You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
padre presso Dio. Ma, di fronte a Dio, noi ti attestiamo che non solo non è nascosto tra<br />
noi, ma che io non ho mai visto il suo volto». Ricevuta questa assicurazione, Artemios<br />
disse: «Pregate per me, prima che vi lasci». Ma loro: «Nostro padre ci ha proibito di<br />
pregare con chicchessia, finché la chiesa non sia di nuovo in pace, a causa degli<br />
Ariani». E il duca; «Sono forse anch’io un vescovo eretico? Non sono forse un<br />
peccatore? Perché non volete pregare per me, peccatore?». Gli dissero: «Non possiamo<br />
trasgredire l’ordine del nostro padre». Visto che non accettavano di pregare con lui,<br />
disse loro di uscire dalla chiesa, e di lasciarlo pregare con il suo seguito. Finita la<br />
preghiera, ispezionò il refettorio dei fratelli, e si meravigliò del cibo che mangiavano<br />
abitualmente: difatti, mangiavano in modo molto povero, perché erano in ristrettezze.<br />
Il governatore della Tebaide, con tutta la sua truppa, attendeva il ritorno del duca sulla<br />
riva del fiume: viaggiavano infatti di conserva. Quando egli lo raggiunse, gli disse: «Se<br />
esistono asceti sulla terra, ne ho visto qualcuno: i monaci del convento di Pacomio,<br />
dove sono stato. Ho visto che non portano vestiti ben fatti e non hanno scarpe ai piedi,<br />
anche in questi giorni di gran freddo. Ho poi ispezionato il loro refettorio e non ho visto<br />
altro che erba». Anche il governatore, sentito ciò, ebbe compassione di loro, tanto più<br />
che non era potuto andare anche lui al monastero a pregare e a vedere la vita dei santi<br />
fratelli della congregazione del nostro padre Pacomio.<br />
Nel giorno in cui il generale lasciava Pbow, nostro padre Teodoro parlava ai fratelli<br />
della diocesi di Smoun, e disse loro a proposito del comandante imperiale: «Grazie alla<br />
bontà di Dio, alle preghiere del defunto nostro padre che dimora presso Dio, alle<br />
preghiere del nostro pio padre Orsiesi, ecco, tutte le cattive intenzioni del duca verso di<br />
noi sono svanite: ha lasciato Pbow, senza fare del male a nessuno dei fratelli. Ebbene,<br />
sta scritto: Che cosa darò al Signore, in cambio di tutto ciò che mi ha fatto ?<br />
Ringraziamo dunque il nostro buon Dio, nostro benefattore». I fratelli ammirarono<br />
l’intelligenza lucida del nostro padre Teodoro, che, a tanta distanza, aveva avuto quella<br />
grande visione. Egli, compiuta la visita ai fratelli di tutti i monasteri, ritornò subito a<br />
sud, a Pbow.<br />
Catechesi di Teodoro<br />
186. Dopo questi fatti, Teodoro rivolse ai fratelli la parola di Dio: «Vi assicuro, fratelli,<br />
che se non saremo costantemente vigilanti nelle parole della Scrittura, il nemico ci<br />
toglierà il timore del Signore: finiremo per avere paura di lui, tanto da compiere le sue<br />
opere malvagie, e da irritare il Dio che ci ha creati. Vi dirò una parabola, perché<br />
impariate a temere sempre il Signore e perché evitiamo di peccare contro il Dio che ci<br />
ha creati. È come una roccia, che si innalza fino alle nuvole, ed è molto stretta: la sua<br />
larghezza non è che di quattro cubiti; da una parte e dall’altra cade fortemente a picco;<br />
si innalza ripida dall’oriente all’occidente. Quando un uomo è stato battezzato e si è<br />
consacrato alla vita monastica, portando il sigillo, cammina verso oriente. Ora<br />
consideriamo il precipizio e la strettezza della strada: se qualcuno fa anche un piccolo<br />
scarto, precipita e non se ne ritrova neppure il ricordo.<br />
Chi dunque si sposterà dal mezzo del cammino per volgersi a sinistra, si troverà in<br />
pericolo: a sinistra si trovano le concupiscenze della carne. Ma anche chi si sposterà a<br />
destra sarà in pericolo: a destra si trova l’orgoglio del cuore. Tali sono i precipizi