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N° 60, aprile 2012 - Gruppo bancario Credito Valtellinese

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ECONOMIA l CULTURA l SOLIDARIETÀ l TERRITORIO l SPORT<br />

PLEIADI<br />

<strong>N°</strong> <strong>60</strong> - Semestrale - Aprile <strong>2012</strong><br />

CREVALMAGAZINE<br />

PIANO STRATEGICO STRATEGICO<br />

Un importante importante<br />

passo passo verso verso<br />

l’ottimizzazione<br />

l’ottimizzazione<br />

LA TUA BANCA<br />

Le persone<br />

fanno<br />

la differenza<br />

UN WEEK END A...<br />

Le belle<br />

spiagge<br />

del Conero


EDITORIALE<br />

Una struttura solida<br />

eATTREZZATA Il <strong>Gruppo</strong> Creval è in grado di affrontare la crisi<br />

grazie al proprio capitale umano, fatto di persone<br />

dotate di un alto grado di professionalità<br />

Giovanni De Censi, Presidente <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

A<br />

A un anno di distanza dalla pubblicazione dell’editoriale<br />

a mia firma sul varo del Piano Strategico<br />

2011-2014 ritorno su Pleiadi con questo<br />

nuovo contributo che verte sull’aggiornamento<br />

del Piano medesimo, approvato dal Consiglio di<br />

Amministrazione della Capogruppo nella riunione<br />

dello scorso 19 marzo.<br />

Il ruolo non esecutivo e di garante della sana<br />

e prudente gestione che mi compete nella mia<br />

veste di Presidente, mi induce a demandare agli<br />

apporti che troverete in altre parti della rivista l’illustrazione<br />

delle operazioni nei loro contenuti più<br />

tecnici; io voglio invece soffermarmi sull’inquadramento<br />

e sulla motivazione degli ulteriori interventi<br />

sulla struttura del <strong>Gruppo</strong>, e segnatamente<br />

di quello prevedente l’incorporazione<br />

del <strong>Credito</strong> Artigiano nel <strong>Valtellinese</strong>, attesa la rilevanza<br />

che tale scelta riveste per i Soci delle due<br />

banche.<br />

Ho visto scorrere oltre cinquant’anni di storia<br />

della nostra Banca, da quando aveva solo 10<br />

sportelli in Valtellina ai nostri giorni in cui, attraverso<br />

l’articolazione territoriale di <strong>Gruppo</strong>, ha<br />

superato le 540 presenze diffuse in ben 11 regioni<br />

italiane.<br />

Ho partecipato alla grande espansione che<br />

ha portato dalla Banca al <strong>Gruppo</strong>, con l’incremento<br />

altresì delle risorse patrimoniali, delle<br />

strutture organizzative e del personale (che ha<br />

raggiunto le 4.400 unità).<br />

Una crescita passo per passo sostenuta dai<br />

Soci, che ci hanno fornito i mezzi per fare della<br />

Banca una realtà sana, solida e performante,<br />

nonché dai collaboratori di ogni ordine e grado,<br />

che hanno contribuito proattivamente al rag-<br />

4 PLEIADI<br />

giungimento della finalità<br />

espressamente dichiarata nel<br />

nostro Statuto all’art. 2 (che<br />

ancora una volta voglio richiamare<br />

anche a costo di essere ripetitivo),<br />

che ci impegna a sostenere<br />

e promuovere lo sviluppo<br />

di tutte le attività produttive<br />

con particolare riguardo<br />

alle piccole e medie imprese e alle famiglie, che<br />

costituiscono l’ossatura delle economie dei<br />

nostri territori e la nostra clientela di elezione.<br />

Per fare ciò, nei vari momenti che la Banca ha<br />

attraversato negli oltre cent’anni della sua storia,<br />

la barra è stata sempre saldamente mantenuta<br />

sul perseguimento del dovere prioritario di<br />

avere una gestione sana ed efficiente, lontana<br />

da rischi e intenti speculativi a garanzia dei Soci,<br />

dei depositanti e dei prenditori di credito.<br />

Tale gestione sana ed efficiente è stata pe-<br />

Le nuove azioni strategiche<br />

Giovanni<br />

De Censi,<br />

presidente<br />

<strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong>.<br />

Le deliberazioni che il Consiglio di Amministrazione<br />

del Creval ha assunto il 19 marzo scorso si pongono<br />

nell’ottica di ricercare adeguate misure che consentano<br />

al <strong>Gruppo</strong> di continuare a operare efficacemente affrontando<br />

le difficoltà della crisi perdurante e rispettando<br />

contemporaneamente i requisiti richiesti dai regolatori<br />

alle aziende di credito. Tali decisioni si sostanziano:<br />

l nella proposta, da sottoporre alle rispettive assemblee<br />

previste la metà di giugno, di fusione del <strong>Credito</strong> Artigiano<br />

nel <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> con riconoscimento<br />

di un rapporto di cambio pari a n. 0,70 azioni ordinarie<br />

<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> per ogni azione ordinaria<br />

<strong>Credito</strong> Artigiano;<br />

l nel lancio di un’offerta pubblica di acquisto e scambio


altro sempre profittevole, consentendo un’adeguata<br />

remunerazione degli azionisti e la crescita<br />

del patrimonio.<br />

In tempi passati e in presenza di una congiuntura<br />

diversa e più favorevole abbiamo effettuato<br />

importanti investimenti finalizzati all’innovazione<br />

e implementazione tecnologica e all’espansione<br />

territoriale (decollata all’inizio degli<br />

anni ’80 con l’apertura del primo sportello fuori<br />

provincia, seguita dalla prima operazione di acquisizione<br />

“esterna” della Popolare di San Giovanni<br />

alla Castagna di Lecco nel 1984 e poi del<br />

<strong>Credito</strong> Artigiano nel 1995 e via via di tutte le altre).<br />

Ma ciò che mi preme sottolineare è che il<br />

<strong>Gruppo</strong> che ho l’onore di presiedere ha una struttura<br />

solida e attrezzata a fronteggiare la crisi soprattutto<br />

in forza del proprio capitale umano, fatto<br />

di persone che sono identificate nella mission<br />

aziendale e dotate di un alto grado di professionalità.<br />

Banche del territorio<br />

Le operazioni di ristrutturazione organizzativa<br />

sino a oggi attuate sono state supportate<br />

dalla condivisione e dalla flessibilità del personale,<br />

così da ottenere i risultati di volta in volta<br />

pianificati per rispondere in modo adeguato<br />

alle esigenze congiunturali senza tuttavia che ne<br />

sia stata intaccata l’identità di banche del territorio,<br />

derivante dalla matrice cooperativa e popolare<br />

del <strong>Gruppo</strong>.<br />

Sarà certamente così per le operazioni di razionalizzazione<br />

recentemente varate, anche in virtù<br />

del fatto che i marchi “forti” delle banche incorporate<br />

e incorporande continueranno a iden-<br />

su azioni della controllata <strong>Credito</strong> Siciliano S.p.A., previa<br />

deliberazione da sottoporre all’Assemblea di giugno<br />

di un aumento di capitale al servizio dell’opa medesima;<br />

l nell’esercizio della facoltà di riscatto anticipato del Prestito<br />

“<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> 2009/2013 a tasso fisso convertibile<br />

con facoltà di rimborso in azioni” che avverrà<br />

il 7 maggio p.v. prevista dall’art. 10 del Regolamento del<br />

POC.<br />

Le nuove azioni strategiche sono frutto di una valutazione<br />

approfondita e ponderata, che ha tenuto conto del quadro<br />

congiunturale e delle proiezioni di sviluppo sia<br />

aziendale, sia sistemico, ma che ha sempre avuto quale presupposto<br />

e obiettivo imprescindibile il rispetto dell’indirizzo<br />

statutario in un’ottica preordinata alla creazione di<br />

valore sostenibile nel lungo periodo.<br />

SEMPRE APERTI AL RINNOVAMENTO<br />

Il <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> ha sempre mostrato<br />

grande malleabilità di fronte ai cambiamenti, grazie<br />

al suo modello di impresa-rete strutturato in maniera<br />

flessibile, in grado di adattarsi a differenti situazioni.<br />

tificare l’operato del <strong>Gruppo</strong> nelle zone di rispettivo<br />

riferimento anche se la legal entity è assorbita<br />

in altra componente del conglomerato.<br />

Vorrei lasciare in conclusione un messaggio,<br />

assicurando ai nostri Soci e ai nostri Clienti che<br />

l’ottimizzazione della struttura societaria non intende<br />

in alcun modo rinnegare il modello di impresa-rete,<br />

né tanto meno incidere sull’identità<br />

cooperativa e popolare del <strong>Gruppo</strong>, che vede il<br />

Socio e il Cliente al centro dell’attenzione delle<br />

nostre banche. Queste continueranno a operare<br />

sui territori di attuale insediamento con i marchi<br />

conosciuti e con una riconfermata cura alla<br />

qualità del servizio e al mantenimento del patrimonio<br />

di relazioni che è stato tesaurizzato nel<br />

tempo dalle nostre aziende.<br />

I mutamenti adottati e quelli testé varati sono<br />

espressione di quella capacità di adeguarsi al<br />

mutamento dei tempi, che è la dote che ha sempre<br />

contraddistinto l’evoluzione della nostra<br />

Banca.<br />

Ciò di cui mi faccio garante è che la bussola<br />

delle nostre attività è e resterà lo scopo sociale<br />

dettato dallo statuto, come testimoniato nell’annuale<br />

Rapporto sociale ove si dà conto, con<br />

dettaglio di dati e fatti, dell’attenzione riservata<br />

dal <strong>Gruppo</strong> Creval non solo ai beni economici ma<br />

altresì al bene comune delle collettività e dei territori<br />

di riferimento.<br />

PLEIADI 5


SOMMARIO - <strong>N°</strong> <strong>60</strong>, <strong>aprile</strong> <strong>2012</strong><br />

ECONOMIA<br />

8 SPECIALSOCIO<br />

Risultati 2011, Giuliano Zuccoli<br />

Progetto di fusione, riscatto dei POC<br />

16 IL PUNTO<br />

La rimessa in moto<br />

Focus: la CamCom di Pesaro Urbino<br />

24 PRODOTTI E PROGETTI<br />

Le persone fanno la differenza,<br />

il nuovo modello di consulenza Creval<br />

28 GESTIONE E CLIENTI<br />

Il totem “CrevalPoint”, Wi-Fi gratuito<br />

la firma grafometrica, Creval App<br />

32 IMPRESE E MERCATI<br />

L’importanza del saper innovare<br />

La parola ad Alberto Quadrio Curzio<br />

SPAZIO AMICO<br />

36 IL PERSONAGGIO<br />

Il sociologo Francesco Alberoni,<br />

“Passioni, queste conosciute”<br />

40 L’AZIENDA<br />

Artsana-Chicco,<br />

«Bambini, siamo qui per voi»<br />

46 L’OPINIONE<br />

Gabriella Pravettoni,<br />

“Com’è difficile scegliere”<br />

FAMIGLIA<br />

50 I PAGAMENTI ELETTRONICI<br />

“Per pagare faccio a meno dei soldi”,<br />

le proposte Creval per tutte le età<br />

TERRITORIO<br />

56 UN WEEK END A...<br />

Le belle spiagge del Conero,<br />

tra natura, storia, cultura e ricette locali<br />

CULTURA<br />

66 LA FONDAZIONE<br />

“Diamo valore ai nostri principi”,<br />

una realtà che lavora per il territorio<br />

72 LE MOSTRE<br />

Anselmo Bucci, Maillet e La Vaccara,<br />

Jordì Bernadò, La famiglia nell’arte<br />

76 AMBIENTE E PAESAGGIO<br />

Premiate sedici idee per il territorio<br />

Guicciardi e l’identità valtellinese<br />

78 APPUNTAMENTI<br />

L’Incontro Mondiale delle Famiglie<br />

Internet Saloon premiato a Bruxelles<br />

SOLIDARIETÀ<br />

80 PADRE UGO DE CENSI<br />

Il fondatore dell’OMG: «Vivere in<br />

mezzo ai poveri, questa la mia scelta»<br />

84 MONSIGNOR LUCIANO CAPELLI<br />

Dalla Valtellina alle Isole Solomon:<br />

“Un vescovo dell’altro mondo”<br />

88 EVENTI E INIZIATIVE<br />

Cancro Primo Aiuto Onlus, raccolta<br />

fondi alluvionati, Caro papà Natale<br />

SPORT<br />

90 OLIMPIADI <strong>2012</strong><br />

Appuntamento a Londra con<br />

Cassarà, Avola, Morandi e Angioletti<br />

93 MONTE DISGRAZIA<br />

Le manifestazioni per i 150 anni<br />

dalla sua prima ascensione<br />

94 GLI EVENTI<br />

“Vado a fare 7 passi”, il Trofeo Kima,<br />

la regina delle corse in montagna<br />

97 SEI MESI DI SPORT<br />

I principali eventi sponsorizzati<br />

dal <strong>Gruppo</strong> Creval negli ultimi mesi<br />

6 PLEIADI<br />

56<br />

Le belle spiagge<br />

del Conero<br />

Al centro dell’Italia<br />

e delle Marche,<br />

il luogo ideale<br />

per chi voglia<br />

trascorrere<br />

una tranquilla<br />

vacanza di mare<br />

senza rinunciare<br />

ai piaceri della<br />

cultura, della storia<br />

e della buona<br />

gastronomia.<br />

28<br />

“CrevalPoint”,<br />

un nuovo amico<br />

per i clienti<br />

Entro la fine<br />

del <strong>2012</strong><br />

le filiali<br />

del <strong>Gruppo</strong><br />

Creval<br />

saranno<br />

dotate di<br />

un nuovo punto<br />

interattivo in grado<br />

di fornire informazioni<br />

in tempo reale.<br />

36<br />

Francesco<br />

Alberoni<br />

«Le passioni<br />

hanno sempre<br />

rappresentato il filo<br />

conduttore dei miei<br />

studi», dice<br />

il sociologo autore<br />

di molti successi<br />

editoriali, come<br />

l’ultimo “Viaggio<br />

nell’animo umano”.


La nostra<br />

Fondazione<br />

La Fondazione<br />

<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong>, dal<br />

1998 “distribuisce<br />

dividendi sociali”.<br />

Vado a fare 7 passi<br />

Appuntamento il 26 agosto<br />

con i 49,5 chilometri<br />

di percorso e i 3.800 metri<br />

di dislivello del Trofeo Kima.<br />

66<br />

80<br />

Padre Ugo De Censi e l’OMG<br />

Dal 1976 vive tra le montagne del Perù.<br />

E grazie all’Operazione Mato Grosso ha<br />

donato una vita dignitosa a tanti suoi “figli”.<br />

94<br />

Pleiadi<br />

Periodico semestrale.<br />

<strong>N°</strong> <strong>60</strong>, <strong>aprile</strong> <strong>2012</strong><br />

Editore<br />

<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

Direttore responsabile<br />

Roberto Grazioli<br />

Comitato di redazione<br />

Luciano Camagni, Umberto Colli,<br />

Tiziana Colombera, Enzo Rocca,<br />

Mauro Selvetti<br />

Coordinamento editoriale<br />

Paola Cottica<br />

Responsabile di redazione<br />

e realizzazione editoriale<br />

Luca Palestra<br />

Via Paolo da Cannobio 37<br />

<strong>2012</strong>2 Milano<br />

Progetto grafico e impaginazione<br />

CarBer (art director)<br />

Sergej Vigato (grafica e pre-stampa)<br />

Hanno collaborato<br />

Anna Acquistapace, Dario Albertoli,<br />

Annamaria Andreoli, Anna Antonioli,<br />

Gabriella Armanasco, Stefania Azzalini,<br />

Elisa Balatti, Paolo Baroli, Michela Beltrama,<br />

Attilio Bertini, Beatrice Bettini, Marta Bongini,<br />

Elisabetta Bongiolatti, Simona Bonomelli,<br />

Giampietro Bracchi, Simone Bracchi,<br />

Tiziana Camozzi, Ugo Colombo,<br />

Francesca Corlatti, Chiara Cornalba,<br />

Raffaella Cristini, Michele De Dosso,<br />

Stefania De Luis, Rosalia Di Pasquale,<br />

Alberto Fiorino, Barbara Flematti,<br />

Cinzia Franchetti, Fabrizio Franchi,<br />

Maria Teresa Giancola, Leo Guerra,<br />

Daniela Haggiag, Astrid Ivone,<br />

Andrea Lepore, Andrea Lisi, Michela Luciani,<br />

Luca Marsetti, Angelo Mascheroni,<br />

Elisa Mevio, Sara Moncecchi,<br />

Umberto Monti, Christian Moretti,<br />

Vittorio Pontoni, Cristina Quadrio Curzio,<br />

Stefano Ranucci, Carlo Rho, Cristina Rizzi,<br />

Anna Tangari, Daniela Maria Tortorella,<br />

Lara Vettorato, Sara Viganò, Giulio Visini<br />

Redazione<br />

<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

c/o Direzione Mercato<br />

Piazza Quadrivio, 8 - 23100 Sondrio<br />

redazione.pleiadi@creval.it<br />

Immagine di copertina<br />

Monte Conero, la spiaggia delle “Due Sorelle”<br />

Foto: Fabio Barigelletti<br />

Fotografie<br />

Archivio <strong>Gruppo</strong> Creval, Simone Bracchi,<br />

Giorgio De Giorgi, Shutterstock<br />

Stampa<br />

RDS Webprinting Srl<br />

via Belvedere 42<br />

20043 - Arcore (Mb)<br />

Stampato in 130.000 copie<br />

Spedizione ap 70% - Sondrio<br />

Autorizzazione del Tribunale di Sondrio<br />

n. 167 del 15 gennaio 1985<br />

INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13<br />

DEL D.LGS. 196/2003<br />

Deltas Spa, società del <strong>Gruppo</strong> <strong>bancario</strong> <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong>, con sede in Piazza Quadrivio, n.8,<br />

23100 Sondrio, in qualità di Titolare del trattamento,<br />

La informa che i Suoi dati personali, necessari<br />

all’invio periodico della nostra rivista, sono trattati<br />

per tale finalità da nostri dipendenti e collaboratori<br />

addetti alle attività di presidio del mercato<br />

e dei rapporti con Istituzioni e media, all’uopo<br />

designati quali incaricati. Lei può esercitare i diritti<br />

di cui all’art. 7 del decreto citato o chiedere<br />

di essere escluso dalla nostra lista<br />

di distribuzione inviando una comunicazione a<br />

privacy@creval.it<br />

PLEIADI 7


ECONOMIA SPECIALSOCIO<br />

8 PLEIADI


UN UTILE<br />

da 54 milioni di euro<br />

Pur nelle difficoltà che hanno caratterizzato il mercato<br />

per buona parte del 2011, la gestione operativa del <strong>Gruppo</strong><br />

Creval ha fatto segnare un incremento del 6,5% e sono stati<br />

erogati 3 miliardi di euro a famiglie e imprese del territorio<br />

Lo scorso mese di marzo, il Consiglio di Amministrazione<br />

del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>, riunito<br />

sotto la presidenza di Giovanni De<br />

Censi, ha approvato il progetto di bilancio<br />

e i risultati consolidati al 31 dicembre<br />

2011, presentati dall’amministratore delegato<br />

Miro Fiordi.<br />

In un contesto operativo e di mercato<br />

caratterizzato da condizioni di eccezionale<br />

complessità per le banche, costante<br />

è rimasto il supporto all’economia<br />

reale delle aree di insediamento, come attestato<br />

dai circa 3 miliardi di euro di crediti<br />

erogati alle famiglie e alle piccole e medie<br />

imprese in condizioni di liquidità e solidità<br />

patrimoniale adeguate. L’anno trascorso<br />

è stato anche caratterizzato dalla<br />

piena realizzazione nei tempi stabiliti del<br />

progetto di ristrutturazione societaria definito<br />

nell’ambito del Piano Strategico<br />

MERCATO<br />

<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

Aperta SGR<br />

<strong>Credito</strong> Artigiano<br />

Aperta Fiduciaria<br />

<strong>Credito</strong> Siciliano<br />

Mediocreval<br />

Carifano<br />

Finanziaria San Giacomo<br />

Creset Servizi Territoriali<br />

Lussemburgo Gestioni<br />

Global Assicurazioni (*)<br />

Global Broker (*)<br />

* Società assicurative soggette all’attività di direzione e coordinamento<br />

del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> ai sensi degli artt. 2497 e seguenti del Codice Civile<br />

del <strong>Gruppo</strong> Creval 2011-2014, annunciato<br />

al mercato il 22 febbraio 2011.<br />

I principali dati patrimoniali<br />

I crediti verso la clientela si attestano<br />

sui 22.330 milioni di euro e segnano un<br />

aumento dell’1,5% rispetto a fine 2010. La<br />

raccolta diretta raggiunge i 22.081 milioni<br />

di euro, con una crescita pari a 1,9% su<br />

base annua. La raccolta indiretta assomma<br />

invece a 11.566 milioni di euro, in<br />

flessione rispetto ai 12.<strong>60</strong>9 milioni di fine<br />

2010, principalmente per effetto del negativo<br />

andamento dei mercati finanziari.<br />

Pressoché stabile rimane la componente<br />

amministrata, mentre più accentuata<br />

è la diminuzione del “risparmio<br />

gestito”, che si rappresenta in<br />

5.013 milioni di euro rispetto ai 6.008<br />

milioni di dicembre 2010. La raccolta<br />

Il modello organizzativo/societario del <strong>Gruppo</strong> Creval<br />

FINANZA SPECIALIZZATA CORPORATE CENTER<br />

Deltas<br />

Bankadati<br />

Stelline<br />

LE SPESE DI GESTIONE SONO STATE CONTENUTE<br />

Nel 2011 gli oneri operativi – 552 milioni di euro – sono aumentati solo dell’1,1%<br />

rispetto all’anno precedente. Le spese per il personale sono state di 333 milioni di euro<br />

(+1,9%), quelle amministrative si sono attestate su 178 milioni di euro (+0,3%).<br />

›<br />

STIAMO FACENDO<br />

IL NOSTRO DOVERE<br />

Il commento<br />

dell’amministratore<br />

delegato del Creval,<br />

Miro Fiordi,<br />

ai risultati<br />

consolidati al<br />

31 dicembre 2011.<br />

«In un contesto<br />

difficile quale<br />

l’attuale, il <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong> presenta<br />

dati soddisfacenti<br />

riguardo a<br />

proventi operativi<br />

e miglioramento<br />

del core capital ratio.<br />

La dinamica degli<br />

impieghi evidenzia<br />

che stiamo facendo<br />

il nostro dovere<br />

quanto a sostegno<br />

a famiglie<br />

e imprenditori, così<br />

come l’erogazione<br />

del dividendo -<br />

che abbiamo sempre<br />

dato nei nostri<br />

100 anni di storia -<br />

vuole essere segno<br />

di attenzione verso<br />

coloro che hanno<br />

deciso di essere<br />

nostri soci».<br />

PLEIADI 9


28<br />

ECONOMIA SPECIALSOCIO<br />

IN 10 REGIONI<br />

Le 543 filiali del <strong>Gruppo</strong><br />

<strong>bancario</strong> <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong> (dato<br />

aggiornato<br />

al 31 dicembre 2011).<br />

231<br />

11<br />

14<br />

23<br />

7<br />

10 PLEIADI<br />

3<br />

54<br />

543<br />

Gli sportelli<br />

del <strong>Gruppo</strong><br />

Creval<br />

37<br />

135<br />

Dati in migliaia di euro<br />

+ 1,5<br />

+ 1,9<br />

22.004.043 22.330.187<br />

21.664.000 22.080.<strong>60</strong>1<br />

GRUPPO CREVAL ADERISCE A MORATORIA ABI<br />

PER DEBITI DI PICCOLE E MEDIE IMPRESE<br />

AL SISTEMA CREDITIZIO<br />

Il <strong>Gruppo</strong> <strong>bancario</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> aderisce<br />

all’accordo siglato da ABI e associazioni di categoria<br />

sulla moratoria dei debiti alle piccole e medie imprese.<br />

Il nuovo accordo si inserisce nel contesto di iniziative<br />

similari che il sistema creditizio italiano ha adottato<br />

dal 2009 per assicurare la disponibilità di adeguate<br />

risorse finanziarie alle piccole e medie imprese (PMI),<br />

favorendo così le condizioni per il superamento<br />

dell’attuale congiuntura economica.<br />

La misura, riservata alle imprese con meno di 250<br />

dipendenti e un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro,<br />

oppure con un totale attivo di bilancio fino<br />

a 43 milioni di euro, si articola in due diverse modalità:<br />

l la sospensione della quota capitale delle rate<br />

dei finanziamenti a medio-lungo termine per 12 mesi<br />

e per 6 o 12 mesi della quota capitale dei canoni<br />

di leasing rispettivamente mobiliare o immobiliare.<br />

l l’allungamento della durata dei finanziamenti<br />

a medio-lungo termine, il dilazionamento<br />

fino a 270 giorni delle scadenze del credito a breve<br />

termine per esigenze di cassa, con riferimento<br />

all’anticipazione di crediti certi e esigibili<br />

e il dilazionamento, fino a un massimo di 120 giorni,<br />

delle scadenze del credito agrario di conduzione.<br />

Dati patrimoniali consolidati al 31 dicembre 2011<br />

2010 20 2010 10 2011 20 2011 11 2010 20 2010 10 2011 20 2011 20 2010<br />

10 2011 20 2011 2010 20 20100 2011 20 2011 11<br />

Crediti verso<br />

Raccolta diretta Raccolta indiretta Patrimonio netto<br />

clientela<br />

da clientela<br />

da clientela<br />

Dati economici consolidati al 31 dicembre 2011<br />

DATI ECONOMICI IN SINTESI 31/12/2011 31/12/2010 var.%<br />

Margine d’interesse 525.393 483.337 8,7%<br />

Proventi operativi 866.026 840.868 3,0%<br />

Oneri operativi (551.813) (545.884) 1,1%<br />

Risultato netto gest. operativa 314.213 294.984 6,5%<br />

Utile dell’esercizio 54.030 69.330 -22,1%<br />

›<br />

- 8,3<br />

12.<strong>60</strong>9.464 11.566.237<br />

- 6,9<br />

2.202.868 1.864.466<br />

Dati espressi in migliaia di euro<br />

globale raggiunge 33.647 milioni di euro ed<br />

evidenzia una decelerazione del 2% circa rispetto<br />

a dicembre 2010.<br />

La gestione operativa<br />

Pur con le condizioni di straordinaria avversità<br />

che hanno caratterizzato il contesto operativo e<br />

di mercato per gran parte dell’anno, positivo è il risultato<br />

della gestione operativa, che registra un aumento<br />

del 6,5% grazie al buon andamento dei proventi<br />

operativi e a una dinamica dei costi migliore<br />

rispetto alle attese. I proventi operativi evidenziano<br />

infatti una crescita del 3% su base annua, raggiungendo<br />

complessivamente 866 milioni di euro<br />

rispetto a 841 milioni dell’esercizio precedente, nonostante<br />

un minore apporto delle partecipazioni valutate<br />

al patrimonio netto e del risultato dell’attività<br />

finanziaria.<br />

Il margine di interesse si attesta a 525 milioni<br />

di euro e registra un progresso dell’8,7% su<br />

483 milioni del 2010, beneficiando da un lato della<br />

moderata ripresa dei tassi di mercato registrata<br />

nella prima parte dell’anno, dall’altro da una più<br />

favorevole ricomposizione dell’attivo, e di efficaci<br />

azioni di repricing delle operazioni di credito. Gli<br />

oneri operativi, pari a 552 milioni di euro, segnano<br />

un aumento contenuto, dell’1,1%, rispetto<br />

ai 546 milioni di dicembre 2010. In dettaglio, le<br />

spese per il personale, pari a 333 milioni di euro,


Giovanni De Censi e Miro Fiordi ricordano l’ex presidente di A2A<br />

Giuliano Zuccoli, un manager capace e discreto<br />

11 febbraio scorso moriva, a 68 anni,<br />

L’ Giuliano Zuccoli, da 13 anni alla guida<br />

di A2A, la più grossa multiutility italiana,<br />

della cui creazione è stato tra i principali artefici.<br />

<strong>Valtellinese</strong> nativo di Morbegno, sposato<br />

con 3 figli, Zuccoli ha ricoperto ruoli di vertice<br />

in aziende legate alla produzione energetica,<br />

distinguendosi per le alte doti imprenditoriali<br />

che lo hanno portato a essere considerato<br />

tra i migliori manager del panorama nazionale.<br />

Tra i suoi meriti principali la crescita<br />

e lo sviluppo di Aem, con la quotazione in Borsa<br />

fino alla fusione con Asm Brescia e la creazione<br />

di una realtà imprenditoriale leader nel mercato<br />

energetico europeo. L’ultima sua vittoriosa<br />

battaglia è legata alla vicenda Edf-Edison,<br />

quando riuscì a mantenere in mano italiana<br />

Edipower, partecipata da A2A e da Edf.<br />

Tra le sue cariche Zuccoli annoverava anche<br />

quella di vice presidente del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>,<br />

ruolo che ha rivestito con dedizione.<br />

Il presidente del Creval, Giovanni De Censi,<br />

lo ricorda con commozione:<br />

«Al <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> ha dato un grande<br />

contributo di conoscenza, dimostrando<br />

professionalità, dedizione e senso<br />

di appartenenza. Abbiamo perso un uomo<br />

straordinario, tenace e discreto. Ricordo<br />

la sua riservatezza, anche durante la malattia:<br />

non si è mai lamentato, soffriva in silenzio».<br />

CREDITO<br />

SICILIANO<br />

32%<br />

Per l’amministratore delegato del Creval, Miro<br />

Fiordi, «abbiamo perso un grande valtellinese,<br />

concreto, discreto, mai presenzialista.<br />

Era animato soprattutto da un ammirevole spirito<br />

di servizio che lo poneva agli antipodi rispetto<br />

all’arroganza del potere e dal carrierismo.<br />

Amava ripetere: “servire e poi sparire”.<br />

Terrò presente il suo insegnamento».<br />

Chi era Giuliano Zuccoli<br />

È stato presidente del Consiglio di gestione<br />

di A2A SpA, presidente di Edison SpA,<br />

amministratore delegato di Transalpina<br />

di Energia s.r.l. e vice presidente e consigliere<br />

del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>. Laureato in ingegneria<br />

elettrotecnica presso il Politecnico di Milano,<br />

iniziò la sua attività professionale nel <strong>Gruppo</strong><br />

Falck, dove nel 1990 assunse la responsabilità<br />

di direttore generale di “Falck Nastri”, società<br />

specializzata nella produzione di laminati speciali.<br />

Nel 1985 divenne amministratore delegato della<br />

società Sondel, operante nel settore della produzione<br />

di energia elettrica. Dopo varie esperienze (Transider,<br />

Ecosesto, Itla), nel 1996 entrò a far parte del consiglio<br />

di amministrazione di Aem e tre anni più tardi ne<br />

diventò presidente. Dal 2002 era presidente<br />

di Edipower, consorzio vincitore per l’acquisizione<br />

di Eurogen, una delle aziende messe in vendita<br />

da Enel. Dall’ottobre 2005 era presidente di Edison<br />

e dal maggio 2009 presidente di Assoelettrica.<br />

I clienti del <strong>Gruppo</strong>, al 31 dicembre <strong>2012</strong>, sono 900.647<br />

di questi, l’87,2% sono privati e il 9,7% sono invece imprese<br />

Percentuale clienti per banca<br />

CARIFANO<br />

7%<br />

30%<br />

CREDITO<br />

ARTIGIANO<br />

CREDITO<br />

VALTELLINESE<br />

31%<br />

sono in aumento dell’1,9%, mentre ancor più<br />

controllato è l’aumento delle altre spese amministrative,<br />

che si attestano a 178 milioni di euro<br />

(+ 0,3%). Il risultato netto della gestione operativa<br />

raggiunge 314 milioni di euro e segna un incremento<br />

del 6,5% in rapporto ai 295 milioni di<br />

euro del 2010.<br />

Tenuto conto di utili da cessione di investimenti<br />

e partecipazioni per 2 milioni di euro, il risultato<br />

dell’operatività corrente al lordo delle imposte<br />

si è attestato a 36 milioni di euro. Tenuto<br />

conto degli utili di pertinenza di terzi per 12,6 milioni<br />

di euro, il risultato netto dell’esercizio risulta<br />

pari a 54 milioni di euro.<br />

Giuliano<br />

Zuccoli.<br />

Tra le sue<br />

cariche anche<br />

quella di vice<br />

presidente<br />

del <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong>.<br />

PLEIADI 11


ECONOMIA SPECIALSOCIO<br />

12 PLEIADI<br />

Un importante<br />

verso l’ottimizzazione<br />

Il Consiglio di Amministrazione del <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong> ha approvato il progetto di fusione<br />

per incorporazione di <strong>Credito</strong> Artigiano in <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong> e i lineamenti di un’offerta pubblica<br />

di scambio sulle minorities del <strong>Credito</strong> Siciliano<br />

Il Consiglio di Amministrazione del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>,<br />

riunitosi lo scorso 19 marzo, ha approvato<br />

un articolato progetto di rafforzamento<br />

patrimoniale, da realizzarsi anche attraverso<br />

ulteriori operazioni di riconfigurazione<br />

della struttura societaria e di ottimizzazione<br />

della struttura del <strong>Gruppo</strong>, in coerenza con<br />

gli obiettivi di efficienza, competitività e redditività<br />

definiti dal Piano Strategico 2011-<br />

2014, approvato nel febbraio 2011.<br />

Il progetto di fusione<br />

Il Piano, di fatto, è stato confermato nelle<br />

sue linee guida, al pari del complesso delle<br />

azioni strategiche a esso sottostanti, preordinate<br />

alla creazione di valore sostenibile nel<br />

lungo periodo. In particolare, i Consigli di Amministrazione<br />

del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> e del <strong>Credito</strong><br />

Artigiano hanno approvato il progetto di<br />

fusione per incorporazione di <strong>Credito</strong> Artigia-<br />

LE SEDI DI MILANO E SONDRIO<br />

A fianco, la sede del <strong>Credito</strong> Artigiano,<br />

in piazza San Fedele, a Milano.<br />

Nella pagina a fianco, Palazzo<br />

Sertoli a Sondrio, sede centrale<br />

della Direzione Generale<br />

del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>.<br />

PASSO<br />

no in <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>. Il rapporto di cambio<br />

