potrà esercitare la delega al fine di<br />
promuovere un’offerta pubblica di acquisto e<br />
scambio volontaria (“OPASc”), ai sensi degli artt.<br />
102 e seguenti del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n.<br />
58, avente a oggetto tutte le azioni ordinarie detenute<br />
da terzi – oggi pari a n. 1.996.110 - diversi<br />
dal <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> (o da altre società<br />
del <strong>Gruppo</strong> Creval) nella controllata <strong>Credito</strong><br />
Siciliano S.p.A., che potrà essere avviata successivamente<br />
al conferimento della delega. Le<br />
azioni rivenienti dall’esercizio della delega potranno<br />
pertanto essere utilizzate, unitamente a<br />
un’eventuale componente in denaro, quale<br />
corrispettivo dell’OPASc.<br />
In ogni caso, la decisione di promuovere<br />
l’OPASc e la determinazione dei suoi termini<br />
e condizioni, ivi incluso il corrispettivo dell’offerta<br />
(sia nella componente costituita dalle<br />
azioni di nuova emissione, sia nella eventuale<br />
14 PLEIADI<br />
Il documento del Consiglio di Amministrazione<br />
L’aggiornamento degli obiettivi<br />
In considerazione del peggioramento delle prospettive di<br />
crescita economica, in particolare per il nostro Paese, e<br />
delle profonde modifiche intervenute nello scenario di<br />
previsione sottostante la pianificazione originariamente<br />
definita e dei complessivi effetti delle operazioni approvate,<br />
comprese le sinergie derivanti dall’ulteriore semplificazione<br />
dell’assetto societario di <strong>Gruppo</strong>, il Consiglio<br />
di Amministrazione ha approvato l’aggiornamento degli<br />
obiettivi del Piano vigente. Questi in sintesi i nuovi target<br />
pianificati per l’orizzonte temporale <strong>2012</strong>-2014:<br />
l raccolta diretta: 23,1 miliardi di euro al 2014, con un<br />
CAGR di 1,5%<br />
l raccolta indiretta: 12,2 miliardi di euro al<br />
2014, con un CAGR pari a 1,7%<br />
l crediti verso clientela: 25 miliardi di euro al<br />
2014, con un CAGR pari al 3,8%<br />
l utile netto di pertinenza della Capogruppo:<br />
135 milioni di euro al 2014, con un<br />
CAGR del 27,8%<br />
l cost/income ratio previsto al 57,1% al<br />
2014 in diminuzione di oltre 6 punti percentuali<br />
rispetto al dato di fine 2011<br />
l ROE tangible a 7,1% e Return on Risk Weighted<br />
Assets (RORWA) a 63 basis points (bps)<br />
nel 2014, con un Risk Adjusted Return on Risk<br />
Adjsuted Capital (RARORAC) del 15,1%<br />
l EPS a 0,28 euro al 2014<br />
l Risk Weighted Assets: 21,6 miliardi di euro<br />
a fine 2014<br />
l Common Equity Ratio (Basilea 3) previsto a 8,7% a<br />
fine 2014<br />
Gli obiettivi rappresentati, che prevedono un significativo<br />
miglioramento degli indicatori di efficienza gestionale,<br />
incorporano gli effetti delle sinergie di costo e di ricavo<br />
rivenienti dall’operazione di fusione del <strong>Credito</strong> Artigiano<br />
nel <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>, pari complessivamente a 12 milioni<br />
di euro nel 2014 - al netto dell’effetto fiscale - in particolare<br />
derivanti da stringenti azioni di cost saving.<br />
parte in denaro), verranno assunte solo successivamente<br />
all’assemblea straordinaria del<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> che avrà conferito al Consiglio<br />
di Amministrazione la facoltà di aumentare<br />
il capitale sociale.<br />
La proposta di attribuzione al Consiglio di<br />
Amministrazione della facoltà di aumentare il<br />
capitale sociale prevede come termine ultimo<br />
per l’esercizio della delega la data del 30 giugno<br />
2013. Entro tale data, pertanto, il Consi-
Una decisione che riguarda 7,5 milioni di obbligazioni Creval in circolazione<br />
L’opzione di riscatto integrale anticipato del POC<br />
Nella riunione dello scorso 19 marzo,<br />
il Consiglio di Amministrazione<br />
del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> ha<br />
deliberato di esercitare il diritto di riscatto<br />
anticipato totale, con regolamento in azioni,<br />
delle obbligazioni costituenti il prestito<br />
obbligazionario denominato “<strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong> 2009/2013 a tasso fisso<br />
convertibile con facoltà di rimborso in<br />
azioni”, emesso dalla banca in data 29<br />
dicembre 2009 (il “POC”).<br />
Il riscatto anticipato del POC avrà a oggetto<br />
la totalità delle 7.570.980 obbligazioni in<br />
circolazione, del valore nominale di euro 50<br />
cadauna, per complessivi nominali euro<br />
378.549.000.<br />
La data prevista per il riscatto integrale<br />
anticipato è il 7 maggio <strong>2012</strong>. L’Avviso di<br />
Esercizio dell’Opzione di Riscatto (come<br />
definito nel regolamento del POC) è stato<br />
pubblicato su Il Sole 24 Ore e sul sito<br />
www.creval.it il 28 marzo scorso. Dal 4 <strong>aprile</strong><br />
<strong>2012</strong> al 27 <strong>aprile</strong> <strong>2012</strong> è decorso il periodo<br />
per la rilevazione dei prezzi ufficiali delle<br />
azioni ordinarie Creval, necessario per<br />
determinare l’ammontare in denaro a titolo<br />
di conguaglio, tenuto conto che il numero<br />
massimo di azioni da assegnare per<br />
ciascuna obbligazione da nominali euro 50<br />
non potrà essere superiore a 14. Le azioni<br />
saranno consegnate agli obbligazionisti in<br />
data 7 maggio <strong>2012</strong> e<br />
saranno prive del<br />
diritto al dividendo<br />
relativo all’esercizio<br />
2011, la cui cedola<br />
sarà “staccata” in<br />
borsa lo stesso 7<br />
maggio <strong>2012</strong>. Le<br />
azioni saranno,<br />
pertanto, equiparabili<br />
alle azioni <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong> in<br />
circolazione alla data<br />
della relativa<br />
emissione e saranno,<br />
di conseguenza,<br />
negoziabili sul<br />
Mercato Telematico<br />
Azionario a partire<br />
dalla stessa data di<br />
consegna.<br />
L’aggiornamento degli obiettivi del Piano strategico è stato<br />
originato dalle modifiche dello scenario di previsione<br />
glio di Amministrazione sarà chiamato ad assumere<br />
la decisione di promuovere o meno<br />
l’OPASc. Le proposte di modificazioni statutarie<br />
necessarie all’attribuzione della delega verranno<br />
sottoposte al preventivo provvedimento di<br />
accertamento da parte di Banca d’Italia.<br />
Modifica statutaria<br />
L’Assemblea straordinaria dei soci, contestuale<br />
all’assemblea di bilancio del 27/28<br />
<strong>aprile</strong> <strong>2012</strong>, è chiamata ad approvare una proposta<br />
di modifiche statutarie, tra cui l’eliminazione<br />
del valore nominale delle azioni <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong>.<br />
In caso di approvazione di tale eliminazione,<br />
il regolamento dei warrant denominati<br />
“Warrant azioni ordinarie Creval 2014” (ISIN<br />
IT0004547912), emessi dal <strong>Credito</strong> Valtelline-<br />
se il 29 dicembre 2009, è da considerarsi automaticamente<br />
modificato, senza necessità di<br />
alcuna approvazione da parte dei portatori dei<br />
Warrant, in quanto il Prezzo di Sottoscrizione<br />
(come determinato ai sensi dell’art. 2 del regolamento)<br />
non è più soggetto al limite del valore<br />
nominale delle azioni <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>.<br />
Da ciò consegue, dunque, che i Warrant,<br />
eliminato il valore nominale delle azioni <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong>, potranno essere esercitabili<br />
nel 2014, nei termini previsti nel relativo regolamento,<br />
a un prezzo – calcolato ai sensi dell’art.<br />
2, anche nel caso in cui tale prezzo risultasse<br />
inferiore all’attuale valore nominale<br />
unitario – pari a euro 3,50.L’approvazione<br />
dell’eliminazione del valore nominale delle<br />
azioni <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> non ha rilievo ai fini<br />
del Riscatto anticipato del POC.<br />
PLEIADI 15
ECONOMIA IL PUNTO<br />
16 PLEIADI<br />
RISCONTRI POSITIVI<br />
La “cura da cavallo”<br />
cui è stata sottoposta<br />
l’economia americana<br />
comincia a dare<br />
i suoi frutti. Già negli<br />
ultimi mesi del 2011<br />
si sono registrati segnali<br />
di stabilizzazione<br />
della congiuntura,<br />
con un miglioramento<br />
degli indici di produzione,<br />
dei consumi<br />
e quindi anche del PIL.<br />
Newphotoservice/Shutterstock.com
La<br />
RIMESSA<br />
inMOTO<br />
La ripresa si affaccia in America, con contenimento<br />
dell’inflazione e della disoccupazione, mentre l’Europa<br />
supera la crisi del debito ma fatica a ritrovare la crescita<br />
di Umberto Colli - Vice Direttore Generale <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
Il quadro congiunturale a tinte fosche che ha caratterizzato<br />
i primi nove mesi del 2011, di cui abbiamo<br />
riferito nel numero 59 della rivista Pleiadi,<br />
distribuito lo scorso ottobre, ha trovato una parziale<br />
svolta solo negli ultimi mesi dell’anno e conferme<br />
nei primi mesi del <strong>2012</strong>.<br />
Dobbiamo fare un passo indietro per ricordare<br />
che la crisi finanziaria ed economica era<br />
esplosa anticipatamente in America sulla scia dei<br />
mutui sub-prime e sulla successiva debacle del<br />
sistema creditizio americano, provvidenzialmente<br />
salvato dai numerosi e non convenzionali interventi<br />
della FED, la Banca centrale degli Stati<br />
Uniti. Riduzione a zero dei tassi di finanziamento,<br />
immissioni di liquidità alle banche e al sistema<br />
finanziario (quantitative easing), acquisto di titoli<br />
di debito (compresi quelli con sottostante mutui<br />
ipotecari) con rinnovo e allungamento della loro<br />
durata media sono i principali provvedimenti che<br />
la FED ha adottato negli ultimi 4 anni, che però<br />
non hanno impedito il tracollo dell’occupazione<br />
e la flessione del PIL.<br />
A questi bisogna aggiungere gli stimoli fiscali<br />
espansivi promulgati dall’Amministrazione Obama<br />
come gli incentivi per l’acquisto<br />
della casa, le sovvenzioni al settore<br />
automobilistico, l’allungamento temporale<br />
dei sussidi alla disoccupazione<br />
e condizioni di favore per un’introduzione<br />
pervasiva della “green eco-<br />
nomy”. Come più volte sottolineato dagli economisti,<br />
si è trattato di “una cura da cavallo” che,<br />
nonostante le critiche che il Presidente della FED,<br />
Ben Bernanke, ha attirato su di sé, ha iniziato a<br />
dare riscontri positivi.<br />
Peraltro, non si può dimenticare che anche<br />
l’America ha subito il contraccolpo. Infatti, il suo<br />
debito pubblico è cresciuto rapidamente sino alla<br />
soglia del 100% del PIL.<br />
L’America ha ripreso la marcia<br />
A partire dagli ultimi mesi del 2011 la congiuntura<br />
americana ha iniziato a inviare segnali<br />
di stabilizzazione. Gli indicatori di fiducia delle famiglie<br />
e delle imprese hanno mostrato un recupero<br />
che si sta progressivamente concretizzando<br />
in un miglioramento degli indici di produzione,<br />
dei consumi e in definitiva del PIL. Un’espressione<br />
usata da Bernanke che ci piace riportare<br />
perché fornisce nella sua semplicità la fiducia riposta<br />
nel futuro dagli americani è: “Economy is<br />
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PLEIADI 17<br />
›
›<br />
ECONOMIA IL PUNTO<br />
gaining traction” ossia: l’economia sta rimettendosi<br />
in moto.<br />
Ci sembra doveroso spendere anche un breve<br />
cenno in merito all’inflazione e alla disoccupazione.<br />
Le politiche monetarie espansive hanno<br />
avuto agio anche dal contenimento complessivo<br />
dell’inflazione.<br />
La debolezza dei consumi e l’elevata disoccupazione,<br />
nonostante non siano aspetti positivi,<br />
hanno impedito che la politica monetaria ultraespansiva<br />
provocasse un’impennata dei prezzi<br />
alla produzione e al consumo, fornendo un aiuto<br />
molto importante in questo frangente, poiché<br />
ha permesso di contenere i rincari, registrati negli<br />
ultimi mesi, delle materie prime – sia per quanto<br />
riguarda il petrolio che i metalli ferrosi – lasciando<br />
maggiori margini di operatività alla FED.<br />
Per quanto riguarda la disoccupazione americana,<br />
è importante notare che - dopo aver toccato<br />
il 10% a cavallo tra il 2009 e il 2010 - ha ripreso<br />
a comprimersi, stazionando per i primi mesi<br />
del 2011 intorno al 9% per poi flettere gradualmente<br />
all’attuale 8,3%, tasso che per gli USA ri-<br />
18 PLEIADI<br />
Il rallentamento economico ha indebolito le monete dei Paesi emergenti<br />
L’apprezzamento controllato del renminbi cinese<br />
Negli ultimi sei mesi il cambio euro-dollaro si è<br />
mosso con elevata volatilità, abbandonando<br />
definitivamente l’area posizionata oltre 1,40 e<br />
giungendo fino a un minimo di poco sopra quota<br />
1,27. Nello stesso periodo, la Moneta Unica,<br />
nonostante le manovre espansive della BCE<br />
(iniezione di liquidità e riduzione dei tassi), si è<br />
rafforzata. Il rallentamento economico ha però<br />
indotto anche altre banche centrali dei Paesi<br />
Emergenti a modificare l’impostazione della loro<br />
politica monetaria portandola da restrittiva (per<br />
contenere le spinte inflative) a espansiva (per<br />
scongiurare l’eccessivo indebolimento delle<br />
proprie economie vocate all’export). Nel corso<br />
del 2011 il real brasiliano si è indebolito contro<br />
l’euro di oltre l’8,6%, il peso messicano di oltre<br />
il 9%, il fiorino ungherese di oltre l’11%, la rupia<br />
indiana di oltre il 13%, la lira turca di oltre il 14%<br />
e il rand sudafricano del 15,5%. Un modesto<br />
recupero è però stato messo a segno nei primi<br />
mesi del nuovo anno. In questo contesto<br />
il renminbi cinese ha costituito l’eccezione,<br />
poiché - nonostante l’allentamento monetario -<br />
le autorità di Pechino hanno controllato<br />
il cambio favorendo l’apprezzamento<br />
della propria moneta. Non si è certo trattato<br />
di casualità, ma di una scelta finalizzata<br />
a mantenere degli equilibri negli scambi<br />
commerciali con l’America e l’Europa<br />
senza destabilizzare ulteriormente<br />
la situazione già critica.<br />
Il PIL europeo 2011 è cresciuto dello 0,7% grazie al +2% della<br />
Germania ma anche a causa del clamoroso -7,5% della Grecia<br />
LA MANCATA INTEGRAZIONE<br />
Bandiere davanti alla sede del Parlamento Europeo di<br />
Strasburgo. La crisi in atto ha messo a nudo le mancanze<br />
di un progetto di integrazione europea, dicono gli esperti,<br />
che si è fermata alla sola creazione della Moneta Unica.
mane inequivocabilmente elevato<br />
e molto lontano dai livelli<br />
storici di piena occupazione.<br />
Il <strong>2012</strong> è inoltre anno elettorale<br />
e il tema della disoccupazione<br />
risulterà centrale nei prossimi<br />
mesi per la campagna<br />
presidenziale rappresentando,<br />
in caso di ulteriore miglioramento,<br />
un vantaggio spendibile<br />
per l’attuale Presidente.<br />
L’Europa e la mancanza<br />
di fiducia<br />
In Europa invece la situazione<br />
rimane invischiata nelle<br />
maglie della crisi del debito sovrano<br />
che ha messo a nudo le<br />
debolezze politiche e di governance<br />
dell’Unione. La risposta<br />
dei mercati ha quindi riflesso<br />
l’incapacità di orchestrare<br />
un’azione risolutiva congiunta,<br />
abbattendosi sui Paesi meno<br />
solidi dal punto di vista della struttura economico-produttiva<br />
e più indebitati. L’empasse politica<br />
ha anche limitato l’impiego del Fondo Salva<br />
Stati, che non ha così potuto dispiegare appieno<br />
il suo potenziale a favore del contenimento della<br />
crisi.<br />
Per quanto ci riguarda da vicino, si ricordi che<br />
l’Italia è entrata nell’occhio del ciclone della<br />
speculazione nello scorso luglio e, dopo una pericolosa<br />
deriva autunnale, con i rendimenti dei titoli<br />
di stato in ascesa, all’inizio dell’inverno il nuovo<br />
Governo presieduto dal professor Mario Monti<br />
ha favorito la ricomposizione della situazione attraverso<br />
il varo di una manovra finanziaria importante,<br />
l’avvio delle riforme strutturali, l’introduzione<br />
di obbligazioni con garanzia statale e l’impegno<br />
alla riduzione del debito pubblico.<br />
Il quadro europeo ha quindi sofferto complessivamente<br />
di una mancanza di fiducia, anzitutto<br />
da parte degli investitori internazionali, poi anche<br />
dalle imprese e dalle famiglie, spingendo gli indicatori<br />
economici a livelli depressi. Consumi in<br />
calo, reddito disponibile in flessione, disoccupazione<br />
in forte crescita non hanno risparmiato i<br />
Paesi europei, all’infuori della Germania, che in<br />
un contesto difficile e competitivo è stata in grado<br />
di trovare nell’export un’opportunità per la propria<br />
produzione manifatturiera.<br />
Il 2011 si è chiuso, infatti, con un PIL euro-<br />
I “SUPER MARIO” ITALIANI<br />
Dall’alto, Mario Monti, capo del Governo di tecnici che,<br />
da novembre 2011, sta cercando di contenere la crisi<br />
economica italiana. Sotto, Mario Draghi, un italiano<br />
alla presidenza della Bce, la Banca Centrale Europea.<br />
peo in crescita dello 0,7%<br />
medio, ma alla performance<br />
brillante della Germania<br />
(+2%) si contrappone la perdurante<br />
caduta della Grecia,<br />
che segna -7,5%. L’Italia,<br />
che rimane per importanza<br />
sempre la terza economia<br />
della UEM dietro Germania e<br />
Francia, ha registrato un arretramento<br />
dello 0,5%<br />
anno/anno, dato che ipoteca<br />
negativamente anche il primo<br />
trimestre del <strong>2012</strong> lasciando<br />
presagire una lieve recessione<br />
tecnica.<br />
Per quanto riguarda la disoccupazione,<br />
si ricorda che<br />
anche il Vecchio Continente<br />
non è stato risparmiato; infatti,<br />
il dato medio europeo di<br />
fine 2011 ha segnato nel<br />
complesso +10,7%. Anche<br />
in questo caso la situazione<br />
appare divaricarsi tra paesi “core” e periferia. La<br />
virtuosa Germania presenta un tasso di disoccupazione<br />
al 6,8% (minimo degli ultimi 20 anni) mentre<br />
la Francia si attesta al 9,8%, l’Italia al 9,2% per<br />
poi scivolare sino al 23% di Spagna, passando<br />
per gli intermedi Irlanda e Grecia, rispettivamente<br />
al 14,2% e al 20,7%.<br />
Il controllo del debito pubblico<br />
Per quanto attiene alla governance europea<br />
è indubbio che la crisi ha messo a nudo le mancanze<br />
del progetto di integrazione europea, che<br />
si è fermato all’adozione della Moneta Unica. Questi<br />
punti di debolezza, uniti al tergiversare della<br />
politica, hanno lasciato spazio alla speculazione,<br />
che dopo Grecia, Irlanda e Portogallo è andata<br />
a colpire Italia e Spagna.<br />
Una speculazione frenetica che tanto rapidamente<br />
ha sfruttato le debolezze dell’Italia, penalizzando<br />
i nostri titoli pubblici e con altrettanta velocità<br />
sta ritornando sui suoi passi nelle ultime settimane,<br />
riposizionandosi su livelli più consoni alle<br />
potenzialità di crescita del nostro Paese.<br />
La crisi che stiamo attraversando, benché<br />
drammatica, si sta dimostrando una leva per raggiungere<br />
una maggiore e migliore integrazione.<br />
Nelle ultime settimane è stato sottoscritto a<br />
Bruxelles il “fiscal compact” in modo da porre in<br />
essere meccanismi di controllo del debito pub-<br />
PLEIADI 19<br />
›
ECONOMIA IL PUNTO<br />
A inizio <strong>2012</strong> si è registrato un significativo recupero del<br />
mercato azionario e del comparto <strong>bancario</strong><br />
20 PLEIADI<br />
›<br />
blico. La spinta al miglioramento della governance<br />
europea non può dirsi esaurita con questo primo<br />
step. Nuovi meccanismi di gestione della Zona<br />
Euro devono ancora essere implementati e affinati.<br />
Per questo rimaniamo fiduciosi che l’introduzione<br />
degli Eurobond sia un’opzione inevitabile,<br />
ma per vedere la loro concretizzazione bisognerà<br />
verificare che gli interventi sinora attuati<br />
e quelli che si prospettano dispieghino appieno<br />
i loro benefici. L’attesa potrebbe essere lunga,<br />
ma sicuramente non vana.<br />
La crisi ha messo in evidenza i deficit organizzativi<br />
dell’Europa, ma sarà l’Europa stessa a<br />
trovare e seguire il sentiero della ripresa. Le difficoltà<br />
della governance hanno messo in primo<br />
piano la BCE che, al pari della FED, ha intrapreso<br />
manovre espansive sui mercati monetari al fine<br />
di scongiurare il credit crunch che andava delineandosi<br />
a fine anno e sostenuto con i propri acquisti<br />
i titoli di Stato colpiti dalla speculazione (titoli<br />
italiani e spagnoli). Un’accelerazione all’interventismo<br />
della BCE è giunta a partire dalla nomina<br />
a Presidente di Mario Draghi.<br />
Nel meeting immediatamente successivo al<br />
suo insediamento (novembre 2011), l’Istituto di<br />
Francoforte ha ridotto i tassi di riferimento<br />
dall’1,5% all’1,25%, limandoli ulteriormente<br />
all’1% dopo 30 giorni. Le tensioni sulla liquidità<br />
interbancaria hanno indotto la BCE a istituire una<br />
nuova asta di liquidità a completo soddisfacimen-<br />
PIAZZA AFFARI<br />
Palazzo Mezzanotte, sede<br />
della Borsa di Milano.<br />
Dopo un 2011 difficile,<br />
con l’arrivo del <strong>2012</strong><br />
il mercato sembra<br />
aver riconquistato<br />
l’apprezzamento<br />
degli investitori.<br />
to della domanda proveniente dalle banche di tutti<br />
i Paesi europei, garantendo fondi per un periodo<br />
di 3 anni.<br />
L’operazione ha permesso l’ordinata chiusura<br />
d’anno per il sistema <strong>bancario</strong> europeo ed è<br />
stata ripetuta a fine febbraio con lo stesso successo.<br />
Le prime e visibili reazioni si sono avute<br />
sul mercato azionario e in particolare nel comparto<br />
<strong>bancario</strong> che - dopo aver attraversato un 2011<br />
depresso - ha innescato un significativo recupero<br />
nei primi mesi del <strong>2012</strong>.<br />
Un’attestazione della validità delle manovre<br />
della BCE che ha cambiato significativamente il<br />
sentiment degli investitori, favorendo nuovi acquisti<br />
di azioni europee e italiane.<br />
Borse: le iniezioni di liquidità<br />
invertono una pericolosa spirale<br />
Il rischio sovrano ha colpito la borsa di Milano<br />
e quella di Madrid in maniera proporzionale a<br />
quanto accaduto ai rispettivi titoli di Stato. Il tracollo<br />
estivo dell’azionario ha trovato solo una parziale<br />
stabilizzazione in autunno. A fine dicembre<br />
i rispettivi indici hanno chiuso con flessioni intorno<br />
al 25% e al 15%.<br />
L’indice Eurostoxx 50 nello scorso anno ha accusato<br />
una diminuzione del 19%, mentre l’indice<br />
di Francoforte ha chiuso in perdita di quasi il 12%;<br />
peggio ha fatto Parigi (-15%). Il comparto <strong>bancario</strong><br />
è entrato nell’occhio del ciclone poiché ha subito<br />
l’effetto combinato delle difficoltà dell’economia<br />
e il peggioramento delle valutazioni dei titoli<br />
di Stato detenuti nei portafogli proprietari.
A questo si aggiunga l’istanza di<br />
rafforzamento patrimoniale proveniente<br />
dall’EBA – Authority Bancaria<br />
Europea – ma anche dagli Organismi<br />
di vigilanza nazionali. L’effetto combinato<br />
di questi elementi ha contribuito<br />
a deprimere la fiducia degli investitori<br />
nel settore creditizio, che si<br />
è riverberata sulle quotazioni e quindi<br />
sulla capitalizzazione delle banche,<br />
italiane e non.<br />
A fine 2011, rispetto all’anno<br />
precedente, l’indice settoriale europeo<br />
aveva perso il 33% e quello italiano<br />
il 39%. Dopo un’ulteriore flessione<br />
nei primi giorni di gennaio, i listini<br />
azionari e le azioni bancarie hanno<br />
trovato la capacità di consolidarsi e di riconquistare<br />
l’apprezzamento degli investitori, grazie<br />
anche al migliorato contesto operativo meno teso<br />
sul fronte liquidità, in conseguenza dei richiamati<br />
interventi della BCE. La piazza finanziaria<br />
americana, al contrario, ha chiuso il 2011 in pareggio,<br />
supportata anche dai segnali di miglioramento<br />
della congiuntura dopo 4 anni di sostegno<br />
da parte della FED.<br />
Piazza Affari, dopo la debacle del 2011, segna<br />
un progresso da inizio <strong>2012</strong> del 10%, mentre<br />
il comparto <strong>bancario</strong> registra +11,7%, a dimostrazione<br />
di un quadro macro-economico non roseo,<br />
ma comunque in stabilizzazione.<br />
Francoforte è in crescita del 17%, confermando<br />
quindi la sua leadership nella UE non solo<br />
come calamita degli investimenti obbligazionari,<br />
ma anche di quelli azionari. La tonicità della sua<br />
Obbligazioni - Il rendimento dei BTP<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
Rend BTP 10a<br />
Rend BOT 6m<br />
2010-<strong>2012</strong> - Performance delle Borse a confronto<br />
<strong>2012</strong> 2011 2010<br />
FT SE Italia A.S. 10,0% -24,3% -11.5%<br />
FT SE MIB 8,8% -25,2% -13,2%<br />
Eurostoxx 50 9,1% -17,1% -5,8%<br />
DAX – Francoforte 18,2% -14,7% 16,1%<br />
CAC – Parigi 9,9% -17,0% -3,3%<br />
FT SE100 – Londra 5,0% -5,6% 9,0%<br />
SMI – Zurigo 5,3% -7,8% -1,7%<br />
Dow Jones 6,8% 5,5% 11,0%<br />
S&P500 10,7% 0,0% 12,8%<br />
S&P100 11,1% 0,9% 10,1%<br />
NASDAQ Comp. 17,3% -1,8% 16,9%<br />
NIKKEI 225 – Tokyo 19,8% -17,3% -3,0%<br />
TOPIX 100 – Tokyo 21,2% -23,3% -1,3%<br />
H.S. – Hong Kong 13,4% -20,0% 5,3%<br />
CSI 300 – Shanghai 10,1% -25,0% -12,5%<br />
ASX 200 – Sidney 5,4% -14,5% -2,6%<br />
gen ‘10<br />
mar ‘10<br />
mag ‘10<br />
lug ‘10<br />
set ‘10<br />
nov ‘10<br />
gen ‘11<br />
mar ‘11<br />
mag ‘11<br />
lug ‘11<br />
set ‘11<br />
nov ‘11<br />
gen ‘12<br />
mar ‘12<br />
economia le permette<br />
di essere un<br />
primario polo attrattivo<br />
di capitali e<br />
investimenti.<br />
Obbligazioni: BTP sulle montagne russe<br />
La fiducia degli investitori nella scelta dell’asset<br />
allocation è il bene immateriale dell’industria<br />
finanziaria mondiale. Benché i segnali di difficoltà<br />
del nostro Paese fossero già emersi nella prima<br />
metà del 2011, il rendimento del BTP benchmark<br />
decennale all’inizio di giugno stazionava<br />
in area 4,77%, livello in media rispetto agli ultimi<br />
13 anni, ossia dall’introduzione dell’euro.<br />
L’attacco speculativo iniziato nel mese di luglio<br />
l’ha portato prima al 6,4% e a novembre, nei<br />
giorni di massima sfiducia verso il nostro Paese,<br />
vicino al 7,5%. Un peggioramento rapido e intenso,<br />
che è andato di pari passo con la perdita di<br />
fiducia da parte degli investitori internazionali nelle<br />
capacità del nostro Paese di far fronte alle proprie<br />
scadenze. La comparazione della situazione<br />
italiana a quella greca è stata più volte ripetuta<br />
- un po’ superficialmente - da<br />
primari leader europei. Anche in<br />
questo caso la mancanza di governance<br />
e un sopito spirito europeista<br />
hanno nuociuto, in primis, all’Italia<br />
ma in definitiva anche alla credibilità<br />
della UE stessa.<br />
(Il documento è stato elaborato sulla base<br />
delle informazioni al 22 marzo <strong>2012</strong>)<br />
VALORI IN CALO<br />
Dopo la grande impennata<br />
dei Btp registrata alla fine<br />
dello scorso anno, a inizio<br />
<strong>2012</strong> i rendimenti dei Btp<br />
sono vistosamente calati.<br />
TORNA IL SEGNO PIÙ<br />
Dopo un anno<br />
contraddistinto<br />
dal segno meno,<br />
il <strong>2012</strong> delle Borse<br />
mondiali si è aperto<br />
in modo positivo.<br />
PLEIADI 21
ECONOMIA IL PUNTO<br />
Puntiamo sui<br />
GIOVANI<br />
«Loro, più di tutti – dice Alberto Drudi –,<br />
possono affrontare le nuove sfide<br />
per portare le eccellenze del “Made in<br />
Marche” nei mercati di tutto il mondo»<br />
di Andrea Lisi<br />
Alberto Drudi è il presidente della Camera di Commercio<br />
di Pesaro e Urbino, nonché presidente di<br />
Unioncamere Marche.<br />
Presidente Drudi, quali sono i settori trainanti<br />
del vostro territorio?<br />
«Il nostro è un mondo imprenditoriale formato<br />
da 177mila imprese medio-piccole – il 95% è<br />
al di sotto dei 10 dipendenti –, costituito soprattutto<br />
da artigianato, commercio, servizi, turismo.<br />
Ma ci sono anche imprese leader in vari settori<br />
come quelli dell’arredamento, della meccanica, della<br />
luce e delle calzature».<br />
Quali sono le caratteristiche proprie dell’imprenditore<br />
marchigiano?<br />
«La credenziale migliore dei nostri imprenditori<br />
è la progettualità, portata avanti soprattutto nel<br />
medio e lungo periodo, cui si aggiunge la tendenza<br />
a operare in sintonia e sinergia con il contesto<br />
territoriale e con i fattori chiave dell’economia regionale.<br />
Il nostro sistema d’imprese è nato negli<br />
Anni <strong>60</strong> da piccole attività artigianali che oggi sono<br />
diventate imprese leader che hanno investito in uomini,<br />
progettualità e soprattutto in dinamismo e coraggio.<br />
Un’attività che oggi viene riconosciuta come<br />
“Made in Marche” e che ha forti contatti con economie<br />
mondiali in crescita, come quella cinese,<br />
quella indiana e quella brasiliana. Una proiezione<br />
sui mercati mondiali che viene agevolata, nella nostra<br />
regione, da una forte sinergia esistente tra sistema<br />
istituzionale e imprenditoriale».<br />
Qual è la situazione delle Marche dal punto<br />
di vista occupazionale?<br />
«Nelle Marche registriamo un tasso di disoccupazione<br />
molto più basso rispetto ad altre regioni<br />
d’Italia, attorno al 6,6% (contro la media nazionale<br />
di 8,8%). Un dato che dice che ci stiamo muo-<br />
22 PLEIADI<br />
vendo nella giusta direzione, anche nel rapporto<br />
con gli istituti di credito locali, per fare un esempio,<br />
rapporto basato su un profilo umano, che valuta<br />
la validità del progetto e non la sola convenienza<br />
economica. Grazie<br />
anche a questo, le nostre<br />
imprese hanno potuto<br />
investire e mantenere<br />
un livello occupazionale<br />
più alto rispetto<br />
ad altre realtà territoriali.<br />
Poi bisogna anche<br />
dire che le piccole imprese<br />
tendono a licenziare<br />
meno, da questo<br />
punto di vista siamo<br />
quindi agevolati».<br />
Qual è l’attività<br />
della vostra Camera di<br />
Commercio a soste-<br />
ELETTO ALL’UNANIMITÀ<br />
gno delle realtà pro-<br />
Alberto Drudi dal 2010 è anche<br />
duttive del territorio?<br />
presidente dell’Unione delle Camere<br />
«Ci muoviamo, da<br />
di Commercio delle Marche.<br />
sempre, su più settori.<br />
Su un bilancio annuale<br />
di circa 9 milioni di euro (prevalentemente destinati<br />
a svolgere le funzioni che ci affida con legge<br />
lo Stato), 4 li reinvestiamo sul territorio: nel rapporto<br />
con le associazioni territoriali e di categoria, nei<br />
progetti per rilanciare alcuni settori o di formazione<br />
e ricerca, nei rapporti con altri mercati, anche<br />
legati ai settori del turismo o dell’agroalimentare.
