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VITA COPTA DI PACOMIO E TEODORO

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suoi discepoli, che, cioè, sarebbe rimasto con loro sulla terra: Ecco io sono con voi tutti<br />

i giorni, fino alla piena consumazione di questo secolo e per sempre. In ogni<br />

generazione, infatti, e anche nella nostra, ha suscitato dottori perfetti, nei quali abita, per<br />

salvarci da tutte le astuzie del diavolo. Ebbene, fratelli miei, nella lettera che ci ha<br />

scritto quest’anno c’è per noi materia di gran profitto, per il fatto che ci ha precisato<br />

quali sono le sorgenti dell’acqua della vita. È assai importante che vi andiamo a bere,<br />

per comportarci bene, secondo la grazia di Dio e tutti i favori che ci accorda.<br />

Molte sono, infatti, le acque della menzogna e le sorgenti di amarezza, che alcuni si<br />

sono scavate, per la perdita propria e di coloro che vi andranno a bere. Di loro Atanasio<br />

parla nella lettera, e dice: Si sono fabbricati i libri, detti apocrifi, cui attribuiscono<br />

antichità e nomi di santi. Ma costoro, attraverso i libri che hanno scritto, si sono<br />

condannati da soli ad una doppia condanna; con la loro pseudognosi disprezzabile,<br />

hanno bestemmiato chi possiede la vera scienza; inoltre, con le loro perverse<br />

divagazioni, hanno condotto gli ignoranti e i semplici fuori della fede ortodossa, che<br />

riposa sulla verità e sulla rettitudine di fronte a Dio.<br />

Perciò, fratelli miei amatissimi, ringraziamo Dio, che si prende cura di noi, oggi e<br />

sempre, nella sua abbondantissima misericordia. Tuttavia, vegliamo e stiamo in guardia,<br />

per non leggere quei libri composti da eretici impuri, atei ed empi, e per non disobbedire<br />

a quel Dio che dice oggi a nostro padre Atanasio, ai suoi eguali e a quelli che gli<br />

succederanno: Chi accoglie voi, accoglie me. E non bisogna indurre in errore altri, che<br />

potrebbero leggere quei libri e divenire disobbedienti agli ordini delle Scritture che<br />

riposano sulla fede ortodossa, insegnataci dai santi padri. Ebbene, fratelli, vi assicuro<br />

davanti a Dio e al suo Cristo, che un solo salmo potrebbe bastare a salvarci, a<br />

condizione di ben comprenderlo e di metterlo in pratica. Al di sopra di tutto, poi,<br />

teniamo sempre in mano i santi evangeli di nostro Signor Gesù Cristo, pienezza di tutte<br />

le Scritture e di tutti i loro concetti; come, nella parabola della perla preziosa, si dice che<br />

il commerciante vende tutto ciò che possiede, finché non l’ha acquistata, a causa del<br />

suo valore».<br />

Nell’esporre queste cose, il nostro padre Teodoro giovava ai fratelli; raccomandava loro<br />

di tradurre la lettera dell’arcivescovo Atanasio, e di trascriverla in lingua egiziana; la<br />

mise poi nel monastero, perché servisse di regola. Pregò poi, in piedi, per i fratelli.<br />

Ognuno di loro ritornò alla sua dimora, pieno di ammirazione per ciò che aveva inteso<br />

sulla santa Scrittura di Dio, dalla bocca di nostro padre Teodoro.<br />

Ancora sulla vigilanza di Teodoro<br />

190. I fratelli si dicevano tra loro: «È proprio vero che, tra i figli di nostro padre<br />

Pacomio, nessuno raggiunge, come il nostro padre Teodoro, la perfezione nel lavoro e<br />

negli esercizi». Teodoro, procedeva infatti sempre in grande umiltà, fino al giorno in cui<br />

piacque al Signore di visitarlo facendolo partire da questo vano mondo, per introdurlo<br />

nella sua tenda splendente di gioia e di felicità, e per donargli in eredità i beni eterni.<br />

Spesso il nostro padre Teodoro vegliava dalla sera al mattino, pregando Dio e imitando<br />

in tutto il nostro padre Pacomio, di cui era divenuto il figlio. Ogni volta che pregava,<br />

rivolgeva a Dio una richiesta. Dapprima, domandava in nome di Cristo, conformemente<br />

al precetto del Vangelo, che il Signore stesso aveva raccomandato ai discepoli: Tutto

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