è stato determinato in 0,7 azioni ordinarie<br />

<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> di nuova emissione per<br />

ogni azione ordinaria <strong>Credito</strong> Artigiano.<br />

La fusione non determina alcuna modifica<br />

sui dividendi annunciati dai Consigli di Amministrazione<br />

del <strong>Credito</strong> Artigiano e del <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong>, che saranno regolarmente<br />

corrisposti a seguito dell’approvazione da<br />

parte delle relative assemblee, rispettivamente<br />

in data 26 <strong>aprile</strong> <strong>2012</strong> (data stacco 23<br />

<strong>aprile</strong> <strong>2012</strong>) e 10 maggio <strong>2012</strong> (data stacco 7<br />

maggio <strong>2012</strong>).<br />

Le assemblee straordinarie di entrambe le<br />

società chiamate ad approvare il progetto di fusione<br />

saranno convocate per i giorni 15 e 16<br />

giugno <strong>2012</strong>, rispettivamente in prima e seconda<br />

convocazione. L’assemblea<br />

straordinaria del <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong> chiamata ad<br />

approvare la fusione dovrà altresì<br />

deliberare in merito all’introduzione<br />

nello statuto sociale<br />

di una clausola volta ad<br />

assicurare l’equilibrio tra i generi<br />

all’interno del Consiglio di<br />

Amministrazione ai sensi della<br />

legge 12 luglio 2011, n. 120.<br />

Agli azionisti assenti, dissenzienti<br />

o astenuti del <strong>Credito</strong><br />

Artigiano spetterà il diritto di<br />

recesso, ai sensi dell’art. 2437<br />


Sinergie di costo e di ricavo<br />

per 12 milioni al 2014<br />

«La revisione del piano strategico<br />

2011-2014 è stata intrapresa<br />

per un motivo fondamentale:<br />

a seguito del mutamento del contesto<br />

macroeconomico si rendeva<br />

necessario, per questioni<br />

di trasparenza verso il mercato<br />

e i nostri soci attuali e potenziali,<br />

il contestuale aggiornamento dei nostri<br />

obiettivi economico-patrimoniali,<br />

obiettivi che, ci tengo a dirlo,<br />

rimangono soddisfacenti anche<br />

se pur rivisti al ribasso: la stima<br />

di un utile netto consolidato di 135<br />

milioni di euro al 2014, coi tempi che<br />

corrono, non mi sembra una brutta<br />

notizia. La fusione<br />

per incorporazione<br />

del <strong>Credito</strong> Artigiano<br />

nel <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

risponde alla necessità,<br />

oggi più che mai attuale,<br />

di procedere a una<br />

ulteriore ottimizzazione<br />

della struttura societaria<br />

di gruppo al fine di<br />

un marcato rafforzamento<br />

patrimoniale.<br />

Gli effetti positivi delle<br />

semplificazioni avviate nel<br />

2011 sono importanti, e dunque<br />

abbiamo voluto procedere su questa<br />

strada accelerando ulteriormente<br />

il processo di riassetto del <strong>Gruppo</strong>.<br />

Questa operazione, da sola, produrrà<br />

sinergie di costo e di ricavo stimate<br />

in 12 milioni di euro al 2014. Il marchio<br />

<strong>Credito</strong> Artigiano sarà mantenuto,<br />

continuando così a identificare<br />

una storica banca del territorio.<br />

<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>, Carifano e <strong>Credito</strong><br />

Siciliano sono oggi le tre banche<br />

del <strong>Gruppo</strong> che presidieranno le aree<br />

nazionali continuando ad avvalersi<br />

nei territori di riferimento dei brand<br />

<strong>Credito</strong> Piemontese, Banca Cattolica<br />

e <strong>Credito</strong> Artigiano».<br />

Miro Fiordi<br />

Amministratore Delegato<br />

<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>


›<br />

ECONOMIA SPECIALSOCIO<br />

del codice civile, in conseguenza del cambiamento<br />

del tipo sociale e delle modificazioni dei<br />

diritti di voto. Alla luce di quanto sopra, si prevede<br />

che l’operazione possa essere completata<br />

entro la fine del terzo trimestre dell’anno.<br />

L’Opasc sulle minorities<br />

del <strong>Credito</strong> Siciliano<br />

Il Consiglio di Amministrazione del <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong> ha altresì deliberato di sottoporre<br />

all’approvazione dell’assemblea straordinaria,<br />

convocata per i giorni 15 e 16 giugno <strong>2012</strong>,<br />

l’attribuzione al medesimo Consiglio, ai sensi<br />

dell’art. 2443 del codice civile, della facoltà di<br />

aumentare il capitale sociale, con esclusione<br />

del diritto di opzione, fino all’ammontare<br />

massimo di nominali euro<br />

70.000.000 - oltre a sovrapprezzo,<br />

ex art. 2441, comma 6 del codice<br />

civile, tenuto anche conto del rapporto<br />

di scambio tra le azioni ordinarie<br />

del <strong>Credito</strong> Siciliano e le<br />

azioni <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> di nuova<br />

emissione – mediante emissione<br />

di un numero massimo di azioni<br />

pari a 20.000.000, il cui valore di<br />

emissione potrà anche essere inferiore<br />

alla parità contabile esistente<br />

alla data della relativa emissione.<br />

Il Consiglio di Amministrazione<br />

potrà esercitare la delega al fine di<br />

promuovere un’offerta pubblica di acquisto e<br />

scambio volontaria (“OPASc”), ai sensi degli artt.<br />

102 e seguenti del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n.<br />

58, avente a oggetto tutte le azioni ordinarie detenute<br />

da terzi – oggi pari a n. 1.996.110 - diversi<br />

dal <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> (o da altre società<br />

del <strong>Gruppo</strong> Creval) nella controllata <strong>Credito</strong><br />

Siciliano S.p.A., che potrà essere avviata successivamente<br />

al conferimento della delega. Le<br />

azioni rivenienti dall’esercizio della delega potranno<br />

pertanto essere utilizzate, unitamente a<br />

un’eventuale componente in denaro, quale<br />

corrispettivo dell’OPASc.<br />

In ogni caso, la decisione di promuovere<br />

l’OPASc e la determinazione dei suoi termini<br />

e condizioni, ivi incluso il corrispettivo dell’offerta<br />

(sia nella componente costituita dalle<br />

azioni di nuova emissione, sia nella eventuale<br />

14 PLEIADI<br />

Il documento del Consiglio di Amministrazione<br />

L’aggiornamento degli obiettivi<br />

In considerazione del peggioramento delle prospettive di<br />

crescita economica, in particolare per il nostro Paese, e<br />

delle profonde modifiche intervenute nello scenario di<br />

previsione sottostante la pianificazione originariamente<br />

definita e dei complessivi effetti delle operazioni approvate,<br />

comprese le sinergie derivanti dall’ulteriore semplificazione<br />

dell’assetto societario di <strong>Gruppo</strong>, il Consiglio<br />

di Amministrazione ha approvato l’aggiornamento degli<br />

obiettivi del Piano vigente. Questi in sintesi i nuovi target<br />

pianificati per l’orizzonte temporale <strong>2012</strong>-2014:<br />

l raccolta diretta: 23,1 miliardi di euro al 2014, con un<br />

CAGR di 1,5%<br />

l raccolta indiretta: 12,2 miliardi di euro al<br />

2014, con un CAGR pari a 1,7%<br />

l crediti verso clientela: 25 miliardi di euro al<br />

2014, con un CAGR pari al 3,8%<br />

l utile netto di pertinenza della Capogruppo:<br />

135 milioni di euro al 2014, con un<br />

CAGR del 27,8%<br />

l cost/income ratio previsto al 57,1% al<br />

2014 in diminuzione di oltre 6 punti percentuali<br />

rispetto al dato di fine 2011<br />

l ROE tangible a 7,1% e Return on Risk Weighted<br />

Assets (RORWA) a 63 basis points (bps)<br />

nel 2014, con un Risk Adjusted Return on Risk<br />

Adjsuted Capital (RARORAC) del 15,1%<br />

l EPS a 0,28 euro al 2014<br />

l Risk Weighted Assets: 21,6 miliardi di euro<br />

a fine 2014<br />

l Common Equity Ratio (Basilea 3) previsto a 8,7% a<br />

fine 2014<br />

Gli obiettivi rappresentati, che prevedono un significativo<br />

miglioramento degli indicatori di efficienza gestionale,<br />

incorporano gli effetti delle sinergie di costo e di ricavo<br />

rivenienti dall’operazione di fusione del <strong>Credito</strong> Artigiano<br />

nel <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>, pari complessivamente a 12 milioni<br />

di euro nel 2014 - al netto dell’effetto fiscale - in particolare<br />

derivanti da stringenti azioni di cost saving.<br />

parte in denaro), verranno assunte solo successivamente<br />

all’assemblea straordinaria del<br />

<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> che avrà conferito al Consiglio<br />

di Amministrazione la facoltà di aumentare<br />

il capitale sociale.<br />

La proposta di attribuzione al Consiglio di<br />

Amministrazione della facoltà di aumentare il<br />

capitale sociale prevede come termine ultimo<br />

per l’esercizio della delega la data del 30 giugno<br />

2013. Entro tale data, pertanto, il Consi-


Una decisione che riguarda 7,5 milioni di obbligazioni Creval in circolazione<br />

L’opzione di riscatto integrale anticipato del POC<br />

Nella riunione dello scorso 19 marzo,<br />

il Consiglio di Amministrazione<br />

del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> ha<br />

deliberato di esercitare il diritto di riscatto<br />

anticipato totale, con regolamento in azioni,<br />

delle obbligazioni costituenti il prestito<br />

obbligazionario denominato “<strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong> 2009/2013 a tasso fisso<br />

convertibile con facoltà di rimborso in<br />

azioni”, emesso dalla banca in data 29<br />

dicembre 2009 (il “POC”).<br />

Il riscatto anticipato del POC avrà a oggetto<br />

la totalità delle 7.570.980 obbligazioni in<br />

circolazione, del valore nominale di euro 50<br />

cadauna, per complessivi nominali euro<br />

378.549.000.<br />

La data prevista per il riscatto integrale<br />

anticipato è il 7 maggio <strong>2012</strong>. L’Avviso di<br />

Esercizio dell’Opzione di Riscatto (come<br />

definito nel regolamento del POC) è stato<br />

pubblicato su Il Sole 24 Ore e sul sito<br />

www.creval.it il 28 marzo scorso. Dal 4 <strong>aprile</strong><br />

<strong>2012</strong> al 27 <strong>aprile</strong> <strong>2012</strong> è decorso il periodo<br />

per la rilevazione dei prezzi ufficiali delle<br />

azioni ordinarie Creval, necessario per<br />

determinare l’ammontare in denaro a titolo<br />

di conguaglio, tenuto conto che il numero<br />

massimo di azioni da assegnare per<br />

ciascuna obbligazione da nominali euro 50<br />

non potrà essere superiore a 14. Le azioni<br />

saranno consegnate agli obbligazionisti in<br />

data 7 maggio <strong>2012</strong> e<br />

saranno prive del<br />

diritto al dividendo<br />

relativo all’esercizio<br />

2011, la cui cedola<br />

sarà “staccata” in<br />

borsa lo stesso 7<br />

maggio <strong>2012</strong>. Le<br />

azioni saranno,<br />

pertanto, equiparabili<br />

alle azioni <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong> in<br />

circolazione alla data<br />

della relativa<br />

emissione e saranno,<br />

di conseguenza,<br />

negoziabili sul<br />

Mercato Telematico<br />

Azionario a partire<br />

dalla stessa data di<br />

consegna.<br />

L’aggiornamento degli obiettivi del Piano strategico è stato<br />

originato dalle modifiche dello scenario di previsione<br />

glio di Amministrazione sarà chiamato ad assumere<br />

la decisione di promuovere o meno<br />

l’OPASc. Le proposte di modificazioni statutarie<br />

necessarie all’attribuzione della delega verranno<br />

sottoposte al preventivo provvedimento di<br />

accertamento da parte di Banca d’Italia.<br />

Modifica statutaria<br />

L’Assemblea straordinaria dei soci, contestuale<br />

all’assemblea di bilancio del 27/28<br />

<strong>aprile</strong> <strong>2012</strong>, è chiamata ad approvare una proposta<br />

di modifiche statutarie, tra cui l’eliminazione<br />

del valore nominale delle azioni <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong>.<br />

In caso di approvazione di tale eliminazione,<br />

il regolamento dei warrant denominati<br />

“Warrant azioni ordinarie Creval 2014” (ISIN<br />

IT0004547912), emessi dal <strong>Credito</strong> Valtelline-<br />

se il 29 dicembre 2009, è da considerarsi automaticamente<br />

modificato, senza necessità di<br />

alcuna approvazione da parte dei portatori dei<br />

Warrant, in quanto il Prezzo di Sottoscrizione<br />

(come determinato ai sensi dell’art. 2 del regolamento)<br />

non è più soggetto al limite del valore<br />

nominale delle azioni <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>.<br />

Da ciò consegue, dunque, che i Warrant,<br />

eliminato il valore nominale delle azioni <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong>, potranno essere esercitabili<br />

nel 2014, nei termini previsti nel relativo regolamento,<br />

a un prezzo – calcolato ai sensi dell’art.<br />

2, anche nel caso in cui tale prezzo risultasse<br />

inferiore all’attuale valore nominale<br />

unitario – pari a euro 3,50.L’approvazione<br />

dell’eliminazione del valore nominale delle<br />

azioni <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> non ha rilievo ai fini<br />

del Riscatto anticipato del POC.<br />

PLEIADI 15


ECONOMIA IL PUNTO<br />

16 PLEIADI<br />

RISCONTRI POSITIVI<br />

La “cura da cavallo”<br />

cui è stata sottoposta<br />

l’economia americana<br />

comincia a dare<br />

i suoi frutti. Già negli<br />

ultimi mesi del 2011<br />

si sono registrati segnali<br />

di stabilizzazione<br />

della congiuntura,<br />

con un miglioramento<br />

degli indici di produzione,<br />

dei consumi<br />

e quindi anche del PIL.<br />

Newphotoservice/Shutterstock.com


La<br />

RIMESSA<br />

inMOTO<br />

La ripresa si affaccia in America, con contenimento<br />

dell’inflazione e della disoccupazione, mentre l’Europa<br />

supera la crisi del debito ma fatica a ritrovare la crescita<br />

di Umberto Colli - Vice Direttore Generale <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

Il quadro congiunturale a tinte fosche che ha caratterizzato<br />

i primi nove mesi del 2011, di cui abbiamo<br />

riferito nel numero 59 della rivista Pleiadi,<br />

distribuito lo scorso ottobre, ha trovato una parziale<br />

svolta solo negli ultimi mesi dell’anno e conferme<br />

nei primi mesi del <strong>2012</strong>.<br />

Dobbiamo fare un passo indietro per ricordare<br />

che la crisi finanziaria ed economica era<br />

esplosa anticipatamente in America sulla scia dei<br />

mutui sub-prime e sulla successiva debacle del<br />

sistema creditizio americano, provvidenzialmente<br />

salvato dai numerosi e non convenzionali interventi<br />

della FED, la Banca centrale degli Stati<br />

Uniti. Riduzione a zero dei tassi di finanziamento,<br />

immissioni di liquidità alle banche e al sistema<br />

finanziario (quantitative easing), acquisto di titoli<br />

di debito (compresi quelli con sottostante mutui<br />

ipotecari) con rinnovo e allungamento della loro<br />

durata media sono i principali provvedimenti che<br />

la FED ha adottato negli ultimi 4 anni, che però<br />

non hanno impedito il tracollo dell’occupazione<br />

e la flessione del PIL.<br />

A questi bisogna aggiungere gli stimoli fiscali<br />

espansivi promulgati dall’Amministrazione Obama<br />

come gli incentivi per l’acquisto<br />

della casa, le sovvenzioni al settore<br />

automobilistico, l’allungamento temporale<br />

dei sussidi alla disoccupazione<br />

e condizioni di favore per un’introduzione<br />

pervasiva della “green eco-<br />

nomy”. Come più volte sottolineato dagli economisti,<br />

si è trattato di “una cura da cavallo” che,<br />

nonostante le critiche che il Presidente della FED,<br />

Ben Bernanke, ha attirato su di sé, ha iniziato a<br />

dare riscontri positivi.<br />

Peraltro, non si può dimenticare che anche<br />

l’America ha subito il contraccolpo. Infatti, il suo<br />

debito pubblico è cresciuto rapidamente sino alla<br />

soglia del 100% del PIL.<br />

L’America ha ripreso la marcia<br />

A partire dagli ultimi mesi del 2011 la congiuntura<br />

americana ha iniziato a inviare segnali<br />

di stabilizzazione. Gli indicatori di fiducia delle famiglie<br />

e delle imprese hanno mostrato un recupero<br />

che si sta progressivamente concretizzando<br />

in un miglioramento degli indici di produzione,<br />

dei consumi e in definitiva del PIL. Un’espressione<br />

usata da Bernanke che ci piace riportare<br />

perché fornisce nella sua semplicità la fiducia riposta<br />

nel futuro dagli americani è: “Economy is<br />

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nell’area “Finanza/Dispositive” e attiva la funzione<br />

“Gestione newsletter finanziaria”.<br />

Riceverai gratuitamente sulla tua casella di posta elettronica<br />

una sintesi dei dati macroeconomici<br />

e dei maggiori avvenimenti finanziari mondiali.<br />

PLEIADI 17<br />


›<br />

ECONOMIA IL PUNTO<br />

gaining traction” ossia: l’economia sta rimettendosi<br />

in moto.<br />

Ci sembra doveroso spendere anche un breve<br />

cenno in merito all’inflazione e alla disoccupazione.<br />

Le politiche monetarie espansive hanno<br />

avuto agio anche dal contenimento complessivo<br />

dell’inflazione.<br />

La debolezza dei consumi e l’elevata disoccupazione,<br />

nonostante non siano aspetti positivi,<br />

hanno impedito che la politica monetaria ultraespansiva<br />

provocasse un’impennata dei prezzi<br />

alla produzione e al consumo, fornendo un aiuto<br />

molto importante in questo frangente, poiché<br />

ha permesso di contenere i rincari, registrati negli<br />

ultimi mesi, delle materie prime – sia per quanto<br />

riguarda il petrolio che i metalli ferrosi – lasciando<br />

maggiori margini di operatività alla FED.<br />

Per quanto riguarda la disoccupazione americana,<br />

è importante notare che - dopo aver toccato<br />

il 10% a cavallo tra il 2009 e il 2010 - ha ripreso<br />

a comprimersi, stazionando per i primi mesi<br />

del 2011 intorno al 9% per poi flettere gradualmente<br />

all’attuale 8,3%, tasso che per gli USA ri-<br />

18 PLEIADI<br />

Il rallentamento economico ha indebolito le monete dei Paesi emergenti<br />

L’apprezzamento controllato del renminbi cinese<br />

Negli ultimi sei mesi il cambio euro-dollaro si è<br />

mosso con elevata volatilità, abbandonando<br />

definitivamente l’area posizionata oltre 1,40 e<br />

giungendo fino a un minimo di poco sopra quota<br />

1,27. Nello stesso periodo, la Moneta Unica,<br />

nonostante le manovre espansive della BCE<br />

(iniezione di liquidità e riduzione dei tassi), si è<br />

rafforzata. Il rallentamento economico ha però<br />

indotto anche altre banche centrali dei Paesi<br />

Emergenti a modificare l’impostazione della loro<br />

politica monetaria portandola da restrittiva (per<br />

contenere le spinte inflative) a espansiva (per<br />

scongiurare l’eccessivo indebolimento delle<br />

proprie economie vocate all’export). Nel corso<br />

del 2011 il real brasiliano si è indebolito contro<br />

l’euro di oltre l’8,6%, il peso messicano di oltre<br />

il 9%, il fiorino ungherese di oltre l’11%, la rupia<br />

indiana di oltre il 13%, la lira turca di oltre il 14%<br />

e il rand sudafricano del 15,5%. Un modesto<br />

recupero è però stato messo a segno nei primi<br />

mesi del nuovo anno. In questo contesto<br />

il renminbi cinese ha costituito l’eccezione,<br />

poiché - nonostante l’allentamento monetario -<br />

le autorità di Pechino hanno controllato<br />

il cambio favorendo l’apprezzamento<br />

della propria moneta. Non si è certo trattato<br />

di casualità, ma di una scelta finalizzata<br />

a mantenere degli equilibri negli scambi<br />

commerciali con l’America e l’Europa<br />

senza destabilizzare ulteriormente<br />

la situazione già critica.<br />

Il PIL europeo 2011 è cresciuto dello 0,7% grazie al +2% della<br />

Germania ma anche a causa del clamoroso -7,5% della Grecia<br />

LA MANCATA INTEGRAZIONE<br />

Bandiere davanti alla sede del Parlamento Europeo di<br />

Strasburgo. La crisi in atto ha messo a nudo le mancanze<br />

di un progetto di integrazione europea, dicono gli esperti,<br />

che si è fermata alla sola creazione della Moneta Unica.


mane inequivocabilmente elevato<br />

e molto lontano dai livelli<br />

storici di piena occupazione.<br />

Il <strong>2012</strong> è inoltre anno elettorale<br />

e il tema della disoccupazione<br />

risulterà centrale nei prossimi<br />

mesi per la campagna<br />

presidenziale rappresentando,<br />

in caso di ulteriore miglioramento,<br />

un vantaggio spendibile<br />

per l’attuale Presidente.<br />

L’Europa e la mancanza<br />

di fiducia<br />

In Europa invece la situazione<br />

rimane invischiata nelle<br />

maglie della crisi del debito sovrano<br />

che ha messo a nudo le<br />

debolezze politiche e di governance<br />

dell’Unione. La risposta<br />

dei mercati ha quindi riflesso<br />

l’incapacità di orchestrare<br />

un’azione risolutiva congiunta,<br />

abbattendosi sui Paesi meno<br />

solidi dal punto di vista della struttura economico-produttiva<br />

e più indebitati. L’empasse politica<br />

ha anche limitato l’impiego del Fondo Salva<br />

Stati, che non ha così potuto dispiegare appieno<br />

il suo potenziale a favore del contenimento della<br />

crisi.<br />

Per quanto ci riguarda da vicino, si ricordi che<br />

l’Italia è entrata nell’occhio del ciclone della<br />

speculazione nello scorso luglio e, dopo una pericolosa<br />

deriva autunnale, con i rendimenti dei titoli<br />

di stato in ascesa, all’inizio dell’inverno il nuovo<br />

Governo presieduto dal professor Mario Monti<br />

ha favorito la ricomposizione della situazione attraverso<br />

il varo di una manovra finanziaria importante,<br />

l’avvio delle riforme strutturali, l’introduzione<br />

di obbligazioni con garanzia statale e l’impegno<br />

alla riduzione del debito pubblico.<br />

Il quadro europeo ha quindi sofferto complessivamente<br />

di una mancanza di fiducia, anzitutto<br />

da parte degli investitori internazionali, poi anche<br />

dalle imprese e dalle famiglie, spingendo gli indicatori<br />

economici a livelli depressi. Consumi in<br />

calo, reddito disponibile in flessione, disoccupazione<br />

in forte crescita non hanno risparmiato i<br />

Paesi europei, all’infuori della Germania, che in<br />

un contesto difficile e competitivo è stata in grado<br />

di trovare nell’export un’opportunità per la propria<br />

produzione manifatturiera.<br />

Il 2011 si è chiuso, infatti, con un PIL euro-<br />

I “SUPER MARIO” ITALIANI<br />

Dall’alto, Mario Monti, capo del Governo di tecnici che,<br />

da novembre 2011, sta cercando di contenere la crisi<br />

economica italiana. Sotto, Mario Draghi, un italiano<br />

alla presidenza della Bce, la Banca Centrale Europea.<br />

peo in crescita dello 0,7%<br />

medio, ma alla performance<br />

brillante della Germania<br />

(+2%) si contrappone la perdurante<br />

caduta della Grecia,<br />

che segna -7,5%. L’Italia,<br />

che rimane per importanza<br />

sempre la terza economia<br />

della UEM dietro Germania e<br />

Francia, ha registrato un arretramento<br />

dello 0,5%<br />

anno/anno, dato che ipoteca<br />

negativamente anche il primo<br />

trimestre del <strong>2012</strong> lasciando<br />

presagire una lieve recessione<br />

tecnica.<br />

Per quanto riguarda la disoccupazione,<br />

si ricorda che<br />

anche il Vecchio Continente<br />

non è stato risparmiato; infatti,<br />

il dato medio europeo di<br />

fine 2011 ha segnato nel<br />

complesso +10,7%. Anche<br />

in questo caso la situazione<br />

appare divaricarsi tra paesi “core” e periferia. La<br />

virtuosa Germania presenta un tasso di disoccupazione<br />

al 6,8% (minimo degli ultimi 20 anni) mentre<br />

la Francia si attesta al 9,8%, l’Italia al 9,2% per<br />

poi scivolare sino al 23% di Spagna, passando<br />

per gli intermedi Irlanda e Grecia, rispettivamente<br />

al 14,2% e al 20,7%.<br />

Il controllo del debito pubblico<br />

Per quanto attiene alla governance europea<br />

è indubbio che la crisi ha messo a nudo le mancanze<br />

del progetto di integrazione europea, che<br />

si è fermato all’adozione della Moneta Unica. Questi<br />

punti di debolezza, uniti al tergiversare della<br />

politica, hanno lasciato spazio alla speculazione,<br />

che dopo Grecia, Irlanda e Portogallo è andata<br />

a colpire Italia e Spagna.<br />

Una speculazione frenetica che tanto rapidamente<br />

ha sfruttato le debolezze dell’Italia, penalizzando<br />

i nostri titoli pubblici e con altrettanta velocità<br />

sta ritornando sui suoi passi nelle ultime settimane,<br />

riposizionandosi su livelli più consoni alle<br />

potenzialità di crescita del nostro Paese.<br />

La crisi che stiamo attraversando, benché<br />

drammatica, si sta dimostrando una leva per raggiungere<br />

una maggiore e migliore integrazione.<br />

Nelle ultime settimane è stato sottoscritto a<br />

Bruxelles il “fiscal compact” in modo da porre in<br />

essere meccanismi di controllo del debito pub-<br />

PLEIADI 19<br />


ECONOMIA IL PUNTO<br />

A inizio <strong>2012</strong> si è registrato un significativo recupero del<br />

mercato azionario e del comparto <strong>bancario</strong><br />

20 PLEIADI<br />

›<br />

blico. La spinta al miglioramento della governance<br />

europea non può dirsi esaurita con questo primo<br />

step. Nuovi meccanismi di gestione della Zona<br />

Euro devono ancora essere implementati e affinati.<br />

Per questo rimaniamo fiduciosi che l’introduzione<br />

degli Eurobond sia un’opzione inevitabile,<br />

ma per vedere la loro concretizzazione bisognerà<br />

verificare che gli interventi sinora attuati<br />

e quelli che si prospettano dispieghino appieno<br />

i loro benefici. L’attesa potrebbe essere lunga,<br />

ma sicuramente non vana.<br />

La crisi ha messo in evidenza i deficit organizzativi<br />

dell’Europa, ma sarà l’Europa stessa a<br />

trovare e seguire il sentiero della ripresa. Le difficoltà<br />

della governance hanno messo in primo<br />

piano la BCE che, al pari della FED, ha intrapreso<br />

manovre espansive sui mercati monetari al fine<br />

di scongiurare il credit crunch che andava delineandosi<br />

a fine anno e sostenuto con i propri acquisti<br />

i titoli di Stato colpiti dalla speculazione (titoli<br />

italiani e spagnoli). Un’accelerazione all’interventismo<br />

della BCE è giunta a partire dalla nomina<br />

a Presidente di Mario Draghi.<br />

Nel meeting immediatamente successivo al<br />

suo insediamento (novembre 2011), l’Istituto di<br />

Francoforte ha ridotto i tassi di riferimento<br />

dall’1,5% all’1,25%, limandoli ulteriormente<br />

all’1% dopo 30 giorni. Le tensioni sulla liquidità<br />

interbancaria hanno indotto la BCE a istituire una<br />

nuova asta di liquidità a completo soddisfacimen-<br />

PIAZZA AFFARI<br />

Palazzo Mezzanotte, sede<br />

della Borsa di Milano.<br />

Dopo un 2011 difficile,<br />

con l’arrivo del <strong>2012</strong><br />

il mercato sembra<br />

aver riconquistato<br />

l’apprezzamento<br />

degli investitori.<br />

to della domanda proveniente dalle banche di tutti<br />

i Paesi europei, garantendo fondi per un periodo<br />

di 3 anni.<br />

L’operazione ha permesso l’ordinata chiusura<br />

d’anno per il sistema <strong>bancario</strong> europeo ed è<br />

stata ripetuta a fine febbraio con lo stesso successo.<br />

Le prime e visibili reazioni si sono avute<br />

sul mercato azionario e in particolare nel comparto<br />

<strong>bancario</strong> che - dopo aver attraversato un 2011<br />

depresso - ha innescato un significativo recupero<br />

nei primi mesi del <strong>2012</strong>.<br />

Un’attestazione della validità delle manovre<br />

della BCE che ha cambiato significativamente il<br />

sentiment degli investitori, favorendo nuovi acquisti<br />

di azioni europee e italiane.<br />

Borse: le iniezioni di liquidità<br />

invertono una pericolosa spirale<br />

Il rischio sovrano ha colpito la borsa di Milano<br />

e quella di Madrid in maniera proporzionale a<br />

quanto accaduto ai rispettivi titoli di Stato. Il tracollo<br />

estivo dell’azionario ha trovato solo una parziale<br />

stabilizzazione in autunno. A fine dicembre<br />

i rispettivi indici hanno chiuso con flessioni intorno<br />

al 25% e al 15%.<br />

L’indice Eurostoxx 50 nello scorso anno ha accusato<br />

una diminuzione del 19%, mentre l’indice<br />

di Francoforte ha chiuso in perdita di quasi il 12%;<br />

peggio ha fatto Parigi (-15%). Il comparto <strong>bancario</strong><br />

è entrato nell’occhio del ciclone poiché ha subito<br />

l’effetto combinato delle difficoltà dell’economia<br />

e il peggioramento delle valutazioni dei titoli<br />

di Stato detenuti nei portafogli proprietari.


A questo si aggiunga l’istanza di<br />

rafforzamento patrimoniale proveniente<br />

dall’EBA – Authority Bancaria<br />

Europea – ma anche dagli Organismi<br />

di vigilanza nazionali. L’effetto combinato<br />

di questi elementi ha contribuito<br />

a deprimere la fiducia degli investitori<br />

nel settore creditizio, che si<br />

è riverberata sulle quotazioni e quindi<br />

sulla capitalizzazione delle banche,<br />

italiane e non.<br />

A fine 2011, rispetto all’anno<br />

precedente, l’indice settoriale europeo<br />

aveva perso il 33% e quello italiano<br />

il 39%. Dopo un’ulteriore flessione<br />

nei primi giorni di gennaio, i listini<br />

azionari e le azioni bancarie hanno<br />

trovato la capacità di consolidarsi e di riconquistare<br />

l’apprezzamento degli investitori, grazie<br />

anche al migliorato contesto operativo meno teso<br />

sul fronte liquidità, in conseguenza dei richiamati<br />

interventi della BCE. La piazza finanziaria<br />

americana, al contrario, ha chiuso il 2011 in pareggio,<br />

supportata anche dai segnali di miglioramento<br />

della congiuntura dopo 4 anni di sostegno<br />

da parte della FED.<br />

Piazza Affari, dopo la debacle del 2011, segna<br />

un progresso da inizio <strong>2012</strong> del 10%, mentre<br />

il comparto <strong>bancario</strong> registra +11,7%, a dimostrazione<br />

di un quadro macro-economico non roseo,<br />

ma comunque in stabilizzazione.<br />

Francoforte è in crescita del 17%, confermando<br />

quindi la sua leadership nella UE non solo<br />

come calamita degli investimenti obbligazionari,<br />

ma anche di quelli azionari. La tonicità della sua<br />

Obbligazioni - Il rendimento dei BTP<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

Rend BTP 10a<br />

Rend BOT 6m<br />

2010-<strong>2012</strong> - Performance delle Borse a confronto<br />

<strong>2012</strong> 2011 2010<br />

FT SE Italia A.S. 10,0% -24,3% -11.5%<br />

FT SE MIB 8,8% -25,2% -13,2%<br />

Eurostoxx 50 9,1% -17,1% -5,8%<br />

DAX – Francoforte 18,2% -14,7% 16,1%<br />

CAC – Parigi 9,9% -17,0% -3,3%<br />

FT SE100 – Londra 5,0% -5,6% 9,0%<br />

SMI – Zurigo 5,3% -7,8% -1,7%<br />

Dow Jones 6,8% 5,5% 11,0%<br />

S&P500 10,7% 0,0% 12,8%<br />

S&P100 11,1% 0,9% 10,1%<br />

NASDAQ Comp. 17,3% -1,8% 16,9%<br />

NIKKEI 225 – Tokyo 19,8% -17,3% -3,0%<br />

TOPIX 100 – Tokyo 21,2% -23,3% -1,3%<br />

H.S. – Hong Kong 13,4% -20,0% 5,3%<br />

CSI 300 – Shanghai 10,1% -25,0% -12,5%<br />

ASX 200 – Sidney 5,4% -14,5% -2,6%<br />

gen ‘10<br />

mar ‘10<br />

mag ‘10<br />

lug ‘10<br />

set ‘10<br />

nov ‘10<br />

gen ‘11<br />

mar ‘11<br />

mag ‘11<br />

lug ‘11<br />

set ‘11<br />

nov ‘11<br />

gen ‘12<br />

mar ‘12<br />

economia le permette<br />

di essere un<br />

primario polo attrattivo<br />

di capitali e<br />

investimenti.<br />

Obbligazioni: BTP sulle montagne russe<br />

La fiducia degli investitori nella scelta dell’asset<br />

allocation è il bene immateriale dell’industria<br />

finanziaria mondiale. Benché i segnali di difficoltà<br />

del nostro Paese fossero già emersi nella prima<br />

metà del 2011, il rendimento del BTP benchmark<br />

decennale all’inizio di giugno stazionava<br />

in area 4,77%, livello in media rispetto agli ultimi<br />

13 anni, ossia dall’introduzione dell’euro.<br />

L’attacco speculativo iniziato nel mese di luglio<br />

l’ha portato prima al 6,4% e a novembre, nei<br />

giorni di massima sfiducia verso il nostro Paese,<br />

vicino al 7,5%. Un peggioramento rapido e intenso,<br />

che è andato di pari passo con la perdita di<br />

fiducia da parte degli investitori internazionali nelle<br />

capacità del nostro Paese di far fronte alle proprie<br />

scadenze. La comparazione della situazione<br />

italiana a quella greca è stata più volte ripetuta<br />

- un po’ superficialmente - da<br />

primari leader europei. Anche in<br />

questo caso la mancanza di governance<br />

e un sopito spirito europeista<br />

hanno nuociuto, in primis, all’Italia<br />

ma in definitiva anche alla credibilità<br />

della UE stessa.<br />

(Il documento è stato elaborato sulla base<br />

delle informazioni al 22 marzo <strong>2012</strong>)<br />

VALORI IN CALO<br />

Dopo la grande impennata<br />

dei Btp registrata alla fine<br />

dello scorso anno, a inizio<br />

<strong>2012</strong> i rendimenti dei Btp<br />

sono vistosamente calati.<br />

TORNA IL SEGNO PIÙ<br />

Dopo un anno<br />

contraddistinto<br />

dal segno meno,<br />

il <strong>2012</strong> delle Borse<br />

mondiali si è aperto<br />

in modo positivo.<br />

PLEIADI 21


ECONOMIA IL PUNTO<br />

Puntiamo sui<br />

GIOVANI<br />

«Loro, più di tutti – dice Alberto Drudi –,<br />

possono affrontare le nuove sfide<br />

per portare le eccellenze del “Made in<br />

Marche” nei mercati di tutto il mondo»<br />

di Andrea Lisi<br />

Alberto Drudi è il presidente della Camera di Commercio<br />

di Pesaro e Urbino, nonché presidente di<br />

Unioncamere Marche.<br />

Presidente Drudi, quali sono i settori trainanti<br />

del vostro territorio?<br />

«Il nostro è un mondo imprenditoriale formato<br />

da 177mila imprese medio-piccole – il 95% è<br />

al di sotto dei 10 dipendenti –, costituito soprattutto<br />

da artigianato, commercio, servizi, turismo.<br />

Ma ci sono anche imprese leader in vari settori<br />

come quelli dell’arredamento, della meccanica, della<br />

luce e delle calzature».<br />

Quali sono le caratteristiche proprie dell’imprenditore<br />

marchigiano?<br />

«La credenziale migliore dei nostri imprenditori<br />

è la progettualità, portata avanti soprattutto nel<br />

medio e lungo periodo, cui si aggiunge la tendenza<br />

a operare in sintonia e sinergia con il contesto<br />

territoriale e con i fattori chiave dell’economia regionale.<br />

Il nostro sistema d’imprese è nato negli<br />

Anni <strong>60</strong> da piccole attività artigianali che oggi sono<br />

diventate imprese leader che hanno investito in uomini,<br />

progettualità e soprattutto in dinamismo e coraggio.<br />

Un’attività che oggi viene riconosciuta come<br />

“Made in Marche” e che ha forti contatti con economie<br />

mondiali in crescita, come quella cinese,<br />

quella indiana e quella brasiliana. Una proiezione<br />

sui mercati mondiali che viene agevolata, nella nostra<br />

regione, da una forte sinergia esistente tra sistema<br />

istituzionale e imprenditoriale».<br />

Qual è la situazione delle Marche dal punto<br />

di vista occupazionale?<br />

«Nelle Marche registriamo un tasso di disoccupazione<br />

molto più basso rispetto ad altre regioni<br />

d’Italia, attorno al 6,6% (contro la media nazionale<br />

di 8,8%). Un dato che dice che ci stiamo muo-<br />

22 PLEIADI<br />

vendo nella giusta direzione, anche nel rapporto<br />

con gli istituti di credito locali, per fare un esempio,<br />

rapporto basato su un profilo umano, che valuta<br />

la validità del progetto e non la sola convenienza<br />

economica. Grazie<br />

anche a questo, le nostre<br />

imprese hanno potuto<br />

investire e mantenere<br />

un livello occupazionale<br />

più alto rispetto<br />

ad altre realtà territoriali.<br />

Poi bisogna anche<br />

dire che le piccole imprese<br />

tendono a licenziare<br />

meno, da questo<br />

punto di vista siamo<br />

quindi agevolati».<br />

Qual è l’attività<br />

della vostra Camera di<br />

Commercio a soste-<br />

ELETTO ALL’UNANIMITÀ<br />

gno delle realtà pro-<br />

Alberto Drudi dal 2010 è anche<br />

duttive del territorio?<br />

presidente dell’Unione delle Camere<br />

«Ci muoviamo, da<br />

di Commercio delle Marche.<br />

sempre, su più settori.<br />

Su un bilancio annuale<br />

di circa 9 milioni di euro (prevalentemente destinati<br />

a svolgere le funzioni che ci affida con legge<br />

lo Stato), 4 li reinvestiamo sul territorio: nel rapporto<br />

con le associazioni territoriali e di categoria, nei<br />

progetti per rilanciare alcuni settori o di formazione<br />

e ricerca, nei rapporti con altri mercati, anche<br />

legati ai settori del turismo o dell’agroalimentare.