BELLEZZE ARTISTICHE E GUSTO<br />
Sopra, il Palazzo Ducale di Urbino. Sotto<br />
alcuni prodotti enogastronomici marchigiani,<br />
sempre più apprezzati nel mondo.<br />
Per migliorare la nostra offerta di sostegno alle imprese,<br />
come Camera di Commercio stiamo cercando<br />
di unificare alcune attività, così da riuscire ad abbattere<br />
i costi, ma anche di aumentare la qualità dei<br />
servizi alle nostre imprese».<br />
E per quanto riguarda il mercato definito<br />
“globale”, che cosa dite ai vostri imprenditori?<br />
«Stiamo attenti a cogliere le nuove opportunità<br />
provenienti dall’estero, cercando di capire come<br />
si evolvono i mercati e, soprattutto, che cosa vogliono<br />
le nuove generazioni, le nostre ma anche<br />
quelle dei Paesi in via di sviluppo. Agli imprenditori<br />
consigliamo di guardare oltre i mercati europei,<br />
perché il mondo oggi è più vicino, le distanze si sono<br />
azzerate e le opportunità<br />
sono aumentate. È<br />
un mondo fatto per i<br />
giovani, che conoscono<br />
le lingue e sanno<br />
muoversi abilmente in<br />
ambito tecnologico.<br />
Per questo li sosteniamo,<br />
certi che con<br />
coraggio e intelligenza<br />
possano affrontare<br />
e vincere queste<br />
nuove sfide».<br />
Vendere il “Prodotto Marche”<br />
Nardo Filippetti (nella foto) è il fondatore di<br />
Eden Viaggi, il tour operator inserito tra i<br />
principali italiani per fatturato e passeggeri,<br />
che ha la sua sede nella città di Pesaro.<br />
Signor Filippetti, da esperto del settore,<br />
come si vende il prodotto Marche?<br />
«Siamo una regione atipica, posizionata in<br />
quell’area più ampia che viene definita<br />
“Riviera adriatica”, in genere connotata come<br />
espressione di un turismo di massa<br />
caratterizzato da costi contenuti. Ma se alcuni<br />
decenni fa, in effetti, Emilia Romagna e<br />
Marche potevano essere considerate, dal<br />
punto di vista dell’offerta turistica, un tutt’uno,<br />
bisogna dire che negli ultimi anni la nostra<br />
regione ha cercato di mettere in risalto una<br />
sua propria identità».<br />
Qual è, dunque, l’identità<br />
turistica delle Marche?<br />
«La nostra è un’offerta<br />
basata meno sulla quantità<br />
– i nostri posti letto sono<br />
relativamente contenuti –<br />
e più sulla qualità, come ben<br />
illustrato dalla campagna<br />
pubblicitaria televisiva<br />
“Marche, le scoprirai<br />
all’infinito” che vede l’attore<br />
americano Dustin Hoffman<br />
come protagonista. Ci<br />
rivolgiamo a una clientela<br />
che vuole trascorrere<br />
una vacanza in un territorio<br />
bello, rilassante, ricco<br />
di storia e di cultura.<br />
Una clientela che pretende<br />
prezzi non troppo elevati<br />
per il suo soggiorno».<br />
Quanto influisce la voce<br />
“turismo” sull’economia<br />
totale della Regione?<br />
«Meno di quanto dovrebbe, purtroppo.<br />
Da questo punto di vista possiamo, anzi<br />
dobbiamo fare molti passi in avanti. In Italia<br />
abbiamo un potenziale enorme, che spesso<br />
non rende quanto dovrebbe per l’eccessiva<br />
parcellizzazione degli interessi. Nelle Marche<br />
stiamo proprio cercando di “fare sistema”,<br />
per riuscire a richiamare nelle nostre località<br />
sempre più turisti. E, soprattutto, per puntare<br />
sugli stranieri che, oggi come oggi, sono<br />
presenti in percentuali di sicuro migliorabili».<br />
PLEIADI 23
ECONOMIA PRODOTTI E PROGETTI<br />
LePERSONE<br />
fanno la differenza<br />
Non è vero che “tutte le banche sono uguali”:<br />
la persona è sempre il fattore differenziale, la chiave<br />
di successo nel rapporto in trasparenza con i clienti<br />
di Luciano Camagni - Condirettore Generale <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
24 PLEIADI
Il primo anno di vigenza del Piano strategico del <strong>Gruppo</strong><br />
<strong>bancario</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> ha coinciso con un contesto<br />
di mercato estremamente perturbato e dominato a<br />
livello macro-economico dalla crisi del debito sovrano<br />
e, in ambito micro-economico, da una diffusa sensazione<br />
di incertezza che ha in parte nuovamente posto l’attenzione<br />
al problema del rapporto di fiducia impresefamiglie-sistema<br />
<strong>bancario</strong> nella sua complessità.<br />
I punti di partenza sono la percezione e l’affermazione<br />
forte che non tutte le banche sono uguali, ma che<br />
ancora e sempre la differenza la fanno le persone. La<br />
professionalità, la serietà, il rigore e il rispetto delle<br />
regole costituiscono un valore aggiunto intangibile in<br />
un mix di capacità di assumere responsabilità e di perseguire<br />
gli obiettivi dati nel contesto di una equilibrata<br />
proposta di servizio e di prodotti alla clientela.<br />
L’attenzione sensibile alle aspettative dei clienti e<br />
dei Soci costituisce l’elemento distintivo del <strong>Gruppo</strong>,<br />
che si richiama ai valori fondanti della matrice popolare<br />
della banca. Donne e uomini responsabilmente coerenti<br />
nei comportamenti con i valori e con i principi ispiratori<br />
nelle norme statutarie del <strong>Gruppo</strong> rappresentano un<br />
plus e consentono, in un rapporto di piena trasparenza,<br />
di operare con una marcia in più nella proposta dei<br />
nostri prodotti di investimento e finanziamento, che non ›<br />
UNA MARCIA IN PIÙ<br />
I valori di Creval, banca<br />
a matrice popolare, sono<br />
alla base dell’attività svolta<br />
sul territorio, finalizzata<br />
non alla sola vendita<br />
di servizi ai clienti,<br />
ma anche alla consulenza<br />
e a una relazione<br />
impostata sull’ascolto e,<br />
grazie a questo, proattiva.<br />
PLEIADI 25
ECONOMIA PRODOTTI E PROGETTI<br />
La forza consulenti di Creval: 548 alle<br />
imprese, 413 affluent e 1.200 family<br />
26 PLEIADI<br />
Direzione generale<br />
Direzione crediti Direzione territoriale<br />
Servizio<br />
commerciale<br />
Referente<br />
commerciale<br />
›<br />
La nuova struttura commerciale<br />
Servizio<br />
crediti<br />
Servizio<br />
estero<br />
Capozona 1 Capozona 2 Capozona N<br />
Referente<br />
crediti<br />
Continuità<br />
nella vicinanza<br />
al territorio<br />
Servizio<br />
controlli<br />
operativi<br />
UN SERVIZIO SPECIALIZZATO E DEDICATO<br />
La volontà del <strong>Gruppo</strong> Creval è quella di essere sempre più vicino alle zone di<br />
insediamento, obiettivo raggiunto con la predisposizione di una struttura<br />
snella, capace di interpretare in modo efficace le esigenze del territorio.<br />
si limita a una mera attività di vendita ma si<br />
valorizza in una consulenza a tutto tondo, tesa a<br />
valorizzare la relazione in un unicum di capacità<br />
di ascolto, di individuazione di soluzioni adeguate<br />
e di proattività nella proposizione di soluzioni. La<br />
percezione dei bisogni della nostra clientela, la<br />
capacità di individuare soluzioni adeguate e di articolare<br />
una proposta comprensibile ed equilibrata<br />
sono alla base della nostra attività quotidiana.<br />
Nuovi ruoli commerciali<br />
e change management<br />
Per mettere a pieno frutto il diverso valore<br />
delle risorse umane è fondamentale definire gli<br />
aspetti organizzativi entro cui si possano dispiegare<br />
tali capacità al servizio del mercato e delle famiglie.<br />
In questo senso il piano strategico ha focalizzato<br />
con molta attenzione un progetto specifico: la riconfigurazione<br />
dell’articolazione territoriale delle<br />
unità operative del <strong>Gruppo</strong>.<br />
La riconfigurazione organizzativa, accompagnata<br />
alla razionalizzazione delle banche operative,<br />
è tesa a perseguire con più efficacia l’obiettivo di<br />
una percepita vicinanza delle banche alla realtà<br />
socio-economica di insediamento tramite la creazione<br />
di nove Divisioni territoriali composte da<br />
circa <strong>60</strong> filiali ciascuna. L’elemento differenziante<br />
è rappresentato dalla ridefinizione dei ruoli commerciali<br />
assegnati alle persone, qualificando detti<br />
ruoli e attribuendo agli stessi una capacità propo-<br />
Il nuovo modello di consulenza in<br />
materia di investimenti: trasparenza<br />
e fiducia tra banca e cliente<br />
Nell’ottica di sviluppo della relazione<br />
bancaria e in piena aderenza alla<br />
stringente normativa di riferimento,<br />
il <strong>Gruppo</strong> Creval ha messo a punto un<br />
nuovo modello di servizio di consulenza in<br />
materia di investimenti caratterizzato da<br />
un elevato livello di ricchezza informativa,<br />
personalizzazione, qualità e trasparenza.<br />
Nell’erogazione del servizio risulta<br />
centrale il ruolo dei consulenti Creval<br />
in un percorso articolato in quattro fasi:<br />
1Ritratto dell’investitore e analisi<br />
del portafoglio. Il consulente analizza<br />
i bisogni del cliente e definisce il profilo<br />
finanziario dello stesso attraverso<br />
la compilazione di un questionario<br />
ad hoc. Successivamente viene valutato<br />
il portafoglio di investimento in essere<br />
con particolare attenzione agli aspetti<br />
di rischio già presenti: mercato,<br />
credito, liquidabilità e complessità.<br />
2Individuazione degli investimenti<br />
adeguati. Sulla base dei bisogni<br />
e delle caratteristiche dell’investitore<br />
il consulente formula precise proposte<br />
di investimento. Viene discusso e definito<br />
sitiva e decisionale che rende sempre più stretta<br />
e rispondente la relazione con la clientela, puntando<br />
su snellezza operativa, disponibilità di supporti<br />
informatici evoluti e ridefinizione di prodotti in<br />
linea con le esigenze della clientela. Il tutto, per<br />
perseguire tre vantaggi:<br />
1. miglior presidio commerciale;<br />
2. velocizzazione del processo di erogazione del<br />
credito;<br />
3. attento presidio dei rischi.<br />
I 4.482 dipendenti delle banche e società del<br />
<strong>Gruppo</strong> sono chiamati a “reinterpretarsi” in un<br />
processo di cambiamento nel quale ciascuno è<br />
continuativamente al centro di un cantiere sempre<br />
aperto e in evoluzione. Ciò consentirà una maggiore<br />
personalizzazione della relazione in un rapporto<br />
di fiducia fondato su serietà, rigore, trasparenza e<br />
capacità professionale. In tale dinamica non si
UNA NUOVA RELAZIONE BANCARIA<br />
Il consulente del <strong>Gruppo</strong> Creval crea con<br />
il cliente un rapporto personalizzato, per<br />
poter ben individuare i suoi bisogni reali.<br />
con il cliente il cosiddetto “portafoglio<br />
modello”, quello a cui tendere nel tempo.<br />
Le scelte operate dal cliente vengono<br />
riepilogate all’interno di un articolato<br />
rendiconto che gli fornisce<br />
una visione complessiva delle operazioni<br />
raccomandate perché adeguate<br />
e una puntuale informativa sulle<br />
variazioni che il portafoglio subirebbe nel<br />
LA PRESENTAZIONE DELLE NOVITÀ AI QUADRI DIRETTIVI<br />
Sopra, il Condirettore Generale <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>, Luciano<br />
Camagni, mentre illustra le caratteristiche della nuova struttura<br />
commerciale in occasione della Convention dei Quadri Direttivi<br />
del <strong>Gruppo</strong> Creval, svoltasi lo scorso marzo <strong>2012</strong>.<br />
caso in cui le operazioni consigliate<br />
venissero eseguite.<br />
3Sempre informati. Il cliente in ogni<br />
momento può rivolgersi al proprio<br />
consulente di filiale per ottenere<br />
una fotografia in tempo reale degli<br />
investimenti del proprio portafoglio.<br />
4Monitoraggio sistematico.<br />
Il portafoglio viene valutato con<br />
cadenza annuale al fine di esaminare<br />
la coerenza tra il profilo del cliente<br />
e la rischiosità del portafoglio stesso.<br />
può evidentemente considerare acquisito per<br />
sempre il valore della relazione, ma si deve perseguire<br />
in continuo una logica di equilibrata capacità<br />
di contemperare interessi obiettivi del cliente nel<br />
perseguimento di un percorso di valorizzazione<br />
economica dell’offerta di servizio/prodotto.<br />
Siamo convinti che il nuovo modello commerciale,<br />
così configurato, possa contribuire in<br />
modo decisivo a un incremento di ulteriore efficienza<br />
della struttura di rete, puntato su una sempre più<br />
focalizzata attenzione al mercato in rispondenza<br />
alle effettive aspettative dei nostri oltre 900mila<br />
clienti. Sono famiglie, imprese, persone, da “guardare<br />
negli occhi” ogni giorno, sapendo di poterlo<br />
fare senza mai distogliere lo sguardo, certi della<br />
nostra disponibilità, della nostra professionalità e<br />
della bontà del nostro servizio.<br />
Si tratta della nostra scommessa e della<br />
nostra ragion d’essere.<br />
PLEIADI 27
ECONOMIA GESTIONI E CLIENTI<br />
COME DA INDICAZIONI<br />
DELLA BANCA D’ITALIA<br />
L’adozione di colonnine<br />
elettroniche e interattive<br />
poste all’interno<br />
delle singoli filiali<br />
risponde a un richiamo<br />
della banca d’Italia,<br />
che da tempo pone<br />
attenzione alle soluzioni<br />
realizzate dalle<br />
banche a beneficio<br />
dei clienti<br />
e della trasparenza<br />
dei messaggi.<br />
28 PLEIADI
Tutto in un<br />
TOTEM<br />
Entro la fine del <strong>2012</strong> le filiali del <strong>Gruppo</strong> Creval<br />
saranno dotate di un nuovo punto interattivo<br />
che permetterà ai clienti di ottenere informazioni<br />
in tempo reale e in piena e totale autonomia<br />
In tutte le filiali del <strong>Gruppo</strong> <strong>bancario</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
sarà presto a disposizione dei clienti un<br />
nuovo, prezioso, strumento di consultazione.<br />
Si tratta del totem “CrevalPoint”,<br />
la colonna blu che, dotata<br />
di un video che permette una<br />
navigazione in modalità touchscreen,<br />
verrà installata in tutte le filiali<br />
entro la fine del <strong>2012</strong>.<br />
I totem permetteranno di consultare<br />
tutti i fogli informativi relativi<br />
ai prodotti e ai servizi bancari offerti<br />
dal <strong>Gruppo</strong>. Il tutto, aggiornato<br />
in tempo reale. La consultazione,<br />
da parte dei clienti è facile e intuitiva.<br />
Il procedimento di selezione<br />
dei documenti di tipo touchscreen<br />
consente di “navigare” facendo<br />
correre il dito sul vetro del monitor.<br />
I fogli informativi sono divisi per<br />
target, distinguendo tra privati e imprese, e per<br />
macroarea di prodotto: banking, finanziamenti<br />
ed estero. Il cliente può scegliere come leggere<br />
il documento di suo interesse. Può farlo direttamente<br />
sullo schermo, oppure utilizzare la<br />
stampante inserita nel totem per ottenere una<br />
copia cartacea. O ancora, spedendo lo stesso<br />
documento al proprio indirizzo di posta elettronica,<br />
tramite e-mail.<br />
I documenti in tempo reale<br />
Tra le opzioni offerte dal menù messo a disposizione<br />
dal Totem, selezionando il tasto<br />
“Trasparenza” è possibile consultare una serie<br />
›<br />
RISPARMIO DI CARTA<br />
Le funzioni proprie<br />
dei Totem assicurano<br />
che in filiale non vi sia<br />
più materiale cartaceo,<br />
non più aggiornato<br />
e, inoltre, evitano un<br />
eccessivo utilizzo di carta.<br />
PLEIADI 29
ECONOMIA GESTIONI E CLIENTI<br />
QUATTRO SERVIZI IN UNO<br />
Il Totem soddisfa quattro diverse esigenze:<br />
soddisfa le indicazioni delle normative<br />
relative alla visione dei fogli informativi,<br />
guide per il cliente edite da PattiChiari<br />
e Banca d’Italia, Mifid, reclami, ecc.;<br />
elimina i tempi dedicati a gestione<br />
e aggiornamento della modulistica<br />
obbligatoria;<br />
veicola messaggi commerciali<br />
personalizzabili per filiale;<br />
rende i clienti autonomi nel recupero<br />
di alcune informazioni.<br />
DOVE TROVARE IL TOTEM CREVAL POINT<br />
Entro la fine del <strong>2012</strong> sarà installato<br />
in tutte le filiali del gruppo.<br />
Ora lo si trova qui:<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
Sondrio Sede<br />
Sondrio Agenzia 2<br />
Morbegno (So)<br />
Chiavenna (So)<br />
Bormio (So)<br />
Delebio (So)<br />
<strong>Credito</strong> Artigiano<br />
Milano San Fedele<br />
Milano Cordusio<br />
Milano Stelline<br />
IL WI FI GRATUITO DI CREVAL<br />
ORA È ANCHE SENZA LIMITI<br />
Prosegue l’attivazione<br />
del servizio Wi-Fi gratuito<br />
offerto dal <strong>Gruppo</strong> Creval<br />
a chi si trovi in prossimità<br />
delle sue sedi e filiali.<br />
E, visto il successo fin qui<br />
ottenuto, ora per i clienti<br />
non vale più il limite di 2 ore<br />
di navigazione al giorno,<br />
ma c’è libertà di navigare<br />
gratuitamente, 24 ore su 24.<br />
30 PLEIADI<br />
I documenti possono essere letti sul video, stampati<br />
sul posto dal Totem o spediti al proprio indirizzo e-mail<br />
CON LA LORO “CREATURA”<br />
A sinistra, Alberto Fiorino, responsabile della<br />
Direzione organizzazione e progetti per l’innovazione<br />
e Mauro Selvetti, presidente di Bankadati.<br />
di documenti e informazioni relativi al listino cambi<br />
del giorno, alle guide Abi, ai diritti principali<br />
del cliente, alla modulistica Mifid, al materiale<br />
“Patti Chiari”, ma anche ai numeri telefonici utili<br />
da contattare nel caso ci sia necessità di bloccare<br />
carte di credito e bancomat.<br />
Un altro bottone del menù permette di visualizzare<br />
l’elenco dei prodotti Creval messi a disposizione<br />
dei clienti. Il totem si collega automaticamente<br />
al sito www.creval.it da cui si possono<br />
sfogliare i depliant di prodotto o stamparli direttamente<br />
in filiale.<br />
›<br />
Le piazze in cui è operativo<br />
il Wi-Fi gratuito di Creval<br />
Sondrio P.za Campello<br />
Tirano (So) P.za Marinoni 23<br />
Monza Via Zucchi 16<br />
Torino Via XX Settembre 3<br />
Fano (Pu) P.za XX Settembre 16<br />
Acireale (Ct) P.za Duomo 12<br />
Le prossime attivazioni<br />
Bormio (So) Via Roma 93<br />
Milano Stelline C.so Magenta 59
Con la firma grafometrica, ancor più<br />
sicurezza e velocità allo sportello<br />
Nelle filiali Creval la firma verrà apposta<br />
sullo schermo di un tablet elettronico<br />
La firma grafometrica – attualmente in<br />
pilota in alcune filiali del <strong>Gruppo</strong> Creval<br />
(Sondrio sede, Sondrio Ag 1, Morbegno,<br />
Tirano, Milano Stelline) e che troverà<br />
progressiva attuazione e distribuzione nel<br />
<strong>Gruppo</strong> Creval – è un sistema innovativo che<br />
permette di radunare tante utilità in un solo<br />
gesto. Anzitutto la velocità di esecuzione delle<br />
operazioni allo sportello, visto che la firma<br />
scritta sul tablet va a posizionarsi in calce al<br />
documento richiesto, che viene registrato<br />
direttamente nel database della banca.<br />
Lo sportellista stamperà dunque solo la copia<br />
del cliente, evitando quella da tenere per sé,<br />
con grande risparmio di carta(i documenti<br />
interessati saranno circa 6 milioni l’anno!).<br />
Un aiuto all’ambiente determinato anche<br />
dal minor utilizzo dei toner delle stampanti,<br />
che hanno un processo di smaltimento<br />
Un’ulteriore opzione consente poi di scaricare<br />
o stampare alcuni moduli evitando di doversi<br />
recare alla cassa, con grande risparmio di<br />
tempo. I moduli a disposizione nella prima fase<br />
di applicazione, quella di distribuzione dei totem<br />
nelle varie filiali, sono la richiesta di emissione<br />
assegni, la distinta di versamento in euro e il modulo<br />
di disposizione generica di addebito.<br />
Trasparenza e rispetto per l’ambiente<br />
L’utilità del totem informativo è legata anche<br />
al fatto che ha la possibilità di essere aggiornato<br />
in tempo reale, essendo collegato in rete. Questo<br />
permette a Creval di rispettare la normativa<br />
che chiede alle banche di esporre ai clienti un’informativa<br />
costantemente aggiornata. Con i totem<br />
informativi le notizie vengono aggiornate periodicamente<br />
in formato digitale.<br />
Un sistema che permette di evitare lo spreco<br />
di carta che caratterizza anche l’informativa<br />
tradizionale.<br />
Quando non è utilizzato da alcun cliente, infine,<br />
sul monitor del totem vengono trasmessi<br />
messaggi pubblicitari di vario genere, ma anche<br />
informazioni utili sulla filiale che ospita il totem<br />
e sulle iniziative turistiche e culturali organizzate<br />
nel territorio di riferimento.<br />
complesso. Il sistema permette di acquisire<br />
i dati “caratteristici” della firma, registrando in<br />
appositi database alcuni valori che identificano,<br />
senza possibilità di errore, gli elementi distintivi<br />
di un processo di firma, rendendolo di fatto<br />
univoco e consentendo in qualsiasi momento il<br />
riconoscimento del firmatario. Questi “valori”<br />
sono il ritmo di scrittura, la velocità, la<br />
pressione, l’accelerazione e il movimento della<br />
penna sul piccolo schermo.<br />
Creval App, da oggi anche per Android<br />
Si allargano le possibilità di gestire conto corrente<br />
e carte prepagate direttamente dallo smartphone<br />
e dal tablet. Creval App, l’applicazione gratuita di<br />
Creval, è oggi infatti disponibile anche per Android.<br />
Per poter utilizzare Creval App è necessario avere<br />
l’accesso a banc@perta, il servizio di home banking<br />
gratuito del <strong>Gruppo</strong> Creval. Grazie all’applicazione<br />
è possibile consultare saldo e movimenti del conto<br />
corrente e visualizzare saldo e movimenti delle carte<br />
prepagate Cart@perta e “Conto inTasca”. Ma anche<br />
verificare il saldo titoli, le proprie coordinate bancarie<br />
e la posizione globale.<br />
Inoltre, Creval App<br />
ti segnala dove<br />
si trova la filiale<br />
più vicina. Creval App<br />
è disponibile su App<br />
Store e ora anche<br />
su Android Market.<br />
PLEIADI 31
ECONOMIA IMPRESE E MERCATI<br />
L’importanza del saper<br />
INNOVARE<br />
32 PLEIADI<br />
Le piccole e medie imprese<br />
italiane intensificano<br />
gli investimenti in innovazione,<br />
come confermato anche<br />
da un’indagine europea.<br />
Questo aspetto tuttavia non<br />
è sufficiente per posizionare<br />
l’Italia nella graduatoria<br />
dei Paesi più innovativi<br />
di Enzo Rocca<br />
Vice Direttore Generale <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>
ABBIAMO<br />
POCHI LAUREATI<br />
Solo il 20% dei giovani<br />
d’età compresa tra i 30<br />
e i 34 anni è laureato,<br />
contro una media europea<br />
che corrisponde<br />
al 33,6% del totale.<br />
Modesta capacità di innovazione, pochi laureati,<br />
non adeguati investimenti in ricerca e innovazione<br />
e scarsa collaborazione tra pubblico e privato.<br />
È questo il quadro in chiaroscuro che scaturisce<br />
con riguardo all’Italia dalla seconda indagine<br />
europea sull’innovazione presentata a Bruxelles<br />
(da Maastricht Economic and Social Research<br />
Institute on Innovation and Technology).<br />
Per il nostro Paese, i problemi maggiori indicati<br />
sono i pochi investimenti e la burocrazia, che<br />
concorrono a inserire l’Italia al 16° posto, nel gruppo<br />
dei cosiddetti “innovatori moderati”, tra i 27<br />
Paesi dell’UE. La classifica IUS (Innovation Union<br />
Scoreboard 2011) ha suddiviso questi ventisette<br />
Paesi in quattro grandi fasce: 1) leader dell’innovazione,<br />
2) inseguitori, 3) innovatori moderati,<br />
4) innovatori modesti. È la Svezia a guidare il quartetto<br />
di testa, seguita da Danimarca, Germania e<br />
Finlandia (vedi grafico a fondo pagina).<br />
La Germania, in particolare, denota risultati<br />
al di sopra della media UE, soprattutto nelle iniziative<br />
poste in atto per consentire una seconda<br />
chance agli imprenditori che hanno dovuto chiudere<br />
la loro azienda e nei settori di innovazione,<br />
internazionalizzazione e amministrazione responsabile.<br />
Tra gli otto indicatori presi in esame per valutare<br />
il livello di innovazione, tra cui spiccano<br />
l’istruzione nazionale, la qualità del sistema di ricerca<br />
e il livello dei finanziamenti, per il nostro Paese<br />
emergono in particolare i seguenti punti:<br />
numero di dottorati nella media europea, a<br />
fronte però di una capacità carente di attrarre studenti<br />
da aree extra-europee e creare mobilità;<br />
meno del 20% nel numero di persone tra i<br />
30 e i 34 anni in possesso di una laurea (contro<br />
una media europea del 33,6%);<br />
scarso sviluppo, in termini di qualità del sistema<br />
di ricerca e capacità di interagire con l’estero,<br />
delle collaborazioni accademiche tra imprese<br />
e istituzioni;<br />
investimenti pubblici in ricerca e sviluppo<br />
pari allo 0,6% del Pil contro lo 0,75% europeo,<br />
con un tasso di crescita tra i più bassi dell’intera<br />
UE.<br />
Il contributo delle PMI<br />
È il settore delle piccole e medie imprese, che<br />
da sempre rappresenta una parte considerevole del<br />
sistema economico nazionale, a salvare l’Italia dalla<br />
“zona negativa” del grafico (vedi sotto). Il rapporto<br />
di Bruxelles mostra infatti come circa il 35% delle<br />
PMI italiane abbia sviluppato internamente nuovi<br />
prodotti e tecnologie, contro il 30% del campione<br />
europeo. Il comparto delle imprese che innovano<br />
al proprio interno registra anche il secondo miglior<br />
tasso di crescita in assoluto.<br />
Peraltro, la forza dell’Italia sta anche nel tessuto<br />
fitto di piccole e medie imprese e nell’elevata diversificazione<br />
delle loro specializzazioni, imperniate<br />
– come ci ricorda il professor Marco Fortis, do-<br />
PERFORMANCE SULL’INNOVAZIONE DEGLI STATI MEMBRI DELL’UE<br />
(Fonte: Innovation Union Scoreboard, Febbraio <strong>2012</strong>, pag 3)<br />
8<br />
INNOVATORI MODESTI<br />
INNOVATORI MODERATI<br />
7<br />
INSEGUITORI<br />
6<br />
LEADER DELL’INNOVAZIONE<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
LV BG LT RO PL SK MT GR HU ES CZ PT IT EE CY SI EU FR IE LU AT NL UK BE FI DE DK SE<br />
LA PRIMA È LA SVEZIA<br />
Il Paese scandinavo occupa la posizione di leader<br />
europeo dell’innovazione, seguito in classifica, nel<br />
quartetto di testa, da Danimarca, Germania e Finlandia.<br />
›<br />
PLEIADI 33
›<br />
ECONOMIA IMPRESE E MERCATI<br />
cente di Economia Industriale e Commercio<br />
Estero all’Università Cattolica<br />
di Milano – soprattutto sui quattro macrosettori<br />
delle note “4 A” (alimentari,<br />
abbigliamento, arredo e automazione-meccanica-gomma-plastica,<br />
quest’ultimo in particolare ad altissimo<br />
tasso di innovazione).<br />
Siamo inoltre i primi esportatori al<br />
mondo per 249 prodotti e deteniamo<br />
una leadership assoluta in termini di<br />
posizione competitiva nel contesto internazionale<br />
(vedi tabella a destra). Si<br />
tratta di imprese definite dal professor<br />
Alberto Quadrio Curzio (vedi intervista<br />
a pag. 35) “multinazionali tascabili”<br />
e che vincono grazie a capacità<br />
inedite di innovazione.<br />
Innovazione e crescita<br />
L’innovazione rappresenta il driver<br />
principale per crescita, competitività<br />
e creazione di lavoro. Si può dimostrare<br />
come la correlazione tra capacità di introdurre<br />
mutamenti evolutivi nei processi produttivi<br />
e tasso di sviluppo delle economie sia chiaramente<br />
positiva. Lo stesso discorso vale con riferimento<br />
agli indici di competitività e alla creazione<br />
di nuova occupazione.<br />
Il nostro Paese ha assoluta necessità di “rimontare”<br />
posizioni sulla base di strategie chiare<br />
e di priorità tra cui occorre sottolineare il tema della<br />
semplificazione legislativa e amministrativa.<br />
L’eccesso di burocrazia e di “lacci e lacciuoli” (in<br />
34 PLEIADI<br />
OCCUPAZIONE<br />
E SVILUPPO<br />
Saper introdurre<br />
innovazione<br />
nei processi di produzione<br />
rappresenta uno<br />
dei punti fondamentali<br />
per lo sviluppo<br />
e la nuova occupazione.<br />
Il nuovo modello di innovazione delle imprese mondiali<br />
propone soluzioni su misura per soddisfare esigenze locali<br />
IL VALORE DELLA LEADERSHIP<br />
Valori in miliardi di dollari dei settori<br />
in cui l’Italiaè ai primi posti<br />
per competitività internazionale<br />
Abbigliamento<br />
Cuoio, pelletteria<br />
e calzature<br />
Tessile<br />
Meccanica<br />
non elettronica<br />
Manufatti<br />
di base<br />
Manufatti<br />
diversi<br />
Prodotti delle<br />
industr. alimentari<br />
Totale prodotti<br />
considerati<br />
Posizione<br />
dell’Italia<br />
nella classifica<br />
della<br />
competitività<br />
1<br />
1<br />
1<br />
2<br />
2<br />
2<br />
6<br />
Export<br />
Italia<br />
20,0<br />
18,2<br />
12,9<br />
87,7<br />
55,0<br />
42,9<br />
25,7<br />
Saldo<br />
commerciale<br />
Italia<br />
3,7<br />
7,7<br />
4,5<br />
53,1<br />
9,0<br />
14,8<br />
2,1<br />
262,4 94,9<br />
UN MADE IN ITALY DA RECORD<br />
Nonostante le difficoltà, buona parte delle<br />
nostre imprese è in grado di produrre prodotti<br />
di altissimo livello, esportati in tutto il mondo.<br />
(Tabella tratta da Sole 24ore del 23/02/<strong>2012</strong>)<br />
una parola l’efficienza della pubblica<br />
amministrazione) di cui l’Italia<br />
soffre comporta infatti di per sé<br />
un freno all’innovazione.<br />
Il rapporto IUS rappresenta<br />
schematicamente una situazione<br />
in parte nota e comunque bisognosa<br />
di interventi rapidi ed efficaci.<br />
Rileva in prima istanza come<br />
il nostro sistema si configuri poco<br />
capace di investire in ricerca e innovazione<br />
e di prestarsi a collaborazioni<br />
sostanziali tra imprese:<br />
un’Italia che mostra ancora una<br />
volta una buona intelligenza individuale<br />
ma una debole intelligenza<br />
collettiva. A tal fine non sono da<br />
escludere incentivi a favorire non<br />
solo lo scambio di buone pratiche,<br />
ma anche le effettive sinergie tra<br />
imprese, non escludendo azioni di<br />
incoraggiamento all’accorpamento<br />
e all’accrescimento delle loro<br />
dimensioni medie.<br />
Segnali positivi si intravedono sullo scenario,<br />
secondo il “Barometro dell’Innovazione globale”,<br />
commissionato da General Electric e condotto<br />
dalla società di consulenza StrategyOne.<br />
Le imprese stanno progressivamente superando<br />
il tradizionale modello “chiuso” d’innovazione<br />
per adottarne uno nuovo, in grado di valorizzare<br />
il potere creativo delle piccole organizzazioni<br />
e degli individui e di proporre soluzioni su misura<br />
per soddisfare esigenze locali.
La parola all’economista Alberto Quadrio Curzio<br />
«Esportiamo più di prima!»<br />
Alberto Quadrio Curzio,<br />
economista (nella foto, a destra,<br />
insieme al Vice Direttore Generale<br />
Creval, Enzo Rocca), come<br />
Presidente del Centro Cranec<br />
dell’Università Cattolica dirige il<br />
progetto “Innovare con le imprese”<br />
i cui volumi escono nella collana<br />
socio-economica della Fondazione<br />
<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> (sotto).<br />
Professor Quadrio Curzio,<br />
attraverso quali indicatori è<br />
possibile misurare la capacità<br />
innovativa di un Paese?<br />
«Bisogna distinguere tra settori<br />
dell’economia e, al loro interno,<br />
individuare alcuni indicatori<br />
specifici. Nel caso della<br />
manifattura, uno dei principali è il<br />
surplus nel commercio estero. In<br />
Italia le imprese del manifatturiero<br />
dei distretti e del quarto<br />
capitalismo (imprese medie e<br />
medio-grandi, fino a tre miliardi di<br />
fatturato) hanno<br />
registrato surplus<br />
commerciali tra i 55<br />
e gli 80 miliardi annui<br />
dal 1999, mentre le<br />
imprese grandi hanno<br />
mostrato deficit<br />
commerciali<br />
dai 20 al 35 miliardi di<br />
euro. Eppure, se si<br />
considerassero gli<br />
indicatori di<br />
Il “valore sociale” dell’innovazione<br />
Oltre a esigenze aziendali, l’innovazione dovrebbe<br />
soddisfare il più ampio bisogno collettivo<br />
della creazione di valore sociale. Si tratta di fondere<br />
la capacità di far evolvere i processi produttivi<br />
e tecnologici aziendali all’interno di un modello<br />
d’impresa fondato sulla sostenibilità.<br />
Il percorso verso un uso sociale dell’innovazione<br />
è, tuttavia, ancora lungo. Imprese e università,<br />
seppur culturalmente pronte e interessate a<br />
questi temi, in taluni casi mostrano difficoltà a per-<br />
investimenti in R&S<br />
quelle grandi imprese<br />
si rivelerebbero più<br />
innovative di quelle<br />
piccole e medie, e lo stesso dicasi<br />
per il numero di brevetti. La<br />
ragione è che le PMI e le imprese<br />
del quarto capitalismo italiane (che<br />
spesso sono anche multinazionali<br />
flessibili) fanno molta innovazione,<br />
incorporata nei processi e nei<br />
prodotti, che non è rilevata dalle<br />
statistiche ma che poi emerge nella<br />
qualità dei prodotti. Si tratta di<br />
innovazione informale che<br />
non viene quasi mai brevettata».<br />
La crisi non sta cambiando<br />
il posizionamento competitivo<br />
dell’industria italiana…<br />
«La crisi economica ha ridotto<br />
molto, almeno nel breve-medio<br />
termine, i consumi interni e le<br />
importazioni, con effetti negativi<br />
per i Paesi più orientati<br />
all’esportazione, come<br />
l’Italia. Eppure il “Made<br />
in Italy” continua a<br />
meravigliare: il nostro<br />
export verso i Paesi<br />
extra-UE nel settembre<br />
2011 ha raggiunto un<br />
massimo storico,<br />
superiore del 7,4% ai<br />
valori pre-crisi».<br />
Ci parla degli studi<br />
“Innovare con le<br />
imprese” e “Ideazione,<br />
Innovazione, Interazione” (in<br />
gestazione)?<br />
«Il primo propone linee strategiche<br />
per la Valtellina attraverso<br />
il supporto di cluster innovativi<br />
nelle aree di edilizia sostenibile,<br />
energie rinnovabili,<br />
agroalimentare. È un’innovazione<br />
multidimensionale, vicina alle<br />
imprese e basata su una logica di<br />
rete che aiuti a valorizzare i<br />
“capitali” disponibili: ambiente,<br />
acqua, paesaggio, turismo e<br />
prodotti tipici. Il secondo prosegue<br />
nelle riflessioni, rafforzando il<br />
riferimento all’arco alpino.<br />
Vengono collegati i vari aspetti<br />
ambientali e culturali tipici dei<br />
luoghi dove l’innovazione<br />
si diffonde più facilmente<br />
e si fa riferimento alla finanza per<br />
l’innovazione, con attenzione allo<br />
sviluppo di un comparto “verde”.<br />
Il tutto per dimostrare che può<br />
essere favorito uno sviluppo<br />
d’impresa senza rinunciare<br />
a una cultura dell’innovazione<br />
sul territorio. Entrambi sono stati<br />
elaborati da Maria Chiara Cattaneo<br />
del Comitato scientifico del Centro<br />
Cranec, sotto la mia supervisione».<br />
cepire che il loro contributo debba realizzarsi in<br />
modo integrato. È doveroso ricordare che solo<br />
con la diffusione culturale della visione sociale dell’innovazione<br />
si può accelerare il viaggio verso la<br />
soddisfazione di un bisogno collettivo.<br />
Per chi volesse approfondire...<br />
IUS - Innovation Union Scoreboard 2011, The Innovation Union's<br />
performance scoreboard for Research and Innovation, 07/02/12<br />
Il made in Italy a passo da record, il Sole 24 Ore del 23<br />
febbraio <strong>2012</strong>, p. 48, M. Fortis.<br />
PLEIADI 35
IL PERSONAGGIO FRANCESCO ALBERONI<br />
PASSIONI<br />
queste conosciute<br />
«Hanno sempre rappresentato il filo conduttore<br />
dei miei studi», dice il sociologo autore<br />
di “Innamoramento e Amore” che, in anteprima,<br />
ci rivela il contenuto Se il titolo del suo prossimo libro.<br />
di Luca Palestra<br />
Sociologo, storico, giornalista, scrittore, saggista,<br />
romanziere, docente e rettore universitario, ex presidente<br />
della Rai... difficile dare una definizione<br />
unica per Francesco Alberoni. I suoi libri sono stati<br />
tradotti in decine di lingue e distribuiti in ogni<br />
parte del mondo. I suoi articoli sono stati letti da<br />
intere generazioni di italiani, prima sul “Corriere<br />
della Sera” e oggi sul “Giornale”. Grazie a lui abbiamo<br />
capito quale sia la differenza tra amare e<br />
innamorarsi e quali meccanismi si nascondano<br />
dietro molti comportamenti collettivi. Difficile definirlo,<br />
dunque, o forse inutile. Perché per sapere chi sia Francesco<br />
Alberoni è sufficiente leggerlo, o ascoltarlo.<br />
Professor Alberoni, cominciamo dal suo ultimo libro,<br />
“Viaggio nell’animo umano”. Ce ne vuole parlare?<br />
«È una raccolta di frammenti, in buona parte tratti dagli articoli<br />
scritti per il Corriere. È un viaggio attraverso vari aspetti<br />
dell’animo umano, da quelli morali all’amore. Un’esplorazione,<br />
se vogliamo leggera, dei vizi e delle virtù umane. Sono affezionato<br />
a questo libro per il suo carattere familiare, per questo<br />
suo “parlare all’orecchio”, che ha l’unica pretesa di far riflettere<br />
su aspetti della vita che in fondo già tutti conoscono,<br />
ma che meritano un po’ più di attenzione».<br />
Lei è da tutti riconosciuto come uno dei massimi<br />
esperti mondiali delle “passioni”. Come e quando nasce questa<br />
sua predisposizione?<br />
«È vero, le passioni umane sono state il filo conduttore di<br />
tutti i miei studi. Quelle collettive, pacifiche o violente, ma anche<br />
quelle individuali, con tutto l’ampio tema dell’amore passionale.<br />
Questo è frutto della mia esperienza personale vissuta<br />
da bambino, caratterizzata dalla guerra. La guerra io l’ho vissuta<br />
in modo lontano, critico, diffidente, ma le passioni le vedevo.<br />
Perché la guerra, in fondo, altro non è che è una lotta<br />
di passioni. Dopo la si descrive in modo razionale, ma dietro<br />
36 PLEIADI<br />
›<br />
PRINCIPE DELLA<br />
COMUNICAZIONE<br />
Sopra, la copertina<br />
dell’ultimo libro<br />
di Francesco Alberoni.<br />
A sinistra due sue grandi<br />
successi editoriali. Alberoni<br />
si è occupato di ogni settore<br />
della comunicazione.<br />
Tra le sue attività<br />
principali, oltre a quella<br />
di ricercatore e saggista,<br />
si ricordano quelle legate<br />
a molte campagne<br />
pubblicitarie di successo<br />
e alla presidenza della Rai,<br />
ottenuta nel 2005.
PLEIADI 37
IL PERSONAGGIO FRANCESCO ALBERONI<br />
Da oltre 50 anni studia<br />
i nostri comportamenti<br />
Nato a Piacenza il 31<br />
dicembre 1929, Francesco<br />
Alberoni vive a Milano.<br />
Laureato in medicina,<br />
con una tesi sperimentale sulla<br />
Psicologia della testimonianza,<br />
è divenuto famoso per<br />
le sue analisi – negli Anni <strong>60</strong> –<br />
dei movimenti collettivi e, in<br />
seguito, per gli studi sull’amore<br />
culminati con la pubblicazione,<br />
nel 1979, di “Innamoramento<br />
e amore” libro scientifico<br />
scritto con il linguaggio<br />
della letteratura amorosa che<br />
è stato tradotto in venti lingue,<br />
con edizioni che continuano<br />
tutt’ora. Autore di decine<br />
di pubblicazioni, è stato tra<br />
gli ideatori di molte campagne<br />
pubblicitarie – tra le quali<br />
quella del Mulino Bianco –<br />
e rettore e docente<br />
universitario di sociologia<br />
in vari atenei. Fondatore<br />
dell’Università di Scienze<br />
e Comunicazione Iulm,<br />
nel 2005 è divenuto presidente<br />
della Rai. Oggi è presidente<br />
del Centro Sperimentale di<br />
Cinematografia di Roma. Scrive<br />
sul “Giornale”, dopo essere<br />
stato per 25 anni editorialista<br />
del “Corriere della Sera”.<br />
38 PLEIADI<br />
«La parola innamoramento? In Giappone dicono<br />
che l’ho introdotta io, nel loro Paese. E forse è vero!»<br />
PER I GIOVANI D’OGGI<br />
È PIÙ DIFFICILE AMARE<br />
«È difficile per i giovani,<br />
oggi, costruire progetti<br />
d’amore – dice Alberoni –,<br />
perché fino a 30/35<br />
anni non hanno più<br />
la possibilità di costruire<br />
progetti di vita. Una volta<br />
l’innamoramento era dei<br />
giovani, oggi purtroppo per<br />
loro, non è più così».<br />
si nascondono altre forze. Ecco, io mi sono occupato<br />
di queste forze...».<br />
Il suo è un discorso universale, che non ha<br />
mai faticato a uscire dai confini dell’Italia...<br />
«Devo dire la verità: non ho mai scritto pensando<br />
agli italiani. Le passioni, le emozioni non sono<br />
un fenomeno nostrano e ho sempre fatto fatica a<br />
entrare nello specifico dell’Italia, se non utilizzandolo<br />
come semplice esempio».<br />
Un’Italia oggi in crisi. Quali sono a suo parere<br />
le cause dello stallo economico che ha colpito<br />
il nostro Paese?<br />
«La nostra è una crisi finanziaria, ma è anche<br />
e soprattutto una crisi di sviluppo economico, di<br />
incapacità di produrre cose che servano al mondo<br />
moderno. Come gli altri Paesi mediterranei non<br />
abbiamo potenza creativa e tecnologica sufficiente<br />
per far fronte alla concorrenza internazionale. Riconosco<br />
che esista una piccola parte d’Italia d’altissimo<br />
livello che mantiene il resto del Paese e che<br />
partecipa a progetti internazionali, trova le sue nicchie<br />
di mercato, mostra grande ingegno ma,<br />
›
purtroppo, questa è un’Italia poco considerata dal<br />
resto degli italiani...».<br />
E la scuola, che ruolo può avere nel miglioramento<br />
dell’Italia?<br />
«Io chiuderei la metà delle università italiane.<br />
Quasi tutte le facoltà umanistiche, economiche,<br />
“marchettistiche” andrebbero riviste, lì non si impara<br />
niente e si creano disoccupati. Ci vorrebbe un<br />
altro tipo di scuola, di università, in cui prevalga la<br />
componente tecnica, scientifica, rigorosa».<br />
Torniamo alla passione...<br />
«Questo è un momento in cui la passione fa fatica<br />
a manifestarsi, perché sono entrati in crisi i meccanismi<br />
che regolavano i rapporti umani. Una volta<br />
ci si fidanzava a vent’anni, ci si sposava, si avevano<br />
figli e si andava avanti fino alla vecchiaia... tutto<br />
ciò è saltato. Oggi tutto si è spostato in avanti<br />
e i progetti di vita, e quindi anche d’amore, non riguardano<br />
più i giovani. In genere oggi i giovani si<br />
esplorano, non provano amore. Tutti parlano di innamoramento,<br />
ma è diventato una cosa “molliccia”<br />
che non sai che consistenza abbia».<br />
Professor Alberoni, ci dica, c’è un aspetto<br />
umano che non ha ancora approfondito?<br />
«Da alcuni anni sto cercando di rispondere a<br />
questa domanda. “Quand’è che nasce un grande<br />
amore che dura?” Domanda che non si è posto<br />
nessuno. La teoria ritiene che questo non dovrebbe<br />
avvenire, quando succede è un’anomalia. Ma<br />
io mi chiedo: quello che riteniamo essere il normale<br />
decorso della vita sentimentale tra due persone,<br />
caratterizzato da una curva che all’inizio sale ma poi<br />
scende sempre più, non è forse<br />
solo conseguenza di una<br />
cattiva gestione dei rapporti? È<br />
abbastanza strano che la gente<br />
crei coppie che poi vanno subito<br />
così male, mi sembra esagerato...<br />
Di questo voglio parlare<br />
nel mio prossimo libro».<br />
Vuol dire che noi di “Pleiadi”<br />
sappiamo in anteprima<br />
quale sarà il contenuto della<br />
sua prossima opera?<br />
«Sì, il titolo di un mio futuro<br />
libro, che ancora non so<br />
quando potrà uscire, sarà “L’arte<br />
di amare”, sottotitolo “Il grande<br />
amore erotico”. Come fa una<br />
passione a durare? Questo l’argomento<br />
su cui punterò la mia<br />
attenzione!».<br />
Per avere la risposta, a<br />
questo punto, non ci resta che<br />
aspettare qualche mese...<br />
DAVANTI AI SUOI LIBRI<br />
Sotto, Francesco Alberoni tra Vittorio Pelegatta,<br />
Vice Direttore Generale del <strong>Credito</strong> Artigiano,<br />
a sinistra, e Angelo Mascheroni, consulente<br />
presso il <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>, a destra.<br />
Con il <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>,<br />
un rapporto basato sulla fiducia<br />
Professor Alberoni ci vuol parlare del suo rapporto<br />
con l’istituzione bancaria in generale?<br />
«Devo dire che io non capisco niente, di queste<br />
cose qui, di conti e di altro... Devo quindi la mia<br />
solvenza alla bontà umana, a chi ha saputo guidarmi<br />
e consigliarmi. Di questo devo ringraziare<br />
i miei amici del <strong>Credito</strong> Artigiano».<br />
Ci può raccontare, se lo ricorda, il suo primo<br />
incontro con il <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>?<br />
«Mi ricordo che era il 1974 e che sono entrato in<br />
questa banca. Non mi ricordo che cosa volevo,<br />
se devo dire la verità. Avevo<br />
un’idea ma mi fu detto che non<br />
si poteva attuare. Lì per lì mi sono<br />
arrabbiato tantissimo, poi ho capito<br />
che avevo sbagliato. Da lì è<br />
nato in me un gran rispetto per<br />
chi avevo di fronte e da parte della<br />
banca, immagino, una grande<br />
tolleranza nei miei confronti».<br />
Un rapporto basato su una fiducia<br />
reciproca, si direbbe...<br />
«Sì, sulla fiducia, ma anche sulla<br />
trasparenza e sulla correttezza.<br />
Devo dire che sono stato particolarmente<br />
fortunato, perché<br />
chi mi ha seguito in tutti questi<br />
anni l’ha fatto con grande attenzione,<br />
oserei dire con amicizia. È<br />
come quando vado dal mio medico:<br />
io mi metto nelle sue mani<br />
e lui si prende cura di me, il rapporto<br />
tra banca e cliente deve<br />
proprio essere così...».<br />
PLEIADI 39
L’AZIENDA ARTSANA<br />
A Grandate, vicino a Como, c’è un luogo dove<br />
si progetta la felicità dei piccoli di tutto il mondo.<br />
Creato 65 anni fa, mantiene ancor oggi gli stessi<br />
valori voluti dal suo fondatore, Pietro Catelli<br />
di Carlo Rho<br />
«BAMBINI,<br />
siamo qui per voi»<br />
40 PLEIADI
Tutto ha inizio in un garage di<br />
Grandate, vicino a Como, nel 1946.<br />
La guerra è appena finita e un<br />
uomo, Pietro Catelli, decide di mettersi<br />
in proprio nella vendita di prodotti<br />
farmaceutici. È un bravo<br />
venditore e comincia a farsi conoscere<br />
e apprezzare dalla gente girando<br />
la zona con la sua bicicletta,<br />
per proporre i suoi prodotti. E, intanto,<br />
nella sua testa frullano molte<br />
altre idee, che non avrebbe tardato<br />
a mettere in pratica, ottenendo un<br />
successo mondiale. Ne parliamo<br />
con il figlio, Michele Catelli, presidente<br />
e amministratore delegato<br />
del <strong>Gruppo</strong> Artsana, ereditato, insieme<br />
ai fratelli Enrico e Francesca,<br />
dal padre. Il suo ufficio è al primo<br />
piano dell’headquarter di Grandate,<br />
un’azienda che è anche una<br />
seconda casa per i suoi quasi mille<br />
dipendenti, un villaggio dove si lavora<br />
con serenità, pensando ai<br />
bambini di tutto il mondo.<br />
›<br />
DA IMPRESA FAMILIARE A GRUPPO MULTINAZIONALE<br />
Sotto, Michele Catelli, presidente e amministratore<br />
delegato di Artsana, azienda presente nel mondo con 7.400<br />
dipendenti, 8 unità produttive in Europa, 23 filiali e una rete<br />
di concessionari e distributori in oltre 100 Paesi nel mondo.<br />
PLEIADI 41
L’AZIENDA ARTSANA<br />
42 PLEIADI<br />
La favolosa storia del fondatore Pietro Catelli<br />
Ancora oggi, a tanti anni<br />
di distanza, l’Artsana<br />
è proprio come l’aveva<br />
voluta il suo fondatore,<br />
Pietro Catelli. Era un uomo<br />
tutto d’un pezzo, dice chi<br />
l’ha conosciuto, con una<br />
grande voglia di arrivare<br />
e con un’innata capacità<br />
di fare marketing. Ma,<br />
soprattutto, con grandi idee<br />
nella testa, che l’hanno<br />
portato a creare dal nulla<br />
un’azienda leader nel<br />
mondo, che ancora oggi<br />
fa dell’innovazione<br />
e del rispetto per i clienti<br />
le regole alla base di tutto.<br />
Sono proprio questi valori<br />
che fanno sì che ancor<br />
oggi, a 65 anni di distanza,<br />
l’Artsana sia portata a<br />
modello in tutti i consessi<br />
industriali. Lui, il Cavaliere<br />
del Lavoro Pietro Catelli<br />
non c’è più, se n’è andato a<br />
inizio 2006, ma la sua opera<br />
è mantenuta in vita dai figli,<br />
continuatori delle sue idee<br />
e dei suoi valori. E, per<br />
ricordare questa figura di<br />
imprenditore di altri tempi,<br />
la famiglia ha deciso di<br />
pubblicare un libro scritto<br />
dal giornalista Luca Masia,<br />
“Il signor Chicco”, in cui<br />
viene illustrata l’umanità<br />
che ha caratterizzato<br />
quest’uomo e il rispetto<br />
che ha suscitato in tutti<br />
coloro che hanno avuto la<br />
fortuna di lavorare con lui.<br />
UN MARCHIO AMATO DALLE MAMME<br />
Sopra, il Cavaliere del Lavoro Pietro Catelli. In alto a destra,<br />
la copertina del libro dedicato al suo ricordo. Qui sopra, l’evoluzione<br />
del marchio “Chicco” e, a destra, una vecchia campagna pubblicitaria<br />
che presenta gli articoli per bambini prodotti negli Anni Sessanta.