BELLEZZE ARTISTICHE E GUSTO<br />

Sopra, il Palazzo Ducale di Urbino. Sotto<br />

alcuni prodotti enogastronomici marchigiani,<br />

sempre più apprezzati nel mondo.<br />

Per migliorare la nostra offerta di sostegno alle imprese,<br />

come Camera di Commercio stiamo cercando<br />

di unificare alcune attività, così da riuscire ad abbattere<br />

i costi, ma anche di aumentare la qualità dei<br />

servizi alle nostre imprese».<br />

E per quanto riguarda il mercato definito<br />

“globale”, che cosa dite ai vostri imprenditori?<br />

«Stiamo attenti a cogliere le nuove opportunità<br />

provenienti dall’estero, cercando di capire come<br />

si evolvono i mercati e, soprattutto, che cosa vogliono<br />

le nuove generazioni, le nostre ma anche<br />

quelle dei Paesi in via di sviluppo. Agli imprenditori<br />

consigliamo di guardare oltre i mercati europei,<br />

perché il mondo oggi è più vicino, le distanze si sono<br />

azzerate e le opportunità<br />

sono aumentate. È<br />

un mondo fatto per i<br />

giovani, che conoscono<br />

le lingue e sanno<br />

muoversi abilmente in<br />

ambito tecnologico.<br />

Per questo li sosteniamo,<br />

certi che con<br />

coraggio e intelligenza<br />

possano affrontare<br />

e vincere queste<br />

nuove sfide».<br />

Vendere il “Prodotto Marche”<br />

Nardo Filippetti (nella foto) è il fondatore di<br />

Eden Viaggi, il tour operator inserito tra i<br />

principali italiani per fatturato e passeggeri,<br />

che ha la sua sede nella città di Pesaro.<br />

Signor Filippetti, da esperto del settore,<br />

come si vende il prodotto Marche?<br />

«Siamo una regione atipica, posizionata in<br />

quell’area più ampia che viene definita<br />

“Riviera adriatica”, in genere connotata come<br />

espressione di un turismo di massa<br />

caratterizzato da costi contenuti. Ma se alcuni<br />

decenni fa, in effetti, Emilia Romagna e<br />

Marche potevano essere considerate, dal<br />

punto di vista dell’offerta turistica, un tutt’uno,<br />

bisogna dire che negli ultimi anni la nostra<br />

regione ha cercato di mettere in risalto una<br />

sua propria identità».<br />

Qual è, dunque, l’identità<br />

turistica delle Marche?<br />

«La nostra è un’offerta<br />

basata meno sulla quantità<br />

– i nostri posti letto sono<br />

relativamente contenuti –<br />

e più sulla qualità, come ben<br />

illustrato dalla campagna<br />

pubblicitaria televisiva<br />

“Marche, le scoprirai<br />

all’infinito” che vede l’attore<br />

americano Dustin Hoffman<br />

come protagonista. Ci<br />

rivolgiamo a una clientela<br />

che vuole trascorrere<br />

una vacanza in un territorio<br />

bello, rilassante, ricco<br />

di storia e di cultura.<br />

Una clientela che pretende<br />

prezzi non troppo elevati<br />

per il suo soggiorno».<br />

Quanto influisce la voce<br />

“turismo” sull’economia<br />

totale della Regione?<br />

«Meno di quanto dovrebbe, purtroppo.<br />

Da questo punto di vista possiamo, anzi<br />

dobbiamo fare molti passi in avanti. In Italia<br />

abbiamo un potenziale enorme, che spesso<br />

non rende quanto dovrebbe per l’eccessiva<br />

parcellizzazione degli interessi. Nelle Marche<br />

stiamo proprio cercando di “fare sistema”,<br />

per riuscire a richiamare nelle nostre località<br />

sempre più turisti. E, soprattutto, per puntare<br />

sugli stranieri che, oggi come oggi, sono<br />

presenti in percentuali di sicuro migliorabili».<br />

PLEIADI 23


ECONOMIA PRODOTTI E PROGETTI<br />

LePERSONE<br />

fanno la differenza<br />

Non è vero che “tutte le banche sono uguali”:<br />

la persona è sempre il fattore differenziale, la chiave<br />

di successo nel rapporto in trasparenza con i clienti<br />

di Luciano Camagni - Condirettore Generale <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

24 PLEIADI


Il primo anno di vigenza del Piano strategico del <strong>Gruppo</strong><br />

<strong>bancario</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> ha coinciso con un contesto<br />

di mercato estremamente perturbato e dominato a<br />

livello macro-economico dalla crisi del debito sovrano<br />

e, in ambito micro-economico, da una diffusa sensazione<br />

di incertezza che ha in parte nuovamente posto l’attenzione<br />

al problema del rapporto di fiducia impresefamiglie-sistema<br />

<strong>bancario</strong> nella sua complessità.<br />

I punti di partenza sono la percezione e l’affermazione<br />

forte che non tutte le banche sono uguali, ma che<br />

ancora e sempre la differenza la fanno le persone. La<br />

professionalità, la serietà, il rigore e il rispetto delle<br />

regole costituiscono un valore aggiunto intangibile in<br />

un mix di capacità di assumere responsabilità e di perseguire<br />

gli obiettivi dati nel contesto di una equilibrata<br />

proposta di servizio e di prodotti alla clientela.<br />

L’attenzione sensibile alle aspettative dei clienti e<br />

dei Soci costituisce l’elemento distintivo del <strong>Gruppo</strong>,<br />

che si richiama ai valori fondanti della matrice popolare<br />

della banca. Donne e uomini responsabilmente coerenti<br />

nei comportamenti con i valori e con i principi ispiratori<br />

nelle norme statutarie del <strong>Gruppo</strong> rappresentano un<br />

plus e consentono, in un rapporto di piena trasparenza,<br />

di operare con una marcia in più nella proposta dei<br />

nostri prodotti di investimento e finanziamento, che non ›<br />

UNA MARCIA IN PIÙ<br />

I valori di Creval, banca<br />

a matrice popolare, sono<br />

alla base dell’attività svolta<br />

sul territorio, finalizzata<br />

non alla sola vendita<br />

di servizi ai clienti,<br />

ma anche alla consulenza<br />

e a una relazione<br />

impostata sull’ascolto e,<br />

grazie a questo, proattiva.<br />

PLEIADI 25


ECONOMIA PRODOTTI E PROGETTI<br />

La forza consulenti di Creval: 548 alle<br />

imprese, 413 affluent e 1.200 family<br />

26 PLEIADI<br />

Direzione generale<br />

Direzione crediti Direzione territoriale<br />

Servizio<br />

commerciale<br />

Referente<br />

commerciale<br />

›<br />

La nuova struttura commerciale<br />

Servizio<br />

crediti<br />

Servizio<br />

estero<br />

Capozona 1 Capozona 2 Capozona N<br />

Referente<br />

crediti<br />

Continuità<br />

nella vicinanza<br />

al territorio<br />

Servizio<br />

controlli<br />

operativi<br />

UN SERVIZIO SPECIALIZZATO E DEDICATO<br />

La volontà del <strong>Gruppo</strong> Creval è quella di essere sempre più vicino alle zone di<br />

insediamento, obiettivo raggiunto con la predisposizione di una struttura<br />

snella, capace di interpretare in modo efficace le esigenze del territorio.<br />

si limita a una mera attività di vendita ma si<br />

valorizza in una consulenza a tutto tondo, tesa a<br />

valorizzare la relazione in un unicum di capacità<br />

di ascolto, di individuazione di soluzioni adeguate<br />

e di proattività nella proposizione di soluzioni. La<br />

percezione dei bisogni della nostra clientela, la<br />

capacità di individuare soluzioni adeguate e di articolare<br />

una proposta comprensibile ed equilibrata<br />

sono alla base della nostra attività quotidiana.<br />

Nuovi ruoli commerciali<br />

e change management<br />

Per mettere a pieno frutto il diverso valore<br />

delle risorse umane è fondamentale definire gli<br />

aspetti organizzativi entro cui si possano dispiegare<br />

tali capacità al servizio del mercato e delle famiglie.<br />

In questo senso il piano strategico ha focalizzato<br />

con molta attenzione un progetto specifico: la riconfigurazione<br />

dell’articolazione territoriale delle<br />

unità operative del <strong>Gruppo</strong>.<br />

La riconfigurazione organizzativa, accompagnata<br />

alla razionalizzazione delle banche operative,<br />

è tesa a perseguire con più efficacia l’obiettivo di<br />

una percepita vicinanza delle banche alla realtà<br />

socio-economica di insediamento tramite la creazione<br />

di nove Divisioni territoriali composte da<br />

circa <strong>60</strong> filiali ciascuna. L’elemento differenziante<br />

è rappresentato dalla ridefinizione dei ruoli commerciali<br />

assegnati alle persone, qualificando detti<br />

ruoli e attribuendo agli stessi una capacità propo-<br />

Il nuovo modello di consulenza in<br />

materia di investimenti: trasparenza<br />

e fiducia tra banca e cliente<br />

Nell’ottica di sviluppo della relazione<br />

bancaria e in piena aderenza alla<br />

stringente normativa di riferimento,<br />

il <strong>Gruppo</strong> Creval ha messo a punto un<br />

nuovo modello di servizio di consulenza in<br />

materia di investimenti caratterizzato da<br />

un elevato livello di ricchezza informativa,<br />

personalizzazione, qualità e trasparenza.<br />

Nell’erogazione del servizio risulta<br />

centrale il ruolo dei consulenti Creval<br />

in un percorso articolato in quattro fasi:<br />

1Ritratto dell’investitore e analisi<br />

del portafoglio. Il consulente analizza<br />

i bisogni del cliente e definisce il profilo<br />

finanziario dello stesso attraverso<br />

la compilazione di un questionario<br />

ad hoc. Successivamente viene valutato<br />

il portafoglio di investimento in essere<br />

con particolare attenzione agli aspetti<br />

di rischio già presenti: mercato,<br />

credito, liquidabilità e complessità.<br />

2Individuazione degli investimenti<br />

adeguati. Sulla base dei bisogni<br />

e delle caratteristiche dell’investitore<br />

il consulente formula precise proposte<br />

di investimento. Viene discusso e definito<br />

sitiva e decisionale che rende sempre più stretta<br />

e rispondente la relazione con la clientela, puntando<br />

su snellezza operativa, disponibilità di supporti<br />

informatici evoluti e ridefinizione di prodotti in<br />

linea con le esigenze della clientela. Il tutto, per<br />

perseguire tre vantaggi:<br />

1. miglior presidio commerciale;<br />

2. velocizzazione del processo di erogazione del<br />

credito;<br />

3. attento presidio dei rischi.<br />

I 4.482 dipendenti delle banche e società del<br />

<strong>Gruppo</strong> sono chiamati a “reinterpretarsi” in un<br />

processo di cambiamento nel quale ciascuno è<br />

continuativamente al centro di un cantiere sempre<br />

aperto e in evoluzione. Ciò consentirà una maggiore<br />

personalizzazione della relazione in un rapporto<br />

di fiducia fondato su serietà, rigore, trasparenza e<br />

capacità professionale. In tale dinamica non si


UNA NUOVA RELAZIONE BANCARIA<br />

Il consulente del <strong>Gruppo</strong> Creval crea con<br />

il cliente un rapporto personalizzato, per<br />

poter ben individuare i suoi bisogni reali.<br />

con il cliente il cosiddetto “portafoglio<br />

modello”, quello a cui tendere nel tempo.<br />

Le scelte operate dal cliente vengono<br />

riepilogate all’interno di un articolato<br />

rendiconto che gli fornisce<br />

una visione complessiva delle operazioni<br />

raccomandate perché adeguate<br />

e una puntuale informativa sulle<br />

variazioni che il portafoglio subirebbe nel<br />

LA PRESENTAZIONE DELLE NOVITÀ AI QUADRI DIRETTIVI<br />

Sopra, il Condirettore Generale <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>, Luciano<br />

Camagni, mentre illustra le caratteristiche della nuova struttura<br />

commerciale in occasione della Convention dei Quadri Direttivi<br />

del <strong>Gruppo</strong> Creval, svoltasi lo scorso marzo <strong>2012</strong>.<br />

caso in cui le operazioni consigliate<br />

venissero eseguite.<br />

3Sempre informati. Il cliente in ogni<br />

momento può rivolgersi al proprio<br />

consulente di filiale per ottenere<br />

una fotografia in tempo reale degli<br />

investimenti del proprio portafoglio.<br />

4Monitoraggio sistematico.<br />

Il portafoglio viene valutato con<br />

cadenza annuale al fine di esaminare<br />

la coerenza tra il profilo del cliente<br />

e la rischiosità del portafoglio stesso.<br />

può evidentemente considerare acquisito per<br />

sempre il valore della relazione, ma si deve perseguire<br />

in continuo una logica di equilibrata capacità<br />

di contemperare interessi obiettivi del cliente nel<br />

perseguimento di un percorso di valorizzazione<br />

economica dell’offerta di servizio/prodotto.<br />

Siamo convinti che il nuovo modello commerciale,<br />

così configurato, possa contribuire in<br />

modo decisivo a un incremento di ulteriore efficienza<br />

della struttura di rete, puntato su una sempre più<br />

focalizzata attenzione al mercato in rispondenza<br />

alle effettive aspettative dei nostri oltre 900mila<br />

clienti. Sono famiglie, imprese, persone, da “guardare<br />

negli occhi” ogni giorno, sapendo di poterlo<br />

fare senza mai distogliere lo sguardo, certi della<br />

nostra disponibilità, della nostra professionalità e<br />

della bontà del nostro servizio.<br />

Si tratta della nostra scommessa e della<br />

nostra ragion d’essere.<br />

PLEIADI 27


ECONOMIA GESTIONI E CLIENTI<br />

COME DA INDICAZIONI<br />

DELLA BANCA D’ITALIA<br />

L’adozione di colonnine<br />

elettroniche e interattive<br />

poste all’interno<br />

delle singoli filiali<br />

risponde a un richiamo<br />

della banca d’Italia,<br />

che da tempo pone<br />

attenzione alle soluzioni<br />

realizzate dalle<br />

banche a beneficio<br />

dei clienti<br />

e della trasparenza<br />

dei messaggi.<br />

28 PLEIADI


Tutto in un<br />

TOTEM<br />

Entro la fine del <strong>2012</strong> le filiali del <strong>Gruppo</strong> Creval<br />

saranno dotate di un nuovo punto interattivo<br />

che permetterà ai clienti di ottenere informazioni<br />

in tempo reale e in piena e totale autonomia<br />

In tutte le filiali del <strong>Gruppo</strong> <strong>bancario</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

sarà presto a disposizione dei clienti un<br />

nuovo, prezioso, strumento di consultazione.<br />

Si tratta del totem “CrevalPoint”,<br />

la colonna blu che, dotata<br />

di un video che permette una<br />

navigazione in modalità touchscreen,<br />

verrà installata in tutte le filiali<br />

entro la fine del <strong>2012</strong>.<br />

I totem permetteranno di consultare<br />

tutti i fogli informativi relativi<br />

ai prodotti e ai servizi bancari offerti<br />

dal <strong>Gruppo</strong>. Il tutto, aggiornato<br />

in tempo reale. La consultazione,<br />

da parte dei clienti è facile e intuitiva.<br />

Il procedimento di selezione<br />

dei documenti di tipo touchscreen<br />

consente di “navigare” facendo<br />

correre il dito sul vetro del monitor.<br />

I fogli informativi sono divisi per<br />

target, distinguendo tra privati e imprese, e per<br />

macroarea di prodotto: banking, finanziamenti<br />

ed estero. Il cliente può scegliere come leggere<br />

il documento di suo interesse. Può farlo direttamente<br />

sullo schermo, oppure utilizzare la<br />

stampante inserita nel totem per ottenere una<br />

copia cartacea. O ancora, spedendo lo stesso<br />

documento al proprio indirizzo di posta elettronica,<br />

tramite e-mail.<br />

I documenti in tempo reale<br />

Tra le opzioni offerte dal menù messo a disposizione<br />

dal Totem, selezionando il tasto<br />

“Trasparenza” è possibile consultare una serie<br />

›<br />

RISPARMIO DI CARTA<br />

Le funzioni proprie<br />

dei Totem assicurano<br />

che in filiale non vi sia<br />

più materiale cartaceo,<br />

non più aggiornato<br />

e, inoltre, evitano un<br />

eccessivo utilizzo di carta.<br />

PLEIADI 29


ECONOMIA GESTIONI E CLIENTI<br />

QUATTRO SERVIZI IN UNO<br />

Il Totem soddisfa quattro diverse esigenze:<br />

soddisfa le indicazioni delle normative<br />

relative alla visione dei fogli informativi,<br />

guide per il cliente edite da PattiChiari<br />

e Banca d’Italia, Mifid, reclami, ecc.;<br />

elimina i tempi dedicati a gestione<br />

e aggiornamento della modulistica<br />

obbligatoria;<br />

veicola messaggi commerciali<br />

personalizzabili per filiale;<br />

rende i clienti autonomi nel recupero<br />

di alcune informazioni.<br />

DOVE TROVARE IL TOTEM CREVAL POINT<br />

Entro la fine del <strong>2012</strong> sarà installato<br />

in tutte le filiali del gruppo.<br />

Ora lo si trova qui:<br />

<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

Sondrio Sede<br />

Sondrio Agenzia 2<br />

Morbegno (So)<br />

Chiavenna (So)<br />

Bormio (So)<br />

Delebio (So)<br />

<strong>Credito</strong> Artigiano<br />

Milano San Fedele<br />

Milano Cordusio<br />

Milano Stelline<br />

IL WI FI GRATUITO DI CREVAL<br />

ORA È ANCHE SENZA LIMITI<br />

Prosegue l’attivazione<br />

del servizio Wi-Fi gratuito<br />

offerto dal <strong>Gruppo</strong> Creval<br />

a chi si trovi in prossimità<br />

delle sue sedi e filiali.<br />

E, visto il successo fin qui<br />

ottenuto, ora per i clienti<br />

non vale più il limite di 2 ore<br />

di navigazione al giorno,<br />

ma c’è libertà di navigare<br />

gratuitamente, 24 ore su 24.<br />

30 PLEIADI<br />

I documenti possono essere letti sul video, stampati<br />

sul posto dal Totem o spediti al proprio indirizzo e-mail<br />

CON LA LORO “CREATURA”<br />

A sinistra, Alberto Fiorino, responsabile della<br />

Direzione organizzazione e progetti per l’innovazione<br />

e Mauro Selvetti, presidente di Bankadati.<br />

di documenti e informazioni relativi al listino cambi<br />

del giorno, alle guide Abi, ai diritti principali<br />

del cliente, alla modulistica Mifid, al materiale<br />

“Patti Chiari”, ma anche ai numeri telefonici utili<br />

da contattare nel caso ci sia necessità di bloccare<br />

carte di credito e bancomat.<br />

Un altro bottone del menù permette di visualizzare<br />

l’elenco dei prodotti Creval messi a disposizione<br />

dei clienti. Il totem si collega automaticamente<br />

al sito www.creval.it da cui si possono<br />

sfogliare i depliant di prodotto o stamparli direttamente<br />

in filiale.<br />

›<br />

Le piazze in cui è operativo<br />

il Wi-Fi gratuito di Creval<br />

Sondrio P.za Campello<br />

Tirano (So) P.za Marinoni 23<br />

Monza Via Zucchi 16<br />

Torino Via XX Settembre 3<br />

Fano (Pu) P.za XX Settembre 16<br />

Acireale (Ct) P.za Duomo 12<br />

Le prossime attivazioni<br />

Bormio (So) Via Roma 93<br />

Milano Stelline C.so Magenta 59


Con la firma grafometrica, ancor più<br />

sicurezza e velocità allo sportello<br />

Nelle filiali Creval la firma verrà apposta<br />

sullo schermo di un tablet elettronico<br />

La firma grafometrica – attualmente in<br />

pilota in alcune filiali del <strong>Gruppo</strong> Creval<br />

(Sondrio sede, Sondrio Ag 1, Morbegno,<br />

Tirano, Milano Stelline) e che troverà<br />

progressiva attuazione e distribuzione nel<br />

<strong>Gruppo</strong> Creval – è un sistema innovativo che<br />

permette di radunare tante utilità in un solo<br />

gesto. Anzitutto la velocità di esecuzione delle<br />

operazioni allo sportello, visto che la firma<br />

scritta sul tablet va a posizionarsi in calce al<br />

documento richiesto, che viene registrato<br />

direttamente nel database della banca.<br />

Lo sportellista stamperà dunque solo la copia<br />

del cliente, evitando quella da tenere per sé,<br />

con grande risparmio di carta(i documenti<br />

interessati saranno circa 6 milioni l’anno!).<br />

Un aiuto all’ambiente determinato anche<br />

dal minor utilizzo dei toner delle stampanti,<br />

che hanno un processo di smaltimento<br />

Un’ulteriore opzione consente poi di scaricare<br />

o stampare alcuni moduli evitando di doversi<br />

recare alla cassa, con grande risparmio di<br />

tempo. I moduli a disposizione nella prima fase<br />

di applicazione, quella di distribuzione dei totem<br />

nelle varie filiali, sono la richiesta di emissione<br />

assegni, la distinta di versamento in euro e il modulo<br />

di disposizione generica di addebito.<br />

Trasparenza e rispetto per l’ambiente<br />

L’utilità del totem informativo è legata anche<br />

al fatto che ha la possibilità di essere aggiornato<br />

in tempo reale, essendo collegato in rete. Questo<br />

permette a Creval di rispettare la normativa<br />

che chiede alle banche di esporre ai clienti un’informativa<br />

costantemente aggiornata. Con i totem<br />

informativi le notizie vengono aggiornate periodicamente<br />

in formato digitale.<br />

Un sistema che permette di evitare lo spreco<br />

di carta che caratterizza anche l’informativa<br />

tradizionale.<br />

Quando non è utilizzato da alcun cliente, infine,<br />

sul monitor del totem vengono trasmessi<br />

messaggi pubblicitari di vario genere, ma anche<br />

informazioni utili sulla filiale che ospita il totem<br />

e sulle iniziative turistiche e culturali organizzate<br />

nel territorio di riferimento.<br />

complesso. Il sistema permette di acquisire<br />

i dati “caratteristici” della firma, registrando in<br />

appositi database alcuni valori che identificano,<br />

senza possibilità di errore, gli elementi distintivi<br />

di un processo di firma, rendendolo di fatto<br />

univoco e consentendo in qualsiasi momento il<br />

riconoscimento del firmatario. Questi “valori”<br />

sono il ritmo di scrittura, la velocità, la<br />

pressione, l’accelerazione e il movimento della<br />

penna sul piccolo schermo.<br />

Creval App, da oggi anche per Android<br />

Si allargano le possibilità di gestire conto corrente<br />

e carte prepagate direttamente dallo smartphone<br />

e dal tablet. Creval App, l’applicazione gratuita di<br />

Creval, è oggi infatti disponibile anche per Android.<br />

Per poter utilizzare Creval App è necessario avere<br />

l’accesso a banc@perta, il servizio di home banking<br />

gratuito del <strong>Gruppo</strong> Creval. Grazie all’applicazione<br />

è possibile consultare saldo e movimenti del conto<br />

corrente e visualizzare saldo e movimenti delle carte<br />

prepagate Cart@perta e “Conto inTasca”. Ma anche<br />

verificare il saldo titoli, le proprie coordinate bancarie<br />

e la posizione globale.<br />

Inoltre, Creval App<br />

ti segnala dove<br />

si trova la filiale<br />

più vicina. Creval App<br />

è disponibile su App<br />

Store e ora anche<br />

su Android Market.<br />

PLEIADI 31


ECONOMIA IMPRESE E MERCATI<br />

L’importanza del saper<br />

INNOVARE<br />

32 PLEIADI<br />

Le piccole e medie imprese<br />

italiane intensificano<br />

gli investimenti in innovazione,<br />

come confermato anche<br />

da un’indagine europea.<br />

Questo aspetto tuttavia non<br />

è sufficiente per posizionare<br />

l’Italia nella graduatoria<br />

dei Paesi più innovativi<br />

di Enzo Rocca<br />

Vice Direttore Generale <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>


ABBIAMO<br />

POCHI LAUREATI<br />

Solo il 20% dei giovani<br />

d’età compresa tra i 30<br />

e i 34 anni è laureato,<br />

contro una media europea<br />

che corrisponde<br />

al 33,6% del totale.<br />

Modesta capacità di innovazione, pochi laureati,<br />

non adeguati investimenti in ricerca e innovazione<br />

e scarsa collaborazione tra pubblico e privato.<br />

È questo il quadro in chiaroscuro che scaturisce<br />

con riguardo all’Italia dalla seconda indagine<br />

europea sull’innovazione presentata a Bruxelles<br />

(da Maastricht Economic and Social Research<br />

Institute on Innovation and Technology).<br />

Per il nostro Paese, i problemi maggiori indicati<br />

sono i pochi investimenti e la burocrazia, che<br />

concorrono a inserire l’Italia al 16° posto, nel gruppo<br />

dei cosiddetti “innovatori moderati”, tra i 27<br />

Paesi dell’UE. La classifica IUS (Innovation Union<br />

Scoreboard 2011) ha suddiviso questi ventisette<br />

Paesi in quattro grandi fasce: 1) leader dell’innovazione,<br />

2) inseguitori, 3) innovatori moderati,<br />

4) innovatori modesti. È la Svezia a guidare il quartetto<br />

di testa, seguita da Danimarca, Germania e<br />

Finlandia (vedi grafico a fondo pagina).<br />

La Germania, in particolare, denota risultati<br />

al di sopra della media UE, soprattutto nelle iniziative<br />

poste in atto per consentire una seconda<br />

chance agli imprenditori che hanno dovuto chiudere<br />

la loro azienda e nei settori di innovazione,<br />

internazionalizzazione e amministrazione responsabile.<br />

Tra gli otto indicatori presi in esame per valutare<br />

il livello di innovazione, tra cui spiccano<br />

l’istruzione nazionale, la qualità del sistema di ricerca<br />

e il livello dei finanziamenti, per il nostro Paese<br />

emergono in particolare i seguenti punti:<br />

numero di dottorati nella media europea, a<br />

fronte però di una capacità carente di attrarre studenti<br />

da aree extra-europee e creare mobilità;<br />

meno del 20% nel numero di persone tra i<br />

30 e i 34 anni in possesso di una laurea (contro<br />

una media europea del 33,6%);<br />

scarso sviluppo, in termini di qualità del sistema<br />

di ricerca e capacità di interagire con l’estero,<br />

delle collaborazioni accademiche tra imprese<br />

e istituzioni;<br />

investimenti pubblici in ricerca e sviluppo<br />

pari allo 0,6% del Pil contro lo 0,75% europeo,<br />

con un tasso di crescita tra i più bassi dell’intera<br />

UE.<br />

Il contributo delle PMI<br />

È il settore delle piccole e medie imprese, che<br />

da sempre rappresenta una parte considerevole del<br />

sistema economico nazionale, a salvare l’Italia dalla<br />

“zona negativa” del grafico (vedi sotto). Il rapporto<br />

di Bruxelles mostra infatti come circa il 35% delle<br />

PMI italiane abbia sviluppato internamente nuovi<br />

prodotti e tecnologie, contro il 30% del campione<br />

europeo. Il comparto delle imprese che innovano<br />

al proprio interno registra anche il secondo miglior<br />

tasso di crescita in assoluto.<br />

Peraltro, la forza dell’Italia sta anche nel tessuto<br />

fitto di piccole e medie imprese e nell’elevata diversificazione<br />

delle loro specializzazioni, imperniate<br />

– come ci ricorda il professor Marco Fortis, do-<br />

PERFORMANCE SULL’INNOVAZIONE DEGLI STATI MEMBRI DELL’UE<br />

(Fonte: Innovation Union Scoreboard, Febbraio <strong>2012</strong>, pag 3)<br />

8<br />

INNOVATORI MODESTI<br />

INNOVATORI MODERATI<br />

7<br />

INSEGUITORI<br />

6<br />

LEADER DELL’INNOVAZIONE<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

LV BG LT RO PL SK MT GR HU ES CZ PT IT EE CY SI EU FR IE LU AT NL UK BE FI DE DK SE<br />

LA PRIMA È LA SVEZIA<br />

Il Paese scandinavo occupa la posizione di leader<br />

europeo dell’innovazione, seguito in classifica, nel<br />

quartetto di testa, da Danimarca, Germania e Finlandia.<br />

›<br />

PLEIADI 33


›<br />

ECONOMIA IMPRESE E MERCATI<br />

cente di Economia Industriale e Commercio<br />

Estero all’Università Cattolica<br />

di Milano – soprattutto sui quattro macrosettori<br />

delle note “4 A” (alimentari,<br />

abbigliamento, arredo e automazione-meccanica-gomma-plastica,<br />

quest’ultimo in particolare ad altissimo<br />

tasso di innovazione).<br />

Siamo inoltre i primi esportatori al<br />

mondo per 249 prodotti e deteniamo<br />

una leadership assoluta in termini di<br />

posizione competitiva nel contesto internazionale<br />

(vedi tabella a destra). Si<br />

tratta di imprese definite dal professor<br />

Alberto Quadrio Curzio (vedi intervista<br />

a pag. 35) “multinazionali tascabili”<br />

e che vincono grazie a capacità<br />

inedite di innovazione.<br />

Innovazione e crescita<br />

L’innovazione rappresenta il driver<br />

principale per crescita, competitività<br />

e creazione di lavoro. Si può dimostrare<br />

come la correlazione tra capacità di introdurre<br />

mutamenti evolutivi nei processi produttivi<br />

e tasso di sviluppo delle economie sia chiaramente<br />

positiva. Lo stesso discorso vale con riferimento<br />

agli indici di competitività e alla creazione<br />

di nuova occupazione.<br />

Il nostro Paese ha assoluta necessità di “rimontare”<br />

posizioni sulla base di strategie chiare<br />

e di priorità tra cui occorre sottolineare il tema della<br />

semplificazione legislativa e amministrativa.<br />

L’eccesso di burocrazia e di “lacci e lacciuoli” (in<br />

34 PLEIADI<br />

OCCUPAZIONE<br />

E SVILUPPO<br />

Saper introdurre<br />

innovazione<br />

nei processi di produzione<br />

rappresenta uno<br />

dei punti fondamentali<br />

per lo sviluppo<br />

e la nuova occupazione.<br />

Il nuovo modello di innovazione delle imprese mondiali<br />

propone soluzioni su misura per soddisfare esigenze locali<br />

IL VALORE DELLA LEADERSHIP<br />

Valori in miliardi di dollari dei settori<br />

in cui l’Italiaè ai primi posti<br />

per competitività internazionale<br />

Abbigliamento<br />

Cuoio, pelletteria<br />

e calzature<br />

Tessile<br />

Meccanica<br />

non elettronica<br />

Manufatti<br />

di base<br />

Manufatti<br />

diversi<br />

Prodotti delle<br />

industr. alimentari<br />

Totale prodotti<br />

considerati<br />

Posizione<br />

dell’Italia<br />

nella classifica<br />

della<br />

competitività<br />

1<br />

1<br />

1<br />

2<br />

2<br />

2<br />

6<br />

Export<br />

Italia<br />

20,0<br />

18,2<br />

12,9<br />

87,7<br />

55,0<br />

42,9<br />

25,7<br />

Saldo<br />

commerciale<br />

Italia<br />

3,7<br />

7,7<br />

4,5<br />

53,1<br />

9,0<br />

14,8<br />

2,1<br />

262,4 94,9<br />

UN MADE IN ITALY DA RECORD<br />

Nonostante le difficoltà, buona parte delle<br />

nostre imprese è in grado di produrre prodotti<br />

di altissimo livello, esportati in tutto il mondo.<br />

(Tabella tratta da Sole 24ore del 23/02/<strong>2012</strong>)<br />

una parola l’efficienza della pubblica<br />

amministrazione) di cui l’Italia<br />

soffre comporta infatti di per sé<br />

un freno all’innovazione.<br />

Il rapporto IUS rappresenta<br />

schematicamente una situazione<br />

in parte nota e comunque bisognosa<br />

di interventi rapidi ed efficaci.<br />

Rileva in prima istanza come<br />

il nostro sistema si configuri poco<br />

capace di investire in ricerca e innovazione<br />

e di prestarsi a collaborazioni<br />

sostanziali tra imprese:<br />

un’Italia che mostra ancora una<br />

volta una buona intelligenza individuale<br />

ma una debole intelligenza<br />

collettiva. A tal fine non sono da<br />

escludere incentivi a favorire non<br />

solo lo scambio di buone pratiche,<br />

ma anche le effettive sinergie tra<br />

imprese, non escludendo azioni di<br />

incoraggiamento all’accorpamento<br />

e all’accrescimento delle loro<br />

dimensioni medie.<br />

Segnali positivi si intravedono sullo scenario,<br />

secondo il “Barometro dell’Innovazione globale”,<br />

commissionato da General Electric e condotto<br />

dalla società di consulenza StrategyOne.<br />

Le imprese stanno progressivamente superando<br />

il tradizionale modello “chiuso” d’innovazione<br />

per adottarne uno nuovo, in grado di valorizzare<br />

il potere creativo delle piccole organizzazioni<br />

e degli individui e di proporre soluzioni su misura<br />

per soddisfare esigenze locali.