›<br />
Dottor Catelli, che cosa rimane oggi<br />
dell’insegnamento di suo padre Pietro,<br />
fondatore dell’Artsana e ideatore della<br />
linea Chicco, conosciuta e apprezzata<br />
dalle mamme e dai bambini di tutto il<br />
mondo?<br />
«Rimane la sua forza interiore, la sua passione<br />
per il lavoro e la volontà di arrivare, di<br />
avere successo grazie alle sue idee e alla sua<br />
attività. Non per arricchirsi e acquistare potere<br />
personale, ma per dare felicità alle persone<br />
che aveva al suo fianco, dalla famiglia ai<br />
lavoratori che l’hanno accompagnato in tutta<br />
la sua avventura».<br />
La cosa che più colpisce è la semplicità<br />
che da sempre caratterizza i prodotti<br />
da voi ideati e commercializzati,<br />
soprattutto quelli della linea per bambini.<br />
Sta tutto qui il segreto del loro successo?<br />
«Anche qui le idee di nostro padre sono la<br />
base da cui siamo sempre partiti. I prodotti<br />
sono frutto dell’osservazione. La linea Chicco<br />
è nata proprio così, dall’osservazione che mio<br />
padre prestava a mia madre alle prese con il<br />
Da vent’anni, una stima immutata<br />
L’azienda Artsana di Grandate è cliente del<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> da oltre vent’anni.<br />
«Mi fa piacere sottolineare – ha rimarcato<br />
il presidente Michele Catelli – che il tempo<br />
trascorso ha rafforzato il rapporto di grande stima<br />
che ci lega al <strong>Gruppo</strong> Creval». Sotto, nella foto,<br />
Michele Catelli, al centro, tra Fabrizio Franchi,<br />
a sinistra, responsabile direzione territoriale<br />
subalpina e Umberto Colli, a destra,<br />
vice direttore generale del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>.<br />
IL MUSEO DEL CAVALLO GIOCATTOLO<br />
Inaugurato nel 2000, il Museo di Grandate voluto dal fondatore di Artsana Pietro<br />
Catelli, è unico nel suo genere nel mondo e raccoglie cavalli giocattolo fabbricati<br />
dal 1700 ai giorni nostri (per info: www.museodelcavallogiocattolo.it).<br />
loro primogenito, mio fratello Enrico. Da qui<br />
sono nate le sue migliori idee, frutto del desiderio<br />
di trovare soluzioni pratiche per problemi<br />
pratici dei bambini piccoli. Una formula<br />
semplice, è vero, se la guardiamo con gli<br />
occhi di oggi. Ma ai tempi, erano i primi anni<br />
Sessanta, voleva dire saper “guardare avanti”,<br />
riuscire a interpretare le esigenze e le difficoltà<br />
delle mamme per offrire loro soluzioni».<br />
Veniamo ai giorni nostri. In Italia la<br />
Chicco è ormai più che un’istituzione.<br />
Ma la qualità dei vostri prodotti viene<br />
›<br />
PLEIADI 43
›<br />
L’AZIENDA ARTSANA<br />
esportata anche all’estero.<br />
Con quali risultati?<br />
«Chicco è un master brand<br />
cross category nel mercato italiano<br />
Baby Care e registra una forte<br />
espansione sul mercato internazionale.<br />
In questo momento siamo<br />
presenti in oltre 120 Paesi distribuiti<br />
in tutto il mondo. Il fatturato<br />
Chicco è dato per il 40% dall’Italia,<br />
seguita da Europa (30%), Sud America (13%) e<br />
Paesi emergenti (17%)».<br />
La capacità di “guardare avanti” dell’Artsana<br />
non si ferma mai. Nel 1994, con<br />
grande anticipo su tante altre grandi<br />
aziende europee, siete sbarcati a Hong<br />
Kong e oggi i vostri prodotti sono sempre<br />
più venduti anche nella parte orientale del<br />
mondo. Allora è possibile affrontare i mercati<br />
emergenti addirittura a casa loro…<br />
«Sì, da quel 1994 in cui Artsana creò una fi-<br />
44 PLEIADI<br />
Un “Chicco di Felicità” per i piccoli in difficoltà<br />
Chicco collabora da<br />
oltre 10 anni con Ai.Bi.<br />
– Associazione Amici dei<br />
Bambini, organizzazione<br />
umanitaria internazionale<br />
che difende il diritto alla<br />
famiglia e alla felicità di<br />
ogni bambino. È nato così il<br />
progetto “Chicchi di Felicità<br />
per bimbi speciali”, volto<br />
a sostenere l’adozione<br />
di minori con particolari<br />
esigenze, legate all’età<br />
(minori con più di 7 anni),<br />
a gruppi numerosi di<br />
fratelli, a problemi di salute<br />
di varia natura. Simbolo<br />
del progetto è il Chicco<br />
di Felicità, una medaglietta<br />
in acciaio cromato, segno<br />
dell’impegno di tutti coloro<br />
che lo indossano a favore<br />
dell’infanzia in difficoltà.<br />
È possibile acquistarlo nei<br />
Negozi Chicco in Italia, al<br />
prezzo di 3 euro, scegliendo<br />
così di unirsi agli oltre<br />
70mila testimonial che già<br />
hanno scelto di indossarlo.<br />
liale produttiva a Hong Kong al servizio<br />
del mercato europeo, di acqua<br />
sotto i ponti ne è passata davvero<br />
tanta. A tal punto che oggi il mercato<br />
asiatico è uno di quelli che, per il nostro<br />
<strong>Gruppo</strong>, fa registrare il maggior<br />
incremento».<br />
Nel vostro headquarter di<br />
Grandate lavorano oltre mille<br />
persone ed è paragonabile a un<br />
paese. C’è il ristorante, l’asilo nido “Villaggio<br />
dei Bambini”, il Negozio Chicco più<br />
grande del mondo e anche il Museo del<br />
Cavallo Giocattolo. Questo vuol dire che<br />
nel 2000 è ancora possibile creare un rapporto<br />
umano tra azienda e lavoratori?<br />
«L’impostazione è la stessa che volle mio<br />
padre, fin dagli inizi della creazione di Artsana.<br />
Tra la nostra azienda e i suoi lavoratori è sempre<br />
esistito un rapporto che non è quello semplice<br />
che si viene a creare tra imprenditore e dipendente.<br />
Possiamo dire che il rapporto umano fra<br />
Artsana e i suoi dipendenti trova espressione<br />
nella mission “Solid Passion for life”, frase che
Chicco, nel mercato mondiale BabyCare, è leader<br />
dei prodotti per bambini di età tra 0 e 36 mesi<br />
LA FABBRICA COME UN VILLAGGIO<br />
L’headquarter di Grandate, sede centrale delle attività del <strong>Gruppo</strong> Artsana,<br />
impresa nella quale, come ricordato sul sito ufficiale www.artsana.com,<br />
“chi vi entra a far parte, possiede l’orgoglio di contribuire a un grande<br />
progetto che non è solo imprenditoriale, ma anche umano”.<br />
rappresenta la sintesi dei valori che guidano il<br />
<strong>Gruppo</strong>: passione, qualità della vita, innovazione,<br />
integrità, concretezza e rispetto».<br />
Il vostro <strong>Gruppo</strong> è in costante crescita.<br />
Quali obiettivi vi prefiggete per il futuro?<br />
Quali nuovi prodotti pensate di creare e<br />
mettere in commercio?<br />
«Vogliamo proseguire con successo<br />
l’espansione intrapresa nei Paesi emergenti. La<br />
costante innovazione è alla base dello sviluppo<br />
dei prodotti – ogni anno vengono pensati e realizzati<br />
più di 200 nuovi progetti – ed è affidata a<br />
un network multifunzionale costruito su forti<br />
competenze interne e che si avvale anche della<br />
collaborazione con università, scuole di design,<br />
centri di formazione alla creatività e fondazioni.<br />
Da sempre diamo largo spazio alla capacità di<br />
ideare e creare dei nostri tecnici e puntiamo<br />
sulla ricerca, perché pensiamo siano elementi,<br />
questi, che non possono mancare per decretare<br />
il successo di un prodotto».<br />
PLEIADI 45
L’OPINIONE GABRIELLA PRAVETTONI<br />
Com’è difficile<br />
SCEGLIERE<br />
Le decisioni sugli acquisti, anche su quelli finanziari, sono rese<br />
più complicate quando si è in presenza di un numero troppo<br />
elevato di opzioni di scelta, che aumentano l’incertezza<br />
di Gabriella Pravettoni<br />
QQuello che viene definito come il modello economico classico,<br />
che ipotizza che i decisori siano soggetti pienamente<br />
razionali, afferma che la presenza di un ampio set di alternative<br />
tra le quali scegliere facilita il processo decisionale.<br />
Secondo questo modello, infatti, se sono disponibili più opzioni,<br />
i decisori, coloro cioè che devono prendere una decisione,<br />
possono scegliere con maggiore facilità l’alternativa<br />
che garantisca loro il massimo soddisfacimento possibile.<br />
Le ricerche nell’ambito del marketing, della psicologia<br />
cognitiva e della neuroeconomia hanno però dimostrato che<br />
la realtà è ben più articolata. Poiché gli individui non agiscono<br />
mai in modo pienamente razionale, paradossalmente la<br />
CHI È GABRIELLA<br />
PRAVETTONI<br />
Professore Ordinario<br />
di Psicologia, coordina<br />
il Corso di Laurea<br />
Magistrale Interfacoltà<br />
in Scienze Cognitive<br />
e Processi Decisionali.<br />
È Direttore del Centro<br />
Interdipartimentale di ricerca e intervento<br />
sui processi decisionali IRIDe. Si occupa<br />
di Processi Decisionali, Medical Decision<br />
Making e prevenzione dell’errore umano.<br />
46 PLEIADI<br />
troppa scelta (ovvero la presenza di<br />
troppe alternative disponibili) favorisce<br />
la crescita dei livelli di incertezza<br />
complicando il processo decisionale<br />
e rendendolo spesso inefficiente.<br />
Quando le alternative<br />
sono troppe<br />
Lo psicologo americano Barry<br />
Schwartz ebbe il merito di formulare<br />
per primo il paradosso della troppa<br />
scelta, paradosso secondo il<br />
quale il decisore si trova in difficoltà<br />
quando è costretto a confrontarsi<br />
con un gran numero di alternati-<br />
ve tra cui scegliere. La scelta effettuata tra un numero elevato<br />
di alternative, infatti, sembra contrarre drasticamente<br />
verso il basso il livello di soddisfazione e il benessere individuale<br />
di chi decide, complicando notevolmente il processo<br />
di scelta. Numerose indagini sperimentali condotte in ambiti<br />
di analisi trasversali, dall’economia ai comportamenti di<br />
›
INSODDISFAZIONE<br />
E RIMPIANTO<br />
Un acquisto eseguito<br />
dovendo scegliere<br />
tra troppe alternative<br />
provoca, in genere,<br />
un sentimento<br />
di insoddisfazione e,<br />
in particolare, di rimpianto<br />
per tutte le opzioni<br />
che sono state scartate.
L’OPINIONE GABRIELLA PRAVETTONI<br />
Il paradosso della troppa scelta<br />
e le decisioni finanziarie<br />
La decisione di acquistare un servizio<br />
o un bene di tipo finanziario comporta<br />
di per sé una crescita della complessità<br />
decisionale, poiché le opzioni sono spesso<br />
incerte e i rischi elevati. Il paradosso<br />
di troppa scelta, per esempio, fa luce<br />
sul perché, spesso, quando abbiamo<br />
a disposizione servizi e/o investimenti<br />
troppo diversificati (per costi, caratteristiche<br />
e rendite) e un portafoglio di azioni<br />
economiche multilivello, vediamo<br />
complicarsi il processo di scelta.<br />
Per non affrontare tale<br />
complessità siamo perciò spesso<br />
portati a non effettuare la scelta<br />
o, meglio, a continuare a usufruire<br />
dei vecchi servizi, anche se<br />
ritenuti inadeguati o scarsamente<br />
redditizi. Questo accade a causa<br />
dell’incapacità di gestire il<br />
sovraccarico informativo<br />
prodotto da un numero elevato di<br />
nuove opzioni. Per capire meglio<br />
ciò che accade, possiamo<br />
pensare, banalmente, a quante<br />
volte, entrando in un negozio di<br />
scarpe che offre decine e decine<br />
di modelli, ci troviamo a uscire<br />
avendo comprato un paio di<br />
scarpe del tutto simile a quelli già<br />
presenti nel nostro armadio! Tutto<br />
quello di cui abbiamo bisogno<br />
è una comunicazione efficace,<br />
basata sulla presentazione di un<br />
numero ridotto di opzioni di scelta<br />
(soprattutto se apparteniamo alla categoria<br />
dei clienti soddisfacentisti) che metta<br />
chiaramente in luce i vantaggi di un certo<br />
servizio o di un certo investimento<br />
e la previsione di un outcome positivo<br />
nel breve periodo. Un’offerta semplice<br />
e diretta, dunque, è quella che meglio<br />
cattura la nostra attenzione e che facilita<br />
la presa di decisione che decreta<br />
il nostro passaggio da un comportamento<br />
di scelta statico a uno più dinamico.<br />
48 PLEIADI<br />
BIANCO<br />
CON<br />
NOCCIOLE<br />
›<br />
acquisto, hanno confermato questa ipotesi.<br />
In una delle più note ricerche condotte sulla<br />
scelta multipla, a un gruppo di soggetti è stato<br />
chiesto di scegliere quale tavoletta di cioccolato<br />
acquistare, dovendo decidere tra due set<br />
di alternative. Il primo set comprendeva trenta<br />
differenti tipologie di cioccolato, mentre il secondo<br />
solamente sei. I partecipanti che ebbero<br />
la possibilità di scegliere tra solo sei alternative<br />
mostrarono, una volta effettuata la scelta,<br />
un più alto livello di soddisfazione e un minore<br />
conflitto decisionale, rispetto a coloro che dovevano<br />
scegliere fra trenta qualità diverse.<br />
La spiegazione del paradosso di troppa<br />
scelta sembra risiedere nel fatto che<br />
avere poche alternative a disposizione<br />
ci permette di valutarle e confrontarle<br />
con maggiore facilità e precisione,<br />
riducendo così l’incertezza associata<br />
alla decisione finale. Inoltre,<br />
come ormai è ampiamente dimostrato,<br />
l’aumentare del numero di alternative<br />
fa crescere il livello di rimpianto (o<br />
regret) associato alle alternative non<br />
scelte o trascurate.<br />
SENZA<br />
GRASSI<br />
AGGIUNTI<br />
BIANCO<br />
La trasmutazione<br />
della realtà<br />
La presa di decisione è inoltre<br />
strettamente collegata alle caratteristiche<br />
cognitive del nostro cervello. Gli<br />
esseri umani sono caratterizzati da una<br />
razionalità limitata determinata dalla<br />
modalità di funzionamento dei processi<br />
cognitivi. L’individuo non è in grado<br />
di gestire l’enorme flusso di informa-<br />
AL LATTE<br />
QUALE CIOCCOLATO SCEGLIERE ?<br />
FONDENTE<br />
CON<br />
NOCCIOLE<br />
AL LATTE<br />
CON<br />
NOCCIOLE<br />
FONDENTE
zione proveniente dal mondo esterno principalmente<br />
a causa dei limiti del sistema mnemonico<br />
e attentivo che non permettono la processazione<br />
di una grande mole di dati contemporaneamente;<br />
inoltre, il sistema percettivo filtra<br />
i dati sensoriali in ingresso trasformandoli in immagini<br />
mentali soggettive, cosicché ciò che il<br />
soggetto percepisce non è un’immagine fedele<br />
della realtà, ma una sua trasmutazione.<br />
Massimizzatori<br />
e soddisfacentisti<br />
In funzione di questi limiti, gli esseri umani<br />
prendono le proprie decisioni ricorrendo a strategie<br />
cognitive, dette euristiche, che tendono a<br />
semplificare la realtà al fine di fornire risposte<br />
rapide ed efficaci, ma non necessariamente razionali<br />
o realmente ottimali.<br />
Inoltre, gli studi sul paradosso della troppa<br />
scelta hanno evidenziato come lo stile decisionale<br />
di ciascuno sia strettamente correlato con<br />
SAPER RIEMPIRE IL CARRELLO DELLA SPESA<br />
Quando si è in presenza di un numero esagerato di opzioni, le scelte finanziarie sono tra<br />
le più complicate da effettuare. Il nostro carrello si riempie con più facilità quando possiamo<br />
godere di un’offerta chiara, semplice e diretta, in grado di attirare la nostra attenzione.<br />
le proprie caratteristiche di personalità. In particolare,<br />
è stato osservato che esistono due principali<br />
stili decisionali contrapposti che rendono<br />
i decisori maximizer (o massimizzatori) e satisficer<br />
(o soddisfacentisti).<br />
I massimizzatori sono coloro che quando<br />
prendono una decisione tendono a considerare<br />
tutte le alternative possibili, ricercando spesso<br />
informazioni aggiuntive al fine di prendere la<br />
decisione valutata come la “migliore”.<br />
Diversamente, i soddisfacentisti tendono ad<br />
accontentarsi, a scegliere tra poche opzioni e<br />
a ricercare l’alternativa “soddisfacente” sulla<br />
base di una soglia di accettabilità ritenuta adeguata.<br />
I massimizzatori esperiscono, rispetto ai<br />
soddisfacentisti, livelli più alti di insoddisfazione<br />
e di regret e sono generalmente molto più<br />
lenti a decidere.<br />
PLEIADI 49
FAMIGLIA PAGAMENTI ELETTRONICI<br />
Per pagare<br />
faccio a meno dei<br />
SOLDI<br />
50 PLEIADI<br />
Da tempo è in atto un cambiamento di mentalità che porta<br />
a utilizzare sempre meno banconote e monete a favore dei mezzi<br />
di pagamento elettronici. Anche per combattere l’evasione fiscale<br />
MULTIFUNZIONE<br />
Con le carte di pagamento elettroniche – di credito,<br />
di debito e prepagate – è possibile compiere<br />
diverse operazioni: prelevare agli sportelli bancomat,<br />
pagare negli esercizi commerciali,<br />
effettuare pagamenti e acquisti via internet.<br />
Da alcuni viene definita “lotta al contante”, per altri è invece<br />
l’applicazione di una politica volta a promuovere l’utilizzo<br />
dei mezzi elettronici per i pagamenti di tutti i giorni.<br />
Una rivoluzione, quella che riguarda l’abbandono di banconote<br />
e monete per i piccoli acquisti, che in altre parti<br />
del mondo – Stati Uniti d’America in prima fila – ha già trovato<br />
da tempo la sua applicazione, con buona soddisfazione<br />
di tutti.<br />
Perché, in fondo, del contante si può ormai fare a<br />
meno, anzi, conviene. Conviene a chi compra, che non è<br />
costretto a girare con il portafoglio gonfio di soldi; conviene<br />
a chi vende, che vede i suoi introiti direttamente depositati<br />
sul suo conto <strong>bancario</strong>;<br />
conviene allo Stato, che può seguire<br />
la “traccia” dei movimenti di<br />
denaro, ai fini della lotta all’evasione<br />
fiscale.<br />
La nuova normativa<br />
Proprio per questo motivo,<br />
cioè per contrastare il cosiddetto<br />
“nero” che tanto pesa sulle<br />
casse dello Stato, il governo presieduto<br />
da Mario Monti ha introdotto,<br />
a fine 2011, molte novità in<br />
relazione all’utilizzo del contante.<br />
La base di tutto sta nel fatto<br />
che, a partire da dicembre 2011,<br />
non è più possibile effettuare pa-<br />
›
ALLA RINCORSA<br />
DELL’EUROPA<br />
In Italia la diffusione<br />
e l’uso delle carte per<br />
pagamenti elettronici<br />
è in continua ascesa.<br />
Nonostante questo il nostro<br />
Paese fa ancor oggi<br />
registrare un livello<br />
di utilizzo al di sotto<br />
dei trend europei.<br />
PLEIADI 51
FAMIGLIA PAGAMENTI ELETTRONICI<br />
›<br />
gamenti in contanti superiori ai 1.000 euro. La<br />
nuova normativa, fissata con il “Decreto Salva<br />
Italia” prevede questa limitazione per tutti<br />
i passaggi di denaro che vengono effettuati<br />
tra soggetti diversi.<br />
Non riguarda dunque i versamenti o i prelevamenti<br />
dal proprio conto <strong>bancario</strong>, perché<br />
in questo caso non si è ovviamente in presenza<br />
di “soggetti diversi”.<br />
I pagamenti superiori ai 1.000 euro, dunque,<br />
possono essere effettuati solo attraverso<br />
l’utilizzo di mezzi di pagamento cosiddetti<br />
“tracciabili”, come le carte di credito, i bancomat,<br />
le carte prepagate, i bonifici e gli assegni,<br />
sui quali deve essere sempre apposta<br />
la dicitura “non trasferibile”.<br />
Stipendi e pensioni<br />
La norma illustrata sopra produce i suoi<br />
effetti anche per quanto riguarda il pagamento<br />
degli stipendi e delle pensioni.<br />
Per quanto riguarda i primi, quando dovrà<br />
pagare al suo dipendente uno stipendio<br />
superiore a 1.000 euro, il datore di lavoro lo<br />
potrà fare solo attraverso un bonifico <strong>bancario</strong><br />
o, se questo non viene accettato dal dipendente,<br />
con un assegno su cui deve essere<br />
scritto “non trasferibile”.<br />
Per ricevere la pensione<br />
superiore ai 1.000 euro, invece<br />
- non potendola ricevere in<br />
contanti, sempre per il decreto<br />
“Salva Italia” – i pensionati hanno la possibilità<br />
di scegliere tra varie soluzioni: conto<br />
corrente, libretto di risparmio o strumenti di<br />
pagamento elettronici come la carta ricaricabile.<br />
Per legge, tutti coloro che ricevono una<br />
pensione minima o sociale non possono essere<br />
soggetti al pagamento di bolli e commissioni<br />
bancarie.<br />
Le esenzioni<br />
I limiti all’uso del contante non vengono<br />
applicati ai turisti stranieri in visita in Italia. Il<br />
decreto sulle semplificazioni fiscali al vaglio<br />
del Consiglio dei ministri consente infatti il pagamento<br />
in banconote dai mille euro in su ai<br />
clienti che provengono dall’estero.<br />
In questo caso, per i commercianti è<br />
stabilito l’unico obbligo di fotocopiare il passaporto<br />
del turista e di depositare le banconote<br />
in banca.<br />
52 PLEIADI<br />
Gli scambi superiori ai mille euro possono essere<br />
effettuati solo con mezzi di pagamento “tracciabili”<br />
La tecnologia al servizio della sicurezza<br />
CHIP: grazie alla tecnologia “Chip&PIN”, tutti i prelievi<br />
e i pagamenti effettuati su ATM e POS che leggono il chip<br />
sono coperti dalla massima garanzia di sicurezza.<br />
3D SECURE: sistema di protezione anti-frode studiato da<br />
Visa e MasterCard. Garantisce una tutela extra per gli<br />
acquisti online, permettendo di prevenire eventuali utilizzi<br />
illeciti delle carte sul web.<br />
SMS: sulle carte che prevedono tale servizio, è possibile<br />
ricevere a ogni utilizzo un SMS di avviso. È una tutela che<br />
consente di accorgersi di frodi e spese effettuate con la<br />
carta smarrita o sottratta e di bloccare subito la carta<br />
evitando addebiti sul conto corrente.
Le differenze tra carta di credito, bancomat e prepagate<br />
Pagamenti elettronici, con che cosa?<br />
Carta di credito<br />
Viene rilasciata da una banca o da<br />
una società emittente a clienti che<br />
dimostrino di avere solvibilità, cioè<br />
siano in grado di restituire le somme<br />
che vengono prestate. Il meccanismo<br />
della carta di credito è proprio quello<br />
del prestito di una somma, anzi di una<br />
serie di somme, che dovranno essere<br />
restituite in tempi brevi, generalmente<br />
ogni mese, dal proprietario della<br />
carta. Il contratto stipulato tra cliente e<br />
istituto emittente prevede che il primo<br />
possa effettuare acquisti utilizzando<br />
soldi dell’istituto, attraverso l’uso<br />
della carta, con l’impegno di restituire<br />
l’importo complessivo mensile in<br />
un unico blocco, attraverso addebito<br />
automatico sul conto corrente,<br />
senza l’applicazione di alcun interesse<br />
nel caso in cui il pagamento<br />
sia in un’unica soluzione. Le spese<br />
effettuate vengono comunicate<br />
a cadenza fissa dall’istituto attraverso<br />
il cosiddetto “estratto conto”.<br />
L’uso della carta di credito prevede<br />
l’apposizione della firma sulla ricevuta<br />
«VADO A FARE IL BANCOMAT...»<br />
Lo sportello per le operazioni con le carte si chiama ATM,<br />
acronimo che sta per “Automated Teller Machine”, cioè<br />
sportello automatico. In Italia è conosciuto come “Bancomat”.<br />
di pagamento o la digitazione del PIN<br />
e, per gli acquisti online, l’inserimento<br />
dei dati della carta, del codice<br />
presente sul suo retro e dei codici<br />
di sicurezza 3D Secure ove previsti.<br />
Bancomat (o carta di debito)<br />
Viene rilasciata dalla banca al cliente<br />
in abbinamento al conto corrente.<br />
In questo caso non si tratta<br />
di un prestito effettuato dall’istituto<br />
<strong>bancario</strong>: la somma spesa viene<br />
direttamente e contestualmente<br />
addebitata sul conto corrente<br />
del cliente. Per questo, al momento<br />
dell’acquisto sul conto corrente deve<br />
essere presente almeno una somma<br />
pari a quella pagata con la carta<br />
bancomat. Il bancomat consente<br />
di effettuare, presso gli sportelli ATM,<br />
operazioni come prelievo,<br />
versamento, acquisti di ricariche<br />
telefoniche, ricariche di carte<br />
prepagate e consultazione di saldo<br />
e movimenti del conto corrente.<br />
Consente inoltre di effettuare<br />
acquisti presso i negozi e i pubblici<br />
esercizi dotati di terminale POS.<br />
Carte prepagate<br />
Alcune tipologie vengono utilizzate<br />
per effettuare pagamenti spendibili<br />
solo presso le società che<br />
le rilasciano, altre tipologie prevedono<br />
la possibilità di effettuare pagamenti<br />
presso negozi dotati di POS, acquisti<br />
online, prelevamenti di contanti<br />
presso ATM e ricariche telefoniche.<br />
Devono essere preventivamente<br />
ricaricate e permettono pagamenti<br />
nel limite di quanto è stato ricaricato.<br />
Per questo non richiedono<br />
necessariamente alcun collegamento<br />
con un conto corrente esistente.<br />
Le carte prepagate possono essere<br />
nominative e, se previsto, avere<br />
il codice IBAN attraverso cui<br />
disporre e ricevere bonifici.<br />
PLEIADI 53
FAMIGLIA PAGAMENTI ELETTRONICI<br />
Scegliete la vostra<br />
IIl <strong>Gruppo</strong> Creval ha da tempo intrapreso una politica<br />
volta ad agevolare i pagamenti con carte<br />
elettroniche, attraverso una serie di prodotti<br />
messi a disposizione<br />
dei clienti e delle loro<br />
famiglie, studiati per<br />
dare una risposta a tutte<br />
le esigenze. Vediamoli,<br />
con un’avvertenza:<br />
le caratteristiche<br />
dei singoli prodotti vengono<br />
qui solamente accennate,<br />
per saperne di<br />
più è consigliabile recarsi in una qualsiasi delle<br />
filiali del <strong>Gruppo</strong> Creval, lì i dubbi e le curiosità<br />
troveranno una risposta diretta.<br />
CartaSi Classic<br />
La carta di credito CartaSi è uno strumento<br />
elettronico che consente di:<br />
acquistare merci e/o servizi presso gli esercenti<br />
convenzionati ai circuiti Visa e Mastercard;<br />
ottenere anticipi di denaro da parte delle banche<br />
convenzionate in Italia e all’estero, attraverso<br />
l’uso di sportelli automatici abilitati.<br />
Gli acquisti e anticipi di contante sono<br />
possibili nei limiti del massimale di utilizzo assegnato<br />
al titolare. Alla carta di credito possono<br />
essere collegati servizi accessori quali la po-<br />
54 PLEIADI<br />
CARTA<br />
La proposta del <strong>Gruppo</strong> Creval in fatto di<br />
carte elettroniche è rivolta a tutte le fasce<br />
d’età, dai giovani minorenni ai pensionati<br />
Tellcard: per pagare in meno di un secondo<br />
Nel 2008, Creval ha lanciato Tellcard, la prima<br />
sperimentazione in Europa di una carta di debito<br />
europea V PAY unito alla tecnologia Contactless.<br />
Rapidità, sicurezza e praticità sono le principali<br />
caratteristiche di Tellcard. Con essa è possibile<br />
effettuare piccole spese quotidiane fino a 25 euro<br />
- come acquistare i giornali, il caffè o un panino<br />
al fast food - semplicemente avvicinandola agli<br />
appositi terminali POS, senza digitare il PIN. Per<br />
operazioni di importi superiori, Tellcard funziona<br />
come una carta Bancomat tradizionale, basata<br />
lizza assicurativa Multirischi, i Servizi SMS di sicurezza,<br />
i Servizi SMS dispositivi, l’Estratto conto<br />
on-line.<br />
I servizi verranno erogati secondo le modalità,<br />
i termini e le condizioni di volta in volta vigenti<br />
al momento della richiesta della carta e/o<br />
del servizio.<br />
Conto inTasca<br />
Conto inTasca è una carta prepagata<br />
nominativa ricaricabile che<br />
ha in sé le principali caratteristiche<br />
di un conto corrente. È riservata alle<br />
persone fisiche di maggiore età e<br />
consigliata a chi ha l’esigenza di effettuare<br />
le principali operazioni bancarie<br />
senza la necessità di aprire un<br />
conto corrente e senza dover sostenere<br />
costi di emissione e di canone<br />
annuo. Tra le operazioni bancarie<br />
consentite ci sono, a titolo esemplificativo,<br />
pagamenti, prelievi di contanti,<br />
accredito dello stipendio, bonifici<br />
(in entrata e in uscita) e domiciliazione<br />
utenze, grazie alla presen-<br />
sulla lettura del chip e la digitazione del PIN.<br />
Il progetto coinvolge 180 esercizi – bar, panifici<br />
e tabaccai – delle principali località della Valtellina:<br />
Sondrio, Chiavenna, Morbegno, Tirano e Bormio.<br />
Nel 2009 è seguita la sperimentazione di un anno,<br />
che ha coinvolto 50 dipendenti<br />
Creval, “Tellcard Mobile” che<br />
consente di pagare direttamente<br />
con il cellulare. La carta Tellcard<br />
può essere richiesta presso<br />
le filiali del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>.
za del codice IBAN stampato sulla carta. Ha validità<br />
sino alla data indicata e viene rinnovata<br />
alla scadenza, salvo la facoltà di recesso da parte<br />
del cliente, che può essere esercitata in ogni<br />
momento senza alcun costo. Può essere ricaricata,<br />
in base ai massimali previsti:<br />
presso le filiali del <strong>Gruppo</strong> Creval;<br />
attraverso una carta bancomat presso gli oltre<br />
10mila sportelli automatici ATM - Bancomat<br />
del circuito QuiMultibanca;<br />
via internet con addebito in conto mediante il<br />
servizio banc@perta;<br />
con bonifico Italia grazie al codice IBAN riportato<br />
sul retro della carta.<br />
Conto inTasca può essere utilizzata per effettuare<br />
prelievi presso gli ATM sui circuiti Bancomat<br />
e Visa e pagamenti negli esercizi commerciali,<br />
con composizione del codice PIN o con<br />
l’apposizione della firma sullo scontrino.<br />
Cart@perta Gold<br />
È una carta prepagata nominativa ricaricabile<br />
internazionale, indispensabile per gli acquisti<br />
in internet e per i viaggi all’estero. Può essere<br />
utilizzata per pagare su tutti i siti internet<br />
che accettano carte VISA e presso i negozi in<br />
PER I PENSIONATI,<br />
DOPO IL “SALVA ITALIA”<br />
Il <strong>Gruppo</strong> Creval, per tutti i pensionati che a seguito<br />
del Decreto “Salva Italia” emanato dal Governo<br />
a fine 2011 non potranno più ritirare in contanti<br />
le pensioni superiori ai 1.000 euro, mette<br />
a disposizione tre diverse tipologie di offerta:<br />
il libretto di risparmio nominativo;<br />
il conto corrente “Armonia basic”<br />
con 100 operazioni gratuite annue;<br />
la carta ricaricabile “Conto inTasca” che abbina<br />
alle funzionalità di un conto corrente i vantaggi<br />
di una carta di pagamento.<br />
Italia e all’estero, che espongono i marchi Pagobancomat<br />
o VISA. Può essere ricaricata in<br />
qualsiasi momento fino a 5.000 euro ed è possibile<br />
prelevare presso gli sportelli ATM-bancomat<br />
fino a 1.000 euro al giorno.<br />
Cart@perta Gold viene emessa e consegnata<br />
dalla Banca anche a chi non è titolare di un<br />
conto corrente, e ha validità sino alla data indicata<br />
sulla carta stessa.<br />
La ricarica di Cart@perta Gold può aver luogo,<br />
nel rispetto dei massimali previsti, presso le<br />
filiali della banca, presso ATM-Bancomat del<br />
<strong>Gruppo</strong> o del circuito QuiMultibanca, attraverso<br />
i meccanismi di ricarica automatica, ovvero<br />
via internet mediante il servizio banc@perta.<br />
Cart@perta Teen<br />
È una carta prepagata nominativa ricaricabile,<br />
destinata a giovani di età compresa tra i<br />
12 e i 17 anni, che consente di svolgere operazioni<br />
bancarie in<br />
Italia e all’estero,<br />
come pagamenti,<br />
prelievi di contanti,<br />
ricariche telefoniche,<br />
utilizzando<br />
gli importi in precedenza<br />
versati sulla<br />
carta, nei limiti e<br />
con le modalità fissati<br />
dal contratto. Considerato lo specifico “status”<br />
del cliente, l’utilizzo della carta può essere<br />
soggetto a controlli da parte di chi esercita<br />
la potestà sul minore.<br />
Le modalità di consegna e di ricarica, nonché<br />
le funzioni cui si può accedere sono le medesime<br />
della Cart@perta Gold, con l’unica differenza<br />
relativa ai massimali previsti.<br />
PLEIADI 55
TERRITORIO UN WEEK END A...<br />
56 PLEIADI
del<br />
ALLE PENDICI DEL MONTE<br />
Sullo sfondo dei 571 metri<br />
di altezza del promontorio,<br />
la bella spiaggia di Numana.<br />
La Riviera del Conero vede<br />
alternarsi spiagge selvagge<br />
e incontaminate ad altre più<br />
facilmente accessibili, poste<br />
in prossimità dei centri abitati.<br />
Le belle spiagge<br />
CONERO<br />
Nel centro dell’Italia, i litorali che circondano questo monte<br />
che si tuffa nell’Adriatico rappresentano il luogo ideale per chi<br />
voglia trascorrere una tranquilla vacanza di mare. Ma anche<br />
per chi ama praticare sport acquatici come la vela e il windsurf<br />
PLEIADI 57
TERRITORIO UN WEEK END A...<br />
DA “BANDIERA BLU”<br />
Una veduta aerea delle<br />
spiagge del Conero.<br />
Le località di questo tratto<br />
di costa hanno ottenuto<br />
tutte il riconoscimento<br />
internazionale della<br />
“Bandiera Blu” per<br />
la gestione sostenibile<br />
del territorio applicata.<br />
58 PLEIADI<br />
Quello del Conero è un territorio che, da qualunque<br />
parte lo si guardi, sta al centro. Al centro dell’Italia,<br />
anzitutto, ma anche del mare Adriatico e delle<br />
Marche. È per questo che il monte Conero viene<br />
identificato con il cuore, là dove hanno sede le<br />
emozioni, i desideri e le passioni. Quando si parla<br />
di Conero si pensa anzitutto al suo mare e alle<br />
numerose spiagge, inserite da sempre tra le più belle<br />
delle coste italiane. E allora vale proprio la pena<br />
di conoscerle una per una, queste fantastiche<br />
spiagge, cominciando dalle più frequentate dai turisti<br />
provenienti da ogni parte del mondo.<br />
San Michele e Sassi Neri. Immersa in un’ampia<br />
distesa boscosa, nel territorio di Sirolo, è una spiag-<br />
gia di sabbia e ghiaia, attrezzata in alcuni punti e<br />
libera in altri. Raggiungibile a piedi percorrendo un<br />
sentiero attraverso il bosco o con un servizio di bus<br />
navetta che parte da Sirolo.<br />
Due sorelle. Caletta di sabbia bianca in una zona<br />
selvaggia vicina a Sirolo, che deve il suo nome ai<br />
due faraglioni che si ergono proprio di fronte alla<br />
spiaggia. Senza dubbio uno dei litorali più suggestivi<br />
della riviera, raggiungibile solo dal mare anche<br />
grazie alle corse giornaliere di traghetti che partono<br />
dal porto di Numana e da Marcelli.<br />
Portonovo. Spiaggia in ghiaia e sassi che si confonde<br />
nel verde della vegetazione del Parco del Conero.<br />
È amata dai surfisti e dai velisti per l’espo-
Lo strumento ideale<br />
per scoprire il Conero<br />
Testi e immagini riprodotti<br />
in queste pagine sono tratti<br />
dalla guida “Riviera del Conero”<br />
edita dall’Asso ciazio ne Riviera<br />
del Conero. La guida, con il<br />
doppio testo in italiano e inglese,<br />
è distribuita gratuitamente<br />
e può essere richiesta presso:<br />
Associazione<br />
Riviera del Conero<br />
Via Peschiera, 30<br />
<strong>60</strong>020 Sirolo (An)<br />
Tel. 071 9332270<br />
Fax 071 9338294<br />
www.rivieradelconero.info<br />
sizione a certe correnti. Alterna tratti attrezzati con<br />
stabilimenti balneari e locali affacciati sul mare a<br />
tratti dal sapore più selvaggio.<br />
Mezzavalle. Nei pressi di Portonovo c’è un sentiero<br />
che gli abitanti della zona percorrono ogni volta<br />
che vogliono rilassarsi in una vera e propria oasi<br />
naturale: è il sentiero che porta a questa spiaggia,<br />
caratterizzata dal colore bianco della sua rena.<br />
Numana. Spiaggia di ghiaia con fondali bassi e<br />
scogli, con numerosi stabilimenti balneari. Dalla<br />
piazza di Numana ogni 15 minuti parte un autobus<br />
TRA TERRA E MARE<br />
Due esempi di viste mozzafiato offerte dalla natura del Conero.<br />
Sopra, il ricco entroterra collinare ricco di paesi, rocche, mura<br />
e castelli. Sotto, una finestra naturale sul mare, nei pressi di Sirolo.<br />
Il monte Conero prende il suo nome dal corbezzolo,<br />
l’arbusto che in greco antico veniva chiamato komaròs<br />
che effettua servizio fino alla spiaggia.<br />
Marcelli. Tratto di litorale di rena e sabbia lungo<br />
circa 6 km, posto nella parte meridionale del Parco<br />
del Conero, partendo dal porto di Numana. È<br />
attrezzato con ogni servizio, dai ristoranti alle strutture<br />
sportive, alle aree dedicate ai bambini.<br />
Scossicci. Frazione di Porto Recanati, con un’ampia<br />
spiaggia di ghiaia su cui si affacciano locali e<br />
ristoranti. È il luogo ideale per gli amanti degli sport<br />
acquatici, dalla vela al windsurf, che possono sfruttare<br />
aree attrezzate per le diverse esigenze.<br />
›<br />
PLEIADI 59
TERRITORIO UN WEEK END A...<br />
SOLO VIA MARE<br />
La caratteristica ghiaia<br />
bianca della spiaggia<br />
delle “Due sorelle”, tra<br />
le più rinomate del litorale.<br />
È raggiungibile solo<br />
attraverso il mare, con<br />
barconi che partono da<br />
Numana e Marcelli.<br />
<strong>60</strong> PLEIADI<br />
Sui sentieri del Parco<br />
a piedi, in bici o a cavallo<br />
Funzionante dal 1991, il Parco del<br />
Conero è un’oasi ambientalista e<br />
protetta che si estende per quasi 6mila<br />
ettari tutto intorno al promontorio del<br />
Monte Conero. È ricco di luoghi di<br />
grande suggestione come la baia<br />
di Portonovo, la spiaggia delle<br />
“Due sorelle”, il Pian Grande<br />
e il Pian dei Raggetti. Al suo<br />
interno si snodano numerosi<br />
percorsi e sentieri che<br />
possono essere percorsi, con<br />
differenti difficoltà, a piedi, a<br />
cavallo o in mountain bike.<br />
Esempio tipico di macchia<br />
mediterranea, il parco ospita<br />
molte speciedi uccelli,<br />
anche rare. Per info:<br />
www.parcodelconero.com.
Le Grotte di Frasassi<br />
Uno spettacolo che non ha eguali<br />
Un viaggio al di là di ogni riferimento<br />
spazio-temporale. Quello offerto dalle<br />
Grotte di Frasassi – nell’entroterra<br />
anconetano, all’interno del Parco<br />
Regionale della Gola Rossa e di<br />
Frasassi – è davvero uno spettacolo<br />
unico, che permette di viaggiare in un<br />
ambiente che di terrestre sembra<br />
›<br />
Porto Recanati. Le ampie spiagge in ghiaia, costellate<br />
di stabilimenti balneari, offrono innumerevoli<br />
servizi e varie possibilità di intrattenimento. Per<br />
chi in vacanza porta anche i suoi amici a quattro<br />
zampe, presso la foce del fiume Potenza ci sono<br />
ampi tratti di arenile dove sono ammessi i cani.<br />
Alla scoperta del Parco del Conero<br />
Ma una vacanza al Conero non lo è solo all’insegna<br />
del mare. Basta inoltrarsi per poche centinaia<br />
di metri nell’entroterra di questo promontorio<br />
per ritrovarsi nel Parco Regionale Naturale del<br />
Conero, un palcoscenico di rara bellezza che comprende<br />
un tratto di costa e un’ampia fascia collinare<br />
caratterizzata da scorci panoramici unici e<br />
contraddistinti da una storia antichissima.<br />
avere davvero poco. E invece il<br />
chilometro e mezzo aperto al<br />
pubblico – sui 30 totali scoperti dal<br />
1948 a oggi dagli speleologi – è<br />
quanto di più terrestre si possa<br />
immaginare. Le stalattiti, le stalagmiti,<br />
le formazioni di cristalli qui presenti,<br />
raccontano migliaia e migliaia di anni<br />
di storia del nostro pianeta.<br />
Castelli stregati e bianche cascate<br />
«Una meravigliosa favola scritta con<br />
l’acqua”, dicono da queste parti per<br />
descrivere un mondo sotterraneo in<br />
continua trasformazione, in cui le<br />
gocce d’acqua aggiungono<br />
ininterrottamente, da secoli e secoli,<br />
le piccole particelle calcaree che<br />
creano sculture naturali e ambienti di<br />
una bellezza incredibile. Sculture e<br />
luoghi cui sono stati assegnati nomi<br />
evocativi quali: Castello delle streghe,<br />
Laghetto cristallizzato, Cammello e<br />
Dromedario, Sala del tesoro, Cascate<br />
del Niagara e che sono distribuite<br />
lungo un percorso che va dall’Abisso<br />
Ancona, il più esteso d’Europa, alla<br />
Sala 200, chiamata così proprio per i<br />
suoi 200 metri di lunghezza.<br />
Info, prenotazioni e orari<br />
Numero verde: 800 166 250<br />
Email: frasassi@helloticket.it<br />
Web: www.frasassi.com<br />
Orari estivi (1 marzo-31 ottobre)<br />
Tutti i giorni: ore 10, 11, 12, 14.30,<br />
16, 17. Da 1° luglio a 15 settembre<br />
anche 18. Agosto: ogni 10 minuti.<br />
Il monte Conero è l’unico rilievo a picco sul mare<br />
presente sul tratto di costa tra Trieste e il Gargano<br />
Non bisogna dimenticare, infatti, che il monte<br />
Conero, alto 572 metri e a picco sul mare, è un<br />
promontorio unico per tutto il tratto di costa<br />
adriatica che va da Trieste fino al Gargano. La presenza<br />
sul suo territorio di cave dismesse, rende<br />
inoltre il Parco un libro aperto sulla storia geologica<br />
della zona e sull’intera successione stratigrafica<br />
dell’Appennino umbromarchigiano. A piedi, in<br />
bici, a cavallo tante sono le opportunità di andare<br />
alla scoperta di angoli immersi nel verde rasserenante<br />
di questo parco naturale. E sullo sfondo<br />
delle oasi naturali più belle, non mancano le occasioni<br />
per dedicarsi ad attività sportive. Un<br />
esempio? Il campo di golf a 18 buche immerso in<br />
un bosco di tamerici e querce nei pressi dello splendido<br />
paesino medioevale di Sirolo.<br />
›<br />
PLEIADI 61
TERRITORIO UN WEEK END A...<br />
Da tre secoli il Santuario di Loreto<br />
accoglie con la sua maestosa<br />
costruzione i pellegrini di tutto il mondo<br />
che qui accorrono per rendere omaggio a<br />
uno dei santuari mariani più noti al mondo.<br />
I migliori artisti operanti in Italia,<br />
dal Bramante al Sansovino, sono stati<br />
chiamati per ideare una costruzione bella<br />
e imponente degna di custodire “come una<br />
perla preziosa” le mura della Santa Casa di<br />
Maria di Nazaret che secondo la tradizione,<br />
è stata trasportata prodigiosamente in volo<br />
dagli Angeli fino a Loreto. Una modesta<br />
quanto affascinante dimora che conserva<br />
al suo interno, tra l’altro, la statua della<br />
“Madonna Nera” protettrice degli aviatori<br />
e al centro della devozione mariana.<br />
Camminare nella fede<br />
La preziosa reliquia<br />
custodita nel Santuario<br />
ha reso di questa città<br />
una meta di<br />
pellegrinaggi che<br />
trovano origine in tempi<br />
remoti, tanto che<br />
le notizie del primo<br />
pellegrinaggio a Loreto<br />
risalgono agli inizi<br />
del XIV secolo.<br />
Il Santuario della Madonna di Loreto<br />
La Santa Casa<br />
portata dagli angeli<br />
Oggi si stimano circa quattro milioni di visite<br />
all’anno, testimonianza di come questo luogo<br />
sia uno dei cuori pulsanti della cristianità.<br />
Le tracce di questa devozione sono visibili<br />
nei due solchi che i fedeli hanno scavato<br />
percorrendo in ginocchio l’intero piedistallo<br />
marmoreo che circonda la Santa Casa.<br />
I tesori dell’arte<br />
Ma Loreto è anche una città ricca di cultura<br />
e opere artistiche di grande pregio.<br />
Nel Palazzo Apostolico è allestita un’ampia<br />
Pinacoteca che espone lavori di mirabile<br />
finezza, tra cui alcuni capolavori di Lorenzo<br />
Lotto e del Pomarancio. E vale una visita<br />
anche il caratteristico centro cittadino, che<br />
si arrampica per stradine antiche sulle quali<br />
si affacciano negozi e botteghe artigiane.
›<br />
Recanati e Giacomo Leopardi<br />
Sulle orme del poeta dell’Infinito<br />
È difficile, se non impossibile,<br />
parlare di Recanati senza fare<br />
riferimento al suo più illustre<br />
cittadino, il poeta Giacomo<br />
Leopardi. Perché questa cittadina<br />
posta su una collina – ma forse<br />
sarebbe meglio definirlo “colle”<br />
– a circa dieci chilometri dal mare<br />
Una serie di borghi da scoprire<br />
Chiunque voglia conoscere la Riviera del Conero<br />
in ogni sua sfumatura non può non concedersi<br />
una visita alle cittadine che sono poste nell’entroterra,<br />
ognuna con la sua personalità e la sua storia<br />
da raccontare. Perché questo angolo di Italia<br />
è famoso anche per i borghi aggrappati alle colline,<br />
per le antiche città sotterranee che si srotolano<br />
al di sotto delle strade cittadine, per i suoi castelli<br />
e le sue rocche fortificate.<br />
Superando le colorate città affacciate sul<br />
mare – da Ancona a Porto Recanati, passando attraverso<br />
Portonovo, Sirolo, Numana e Marcelli – si<br />
incontrano paesaggi rurali che creano un’incantata<br />
meraviglia negli occhi del visitatore. Una campagna<br />
che in un saliscendi di valli e colline si co-<br />
Adriatico è totalmente protagonista<br />
delle liriche leopardiane e ne<br />
costituisce l’ossatura e l’origine.<br />
Rivivere la poesia<br />
La visita a Recanati non può infatti<br />
che iniziare dal palazzo in cui nacque<br />
e visse Leopardi, quello che<br />
contiene la grande biblioteca, voluta<br />
dal padre del poeta Monaldo,<br />
all’interno della quale si formò il<br />
grande poeta. Ma è uscendo dal<br />
palazzo che si incontrano tutti i più<br />
noti riferimenti leopardiani, partendo<br />
dalla piazza del “Sabato del<br />
villaggio”, passando a fianco nella<br />
torre del “Passero solitario”, nel<br />
chiostro accanto alla chiesa di S.<br />
Agostino per arrivare al più famoso<br />
colle della storia della letteratura,<br />
quello dell’Infinito sul monte Tabor,<br />
dove fa bella mostra di sé l’orto del<br />
convento delle suore Clarisse e<br />
dove è posto, non a caso, il Centro<br />
mondiale della poesia e della<br />
cultura. Il tutto prima di raggiungere<br />
le ampie spiagge in ghiaia di Porto<br />
Recanati, poco distanti, ricche di<br />
stabilimenti balneari.<br />
Per info su orari e visite:<br />
Casa Leopardi<br />
Via Leopardi 14<br />
62019 Recanati (Mc)<br />
Tel.: 0039 071 7573380<br />
Fax: 0039 071 7571964<br />
casaleopardi@giacomoleopardi.it<br />
Web: www.giacomoleopardi.it<br />
Dalle città di mare a quelle dell’entroterra: tante<br />
bellezze da ammirare, tante storie da raccontare<br />
lora delle pennellate che le stagioni sfumano su ogni<br />
coltivazione, cui si aggiunge il fascino di antichi tesori<br />
custodito in fortezze o in strutture architettoniche,<br />
in una sinfonia di percorsi culturali e artistici<br />
che uniscono idealmente gli abitati di Loreto, Castelfidardo,<br />
Offagna e Camerano.<br />
Un territorio che, nonostante sia concentrato<br />
in uno spazio di poche decine di chilometri, raccoglie<br />
al suo interno un’offerta unica e variegata,<br />
che va dagli itinerari nel verde a quelli devozionali,<br />
senza dimenticare i percorsi enogastronomici,<br />
la Riviera del Conero ogni giorno regala la possibilità<br />
di invitanti scoperte che vanno da panorami<br />
distesi sulle colline a capolavori architettonici.<br />
Una terra, insomma, che sa sempre essere all’altezza<br />
della sua fama.<br />
PLEIADI 63
TERRITORIO UN WEEK END A...<br />
SAPORI<br />
La cucina di Ancona e dintorni<br />
gode della grande varietà di qualità<br />
di pesce che caratterizza la parte<br />
di mare Adriatico su cui si affaccia<br />
la città marchigiana. Ogni giorno<br />
centinaia di pescherecci tornano<br />
in porto con decine e decine di<br />
specie ittiche che vanno ad arricchire<br />
le tavole di case e ristoranti<br />
della zona. Non deve dunque stupire<br />
che il “brodetto”, uno dei piatti<br />
più cucinati da queste parti, sia<br />
composto da tredici o più tipi differenti<br />
di pesce. Tredici: così vuole<br />
la tradizione, perché tale è il numero<br />
dei componenti dell’ultima<br />
cena, i dodici apostoli più Gesù.<br />
Questa zuppa di pesce ha la caratteristica<br />
di essere cucinata utilizzando<br />
i pesci “poveri” e piccoli,<br />
quelli più difficilmente commerciabili.<br />
Di tutte le varianti diffuse nelle<br />
varie località adriatiche, quella<br />
anconetana è la ricetta più antica<br />
ed è l’unica rimasta inalterata nel<br />
tempo. Detto questo, suona strano<br />
scoprire che il piatto re di queste<br />
parti sia lo “Stoccafisso all’anconetana”.<br />
Questo pesce, introvabile<br />
nelle calde acque dell’Adriatico,<br />
viene da sempre importato<br />
dalle isole norvegesi Lofoten. Le<br />
navi anconetane, infatti, anche in<br />
tempi remoti si spingevano fino all’interno<br />
dei fiordi nordeuropei,<br />
dai quali portavano a casa grandi<br />
quantità di questo pesce, entrato<br />
a far parte, poco alla volta, della<br />
tradizione locale. Nella ricetta anconetana<br />
viene utilizzato lo stoccafisso<br />
“ragno”, il migliore.<br />
64 PLEIADI<br />
di mare<br />
Piatti tipici della cucina<br />
anconetana sono<br />
il “Brodetto”, saporita zuppa<br />
a base di pesci locali<br />
e lo “Stoccafisso”, importato<br />
da secoli dalle lontane<br />
isole Lofoten, in Norvegia<br />
I VINI - Rosso Conero e Verdicchio<br />
Tra i rinomati vini rossi Docg italiani, il Rosso Conero<br />
si distingue per il suo colore rosso rubino profondo<br />
e per il suo profumo intenso, che ricorda la ciliegia selvatica<br />
e i frutti di bosco. Ha una gradazione alcolica che si aggira<br />
attorno ai 13% e va servito a 16-18° C, accompagnato<br />
a piatti di carne importanti. Bianco di grande notorietà è<br />
invece il Verdicchio. Di colore giallo paglierino, ha un profumo<br />
delicato e una fragranza di frutta e fiori. Il suo sapore è asciutto,<br />
armonico. La sua gradazione parte da 11,5°, va servito a 10-12° C<br />
e si abbina ad antipasti, carni bianche e, soprattutto, pesce.