La parola all’economista Alberto Quadrio Curzio<br />

«Esportiamo più di prima!»<br />

Alberto Quadrio Curzio,<br />

economista (nella foto, a destra,<br />

insieme al Vice Direttore Generale<br />

Creval, Enzo Rocca), come<br />

Presidente del Centro Cranec<br />

dell’Università Cattolica dirige il<br />

progetto “Innovare con le imprese”<br />

i cui volumi escono nella collana<br />

socio-economica della Fondazione<br />

<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> (sotto).<br />

Professor Quadrio Curzio,<br />

attraverso quali indicatori è<br />

possibile misurare la capacità<br />

innovativa di un Paese?<br />

«Bisogna distinguere tra settori<br />

dell’economia e, al loro interno,<br />

individuare alcuni indicatori<br />

specifici. Nel caso della<br />

manifattura, uno dei principali è il<br />

surplus nel commercio estero. In<br />

Italia le imprese del manifatturiero<br />

dei distretti e del quarto<br />

capitalismo (imprese medie e<br />

medio-grandi, fino a tre miliardi di<br />

fatturato) hanno<br />

registrato surplus<br />

commerciali tra i 55<br />

e gli 80 miliardi annui<br />

dal 1999, mentre le<br />

imprese grandi hanno<br />

mostrato deficit<br />

commerciali<br />

dai 20 al 35 miliardi di<br />

euro. Eppure, se si<br />

considerassero gli<br />

indicatori di<br />

Il “valore sociale” dell’innovazione<br />

Oltre a esigenze aziendali, l’innovazione dovrebbe<br />

soddisfare il più ampio bisogno collettivo<br />

della creazione di valore sociale. Si tratta di fondere<br />

la capacità di far evolvere i processi produttivi<br />

e tecnologici aziendali all’interno di un modello<br />

d’impresa fondato sulla sostenibilità.<br />

Il percorso verso un uso sociale dell’innovazione<br />

è, tuttavia, ancora lungo. Imprese e università,<br />

seppur culturalmente pronte e interessate a<br />

questi temi, in taluni casi mostrano difficoltà a per-<br />

investimenti in R&S<br />

quelle grandi imprese<br />

si rivelerebbero più<br />

innovative di quelle<br />

piccole e medie, e lo stesso dicasi<br />

per il numero di brevetti. La<br />

ragione è che le PMI e le imprese<br />

del quarto capitalismo italiane (che<br />

spesso sono anche multinazionali<br />

flessibili) fanno molta innovazione,<br />

incorporata nei processi e nei<br />

prodotti, che non è rilevata dalle<br />

statistiche ma che poi emerge nella<br />

qualità dei prodotti. Si tratta di<br />

innovazione informale che<br />

non viene quasi mai brevettata».<br />

La crisi non sta cambiando<br />

il posizionamento competitivo<br />

dell’industria italiana…<br />

«La crisi economica ha ridotto<br />

molto, almeno nel breve-medio<br />

termine, i consumi interni e le<br />

importazioni, con effetti negativi<br />

per i Paesi più orientati<br />

all’esportazione, come<br />

l’Italia. Eppure il “Made<br />

in Italy” continua a<br />

meravigliare: il nostro<br />

export verso i Paesi<br />

extra-UE nel settembre<br />

2011 ha raggiunto un<br />

massimo storico,<br />

superiore del 7,4% ai<br />

valori pre-crisi».<br />

Ci parla degli studi<br />

“Innovare con le<br />

imprese” e “Ideazione,<br />

Innovazione, Interazione” (in<br />

gestazione)?<br />

«Il primo propone linee strategiche<br />

per la Valtellina attraverso<br />

il supporto di cluster innovativi<br />

nelle aree di edilizia sostenibile,<br />

energie rinnovabili,<br />

agroalimentare. È un’innovazione<br />

multidimensionale, vicina alle<br />

imprese e basata su una logica di<br />

rete che aiuti a valorizzare i<br />

“capitali” disponibili: ambiente,<br />

acqua, paesaggio, turismo e<br />

prodotti tipici. Il secondo prosegue<br />

nelle riflessioni, rafforzando il<br />

riferimento all’arco alpino.<br />

Vengono collegati i vari aspetti<br />

ambientali e culturali tipici dei<br />

luoghi dove l’innovazione<br />

si diffonde più facilmente<br />

e si fa riferimento alla finanza per<br />

l’innovazione, con attenzione allo<br />

sviluppo di un comparto “verde”.<br />

Il tutto per dimostrare che può<br />

essere favorito uno sviluppo<br />

d’impresa senza rinunciare<br />

a una cultura dell’innovazione<br />

sul territorio. Entrambi sono stati<br />

elaborati da Maria Chiara Cattaneo<br />

del Comitato scientifico del Centro<br />

Cranec, sotto la mia supervisione».<br />

cepire che il loro contributo debba realizzarsi in<br />

modo integrato. È doveroso ricordare che solo<br />

con la diffusione culturale della visione sociale dell’innovazione<br />

si può accelerare il viaggio verso la<br />

soddisfazione di un bisogno collettivo.<br />

Per chi volesse approfondire...<br />

IUS - Innovation Union Scoreboard 2011, The Innovation Union's<br />

performance scoreboard for Research and Innovation, 07/02/12<br />

Il made in Italy a passo da record, il Sole 24 Ore del 23<br />

febbraio <strong>2012</strong>, p. 48, M. Fortis.<br />

PLEIADI 35


IL PERSONAGGIO FRANCESCO ALBERONI<br />

PASSIONI<br />

queste conosciute<br />

«Hanno sempre rappresentato il filo conduttore<br />

dei miei studi», dice il sociologo autore<br />

di “Innamoramento e Amore” che, in anteprima,<br />

ci rivela il contenuto Se il titolo del suo prossimo libro.<br />

di Luca Palestra<br />

Sociologo, storico, giornalista, scrittore, saggista,<br />

romanziere, docente e rettore universitario, ex presidente<br />

della Rai... difficile dare una definizione<br />

unica per Francesco Alberoni. I suoi libri sono stati<br />

tradotti in decine di lingue e distribuiti in ogni<br />

parte del mondo. I suoi articoli sono stati letti da<br />

intere generazioni di italiani, prima sul “Corriere<br />

della Sera” e oggi sul “Giornale”. Grazie a lui abbiamo<br />

capito quale sia la differenza tra amare e<br />

innamorarsi e quali meccanismi si nascondano<br />

dietro molti comportamenti collettivi. Difficile definirlo,<br />

dunque, o forse inutile. Perché per sapere chi sia Francesco<br />

Alberoni è sufficiente leggerlo, o ascoltarlo.<br />

Professor Alberoni, cominciamo dal suo ultimo libro,<br />

“Viaggio nell’animo umano”. Ce ne vuole parlare?<br />

«È una raccolta di frammenti, in buona parte tratti dagli articoli<br />

scritti per il Corriere. È un viaggio attraverso vari aspetti<br />

dell’animo umano, da quelli morali all’amore. Un’esplorazione,<br />

se vogliamo leggera, dei vizi e delle virtù umane. Sono affezionato<br />

a questo libro per il suo carattere familiare, per questo<br />

suo “parlare all’orecchio”, che ha l’unica pretesa di far riflettere<br />

su aspetti della vita che in fondo già tutti conoscono,<br />

ma che meritano un po’ più di attenzione».<br />

Lei è da tutti riconosciuto come uno dei massimi<br />

esperti mondiali delle “passioni”. Come e quando nasce questa<br />

sua predisposizione?<br />

«È vero, le passioni umane sono state il filo conduttore di<br />

tutti i miei studi. Quelle collettive, pacifiche o violente, ma anche<br />

quelle individuali, con tutto l’ampio tema dell’amore passionale.<br />

Questo è frutto della mia esperienza personale vissuta<br />

da bambino, caratterizzata dalla guerra. La guerra io l’ho vissuta<br />

in modo lontano, critico, diffidente, ma le passioni le vedevo.<br />

Perché la guerra, in fondo, altro non è che è una lotta<br />

di passioni. Dopo la si descrive in modo razionale, ma dietro<br />

36 PLEIADI<br />

›<br />

PRINCIPE DELLA<br />

COMUNICAZIONE<br />

Sopra, la copertina<br />

dell’ultimo libro<br />

di Francesco Alberoni.<br />

A sinistra due sue grandi<br />

successi editoriali. Alberoni<br />

si è occupato di ogni settore<br />

della comunicazione.<br />

Tra le sue attività<br />

principali, oltre a quella<br />

di ricercatore e saggista,<br />

si ricordano quelle legate<br />

a molte campagne<br />

pubblicitarie di successo<br />

e alla presidenza della Rai,<br />

ottenuta nel 2005.


PLEIADI 37


IL PERSONAGGIO FRANCESCO ALBERONI<br />

Da oltre 50 anni studia<br />

i nostri comportamenti<br />

Nato a Piacenza il 31<br />

dicembre 1929, Francesco<br />

Alberoni vive a Milano.<br />

Laureato in medicina,<br />

con una tesi sperimentale sulla<br />

Psicologia della testimonianza,<br />

è divenuto famoso per<br />

le sue analisi – negli Anni <strong>60</strong> –<br />

dei movimenti collettivi e, in<br />

seguito, per gli studi sull’amore<br />

culminati con la pubblicazione,<br />

nel 1979, di “Innamoramento<br />

e amore” libro scientifico<br />

scritto con il linguaggio<br />

della letteratura amorosa che<br />

è stato tradotto in venti lingue,<br />

con edizioni che continuano<br />

tutt’ora. Autore di decine<br />

di pubblicazioni, è stato tra<br />

gli ideatori di molte campagne<br />

pubblicitarie – tra le quali<br />

quella del Mulino Bianco –<br />

e rettore e docente<br />

universitario di sociologia<br />

in vari atenei. Fondatore<br />

dell’Università di Scienze<br />

e Comunicazione Iulm,<br />

nel 2005 è divenuto presidente<br />

della Rai. Oggi è presidente<br />

del Centro Sperimentale di<br />

Cinematografia di Roma. Scrive<br />

sul “Giornale”, dopo essere<br />

stato per 25 anni editorialista<br />

del “Corriere della Sera”.<br />

38 PLEIADI<br />

«La parola innamoramento? In Giappone dicono<br />

che l’ho introdotta io, nel loro Paese. E forse è vero!»<br />

PER I GIOVANI D’OGGI<br />

È PIÙ DIFFICILE AMARE<br />

«È difficile per i giovani,<br />

oggi, costruire progetti<br />

d’amore – dice Alberoni –,<br />

perché fino a 30/35<br />

anni non hanno più<br />

la possibilità di costruire<br />

progetti di vita. Una volta<br />

l’innamoramento era dei<br />

giovani, oggi purtroppo per<br />

loro, non è più così».<br />

si nascondono altre forze. Ecco, io mi sono occupato<br />

di queste forze...».<br />

Il suo è un discorso universale, che non ha<br />

mai faticato a uscire dai confini dell’Italia...<br />

«Devo dire la verità: non ho mai scritto pensando<br />

agli italiani. Le passioni, le emozioni non sono<br />

un fenomeno nostrano e ho sempre fatto fatica a<br />

entrare nello specifico dell’Italia, se non utilizzandolo<br />

come semplice esempio».<br />

Un’Italia oggi in crisi. Quali sono a suo parere<br />

le cause dello stallo economico che ha colpito<br />

il nostro Paese?<br />

«La nostra è una crisi finanziaria, ma è anche<br />

e soprattutto una crisi di sviluppo economico, di<br />

incapacità di produrre cose che servano al mondo<br />

moderno. Come gli altri Paesi mediterranei non<br />

abbiamo potenza creativa e tecnologica sufficiente<br />

per far fronte alla concorrenza internazionale. Riconosco<br />

che esista una piccola parte d’Italia d’altissimo<br />

livello che mantiene il resto del Paese e che<br />

partecipa a progetti internazionali, trova le sue nicchie<br />

di mercato, mostra grande ingegno ma,<br />


purtroppo, questa è un’Italia poco considerata dal<br />

resto degli italiani...».<br />

E la scuola, che ruolo può avere nel miglioramento<br />

dell’Italia?<br />

«Io chiuderei la metà delle università italiane.<br />

Quasi tutte le facoltà umanistiche, economiche,<br />

“marchettistiche” andrebbero riviste, lì non si impara<br />

niente e si creano disoccupati. Ci vorrebbe un<br />

altro tipo di scuola, di università, in cui prevalga la<br />

componente tecnica, scientifica, rigorosa».<br />

Torniamo alla passione...<br />

«Questo è un momento in cui la passione fa fatica<br />

a manifestarsi, perché sono entrati in crisi i meccanismi<br />

che regolavano i rapporti umani. Una volta<br />

ci si fidanzava a vent’anni, ci si sposava, si avevano<br />

figli e si andava avanti fino alla vecchiaia... tutto<br />

ciò è saltato. Oggi tutto si è spostato in avanti<br />

e i progetti di vita, e quindi anche d’amore, non riguardano<br />

più i giovani. In genere oggi i giovani si<br />

esplorano, non provano amore. Tutti parlano di innamoramento,<br />

ma è diventato una cosa “molliccia”<br />

che non sai che consistenza abbia».<br />

Professor Alberoni, ci dica, c’è un aspetto<br />

umano che non ha ancora approfondito?<br />

«Da alcuni anni sto cercando di rispondere a<br />

questa domanda. “Quand’è che nasce un grande<br />

amore che dura?” Domanda che non si è posto<br />

nessuno. La teoria ritiene che questo non dovrebbe<br />

avvenire, quando succede è un’anomalia. Ma<br />

io mi chiedo: quello che riteniamo essere il normale<br />

decorso della vita sentimentale tra due persone,<br />

caratterizzato da una curva che all’inizio sale ma poi<br />

scende sempre più, non è forse<br />

solo conseguenza di una<br />

cattiva gestione dei rapporti? È<br />

abbastanza strano che la gente<br />

crei coppie che poi vanno subito<br />

così male, mi sembra esagerato...<br />

Di questo voglio parlare<br />

nel mio prossimo libro».<br />

Vuol dire che noi di “Pleiadi”<br />

sappiamo in anteprima<br />

quale sarà il contenuto della<br />

sua prossima opera?<br />

«Sì, il titolo di un mio futuro<br />

libro, che ancora non so<br />

quando potrà uscire, sarà “L’arte<br />

di amare”, sottotitolo “Il grande<br />

amore erotico”. Come fa una<br />

passione a durare? Questo l’argomento<br />

su cui punterò la mia<br />

attenzione!».<br />

Per avere la risposta, a<br />

questo punto, non ci resta che<br />

aspettare qualche mese...<br />

DAVANTI AI SUOI LIBRI<br />

Sotto, Francesco Alberoni tra Vittorio Pelegatta,<br />

Vice Direttore Generale del <strong>Credito</strong> Artigiano,<br />

a sinistra, e Angelo Mascheroni, consulente<br />

presso il <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>, a destra.<br />

Con il <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>,<br />

un rapporto basato sulla fiducia<br />

Professor Alberoni ci vuol parlare del suo rapporto<br />

con l’istituzione bancaria in generale?<br />

«Devo dire che io non capisco niente, di queste<br />

cose qui, di conti e di altro... Devo quindi la mia<br />

solvenza alla bontà umana, a chi ha saputo guidarmi<br />

e consigliarmi. Di questo devo ringraziare<br />

i miei amici del <strong>Credito</strong> Artigiano».<br />

Ci può raccontare, se lo ricorda, il suo primo<br />

incontro con il <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>?<br />

«Mi ricordo che era il 1974 e che sono entrato in<br />

questa banca. Non mi ricordo che cosa volevo,<br />

se devo dire la verità. Avevo<br />

un’idea ma mi fu detto che non<br />

si poteva attuare. Lì per lì mi sono<br />

arrabbiato tantissimo, poi ho capito<br />

che avevo sbagliato. Da lì è<br />

nato in me un gran rispetto per<br />

chi avevo di fronte e da parte della<br />

banca, immagino, una grande<br />

tolleranza nei miei confronti».<br />

Un rapporto basato su una fiducia<br />

reciproca, si direbbe...<br />

«Sì, sulla fiducia, ma anche sulla<br />

trasparenza e sulla correttezza.<br />

Devo dire che sono stato particolarmente<br />

fortunato, perché<br />

chi mi ha seguito in tutti questi<br />

anni l’ha fatto con grande attenzione,<br />

oserei dire con amicizia. È<br />

come quando vado dal mio medico:<br />

io mi metto nelle sue mani<br />

e lui si prende cura di me, il rapporto<br />

tra banca e cliente deve<br />

proprio essere così...».<br />

PLEIADI 39


L’AZIENDA ARTSANA<br />

A Grandate, vicino a Como, c’è un luogo dove<br />

si progetta la felicità dei piccoli di tutto il mondo.<br />

Creato 65 anni fa, mantiene ancor oggi gli stessi<br />

valori voluti dal suo fondatore, Pietro Catelli<br />

di Carlo Rho<br />

«BAMBINI,<br />

siamo qui per voi»<br />

40 PLEIADI


Tutto ha inizio in un garage di<br />

Grandate, vicino a Como, nel 1946.<br />

La guerra è appena finita e un<br />

uomo, Pietro Catelli, decide di mettersi<br />

in proprio nella vendita di prodotti<br />

farmaceutici. È un bravo<br />

venditore e comincia a farsi conoscere<br />

e apprezzare dalla gente girando<br />

la zona con la sua bicicletta,<br />

per proporre i suoi prodotti. E, intanto,<br />

nella sua testa frullano molte<br />

altre idee, che non avrebbe tardato<br />

a mettere in pratica, ottenendo un<br />

successo mondiale. Ne parliamo<br />

con il figlio, Michele Catelli, presidente<br />

e amministratore delegato<br />

del <strong>Gruppo</strong> Artsana, ereditato, insieme<br />

ai fratelli Enrico e Francesca,<br />

dal padre. Il suo ufficio è al primo<br />

piano dell’headquarter di Grandate,<br />

un’azienda che è anche una<br />

seconda casa per i suoi quasi mille<br />

dipendenti, un villaggio dove si lavora<br />

con serenità, pensando ai<br />

bambini di tutto il mondo.<br />

›<br />

DA IMPRESA FAMILIARE A GRUPPO MULTINAZIONALE<br />

Sotto, Michele Catelli, presidente e amministratore<br />

delegato di Artsana, azienda presente nel mondo con 7.400<br />

dipendenti, 8 unità produttive in Europa, 23 filiali e una rete<br />

di concessionari e distributori in oltre 100 Paesi nel mondo.<br />

PLEIADI 41


L’AZIENDA ARTSANA<br />

42 PLEIADI<br />

La favolosa storia del fondatore Pietro Catelli<br />

Ancora oggi, a tanti anni<br />

di distanza, l’Artsana<br />

è proprio come l’aveva<br />

voluta il suo fondatore,<br />

Pietro Catelli. Era un uomo<br />

tutto d’un pezzo, dice chi<br />

l’ha conosciuto, con una<br />

grande voglia di arrivare<br />

e con un’innata capacità<br />

di fare marketing. Ma,<br />

soprattutto, con grandi idee<br />

nella testa, che l’hanno<br />

portato a creare dal nulla<br />

un’azienda leader nel<br />

mondo, che ancora oggi<br />

fa dell’innovazione<br />

e del rispetto per i clienti<br />

le regole alla base di tutto.<br />

Sono proprio questi valori<br />

che fanno sì che ancor<br />

oggi, a 65 anni di distanza,<br />

l’Artsana sia portata a<br />

modello in tutti i consessi<br />

industriali. Lui, il Cavaliere<br />

del Lavoro Pietro Catelli<br />

non c’è più, se n’è andato a<br />

inizio 2006, ma la sua opera<br />

è mantenuta in vita dai figli,<br />

continuatori delle sue idee<br />

e dei suoi valori. E, per<br />

ricordare questa figura di<br />

imprenditore di altri tempi,<br />

la famiglia ha deciso di<br />

pubblicare un libro scritto<br />

dal giornalista Luca Masia,<br />

“Il signor Chicco”, in cui<br />

viene illustrata l’umanità<br />

che ha caratterizzato<br />

quest’uomo e il rispetto<br />

che ha suscitato in tutti<br />

coloro che hanno avuto la<br />

fortuna di lavorare con lui.<br />

UN MARCHIO AMATO DALLE MAMME<br />

Sopra, il Cavaliere del Lavoro Pietro Catelli. In alto a destra,<br />

la copertina del libro dedicato al suo ricordo. Qui sopra, l’evoluzione<br />

del marchio “Chicco” e, a destra, una vecchia campagna pubblicitaria<br />

che presenta gli articoli per bambini prodotti negli Anni Sessanta.


›<br />

Dottor Catelli, che cosa rimane oggi<br />

dell’insegnamento di suo padre Pietro,<br />

fondatore dell’Artsana e ideatore della<br />

linea Chicco, conosciuta e apprezzata<br />

dalle mamme e dai bambini di tutto il<br />

mondo?<br />

«Rimane la sua forza interiore, la sua passione<br />

per il lavoro e la volontà di arrivare, di<br />

avere successo grazie alle sue idee e alla sua<br />

attività. Non per arricchirsi e acquistare potere<br />

personale, ma per dare felicità alle persone<br />

che aveva al suo fianco, dalla famiglia ai<br />

lavoratori che l’hanno accompagnato in tutta<br />

la sua avventura».<br />

La cosa che più colpisce è la semplicità<br />

che da sempre caratterizza i prodotti<br />

da voi ideati e commercializzati,<br />

soprattutto quelli della linea per bambini.<br />

Sta tutto qui il segreto del loro successo?<br />

«Anche qui le idee di nostro padre sono la<br />

base da cui siamo sempre partiti. I prodotti<br />

sono frutto dell’osservazione. La linea Chicco<br />

è nata proprio così, dall’osservazione che mio<br />

padre prestava a mia madre alle prese con il<br />

Da vent’anni, una stima immutata<br />

L’azienda Artsana di Grandate è cliente del<br />

<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> da oltre vent’anni.<br />

«Mi fa piacere sottolineare – ha rimarcato<br />

il presidente Michele Catelli – che il tempo<br />

trascorso ha rafforzato il rapporto di grande stima<br />

che ci lega al <strong>Gruppo</strong> Creval». Sotto, nella foto,<br />

Michele Catelli, al centro, tra Fabrizio Franchi,<br />

a sinistra, responsabile direzione territoriale<br />

subalpina e Umberto Colli, a destra,<br />

vice direttore generale del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>.<br />

IL MUSEO DEL CAVALLO GIOCATTOLO<br />

Inaugurato nel 2000, il Museo di Grandate voluto dal fondatore di Artsana Pietro<br />

Catelli, è unico nel suo genere nel mondo e raccoglie cavalli giocattolo fabbricati<br />

dal 1700 ai giorni nostri (per info: www.museodelcavallogiocattolo.it).<br />

loro primogenito, mio fratello Enrico. Da qui<br />

sono nate le sue migliori idee, frutto del desiderio<br />

di trovare soluzioni pratiche per problemi<br />

pratici dei bambini piccoli. Una formula<br />

semplice, è vero, se la guardiamo con gli<br />

occhi di oggi. Ma ai tempi, erano i primi anni<br />

Sessanta, voleva dire saper “guardare avanti”,<br />

riuscire a interpretare le esigenze e le difficoltà<br />

delle mamme per offrire loro soluzioni».<br />

Veniamo ai giorni nostri. In Italia la<br />

Chicco è ormai più che un’istituzione.<br />

Ma la qualità dei vostri prodotti viene<br />

›<br />

PLEIADI 43


›<br />

L’AZIENDA ARTSANA<br />

esportata anche all’estero.<br />

Con quali risultati?<br />

«Chicco è un master brand<br />

cross category nel mercato italiano<br />

Baby Care e registra una forte<br />

espansione sul mercato internazionale.<br />

In questo momento siamo<br />

presenti in oltre 120 Paesi distribuiti<br />

in tutto il mondo. Il fatturato<br />

Chicco è dato per il 40% dall’Italia,<br />

seguita da Europa (30%), Sud America (13%) e<br />

Paesi emergenti (17%)».<br />

La capacità di “guardare avanti” dell’Artsana<br />

non si ferma mai. Nel 1994, con<br />

grande anticipo su tante altre grandi<br />

aziende europee, siete sbarcati a Hong<br />

Kong e oggi i vostri prodotti sono sempre<br />

più venduti anche nella parte orientale del<br />

mondo. Allora è possibile affrontare i mercati<br />

emergenti addirittura a casa loro…<br />

«Sì, da quel 1994 in cui Artsana creò una fi-<br />

44 PLEIADI<br />

Un “Chicco di Felicità” per i piccoli in difficoltà<br />

Chicco collabora da<br />

oltre 10 anni con Ai.Bi.<br />

– Associazione Amici dei<br />

Bambini, organizzazione<br />

umanitaria internazionale<br />

che difende il diritto alla<br />

famiglia e alla felicità di<br />

ogni bambino. È nato così il<br />

progetto “Chicchi di Felicità<br />

per bimbi speciali”, volto<br />

a sostenere l’adozione<br />

di minori con particolari<br />

esigenze, legate all’età<br />

(minori con più di 7 anni),<br />

a gruppi numerosi di<br />

fratelli, a problemi di salute<br />

di varia natura. Simbolo<br />

del progetto è il Chicco<br />

di Felicità, una medaglietta<br />

in acciaio cromato, segno<br />

dell’impegno di tutti coloro<br />

che lo indossano a favore<br />

dell’infanzia in difficoltà.<br />

È possibile acquistarlo nei<br />

Negozi Chicco in Italia, al<br />

prezzo di 3 euro, scegliendo<br />

così di unirsi agli oltre<br />

70mila testimonial che già<br />

hanno scelto di indossarlo.<br />

liale produttiva a Hong Kong al servizio<br />

del mercato europeo, di acqua<br />

sotto i ponti ne è passata davvero<br />

tanta. A tal punto che oggi il mercato<br />

asiatico è uno di quelli che, per il nostro<br />

<strong>Gruppo</strong>, fa registrare il maggior<br />

incremento».<br />

Nel vostro headquarter di<br />

Grandate lavorano oltre mille<br />

persone ed è paragonabile a un<br />

paese. C’è il ristorante, l’asilo nido “Villaggio<br />

dei Bambini”, il Negozio Chicco più<br />

grande del mondo e anche il Museo del<br />

Cavallo Giocattolo. Questo vuol dire che<br />

nel 2000 è ancora possibile creare un rapporto<br />

umano tra azienda e lavoratori?<br />

«L’impostazione è la stessa che volle mio<br />

padre, fin dagli inizi della creazione di Artsana.<br />

Tra la nostra azienda e i suoi lavoratori è sempre<br />

esistito un rapporto che non è quello semplice<br />

che si viene a creare tra imprenditore e dipendente.<br />

Possiamo dire che il rapporto umano fra<br />

Artsana e i suoi dipendenti trova espressione<br />

nella mission “Solid Passion for life”, frase che


Chicco, nel mercato mondiale BabyCare, è leader<br />

dei prodotti per bambini di età tra 0 e 36 mesi<br />

LA FABBRICA COME UN VILLAGGIO<br />

L’headquarter di Grandate, sede centrale delle attività del <strong>Gruppo</strong> Artsana,<br />

impresa nella quale, come ricordato sul sito ufficiale www.artsana.com,<br />

“chi vi entra a far parte, possiede l’orgoglio di contribuire a un grande<br />

progetto che non è solo imprenditoriale, ma anche umano”.<br />

rappresenta la sintesi dei valori che guidano il<br />

<strong>Gruppo</strong>: passione, qualità della vita, innovazione,<br />

integrità, concretezza e rispetto».<br />

Il vostro <strong>Gruppo</strong> è in costante crescita.<br />

Quali obiettivi vi prefiggete per il futuro?<br />

Quali nuovi prodotti pensate di creare e<br />

mettere in commercio?<br />

«Vogliamo proseguire con successo<br />

l’espansione intrapresa nei Paesi emergenti. La<br />

costante innovazione è alla base dello sviluppo<br />

dei prodotti – ogni anno vengono pensati e realizzati<br />

più di 200 nuovi progetti – ed è affidata a<br />

un network multifunzionale costruito su forti<br />

competenze interne e che si avvale anche della<br />

collaborazione con università, scuole di design,<br />

centri di formazione alla creatività e fondazioni.<br />

Da sempre diamo largo spazio alla capacità di<br />

ideare e creare dei nostri tecnici e puntiamo<br />

sulla ricerca, perché pensiamo siano elementi,<br />

questi, che non possono mancare per decretare<br />

il successo di un prodotto».<br />

PLEIADI 45


L’OPINIONE GABRIELLA PRAVETTONI<br />

Com’è difficile<br />

SCEGLIERE<br />

Le decisioni sugli acquisti, anche su quelli finanziari, sono rese<br />

più complicate quando si è in presenza di un numero troppo<br />

elevato di opzioni di scelta, che aumentano l’incertezza<br />

di Gabriella Pravettoni<br />

QQuello che viene definito come il modello economico classico,<br />

che ipotizza che i decisori siano soggetti pienamente<br />

razionali, afferma che la presenza di un ampio set di alternative<br />

tra le quali scegliere facilita il processo decisionale.<br />

Secondo questo modello, infatti, se sono disponibili più opzioni,<br />

i decisori, coloro cioè che devono prendere una decisione,<br />

possono scegliere con maggiore facilità l’alternativa<br />

che garantisca loro il massimo soddisfacimento possibile.<br />

Le ricerche nell’ambito del marketing, della psicologia<br />

cognitiva e della neuroeconomia hanno però dimostrato che<br />

la realtà è ben più articolata. Poiché gli individui non agiscono<br />

mai in modo pienamente razionale, paradossalmente la<br />

CHI È GABRIELLA<br />

PRAVETTONI<br />

Professore Ordinario<br />

di Psicologia, coordina<br />

il Corso di Laurea<br />

Magistrale Interfacoltà<br />

in Scienze Cognitive<br />

e Processi Decisionali.<br />

È Direttore del Centro<br />

Interdipartimentale di ricerca e intervento<br />

sui processi decisionali IRIDe. Si occupa<br />

di Processi Decisionali, Medical Decision<br />

Making e prevenzione dell’errore umano.<br />

46 PLEIADI<br />

troppa scelta (ovvero la presenza di<br />

troppe alternative disponibili) favorisce<br />

la crescita dei livelli di incertezza<br />

complicando il processo decisionale<br />

e rendendolo spesso inefficiente.<br />

Quando le alternative<br />

sono troppe<br />

Lo psicologo americano Barry<br />

Schwartz ebbe il merito di formulare<br />

per primo il paradosso della troppa<br />

scelta, paradosso secondo il<br />

quale il decisore si trova in difficoltà<br />

quando è costretto a confrontarsi<br />

con un gran numero di alternati-<br />

ve tra cui scegliere. La scelta effettuata tra un numero elevato<br />

di alternative, infatti, sembra contrarre drasticamente<br />

verso il basso il livello di soddisfazione e il benessere individuale<br />

di chi decide, complicando notevolmente il processo<br />

di scelta. Numerose indagini sperimentali condotte in ambiti<br />

di analisi trasversali, dall’economia ai comportamenti di<br />


INSODDISFAZIONE<br />

E RIMPIANTO<br />

Un acquisto eseguito<br />

dovendo scegliere<br />

tra troppe alternative<br />

provoca, in genere,<br />

un sentimento<br />

di insoddisfazione e,<br />

in particolare, di rimpianto<br />

per tutte le opzioni<br />

che sono state scartate.