Le ricette<br />
Stoccafisso<br />
all’anconetana<br />
Ingredienti (per 4 persone)<br />
• 1 kg Stoccafisso ragno<br />
• 350 g di cipolla tritata<br />
• 200 g di sedano tritato<br />
• prezzemolo, rosmarino,<br />
maggiorana e alloro<br />
• 10 g di aglio tritato<br />
• 30 g di carote tritate<br />
• 40 g di capperi dissalati e tritati<br />
• 25 g di acciughe tritate<br />
• 700 g di patate<br />
• 200 g di pomodori<br />
• 350 g Olio extra vergine d’oliva<br />
• 150 dl di vino bianco secco<br />
• 50 g di burro, sale e pepe<br />
Preparazione<br />
Create un composto con cipolla,<br />
sedano, prezzemolo, capperi,<br />
acciughe, rosmarino, aglio, carote e<br />
maggiorana. Dopo averlo tenuto a<br />
bagno, tagliate lo stoccafisso<br />
in 8 pezzi, adagiatelo in un vassoio<br />
e conditelo con sale, pepe olio e ¼<br />
del composto. Allo stesso modo<br />
condite le patate. Mettete tutto<br />
in una casseruola. Ricoprite con<br />
l’alloro e con i pomodori a fette.<br />
Condite con il vino, l’olio rimasto<br />
e qualche fiocco di burro. Coprite<br />
con un coperchio e cuocete<br />
a fiamma vivace. Quando inizia<br />
a bollire abbassate la fiamma<br />
e lasciate sul fuoco per 1 ora e<br />
15 minuti. Se occorre, aggiungete<br />
qualche mestolo di brodo vegetale.<br />
Come servirlo<br />
Meglio cucinare questo<br />
piatto almeno un giorno<br />
prima di quando lo si<br />
mangerà per far sì che<br />
i sapori si stabilizzino.<br />
Lo stoccafisso può essere<br />
mangiato da solo o, meglio<br />
ancora, abbinato alle<br />
tagliatelle, ai ciavattoni<br />
(una variante anconetana<br />
dei paccheri) o alla polenta.<br />
Brodetto all’anconetana<br />
Ingredienti (per 6 persone)<br />
• 1.500 g di Pesce Assortito<br />
(scelto tra scorfano, seppie,<br />
calamari, S. Pietro, coda<br />
di rospo, palombo, triglia, pesce<br />
spada, merluzzo, testola, triglia,<br />
rombo, gamberi, gamberoni,<br />
mazzancolle, sogliola, vongole<br />
veraci, canocchia, cozze)<br />
• 500 g di pomodori pelati<br />
• olio d’oliva extra-vergine<br />
• 1 cipolla,<br />
• 2 spicchi d’aglio tritati<br />
• 1/2 bicchiere di aceto bianco<br />
• prezzemolo, sale e pepe<br />
Preparazione<br />
Rosolate la cipolla in un tegame<br />
antiaderente. Unite aglio<br />
e prezzemolo, lo scorfano,<br />
i pomodori pelati a pezzetti,<br />
sale e pepe. Passate al setaccio<br />
lo scorfano cotto e riponetelo<br />
nella casseruola unendo gli altri<br />
pesci a cominciare da seppie<br />
e calamari, e poi gli altri<br />
a seconda della cottura richiesta.<br />
Quando bolle, spruzzate d’aceto<br />
e cuocete per 20 minuti, fino<br />
a raggiungere una certa densità.<br />
Come servirlo<br />
È ottimo se servito su fette di<br />
pane abbrustolito, abbinato a una<br />
coppa di pinzimonio che aiuterà<br />
a rinfrescare e sgrassare la bocca<br />
a fine pasto. Ma può anche<br />
essere usato come condimento<br />
per la pasta. Nel caso si tratti<br />
di spaghetti, meglio tenere un po’<br />
più liquida la consistenza del<br />
brodetto evitando di mettere, nel<br />
corso della preparazione, l’aceto.<br />
PLEIADI 65
CULTURA LA FONDAZIONE<br />
Diamo valore ai nostri<br />
PRINCIPI<br />
Istituita nel 1998, la Fondazione <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
si pone tre grandi obiettivi: valorizzare il territorio, diffondere<br />
valori etici e contribuire a costruire un modello di welfare society<br />
di Angelomaria Palma - Presidente Fondazione <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
66 PLEIADI<br />
È compito non facile trattare il tema dei “valori”<br />
che qualificano un’istituzione o, ancor meglio, evidenziare<br />
compiutamente sia l’enumerazione,<br />
sia i contenuti qualificanti.<br />
Devo dire che sono il responsabile di questa decisione,<br />
assunta con consapevolezza, avendo iniziato<br />
da poco più di un anno l’esperienza di Presidente<br />
della Fondazione, fatto che mi consente di<br />
esprimere valutazioni con indipendenza.<br />
Posso affermare anzitutto quanto lungimirante<br />
sia stata la decisione assunta nel 1998 dal consiglio<br />
di amministrazione del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
di affidare a una fondazione, con piena autonomia,<br />
un ruolo significativo nei campi del sociale,<br />
della cultura e degli interventi benefici. Decisione<br />
lungimirante, visto lo sviluppo attuale, per<br />
due ragioni: l’ampiezza del gruppo e la sua diversificazione<br />
territoriale; la volontà di dare senso<br />
compiuto, nell’ambito delle nuove esigenze<br />
LO STAFF AL COMPLETO<br />
Al centro, in seconda fila, il presidente<br />
della Fondazione Angelomaria Palma. Alla<br />
sua destra la direttrice Tiziana Colombera.<br />
organizzative del gruppo, ormai di dimensione<br />
nazionale, ai principi ispiratori del sorgere, nel lontano<br />
1908, della banca cooperativa.<br />
Il fine dello sviluppo del territorio<br />
In questa più moderna configurazione del<br />
gruppo, al centro si colloca l’attività bancaria esercitata<br />
dalle diverse realtà societarie che lo esprimono,<br />
le quali, al di là della forma giuridica, si propongono,<br />
fermo il principio del conseguimento del profitto<br />
quale condizione indispensabile per lo sviluppo<br />
economico dell’impresa, di interpretare la propria<br />
missione tenendo ben presente il fine di soddisfare<br />
le esigenze che contraddistinguono i diversi<br />
stakeholders che hanno relazioni con la banca.<br />
In quest’ambito e in coerenza con il modello e<br />
con lo spirito cooperativistico, in cui trovano<br />
›
LA MOSTRA DEI 100 ANNI<br />
“Gesù consegna le chiavi<br />
a S. Pietro” di Cesare Ligari<br />
(collezione <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong>), una delle opere<br />
della famiglia di artisti<br />
del settecento valtellinese<br />
protagonista della grande<br />
mostra organizzata<br />
a Milano dalla Fondazione<br />
in occasione<br />
dei festeggiamenti<br />
per il centenario<br />
del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>.<br />
PLEIADI 67
›<br />
CULTURA LA FONDAZIONE<br />
espressione viva i valori della solidarietà<br />
umana e della mutualità civile, gli<br />
interlocutori principali per la banca<br />
sono il territorio e la comunità di persone<br />
con cui si relaziona e interagisce<br />
e con i quali il rapporto non è solo imprenditoriale,<br />
ma di attenzione alle iniziative<br />
sociali, culturali e assistenziali.<br />
Il fine dello sviluppo del territorio si<br />
esprime nel diretto contributo al soddisfacimento<br />
di bisogni sociali; le finalità<br />
della Fondazione, quali il bene comune,<br />
concentrano l’attenzione su valori<br />
più elevati di quelli che possono essere<br />
espressi dalla gestione dell’impresa<br />
in genere, ivi compresa quella bancaria.<br />
È evidente che tal modo di operare, che nasce<br />
da stimoli ideali e morali, crea ricchezza sul fondamento<br />
di valori.<br />
Tre obiettivi per la comunità<br />
In tale ottica è stato affidato a una fondazione<br />
il compito – come recita lo Statuto – di “perseguire,<br />
ispirandosi alle tradizioni solidaristiche proprie degli<br />
Istituti sostenitori, lo scopo della promozione e<br />
del sostegno di iniziative finalizzate al progresso culturale,<br />
morale, scientifico, sociale e socioeconomico<br />
prevalentemente nel territorio e per la comunità<br />
dove operano gli Istituti bancari facenti parte del<br />
gruppo <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>”.<br />
Permane un vincolo stretto con le banche del<br />
gruppo, in quanto queste dotano annualmente la<br />
Fondazione di risorse che sono frutto di delibera assembleare,<br />
espressione concreta di condivisione da<br />
parte dei soci. Ne segue che le banche del gruppo<br />
producono utili che si esprimono in “dividendi mo-<br />
LE PUBBLICAZIONI<br />
La Fondazione stampa<br />
cinque collane di libri,<br />
oltre alla rivista “i temi”,<br />
dai contenuti divulgativi<br />
socio culturali.<br />
68 PLEIADI<br />
CONVEGNI E MOMENTI<br />
DI DISCUSSIONE<br />
La presentazione<br />
del primo convegno sulla<br />
Responsabilità d’impresa<br />
(Villa Ponti a Varese, 2004)<br />
netari” riconosciuti ai soci e in “dividendi sociali” erogati<br />
alla Fondazione che si trasformano in interventi<br />
benefici sul territorio.<br />
Proprio in virtù delle relazioni con il territorio le<br />
banche del gruppo <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>, per il tramite<br />
della Fondazione, restituiscono a questo parte di<br />
quanto prodotto grazie all’attività svolta.<br />
In tal modo la banca crea valore a favore di soggetti<br />
che hanno con essa relazioni economiche e<br />
la Fondazione è in grado di sviluppare<br />
valori orientati al bene comune.<br />
La Fondazione <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong> si propone, in particolare,<br />
di perseguire tre fondamentali obiettivi<br />
a favore della comunità:<br />
1. lo sviluppo del territorio in cui è inserita,<br />
consolidando il legame con lo<br />
stesso, trasferendo risorse economiche,<br />
umane e di conoscenza e cercando di<br />
dare risposta ai fabbisogni sociali che<br />
provengono dal territorio stesso;<br />
2. la diffusione di valori etici all’esterno,<br />
consolidando altresì all’interno delle<br />
banche del <strong>Gruppo</strong> la responsabilità sociale<br />
dell’impresa orientata a logiche di<br />
lungo periodo, generando in tal modo<br />
ricadute dell’attività in termini sociali;<br />
3. il contributo a costruire un nuovo modello,<br />
da welfare state a welfare society.<br />
Oggi le esigenze di protezione sociale<br />
riguardano non solo bambini e an-
IL “QUADRIVIO”, IN AIUTO DEI GIOVANI<br />
Un momento di consulenza orientativa presso la sede<br />
di Sondrio. Il Centro di orientamento della Fondazione<br />
ha anche un’altra sede ad Acireale, in Sicilia.<br />
ziani, ma anche giovani che non trovano lavoro o<br />
genitori che a 50 anni lo perdono.<br />
L’esigenza di trovare risposte a questi bisogni,<br />
tipici di una società globalizzata, impone la necessità<br />
di costruire un nuovo sistema di protezione sociale,<br />
quello della sussidiarietà.<br />
Questo è compito che le fondazioni possono<br />
ben adempiere, integrandolo con la diffusione<br />
della cultura e della solidarietà, entrambe alla base<br />
della Dottrina sociale della Chiesa. In questo spirito<br />
è nostro impegno recepire le indicazioni offerte<br />
da Papa Benedetto XVI in occasione dell’incon-<br />
L’ULTIMA CENA DI ANDY WARHOL<br />
La mostra inaugurale della Galleria Refettorio delle Stelline<br />
di Milano ha avuto come protagonista l’opera del padre<br />
della pop art americana, ora nella collezione d’arte della banca.<br />
La Fondazione contribuisce a costruire il<br />
nuovo sistema di protezione sociale della<br />
sussidiarietà<br />
tro del 10 dicembre 2011 con i rappresentanti del<br />
<strong>Credito</strong> Cooperativo: «Occorre equilibrio tra la tutela<br />
dei diritti del singolo e la promozione del bene<br />
comune, nello sforzo di sviluppare un’economia locale<br />
che risponda sempre meglio alle esigenze della<br />
collettività». E ancora «è necessario riuscire a coniugare<br />
la finanza, la politica, la tecnologia con l’etica<br />
perché solo intervenendo a questo livello profondo,<br />
dove si deve scegliere il maggior valore per l’uomo<br />
e per la società in base a criteri di valore, si potrà<br />
trovare la strada verso un nuovo assetto economico<br />
mondiale, più giusto e solidale».<br />
Organizzazione e qualità<br />
I connotati organizzativi e qualitativi che caratterizzano<br />
la nostra Fondazione sono:<br />
1. una struttura di governance efficiente e adeguata<br />
agli scopi, che garantisca una relazione forte con<br />
il territorio e indipendenza dall’impresa;<br />
2. la trasparenza nelle<br />
scelte, nella rappresentazione<br />
di missione, nei<br />
processi e nei risultati;<br />
3. La capacità di trasferire<br />
al terzo settore le competenze<br />
e le professionalità<br />
del for profit.<br />
4. l’efficienza gestiona-<br />
PLEIADI 69<br />
›
CULTURA LA FONDAZIONE<br />
Beneficenza. Nell’ambito delle attività sociali<br />
e benefiche, ispirandosi ai valori della sussidiarietà<br />
e della solidarietà, la Fondazione opera a favore<br />
di un miglioramento dei servizi sociali. In tale<br />
direzione, offre un costante supporto alle associazioni<br />
e agenzie che si occupano di sostegno e recupero<br />
delle categorie più fragili del territorio ma anche<br />
alla promozione, difesa e valorizzazione<br />
del patrimonio artistico, storico e ambientale oltre a<br />
iniziative sociali di matrice cattolica, anche all’estero<br />
tramite le missioni, e interventi a favore degli Enti<br />
Religiosi. Dai 212 milioni di lire del 1998 si è passati<br />
agli oltre 2,1 milioni di euro di erogazioni nel 2011.<br />
La Fondazione promuove anche raccolte fondi,<br />
l’ultima in ordine di tempo quella lanciata dopo<br />
l’alluvione che ha colpito la Liguria.<br />
Orientamento e formazione. Con l’istituzione<br />
del centro di orientamento “il Quadrivio”,<br />
a Sondrio nel 2002 e ad Acireale nel 2004,<br />
la Fondazione ha avviato un intenso programma<br />
di attività per il sostegno alla scelta di studio<br />
e di lavoro dei giovani, strutturato in progetti<br />
istituzionali attuati negli istituti scolastici,<br />
in un modello di consulenza individuale presso<br />
le sedi, in un servizio online per l’orientamento<br />
professionale e la diffusione della cultura<br />
del lavoro. L’utenza coinvolta è aumentata<br />
di 15 volte in quasi 10 anni con una priorità di studenti<br />
(50mila a oggi), una partecipazione anche dei loro<br />
insegnanti (2.500) e dei genitori (11mila). Anche<br />
la formazione si rivolge principalmente alla crescita<br />
valoriale dei giovani con percorsi e modalità<br />
70 PLEIADI<br />
Gli ambiti di attività della Fondazione<br />
Sempre in sinergia con il territorio<br />
differenziate che propongono i temi della solidarietà<br />
e della cittadinanza attiva, della valorizzazione<br />
e tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale.<br />
Le iniziative vengono spesso progettate<br />
e attuate come risposte di miglioramento<br />
a elementi critici rilevati da studi e ricerche.<br />
Attività espositiva ed editoriale. L’attività svolta in<br />
campo culturale e artistico si sviluppa in prevalenza<br />
su due filoni. Quello espositivo presso le Gallerie<br />
d’arte del <strong>Gruppo</strong> a Milano, Sondrio, Acireale e Fano<br />
o in regime di art consulting in Italia e all’estero,<br />
e quello editoriale. Entrambi rappresentano<br />
per il <strong>Gruppo</strong> un ulteriore mezzo utile a rafforzare<br />
le sinergie con il territorio e con la sua identità<br />
culturale. In ambito espositivo la Fondazione<br />
ha prodotto e organizzato oltre 240 mostre.<br />
In quello editoriale, ha pubblicato circa trenta volumi<br />
nell’ambito delle collane socio-economica, storica,<br />
artistica, ambientale e commemorativa- celebrativa,<br />
oltre a un centinaio di cataloghi delle mostre.<br />
Riconoscimenti. La Fondazione ha ottenuto<br />
importanti riconoscimenti, quali la menzione<br />
speciale del Sodalitas Social Award 2006<br />
nella categoria “Programma di partnership nella<br />
comunità” per i progetti Cometa<br />
e Argo di Orientamento scolastico<br />
e il Premio Guggenheim Impresa<br />
& Cultura 2000 per l’attività<br />
culturale. Dal 2004 la Fondazione<br />
<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
è certificata SA 8000:2008.
IL CARDINALE SANDRI<br />
E LE MADONNE VESTITE<br />
Il Cardinale Leonardo<br />
Sandri, Prefetto della<br />
Congregazione vaticana<br />
per le chiese orientali,<br />
venuto in Valtellina<br />
su invito del <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong>, mentre visita<br />
la mostra “In confidenza<br />
con il sacro. Statue<br />
vestite al centro<br />
delle Alpi”. La mostra,<br />
allestita a Sondrio,<br />
ha riscosso forte<br />
interesse a livello<br />
territoriale e nazionale<br />
e ha fatto registrare<br />
la presenza<br />
di 4mila visitatori.<br />
Le aree di operatività della Fondazione sono: arte,<br />
cultura, solidarietà sociale, orientamento e formazione.<br />
›<br />
le, condizione operativa per un’operatività autonoma<br />
e duratura dell’organizzazione no profit.<br />
Focus sul socio-assistenziale e sui giovani<br />
La situazione che sta caratterizzando l’Italia nell’ultimo<br />
quadriennio sotto gli aspetti economico e<br />
sociale impone responsabilmente serie riflessioni<br />
su due temi: il socio-assistenziale e i giovani.<br />
Quanto al primo, lo Stato si dimostra sempre<br />
meno presente e devono svolgere funzioni suppletive<br />
enti e istituzioni laiche e religiose, che meritano<br />
di essere supportate.<br />
Il volontariato è oggi un riferimento fondamentale,<br />
in grado di garantire una funzione strategica<br />
di provider di servizi. Sono ben 21mila in Italia le<br />
organizzazioni di volontariato, con poco meno di<br />
un milione di volontari attivi. Essere vicini e sostenere<br />
gli enti non profit, dedicando competenze e<br />
relazioni ed erogando risorse finanziarie, contribuisce<br />
a costruire quel sistema di protezione<br />
sociale che costituisce positiva<br />
prerogativa del nostro Paese.<br />
Il secondo tema, i giovani, è delicato<br />
e merita rigore e particolare attenzione<br />
sia nel processo di forma-<br />
Il sito della Fondazione<br />
www.creval.it/fondazione<br />
Per informazioni<br />
E-mail: fondazione@creval.it<br />
Telefono: 0342 522627<br />
zione, sia nell’accompagnamento al<br />
mondo del lavoro.<br />
Con riguardo alla formazione<br />
deve essere rivalutata quella professionale,<br />
mentre nell’accompagnamento<br />
al lavoro particolare rilievo<br />
deve essere dato all’orientamento e<br />
a relazioni costruttive con il sistema<br />
imprenditoriale locale. Dal 45° Rapporto<br />
Censis emerge che negli ultimi<br />
anni vi è stato un crollo nell’occupazione<br />
giovanile (tra il 2007 e il<br />
2010 il tasso di disoccupazione dei<br />
giovani è aumentato del 7,6%) e che<br />
nel 2010 quasi 1 giovane su 4 tra i<br />
15 e i 19 anni non studia, né lavora.<br />
E, ancora, il tasso di diploma delle<br />
superiori non va oltre il 75% dei<br />
19enni e all’università accede circa<br />
il 65% dei diplomati, con un abbandono<br />
degli studi universitari tra il primo<br />
e il secondo anno di quasi il 20%. La situazione<br />
negativa, accentuata dalla crisi, stimola l’individualismo<br />
e porta a privilegiare il presente a sfavore<br />
delle prospettive, e ha matrice in particolari<br />
circostanze del tessuto socio-economico, compresi<br />
da un lato il benessere con cui i “figli” sono<br />
nati e cresciuti, dall’altro le condizioni economiche<br />
molto meno favorevoli dei “figli” rispetto<br />
alla situazione di allora dei “padri”.<br />
Il futuro della società<br />
A ben vedere anche nel mondo del lavoro, tra<br />
l’esperienza accumulata dagli anziani e l’entusiasmo<br />
innovativo dei giovani, potrebbe e dovrebbe<br />
esserci complementarietà, fatto che dipende anche<br />
da politiche e da condizioni indirizzate a valorizzare<br />
la loro collaborazione nell’ambito di un efficace<br />
perseguimento di un più adeguato impiego delle risorse<br />
disponibili e della solidarietà intergenerazionale.<br />
Non dimentichiamo che i<br />
giovani rappresentano il futuro di<br />
una società e questa circostanza<br />
non può essere sottovalutata dalle<br />
scelte collettive. Sulla base di<br />
questi principi e di queste regole la<br />
Fondazione è stata in grado, dalla<br />
costituzione fino a oggi, di fare<br />
grandi cose nelle aree di operatività<br />
sin qui prescelte: solidarietà sociale,<br />
orientamento e formazione,<br />
arte e cultura.<br />
PLEIADI 71
CULTURA MOSTRE<br />
Un testimone del<br />
NOVECENTO<br />
La Galleria Carifano ospita una mostra dedicata<br />
ad Anselmo Bucci, artista marchigiano che visse<br />
da protagonista la prima metà del secolo scorso<br />
D<br />
72 PLEIADI<br />
Difficile condensare la vita di Anselmo Bucci in poche<br />
righe. Come molti artisti nati e cresciuti nel<br />
suo tempo – a cavallo tra gli inizi del 1900 e la seconda<br />
guerra mondiale – la sua esperienza di vita<br />
è stata ricca di spunti e di influssi che hanno chiaramente<br />
influito sulla sua prolifica ed eclettica attività<br />
creativa. Basti pensare che nato a Fossombrone,<br />
oggi in provincia di Pesaro-Urbino, dopo essersi<br />
diplomato all’Accademia di Brera di Milano,<br />
nel 1906 si trasferisce a Parigi, dove viene a contatto<br />
con i più grandi artisti del momento, da Modigliani<br />
a Picasso. Torna in Italia solo allo scoppio<br />
della prima guerra mondiale, per arruolarsi nel Battaglione<br />
Volontari Ciclisti Lombardi con Boccioni,<br />
Funi, Marinetti, San-<br />
t’Elia. Attraversa il Ventennio<br />
fascista raccogliendo<br />
un riconoscimento<br />
dopo l’altro fino<br />
alla distruzione del suo<br />
studio milanese nei<br />
i<br />
ANSELMO BUCCI E GLI AMICI DI NOVECENTO<br />
Martini, Oppi, Sironi, Wildt<br />
Dal 22 giugno al 30 settembre <strong>2012</strong><br />
Fano (Pu) Galleria Carifano Palazzo Corbelli<br />
via Arco d’Augusto 47<br />
Prenotazioni visite guidate: +39 333 9512294<br />
COSÌ VEDEVA<br />
LA SUA TERRA<br />
A sinistra,<br />
“Fano. Giorno<br />
di vento”, olio<br />
su tela dipinto<br />
da Anselmo<br />
Bucci nel 1929.<br />
bombardamenti del ’43, che lo portano a trasferirsi<br />
a Monza e a rinchiudersi sempre più nel suo isolamento,<br />
fino alla morte che lo raggiunge nel 1955.<br />
Testimone del suo tempo<br />
Difficile, sì, ricostruire il suo movimentato e<br />
affascinante passaggio terrestre, ma doveroso.<br />
Perché l’arte di Bucci, come quella di ogni altro<br />
grande testimone del suo tempo, altro non è che<br />
l’espressione dela sua esistenza, dei suoi rapporti,<br />
degli influssi – positivi e negativi – vissuti e subiti<br />
in 68 anni di vita. L’opera pittorica di Bucci<br />
rappresenta un vero e proprio filo conduttore che<br />
permette di ripercorrere l’arte della prima metà<br />
del Novecento italiano<br />
e, al tempo stesso l’arte<br />
scaturita dal panorama<br />
europeo da lui<br />
vissuto brillantemente<br />
nella parentesi parigina.<br />
Perché proprio<br />
›
ANCHE SCRITTORE<br />
E GIORNALISTA<br />
“La Bigia giovane”, olio<br />
su tela dipinto da Bucci<br />
nel 1922. Alle attività<br />
di pittore e incisore<br />
l’artista marchigiano<br />
ha affiancato anche<br />
quelle di giornalista<br />
e scrittore. Nel 1930<br />
vinse il Premio<br />
Viareggio con il libro<br />
“Il pittore volante”.<br />
PLEIADI 73
›<br />
CULTURA MOSTRE<br />
A Sondrio, una mostra in comune per Maillet e La Vaccara<br />
Nord e Sud uniti in nome dell’arte<br />
Che cosa hanno in comune due<br />
uomini nati e cresciuti a<br />
migliaia di chilometri di distanza<br />
l’uno dall’altro, il primo in Sicilia e il<br />
secondo a cavallo tra la Svizzera e la<br />
Valtellina? Poco, forse. O, al<br />
contrario, moltissimo, se il punto di<br />
incontro è rappresentato dal<br />
linguaggio universale dell’arte.<br />
Filippo La Vaccara è un catanese<br />
che ritrae un mondo di sogno,<br />
sospeso nel tempo, raffigurato da<br />
una scelta pittorica all’apparenza<br />
infantile, ma di fatto raffinatissima. E<br />
che non disdegna nemmeno il<br />
mezzo della scultura, che lo vede<br />
raffigurare animali comuni che<br />
celano una vita interiore tutt’altro<br />
che banale. Daniel Maillet è nato<br />
DALLA GRAFICA<br />
ALLA TERRACOTTA<br />
Il percorso artistico<br />
di Daniel Maillet si sviluppa<br />
dalle xilografie<br />
espressioniste degli anni<br />
Ottanta alla pittura e scultura<br />
degli ultimi tempi, dove sono<br />
evidenti gli influssi della<br />
cultura brasiliana.<br />
nella capitale francese l’artista marchigiano<br />
ebbe la possibilità di crescere e maturare a contatto<br />
delle avanguardie e delle principali correnti<br />
pittoriche che avrebbero marcato la storia dell’arte<br />
dello scorso secolo.<br />
La mostra di Fano<br />
La mostra di Fano, organizzata con la collaborazione<br />
di Montrasio Arte, copre un periodo storico<br />
di circa 40 anni, dai primi del Novecento fino<br />
agli anni drammatici del secondo conflitto mondiale<br />
e ha come centro d’interesse il clima cultu-<br />
74 PLEIADI<br />
invece a Zurigo, in Svizzera, e ha<br />
vissuto l’adolescenza in provincia di<br />
Sondrio. Dopo parentesi a Londra,<br />
Milano e nel Canton Ticino, oggi<br />
vive e lavora in Brasile. La sua arte<br />
spazia dalla grafica alla pittura e alla<br />
scultura, e si basa sull’attenzione al<br />
dettaglio e sull’equilibrio – sempre<br />
cercato – tra le tradizioni locali da lui<br />
“sperimentate” e il glorioso passato<br />
artistico di matrice italiana.<br />
i<br />
Filippo La Vaccara<br />
Daniel Maillet<br />
Dall’11 maggio al 29 luglio <strong>2012</strong><br />
Sondrio Galleria <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>,<br />
p.zza Quadrivio 8, tel. 0342 522738<br />
e Museo <strong>Valtellinese</strong> di Storia<br />
ed Arte, via M. Quadrio 27.<br />
UN SENSO DI SOTTILE MISTERO<br />
Le opere di Filippo La Vaccara (sopra)<br />
rappresentano un mondo sognante, fatto<br />
di episodi dotati di una grazia speciale.<br />
Per maggiori informazioni sulle mostre in programma:<br />
www.creval.it/gallerie/gr_index.htm<br />
rale del Ventennio. Attraverso l’esposizione di dipinti,<br />
album e documenti d’archivio – e anche la<br />
produzione artistica di alcuni suoi compagni di strada<br />
come Aroldo Bonzagni, Leonardo Dudreville,<br />
Piero Marussig, Mario Sironi e Adolfo Wildt la mostra<br />
consente un’esaustiva analisi della ricca e variegata<br />
attività pittorica svolta dall’artista e dal suo<br />
contesto culturale. Il tutto seguendo cinque cicli<br />
tematici: gli esordi e il periodo marchigiano, Parigi<br />
e la Francia, la Guerra, Bucci e il periodo di “Novecento”<br />
(raggruppamento d’artisti promosso negli<br />
Anni ’20), Bucci e gli amici.
Ad Acireale, il fotografo spagnolo espone in “Insula Peninsular”<br />
Lo sguardo lucido e ironico di Jordì Bernadò<br />
Le sue inquadrature<br />
presentano una realtà che<br />
sembra essere disposta in uno<br />
scenario teatrale. Jordì<br />
Bernadò, fotografo nato a Leida,<br />
in Spagna 46 anni fa, che oggi<br />
vive e lavora a Barcellona,<br />
riesce a fissare nei suoi scatti gli<br />
aspetti assurdi, ridicoli,<br />
inquietanti della realtà che lo<br />
circonda. Dopo lunghe<br />
esperienze esplorative negli<br />
Stati Uniti e in Giappone,<br />
Bernadò ha scelto di raffigurare<br />
il suo continente di origine,<br />
l’Europa, con ironia e<br />
divertimento, idealmente<br />
guidato, in questa sua ricerca,<br />
dai maggiori autori teatrali del<br />
XX secolo. Le immagini di Jordì<br />
Bernadò sono ritratti lucidi e<br />
impertinenti, anche rivelatori di<br />
una civiltà dai contorni<br />
inquietanti, in particolare nel<br />
suo rapporto con l’arte, la<br />
religione e la storia.<br />
i<br />
Jordì Bernadò<br />
Insula Peninsular<br />
Dal 12 luglio al 30 settembre <strong>2012</strong><br />
Acireale (Ct) Galleria <strong>Credito</strong><br />
Siciliano, piazza Duomo 12<br />
Telefono: 095 <strong>60</strong>0208<br />
COME IN UNO SCENARIO TEATRALE<br />
Alcuni scatti dell’artista spagnolo Jordì Bernadò, maestro nel cogliere la drammaticità<br />
ma anche l’ironia e l’assurdità dei molteplici aspetti assunti dalla realtà di tutti i giorni.<br />
Famiglia: quando l’arte aiuta a indagare la realtà vissuta<br />
Una mostra che mette al centro la<br />
famiglia, vista come primo luogo<br />
generativo della società, nella sua<br />
capacità di accoglienza e di relazione.<br />
Una realtà messa in evidenza dalle<br />
opere della tradizione occidentale e in<br />
particolare dell’arte lombarda, sempre<br />
alla ricerca di spunti creati dalle<br />
iniziative di solidarietà generate sul<br />
territorio, comprese quelle relative agli<br />
enti assistenziali. La scelta delle opere<br />
è stata fondata sulla consapevolezza<br />
che l’arte non solo racconta e<br />
descrive, ma aiuta a indagare la realtà<br />
vissuta. La mostra – a cura di Cecilia<br />
De Carli, Grazia Massone e Laura Polo<br />
D’Ambrosio e p romossa da Regione<br />
Lombardia, dal Centro di Ricerca Crea<br />
dell’Università Cattolica e dal Creval –<br />
si sviluppa su quattro temi: famiglia,<br />
accoglienza, relazione e quotidiano.<br />
i<br />
La vita condivisa.<br />
I gesti della famiglia<br />
nelle immagini dell’arte<br />
Dal 16 maggio al 1° luglio <strong>2012</strong>.<br />
Milano. Galleria <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong> (foto), corso Magenta 59<br />
PLEIADI 75
CULTURA AMBIENTE E PAESAGGIO<br />
Sedici idee da<br />
PREMIO<br />
Pro Valtellina e Fondazione<br />
<strong>Gruppo</strong> Creval hanno assegnato<br />
100mila euro alle proposte<br />
di intervento più interessanti<br />
per la provincia di Sondrio<br />
A<br />
Anche quest’anno, Pro Valtellina e Fondazione<br />
<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> hanno deciso di assegnare,<br />
attraverso il bando speciale 2011 “Ambiente<br />
e paesaggio, tutela e valorizzazione della<br />
qualità del territorio della provincia di Sondrio”, una<br />
cifra di 100mila euro a sostegno dei progetti più<br />
significativi elaborati dalle realtà valtellinesi, scelti<br />
come sempre tra quelli forniti anche di valenza<br />
educativa e didattica.<br />
I soggetti premiati – tra enti, associazioni, consorzi,<br />
scuole, ecc. – sono stati sedici, tutti sostenitori<br />
di idee importanti e originali, testimonianze<br />
di grande attenzione e rispetto nei confronti delle<br />
bellezze storiche e naturali del territorio.<br />
Dal recupero di sentieri ad Albosaggia agli orti<br />
terrazzati di Ponte, dalla manutenzione delle<br />
strade storiche di Dubino agli itinerari escursionistici<br />
di Aprica, alla riqualificazione della pineta di<br />
Sant’Anna. E ancora il recupero dei boschi Tirinzoni<br />
di Talamona, l’organizzazione di un Ecomuseo<br />
a Sondrio, il recupero di vecchi lavatoi a Dubino,<br />
la sistemazione del sentiero lungo i vigneti<br />
terrazzati ai piedi di Santa Perpetua, a Tirano.<br />
«Non c’è progresso senza la cura per le risorse<br />
naturali di cui disponiamo – ha sottolineato Marco<br />
Dell’Acqua, presidente della Fondazione Pro<br />
Valtellina, alla consegna dei contributi –. Sistemare<br />
vecchi sentieri, far conoscere itinerari escursionistici,<br />
riqualificare orti terrazzati, valorizzare il ter-<br />
76 PLEIADI<br />
I progetti vincitori del bando<br />
Recupero e riqualificazione<br />
CAI Sezione di Aprica.<br />
Creazione di un percorso<br />
per lo sci alpinismo e le<br />
ciaspole al di fuori delle<br />
piste da sci (9mila euro).<br />
Comune di Torre di<br />
S. Maria. Pineta di S. Anna,<br />
riqualificazione di un’area<br />
verde a scopo ludicoricreativo<br />
(3mila euro).<br />
Comune di Lanzada.<br />
Ripulitura e ampliamento<br />
del sentiero Lanzada-<br />
Tornadri (9mila euro)<br />
Comune di Berbenno<br />
in Valtellina. Recupero<br />
della colonia fluviale<br />
La Madonnina; realizzazione<br />
di nuovi percorsi rurali<br />
e di un nuovo punto<br />
di ritrovo (5mila euro).<br />
Associazione Ronchi<br />
Nuovi Vitivinicoltori<br />
di Chiavenna e Val<br />
Bregaglia. Recupero,<br />
salvaguardia e<br />
valorizzazione del territorio<br />
terrazzato di Chiavenna e<br />
Val Bregaglia (5mila euro).<br />
CAI – Sottosezione<br />
di Ponte. Lavori di posa<br />
segnaletica (9mila euro).<br />
Consorzio Strada Torre<br />
Piasci Arcoglio di Torre<br />
di S. Maria. Manutenzione<br />
e conservazione della<br />
strada tra Torre S. Maria<br />
e gli alpeggi di Piasci<br />
e Arcoglio (5mila euro).<br />
CAI – Sottosezione<br />
di Teglio. Attrezzatura<br />
sentieri con catene,<br />
cartelli segnaletici, ripristino<br />
tracciati (5mila euro).<br />
CAI – Sottosezione<br />
di Tirano. Sistemazione<br />
ritorio è, a parer nostro, un dovere nei confronti delle<br />
generazioni future». «È significativo – gli ha fatto<br />
eco Angelo Maria Palma, Presidente della Fondazione<br />
<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> – che questo<br />
quarto bando, nell’anno dell’avvio del Distretto culturale<br />
della Valtellina, sia stato destinato a progetti<br />
a favore dell’ambiente».
e messa in sicurezza di<br />
parte di sentieristica lungo<br />
i vigneti terrazzati ai piedi di<br />
Santa Perpetua (8mila euro)<br />
Comune di Albosaggia.<br />
Ridefinizione del sentiero<br />
ippociclopedonale<br />
Albosaggia-Campei<br />
(7mila euro).<br />
Comune di Ponte<br />
in Valtellina. Recupero<br />
di terrazzamenti<br />
con realizzazione di un<br />
nuovo sentiero di accesso<br />
all’area con spazi coltivabili<br />
a orto (6mila euro)<br />
Scuola Secondaria<br />
di 1° Grado E. Vanoni<br />
di Morbegno. “La memoria<br />
delle Alpi”, progetto<br />
di educazione ambientale<br />
legata al territorio<br />
locale (5mila euro).<br />
Comune di Dubino.<br />
Recupero di vecchi lavatoi<br />
e ripristino dei percorsi<br />
montani storici (5mila euro).<br />
LA CONSEGNA<br />
Foto ricordo dopo<br />
la consegna dei contributi<br />
del Bando speciale 2011,<br />
avvenuta lo scorso<br />
8 marzo nel salone<br />
dei balli di Palazzo<br />
Sertoli, a Sondrio.<br />
Nella foto sotto,<br />
uno scorcio della Valtellina.<br />
Società Economica<br />
<strong>Valtellinese</strong> di Sondrio.<br />
Predisposizione della<br />
documentazione finalizzata<br />
all’istituzione dell’Ecomuseo<br />
del Monte Rolla, nei<br />
comuni di Sondrio e<br />
Castione (8mila euro)<br />
FAI – Fondo<br />
Ambiente Italiano.<br />
Progetto<br />
di riqualificazione<br />
ambientale<br />
e paesaggistica dei<br />
“Boschi Tirinzoni”<br />
di Talamona<br />
(5mila euro).<br />
Associazione<br />
Sportivo Dilettantistica<br />
e Culturale Passi e crinali<br />
di Sondrio. Programmi<br />
e interventi in ambiente<br />
naturale con valenze ludico<br />
educative e socializzanti,<br />
rivolti a famiglie e scuole,<br />
con utilizzo degli asini<br />
(6mila euro).<br />
Francesco Guicciardi<br />
L’identità valtellinese<br />
attraverso la sua storia<br />
intero territorio dell’attuale provincia<br />
L’ di Sondrio è titolare di un’identità socioculturale<br />
specifica che si è ben consolidata<br />
nei secoli grazie alla sua posizione naturale<br />
di cerniera tra il nord e il sud dell’Europa.<br />
Tutta la sua storia è stata connotata<br />
da questo essere “Crocevia dell’Europa”<br />
sia per la sua posizione geografica, sia per<br />
le influenze culturali e le vicende storiche che<br />
qui hanno trovato terreno di svolgimento.<br />
Il nuovo volume della Collana Storica<br />
edita dalla Fondazione <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong>, il quattordicesimo della serie, è<br />
dedicato proprio all’analisi di questa identità.<br />
La ricerca effettuata da Francesco Guicciardi<br />
comprende il territorio dell’intera provincia di<br />
Sondrio, compresi quindi il chiavennasco e<br />
il bormiese che nei secoli hanno avuto delle<br />
differenziazioni rispetto alla Valtellina, ma che<br />
nel complesso possono essere ricompresi<br />
nell’ambito dell’identità<br />
valtellinese, a differenza<br />
della Val Poschiavo e della<br />
Val Bregaglia che si sono<br />
nettamente staccate dalla<br />
valle dell’Adda da almeno<br />
<strong>60</strong>0 anni, gravitando verso<br />
il mondo elvetico. La ricerca<br />
parte da epoca preistorica,<br />
facendo leva sui ritrovamenti<br />
di Teglio risalenti all’età del<br />
rame, per arrivare ai giorni<br />
nostri attraverso i secoli,<br />
anzi i millenni. Il tutto per rimarcare l’unicità,<br />
pur con i dovuti distinguo di vedute,<br />
di un territorio composto da popolazioni<br />
unite da sempre da un destino comune.<br />
L’autore L’avvocato Francesco Guicciardi<br />
è stato Presidente del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
e in seguito Presidente della Fondazione<br />
<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>.<br />
È Presidente dell’associazione<br />
culturale “Valtellina<br />
nel futuro”, che si propone<br />
di operare per costruire<br />
la classe dirigente<br />
valtellinese di domani,<br />
con iniziative di formazione<br />
per i giovani.
CULTURA APPUNTAMENTI<br />
Dal 20 maggio al 3 giugno a<br />
Milano avrà luogo il VII Incontro<br />
Mondiale delle Famiglie<br />
che culminerà con l’arrivo<br />
di Papa Benedetto XVI<br />
La festa<br />
di tutte le<br />
FAMIGLIE<br />
DDal 30 maggio al 3 giugno Milano<br />
sarà la capitale delle famiglie.<br />
In quei giorni, infatti, il<br />
capoluogo lombardo sarà teatro<br />
del VII Incontro Mondiale<br />
delle Famiglie, sul tema “La<br />
Famiglia, il lavoro e la festa”.<br />
Un appuntamento che radunerà<br />
milioni di persone provenienti<br />
da tutto il mondo e che<br />
avrà il suo culmine nella Messa celebrata da<br />
Papa Benedetto XVI, domenica 3 giugno, nell’area<br />
dell’aeroporto di Bresso.<br />
Gli incontri mondiali delle famiglie sono<br />
nati per iniziativa di Papa Giovanni Paolo II e si<br />
svolgono ogni tre anni. Le precedenti sedi sono<br />
78 PLEIADI<br />
LA PRIMA FIERA ITALIANA DI QUESTO GENERE<br />
La locandina della Fiera Internazionale della Famiglia,<br />
l’occasione per portare in primo piano idee ed esperienze<br />
positive di coloro che operano a favore delle famiglie.<br />
state: 1994 Roma (in occasione dell’Anno<br />
internazionale della Famiglia<br />
proclamato dalle Nazioni Unite),<br />
1997 Rio de Janeiro (Brasile), 2000<br />
Roma (in occasione del Grande<br />
Giubileo), 2003 Manila (Filippine),<br />
2006 Valencia (Spagna) e 2009 Città del Messico<br />
(Messico).<br />
La Fondazione <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
è tra coloro che promuovono questo importante<br />
incontro per la cristianità, attraverso un contributo<br />
monetario che andrà a sostenere le at-
Il calendario della manifestazione<br />
Chiusura con la Messa del Papa<br />
Martedì 29 maggio<br />
Accoglienza dei<br />
partecipanti all’Incontro<br />
Inaugurazione Fiera<br />
Internazionale della Famiglia<br />
Mercoledì 30, giovedì<br />
31, venerdì 1 giugno<br />
Congresso teologico<br />
pastorale con relazioni<br />
e seminari tematici ispirati<br />
dal tema “La Famiglia:<br />
il lavoro e la festa”<br />
Incontri con diverse<br />
esperienze significative<br />
del territorio<br />
Eucaristia nelle parrocchie<br />
per gruppi linguistici<br />
Festa nelle città e nelle<br />
parrocchie di riferimento<br />
Venerdì 1 giugno<br />
Incontri, dibattiti, testimonianze, workshop,<br />
tavole rotonde in luoghi significativi di Milano<br />
ore 17.30: Piazza Duomo, incontro di<br />
Papa Benedetto XVI con la cittadinanza<br />
ore 19.30: Teatro alla Scala, concerto in onore<br />
del Santo Padre<br />
ore 21:30: Adorazione Eucaristica in Duomo e<br />
nelle principali Basiliche e chiese delle Diocesi<br />
Sabato 2 giugno<br />
ore 10: in Duomo, Papa Benedetto XVI<br />
presiede la Celebrazioni delle Lodi<br />
ore 11: stadio di San Siro, incontro di<br />
Benedetto XVI con i cresimandi<br />
ore 17: in Arcivescovado, incontro di Benedetto<br />
XVI con le autorità civili<br />
ore 20.30: Milano Parco Nord, aeroporto<br />
di Bresso, incontro di Papa Benedetto XVI<br />
con le famiglie. Festa delle Testimonianze<br />
Domenica 3 giugno<br />
ore 10: Parco Nord, aeroporto di Bresso,<br />
Santa Messa solenne presieduta<br />
da Papa Benedetto XVI<br />
ore 16.30: Arcivescovado, saluto del<br />
Santo Padre agli organizzatori dell’evento<br />
1° premio a Internet Saloon<br />
La scuola per over 50 premiata a Bruxelles<br />
Una grande soddisfazione per Internet<br />
Saloon, la scuola per le persone con più<br />
di 50 anni che desiderano avvicinarsi al<br />
mondo di Internet. Il progetto ideato e gestito<br />
da AIM - Associazione Interessi Metropolitani<br />
e sostenuto fin dal 2000, anno della sua<br />
fondazione, dal <strong>Gruppo</strong> <strong>bancario</strong> <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong>, ha infatti ricevuto il 1° premio<br />
dall’European Alliance on Skills for<br />
Employability Awards, nella categoria “Active<br />
Aging”. La motivazione: essere “uno tra i<br />
progetti più avanzati e meglio condotti in<br />
Europa per mantenere attivi i senior attraverso<br />
l’apprendimento e l’uso delle tecnologie,<br />
anche nel lavoro”. Questo premio viene<br />
assegnato ogni anno e rappresenta il<br />
momento finale di un forum europeo che<br />
vede riuniti a Bruxelles enti pubblici e privati,<br />
società internazionali e centri studi attivi nei<br />
27 Paesi che compongono l’Unione Europea<br />
che discutono di tutte le dinamiche relative<br />
all’avviamento e al rientro nel lavoro.<br />
tività di organizzazione generale, ma soprattutto<br />
di accoglienza delle famiglie provenienti dalle<br />
zone più povere del mondo, come molte parti<br />
dell’Asia, dell’Africa e del Sud America.<br />
La Fondazione sarà anche presente con un<br />
proprio stand alla Fiera Internazionale della Famiglia<br />
che verrà ospitata dal 29 maggio al 2 giugno<br />
dal Mico – Milano Congressi di Fieramilanocity.<br />
Sarà, questa, la prima esperienza italiana<br />
di fiera interamente dedicata alle famiglie, un<br />
momento di incontro, scambio e visibilità per le<br />
associazioni e fondazioni del mondo ecclesiale<br />
e civile, per enti e aziende e per coloro che lavorano<br />
nel campo della famiglia.<br />
Contestualmente, (vedi su questo numero di<br />
Pleiadi, a pag. 75) presso il Salone del refettorio<br />
del Palazzo delle Stelline, in corso Magenta<br />
a Milano, sarà allestita una mostra sulla presenza<br />
della famiglia nell’arte.<br />
PLEIADI 79
SOLIDARIETÀ PADRE UGO DE CENSI<br />
Nel 1976 ha lasciato<br />
la Valtellina, sua terra<br />
natale, per una valle<br />
sperduta tra le<br />
montagne del Perù.<br />
Da allora, grazie<br />
all’Operazione Mato<br />
Grosso, il movimento<br />
da lui creato che<br />
coinvolge migliaia di<br />
giovani volontari, aiuta<br />
molti “figli” ad avere<br />
una vita dignitosa e a<br />
combattere la miseria<br />
di Luca Palestra<br />
«Vivere in mezzo<br />
AI POVERI,<br />
questa la mia scelta»<br />
80 PLEIADI
A 3.400 metri di altitudine, in una sperduta<br />
valle peruviana circondata dalle montagne<br />
della Cordillera Blanca, sulle Ande, vive un<br />
uomo che ha fatto dell’aiuto ai poveri la sua<br />
vita. Tutti lo chiamano “padre”, da queste<br />
parti, a sottolineare un rapporto – quello creatosi<br />
tra la popolazione locale e questo prete<br />
venuto da lontano – basato sulla stima, sul<br />
rispetto reciproco e sulla riconoscenza. Già,<br />
perché quando padre Ugo De Censi (o<br />
Hugo, come ama firmarsi lui), arrivò in questa<br />
terra montana desolata – siamo nel territorio<br />
di Chacas, nella prelatura di Huari – qui<br />
non c’erano strade né ospedali, mancavano<br />
le scuole, la vita era scandita da regole primitive<br />
e molte persone vivevano in condizioni<br />
di estrema miseria. Da allora sono ormai<br />
passati più di trentacinque anni e le cose, lì,<br />
sono molto cambiate. Anche per merito di<br />
questo “padre” salesiano, oggi 88enne,<br />
partito dalle montagne valtellinesi e appro-<br />
dato a quelle sudamericane. Lo abbiamo incontrato<br />
in uno dei suoi brevi “ritorni” in Italia<br />
– che effettua più o meno ogni due<br />
anni – pochi giorni prima di una sua nuova<br />
partenza verso il Perù.<br />
Padre De Censi, dalle cime della Valtellina<br />
a quelle delle Ande, un bel viaggio,<br />
il suo... Quanto distano, tra loro, queste<br />
montagne?<br />
«Per raggiungere la nostra valle peruviana,<br />
dall’Italia, devo compiere un viaggio di 24<br />
ore. In aereo da Milano a Lima e poi da lì, con<br />
un bus di linea, fino a un’altezza di 3mila metri.<br />
Poi si può procedere solo con le jeep –<br />
ma ora stanno costruendo una bellissima<br />
strada – per oltrepassare un valico della Cordillera<br />
a 4.800 metri che conduce alla valle<br />
in cui vivo. Un paesaggio bellissimo, in<br />
mezzo ai nevai, tutte cime sopra i 6mila metri,<br />
è la zona più turistica del Perù».<br />
Come vive, lì, la gente?<br />
«Lì sono campesinos, gente di alta<br />
montagna abituata alle fatiche. Si dice<br />
abbiano un litro di sangue in più:<br />
hanno certamente una resistenza ›<br />
TRA TRADIZIONI<br />
E MODERNITÀ<br />
«Non sono andato in<br />
missione per spirito<br />
missionario – sottolinea<br />
padre Ugo De Censi – ma<br />
per stare con le persone<br />
bisognose d’aiuto». Un aiuto<br />
che, in tutti questi anni, si è<br />
trasformato nella creazione<br />
di case per i più poveri,<br />
scuole, ospedali, oratori,<br />
cooperative e chiese.<br />
PLEIADI 81
SOLIDARIETÀ PADRE UGO DE CENSI<br />
«Bisogna fidarsi dei giovani. Da sempre penso che<br />
nell’animo del giovane ci sia qualcosa di speciale».<br />
Operazione Mato Grosso<br />
OMG, è un acronimo che sta per<br />
Operazione Mato Grosso, il movimento<br />
composto da giovani volontari che lavorano in<br />
Italia, guadagnano soldi e li portano alle<br />
persone più povere dell’America Latina (in<br />
zone di Bolivia, Perù, Ecuador e Brasile). Un<br />
chiaro esempio di volontariato puro, basato su<br />
una semplice quanto rigorosa regola: tutto il<br />
denaro che viene raccolto deve andare ai<br />
poveri, niente deve<br />
essere utilizzato<br />
dall’organizzazione.<br />
Con una particolarità<br />
in più, come spiega<br />
padre Ugo De Censi,<br />
fondatore del<br />
movimento: «Non si<br />
tratta solo di<br />
mandare i soldi, ma<br />
di andare a portarli<br />
direttamente lì dove<br />
servono, con missioni<br />
che possono durare<br />
alcuni mesi ma<br />
anche anni,<br />
decenni». Qualsiasi<br />
giovane può entrare<br />
a far parte dell’OMG<br />
senza preclusioni né<br />
ideologiche, né<br />
religiose».<br />
›<br />
NELLO STILE DI DON BOSCO<br />
Alcuni intagliatori della scuola di<br />
Chacas, creata da padre De<br />
Censi. Si tratta di un collegio<br />
gratuito, dove i ragazzi ricevono<br />
istruzione, formazione<br />
professionale, vitto e alloggio.<br />
alla fatica maggiore della nostra. Lavorano<br />
una terra scoscesa, caratterizzata<br />
da valli profonde e canaloni.<br />
Vivono da sempre di prodotti semplici,<br />
soprattutto di patate, che qui<br />
sono piccole e molto saporite. Ora<br />
il progresso sta portando i giovani<br />
ad abbandonare le coltivazioni per<br />
recarsi a Lima e nelle città a studiare.<br />
Noi cerchiamo di trattenerli, offrendogli<br />
la possibilità di studiare e imparare i mestieri<br />
tipici dei luoghi, per evitare che qui restino,<br />
a lungo andare, solo le persone anziane. Abbiamo<br />
creato scuole per falegnami e scultori che poi,<br />
in parte, lavorano per una nostra cooperativa che<br />
costruisce mobili molto belli, che vengono venduti<br />
soprattutto in Italia e nell’America del Nord.<br />
Alle ragazze insegniamo invece a lavorare la lana,<br />
secondo le tradizioni locali».<br />
Padre De Censi, quale destino l’ha portata<br />
proprio in quella sperduta terra?<br />
«Si era alla fine degli anni Sessanta, gli oratori<br />
si svuotavano e avevo cominciato a pensare<br />
che serviva un nuovo sistema di educazione<br />
per i giovani quando un amico, che era missionario<br />
in Brasile, mi suggerì l’idea di andare in missione<br />
a lavorare. Così nacque l’Operazione<br />
Mato Grosso, un’esperienza unica che negli anni<br />
ha coinvolto migliaia di giovani e che mi ha portato<br />
fino alla “mia” valle peruviana, nel 1976.<br />
Quando sono arrivato tra questa gente, per portare<br />
gli aiuti raccolti in Italia, ho capito che volevo<br />
vivere in mezzo a loro, condividerne le pene,<br />
e così non me ne sono più andato».<br />
Da allora ne avete fatta di strada, insieme.<br />
E per migliaia di persone lei è diventato un<br />
vero e proprio “padre”...<br />
«Sì, il mio unico problema è quello di aiuta-<br />
IN AIUTO DEL SUDAMERICA<br />
L’OMG è presente in oltre 40 comunità in<br />
Perù, 17 in Ecuador, 9 in Bolivia e 12 in<br />
Brasile. In Italia i volontari sono circa 1.500.
LE RAGAZZE DELLA SCUOLA “MARIA AUXILIADORA”<br />
Alcune frequentatrici della scuola di tessitura a Yanama.<br />
Alla fine dei cinque anni di corso ricevono tutte in dono una<br />
macchina da tessere perché possano lavorare anche da casa.<br />
re questa gente, compiendo fino in fondo il mio<br />
dovere di padre, appunto. Ma da solo non ce la<br />
potrei fare, per fortuna ho 400 giovani volontari<br />
italiani dell’Operazione Mato Grosso che mi<br />
aiutano in ogni attività. Ora stiamo costruendo<br />
una centrale elettrica, che sarà terminata alla fine<br />
dell’anno, finanziata da alcuni benefattori. Della<br />
costruzione si occupano i nostri muratori. Sarà<br />
un’opera che porterà la luce elettrica in tutti i paesini<br />
della valle, senza farla pagare a chi non ha i<br />
soldi, se il governo peruviano me lo consentirà.<br />
Il tutto mentre non si ferma mai l’attività che mira<br />
a far vivere meglio le persone nei vari paesi della<br />
zona: in 10 anni abbiamo costruito mille e quattrocento<br />
case per i poveri. Case semplici, sia<br />
chiaro, ma ben fatte».<br />
Padre De Censi, se guarda dietro di sé,<br />
quale giudizio dà alla sua vita?<br />
«Credo di avere vissuto due vite. Una moderna,<br />
in Italia fino al 1976, e poi una antica, quasi<br />
preistorica, quando mi sono trasferito in Perù. Ma<br />
ciò che conta è che ho sempre vissuto in mezzo<br />
ai giovani, ai ragazzi, e questa è stata la mia<br />
fortuna. Perché è solo ascoltando loro che si riesce<br />
a capire il tempo in cui si vive. E allora, io,<br />
ai giovani ho sempre detto: “Venite a lavorare con<br />
me, non piangetevi addosso”. E loro, spesso, mi<br />
hanno seguito. Quando vengo in Italia giro molto<br />
e incontro i “miei” ragazzi. Anche 400 alla volta,<br />
tutti dai 18 anni in su, che mi ascoltano in silenzio,<br />
per ore e ore. “Se non fai qualcosa di buono,<br />
a che cosa serve la tua vita?” chiedo a tutti<br />
quanti. E negli occhi di ognuno di loro leggo<br />
qualcosa di speciale, che mi fa dire da sempre<br />
che dei giovani bisogna imparare a fidarsi».<br />
Per sostenere l’opera di padre De Censi:<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> agenzia di Berbenno (So)<br />
IBAN: IT 31 D 05216 52080 000000026300<br />
Intestato a: padre Ugo De Censi<br />
Sito web: www.operazionematogrosso.it<br />
PLEIADI 83
SOLIDARIETÀ MONSIGNOR LUCIANO CAPELLI<br />
«Sono il missionario più isolato al mondo»<br />
dice, scherzando, il vescovo valtellinese di Gizo<br />
che a 64 anni ha imparato a guidare l’aereo<br />
per poter raggiungere i fedeli sparsi nel bellissimo<br />
e vastissimo arcipelago delle isole Solomon<br />
di Luca Palestra<br />
Un<br />
VESCOVO<br />
dell’altro mondo
È LÌ DAL 1999<br />
Monsignor Capelli<br />
insieme a un gruppo<br />
di suonatori. Sotto,<br />
da sinistra: con<br />
la dottoressa Piera<br />
Pelizzatti e il primo<br />
bambino nato<br />
nell’ospedale di Tetere<br />
(a oggi i nati sono<br />
2.500); il vescovo con<br />
l’ultraleggero che utilizza<br />
negli spostamenti;<br />
la scuola agricola<br />
di Tetere e l’uscita dei<br />
fedeli dalla Cattedrale di<br />
Gizo, entrambe costruite<br />
dai volontari italiani.<br />
Monsignor Luciano Capelli è valtellinese, di Cologna,<br />
frazione di Tirano, per la precisione. Salesiano, è stato<br />
ordinato sacerdote nel 1975. Ha vissuto a lungo<br />
nelle Filippine. Il 5 giugno 2007 Papa Benedetto XVI<br />
lo ha nominato vescovo di Gizo, sede di una delle tre<br />
diocesi delle Isole Solomon, un paradiso naturale fatto<br />
di atolli e barriere coralline.<br />
Monsignore, lei è nato e cresciuto tra le montagne.<br />
Come è arrivato in mezzo all’oceano Pacifico,<br />
agli antipodi del nostro Paese?<br />
«Tutto è iniziato nel 1965, quando a 18 anni sono<br />
partito per le Filippine dove ho contribuito allo sviluppo<br />
delle opere salesiane iniziate da Don Braga, grande<br />
missionario tiranese (è stata avviata quest’anno<br />
la causa di beatificazione), dopo la sua espulsione dalla<br />
Cina in seguito alla rivoluzione rossa di Mao. Sono<br />
rimasto nelle Filippine per 34 anni svolgendo vari servizi<br />
tra cui, dal 1992 al 1999,<br />
quello di Ispettore delle opere<br />
salesiane sotto la giurisdizione<br />
di Manila. Tale ispettoria<br />
includeva anche la missione<br />
in Papua Nuova Guinea<br />
e più tardi quella nelle<br />
Isole Solomon dove sono<br />
arrivato nel 1999 e dove mi<br />
trovo oggi. Dalle alpi valtellinesi<br />
all’oceano Pacifico:<br />
sono il missionario più isolato<br />
al mondo, agli estremi<br />
confini della terra…».<br />
Come vive la gente<br />
sulle Isole Solomon?<br />
«Le isole Solomon sono<br />
nel cuore della Melanesia, a<br />
nord-est dell’Australia, e costituiscono<br />
un arcipelago di<br />
990 isole, con atolli, barriere<br />
coralline e le bellezze, le<br />
insidie e i pericoli dell’oceano.<br />
Vi abita mezzo milione di<br />
persone, in un territorio vasto<br />
come l’Italia, oceano in-<br />
Mono Shortland<br />
Papua New Guinea<br />
Pacific<br />
Choiseul<br />
Arnayan Ocean<br />
Is. Santa<br />
Is.<br />
Isabel<br />
Buala<br />
Gizo<br />
Sikaiana<br />
New Georgia<br />
Auki<br />
Florida<br />
Island<br />
Malaita<br />
New<br />
Is.<br />
Maramasike<br />
Georgia Russell<br />
Island Honiara<br />
Mt. Makarakomburu<br />
Guadalcanal Uki<br />
Kirakira<br />
Salom<br />
Sea<br />
SOLOMON<br />
ISLAND<br />
Papua<br />
New Guinea<br />
New<br />
Georgia Sound<br />
Bellona<br />
cluso. La pesca è abbondante ed è praticata con metodi<br />
ancora primitivi. La natura è generosa, offre soprattutto<br />
frutta tropicale e una grande varietà di tuberi.<br />
Non c’è inverno, qui, quando la gente ha fame<br />
va nel garden, scava le patate, le fa bollire e ha cibo<br />
per una settimana. I problemi grossi sono quelli che<br />
riguardano i servizi sanitari e l’istruzione».<br />
Si avvertono ancora le conseguenze dello tsunami<br />
del 2007?<br />
«Da secoli la natura offre protezione contro tifoni<br />
e terremoti e la popolazione si tramanda da generazioni<br />
i segreti della sopravvivenza nelle caverne o ›<br />
Australia<br />
Tasmania<br />
Indian Ocean<br />
EQUATORE 0°<br />
SOLOMON<br />
ISLAND<br />
Fiji<br />
TROPICO DEL CAPRICORNO 23.5°<br />
New<br />
Zealand<br />
Pacific Ocean<br />
San<br />
Chrisobal<br />
Rennell<br />
Coral Sea<br />
Vicino all’equatore<br />
Le Solomon Islands sono<br />
poste nell’oceano Pacifico,<br />
a nord-est dell’Australia, vicino<br />
all’equatore. Indipendenti dal<br />
1978, sono abitate da circa<br />
500mila persone, appartenenti<br />
a numerosi gruppi etnici.<br />
La loro capitale è Honiara, città<br />
di circa <strong>60</strong>mila abitanti situata<br />
sull’isola di Guadalcanal.<br />
(da www.amiciisolesolomon.it)<br />
PLEIADI 85
SOLIDARIETÀ MONSIGNOR LUCIANO CAPELLI<br />
«Senza cuore niente ha valore, tutto è vanità. Col cuore<br />
diventa tutto passione, amore… ragione di vita!»<br />
86 PLEIADI<br />
Dallo stregone al medico<br />
Le isole Shortlands sono le più isolate<br />
dell’arcipelago e i loro abitanti, fino a<br />
qualche anno fa, preferivano farsi visitare da<br />
un guaritore-stregone piuttosto che<br />
sobbarcarsi ore di navigazione, a costi elevati,<br />
per raggiungere un medico. Per questo, qui, la<br />
diocesi aveva predisposto un centro sanitario.<br />
«Ma – racconta mons. Capelli – la condizione<br />
della clinica, 4 anni fa, era indescrivibile. Letti<br />
senza gambe,<br />
materassi e lenzuola,<br />
pareti mangiate dalle<br />
termiti, bagni e<br />
cucina in situazioni<br />
pietose, reparto<br />
maternità non degno<br />
del suo nome,<br />
impianto solare rotto,<br />
niente generatore<br />
per emergenze. Tutti<br />
inconvenienti risolti<br />
con i lavori realizzati<br />
grazie al contributo<br />
della Fondazione<br />
<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong><br />
<strong>Valtellinese</strong>. A gestire<br />
la struttura, ben<br />
attrezzata con medicinali, c’è ora un dottore<br />
che sta qui a tempo pieno già da due anni.<br />
Rimane da rifare la cucina… presto, appena<br />
potremo, penseremo anche a quella...!».<br />
›<br />
ISTRUZIONE PER TUTTI<br />
Tra i grossi problemi da risolvere<br />
sulle Isole Solomon c’è quello<br />
dell’istruzione dei più piccoli.<br />
La chiesa cattolica ha cercato<br />
per questo di distribuire più<br />
scuole possibili in tutto il Paese.<br />
sulle colline. La gente sa come sopravvivere<br />
ai disastri naturali, ma le<br />
strutture, per lo più in riva al mare,<br />
sono state in gran parte distrutte dallo<br />
Tsunami del 2007 che ha causato<br />
anche 53 morti. Ma qui la gente nutre<br />
un grande rispetto e una sintonia<br />
totale con la natura, garantita dai vari<br />
“spiriti” che non vanno disturbati e<br />
vanno tenuti buoni tramite appositi riti<br />
propiziatori e riconciliatori. Le pratiche di stregoneria<br />
e magia nera sono tuttora praticate anche se<br />
meno che in passato. La terra è madre, né si vende<br />
né si compera, ti dà la vita, ti sostiene e ti riprende<br />
fra le sue braccia dopo la morte. L’oceano ti nutre<br />
e ti tratta bene, se lo rispetti».<br />
Qual è il rapporto con la religione? La Sua<br />
opera è in genere accettata e rispettata?<br />
«Nell’inno nazionale delle isole Solomon c’è<br />
una preghiera a Dio: “God save our Solomon Islands<br />
from shore to shore…” e la Costituzione dichiara<br />
che la nazione è una “Christian Nation”.<br />
Come protettorato inglese, la chiesa di maggioranza<br />
è quella anglicana, seguita dal cattolicesimo e<br />
da varie chiese cristiane protestanti. La gente è religiosa.<br />
I sacerdoti sono pochissimi e le comunità<br />
piccole e isolate. I missionari ormai appartengono<br />
al passato, pochissimi quelli rimasti, il cui sforzo<br />
più urgente è quello di formare il clero locale.<br />
Moltissimi sono i catechisti – autorità religiosa locale<br />
nei villaggi sperduti – ben formati e bene accettati.<br />
Sostenere la loro formazione è uno degli impegni<br />
maggiori del mio ruolo di vescovo».<br />
Come riesce a svolgere la sua attività pastorale<br />
in un contesto in cui, com’è immaginabile,<br />
i collegamenti sono tutt’altro che facili?<br />
«La diocesi di Gizo è molto estesa. Nella mia<br />
attività pastorale sono aiutato da una dozzina di sa-<br />
UNA NUOVA ACCOGLIENZA SANITARIA<br />
A sinistra, i lavori di restauro della clinica<br />
posta sulle Isole Shortlands e una delle<br />
nuove stanze riservate ai pazienti.