L’OPINIONE GABRIELLA PRAVETTONI<br />

Il paradosso della troppa scelta<br />

e le decisioni finanziarie<br />

La decisione di acquistare un servizio<br />

o un bene di tipo finanziario comporta<br />

di per sé una crescita della complessità<br />

decisionale, poiché le opzioni sono spesso<br />

incerte e i rischi elevati. Il paradosso<br />

di troppa scelta, per esempio, fa luce<br />

sul perché, spesso, quando abbiamo<br />

a disposizione servizi e/o investimenti<br />

troppo diversificati (per costi, caratteristiche<br />

e rendite) e un portafoglio di azioni<br />

economiche multilivello, vediamo<br />

complicarsi il processo di scelta.<br />

Per non affrontare tale<br />

complessità siamo perciò spesso<br />

portati a non effettuare la scelta<br />

o, meglio, a continuare a usufruire<br />

dei vecchi servizi, anche se<br />

ritenuti inadeguati o scarsamente<br />

redditizi. Questo accade a causa<br />

dell’incapacità di gestire il<br />

sovraccarico informativo<br />

prodotto da un numero elevato di<br />

nuove opzioni. Per capire meglio<br />

ciò che accade, possiamo<br />

pensare, banalmente, a quante<br />

volte, entrando in un negozio di<br />

scarpe che offre decine e decine<br />

di modelli, ci troviamo a uscire<br />

avendo comprato un paio di<br />

scarpe del tutto simile a quelli già<br />

presenti nel nostro armadio! Tutto<br />

quello di cui abbiamo bisogno<br />

è una comunicazione efficace,<br />

basata sulla presentazione di un<br />

numero ridotto di opzioni di scelta<br />

(soprattutto se apparteniamo alla categoria<br />

dei clienti soddisfacentisti) che metta<br />

chiaramente in luce i vantaggi di un certo<br />

servizio o di un certo investimento<br />

e la previsione di un outcome positivo<br />

nel breve periodo. Un’offerta semplice<br />

e diretta, dunque, è quella che meglio<br />

cattura la nostra attenzione e che facilita<br />

la presa di decisione che decreta<br />

il nostro passaggio da un comportamento<br />

di scelta statico a uno più dinamico.<br />

48 PLEIADI<br />

BIANCO<br />

CON<br />

NOCCIOLE<br />

›<br />

acquisto, hanno confermato questa ipotesi.<br />

In una delle più note ricerche condotte sulla<br />

scelta multipla, a un gruppo di soggetti è stato<br />

chiesto di scegliere quale tavoletta di cioccolato<br />

acquistare, dovendo decidere tra due set<br />

di alternative. Il primo set comprendeva trenta<br />

differenti tipologie di cioccolato, mentre il secondo<br />

solamente sei. I partecipanti che ebbero<br />

la possibilità di scegliere tra solo sei alternative<br />

mostrarono, una volta effettuata la scelta,<br />

un più alto livello di soddisfazione e un minore<br />

conflitto decisionale, rispetto a coloro che dovevano<br />

scegliere fra trenta qualità diverse.<br />

La spiegazione del paradosso di troppa<br />

scelta sembra risiedere nel fatto che<br />

avere poche alternative a disposizione<br />

ci permette di valutarle e confrontarle<br />

con maggiore facilità e precisione,<br />

riducendo così l’incertezza associata<br />

alla decisione finale. Inoltre,<br />

come ormai è ampiamente dimostrato,<br />

l’aumentare del numero di alternative<br />

fa crescere il livello di rimpianto (o<br />

regret) associato alle alternative non<br />

scelte o trascurate.<br />

SENZA<br />

GRASSI<br />

AGGIUNTI<br />

BIANCO<br />

La trasmutazione<br />

della realtà<br />

La presa di decisione è inoltre<br />

strettamente collegata alle caratteristiche<br />

cognitive del nostro cervello. Gli<br />

esseri umani sono caratterizzati da una<br />

razionalità limitata determinata dalla<br />

modalità di funzionamento dei processi<br />

cognitivi. L’individuo non è in grado<br />

di gestire l’enorme flusso di informa-<br />

AL LATTE<br />

QUALE CIOCCOLATO SCEGLIERE ?<br />

FONDENTE<br />

CON<br />

NOCCIOLE<br />

AL LATTE<br />

CON<br />

NOCCIOLE<br />

FONDENTE


zione proveniente dal mondo esterno principalmente<br />

a causa dei limiti del sistema mnemonico<br />

e attentivo che non permettono la processazione<br />

di una grande mole di dati contemporaneamente;<br />

inoltre, il sistema percettivo filtra<br />

i dati sensoriali in ingresso trasformandoli in immagini<br />

mentali soggettive, cosicché ciò che il<br />

soggetto percepisce non è un’immagine fedele<br />

della realtà, ma una sua trasmutazione.<br />

Massimizzatori<br />

e soddisfacentisti<br />

In funzione di questi limiti, gli esseri umani<br />

prendono le proprie decisioni ricorrendo a strategie<br />

cognitive, dette euristiche, che tendono a<br />

semplificare la realtà al fine di fornire risposte<br />

rapide ed efficaci, ma non necessariamente razionali<br />

o realmente ottimali.<br />

Inoltre, gli studi sul paradosso della troppa<br />

scelta hanno evidenziato come lo stile decisionale<br />

di ciascuno sia strettamente correlato con<br />

SAPER RIEMPIRE IL CARRELLO DELLA SPESA<br />

Quando si è in presenza di un numero esagerato di opzioni, le scelte finanziarie sono tra<br />

le più complicate da effettuare. Il nostro carrello si riempie con più facilità quando possiamo<br />

godere di un’offerta chiara, semplice e diretta, in grado di attirare la nostra attenzione.<br />

le proprie caratteristiche di personalità. In particolare,<br />

è stato osservato che esistono due principali<br />

stili decisionali contrapposti che rendono<br />

i decisori maximizer (o massimizzatori) e satisficer<br />

(o soddisfacentisti).<br />

I massimizzatori sono coloro che quando<br />

prendono una decisione tendono a considerare<br />

tutte le alternative possibili, ricercando spesso<br />

informazioni aggiuntive al fine di prendere la<br />

decisione valutata come la “migliore”.<br />

Diversamente, i soddisfacentisti tendono ad<br />

accontentarsi, a scegliere tra poche opzioni e<br />

a ricercare l’alternativa “soddisfacente” sulla<br />

base di una soglia di accettabilità ritenuta adeguata.<br />

I massimizzatori esperiscono, rispetto ai<br />

soddisfacentisti, livelli più alti di insoddisfazione<br />

e di regret e sono generalmente molto più<br />

lenti a decidere.<br />

PLEIADI 49


FAMIGLIA PAGAMENTI ELETTRONICI<br />

Per pagare<br />

faccio a meno dei<br />

SOLDI<br />

50 PLEIADI<br />

Da tempo è in atto un cambiamento di mentalità che porta<br />

a utilizzare sempre meno banconote e monete a favore dei mezzi<br />

di pagamento elettronici. Anche per combattere l’evasione fiscale<br />

MULTIFUNZIONE<br />

Con le carte di pagamento elettroniche – di credito,<br />

di debito e prepagate – è possibile compiere<br />

diverse operazioni: prelevare agli sportelli bancomat,<br />

pagare negli esercizi commerciali,<br />

effettuare pagamenti e acquisti via internet.<br />

Da alcuni viene definita “lotta al contante”, per altri è invece<br />

l’applicazione di una politica volta a promuovere l’utilizzo<br />

dei mezzi elettronici per i pagamenti di tutti i giorni.<br />

Una rivoluzione, quella che riguarda l’abbandono di banconote<br />

e monete per i piccoli acquisti, che in altre parti<br />

del mondo – Stati Uniti d’America in prima fila – ha già trovato<br />

da tempo la sua applicazione, con buona soddisfazione<br />

di tutti.<br />

Perché, in fondo, del contante si può ormai fare a<br />

meno, anzi, conviene. Conviene a chi compra, che non è<br />

costretto a girare con il portafoglio gonfio di soldi; conviene<br />

a chi vende, che vede i suoi introiti direttamente depositati<br />

sul suo conto <strong>bancario</strong>;<br />

conviene allo Stato, che può seguire<br />

la “traccia” dei movimenti di<br />

denaro, ai fini della lotta all’evasione<br />

fiscale.<br />

La nuova normativa<br />

Proprio per questo motivo,<br />

cioè per contrastare il cosiddetto<br />

“nero” che tanto pesa sulle<br />

casse dello Stato, il governo presieduto<br />

da Mario Monti ha introdotto,<br />

a fine 2011, molte novità in<br />

relazione all’utilizzo del contante.<br />

La base di tutto sta nel fatto<br />

che, a partire da dicembre 2011,<br />

non è più possibile effettuare pa-<br />


ALLA RINCORSA<br />

DELL’EUROPA<br />

In Italia la diffusione<br />

e l’uso delle carte per<br />

pagamenti elettronici<br />

è in continua ascesa.<br />

Nonostante questo il nostro<br />

Paese fa ancor oggi<br />

registrare un livello<br />

di utilizzo al di sotto<br />

dei trend europei.<br />

PLEIADI 51


FAMIGLIA PAGAMENTI ELETTRONICI<br />

›<br />

gamenti in contanti superiori ai 1.000 euro. La<br />

nuova normativa, fissata con il “Decreto Salva<br />

Italia” prevede questa limitazione per tutti<br />

i passaggi di denaro che vengono effettuati<br />

tra soggetti diversi.<br />

Non riguarda dunque i versamenti o i prelevamenti<br />

dal proprio conto <strong>bancario</strong>, perché<br />

in questo caso non si è ovviamente in presenza<br />

di “soggetti diversi”.<br />

I pagamenti superiori ai 1.000 euro, dunque,<br />

possono essere effettuati solo attraverso<br />

l’utilizzo di mezzi di pagamento cosiddetti<br />

“tracciabili”, come le carte di credito, i bancomat,<br />

le carte prepagate, i bonifici e gli assegni,<br />

sui quali deve essere sempre apposta<br />

la dicitura “non trasferibile”.<br />

Stipendi e pensioni<br />

La norma illustrata sopra produce i suoi<br />

effetti anche per quanto riguarda il pagamento<br />

degli stipendi e delle pensioni.<br />

Per quanto riguarda i primi, quando dovrà<br />

pagare al suo dipendente uno stipendio<br />

superiore a 1.000 euro, il datore di lavoro lo<br />

potrà fare solo attraverso un bonifico <strong>bancario</strong><br />

o, se questo non viene accettato dal dipendente,<br />

con un assegno su cui deve essere<br />

scritto “non trasferibile”.<br />

Per ricevere la pensione<br />

superiore ai 1.000 euro, invece<br />

- non potendola ricevere in<br />

contanti, sempre per il decreto<br />

“Salva Italia” – i pensionati hanno la possibilità<br />

di scegliere tra varie soluzioni: conto<br />

corrente, libretto di risparmio o strumenti di<br />

pagamento elettronici come la carta ricaricabile.<br />

Per legge, tutti coloro che ricevono una<br />

pensione minima o sociale non possono essere<br />

soggetti al pagamento di bolli e commissioni<br />

bancarie.<br />

Le esenzioni<br />

I limiti all’uso del contante non vengono<br />

applicati ai turisti stranieri in visita in Italia. Il<br />

decreto sulle semplificazioni fiscali al vaglio<br />

del Consiglio dei ministri consente infatti il pagamento<br />

in banconote dai mille euro in su ai<br />

clienti che provengono dall’estero.<br />

In questo caso, per i commercianti è<br />

stabilito l’unico obbligo di fotocopiare il passaporto<br />

del turista e di depositare le banconote<br />

in banca.<br />

52 PLEIADI<br />

Gli scambi superiori ai mille euro possono essere<br />

effettuati solo con mezzi di pagamento “tracciabili”<br />

La tecnologia al servizio della sicurezza<br />

CHIP: grazie alla tecnologia “Chip&PIN”, tutti i prelievi<br />

e i pagamenti effettuati su ATM e POS che leggono il chip<br />

sono coperti dalla massima garanzia di sicurezza.<br />

3D SECURE: sistema di protezione anti-frode studiato da<br />

Visa e MasterCard. Garantisce una tutela extra per gli<br />

acquisti online, permettendo di prevenire eventuali utilizzi<br />

illeciti delle carte sul web.<br />

SMS: sulle carte che prevedono tale servizio, è possibile<br />

ricevere a ogni utilizzo un SMS di avviso. È una tutela che<br />

consente di accorgersi di frodi e spese effettuate con la<br />

carta smarrita o sottratta e di bloccare subito la carta<br />

evitando addebiti sul conto corrente.


Le differenze tra carta di credito, bancomat e prepagate<br />

Pagamenti elettronici, con che cosa?<br />

Carta di credito<br />

Viene rilasciata da una banca o da<br />

una società emittente a clienti che<br />

dimostrino di avere solvibilità, cioè<br />

siano in grado di restituire le somme<br />

che vengono prestate. Il meccanismo<br />

della carta di credito è proprio quello<br />

del prestito di una somma, anzi di una<br />

serie di somme, che dovranno essere<br />

restituite in tempi brevi, generalmente<br />

ogni mese, dal proprietario della<br />

carta. Il contratto stipulato tra cliente e<br />

istituto emittente prevede che il primo<br />

possa effettuare acquisti utilizzando<br />

soldi dell’istituto, attraverso l’uso<br />

della carta, con l’impegno di restituire<br />

l’importo complessivo mensile in<br />

un unico blocco, attraverso addebito<br />

automatico sul conto corrente,<br />

senza l’applicazione di alcun interesse<br />

nel caso in cui il pagamento<br />

sia in un’unica soluzione. Le spese<br />

effettuate vengono comunicate<br />

a cadenza fissa dall’istituto attraverso<br />

il cosiddetto “estratto conto”.<br />

L’uso della carta di credito prevede<br />

l’apposizione della firma sulla ricevuta<br />

«VADO A FARE IL BANCOMAT...»<br />

Lo sportello per le operazioni con le carte si chiama ATM,<br />

acronimo che sta per “Automated Teller Machine”, cioè<br />

sportello automatico. In Italia è conosciuto come “Bancomat”.<br />

di pagamento o la digitazione del PIN<br />

e, per gli acquisti online, l’inserimento<br />

dei dati della carta, del codice<br />

presente sul suo retro e dei codici<br />

di sicurezza 3D Secure ove previsti.<br />

Bancomat (o carta di debito)<br />

Viene rilasciata dalla banca al cliente<br />

in abbinamento al conto corrente.<br />

In questo caso non si tratta<br />

di un prestito effettuato dall’istituto<br />

<strong>bancario</strong>: la somma spesa viene<br />

direttamente e contestualmente<br />

addebitata sul conto corrente<br />

del cliente. Per questo, al momento<br />

dell’acquisto sul conto corrente deve<br />

essere presente almeno una somma<br />

pari a quella pagata con la carta<br />

bancomat. Il bancomat consente<br />

di effettuare, presso gli sportelli ATM,<br />

operazioni come prelievo,<br />

versamento, acquisti di ricariche<br />

telefoniche, ricariche di carte<br />

prepagate e consultazione di saldo<br />

e movimenti del conto corrente.<br />

Consente inoltre di effettuare<br />

acquisti presso i negozi e i pubblici<br />

esercizi dotati di terminale POS.<br />

Carte prepagate<br />

Alcune tipologie vengono utilizzate<br />

per effettuare pagamenti spendibili<br />

solo presso le società che<br />

le rilasciano, altre tipologie prevedono<br />

la possibilità di effettuare pagamenti<br />

presso negozi dotati di POS, acquisti<br />

online, prelevamenti di contanti<br />

presso ATM e ricariche telefoniche.<br />

Devono essere preventivamente<br />

ricaricate e permettono pagamenti<br />

nel limite di quanto è stato ricaricato.<br />

Per questo non richiedono<br />

necessariamente alcun collegamento<br />

con un conto corrente esistente.<br />

Le carte prepagate possono essere<br />

nominative e, se previsto, avere<br />

il codice IBAN attraverso cui<br />

disporre e ricevere bonifici.<br />

PLEIADI 53


FAMIGLIA PAGAMENTI ELETTRONICI<br />

Scegliete la vostra<br />

IIl <strong>Gruppo</strong> Creval ha da tempo intrapreso una politica<br />

volta ad agevolare i pagamenti con carte<br />

elettroniche, attraverso una serie di prodotti<br />

messi a disposizione<br />

dei clienti e delle loro<br />

famiglie, studiati per<br />

dare una risposta a tutte<br />

le esigenze. Vediamoli,<br />

con un’avvertenza:<br />

le caratteristiche<br />

dei singoli prodotti vengono<br />

qui solamente accennate,<br />

per saperne di<br />

più è consigliabile recarsi in una qualsiasi delle<br />

filiali del <strong>Gruppo</strong> Creval, lì i dubbi e le curiosità<br />

troveranno una risposta diretta.<br />

CartaSi Classic<br />

La carta di credito CartaSi è uno strumento<br />

elettronico che consente di:<br />

acquistare merci e/o servizi presso gli esercenti<br />

convenzionati ai circuiti Visa e Mastercard;<br />

ottenere anticipi di denaro da parte delle banche<br />

convenzionate in Italia e all’estero, attraverso<br />

l’uso di sportelli automatici abilitati.<br />

Gli acquisti e anticipi di contante sono<br />

possibili nei limiti del massimale di utilizzo assegnato<br />

al titolare. Alla carta di credito possono<br />

essere collegati servizi accessori quali la po-<br />

54 PLEIADI<br />

CARTA<br />

La proposta del <strong>Gruppo</strong> Creval in fatto di<br />

carte elettroniche è rivolta a tutte le fasce<br />

d’età, dai giovani minorenni ai pensionati<br />

Tellcard: per pagare in meno di un secondo<br />

Nel 2008, Creval ha lanciato Tellcard, la prima<br />

sperimentazione in Europa di una carta di debito<br />

europea V PAY unito alla tecnologia Contactless.<br />

Rapidità, sicurezza e praticità sono le principali<br />

caratteristiche di Tellcard. Con essa è possibile<br />

effettuare piccole spese quotidiane fino a 25 euro<br />

- come acquistare i giornali, il caffè o un panino<br />

al fast food - semplicemente avvicinandola agli<br />

appositi terminali POS, senza digitare il PIN. Per<br />

operazioni di importi superiori, Tellcard funziona<br />

come una carta Bancomat tradizionale, basata<br />

lizza assicurativa Multirischi, i Servizi SMS di sicurezza,<br />

i Servizi SMS dispositivi, l’Estratto conto<br />

on-line.<br />

I servizi verranno erogati secondo le modalità,<br />

i termini e le condizioni di volta in volta vigenti<br />

al momento della richiesta della carta e/o<br />

del servizio.<br />

Conto inTasca<br />

Conto inTasca è una carta prepagata<br />

nominativa ricaricabile che<br />

ha in sé le principali caratteristiche<br />

di un conto corrente. È riservata alle<br />

persone fisiche di maggiore età e<br />

consigliata a chi ha l’esigenza di effettuare<br />

le principali operazioni bancarie<br />

senza la necessità di aprire un<br />

conto corrente e senza dover sostenere<br />

costi di emissione e di canone<br />

annuo. Tra le operazioni bancarie<br />

consentite ci sono, a titolo esemplificativo,<br />

pagamenti, prelievi di contanti,<br />

accredito dello stipendio, bonifici<br />

(in entrata e in uscita) e domiciliazione<br />

utenze, grazie alla presen-<br />

sulla lettura del chip e la digitazione del PIN.<br />

Il progetto coinvolge 180 esercizi – bar, panifici<br />

e tabaccai – delle principali località della Valtellina:<br />

Sondrio, Chiavenna, Morbegno, Tirano e Bormio.<br />

Nel 2009 è seguita la sperimentazione di un anno,<br />

che ha coinvolto 50 dipendenti<br />

Creval, “Tellcard Mobile” che<br />

consente di pagare direttamente<br />

con il cellulare. La carta Tellcard<br />

può essere richiesta presso<br />

le filiali del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>.


za del codice IBAN stampato sulla carta. Ha validità<br />

sino alla data indicata e viene rinnovata<br />

alla scadenza, salvo la facoltà di recesso da parte<br />

del cliente, che può essere esercitata in ogni<br />

momento senza alcun costo. Può essere ricaricata,<br />

in base ai massimali previsti:<br />

presso le filiali del <strong>Gruppo</strong> Creval;<br />

attraverso una carta bancomat presso gli oltre<br />

10mila sportelli automatici ATM - Bancomat<br />

del circuito QuiMultibanca;<br />

via internet con addebito in conto mediante il<br />

servizio banc@perta;<br />

con bonifico Italia grazie al codice IBAN riportato<br />

sul retro della carta.<br />

Conto inTasca può essere utilizzata per effettuare<br />

prelievi presso gli ATM sui circuiti Bancomat<br />

e Visa e pagamenti negli esercizi commerciali,<br />

con composizione del codice PIN o con<br />

l’apposizione della firma sullo scontrino.<br />

Cart@perta Gold<br />

È una carta prepagata nominativa ricaricabile<br />

internazionale, indispensabile per gli acquisti<br />

in internet e per i viaggi all’estero. Può essere<br />

utilizzata per pagare su tutti i siti internet<br />

che accettano carte VISA e presso i negozi in<br />

PER I PENSIONATI,<br />

DOPO IL “SALVA ITALIA”<br />

Il <strong>Gruppo</strong> Creval, per tutti i pensionati che a seguito<br />

del Decreto “Salva Italia” emanato dal Governo<br />

a fine 2011 non potranno più ritirare in contanti<br />

le pensioni superiori ai 1.000 euro, mette<br />

a disposizione tre diverse tipologie di offerta:<br />

il libretto di risparmio nominativo;<br />

il conto corrente “Armonia basic”<br />

con 100 operazioni gratuite annue;<br />

la carta ricaricabile “Conto inTasca” che abbina<br />

alle funzionalità di un conto corrente i vantaggi<br />

di una carta di pagamento.<br />

Italia e all’estero, che espongono i marchi Pagobancomat<br />

o VISA. Può essere ricaricata in<br />

qualsiasi momento fino a 5.000 euro ed è possibile<br />

prelevare presso gli sportelli ATM-bancomat<br />

fino a 1.000 euro al giorno.<br />

Cart@perta Gold viene emessa e consegnata<br />

dalla Banca anche a chi non è titolare di un<br />

conto corrente, e ha validità sino alla data indicata<br />

sulla carta stessa.<br />

La ricarica di Cart@perta Gold può aver luogo,<br />

nel rispetto dei massimali previsti, presso le<br />

filiali della banca, presso ATM-Bancomat del<br />

<strong>Gruppo</strong> o del circuito QuiMultibanca, attraverso<br />

i meccanismi di ricarica automatica, ovvero<br />

via internet mediante il servizio banc@perta.<br />

Cart@perta Teen<br />

È una carta prepagata nominativa ricaricabile,<br />

destinata a giovani di età compresa tra i<br />

12 e i 17 anni, che consente di svolgere operazioni<br />

bancarie in<br />

Italia e all’estero,<br />

come pagamenti,<br />

prelievi di contanti,<br />

ricariche telefoniche,<br />

utilizzando<br />

gli importi in precedenza<br />

versati sulla<br />

carta, nei limiti e<br />

con le modalità fissati<br />

dal contratto. Considerato lo specifico “status”<br />

del cliente, l’utilizzo della carta può essere<br />

soggetto a controlli da parte di chi esercita<br />

la potestà sul minore.<br />

Le modalità di consegna e di ricarica, nonché<br />

le funzioni cui si può accedere sono le medesime<br />

della Cart@perta Gold, con l’unica differenza<br />

relativa ai massimali previsti.<br />

PLEIADI 55


TERRITORIO UN WEEK END A...<br />

56 PLEIADI


del<br />

ALLE PENDICI DEL MONTE<br />

Sullo sfondo dei 571 metri<br />

di altezza del promontorio,<br />

la bella spiaggia di Numana.<br />

La Riviera del Conero vede<br />

alternarsi spiagge selvagge<br />

e incontaminate ad altre più<br />

facilmente accessibili, poste<br />

in prossimità dei centri abitati.<br />

Le belle spiagge<br />

CONERO<br />

Nel centro dell’Italia, i litorali che circondano questo monte<br />

che si tuffa nell’Adriatico rappresentano il luogo ideale per chi<br />

voglia trascorrere una tranquilla vacanza di mare. Ma anche<br />

per chi ama praticare sport acquatici come la vela e il windsurf<br />

PLEIADI 57


TERRITORIO UN WEEK END A...<br />

DA “BANDIERA BLU”<br />

Una veduta aerea delle<br />

spiagge del Conero.<br />

Le località di questo tratto<br />

di costa hanno ottenuto<br />

tutte il riconoscimento<br />

internazionale della<br />

“Bandiera Blu” per<br />

la gestione sostenibile<br />

del territorio applicata.<br />

58 PLEIADI<br />

Quello del Conero è un territorio che, da qualunque<br />

parte lo si guardi, sta al centro. Al centro dell’Italia,<br />

anzitutto, ma anche del mare Adriatico e delle<br />

Marche. È per questo che il monte Conero viene<br />

identificato con il cuore, là dove hanno sede le<br />

emozioni, i desideri e le passioni. Quando si parla<br />

di Conero si pensa anzitutto al suo mare e alle<br />

numerose spiagge, inserite da sempre tra le più belle<br />

delle coste italiane. E allora vale proprio la pena<br />

di conoscerle una per una, queste fantastiche<br />

spiagge, cominciando dalle più frequentate dai turisti<br />

provenienti da ogni parte del mondo.<br />

San Michele e Sassi Neri. Immersa in un’ampia<br />

distesa boscosa, nel territorio di Sirolo, è una spiag-<br />

gia di sabbia e ghiaia, attrezzata in alcuni punti e<br />

libera in altri. Raggiungibile a piedi percorrendo un<br />

sentiero attraverso il bosco o con un servizio di bus<br />

navetta che parte da Sirolo.<br />

Due sorelle. Caletta di sabbia bianca in una zona<br />

selvaggia vicina a Sirolo, che deve il suo nome ai<br />

due faraglioni che si ergono proprio di fronte alla<br />

spiaggia. Senza dubbio uno dei litorali più suggestivi<br />

della riviera, raggiungibile solo dal mare anche<br />

grazie alle corse giornaliere di traghetti che partono<br />

dal porto di Numana e da Marcelli.<br />

Portonovo. Spiaggia in ghiaia e sassi che si confonde<br />

nel verde della vegetazione del Parco del Conero.<br />

È amata dai surfisti e dai velisti per l’espo-


Lo strumento ideale<br />

per scoprire il Conero<br />

Testi e immagini riprodotti<br />

in queste pagine sono tratti<br />

dalla guida “Riviera del Conero”<br />

edita dall’Asso ciazio ne Riviera<br />

del Conero. La guida, con il<br />

doppio testo in italiano e inglese,<br />

è distribuita gratuitamente<br />

e può essere richiesta presso:<br />

Associazione<br />

Riviera del Conero<br />

Via Peschiera, 30<br />

<strong>60</strong>020 Sirolo (An)<br />

Tel. 071 9332270<br />

Fax 071 9338294<br />

www.rivieradelconero.info<br />

sizione a certe correnti. Alterna tratti attrezzati con<br />

stabilimenti balneari e locali affacciati sul mare a<br />

tratti dal sapore più selvaggio.<br />

Mezzavalle. Nei pressi di Portonovo c’è un sentiero<br />

che gli abitanti della zona percorrono ogni volta<br />

che vogliono rilassarsi in una vera e propria oasi<br />

naturale: è il sentiero che porta a questa spiaggia,<br />

caratterizzata dal colore bianco della sua rena.<br />

Numana. Spiaggia di ghiaia con fondali bassi e<br />

scogli, con numerosi stabilimenti balneari. Dalla<br />

piazza di Numana ogni 15 minuti parte un autobus<br />

TRA TERRA E MARE<br />

Due esempi di viste mozzafiato offerte dalla natura del Conero.<br />

Sopra, il ricco entroterra collinare ricco di paesi, rocche, mura<br />

e castelli. Sotto, una finestra naturale sul mare, nei pressi di Sirolo.<br />

Il monte Conero prende il suo nome dal corbezzolo,<br />

l’arbusto che in greco antico veniva chiamato komaròs<br />

che effettua servizio fino alla spiaggia.<br />

Marcelli. Tratto di litorale di rena e sabbia lungo<br />

circa 6 km, posto nella parte meridionale del Parco<br />

del Conero, partendo dal porto di Numana. È<br />

attrezzato con ogni servizio, dai ristoranti alle strutture<br />

sportive, alle aree dedicate ai bambini.<br />

Scossicci. Frazione di Porto Recanati, con un’ampia<br />

spiaggia di ghiaia su cui si affacciano locali e<br />

ristoranti. È il luogo ideale per gli amanti degli sport<br />

acquatici, dalla vela al windsurf, che possono sfruttare<br />

aree attrezzate per le diverse esigenze.<br />

›<br />

PLEIADI 59


TERRITORIO UN WEEK END A...<br />

SOLO VIA MARE<br />

La caratteristica ghiaia<br />

bianca della spiaggia<br />

delle “Due sorelle”, tra<br />

le più rinomate del litorale.<br />

È raggiungibile solo<br />

attraverso il mare, con<br />

barconi che partono da<br />

Numana e Marcelli.<br />

<strong>60</strong> PLEIADI<br />

Sui sentieri del Parco<br />

a piedi, in bici o a cavallo<br />

Funzionante dal 1991, il Parco del<br />

Conero è un’oasi ambientalista e<br />

protetta che si estende per quasi 6mila<br />

ettari tutto intorno al promontorio del<br />

Monte Conero. È ricco di luoghi di<br />

grande suggestione come la baia<br />

di Portonovo, la spiaggia delle<br />

“Due sorelle”, il Pian Grande<br />

e il Pian dei Raggetti. Al suo<br />

interno si snodano numerosi<br />

percorsi e sentieri che<br />

possono essere percorsi, con<br />

differenti difficoltà, a piedi, a<br />

cavallo o in mountain bike.<br />

Esempio tipico di macchia<br />

mediterranea, il parco ospita<br />

molte speciedi uccelli,<br />

anche rare. Per info:<br />

www.parcodelconero.com.


Le Grotte di Frasassi<br />

Uno spettacolo che non ha eguali<br />

Un viaggio al di là di ogni riferimento<br />

spazio-temporale. Quello offerto dalle<br />

Grotte di Frasassi – nell’entroterra<br />

anconetano, all’interno del Parco<br />

Regionale della Gola Rossa e di<br />

Frasassi – è davvero uno spettacolo<br />

unico, che permette di viaggiare in un<br />

ambiente che di terrestre sembra<br />

›<br />

Porto Recanati. Le ampie spiagge in ghiaia, costellate<br />

di stabilimenti balneari, offrono innumerevoli<br />

servizi e varie possibilità di intrattenimento. Per<br />

chi in vacanza porta anche i suoi amici a quattro<br />

zampe, presso la foce del fiume Potenza ci sono<br />

ampi tratti di arenile dove sono ammessi i cani.<br />

Alla scoperta del Parco del Conero<br />

Ma una vacanza al Conero non lo è solo all’insegna<br />

del mare. Basta inoltrarsi per poche centinaia<br />

di metri nell’entroterra di questo promontorio<br />

per ritrovarsi nel Parco Regionale Naturale del<br />

Conero, un palcoscenico di rara bellezza che comprende<br />

un tratto di costa e un’ampia fascia collinare<br />

caratterizzata da scorci panoramici unici e<br />

contraddistinti da una storia antichissima.<br />

avere davvero poco. E invece il<br />

chilometro e mezzo aperto al<br />

pubblico – sui 30 totali scoperti dal<br />

1948 a oggi dagli speleologi – è<br />

quanto di più terrestre si possa<br />

immaginare. Le stalattiti, le stalagmiti,<br />

le formazioni di cristalli qui presenti,<br />

raccontano migliaia e migliaia di anni<br />

di storia del nostro pianeta.<br />

Castelli stregati e bianche cascate<br />

«Una meravigliosa favola scritta con<br />

l’acqua”, dicono da queste parti per<br />

descrivere un mondo sotterraneo in<br />

continua trasformazione, in cui le<br />

gocce d’acqua aggiungono<br />

ininterrottamente, da secoli e secoli,<br />

le piccole particelle calcaree che<br />

creano sculture naturali e ambienti di<br />

una bellezza incredibile. Sculture e<br />

luoghi cui sono stati assegnati nomi<br />

evocativi quali: Castello delle streghe,<br />

Laghetto cristallizzato, Cammello e<br />

Dromedario, Sala del tesoro, Cascate<br />

del Niagara e che sono distribuite<br />

lungo un percorso che va dall’Abisso<br />

Ancona, il più esteso d’Europa, alla<br />

Sala 200, chiamata così proprio per i<br />

suoi 200 metri di lunghezza.<br />

Info, prenotazioni e orari<br />

Numero verde: 800 166 250<br />

Email: frasassi@helloticket.it<br />

Web: www.frasassi.com<br />

Orari estivi (1 marzo-31 ottobre)<br />

Tutti i giorni: ore 10, 11, 12, 14.30,<br />

16, 17. Da 1° luglio a 15 settembre<br />

anche 18. Agosto: ogni 10 minuti.<br />

Il monte Conero è l’unico rilievo a picco sul mare<br />

presente sul tratto di costa tra Trieste e il Gargano<br />

Non bisogna dimenticare, infatti, che il monte<br />

Conero, alto 572 metri e a picco sul mare, è un<br />

promontorio unico per tutto il tratto di costa<br />

adriatica che va da Trieste fino al Gargano. La presenza<br />

sul suo territorio di cave dismesse, rende<br />

inoltre il Parco un libro aperto sulla storia geologica<br />

della zona e sull’intera successione stratigrafica<br />

dell’Appennino umbromarchigiano. A piedi, in<br />

bici, a cavallo tante sono le opportunità di andare<br />

alla scoperta di angoli immersi nel verde rasserenante<br />

di questo parco naturale. E sullo sfondo<br />

delle oasi naturali più belle, non mancano le occasioni<br />

per dedicarsi ad attività sportive. Un<br />

esempio? Il campo di golf a 18 buche immerso in<br />

un bosco di tamerici e querce nei pressi dello splendido<br />

paesino medioevale di Sirolo.<br />

›<br />

PLEIADI 61


TERRITORIO UN WEEK END A...<br />

Da tre secoli il Santuario di Loreto<br />

accoglie con la sua maestosa<br />

costruzione i pellegrini di tutto il mondo<br />

che qui accorrono per rendere omaggio a<br />

uno dei santuari mariani più noti al mondo.<br />

I migliori artisti operanti in Italia,<br />

dal Bramante al Sansovino, sono stati<br />

chiamati per ideare una costruzione bella<br />

e imponente degna di custodire “come una<br />

perla preziosa” le mura della Santa Casa di<br />

Maria di Nazaret che secondo la tradizione,<br />

è stata trasportata prodigiosamente in volo<br />

dagli Angeli fino a Loreto. Una modesta<br />

quanto affascinante dimora che conserva<br />

al suo interno, tra l’altro, la statua della<br />

“Madonna Nera” protettrice degli aviatori<br />

e al centro della devozione mariana.<br />

Camminare nella fede<br />

La preziosa reliquia<br />

custodita nel Santuario<br />

ha reso di questa città<br />

una meta di<br />

pellegrinaggi che<br />

trovano origine in tempi<br />

remoti, tanto che<br />

le notizie del primo<br />

pellegrinaggio a Loreto<br />

risalgono agli inizi<br />

del XIV secolo.<br />

Il Santuario della Madonna di Loreto<br />

La Santa Casa<br />

portata dagli angeli<br />

Oggi si stimano circa quattro milioni di visite<br />

all’anno, testimonianza di come questo luogo<br />

sia uno dei cuori pulsanti della cristianità.<br />

Le tracce di questa devozione sono visibili<br />

nei due solchi che i fedeli hanno scavato<br />

percorrendo in ginocchio l’intero piedistallo<br />

marmoreo che circonda la Santa Casa.<br />

I tesori dell’arte<br />

Ma Loreto è anche una città ricca di cultura<br />

e opere artistiche di grande pregio.<br />

Nel Palazzo Apostolico è allestita un’ampia<br />

Pinacoteca che espone lavori di mirabile<br />

finezza, tra cui alcuni capolavori di Lorenzo<br />

Lotto e del Pomarancio. E vale una visita<br />

anche il caratteristico centro cittadino, che<br />

si arrampica per stradine antiche sulle quali<br />

si affacciano negozi e botteghe artigiane.