IMPARARE UN LAVORO<br />
In alto, l’aereo del vescovo dopo un ammaraggio. Sopra, con<br />
i fedeli nella Scuola San Giovanni Bosco. Sotto, lavori agricoli<br />
nel centro di formazione di Tetere e manuali in quello di Gizo.<br />
cerdoti e da una decina di stazioni missionarie con<br />
dieci catechisti ciascuna. Tutto dipende dal vescovo,<br />
strutturalmente, spiritualmente, e… finanziariamente.<br />
Dal punto di vista dei costi, il<br />
problema principale è quello degli spostamenti<br />
da effettuare per raggiungere<br />
i punti più estremi della diocesi. I costi<br />
della miscela per le barche sono<br />
molto elevati – un litro equivale a quattro<br />
ore di lavoro – e “Camillo”, l’ammiraglia<br />
diocesana-episcopale attiva<br />
dal 1968, sente gli acciacchi della sua<br />
terza età e costa sudore e sangue finanziario<br />
per manutenzione<br />
ed equipaggio…».<br />
Per questo a 64<br />
anni ha deciso di prendere<br />
il brevetto di volo<br />
e di dotarsi di un aeroplano…<br />
«Sì, il discorso dell’ultraleggero<br />
e del brevetto<br />
era un’esigenza<br />
della missione, per permettere<br />
al Vescovo di<br />
essere presente a inco-<br />
raggiare, animare, sostenere, incitare e “sollevare<br />
i cuori” di chi ha il morale a terra, scoraggiato dall’apatia<br />
e dal disinteresse. Le tre stelle del mio stemma<br />
episcopale: “Altius, Fortius e Citius” (“Più veloce,<br />
più in alto, più forte”), mi ricordano di non mollare<br />
mai, di puntare lo sguardo alla cima della montagna,<br />
abbassando gli occhi solo per sapere<br />
bene dove mettere il piede per fare il passo, che<br />
deve sempre essere più alto del precedente. È emozionante<br />
far parte di un progetto che è partito dal<br />
Padre Eterno per assistere persone che vivono agli<br />
estremi confini della terra. Da bambino volevo fare<br />
il pilota, poi ho fatto il prete e adesso il vescovopilota.<br />
Che cosa potevo volere di più dalla vita…».<br />
Lei torna spesso in Italia. Le manca la sua<br />
terra d’origine?<br />
«Torno in Italia ogni anno, dal 1999, per mantenere<br />
il contatto con la Chiesa che mi ha mandato,<br />
con le mie radici valtellinesi, con i “miei” volontari.<br />
Vengo in Italia per ricaricarmi dentro, raccogliere<br />
fondi (senza di quelli si fa poco, ce ne sono ma<br />
non bastano mai) e, non ultimo, per stare un po’<br />
con la mamma 91enne. È un mio dovere di figlio.<br />
Mi manca la mia gente, la mia cultura, le mie radici,<br />
certo, ma devo dire che ciò che ho ricevuto in<br />
cambio compensa tutte le mancanze…».<br />
Anche perché spesso e sempre più numerosa,<br />
la sua gente viene dall’altra parte del mondo<br />
a darle una mano…<br />
«Come faccio a fare a meno di loro? Sono centinaia<br />
i valtellinesi e i bergamaschi venuti in tutti questi<br />
anni sulle isole, per aiutarmi a realizzare i progetti<br />
annuali. Si sono creati un sito<br />
(www.amiciisolesolomon.it, ndr), mi<br />
stimolano, mi sostengono, mi ispirano…<br />
Un esempio: nel 2004 stavamo<br />
finendo di costruire l’ospedale di Tetere<br />
e siamo stati colpiti da una brutta<br />
congiuntivite che ci ha resi irriconoscibili.<br />
Quella domenica mi sentivo<br />
gli occhi pieni di “sabbia salata” e<br />
avevo deciso che in chiesa avrebbe<br />
celebrato la funzione il catechista.<br />
Pensavo a questo quando ho visto i volontari, nelle<br />
mie stesse condizioni, ma davanti alla betoniera<br />
o sul tetto col martello in mano. Mi sono sentito<br />
così piccolo nei loro confronti che sono saltato<br />
fuori dal letto e ho presieduto a una delle più sentite<br />
celebrazioni liturgiche della mia vita…».<br />
Per sostenere l’opera di monsignor Capelli:<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> filiale di Tirano (So)<br />
IBAN: IT 07 E 05216 52290 000000099045<br />
Intestato a: Don Capelli Luciano<br />
E-mail: lcapelli@solomon.com.sb<br />
Sito web: www.catholicgizo.org<br />
PLEIADI 87
SOLIDARIETÀ EVENTI E INIZIATIVE<br />
Aiutiamo ad<br />
AIUTARE<br />
L’associazione Cancro Primo Aiuto ha ringraziato<br />
le realtà che la sostengono da sempre, e che<br />
l’hanno aiutata a ottenere l’Ambrogino d’Oro,<br />
la più grande onorificenza del Comune di Milano<br />
U“Un modello di solidarietà e umanità”: questa<br />
la motivazione con cui l’associazione Cancro<br />
Primo Aiuto Onlus ha avuto l’onore di ricevere,<br />
lo scorso 7 dicembre 2011, l’Ambrogino<br />
d’Oro, il massimo riconoscimento assegnato dal<br />
Comune di Milano a chi opera in campo sociale,<br />
culturale, artistico trasmettendo nel mondo<br />
una bella immagine della città.<br />
“I volontari e i dipendenti dell’Associazione<br />
– continua la motivazione – garantiscono, con la<br />
loro attività quotidiana, cure specialistiche e conforto<br />
ai malati e alle loro famiglie, assicurando allo<br />
stesso tempo un importante supporto alle strutture<br />
pubbliche nel campo della consulenza,<br />
della prevenzione e dell’assistenza domiciliare”.<br />
Un prestigioso riconoscimento che Cancro<br />
Primo Aiuto Onlus ha voluto condividere con<br />
tutti coloro che hanno contribuito al suo conseguimento<br />
– tra questi il <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
e il <strong>Credito</strong> Artigiano – radunandone i rappresentanti<br />
nella sede di Confindustria Monza e<br />
Brianza. A fare gli onori di casa l’allora presidente<br />
Sergio Schena – da marzo <strong>2012</strong> la presidenza<br />
è passata ad Alessio Barbazza – l’ammini-<br />
Grazie a “Santiago in rosa”<br />
Grazie all’impresa di alcuni atleti che hanno percorso la strada<br />
tra Roncisvalle e Santiago de Compostela (800 km), Cancro<br />
Primo Aiuto Onlus ha consegnato due assegni da 15mila euro<br />
all’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano e agli Ospedali<br />
Riuniti di Bergamo. Un’iniziativa patrocinata da Regione<br />
Lombardia e sostenuta anche dal <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>.<br />
stratore delegato Flavio Ferrari e il presidente del Comitato<br />
tecnico Scientifico Dario Maggioni.<br />
«L’Ambrogino d’Oro – ha sottolineato Ferrari – rappresenta<br />
un importante riconoscimento frutto di tanti<br />
anni di impegno e lavoro, che ci sprona a fare<br />
ancora meglio e di più».<br />
“CON RICONOSCENZA E GRATITUDINE”<br />
Umberto Colli, vice direttore generale<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>, riceve la targa<br />
di ringraziamento dalle mani<br />
di Sergio Schena, presidente<br />
uscente di Cancro Primo Aiuto Onlus.
UNITE NELLA TRAGEDIA<br />
I due manifesti relativi alla raccolta fondi<br />
per le popolazioni che a fine 2011<br />
sono state colpite da catastrofi naturali.<br />
Una doppia raccolta fondi<br />
in sostegno degli alluvionati<br />
Prosegue la doppia raccolta fondi attivata<br />
dal <strong>Gruppo</strong> Creval in favore delle popolazioni<br />
colpite dalle alluvioni di fine 2011.<br />
La prima, attraverso la Fondazione<br />
<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>,<br />
per gli alluvionati di Liguria e Toscana; la<br />
seconda, attraverso <strong>Credito</strong> Siciliano, a<br />
supporto della popolazione della provincia<br />
di Messina, in Sicilia. Le due iniziative sono<br />
state “lanciate” con un contributo<br />
iniziale del <strong>Gruppo</strong> Creval di 30mila<br />
euro. Le donazioni possono essere<br />
effettuate presso tutte le filiali<br />
delle banche del <strong>Gruppo</strong> e,<br />
per la clientela del <strong>Gruppo</strong>,<br />
attraverso bonifici online<br />
all’indirizzo www.creval.it<br />
tramite la funzione “Donazioni<br />
a favore di iniziative umanitarie –<br />
Alluvione 2011” dell’home banking<br />
banc@aperta. Sulle operazioni di<br />
versamento non verrà applicata<br />
alcuna commissione.<br />
Per le popolazioni di Liguria e Toscana<br />
Conto corrente numero 16629, intestato a:<br />
“Fondazione <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> –<br />
Pro alluvionati Liguria e zone limitrofe”<br />
Iban: IT 55 Q 05216 11010 000000016629<br />
Per le popolazioni del messinese<br />
Conto corrente numero 8082902, intestato a:<br />
“<strong>Credito</strong> Siciliano – Pro calamità messinese 2011”<br />
Iban: IT 30 Q 03019 8207 0000008082902<br />
“Caro papà Natale” si è fatto in quattro<br />
ma questa volta non è un cd, è un libro<br />
Dopo tre edizioni... musicali, è nata l’esigenza<br />
di coinvolgere tanti nuovi amici, scegliendoli anche<br />
tra gli attori, gli scrittori e i conduttori televisivi<br />
Nel 2008, il <strong>Gruppo</strong> Creval e l’Associazione<br />
Culturale Claudio Moretti hanno dato vita<br />
a questa “avventura” che in tre anni ha visto la<br />
realizzazione di tre CD natalizi: “Caro papà Natale…<br />
1, 2 e 3” con la partecipazione di 80 artisti di fama<br />
nazionale e internazionale. Un’esperienza che ha dato<br />
l’opportunità di incontrare bambini, ragazzi, genitori,<br />
medici, educatori, volontari, dirigenti e infermieri<br />
e di installare aule informatiche in strutture sanitarie<br />
e case di accoglienza distribuite tra la Lombardia e<br />
la Sicilia. Il “viaggio” nel mondo dei bambini che soffrono<br />
il disagio della malattia e la fatica della riabilitazione<br />
e l’incontro con chi li assiste e li guida per stare meglio,<br />
hanno offerto “opportunità e stimoli” per ristabilire<br />
le priorità vere e imparare ad assegnare il giusto valore<br />
agli eventi che la vita riserva. Realtà tanto vitali e vicine<br />
ai problemi dei bambini e delle loro famiglie hanno<br />
confermato che c’è ancora tanta necessità di lavorare<br />
insieme per realizzare altre aule in altre strutture.<br />
Perché, allora, non provare a coinvolgere anche persone<br />
che avevano raggiunto il successo in campi diversi<br />
dalla musica? L’atmosfera del Natale risveglia ricordi<br />
e sensazioni, perché non condividerli<br />
e raccoglierli in un libro? In un libro<br />
c’è spazio per tutti: per i ricordi chiusi nei<br />
cassetti della memoria; per i sogni, i desideri<br />
e le aspirazioni; per l’ironia, la simpatia<br />
e il sorriso e anche per i bambini che in<br />
questi tre anni hanno trovato il computer tra<br />
le “terapie” che li hanno aiutati a stare meglio<br />
e possono ora, con orgoglio, mostrare quanto<br />
sono riusciti a fare con il mouse a portata<br />
di letto. Per questo, con il coinvolgimento di<br />
attori, cantanti, scrittori e conduttori televisivi,<br />
è nato “Caro papà Natale… ti scrivo”!<br />
I numeri del libro<br />
Di 12mila copie stampante di “Caro papà Natale... ti scrivo!”<br />
ne sono state vendute già quasi 8mila. Con i proventi del libro<br />
sono già state predisposte due nuove aule di informatica,<br />
in altrettanti ospedali, che si sono aggiunte alle 67 inaugurate<br />
grazie ai tre cd. E altre sei aule sono in procinto di essere<br />
allestite, sempre grazie al libro, per un totale che salirà a 75.<br />
PLEIADI 89
SPORT OLIMPIADI <strong>2012</strong><br />
Appuntamento a<br />
LONDRA<br />
Il fascino inalterato dei Giochi Olimpici raccontato da alcuni<br />
atleti, amici del Creval, che saranno protagonisti delle sfide<br />
sportive in programma tra il 27 luglio e il 12 agosto<br />
di Luca Palestra<br />
Partecipare alle Olimpiadi, il sogno di tutti gli<br />
sportivi. Pochi sono però coloro che hanno il privilegio<br />
di affrontare avversari di ogni parte del mondo<br />
nell’appuntamento sportivo più ricco di storia,<br />
tradizione e fascino. E meno ancora quelli che riescono<br />
a fregiarsi della medaglia d’oro ed entrare così<br />
nell’olimpo degli atleti immortali.<br />
Stoccata vincente<br />
Uno di quelli che già c’è riuscito è Andrea Cassarà,<br />
schermitore della Società Scherma Brescia,<br />
28 anni, che ha vinto la medaglia d’oro nel fioretto<br />
a squadre alle Olimpiadi di Atene 2004. Per lui<br />
i Giochi di Londra, in programma tra il 27 luglio e<br />
il 12 agosto <strong>2012</strong> potranno essere quelle della riconferma,<br />
ora che è considerato<br />
il miglior specialista<br />
tra tutti quelli che calcano le<br />
pedane della sua specialità.<br />
Ma essere favoriti rende<br />
tutto più semplice o più<br />
difficile? «Per me sarà lo<br />
stesso», dice. «Io affronto<br />
tutti gli avversari con grande<br />
rispetto e concentrazione.<br />
In una gara secca chiun-<br />
IL GUSTO DELL’ORO<br />
Andrea Cassarà durante la cerimonia<br />
di consegna della medaglia d’oro olimpica da<br />
lui vinta ad Atene 2004 nel fioretto a squadre.<br />
90 PLEIADI<br />
que può batterti, se non sei attento». Sì, la consapevolezza<br />
di essere tra i migliori è già un buon punto<br />
di partenza, ma non basta. Qual è allora il segreto<br />
per vincere una medaglia d’oro olimpica? «Bisogna<br />
allenarsi con attenzione, senza pensare al passato<br />
né preoccuparsi per quello che deve ancora<br />
venire. Penso solo che a Londra ci saranno gare difficili<br />
da affrontare e che voglio farlo nel migliore dei<br />
modi. Per questo, dovrò arrivare quanto più preparato<br />
possibile all’evento». Anche perché la distanza<br />
tra la vittoria e la sconfitta, sottolinea Cassarà,<br />
è molto labile: «Gli avversari validi sono tanti e ogni<br />
turno sarà deciso da piccoli<br />
dettagli. Basta una<br />
stoccata vincente o meno<br />
per entrare nella storia o rimanere<br />
per tutta la vita<br />
nell’ombra…».<br />
Già, entrare nella storia.<br />
Lo stesso desiderio<br />
che culla Giorgio Avola,<br />
23enne della Società<br />
Scherma Modica (Rg) anche<br />
lui specialista del fioretto:<br />
«Questa sarà la mia<br />
prima volta alle Olimpiadi<br />
e l’emozione è tanta. La<br />
posta in palio è alta, speriamo<br />
che una volta lì, la<br />
tensione non giochi brutti<br />
scherzi». Per gli italiani<br />
della scherma, tra l’altro,<br />
›
CONTO ALLA ROVESCIA<br />
Il logo delle Olimpiadi<br />
di Londra <strong>2012</strong> a fianco<br />
di uno dei simboli<br />
della città: il Big Ben,<br />
la torre campanaria<br />
del palazzo di Westminster,<br />
sede del Parlamento<br />
del Regno Unito.<br />
PLEIADI 91<br />
Giancarlo Liguori / Shutterstock.com
SPORT OLIMPIADI <strong>2012</strong><br />
Un evento che si ripete<br />
ogni 4 anni, dal 1896<br />
La trentaduesima edizione<br />
dei Giochi Olimpici estivi<br />
dell’era moderna si svolge a Londra,<br />
città che ospita le Olimpiadi<br />
per la terza volta dopo le edizioni<br />
del 1908 e del 1948. È prevista<br />
la partecipazione di 147 Paesi<br />
di tutto il mondo, con gli atleti<br />
che si sfideranno in 39 discipline<br />
olimpiche. Nella storia delle<br />
Olimpiadi estive l’Italia occupa<br />
il quinto posto assoluto<br />
del medagliere con 190 ori, dopo<br />
Stati Uniti (931), Unione Sovietica<br />
(395, fino a quando è esistita),<br />
Gran Bretagna (208) e Francia (190,<br />
ma con un numero maggiore<br />
di argenti). Le discipline italiane più<br />
medagliate sono la scherma (45 ori),<br />
il ciclismo (33) e l’atletica (19).<br />
Foto di V. Biffani<br />
Foto Bizzi<br />
«Le Olimpiadi sono così, per un dettaglio puoi<br />
entrare nella storia o restare uno dei tanti».<br />
una difficoltà in più, quella di dover affrontare i propri<br />
compagni di Nazionale in tremendi scontri da<br />
“dentro o fuori”: «Sì, è difficile combattere contro<br />
gli altri italiani, ci si conosce troppo bene. Ma questa<br />
è la bellezza del nostro sport: non c’è mai un<br />
assalto in cui si abbia la certezza di vincere facile...».<br />
Da una pedana all’altra<br />
Restiamo in pedana, ma cambiano disciplina<br />
e passiamo alla ginnastica. La concorrenza, anche<br />
qui, è spietata, ma tra i protagonisti dei Giochi<br />
londinesi potrebbero esserci alcuni “azzurri”.<br />
Come Matteo Morandi, ad esempio, che nel 2010<br />
si è laureato campione d’Europa negli anelli, la specialità<br />
che in passato, con Yuri Chechi, ha regalato<br />
tante soddisfazioni agli italiani. Per l’atleta di<br />
Vimercate (Mb), esponente di spicco della U.S. Casati<br />
Arcore, si tratta della terza partecipazione olimpica.<br />
«A Londra sarà più semplice, per me», spiega,<br />
«perché avrò più esperienza: molto, nella finale<br />
olimpica, si giocherà sullo stress psicofisico».<br />
Potrebbe essere l’ultima occasione per lui, e non<br />
se la vuole lasciar scappare: «Quando sei lì te la<br />
giochi con tutti. Sì, forse c’è qualcuno che è favorito<br />
rispetto agli altri, ma ogni gara ha una sua<br />
storia, e io vado a Londra per dire la mia».<br />
Idee chiare, come quelle di un altro ginnasta<br />
azzurro, il 31enne Matteo Angioletti, di Monza,<br />
della Società Ginnastica Meda. Le sue specialità<br />
sono gli anelli e il volteggio e su quelli punterà.<br />
Non vede l’ora, dice, di essere a Londra: «Le<br />
Olimpiadi per un atleta sono tutto. È una cosa che<br />
ti completa: puoi anche essere campione del mondo,<br />
ma se non ottieni una vittoria alle Olimpiadi è<br />
difficile che la gente si ricordi di te, soprattutto in<br />
sport come il nostro». Anche per lui l’età “avanzata”<br />
non sarà un problema: «A vent’anni hai più<br />
forza e “cattiveria”, ma<br />
con il passare degli anni<br />
guadagni in testa, in razionalità,<br />
sai meglio quello<br />
che devi fare e come<br />
farlo». L’obiettivo? Sempre<br />
quello, la vittoria:<br />
«Che per me significherebbe<br />
entrare nella finale<br />
a otto in una delle mie<br />
specialità, poi si vedrà...».<br />
›<br />
GRINTA E<br />
CONCENTRAZIONE<br />
In alto a sinistra, la<br />
determinazione del<br />
fiorettista Giorgio Avola.<br />
Sopra, una perfetta figura<br />
agli anelli di Matteo<br />
Morandi. A sinistra, l’altro<br />
ginnasta Matteo Angioletti<br />
nel corso di una gara.
SPORT MONTE DISGRAZIA<br />
I 150 anni del<br />
“Picco Glorioso”<br />
Nel 1862 un gruppo di inglesi<br />
conquistò per primo la vetta di<br />
una delle montagne più ammirate<br />
e temute delle nostre Alpi<br />
Quello del monte Disgrazia<br />
è un destino del tutto particolare.<br />
Per anni, anzi per secoli<br />
è stato in pratica ignorato<br />
dalle popolazioni che<br />
vivevano alle sue pendici,<br />
fino a essere scoperto, alpinisticamente<br />
parlando dai<br />
“soliti” inglesi, che nel 1862<br />
conquistarono per primi la<br />
sua vetta, definendolo “Picco<br />
glorioso”.<br />
Sono dunque trascorsi<br />
150 anni da quel 23 agosto<br />
in cui quattro uomini, tra i<br />
quali il padre della poetessa Virginia Wolf, partirono<br />
dai Bagni di Masino e compirono un’impresa<br />
che ancor oggi, pur con le più moderne attrezzature<br />
a disposizione, viene considerata difficile.<br />
Un anniversario che la Valtellina ha deciso di<br />
festeggiare degnamente, assegnando il compito<br />
di organizzare una serie di eventi “all’altezza”<br />
a due guide alpine che conoscono il Disgrazia<br />
come le loro tasche: Giuseppe Popi Miotti e Michele<br />
Comi. Ad aiutarli ci saranno, of course, alcuni<br />
amici dell’Alpine Club di Londra.<br />
IL PRIMO DA NORD<br />
Giacomo Schenatti, l’alpinista che nel 1934<br />
fu il primo a conquistare la cima del monte<br />
Disgrazia, salendo dalla parete nord.<br />
Il programma<br />
Gli eventi commemorativi “Picco Glorioso 1862-<strong>2012</strong>”,<br />
organizzati anche grazie al contributo del <strong>Gruppo</strong> Creval,<br />
hanno luogo dal 22 al 24 agosto <strong>2012</strong> e prevedono:<br />
l un convegno su “La professione di Guida alpina nelle<br />
varie nazioni, esperienze e confronti”<br />
l la presentazione del libro storico-descrittivo inerente<br />
il Monte Disgrazia e il suo massiccio (vedi a sinistra)<br />
l una rappresentazione teatrale delle vicende legate<br />
alla prima ascensione<br />
l una festa di guide e alpinisti in Valmalenco e Valmasino<br />
l tour guidati escursionistici e alpinistici sulla montagna<br />
e attorno a essa.<br />
PLEIADI 93
SPORT CORSA IN MONTAGNA<br />
Vado a fare<br />
7 PASSI<br />
94 PLEIADI<br />
Quest’anno il Trofeo Kima, con 3.800 metri di dislivello<br />
in salita e altrettanti in discesa, fa parte del circuito<br />
di Coppa del Mondo Skyrunner® World Series <strong>2012</strong><br />
di Maurizio Torri<br />
›
PER POCHI ELETTI<br />
Per partecipare al Trofeo<br />
Kima bisogna avere<br />
compiuto 18 anni e avere<br />
ultimato almeno una gara<br />
di SkyMarathon® nelle<br />
stagioni 2011-<strong>2012</strong>.<br />
Partecipanti di diritto, poi,<br />
sono i primi classificati di<br />
alcune gare, tra le quali la<br />
Valmasino SkyRace®, che<br />
si corre in buona parte sul<br />
percorso del Trofeo Kima.<br />
Quasi per un tacito accordo tra la ristretta élite dei<br />
corridori del cielo, chi è riuscito a vincere la “Grande<br />
Corsa sul Sentiero Roma” è di fatto considerato<br />
il “numero 1”, il più forte di tutti.<br />
Quest’anno, a rimarcare l’importanza e il<br />
prestigio della kermesse con il tracciato più tecnico,<br />
impegnativo e spettacolare del palcoscenico<br />
internazionale, di cui il <strong>Gruppo</strong> Creval è prezioso<br />
sponsor, la Federazione ha voluto inserire il<br />
Kima nel sempre più prestigioso circuito dello Skyrunner®<br />
World Series <strong>2012</strong>. Con i suoi 49.5 Km<br />
di sviluppo, un dislivello in salita di ben 3.800 metri,<br />
e un tracciato alpinistico che prevede il valico<br />
di sette passi tutti sopra i 2.500 metri, il Kima non<br />
è gara per tutti. In programma il 26 agosto sul percorso<br />
rinnovato nel 2008, vedrà come uomo da<br />
battere il grande campione catalano Kilian Jornet.<br />
Un tracciato massacrante<br />
Ma qual è il fascino del Kima? Per storia, prestigio<br />
e tecnicità risulta essere il palcoscenico ideale<br />
per esaltare una stella emergente o per consacrare<br />
definitivamente un già blasonato campione.<br />
Entrare nella storia non è però cosa da poco, basti<br />
pensare alle griffe prestigiose che detengono<br />
PLEIADI 95<br />
›
SPORT CORSA IN MONTAGNA<br />
L’appuntamento è per<br />
domenica 26 agosto <strong>2012</strong><br />
E cco<br />
le informazioni utili<br />
per conoscere quella che<br />
è considerata una delle gare<br />
in montagna più belle dell’intero<br />
panorama mondiale.<br />
Percorso: partenza da Filorera,<br />
rifugio Scotti, val di Preda Rossa,<br />
rifugio Ponti, bocchetta Roma,<br />
passo del Cameraccio, passo Val<br />
Torrone, rifugio Allievi, passo Averta,<br />
passo Qualido, passo Camerozzo,<br />
rifugio Gianetti, Barbacan, rifugio<br />
Omio, Bagni di Masino, S. Martino<br />
e arrivo a Filorera.<br />
Sviluppo: 49.500 km, dislivello<br />
in salita di 3.800 metri e altrettanti<br />
in discesa valicando sette passi<br />
tutti sopra i 2.500 metri; quota<br />
massima passo Cameraccio<br />
2.950 m (traguardo volante).<br />
Informazioni: Associazione Kima,<br />
telefono e fax 0342 641154,<br />
info@kima.org - www.kima.org<br />
In una competizione unica come il Trofeo Kima<br />
è importante sapersi gestire e dosare le forze<br />
i record sul nuovo percorso: Kilian Jornet tra gli uomini<br />
(6h 19’ 03”) ed Emanuela Brizio tra le donne<br />
(7h 43’ 37”).<br />
Il tracciato è a dir poco massacrante. Dopo la<br />
partenza a Filorera (870 m) bisogna affrontare più<br />
di 2mila metri di dislivello per raggiungere, entro il<br />
tempo massimo di 2h 55’, la mitica bocchetta Roma<br />
(2.894 m). Di fondamentale importanza è il correre<br />
con margine perché la strada è ancora molta e<br />
la gara vera e propria comincia solo dopo il primo<br />
scollinamento. Infatti nell’arena della solitudine della<br />
Val Cameraccio bisogna ritrovare le energie e la<br />
concentrazione necessarie per affrontare l’omonimo<br />
passo che porta gli atleti sino a una quota di<br />
2.950 metri. Tra pezzi di nevai, sassi instabili e continui<br />
saliscendi, bisogna superare anche il passo<br />
del Torrone (2.518 m) prima di raggiungere il rifugio<br />
Allievi. Qui, il secondo cancelletto a tempo conduce<br />
alla seconda importante scrematura e, d’ora<br />
in poi, solo l’élite degli skyrunner continuerà la lunga<br />
cavalcata alla volta di Filorera.<br />
›<br />
L’ultimo ostacolo, il temuto Barbacan<br />
Nonostante la stanchezza, solo la crescente<br />
convinzione di portare a termine una simile impresa<br />
dà agli atleti le giuste motivazioni per affrontare<br />
i tre passi di Averta (2.551 m), Qualido (2.647 m)<br />
e Camerozzo (2.765 m) che conducono sino al rifugio<br />
Gianetti. Dopo questo lunghissimo e impervio<br />
tragitto resta da affrontare il temuto Barbacan<br />
(2.570 m) prima di involarsi nella lunga e tecnica discesa<br />
che, passando dal rifugio Omio e dai Bagni<br />
di Masino, porta gli ormai esausti eroi verso il successo<br />
e gli onori del traguardo di Filorera.<br />
IL TOP PASSA DA QUI<br />
Il fascino del Kima porta da<br />
sempre sul Sentiero Roma<br />
i migliori e le migliori<br />
skyrunner a livello<br />
mondiale. Basti pensare<br />
ad Adriano Greco, Fabio<br />
Meraldi, Mauro Gatta,<br />
Kilian Jornet, Morena<br />
Paieri, Corinne Favre,<br />
Gloriana Pellissier, Kilian<br />
Jornet, Emanuela Brizio,<br />
solo per fare alcuni nomi.
Sei mesi di sport (ottobre 2011-<strong>aprile</strong> <strong>2012</strong>)<br />
Appuntamenti sponsorizzati<br />
dal <strong>Gruppo</strong> <strong>bancario</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />
Campaccio, nel segno dell’Africa<br />
n La tradizionale campestre di San Giorgio su<br />
Legnano (Mi), vinta quest’anno dal 25enne<br />
keniano Edwin Soi, già vincitore, qui, nel 2008.<br />
Snowboard in Valmalenco<br />
nTra marzo e <strong>aprile</strong> la valle della provincia<br />
di Sondrio ha accolto i maggiori specialisti<br />
dello snowboard, italiano e internazionale.<br />
Sfida velica sulle acque di Lecco<br />
n Il Campionato Invernale Interlaghi - Trofeo <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> 2011<br />
è andato a “JJ Extralarge” con al timone Francesco Bertone.<br />
Il valtellinese Elia Silvestri,<br />
campione Italiano di ciclocross<br />
n Da under 23, è nato nel 1990, il corridore<br />
nato a Lecco e che vive a Talamona (So)<br />
si è aggiudicato la maglia tricolore assoluta<br />
“open” lo scorso 8 gennaio a Bolzano.<br />
54° Trofeo Vanoni, Baldaccini<br />
porta il G.S. Orobie alla vittoria<br />
n Nella staffetta maschile miglior<br />
tempo assoluto per Alex Baldaccini.<br />
Tra le donne, trionfo di Alice Gaggi.