›<br />

Recanati e Giacomo Leopardi<br />

Sulle orme del poeta dell’Infinito<br />

È difficile, se non impossibile,<br />

parlare di Recanati senza fare<br />

riferimento al suo più illustre<br />

cittadino, il poeta Giacomo<br />

Leopardi. Perché questa cittadina<br />

posta su una collina – ma forse<br />

sarebbe meglio definirlo “colle”<br />

– a circa dieci chilometri dal mare<br />

Una serie di borghi da scoprire<br />

Chiunque voglia conoscere la Riviera del Conero<br />

in ogni sua sfumatura non può non concedersi<br />

una visita alle cittadine che sono poste nell’entroterra,<br />

ognuna con la sua personalità e la sua storia<br />

da raccontare. Perché questo angolo di Italia<br />

è famoso anche per i borghi aggrappati alle colline,<br />

per le antiche città sotterranee che si srotolano<br />

al di sotto delle strade cittadine, per i suoi castelli<br />

e le sue rocche fortificate.<br />

Superando le colorate città affacciate sul<br />

mare – da Ancona a Porto Recanati, passando attraverso<br />

Portonovo, Sirolo, Numana e Marcelli – si<br />

incontrano paesaggi rurali che creano un’incantata<br />

meraviglia negli occhi del visitatore. Una campagna<br />

che in un saliscendi di valli e colline si co-<br />

Adriatico è totalmente protagonista<br />

delle liriche leopardiane e ne<br />

costituisce l’ossatura e l’origine.<br />

Rivivere la poesia<br />

La visita a Recanati non può infatti<br />

che iniziare dal palazzo in cui nacque<br />

e visse Leopardi, quello che<br />

contiene la grande biblioteca, voluta<br />

dal padre del poeta Monaldo,<br />

all’interno della quale si formò il<br />

grande poeta. Ma è uscendo dal<br />

palazzo che si incontrano tutti i più<br />

noti riferimenti leopardiani, partendo<br />

dalla piazza del “Sabato del<br />

villaggio”, passando a fianco nella<br />

torre del “Passero solitario”, nel<br />

chiostro accanto alla chiesa di S.<br />

Agostino per arrivare al più famoso<br />

colle della storia della letteratura,<br />

quello dell’Infinito sul monte Tabor,<br />

dove fa bella mostra di sé l’orto del<br />

convento delle suore Clarisse e<br />

dove è posto, non a caso, il Centro<br />

mondiale della poesia e della<br />

cultura. Il tutto prima di raggiungere<br />

le ampie spiagge in ghiaia di Porto<br />

Recanati, poco distanti, ricche di<br />

stabilimenti balneari.<br />

Per info su orari e visite:<br />

Casa Leopardi<br />

Via Leopardi 14<br />

62019 Recanati (Mc)<br />

Tel.: 0039 071 7573380<br />

Fax: 0039 071 7571964<br />

casaleopardi@giacomoleopardi.it<br />

Web: www.giacomoleopardi.it<br />

Dalle città di mare a quelle dell’entroterra: tante<br />

bellezze da ammirare, tante storie da raccontare<br />

lora delle pennellate che le stagioni sfumano su ogni<br />

coltivazione, cui si aggiunge il fascino di antichi tesori<br />

custodito in fortezze o in strutture architettoniche,<br />

in una sinfonia di percorsi culturali e artistici<br />

che uniscono idealmente gli abitati di Loreto, Castelfidardo,<br />

Offagna e Camerano.<br />

Un territorio che, nonostante sia concentrato<br />

in uno spazio di poche decine di chilometri, raccoglie<br />

al suo interno un’offerta unica e variegata,<br />

che va dagli itinerari nel verde a quelli devozionali,<br />

senza dimenticare i percorsi enogastronomici,<br />

la Riviera del Conero ogni giorno regala la possibilità<br />

di invitanti scoperte che vanno da panorami<br />

distesi sulle colline a capolavori architettonici.<br />

Una terra, insomma, che sa sempre essere all’altezza<br />

della sua fama.<br />

PLEIADI 63


TERRITORIO UN WEEK END A...<br />

SAPORI<br />

La cucina di Ancona e dintorni<br />

gode della grande varietà di qualità<br />

di pesce che caratterizza la parte<br />

di mare Adriatico su cui si affaccia<br />

la città marchigiana. Ogni giorno<br />

centinaia di pescherecci tornano<br />

in porto con decine e decine di<br />

specie ittiche che vanno ad arricchire<br />

le tavole di case e ristoranti<br />

della zona. Non deve dunque stupire<br />

che il “brodetto”, uno dei piatti<br />

più cucinati da queste parti, sia<br />

composto da tredici o più tipi differenti<br />

di pesce. Tredici: così vuole<br />

la tradizione, perché tale è il numero<br />

dei componenti dell’ultima<br />

cena, i dodici apostoli più Gesù.<br />

Questa zuppa di pesce ha la caratteristica<br />

di essere cucinata utilizzando<br />

i pesci “poveri” e piccoli,<br />

quelli più difficilmente commerciabili.<br />

Di tutte le varianti diffuse nelle<br />

varie località adriatiche, quella<br />

anconetana è la ricetta più antica<br />

ed è l’unica rimasta inalterata nel<br />

tempo. Detto questo, suona strano<br />

scoprire che il piatto re di queste<br />

parti sia lo “Stoccafisso all’anconetana”.<br />

Questo pesce, introvabile<br />

nelle calde acque dell’Adriatico,<br />

viene da sempre importato<br />

dalle isole norvegesi Lofoten. Le<br />

navi anconetane, infatti, anche in<br />

tempi remoti si spingevano fino all’interno<br />

dei fiordi nordeuropei,<br />

dai quali portavano a casa grandi<br />

quantità di questo pesce, entrato<br />

a far parte, poco alla volta, della<br />

tradizione locale. Nella ricetta anconetana<br />

viene utilizzato lo stoccafisso<br />

“ragno”, il migliore.<br />

64 PLEIADI<br />

di mare<br />

Piatti tipici della cucina<br />

anconetana sono<br />

il “Brodetto”, saporita zuppa<br />

a base di pesci locali<br />

e lo “Stoccafisso”, importato<br />

da secoli dalle lontane<br />

isole Lofoten, in Norvegia<br />

I VINI - Rosso Conero e Verdicchio<br />

Tra i rinomati vini rossi Docg italiani, il Rosso Conero<br />

si distingue per il suo colore rosso rubino profondo<br />

e per il suo profumo intenso, che ricorda la ciliegia selvatica<br />

e i frutti di bosco. Ha una gradazione alcolica che si aggira<br />

attorno ai 13% e va servito a 16-18° C, accompagnato<br />

a piatti di carne importanti. Bianco di grande notorietà è<br />

invece il Verdicchio. Di colore giallo paglierino, ha un profumo<br />

delicato e una fragranza di frutta e fiori. Il suo sapore è asciutto,<br />

armonico. La sua gradazione parte da 11,5°, va servito a 10-12° C<br />

e si abbina ad antipasti, carni bianche e, soprattutto, pesce.


Le ricette<br />

Stoccafisso<br />

all’anconetana<br />

Ingredienti (per 4 persone)<br />

• 1 kg Stoccafisso ragno<br />

• 350 g di cipolla tritata<br />

• 200 g di sedano tritato<br />

• prezzemolo, rosmarino,<br />

maggiorana e alloro<br />

• 10 g di aglio tritato<br />

• 30 g di carote tritate<br />

• 40 g di capperi dissalati e tritati<br />

• 25 g di acciughe tritate<br />

• 700 g di patate<br />

• 200 g di pomodori<br />

• 350 g Olio extra vergine d’oliva<br />

• 150 dl di vino bianco secco<br />

• 50 g di burro, sale e pepe<br />

Preparazione<br />

Create un composto con cipolla,<br />

sedano, prezzemolo, capperi,<br />

acciughe, rosmarino, aglio, carote e<br />

maggiorana. Dopo averlo tenuto a<br />

bagno, tagliate lo stoccafisso<br />

in 8 pezzi, adagiatelo in un vassoio<br />

e conditelo con sale, pepe olio e ¼<br />

del composto. Allo stesso modo<br />

condite le patate. Mettete tutto<br />

in una casseruola. Ricoprite con<br />

l’alloro e con i pomodori a fette.<br />

Condite con il vino, l’olio rimasto<br />

e qualche fiocco di burro. Coprite<br />

con un coperchio e cuocete<br />

a fiamma vivace. Quando inizia<br />

a bollire abbassate la fiamma<br />

e lasciate sul fuoco per 1 ora e<br />

15 minuti. Se occorre, aggiungete<br />

qualche mestolo di brodo vegetale.<br />

Come servirlo<br />

Meglio cucinare questo<br />

piatto almeno un giorno<br />

prima di quando lo si<br />

mangerà per far sì che<br />

i sapori si stabilizzino.<br />

Lo stoccafisso può essere<br />

mangiato da solo o, meglio<br />

ancora, abbinato alle<br />

tagliatelle, ai ciavattoni<br />

(una variante anconetana<br />

dei paccheri) o alla polenta.<br />

Brodetto all’anconetana<br />

Ingredienti (per 6 persone)<br />

• 1.500 g di Pesce Assortito<br />

(scelto tra scorfano, seppie,<br />

calamari, S. Pietro, coda<br />

di rospo, palombo, triglia, pesce<br />

spada, merluzzo, testola, triglia,<br />

rombo, gamberi, gamberoni,<br />

mazzancolle, sogliola, vongole<br />

veraci, canocchia, cozze)<br />

• 500 g di pomodori pelati<br />

• olio d’oliva extra-vergine<br />

• 1 cipolla,<br />

• 2 spicchi d’aglio tritati<br />

• 1/2 bicchiere di aceto bianco<br />

• prezzemolo, sale e pepe<br />

Preparazione<br />

Rosolate la cipolla in un tegame<br />

antiaderente. Unite aglio<br />

e prezzemolo, lo scorfano,<br />

i pomodori pelati a pezzetti,<br />

sale e pepe. Passate al setaccio<br />

lo scorfano cotto e riponetelo<br />

nella casseruola unendo gli altri<br />

pesci a cominciare da seppie<br />

e calamari, e poi gli altri<br />

a seconda della cottura richiesta.<br />

Quando bolle, spruzzate d’aceto<br />

e cuocete per 20 minuti, fino<br />

a raggiungere una certa densità.<br />

Come servirlo<br />

È ottimo se servito su fette di<br />

pane abbrustolito, abbinato a una<br />

coppa di pinzimonio che aiuterà<br />

a rinfrescare e sgrassare la bocca<br />

a fine pasto. Ma può anche<br />

essere usato come condimento<br />

per la pasta. Nel caso si tratti<br />

di spaghetti, meglio tenere un po’<br />

più liquida la consistenza del<br />

brodetto evitando di mettere, nel<br />

corso della preparazione, l’aceto.<br />

PLEIADI 65


CULTURA LA FONDAZIONE<br />

Diamo valore ai nostri<br />

PRINCIPI<br />

Istituita nel 1998, la Fondazione <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

si pone tre grandi obiettivi: valorizzare il territorio, diffondere<br />

valori etici e contribuire a costruire un modello di welfare society<br />

di Angelomaria Palma - Presidente Fondazione <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

66 PLEIADI<br />

È compito non facile trattare il tema dei “valori”<br />

che qualificano un’istituzione o, ancor meglio, evidenziare<br />

compiutamente sia l’enumerazione,<br />

sia i contenuti qualificanti.<br />

Devo dire che sono il responsabile di questa decisione,<br />

assunta con consapevolezza, avendo iniziato<br />

da poco più di un anno l’esperienza di Presidente<br />

della Fondazione, fatto che mi consente di<br />

esprimere valutazioni con indipendenza.<br />

Posso affermare anzitutto quanto lungimirante<br />

sia stata la decisione assunta nel 1998 dal consiglio<br />

di amministrazione del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

di affidare a una fondazione, con piena autonomia,<br />

un ruolo significativo nei campi del sociale,<br />

della cultura e degli interventi benefici. Decisione<br />

lungimirante, visto lo sviluppo attuale, per<br />

due ragioni: l’ampiezza del gruppo e la sua diversificazione<br />

territoriale; la volontà di dare senso<br />

compiuto, nell’ambito delle nuove esigenze<br />

LO STAFF AL COMPLETO<br />

Al centro, in seconda fila, il presidente<br />

della Fondazione Angelomaria Palma. Alla<br />

sua destra la direttrice Tiziana Colombera.<br />

organizzative del gruppo, ormai di dimensione<br />

nazionale, ai principi ispiratori del sorgere, nel lontano<br />

1908, della banca cooperativa.<br />

Il fine dello sviluppo del territorio<br />

In questa più moderna configurazione del<br />

gruppo, al centro si colloca l’attività bancaria esercitata<br />

dalle diverse realtà societarie che lo esprimono,<br />

le quali, al di là della forma giuridica, si propongono,<br />

fermo il principio del conseguimento del profitto<br />

quale condizione indispensabile per lo sviluppo<br />

economico dell’impresa, di interpretare la propria<br />

missione tenendo ben presente il fine di soddisfare<br />

le esigenze che contraddistinguono i diversi<br />

stakeholders che hanno relazioni con la banca.<br />

In quest’ambito e in coerenza con il modello e<br />

con lo spirito cooperativistico, in cui trovano<br />


LA MOSTRA DEI 100 ANNI<br />

“Gesù consegna le chiavi<br />

a S. Pietro” di Cesare Ligari<br />

(collezione <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong>), una delle opere<br />

della famiglia di artisti<br />

del settecento valtellinese<br />

protagonista della grande<br />

mostra organizzata<br />

a Milano dalla Fondazione<br />

in occasione<br />

dei festeggiamenti<br />

per il centenario<br />

del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>.<br />

PLEIADI 67


›<br />

CULTURA LA FONDAZIONE<br />

espressione viva i valori della solidarietà<br />

umana e della mutualità civile, gli<br />

interlocutori principali per la banca<br />

sono il territorio e la comunità di persone<br />

con cui si relaziona e interagisce<br />

e con i quali il rapporto non è solo imprenditoriale,<br />

ma di attenzione alle iniziative<br />

sociali, culturali e assistenziali.<br />

Il fine dello sviluppo del territorio si<br />

esprime nel diretto contributo al soddisfacimento<br />

di bisogni sociali; le finalità<br />

della Fondazione, quali il bene comune,<br />

concentrano l’attenzione su valori<br />

più elevati di quelli che possono essere<br />

espressi dalla gestione dell’impresa<br />

in genere, ivi compresa quella bancaria.<br />

È evidente che tal modo di operare, che nasce<br />

da stimoli ideali e morali, crea ricchezza sul fondamento<br />

di valori.<br />

Tre obiettivi per la comunità<br />

In tale ottica è stato affidato a una fondazione<br />

il compito – come recita lo Statuto – di “perseguire,<br />

ispirandosi alle tradizioni solidaristiche proprie degli<br />

Istituti sostenitori, lo scopo della promozione e<br />

del sostegno di iniziative finalizzate al progresso culturale,<br />

morale, scientifico, sociale e socioeconomico<br />

prevalentemente nel territorio e per la comunità<br />

dove operano gli Istituti bancari facenti parte del<br />

gruppo <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>”.<br />

Permane un vincolo stretto con le banche del<br />

gruppo, in quanto queste dotano annualmente la<br />

Fondazione di risorse che sono frutto di delibera assembleare,<br />

espressione concreta di condivisione da<br />

parte dei soci. Ne segue che le banche del gruppo<br />

producono utili che si esprimono in “dividendi mo-<br />

LE PUBBLICAZIONI<br />

La Fondazione stampa<br />

cinque collane di libri,<br />

oltre alla rivista “i temi”,<br />

dai contenuti divulgativi<br />

socio culturali.<br />

68 PLEIADI<br />

CONVEGNI E MOMENTI<br />

DI DISCUSSIONE<br />

La presentazione<br />

del primo convegno sulla<br />

Responsabilità d’impresa<br />

(Villa Ponti a Varese, 2004)<br />

netari” riconosciuti ai soci e in “dividendi sociali” erogati<br />

alla Fondazione che si trasformano in interventi<br />

benefici sul territorio.<br />

Proprio in virtù delle relazioni con il territorio le<br />

banche del gruppo <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>, per il tramite<br />

della Fondazione, restituiscono a questo parte di<br />

quanto prodotto grazie all’attività svolta.<br />

In tal modo la banca crea valore a favore di soggetti<br />

che hanno con essa relazioni economiche e<br />

la Fondazione è in grado di sviluppare<br />

valori orientati al bene comune.<br />

La Fondazione <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong> si propone, in particolare,<br />

di perseguire tre fondamentali obiettivi<br />

a favore della comunità:<br />

1. lo sviluppo del territorio in cui è inserita,<br />

consolidando il legame con lo<br />

stesso, trasferendo risorse economiche,<br />

umane e di conoscenza e cercando di<br />

dare risposta ai fabbisogni sociali che<br />

provengono dal territorio stesso;<br />

2. la diffusione di valori etici all’esterno,<br />

consolidando altresì all’interno delle<br />

banche del <strong>Gruppo</strong> la responsabilità sociale<br />

dell’impresa orientata a logiche di<br />

lungo periodo, generando in tal modo<br />

ricadute dell’attività in termini sociali;<br />

3. il contributo a costruire un nuovo modello,<br />

da welfare state a welfare society.<br />

Oggi le esigenze di protezione sociale<br />

riguardano non solo bambini e an-


IL “QUADRIVIO”, IN AIUTO DEI GIOVANI<br />

Un momento di consulenza orientativa presso la sede<br />

di Sondrio. Il Centro di orientamento della Fondazione<br />

ha anche un’altra sede ad Acireale, in Sicilia.<br />

ziani, ma anche giovani che non trovano lavoro o<br />

genitori che a 50 anni lo perdono.<br />

L’esigenza di trovare risposte a questi bisogni,<br />

tipici di una società globalizzata, impone la necessità<br />

di costruire un nuovo sistema di protezione sociale,<br />

quello della sussidiarietà.<br />

Questo è compito che le fondazioni possono<br />

ben adempiere, integrandolo con la diffusione<br />

della cultura e della solidarietà, entrambe alla base<br />

della Dottrina sociale della Chiesa. In questo spirito<br />

è nostro impegno recepire le indicazioni offerte<br />

da Papa Benedetto XVI in occasione dell’incon-<br />

L’ULTIMA CENA DI ANDY WARHOL<br />

La mostra inaugurale della Galleria Refettorio delle Stelline<br />

di Milano ha avuto come protagonista l’opera del padre<br />

della pop art americana, ora nella collezione d’arte della banca.<br />

La Fondazione contribuisce a costruire il<br />

nuovo sistema di protezione sociale della<br />

sussidiarietà<br />

tro del 10 dicembre 2011 con i rappresentanti del<br />

<strong>Credito</strong> Cooperativo: «Occorre equilibrio tra la tutela<br />

dei diritti del singolo e la promozione del bene<br />

comune, nello sforzo di sviluppare un’economia locale<br />

che risponda sempre meglio alle esigenze della<br />

collettività». E ancora «è necessario riuscire a coniugare<br />

la finanza, la politica, la tecnologia con l’etica<br />

perché solo intervenendo a questo livello profondo,<br />

dove si deve scegliere il maggior valore per l’uomo<br />

e per la società in base a criteri di valore, si potrà<br />

trovare la strada verso un nuovo assetto economico<br />

mondiale, più giusto e solidale».<br />

Organizzazione e qualità<br />

I connotati organizzativi e qualitativi che caratterizzano<br />

la nostra Fondazione sono:<br />

1. una struttura di governance efficiente e adeguata<br />

agli scopi, che garantisca una relazione forte con<br />

il territorio e indipendenza dall’impresa;<br />

2. la trasparenza nelle<br />

scelte, nella rappresentazione<br />

di missione, nei<br />

processi e nei risultati;<br />

3. La capacità di trasferire<br />

al terzo settore le competenze<br />

e le professionalità<br />

del for profit.<br />

4. l’efficienza gestiona-<br />

PLEIADI 69<br />


CULTURA LA FONDAZIONE<br />

Beneficenza. Nell’ambito delle attività sociali<br />

e benefiche, ispirandosi ai valori della sussidiarietà<br />

e della solidarietà, la Fondazione opera a favore<br />

di un miglioramento dei servizi sociali. In tale<br />

direzione, offre un costante supporto alle associazioni<br />

e agenzie che si occupano di sostegno e recupero<br />

delle categorie più fragili del territorio ma anche<br />

alla promozione, difesa e valorizzazione<br />

del patrimonio artistico, storico e ambientale oltre a<br />

iniziative sociali di matrice cattolica, anche all’estero<br />

tramite le missioni, e interventi a favore degli Enti<br />

Religiosi. Dai 212 milioni di lire del 1998 si è passati<br />

agli oltre 2,1 milioni di euro di erogazioni nel 2011.<br />

La Fondazione promuove anche raccolte fondi,<br />

l’ultima in ordine di tempo quella lanciata dopo<br />

l’alluvione che ha colpito la Liguria.<br />

Orientamento e formazione. Con l’istituzione<br />

del centro di orientamento “il Quadrivio”,<br />

a Sondrio nel 2002 e ad Acireale nel 2004,<br />

la Fondazione ha avviato un intenso programma<br />

di attività per il sostegno alla scelta di studio<br />

e di lavoro dei giovani, strutturato in progetti<br />

istituzionali attuati negli istituti scolastici,<br />

in un modello di consulenza individuale presso<br />

le sedi, in un servizio online per l’orientamento<br />

professionale e la diffusione della cultura<br />

del lavoro. L’utenza coinvolta è aumentata<br />

di 15 volte in quasi 10 anni con una priorità di studenti<br />

(50mila a oggi), una partecipazione anche dei loro<br />

insegnanti (2.500) e dei genitori (11mila). Anche<br />

la formazione si rivolge principalmente alla crescita<br />

valoriale dei giovani con percorsi e modalità<br />

70 PLEIADI<br />

Gli ambiti di attività della Fondazione<br />

Sempre in sinergia con il territorio<br />

differenziate che propongono i temi della solidarietà<br />

e della cittadinanza attiva, della valorizzazione<br />

e tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale.<br />

Le iniziative vengono spesso progettate<br />

e attuate come risposte di miglioramento<br />

a elementi critici rilevati da studi e ricerche.<br />

Attività espositiva ed editoriale. L’attività svolta in<br />

campo culturale e artistico si sviluppa in prevalenza<br />

su due filoni. Quello espositivo presso le Gallerie<br />

d’arte del <strong>Gruppo</strong> a Milano, Sondrio, Acireale e Fano<br />

o in regime di art consulting in Italia e all’estero,<br />

e quello editoriale. Entrambi rappresentano<br />

per il <strong>Gruppo</strong> un ulteriore mezzo utile a rafforzare<br />

le sinergie con il territorio e con la sua identità<br />

culturale. In ambito espositivo la Fondazione<br />

ha prodotto e organizzato oltre 240 mostre.<br />

In quello editoriale, ha pubblicato circa trenta volumi<br />

nell’ambito delle collane socio-economica, storica,<br />

artistica, ambientale e commemorativa- celebrativa,<br />

oltre a un centinaio di cataloghi delle mostre.<br />

Riconoscimenti. La Fondazione ha ottenuto<br />

importanti riconoscimenti, quali la menzione<br />

speciale del Sodalitas Social Award 2006<br />

nella categoria “Programma di partnership nella<br />

comunità” per i progetti Cometa<br />

e Argo di Orientamento scolastico<br />

e il Premio Guggenheim Impresa<br />

& Cultura 2000 per l’attività<br />

culturale. Dal 2004 la Fondazione<br />

<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

è certificata SA 8000:2008.


IL CARDINALE SANDRI<br />

E LE MADONNE VESTITE<br />

Il Cardinale Leonardo<br />

Sandri, Prefetto della<br />

Congregazione vaticana<br />

per le chiese orientali,<br />

venuto in Valtellina<br />

su invito del <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong>, mentre visita<br />

la mostra “In confidenza<br />

con il sacro. Statue<br />

vestite al centro<br />

delle Alpi”. La mostra,<br />

allestita a Sondrio,<br />

ha riscosso forte<br />

interesse a livello<br />

territoriale e nazionale<br />

e ha fatto registrare<br />

la presenza<br />

di 4mila visitatori.<br />

Le aree di operatività della Fondazione sono: arte,<br />

cultura, solidarietà sociale, orientamento e formazione.<br />

›<br />

le, condizione operativa per un’operatività autonoma<br />

e duratura dell’organizzazione no profit.<br />

Focus sul socio-assistenziale e sui giovani<br />

La situazione che sta caratterizzando l’Italia nell’ultimo<br />

quadriennio sotto gli aspetti economico e<br />

sociale impone responsabilmente serie riflessioni<br />

su due temi: il socio-assistenziale e i giovani.<br />

Quanto al primo, lo Stato si dimostra sempre<br />

meno presente e devono svolgere funzioni suppletive<br />

enti e istituzioni laiche e religiose, che meritano<br />

di essere supportate.<br />

Il volontariato è oggi un riferimento fondamentale,<br />

in grado di garantire una funzione strategica<br />

di provider di servizi. Sono ben 21mila in Italia le<br />

organizzazioni di volontariato, con poco meno di<br />

un milione di volontari attivi. Essere vicini e sostenere<br />

gli enti non profit, dedicando competenze e<br />

relazioni ed erogando risorse finanziarie, contribuisce<br />

a costruire quel sistema di protezione<br />

sociale che costituisce positiva<br />

prerogativa del nostro Paese.<br />

Il secondo tema, i giovani, è delicato<br />

e merita rigore e particolare attenzione<br />

sia nel processo di forma-<br />

Il sito della Fondazione<br />

www.creval.it/fondazione<br />

Per informazioni<br />

E-mail: fondazione@creval.it<br />

Telefono: 0342 522627<br />

zione, sia nell’accompagnamento al<br />

mondo del lavoro.<br />

Con riguardo alla formazione<br />

deve essere rivalutata quella professionale,<br />

mentre nell’accompagnamento<br />

al lavoro particolare rilievo<br />

deve essere dato all’orientamento e<br />

a relazioni costruttive con il sistema<br />

imprenditoriale locale. Dal 45° Rapporto<br />

Censis emerge che negli ultimi<br />

anni vi è stato un crollo nell’occupazione<br />

giovanile (tra il 2007 e il<br />

2010 il tasso di disoccupazione dei<br />

giovani è aumentato del 7,6%) e che<br />

nel 2010 quasi 1 giovane su 4 tra i<br />

15 e i 19 anni non studia, né lavora.<br />

E, ancora, il tasso di diploma delle<br />

superiori non va oltre il 75% dei<br />

19enni e all’università accede circa<br />

il 65% dei diplomati, con un abbandono<br />

degli studi universitari tra il primo<br />

e il secondo anno di quasi il 20%. La situazione<br />

negativa, accentuata dalla crisi, stimola l’individualismo<br />

e porta a privilegiare il presente a sfavore<br />

delle prospettive, e ha matrice in particolari<br />

circostanze del tessuto socio-economico, compresi<br />

da un lato il benessere con cui i “figli” sono<br />

nati e cresciuti, dall’altro le condizioni economiche<br />

molto meno favorevoli dei “figli” rispetto<br />

alla situazione di allora dei “padri”.<br />

Il futuro della società<br />

A ben vedere anche nel mondo del lavoro, tra<br />

l’esperienza accumulata dagli anziani e l’entusiasmo<br />

innovativo dei giovani, potrebbe e dovrebbe<br />

esserci complementarietà, fatto che dipende anche<br />

da politiche e da condizioni indirizzate a valorizzare<br />

la loro collaborazione nell’ambito di un efficace<br />

perseguimento di un più adeguato impiego delle risorse<br />

disponibili e della solidarietà intergenerazionale.<br />

Non dimentichiamo che i<br />

giovani rappresentano il futuro di<br />

una società e questa circostanza<br />

non può essere sottovalutata dalle<br />

scelte collettive. Sulla base di<br />

questi principi e di queste regole la<br />

Fondazione è stata in grado, dalla<br />

costituzione fino a oggi, di fare<br />

grandi cose nelle aree di operatività<br />

sin qui prescelte: solidarietà sociale,<br />

orientamento e formazione,<br />

arte e cultura.<br />

PLEIADI 71


CULTURA MOSTRE<br />

Un testimone del<br />

NOVECENTO<br />

La Galleria Carifano ospita una mostra dedicata<br />

ad Anselmo Bucci, artista marchigiano che visse<br />

da protagonista la prima metà del secolo scorso<br />

D<br />

72 PLEIADI<br />

Difficile condensare la vita di Anselmo Bucci in poche<br />

righe. Come molti artisti nati e cresciuti nel<br />

suo tempo – a cavallo tra gli inizi del 1900 e la seconda<br />

guerra mondiale – la sua esperienza di vita<br />

è stata ricca di spunti e di influssi che hanno chiaramente<br />

influito sulla sua prolifica ed eclettica attività<br />

creativa. Basti pensare che nato a Fossombrone,<br />

oggi in provincia di Pesaro-Urbino, dopo essersi<br />

diplomato all’Accademia di Brera di Milano,<br />

nel 1906 si trasferisce a Parigi, dove viene a contatto<br />

con i più grandi artisti del momento, da Modigliani<br />

a Picasso. Torna in Italia solo allo scoppio<br />

della prima guerra mondiale, per arruolarsi nel Battaglione<br />

Volontari Ciclisti Lombardi con Boccioni,<br />

Funi, Marinetti, San-<br />

t’Elia. Attraversa il Ventennio<br />

fascista raccogliendo<br />

un riconoscimento<br />

dopo l’altro fino<br />

alla distruzione del suo<br />

studio milanese nei<br />

i<br />

ANSELMO BUCCI E GLI AMICI DI NOVECENTO<br />

Martini, Oppi, Sironi, Wildt<br />

Dal 22 giugno al 30 settembre <strong>2012</strong><br />

Fano (Pu) Galleria Carifano Palazzo Corbelli<br />

via Arco d’Augusto 47<br />

Prenotazioni visite guidate: +39 333 9512294<br />

COSÌ VEDEVA<br />

LA SUA TERRA<br />

A sinistra,<br />

“Fano. Giorno<br />

di vento”, olio<br />

su tela dipinto<br />

da Anselmo<br />

Bucci nel 1929.<br />

bombardamenti del ’43, che lo portano a trasferirsi<br />

a Monza e a rinchiudersi sempre più nel suo isolamento,<br />

fino alla morte che lo raggiunge nel 1955.<br />

Testimone del suo tempo<br />

Difficile, sì, ricostruire il suo movimentato e<br />

affascinante passaggio terrestre, ma doveroso.<br />

Perché l’arte di Bucci, come quella di ogni altro<br />

grande testimone del suo tempo, altro non è che<br />

l’espressione dela sua esistenza, dei suoi rapporti,<br />

degli influssi – positivi e negativi – vissuti e subiti<br />

in 68 anni di vita. L’opera pittorica di Bucci<br />

rappresenta un vero e proprio filo conduttore che<br />

permette di ripercorrere l’arte della prima metà<br />

del Novecento italiano<br />

e, al tempo stesso l’arte<br />

scaturita dal panorama<br />

europeo da lui<br />

vissuto brillantemente<br />

nella parentesi parigina.<br />

Perché proprio<br />


ANCHE SCRITTORE<br />

E GIORNALISTA<br />

“La Bigia giovane”, olio<br />

su tela dipinto da Bucci<br />

nel 1922. Alle attività<br />

di pittore e incisore<br />

l’artista marchigiano<br />

ha affiancato anche<br />

quelle di giornalista<br />

e scrittore. Nel 1930<br />

vinse il Premio<br />

Viareggio con il libro<br />

“Il pittore volante”.<br />

PLEIADI 73


›<br />

CULTURA MOSTRE<br />

A Sondrio, una mostra in comune per Maillet e La Vaccara<br />

Nord e Sud uniti in nome dell’arte<br />

Che cosa hanno in comune due<br />

uomini nati e cresciuti a<br />

migliaia di chilometri di distanza<br />

l’uno dall’altro, il primo in Sicilia e il<br />

secondo a cavallo tra la Svizzera e la<br />

Valtellina? Poco, forse. O, al<br />

contrario, moltissimo, se il punto di<br />

incontro è rappresentato dal<br />

linguaggio universale dell’arte.<br />

Filippo La Vaccara è un catanese<br />

che ritrae un mondo di sogno,<br />

sospeso nel tempo, raffigurato da<br />

una scelta pittorica all’apparenza<br />

infantile, ma di fatto raffinatissima. E<br />

che non disdegna nemmeno il<br />

mezzo della scultura, che lo vede<br />

raffigurare animali comuni che<br />

celano una vita interiore tutt’altro<br />

che banale. Daniel Maillet è nato<br />

DALLA GRAFICA<br />

ALLA TERRACOTTA<br />

Il percorso artistico<br />

di Daniel Maillet si sviluppa<br />

dalle xilografie<br />

espressioniste degli anni<br />

Ottanta alla pittura e scultura<br />

degli ultimi tempi, dove sono<br />

evidenti gli influssi della<br />

cultura brasiliana.<br />

nella capitale francese l’artista marchigiano<br />

ebbe la possibilità di crescere e maturare a contatto<br />

delle avanguardie e delle principali correnti<br />

pittoriche che avrebbero marcato la storia dell’arte<br />

dello scorso secolo.<br />

La mostra di Fano<br />

La mostra di Fano, organizzata con la collaborazione<br />

di Montrasio Arte, copre un periodo storico<br />

di circa 40 anni, dai primi del Novecento fino<br />

agli anni drammatici del secondo conflitto mondiale<br />

e ha come centro d’interesse il clima cultu-<br />

74 PLEIADI<br />

invece a Zurigo, in Svizzera, e ha<br />

vissuto l’adolescenza in provincia di<br />

Sondrio. Dopo parentesi a Londra,<br />

Milano e nel Canton Ticino, oggi<br />

vive e lavora in Brasile. La sua arte<br />

spazia dalla grafica alla pittura e alla<br />

scultura, e si basa sull’attenzione al<br />

dettaglio e sull’equilibrio – sempre<br />

cercato – tra le tradizioni locali da lui<br />

“sperimentate” e il glorioso passato<br />

artistico di matrice italiana.<br />

i<br />

Filippo La Vaccara<br />

Daniel Maillet<br />

Dall’11 maggio al 29 luglio <strong>2012</strong><br />

Sondrio Galleria <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>,<br />

p.zza Quadrivio 8, tel. 0342 522738<br />

e Museo <strong>Valtellinese</strong> di Storia<br />

ed Arte, via M. Quadrio 27.<br />

UN SENSO DI SOTTILE MISTERO<br />

Le opere di Filippo La Vaccara (sopra)<br />

rappresentano un mondo sognante, fatto<br />

di episodi dotati di una grazia speciale.<br />

Per maggiori informazioni sulle mostre in programma:<br />

www.creval.it/gallerie/gr_index.htm<br />

rale del Ventennio. Attraverso l’esposizione di dipinti,<br />

album e documenti d’archivio – e anche la<br />

produzione artistica di alcuni suoi compagni di strada<br />

come Aroldo Bonzagni, Leonardo Dudreville,<br />

Piero Marussig, Mario Sironi e Adolfo Wildt la mostra<br />

consente un’esaustiva analisi della ricca e variegata<br />

attività pittorica svolta dall’artista e dal suo<br />

contesto culturale. Il tutto seguendo cinque cicli<br />

tematici: gli esordi e il periodo marchigiano, Parigi<br />

e la Francia, la Guerra, Bucci e il periodo di “Novecento”<br />

(raggruppamento d’artisti promosso negli<br />

Anni ’20), Bucci e gli amici.


Ad Acireale, il fotografo spagnolo espone in “Insula Peninsular”<br />

Lo sguardo lucido e ironico di Jordì Bernadò<br />

Le sue inquadrature<br />

presentano una realtà che<br />

sembra essere disposta in uno<br />

scenario teatrale. Jordì<br />

Bernadò, fotografo nato a Leida,<br />

in Spagna 46 anni fa, che oggi<br />

vive e lavora a Barcellona,<br />

riesce a fissare nei suoi scatti gli<br />

aspetti assurdi, ridicoli,<br />

inquietanti della realtà che lo<br />

circonda. Dopo lunghe<br />

esperienze esplorative negli<br />

Stati Uniti e in Giappone,<br />

Bernadò ha scelto di raffigurare<br />

il suo continente di origine,<br />

l’Europa, con ironia e<br />

divertimento, idealmente<br />

guidato, in questa sua ricerca,<br />

dai maggiori autori teatrali del<br />

XX secolo. Le immagini di Jordì<br />

Bernadò sono ritratti lucidi e<br />

impertinenti, anche rivelatori di<br />

una civiltà dai contorni<br />

inquietanti, in particolare nel<br />

suo rapporto con l’arte, la<br />

religione e la storia.<br />

i<br />

Jordì Bernadò<br />

Insula Peninsular<br />

Dal 12 luglio al 30 settembre <strong>2012</strong><br />

Acireale (Ct) Galleria <strong>Credito</strong><br />

Siciliano, piazza Duomo 12<br />

Telefono: 095 <strong>60</strong>0208<br />

COME IN UNO SCENARIO TEATRALE<br />

Alcuni scatti dell’artista spagnolo Jordì Bernadò, maestro nel cogliere la drammaticità<br />

ma anche l’ironia e l’assurdità dei molteplici aspetti assunti dalla realtà di tutti i giorni.<br />

Famiglia: quando l’arte aiuta a indagare la realtà vissuta<br />

Una mostra che mette al centro la<br />

famiglia, vista come primo luogo<br />

generativo della società, nella sua<br />

capacità di accoglienza e di relazione.<br />

Una realtà messa in evidenza dalle<br />

opere della tradizione occidentale e in<br />

particolare dell’arte lombarda, sempre<br />

alla ricerca di spunti creati dalle<br />

iniziative di solidarietà generate sul<br />

territorio, comprese quelle relative agli<br />

enti assistenziali. La scelta delle opere<br />

è stata fondata sulla consapevolezza<br />

che l’arte non solo racconta e<br />

descrive, ma aiuta a indagare la realtà<br />

vissuta. La mostra – a cura di Cecilia<br />

De Carli, Grazia Massone e Laura Polo<br />

D’Ambrosio e p romossa da Regione<br />

Lombardia, dal Centro di Ricerca Crea<br />

dell’Università Cattolica e dal Creval –<br />

si sviluppa su quattro temi: famiglia,<br />

accoglienza, relazione e quotidiano.<br />

i<br />

La vita condivisa.<br />

I gesti della famiglia<br />

nelle immagini dell’arte<br />

Dal 16 maggio al 1° luglio <strong>2012</strong>.<br />

Milano. Galleria <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong> (foto), corso Magenta 59<br />

PLEIADI 75


CULTURA AMBIENTE E PAESAGGIO<br />

Sedici idee da<br />

PREMIO<br />

Pro Valtellina e Fondazione<br />

<strong>Gruppo</strong> Creval hanno assegnato<br />

100mila euro alle proposte<br />

di intervento più interessanti<br />

per la provincia di Sondrio<br />

A<br />

Anche quest’anno, Pro Valtellina e Fondazione<br />

<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> hanno deciso di assegnare,<br />

attraverso il bando speciale 2011 “Ambiente<br />

e paesaggio, tutela e valorizzazione della<br />

qualità del territorio della provincia di Sondrio”, una<br />

cifra di 100mila euro a sostegno dei progetti più<br />

significativi elaborati dalle realtà valtellinesi, scelti<br />

come sempre tra quelli forniti anche di valenza<br />

educativa e didattica.<br />

I soggetti premiati – tra enti, associazioni, consorzi,<br />

scuole, ecc. – sono stati sedici, tutti sostenitori<br />

di idee importanti e originali, testimonianze<br />

di grande attenzione e rispetto nei confronti delle<br />

bellezze storiche e naturali del territorio.<br />

Dal recupero di sentieri ad Albosaggia agli orti<br />

terrazzati di Ponte, dalla manutenzione delle<br />

strade storiche di Dubino agli itinerari escursionistici<br />

di Aprica, alla riqualificazione della pineta di<br />

Sant’Anna. E ancora il recupero dei boschi Tirinzoni<br />

di Talamona, l’organizzazione di un Ecomuseo<br />

a Sondrio, il recupero di vecchi lavatoi a Dubino,<br />

la sistemazione del sentiero lungo i vigneti<br />

terrazzati ai piedi di Santa Perpetua, a Tirano.<br />

«Non c’è progresso senza la cura per le risorse<br />

naturali di cui disponiamo – ha sottolineato Marco<br />

Dell’Acqua, presidente della Fondazione Pro<br />

Valtellina, alla consegna dei contributi –. Sistemare<br />

vecchi sentieri, far conoscere itinerari escursionistici,<br />

riqualificare orti terrazzati, valorizzare il ter-<br />

76 PLEIADI<br />

I progetti vincitori del bando<br />

Recupero e riqualificazione<br />

CAI Sezione di Aprica.<br />

Creazione di un percorso<br />

per lo sci alpinismo e le<br />

ciaspole al di fuori delle<br />

piste da sci (9mila euro).<br />

Comune di Torre di<br />

S. Maria. Pineta di S. Anna,<br />

riqualificazione di un’area<br />

verde a scopo ludicoricreativo<br />

(3mila euro).<br />

Comune di Lanzada.<br />

Ripulitura e ampliamento<br />

del sentiero Lanzada-<br />

Tornadri (9mila euro)<br />

Comune di Berbenno<br />

in Valtellina. Recupero<br />

della colonia fluviale<br />

La Madonnina; realizzazione<br />

di nuovi percorsi rurali<br />

e di un nuovo punto<br />

di ritrovo (5mila euro).<br />

Associazione Ronchi<br />

Nuovi Vitivinicoltori<br />

di Chiavenna e Val<br />

Bregaglia. Recupero,<br />

salvaguardia e<br />

valorizzazione del territorio<br />

terrazzato di Chiavenna e<br />

Val Bregaglia (5mila euro).<br />

CAI – Sottosezione<br />

di Ponte. Lavori di posa<br />

segnaletica (9mila euro).<br />

Consorzio Strada Torre<br />

Piasci Arcoglio di Torre<br />

di S. Maria. Manutenzione<br />

e conservazione della<br />

strada tra Torre S. Maria<br />

e gli alpeggi di Piasci<br />

e Arcoglio (5mila euro).<br />

CAI – Sottosezione<br />

di Teglio. Attrezzatura<br />

sentieri con catene,<br />

cartelli segnaletici, ripristino<br />

tracciati (5mila euro).<br />

CAI – Sottosezione<br />

di Tirano. Sistemazione<br />

ritorio è, a parer nostro, un dovere nei confronti delle<br />

generazioni future». «È significativo – gli ha fatto<br />

eco Angelo Maria Palma, Presidente della Fondazione<br />

<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> – che questo<br />

quarto bando, nell’anno dell’avvio del Distretto culturale<br />

della Valtellina, sia stato destinato a progetti<br />

a favore dell’ambiente».


e messa in sicurezza di<br />

parte di sentieristica lungo<br />

i vigneti terrazzati ai piedi di<br />

Santa Perpetua (8mila euro)<br />

Comune di Albosaggia.<br />

Ridefinizione del sentiero<br />

ippociclopedonale<br />

Albosaggia-Campei<br />

(7mila euro).<br />

Comune di Ponte<br />

in Valtellina. Recupero<br />

di terrazzamenti<br />

con realizzazione di un<br />

nuovo sentiero di accesso<br />

all’area con spazi coltivabili<br />

a orto (6mila euro)<br />

Scuola Secondaria<br />

di 1° Grado E. Vanoni<br />

di Morbegno. “La memoria<br />

delle Alpi”, progetto<br />

di educazione ambientale<br />

legata al territorio<br />

locale (5mila euro).<br />

Comune di Dubino.<br />

Recupero di vecchi lavatoi<br />

e ripristino dei percorsi<br />

montani storici (5mila euro).<br />

LA CONSEGNA<br />

Foto ricordo dopo<br />

la consegna dei contributi<br />

del Bando speciale 2011,<br />

avvenuta lo scorso<br />

8 marzo nel salone<br />

dei balli di Palazzo<br />

Sertoli, a Sondrio.<br />

Nella foto sotto,<br />

uno scorcio della Valtellina.<br />

Società Economica<br />

<strong>Valtellinese</strong> di Sondrio.<br />

Predisposizione della<br />

documentazione finalizzata<br />

all’istituzione dell’Ecomuseo<br />

del Monte Rolla, nei<br />

comuni di Sondrio e<br />

Castione (8mila euro)<br />

FAI – Fondo<br />

Ambiente Italiano.<br />

Progetto<br />

di riqualificazione<br />

ambientale<br />

e paesaggistica dei<br />

“Boschi Tirinzoni”<br />

di Talamona<br />

(5mila euro).<br />

Associazione<br />

Sportivo Dilettantistica<br />

e Culturale Passi e crinali<br />

di Sondrio. Programmi<br />

e interventi in ambiente<br />

naturale con valenze ludico<br />

educative e socializzanti,<br />

rivolti a famiglie e scuole,<br />

con utilizzo degli asini<br />

(6mila euro).<br />

Francesco Guicciardi<br />

L’identità valtellinese<br />

attraverso la sua storia<br />

intero territorio dell’attuale provincia<br />

L’ di Sondrio è titolare di un’identità socioculturale<br />

specifica che si è ben consolidata<br />

nei secoli grazie alla sua posizione naturale<br />

di cerniera tra il nord e il sud dell’Europa.<br />

Tutta la sua storia è stata connotata<br />

da questo essere “Crocevia dell’Europa”<br />

sia per la sua posizione geografica, sia per<br />

le influenze culturali e le vicende storiche che<br />

qui hanno trovato terreno di svolgimento.<br />

Il nuovo volume della Collana Storica<br />

edita dalla Fondazione <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong>, il quattordicesimo della serie, è<br />

dedicato proprio all’analisi di questa identità.<br />

La ricerca effettuata da Francesco Guicciardi<br />

comprende il territorio dell’intera provincia di<br />

Sondrio, compresi quindi il chiavennasco e<br />

il bormiese che nei secoli hanno avuto delle<br />

differenziazioni rispetto alla Valtellina, ma che<br />

nel complesso possono essere ricompresi<br />

nell’ambito dell’identità<br />

valtellinese, a differenza<br />

della Val Poschiavo e della<br />

Val Bregaglia che si sono<br />

nettamente staccate dalla<br />

valle dell’Adda da almeno<br />

<strong>60</strong>0 anni, gravitando verso<br />

il mondo elvetico. La ricerca<br />

parte da epoca preistorica,<br />

facendo leva sui ritrovamenti<br />

di Teglio risalenti all’età del<br />

rame, per arrivare ai giorni<br />

nostri attraverso i secoli,<br />

anzi i millenni. Il tutto per rimarcare l’unicità,<br />

pur con i dovuti distinguo di vedute,<br />

di un territorio composto da popolazioni<br />

unite da sempre da un destino comune.<br />

L’autore L’avvocato Francesco Guicciardi<br />

è stato Presidente del <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

e in seguito Presidente della Fondazione<br />

<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>.<br />

È Presidente dell’associazione<br />

culturale “Valtellina<br />

nel futuro”, che si propone<br />

di operare per costruire<br />

la classe dirigente<br />

valtellinese di domani,<br />

con iniziative di formazione<br />

per i giovani.


CULTURA APPUNTAMENTI<br />

Dal 20 maggio al 3 giugno a<br />

Milano avrà luogo il VII Incontro<br />

Mondiale delle Famiglie<br />

che culminerà con l’arrivo<br />

di Papa Benedetto XVI<br />

La festa<br />

di tutte le<br />

FAMIGLIE<br />

DDal 30 maggio al 3 giugno Milano<br />

sarà la capitale delle famiglie.<br />

In quei giorni, infatti, il<br />

capoluogo lombardo sarà teatro<br />

del VII Incontro Mondiale<br />

delle Famiglie, sul tema “La<br />

Famiglia, il lavoro e la festa”.<br />

Un appuntamento che radunerà<br />

milioni di persone provenienti<br />

da tutto il mondo e che<br />

avrà il suo culmine nella Messa celebrata da<br />

Papa Benedetto XVI, domenica 3 giugno, nell’area<br />

dell’aeroporto di Bresso.<br />

Gli incontri mondiali delle famiglie sono<br />

nati per iniziativa di Papa Giovanni Paolo II e si<br />

svolgono ogni tre anni. Le precedenti sedi sono<br />

78 PLEIADI<br />

LA PRIMA FIERA ITALIANA DI QUESTO GENERE<br />

La locandina della Fiera Internazionale della Famiglia,<br />

l’occasione per portare in primo piano idee ed esperienze<br />

positive di coloro che operano a favore delle famiglie.<br />

state: 1994 Roma (in occasione dell’Anno<br />

internazionale della Famiglia<br />

proclamato dalle Nazioni Unite),<br />

1997 Rio de Janeiro (Brasile), 2000<br />

Roma (in occasione del Grande<br />

Giubileo), 2003 Manila (Filippine),<br />

2006 Valencia (Spagna) e 2009 Città del Messico<br />

(Messico).<br />

La Fondazione <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

è tra coloro che promuovono questo importante<br />

incontro per la cristianità, attraverso un contributo<br />

monetario che andrà a sostenere le at-


Il calendario della manifestazione<br />

Chiusura con la Messa del Papa<br />

Martedì 29 maggio<br />

Accoglienza dei<br />

partecipanti all’Incontro<br />

Inaugurazione Fiera<br />

Internazionale della Famiglia<br />

Mercoledì 30, giovedì<br />

31, venerdì 1 giugno<br />

Congresso teologico<br />

pastorale con relazioni<br />

e seminari tematici ispirati<br />

dal tema “La Famiglia:<br />

il lavoro e la festa”<br />

Incontri con diverse<br />

esperienze significative<br />

del territorio<br />

Eucaristia nelle parrocchie<br />

per gruppi linguistici<br />

Festa nelle città e nelle<br />

parrocchie di riferimento<br />

Venerdì 1 giugno<br />

Incontri, dibattiti, testimonianze, workshop,<br />

tavole rotonde in luoghi significativi di Milano<br />

ore 17.30: Piazza Duomo, incontro di<br />

Papa Benedetto XVI con la cittadinanza<br />

ore 19.30: Teatro alla Scala, concerto in onore<br />

del Santo Padre<br />

ore 21:30: Adorazione Eucaristica in Duomo e<br />

nelle principali Basiliche e chiese delle Diocesi<br />

Sabato 2 giugno<br />

ore 10: in Duomo, Papa Benedetto XVI<br />

presiede la Celebrazioni delle Lodi<br />

ore 11: stadio di San Siro, incontro di<br />

Benedetto XVI con i cresimandi<br />

ore 17: in Arcivescovado, incontro di Benedetto<br />

XVI con le autorità civili<br />

ore 20.30: Milano Parco Nord, aeroporto<br />

di Bresso, incontro di Papa Benedetto XVI<br />

con le famiglie. Festa delle Testimonianze<br />

Domenica 3 giugno<br />

ore 10: Parco Nord, aeroporto di Bresso,<br />

Santa Messa solenne presieduta<br />

da Papa Benedetto XVI<br />

ore 16.30: Arcivescovado, saluto del<br />

Santo Padre agli organizzatori dell’evento<br />

1° premio a Internet Saloon<br />

La scuola per over 50 premiata a Bruxelles<br />

Una grande soddisfazione per Internet<br />

Saloon, la scuola per le persone con più<br />

di 50 anni che desiderano avvicinarsi al<br />

mondo di Internet. Il progetto ideato e gestito<br />

da AIM - Associazione Interessi Metropolitani<br />

e sostenuto fin dal 2000, anno della sua<br />

fondazione, dal <strong>Gruppo</strong> <strong>bancario</strong> <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong>, ha infatti ricevuto il 1° premio<br />

dall’European Alliance on Skills for<br />

Employability Awards, nella categoria “Active<br />

Aging”. La motivazione: essere “uno tra i<br />

progetti più avanzati e meglio condotti in<br />

Europa per mantenere attivi i senior attraverso<br />

l’apprendimento e l’uso delle tecnologie,<br />

anche nel lavoro”. Questo premio viene<br />

assegnato ogni anno e rappresenta il<br />

momento finale di un forum europeo che<br />

vede riuniti a Bruxelles enti pubblici e privati,<br />

società internazionali e centri studi attivi nei<br />

27 Paesi che compongono l’Unione Europea<br />

che discutono di tutte le dinamiche relative<br />

all’avviamento e al rientro nel lavoro.<br />

tività di organizzazione generale, ma soprattutto<br />

di accoglienza delle famiglie provenienti dalle<br />

zone più povere del mondo, come molte parti<br />

dell’Asia, dell’Africa e del Sud America.<br />

La Fondazione sarà anche presente con un<br />

proprio stand alla Fiera Internazionale della Famiglia<br />

che verrà ospitata dal 29 maggio al 2 giugno<br />

dal Mico – Milano Congressi di Fieramilanocity.<br />

Sarà, questa, la prima esperienza italiana<br />

di fiera interamente dedicata alle famiglie, un<br />

momento di incontro, scambio e visibilità per le<br />

associazioni e fondazioni del mondo ecclesiale<br />

e civile, per enti e aziende e per coloro che lavorano<br />

nel campo della famiglia.<br />

Contestualmente, (vedi su questo numero di<br />

Pleiadi, a pag. 75) presso il Salone del refettorio<br />

del Palazzo delle Stelline, in corso Magenta<br />

a Milano, sarà allestita una mostra sulla presenza<br />

della famiglia nell’arte.<br />

PLEIADI 79


SOLIDARIETÀ PADRE UGO DE CENSI<br />

Nel 1976 ha lasciato<br />

la Valtellina, sua terra<br />

natale, per una valle<br />

sperduta tra le<br />

montagne del Perù.<br />

Da allora, grazie<br />

all’Operazione Mato<br />

Grosso, il movimento<br />

da lui creato che<br />

coinvolge migliaia di<br />

giovani volontari, aiuta<br />

molti “figli” ad avere<br />

una vita dignitosa e a<br />

combattere la miseria<br />

di Luca Palestra<br />

«Vivere in mezzo<br />

AI POVERI,<br />

questa la mia scelta»<br />

80 PLEIADI


A 3.400 metri di altitudine, in una sperduta<br />

valle peruviana circondata dalle montagne<br />

della Cordillera Blanca, sulle Ande, vive un<br />

uomo che ha fatto dell’aiuto ai poveri la sua<br />

vita. Tutti lo chiamano “padre”, da queste<br />

parti, a sottolineare un rapporto – quello creatosi<br />

tra la popolazione locale e questo prete<br />

venuto da lontano – basato sulla stima, sul<br />

rispetto reciproco e sulla riconoscenza. Già,<br />

perché quando padre Ugo De Censi (o<br />

Hugo, come ama firmarsi lui), arrivò in questa<br />

terra montana desolata – siamo nel territorio<br />

di Chacas, nella prelatura di Huari – qui<br />

non c’erano strade né ospedali, mancavano<br />

le scuole, la vita era scandita da regole primitive<br />

e molte persone vivevano in condizioni<br />

di estrema miseria. Da allora sono ormai<br />

passati più di trentacinque anni e le cose, lì,<br />

sono molto cambiate. Anche per merito di<br />

questo “padre” salesiano, oggi 88enne,<br />

partito dalle montagne valtellinesi e appro-<br />

dato a quelle sudamericane. Lo abbiamo incontrato<br />

in uno dei suoi brevi “ritorni” in Italia<br />

– che effettua più o meno ogni due<br />

anni – pochi giorni prima di una sua nuova<br />

partenza verso il Perù.<br />

Padre De Censi, dalle cime della Valtellina<br />

a quelle delle Ande, un bel viaggio,<br />

il suo... Quanto distano, tra loro, queste<br />

montagne?<br />

«Per raggiungere la nostra valle peruviana,<br />

dall’Italia, devo compiere un viaggio di 24<br />

ore. In aereo da Milano a Lima e poi da lì, con<br />

un bus di linea, fino a un’altezza di 3mila metri.<br />

Poi si può procedere solo con le jeep –<br />

ma ora stanno costruendo una bellissima<br />

strada – per oltrepassare un valico della Cordillera<br />

a 4.800 metri che conduce alla valle<br />

in cui vivo. Un paesaggio bellissimo, in<br />

mezzo ai nevai, tutte cime sopra i 6mila metri,<br />

è la zona più turistica del Perù».<br />

Come vive, lì, la gente?<br />

«Lì sono campesinos, gente di alta<br />

montagna abituata alle fatiche. Si dice<br />

abbiano un litro di sangue in più:<br />

hanno certamente una resistenza ›<br />

TRA TRADIZIONI<br />

E MODERNITÀ<br />

«Non sono andato in<br />

missione per spirito<br />

missionario – sottolinea<br />

padre Ugo De Censi – ma<br />

per stare con le persone<br />

bisognose d’aiuto». Un aiuto<br />

che, in tutti questi anni, si è<br />

trasformato nella creazione<br />

di case per i più poveri,<br />

scuole, ospedali, oratori,<br />

cooperative e chiese.<br />

PLEIADI 81


SOLIDARIETÀ PADRE UGO DE CENSI<br />

«Bisogna fidarsi dei giovani. Da sempre penso che<br />

nell’animo del giovane ci sia qualcosa di speciale».<br />

Operazione Mato Grosso<br />

OMG, è un acronimo che sta per<br />

Operazione Mato Grosso, il movimento<br />

composto da giovani volontari che lavorano in<br />

Italia, guadagnano soldi e li portano alle<br />

persone più povere dell’America Latina (in<br />

zone di Bolivia, Perù, Ecuador e Brasile). Un<br />

chiaro esempio di volontariato puro, basato su<br />

una semplice quanto rigorosa regola: tutto il<br />

denaro che viene raccolto deve andare ai<br />

poveri, niente deve<br />

essere utilizzato<br />

dall’organizzazione.<br />

Con una particolarità<br />

in più, come spiega<br />

padre Ugo De Censi,<br />

fondatore del<br />

movimento: «Non si<br />

tratta solo di<br />

mandare i soldi, ma<br />

di andare a portarli<br />

direttamente lì dove<br />

servono, con missioni<br />

che possono durare<br />

alcuni mesi ma<br />

anche anni,<br />

decenni». Qualsiasi<br />

giovane può entrare<br />

a far parte dell’OMG<br />

senza preclusioni né<br />

ideologiche, né<br />

religiose».<br />

›<br />

NELLO STILE DI DON BOSCO<br />

Alcuni intagliatori della scuola di<br />

Chacas, creata da padre De<br />

Censi. Si tratta di un collegio<br />

gratuito, dove i ragazzi ricevono<br />

istruzione, formazione<br />

professionale, vitto e alloggio.<br />

alla fatica maggiore della nostra. Lavorano<br />

una terra scoscesa, caratterizzata<br />

da valli profonde e canaloni.<br />

Vivono da sempre di prodotti semplici,<br />

soprattutto di patate, che qui<br />

sono piccole e molto saporite. Ora<br />

il progresso sta portando i giovani<br />

ad abbandonare le coltivazioni per<br />

recarsi a Lima e nelle città a studiare.<br />

Noi cerchiamo di trattenerli, offrendogli<br />

la possibilità di studiare e imparare i mestieri<br />

tipici dei luoghi, per evitare che qui restino,<br />

a lungo andare, solo le persone anziane. Abbiamo<br />

creato scuole per falegnami e scultori che poi,<br />

in parte, lavorano per una nostra cooperativa che<br />

costruisce mobili molto belli, che vengono venduti<br />

soprattutto in Italia e nell’America del Nord.<br />

Alle ragazze insegniamo invece a lavorare la lana,<br />

secondo le tradizioni locali».<br />

Padre De Censi, quale destino l’ha portata<br />

proprio in quella sperduta terra?<br />

«Si era alla fine degli anni Sessanta, gli oratori<br />

si svuotavano e avevo cominciato a pensare<br />

che serviva un nuovo sistema di educazione<br />

per i giovani quando un amico, che era missionario<br />

in Brasile, mi suggerì l’idea di andare in missione<br />

a lavorare. Così nacque l’Operazione<br />

Mato Grosso, un’esperienza unica che negli anni<br />

ha coinvolto migliaia di giovani e che mi ha portato<br />

fino alla “mia” valle peruviana, nel 1976.<br />

Quando sono arrivato tra questa gente, per portare<br />

gli aiuti raccolti in Italia, ho capito che volevo<br />

vivere in mezzo a loro, condividerne le pene,<br />

e così non me ne sono più andato».<br />

Da allora ne avete fatta di strada, insieme.<br />

E per migliaia di persone lei è diventato un<br />

vero e proprio “padre”...<br />

«Sì, il mio unico problema è quello di aiuta-<br />

IN AIUTO DEL SUDAMERICA<br />

L’OMG è presente in oltre 40 comunità in<br />

Perù, 17 in Ecuador, 9 in Bolivia e 12 in<br />

Brasile. In Italia i volontari sono circa 1.500.


LE RAGAZZE DELLA SCUOLA “MARIA AUXILIADORA”<br />

Alcune frequentatrici della scuola di tessitura a Yanama.<br />

Alla fine dei cinque anni di corso ricevono tutte in dono una<br />

macchina da tessere perché possano lavorare anche da casa.<br />

re questa gente, compiendo fino in fondo il mio<br />

dovere di padre, appunto. Ma da solo non ce la<br />

potrei fare, per fortuna ho 400 giovani volontari<br />

italiani dell’Operazione Mato Grosso che mi<br />

aiutano in ogni attività. Ora stiamo costruendo<br />

una centrale elettrica, che sarà terminata alla fine<br />

dell’anno, finanziata da alcuni benefattori. Della<br />

costruzione si occupano i nostri muratori. Sarà<br />

un’opera che porterà la luce elettrica in tutti i paesini<br />

della valle, senza farla pagare a chi non ha i<br />

soldi, se il governo peruviano me lo consentirà.<br />

Il tutto mentre non si ferma mai l’attività che mira<br />

a far vivere meglio le persone nei vari paesi della<br />

zona: in 10 anni abbiamo costruito mille e quattrocento<br />

case per i poveri. Case semplici, sia<br />

chiaro, ma ben fatte».<br />

Padre De Censi, se guarda dietro di sé,<br />

quale giudizio dà alla sua vita?<br />

«Credo di avere vissuto due vite. Una moderna,<br />

in Italia fino al 1976, e poi una antica, quasi<br />

preistorica, quando mi sono trasferito in Perù. Ma<br />

ciò che conta è che ho sempre vissuto in mezzo<br />

ai giovani, ai ragazzi, e questa è stata la mia<br />

fortuna. Perché è solo ascoltando loro che si riesce<br />

a capire il tempo in cui si vive. E allora, io,<br />

ai giovani ho sempre detto: “Venite a lavorare con<br />

me, non piangetevi addosso”. E loro, spesso, mi<br />

hanno seguito. Quando vengo in Italia giro molto<br />

e incontro i “miei” ragazzi. Anche 400 alla volta,<br />

tutti dai 18 anni in su, che mi ascoltano in silenzio,<br />

per ore e ore. “Se non fai qualcosa di buono,<br />

a che cosa serve la tua vita?” chiedo a tutti<br />

quanti. E negli occhi di ognuno di loro leggo<br />

qualcosa di speciale, che mi fa dire da sempre<br />

che dei giovani bisogna imparare a fidarsi».<br />

Per sostenere l’opera di padre De Censi:<br />

<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> agenzia di Berbenno (So)<br />

IBAN: IT 31 D 05216 52080 000000026300<br />

Intestato a: padre Ugo De Censi<br />

Sito web: www.operazionematogrosso.it<br />

PLEIADI 83


SOLIDARIETÀ MONSIGNOR LUCIANO CAPELLI<br />

«Sono il missionario più isolato al mondo»<br />

dice, scherzando, il vescovo valtellinese di Gizo<br />

che a 64 anni ha imparato a guidare l’aereo<br />

per poter raggiungere i fedeli sparsi nel bellissimo<br />

e vastissimo arcipelago delle isole Solomon<br />

di Luca Palestra<br />

Un<br />

VESCOVO<br />

dell’altro mondo


È LÌ DAL 1999<br />

Monsignor Capelli<br />

insieme a un gruppo<br />

di suonatori. Sotto,<br />

da sinistra: con<br />

la dottoressa Piera<br />

Pelizzatti e il primo<br />

bambino nato<br />

nell’ospedale di Tetere<br />

(a oggi i nati sono<br />

2.500); il vescovo con<br />

l’ultraleggero che utilizza<br />

negli spostamenti;<br />

la scuola agricola<br />

di Tetere e l’uscita dei<br />

fedeli dalla Cattedrale di<br />

Gizo, entrambe costruite<br />

dai volontari italiani.<br />

Monsignor Luciano Capelli è valtellinese, di Cologna,<br />

frazione di Tirano, per la precisione. Salesiano, è stato<br />

ordinato sacerdote nel 1975. Ha vissuto a lungo<br />

nelle Filippine. Il 5 giugno 2007 Papa Benedetto XVI<br />

lo ha nominato vescovo di Gizo, sede di una delle tre<br />

diocesi delle Isole Solomon, un paradiso naturale fatto<br />

di atolli e barriere coralline.<br />

Monsignore, lei è nato e cresciuto tra le montagne.<br />

Come è arrivato in mezzo all’oceano Pacifico,<br />

agli antipodi del nostro Paese?<br />

«Tutto è iniziato nel 1965, quando a 18 anni sono<br />

partito per le Filippine dove ho contribuito allo sviluppo<br />

delle opere salesiane iniziate da Don Braga, grande<br />

missionario tiranese (è stata avviata quest’anno<br />

la causa di beatificazione), dopo la sua espulsione dalla<br />

Cina in seguito alla rivoluzione rossa di Mao. Sono<br />

rimasto nelle Filippine per 34 anni svolgendo vari servizi<br />

tra cui, dal 1992 al 1999,<br />

quello di Ispettore delle opere<br />

salesiane sotto la giurisdizione<br />

di Manila. Tale ispettoria<br />

includeva anche la missione<br />

in Papua Nuova Guinea<br />

e più tardi quella nelle<br />

Isole Solomon dove sono<br />

arrivato nel 1999 e dove mi<br />

trovo oggi. Dalle alpi valtellinesi<br />

all’oceano Pacifico:<br />

sono il missionario più isolato<br />

al mondo, agli estremi<br />

confini della terra…».<br />

Come vive la gente<br />

sulle Isole Solomon?<br />

«Le isole Solomon sono<br />

nel cuore della Melanesia, a<br />

nord-est dell’Australia, e costituiscono<br />

un arcipelago di<br />

990 isole, con atolli, barriere<br />

coralline e le bellezze, le<br />

insidie e i pericoli dell’oceano.<br />

Vi abita mezzo milione di<br />

persone, in un territorio vasto<br />

come l’Italia, oceano in-<br />

Mono Shortland<br />

Papua New Guinea<br />

Pacific<br />

Choiseul<br />

Arnayan Ocean<br />

Is. Santa<br />

Is.<br />

Isabel<br />

Buala<br />

Gizo<br />

Sikaiana<br />

New Georgia<br />

Auki<br />

Florida<br />

Island<br />

Malaita<br />

New<br />

Is.<br />

Maramasike<br />

Georgia Russell<br />

Island Honiara<br />

Mt. Makarakomburu<br />

Guadalcanal Uki<br />

Kirakira<br />

Salom<br />

Sea<br />

SOLOMON<br />

ISLAND<br />

Papua<br />

New Guinea<br />

New<br />

Georgia Sound<br />

Bellona<br />

cluso. La pesca è abbondante ed è praticata con metodi<br />

ancora primitivi. La natura è generosa, offre soprattutto<br />

frutta tropicale e una grande varietà di tuberi.<br />

Non c’è inverno, qui, quando la gente ha fame<br />

va nel garden, scava le patate, le fa bollire e ha cibo<br />

per una settimana. I problemi grossi sono quelli che<br />

riguardano i servizi sanitari e l’istruzione».<br />

Si avvertono ancora le conseguenze dello tsunami<br />

del 2007?<br />

«Da secoli la natura offre protezione contro tifoni<br />

e terremoti e la popolazione si tramanda da generazioni<br />

i segreti della sopravvivenza nelle caverne o ›<br />

Australia<br />

Tasmania<br />

Indian Ocean<br />

EQUATORE 0°<br />

SOLOMON<br />

ISLAND<br />

Fiji<br />

TROPICO DEL CAPRICORNO 23.5°<br />

New<br />

Zealand<br />

Pacific Ocean<br />

San<br />

Chrisobal<br />

Rennell<br />

Coral Sea<br />

Vicino all’equatore<br />

Le Solomon Islands sono<br />

poste nell’oceano Pacifico,<br />

a nord-est dell’Australia, vicino<br />

all’equatore. Indipendenti dal<br />

1978, sono abitate da circa<br />

500mila persone, appartenenti<br />

a numerosi gruppi etnici.<br />

La loro capitale è Honiara, città<br />

di circa <strong>60</strong>mila abitanti situata<br />

sull’isola di Guadalcanal.<br />

(da www.amiciisolesolomon.it)<br />

PLEIADI 85


SOLIDARIETÀ MONSIGNOR LUCIANO CAPELLI<br />

«Senza cuore niente ha valore, tutto è vanità. Col cuore<br />

diventa tutto passione, amore… ragione di vita!»<br />

86 PLEIADI<br />

Dallo stregone al medico<br />

Le isole Shortlands sono le più isolate<br />

dell’arcipelago e i loro abitanti, fino a<br />

qualche anno fa, preferivano farsi visitare da<br />

un guaritore-stregone piuttosto che<br />

sobbarcarsi ore di navigazione, a costi elevati,<br />

per raggiungere un medico. Per questo, qui, la<br />

diocesi aveva predisposto un centro sanitario.<br />

«Ma – racconta mons. Capelli – la condizione<br />

della clinica, 4 anni fa, era indescrivibile. Letti<br />

senza gambe,<br />

materassi e lenzuola,<br />

pareti mangiate dalle<br />

termiti, bagni e<br />

cucina in situazioni<br />

pietose, reparto<br />

maternità non degno<br />

del suo nome,<br />

impianto solare rotto,<br />

niente generatore<br />

per emergenze. Tutti<br />

inconvenienti risolti<br />

con i lavori realizzati<br />

grazie al contributo<br />

della Fondazione<br />

<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong><br />

<strong>Valtellinese</strong>. A gestire<br />

la struttura, ben<br />

attrezzata con medicinali, c’è ora un dottore<br />

che sta qui a tempo pieno già da due anni.<br />

Rimane da rifare la cucina… presto, appena<br />

potremo, penseremo anche a quella...!».<br />

›<br />

ISTRUZIONE PER TUTTI<br />

Tra i grossi problemi da risolvere<br />

sulle Isole Solomon c’è quello<br />

dell’istruzione dei più piccoli.<br />

La chiesa cattolica ha cercato<br />

per questo di distribuire più<br />

scuole possibili in tutto il Paese.<br />

sulle colline. La gente sa come sopravvivere<br />

ai disastri naturali, ma le<br />

strutture, per lo più in riva al mare,<br />

sono state in gran parte distrutte dallo<br />

Tsunami del 2007 che ha causato<br />

anche 53 morti. Ma qui la gente nutre<br />

un grande rispetto e una sintonia<br />

totale con la natura, garantita dai vari<br />

“spiriti” che non vanno disturbati e<br />

vanno tenuti buoni tramite appositi riti<br />

propiziatori e riconciliatori. Le pratiche di stregoneria<br />

e magia nera sono tuttora praticate anche se<br />

meno che in passato. La terra è madre, né si vende<br />

né si compera, ti dà la vita, ti sostiene e ti riprende<br />

fra le sue braccia dopo la morte. L’oceano ti nutre<br />

e ti tratta bene, se lo rispetti».<br />

Qual è il rapporto con la religione? La Sua<br />

opera è in genere accettata e rispettata?<br />

«Nell’inno nazionale delle isole Solomon c’è<br />

una preghiera a Dio: “God save our Solomon Islands<br />

from shore to shore…” e la Costituzione dichiara<br />

che la nazione è una “Christian Nation”.<br />

Come protettorato inglese, la chiesa di maggioranza<br />

è quella anglicana, seguita dal cattolicesimo e<br />

da varie chiese cristiane protestanti. La gente è religiosa.<br />

I sacerdoti sono pochissimi e le comunità<br />

piccole e isolate. I missionari ormai appartengono<br />

al passato, pochissimi quelli rimasti, il cui sforzo<br />

più urgente è quello di formare il clero locale.<br />

Moltissimi sono i catechisti – autorità religiosa locale<br />

nei villaggi sperduti – ben formati e bene accettati.<br />

Sostenere la loro formazione è uno degli impegni<br />

maggiori del mio ruolo di vescovo».<br />

Come riesce a svolgere la sua attività pastorale<br />

in un contesto in cui, com’è immaginabile,<br />

i collegamenti sono tutt’altro che facili?<br />

«La diocesi di Gizo è molto estesa. Nella mia<br />

attività pastorale sono aiutato da una dozzina di sa-<br />

UNA NUOVA ACCOGLIENZA SANITARIA<br />

A sinistra, i lavori di restauro della clinica<br />

posta sulle Isole Shortlands e una delle<br />

nuove stanze riservate ai pazienti.


IMPARARE UN LAVORO<br />

In alto, l’aereo del vescovo dopo un ammaraggio. Sopra, con<br />

i fedeli nella Scuola San Giovanni Bosco. Sotto, lavori agricoli<br />

nel centro di formazione di Tetere e manuali in quello di Gizo.<br />

cerdoti e da una decina di stazioni missionarie con<br />

dieci catechisti ciascuna. Tutto dipende dal vescovo,<br />

strutturalmente, spiritualmente, e… finanziariamente.<br />

Dal punto di vista dei costi, il<br />

problema principale è quello degli spostamenti<br />

da effettuare per raggiungere<br />

i punti più estremi della diocesi. I costi<br />

della miscela per le barche sono<br />

molto elevati – un litro equivale a quattro<br />

ore di lavoro – e “Camillo”, l’ammiraglia<br />

diocesana-episcopale attiva<br />

dal 1968, sente gli acciacchi della sua<br />

terza età e costa sudore e sangue finanziario<br />

per manutenzione<br />

ed equipaggio…».<br />

Per questo a 64<br />

anni ha deciso di prendere<br />

il brevetto di volo<br />

e di dotarsi di un aeroplano…<br />

«Sì, il discorso dell’ultraleggero<br />

e del brevetto<br />

era un’esigenza<br />

della missione, per permettere<br />

al Vescovo di<br />

essere presente a inco-<br />

raggiare, animare, sostenere, incitare e “sollevare<br />

i cuori” di chi ha il morale a terra, scoraggiato dall’apatia<br />

e dal disinteresse. Le tre stelle del mio stemma<br />

episcopale: “Altius, Fortius e Citius” (“Più veloce,<br />

più in alto, più forte”), mi ricordano di non mollare<br />

mai, di puntare lo sguardo alla cima della montagna,<br />

abbassando gli occhi solo per sapere<br />

bene dove mettere il piede per fare il passo, che<br />

deve sempre essere più alto del precedente. È emozionante<br />

far parte di un progetto che è partito dal<br />

Padre Eterno per assistere persone che vivono agli<br />

estremi confini della terra. Da bambino volevo fare<br />

il pilota, poi ho fatto il prete e adesso il vescovopilota.<br />

Che cosa potevo volere di più dalla vita…».<br />

Lei torna spesso in Italia. Le manca la sua<br />

terra d’origine?<br />

«Torno in Italia ogni anno, dal 1999, per mantenere<br />

il contatto con la Chiesa che mi ha mandato,<br />

con le mie radici valtellinesi, con i “miei” volontari.<br />

Vengo in Italia per ricaricarmi dentro, raccogliere<br />

fondi (senza di quelli si fa poco, ce ne sono ma<br />

non bastano mai) e, non ultimo, per stare un po’<br />

con la mamma 91enne. È un mio dovere di figlio.<br />

Mi manca la mia gente, la mia cultura, le mie radici,<br />

certo, ma devo dire che ciò che ho ricevuto in<br />

cambio compensa tutte le mancanze…».<br />

Anche perché spesso e sempre più numerosa,<br />

la sua gente viene dall’altra parte del mondo<br />

a darle una mano…<br />

«Come faccio a fare a meno di loro? Sono centinaia<br />

i valtellinesi e i bergamaschi venuti in tutti questi<br />

anni sulle isole, per aiutarmi a realizzare i progetti<br />

annuali. Si sono creati un sito<br />

(www.amiciisolesolomon.it, ndr), mi<br />

stimolano, mi sostengono, mi ispirano…<br />

Un esempio: nel 2004 stavamo<br />

finendo di costruire l’ospedale di Tetere<br />

e siamo stati colpiti da una brutta<br />

congiuntivite che ci ha resi irriconoscibili.<br />

Quella domenica mi sentivo<br />

gli occhi pieni di “sabbia salata” e<br />

avevo deciso che in chiesa avrebbe<br />

celebrato la funzione il catechista.<br />

Pensavo a questo quando ho visto i volontari, nelle<br />

mie stesse condizioni, ma davanti alla betoniera<br />

o sul tetto col martello in mano. Mi sono sentito<br />

così piccolo nei loro confronti che sono saltato<br />

fuori dal letto e ho presieduto a una delle più sentite<br />

celebrazioni liturgiche della mia vita…».<br />

Per sostenere l’opera di monsignor Capelli:<br />

<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> filiale di Tirano (So)<br />

IBAN: IT 07 E 05216 52290 000000099045<br />

Intestato a: Don Capelli Luciano<br />

E-mail: lcapelli@solomon.com.sb<br />

Sito web: www.catholicgizo.org<br />

PLEIADI 87


SOLIDARIETÀ EVENTI E INIZIATIVE<br />

Aiutiamo ad<br />

AIUTARE<br />

L’associazione Cancro Primo Aiuto ha ringraziato<br />

le realtà che la sostengono da sempre, e che<br />

l’hanno aiutata a ottenere l’Ambrogino d’Oro,<br />

la più grande onorificenza del Comune di Milano<br />

U“Un modello di solidarietà e umanità”: questa<br />

la motivazione con cui l’associazione Cancro<br />

Primo Aiuto Onlus ha avuto l’onore di ricevere,<br />

lo scorso 7 dicembre 2011, l’Ambrogino<br />

d’Oro, il massimo riconoscimento assegnato dal<br />

Comune di Milano a chi opera in campo sociale,<br />

culturale, artistico trasmettendo nel mondo<br />

una bella immagine della città.<br />

“I volontari e i dipendenti dell’Associazione<br />

– continua la motivazione – garantiscono, con la<br />

loro attività quotidiana, cure specialistiche e conforto<br />

ai malati e alle loro famiglie, assicurando allo<br />

stesso tempo un importante supporto alle strutture<br />

pubbliche nel campo della consulenza,<br />

della prevenzione e dell’assistenza domiciliare”.<br />

Un prestigioso riconoscimento che Cancro<br />

Primo Aiuto Onlus ha voluto condividere con<br />

tutti coloro che hanno contribuito al suo conseguimento<br />

– tra questi il <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

e il <strong>Credito</strong> Artigiano – radunandone i rappresentanti<br />

nella sede di Confindustria Monza e<br />

Brianza. A fare gli onori di casa l’allora presidente<br />

Sergio Schena – da marzo <strong>2012</strong> la presidenza<br />

è passata ad Alessio Barbazza – l’ammini-<br />

Grazie a “Santiago in rosa”<br />

Grazie all’impresa di alcuni atleti che hanno percorso la strada<br />

tra Roncisvalle e Santiago de Compostela (800 km), Cancro<br />

Primo Aiuto Onlus ha consegnato due assegni da 15mila euro<br />

all’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano e agli Ospedali<br />

Riuniti di Bergamo. Un’iniziativa patrocinata da Regione<br />

Lombardia e sostenuta anche dal <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>.<br />

stratore delegato Flavio Ferrari e il presidente del Comitato<br />

tecnico Scientifico Dario Maggioni.<br />

«L’Ambrogino d’Oro – ha sottolineato Ferrari – rappresenta<br />

un importante riconoscimento frutto di tanti<br />

anni di impegno e lavoro, che ci sprona a fare<br />

ancora meglio e di più».<br />

“CON RICONOSCENZA E GRATITUDINE”<br />

Umberto Colli, vice direttore generale<br />

<strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>, riceve la targa<br />

di ringraziamento dalle mani<br />

di Sergio Schena, presidente<br />

uscente di Cancro Primo Aiuto Onlus.


UNITE NELLA TRAGEDIA<br />

I due manifesti relativi alla raccolta fondi<br />

per le popolazioni che a fine 2011<br />

sono state colpite da catastrofi naturali.<br />

Una doppia raccolta fondi<br />

in sostegno degli alluvionati<br />

Prosegue la doppia raccolta fondi attivata<br />

dal <strong>Gruppo</strong> Creval in favore delle popolazioni<br />

colpite dalle alluvioni di fine 2011.<br />

La prima, attraverso la Fondazione<br />

<strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong>,<br />

per gli alluvionati di Liguria e Toscana; la<br />

seconda, attraverso <strong>Credito</strong> Siciliano, a<br />

supporto della popolazione della provincia<br />

di Messina, in Sicilia. Le due iniziative sono<br />

state “lanciate” con un contributo<br />

iniziale del <strong>Gruppo</strong> Creval di 30mila<br />

euro. Le donazioni possono essere<br />

effettuate presso tutte le filiali<br />

delle banche del <strong>Gruppo</strong> e,<br />

per la clientela del <strong>Gruppo</strong>,<br />

attraverso bonifici online<br />

all’indirizzo www.creval.it<br />

tramite la funzione “Donazioni<br />

a favore di iniziative umanitarie –<br />

Alluvione 2011” dell’home banking<br />

banc@aperta. Sulle operazioni di<br />

versamento non verrà applicata<br />

alcuna commissione.<br />

Per le popolazioni di Liguria e Toscana<br />

Conto corrente numero 16629, intestato a:<br />

“Fondazione <strong>Gruppo</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> –<br />

Pro alluvionati Liguria e zone limitrofe”<br />

Iban: IT 55 Q 05216 11010 000000016629<br />

Per le popolazioni del messinese<br />

Conto corrente numero 8082902, intestato a:<br />

“<strong>Credito</strong> Siciliano – Pro calamità messinese 2011”<br />

Iban: IT 30 Q 03019 8207 0000008082902<br />

“Caro papà Natale” si è fatto in quattro<br />

ma questa volta non è un cd, è un libro<br />

Dopo tre edizioni... musicali, è nata l’esigenza<br />

di coinvolgere tanti nuovi amici, scegliendoli anche<br />

tra gli attori, gli scrittori e i conduttori televisivi<br />

Nel 2008, il <strong>Gruppo</strong> Creval e l’Associazione<br />

Culturale Claudio Moretti hanno dato vita<br />

a questa “avventura” che in tre anni ha visto la<br />

realizzazione di tre CD natalizi: “Caro papà Natale…<br />

1, 2 e 3” con la partecipazione di 80 artisti di fama<br />

nazionale e internazionale. Un’esperienza che ha dato<br />

l’opportunità di incontrare bambini, ragazzi, genitori,<br />

medici, educatori, volontari, dirigenti e infermieri<br />

e di installare aule informatiche in strutture sanitarie<br />

e case di accoglienza distribuite tra la Lombardia e<br />

la Sicilia. Il “viaggio” nel mondo dei bambini che soffrono<br />

il disagio della malattia e la fatica della riabilitazione<br />

e l’incontro con chi li assiste e li guida per stare meglio,<br />

hanno offerto “opportunità e stimoli” per ristabilire<br />

le priorità vere e imparare ad assegnare il giusto valore<br />

agli eventi che la vita riserva. Realtà tanto vitali e vicine<br />

ai problemi dei bambini e delle loro famiglie hanno<br />

confermato che c’è ancora tanta necessità di lavorare<br />

insieme per realizzare altre aule in altre strutture.<br />

Perché, allora, non provare a coinvolgere anche persone<br />

che avevano raggiunto il successo in campi diversi<br />

dalla musica? L’atmosfera del Natale risveglia ricordi<br />

e sensazioni, perché non condividerli<br />

e raccoglierli in un libro? In un libro<br />

c’è spazio per tutti: per i ricordi chiusi nei<br />

cassetti della memoria; per i sogni, i desideri<br />

e le aspirazioni; per l’ironia, la simpatia<br />

e il sorriso e anche per i bambini che in<br />

questi tre anni hanno trovato il computer tra<br />

le “terapie” che li hanno aiutati a stare meglio<br />

e possono ora, con orgoglio, mostrare quanto<br />

sono riusciti a fare con il mouse a portata<br />

di letto. Per questo, con il coinvolgimento di<br />

attori, cantanti, scrittori e conduttori televisivi,<br />

è nato “Caro papà Natale… ti scrivo”!<br />

I numeri del libro<br />

Di 12mila copie stampante di “Caro papà Natale... ti scrivo!”<br />

ne sono state vendute già quasi 8mila. Con i proventi del libro<br />

sono già state predisposte due nuove aule di informatica,<br />

in altrettanti ospedali, che si sono aggiunte alle 67 inaugurate<br />

grazie ai tre cd. E altre sei aule sono in procinto di essere<br />

allestite, sempre grazie al libro, per un totale che salirà a 75.<br />

PLEIADI 89


SPORT OLIMPIADI <strong>2012</strong><br />

Appuntamento a<br />

LONDRA<br />

Il fascino inalterato dei Giochi Olimpici raccontato da alcuni<br />

atleti, amici del Creval, che saranno protagonisti delle sfide<br />

sportive in programma tra il 27 luglio e il 12 agosto<br />

di Luca Palestra<br />

Partecipare alle Olimpiadi, il sogno di tutti gli<br />

sportivi. Pochi sono però coloro che hanno il privilegio<br />

di affrontare avversari di ogni parte del mondo<br />

nell’appuntamento sportivo più ricco di storia,<br />

tradizione e fascino. E meno ancora quelli che riescono<br />

a fregiarsi della medaglia d’oro ed entrare così<br />

nell’olimpo degli atleti immortali.<br />

Stoccata vincente<br />

Uno di quelli che già c’è riuscito è Andrea Cassarà,<br />

schermitore della Società Scherma Brescia,<br />

28 anni, che ha vinto la medaglia d’oro nel fioretto<br />

a squadre alle Olimpiadi di Atene 2004. Per lui<br />

i Giochi di Londra, in programma tra il 27 luglio e<br />

il 12 agosto <strong>2012</strong> potranno essere quelle della riconferma,<br />

ora che è considerato<br />

il miglior specialista<br />

tra tutti quelli che calcano le<br />

pedane della sua specialità.<br />

Ma essere favoriti rende<br />

tutto più semplice o più<br />

difficile? «Per me sarà lo<br />

stesso», dice. «Io affronto<br />

tutti gli avversari con grande<br />

rispetto e concentrazione.<br />

In una gara secca chiun-<br />

IL GUSTO DELL’ORO<br />

Andrea Cassarà durante la cerimonia<br />

di consegna della medaglia d’oro olimpica da<br />

lui vinta ad Atene 2004 nel fioretto a squadre.<br />

90 PLEIADI<br />

que può batterti, se non sei attento». Sì, la consapevolezza<br />

di essere tra i migliori è già un buon punto<br />

di partenza, ma non basta. Qual è allora il segreto<br />

per vincere una medaglia d’oro olimpica? «Bisogna<br />

allenarsi con attenzione, senza pensare al passato<br />

né preoccuparsi per quello che deve ancora<br />

venire. Penso solo che a Londra ci saranno gare difficili<br />

da affrontare e che voglio farlo nel migliore dei<br />

modi. Per questo, dovrò arrivare quanto più preparato<br />

possibile all’evento». Anche perché la distanza<br />

tra la vittoria e la sconfitta, sottolinea Cassarà,<br />

è molto labile: «Gli avversari validi sono tanti e ogni<br />

turno sarà deciso da piccoli<br />

dettagli. Basta una<br />

stoccata vincente o meno<br />

per entrare nella storia o rimanere<br />

per tutta la vita<br />

nell’ombra…».<br />

Già, entrare nella storia.<br />

Lo stesso desiderio<br />

che culla Giorgio Avola,<br />

23enne della Società<br />

Scherma Modica (Rg) anche<br />

lui specialista del fioretto:<br />

«Questa sarà la mia<br />

prima volta alle Olimpiadi<br />

e l’emozione è tanta. La<br />

posta in palio è alta, speriamo<br />

che una volta lì, la<br />

tensione non giochi brutti<br />

scherzi». Per gli italiani<br />

della scherma, tra l’altro,<br />


CONTO ALLA ROVESCIA<br />

Il logo delle Olimpiadi<br />

di Londra <strong>2012</strong> a fianco<br />

di uno dei simboli<br />

della città: il Big Ben,<br />

la torre campanaria<br />

del palazzo di Westminster,<br />

sede del Parlamento<br />

del Regno Unito.<br />

PLEIADI 91<br />

Giancarlo Liguori / Shutterstock.com


SPORT OLIMPIADI <strong>2012</strong><br />

Un evento che si ripete<br />

ogni 4 anni, dal 1896<br />

La trentaduesima edizione<br />

dei Giochi Olimpici estivi<br />

dell’era moderna si svolge a Londra,<br />

città che ospita le Olimpiadi<br />

per la terza volta dopo le edizioni<br />

del 1908 e del 1948. È prevista<br />

la partecipazione di 147 Paesi<br />

di tutto il mondo, con gli atleti<br />

che si sfideranno in 39 discipline<br />

olimpiche. Nella storia delle<br />

Olimpiadi estive l’Italia occupa<br />

il quinto posto assoluto<br />

del medagliere con 190 ori, dopo<br />

Stati Uniti (931), Unione Sovietica<br />

(395, fino a quando è esistita),<br />

Gran Bretagna (208) e Francia (190,<br />

ma con un numero maggiore<br />

di argenti). Le discipline italiane più<br />

medagliate sono la scherma (45 ori),<br />

il ciclismo (33) e l’atletica (19).<br />

Foto di V. Biffani<br />

Foto Bizzi<br />

«Le Olimpiadi sono così, per un dettaglio puoi<br />

entrare nella storia o restare uno dei tanti».<br />

una difficoltà in più, quella di dover affrontare i propri<br />

compagni di Nazionale in tremendi scontri da<br />

“dentro o fuori”: «Sì, è difficile combattere contro<br />

gli altri italiani, ci si conosce troppo bene. Ma questa<br />

è la bellezza del nostro sport: non c’è mai un<br />

assalto in cui si abbia la certezza di vincere facile...».<br />

Da una pedana all’altra<br />

Restiamo in pedana, ma cambiano disciplina<br />

e passiamo alla ginnastica. La concorrenza, anche<br />

qui, è spietata, ma tra i protagonisti dei Giochi<br />

londinesi potrebbero esserci alcuni “azzurri”.<br />

Come Matteo Morandi, ad esempio, che nel 2010<br />

si è laureato campione d’Europa negli anelli, la specialità<br />

che in passato, con Yuri Chechi, ha regalato<br />

tante soddisfazioni agli italiani. Per l’atleta di<br />

Vimercate (Mb), esponente di spicco della U.S. Casati<br />

Arcore, si tratta della terza partecipazione olimpica.<br />

«A Londra sarà più semplice, per me», spiega,<br />

«perché avrò più esperienza: molto, nella finale<br />

olimpica, si giocherà sullo stress psicofisico».<br />

Potrebbe essere l’ultima occasione per lui, e non<br />

se la vuole lasciar scappare: «Quando sei lì te la<br />

giochi con tutti. Sì, forse c’è qualcuno che è favorito<br />

rispetto agli altri, ma ogni gara ha una sua<br />

storia, e io vado a Londra per dire la mia».<br />

Idee chiare, come quelle di un altro ginnasta<br />

azzurro, il 31enne Matteo Angioletti, di Monza,<br />

della Società Ginnastica Meda. Le sue specialità<br />

sono gli anelli e il volteggio e su quelli punterà.<br />

Non vede l’ora, dice, di essere a Londra: «Le<br />

Olimpiadi per un atleta sono tutto. È una cosa che<br />

ti completa: puoi anche essere campione del mondo,<br />

ma se non ottieni una vittoria alle Olimpiadi è<br />

difficile che la gente si ricordi di te, soprattutto in<br />

sport come il nostro». Anche per lui l’età “avanzata”<br />

non sarà un problema: «A vent’anni hai più<br />

forza e “cattiveria”, ma<br />

con il passare degli anni<br />

guadagni in testa, in razionalità,<br />

sai meglio quello<br />

che devi fare e come<br />

farlo». L’obiettivo? Sempre<br />

quello, la vittoria:<br />

«Che per me significherebbe<br />

entrare nella finale<br />

a otto in una delle mie<br />

specialità, poi si vedrà...».<br />

›<br />

GRINTA E<br />

CONCENTRAZIONE<br />

In alto a sinistra, la<br />

determinazione del<br />

fiorettista Giorgio Avola.<br />

Sopra, una perfetta figura<br />

agli anelli di Matteo<br />

Morandi. A sinistra, l’altro<br />

ginnasta Matteo Angioletti<br />

nel corso di una gara.


SPORT MONTE DISGRAZIA<br />

I 150 anni del<br />

“Picco Glorioso”<br />

Nel 1862 un gruppo di inglesi<br />

conquistò per primo la vetta di<br />

una delle montagne più ammirate<br />

e temute delle nostre Alpi<br />

Quello del monte Disgrazia<br />

è un destino del tutto particolare.<br />

Per anni, anzi per secoli<br />

è stato in pratica ignorato<br />

dalle popolazioni che<br />

vivevano alle sue pendici,<br />

fino a essere scoperto, alpinisticamente<br />

parlando dai<br />

“soliti” inglesi, che nel 1862<br />

conquistarono per primi la<br />

sua vetta, definendolo “Picco<br />

glorioso”.<br />

Sono dunque trascorsi<br />

150 anni da quel 23 agosto<br />

in cui quattro uomini, tra i<br />

quali il padre della poetessa Virginia Wolf, partirono<br />

dai Bagni di Masino e compirono un’impresa<br />

che ancor oggi, pur con le più moderne attrezzature<br />

a disposizione, viene considerata difficile.<br />

Un anniversario che la Valtellina ha deciso di<br />

festeggiare degnamente, assegnando il compito<br />

di organizzare una serie di eventi “all’altezza”<br />

a due guide alpine che conoscono il Disgrazia<br />

come le loro tasche: Giuseppe Popi Miotti e Michele<br />

Comi. Ad aiutarli ci saranno, of course, alcuni<br />

amici dell’Alpine Club di Londra.<br />

IL PRIMO DA NORD<br />

Giacomo Schenatti, l’alpinista che nel 1934<br />

fu il primo a conquistare la cima del monte<br />

Disgrazia, salendo dalla parete nord.<br />

Il programma<br />

Gli eventi commemorativi “Picco Glorioso 1862-<strong>2012</strong>”,<br />

organizzati anche grazie al contributo del <strong>Gruppo</strong> Creval,<br />

hanno luogo dal 22 al 24 agosto <strong>2012</strong> e prevedono:<br />

l un convegno su “La professione di Guida alpina nelle<br />

varie nazioni, esperienze e confronti”<br />

l la presentazione del libro storico-descrittivo inerente<br />

il Monte Disgrazia e il suo massiccio (vedi a sinistra)<br />

l una rappresentazione teatrale delle vicende legate<br />

alla prima ascensione<br />

l una festa di guide e alpinisti in Valmalenco e Valmasino<br />

l tour guidati escursionistici e alpinistici sulla montagna<br />

e attorno a essa.<br />

PLEIADI 93


SPORT CORSA IN MONTAGNA<br />

Vado a fare<br />

7 PASSI<br />

94 PLEIADI<br />

Quest’anno il Trofeo Kima, con 3.800 metri di dislivello<br />

in salita e altrettanti in discesa, fa parte del circuito<br />

di Coppa del Mondo Skyrunner® World Series <strong>2012</strong><br />

di Maurizio Torri<br />


PER POCHI ELETTI<br />

Per partecipare al Trofeo<br />

Kima bisogna avere<br />

compiuto 18 anni e avere<br />

ultimato almeno una gara<br />

di SkyMarathon® nelle<br />

stagioni 2011-<strong>2012</strong>.<br />

Partecipanti di diritto, poi,<br />

sono i primi classificati di<br />

alcune gare, tra le quali la<br />

Valmasino SkyRace®, che<br />

si corre in buona parte sul<br />

percorso del Trofeo Kima.<br />

Quasi per un tacito accordo tra la ristretta élite dei<br />

corridori del cielo, chi è riuscito a vincere la “Grande<br />

Corsa sul Sentiero Roma” è di fatto considerato<br />

il “numero 1”, il più forte di tutti.<br />

Quest’anno, a rimarcare l’importanza e il<br />

prestigio della kermesse con il tracciato più tecnico,<br />

impegnativo e spettacolare del palcoscenico<br />

internazionale, di cui il <strong>Gruppo</strong> Creval è prezioso<br />

sponsor, la Federazione ha voluto inserire il<br />

Kima nel sempre più prestigioso circuito dello Skyrunner®<br />

World Series <strong>2012</strong>. Con i suoi 49.5 Km<br />

di sviluppo, un dislivello in salita di ben 3.800 metri,<br />

e un tracciato alpinistico che prevede il valico<br />

di sette passi tutti sopra i 2.500 metri, il Kima non<br />

è gara per tutti. In programma il 26 agosto sul percorso<br />

rinnovato nel 2008, vedrà come uomo da<br />

battere il grande campione catalano Kilian Jornet.<br />

Un tracciato massacrante<br />

Ma qual è il fascino del Kima? Per storia, prestigio<br />

e tecnicità risulta essere il palcoscenico ideale<br />

per esaltare una stella emergente o per consacrare<br />

definitivamente un già blasonato campione.<br />

Entrare nella storia non è però cosa da poco, basti<br />

pensare alle griffe prestigiose che detengono<br />

PLEIADI 95<br />


SPORT CORSA IN MONTAGNA<br />

L’appuntamento è per<br />

domenica 26 agosto <strong>2012</strong><br />

E cco<br />

le informazioni utili<br />

per conoscere quella che<br />

è considerata una delle gare<br />

in montagna più belle dell’intero<br />

panorama mondiale.<br />

Percorso: partenza da Filorera,<br />

rifugio Scotti, val di Preda Rossa,<br />

rifugio Ponti, bocchetta Roma,<br />

passo del Cameraccio, passo Val<br />

Torrone, rifugio Allievi, passo Averta,<br />

passo Qualido, passo Camerozzo,<br />

rifugio Gianetti, Barbacan, rifugio<br />

Omio, Bagni di Masino, S. Martino<br />

e arrivo a Filorera.<br />

Sviluppo: 49.500 km, dislivello<br />

in salita di 3.800 metri e altrettanti<br />

in discesa valicando sette passi<br />

tutti sopra i 2.500 metri; quota<br />

massima passo Cameraccio<br />

2.950 m (traguardo volante).<br />

Informazioni: Associazione Kima,<br />

telefono e fax 0342 641154,<br />

info@kima.org - www.kima.org<br />

In una competizione unica come il Trofeo Kima<br />

è importante sapersi gestire e dosare le forze<br />

i record sul nuovo percorso: Kilian Jornet tra gli uomini<br />

(6h 19’ 03”) ed Emanuela Brizio tra le donne<br />

(7h 43’ 37”).<br />

Il tracciato è a dir poco massacrante. Dopo la<br />

partenza a Filorera (870 m) bisogna affrontare più<br />

di 2mila metri di dislivello per raggiungere, entro il<br />

tempo massimo di 2h 55’, la mitica bocchetta Roma<br />

(2.894 m). Di fondamentale importanza è il correre<br />

con margine perché la strada è ancora molta e<br />

la gara vera e propria comincia solo dopo il primo<br />

scollinamento. Infatti nell’arena della solitudine della<br />

Val Cameraccio bisogna ritrovare le energie e la<br />

concentrazione necessarie per affrontare l’omonimo<br />

passo che porta gli atleti sino a una quota di<br />

2.950 metri. Tra pezzi di nevai, sassi instabili e continui<br />

saliscendi, bisogna superare anche il passo<br />

del Torrone (2.518 m) prima di raggiungere il rifugio<br />

Allievi. Qui, il secondo cancelletto a tempo conduce<br />

alla seconda importante scrematura e, d’ora<br />

in poi, solo l’élite degli skyrunner continuerà la lunga<br />

cavalcata alla volta di Filorera.<br />

›<br />

L’ultimo ostacolo, il temuto Barbacan<br />

Nonostante la stanchezza, solo la crescente<br />

convinzione di portare a termine una simile impresa<br />

dà agli atleti le giuste motivazioni per affrontare<br />

i tre passi di Averta (2.551 m), Qualido (2.647 m)<br />

e Camerozzo (2.765 m) che conducono sino al rifugio<br />

Gianetti. Dopo questo lunghissimo e impervio<br />

tragitto resta da affrontare il temuto Barbacan<br />

(2.570 m) prima di involarsi nella lunga e tecnica discesa<br />

che, passando dal rifugio Omio e dai Bagni<br />

di Masino, porta gli ormai esausti eroi verso il successo<br />

e gli onori del traguardo di Filorera.<br />

IL TOP PASSA DA QUI<br />

Il fascino del Kima porta da<br />

sempre sul Sentiero Roma<br />

i migliori e le migliori<br />

skyrunner a livello<br />

mondiale. Basti pensare<br />

ad Adriano Greco, Fabio<br />

Meraldi, Mauro Gatta,<br />

Kilian Jornet, Morena<br />

Paieri, Corinne Favre,<br />

Gloriana Pellissier, Kilian<br />

Jornet, Emanuela Brizio,<br />

solo per fare alcuni nomi.


Sei mesi di sport (ottobre 2011-<strong>aprile</strong> <strong>2012</strong>)<br />

Appuntamenti sponsorizzati<br />

dal <strong>Gruppo</strong> <strong>bancario</strong> <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong><br />

Campaccio, nel segno dell’Africa<br />

n La tradizionale campestre di San Giorgio su<br />

Legnano (Mi), vinta quest’anno dal 25enne<br />

keniano Edwin Soi, già vincitore, qui, nel 2008.<br />

Snowboard in Valmalenco<br />

nTra marzo e <strong>aprile</strong> la valle della provincia<br />

di Sondrio ha accolto i maggiori specialisti<br />

dello snowboard, italiano e internazionale.<br />

Sfida velica sulle acque di Lecco<br />

n Il Campionato Invernale Interlaghi - Trofeo <strong>Credito</strong> <strong>Valtellinese</strong> 2011<br />

è andato a “JJ Extralarge” con al timone Francesco Bertone.<br />

Il valtellinese Elia Silvestri,<br />

campione Italiano di ciclocross<br />

n Da under 23, è nato nel 1990, il corridore<br />

nato a Lecco e che vive a Talamona (So)<br />

si è aggiudicato la maglia tricolore assoluta<br />

“open” lo scorso 8 gennaio a Bolzano.<br />

54° Trofeo Vanoni, Baldaccini<br />

porta il G.S. Orobie alla vittoria<br />

n Nella staffetta maschile miglior<br />

tempo assoluto per Alex Baldaccini.<br />

Tra le donne, trionfo di Alice Gaggi.

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