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prendere la strada di tutta la terra secondo l’espressione della Scrittura. Ed ora, vedete<br />
voi chi volete per padre, che vi faccia pascolare nei precetti del Signore». All’unanimità<br />
risposero piangendo: «Dopo Dio e il nostro padre, non conosciamo nessuno all’infuori<br />
di te; del resto, a te ci ha affidati il nostro padre moribondo». Egli rispose: «Per me è<br />
arrivato il momento di abbandonare il corpo, come tutti; colui che mi è stato rivelato<br />
dovrà edificare le vostre anime nel timore di Dio, è apa Orsiesi». Questi, che era seduto<br />
e piangeva, disse: «È al di sopra delle mie forze». Gli rispose apa Petronio: «Non sono<br />
io ad importi questo, non è un uomo: è Dio, è il nostro padre». Poco dopo, il giusto apa<br />
Petronio aprì la bocca e rese lo spirito il venticinque del mese di epiph. Apa Orsiesi e i<br />
fratelli passarono la notte intera leggendo e piangendo attorno a lui; all’ora della sinassi<br />
del mattino, lo prepararono per la sepoltura, poi offrirono per lui la prosfora e<br />
camminarono davanti a lui, mentre lo portavano sulla montagna. Lo inumarono accanto<br />
al nostro padre.<br />
131. Gli anziani si riunirono insieme dicendo con tristezza: «Come potremmo non<br />
essere addolorati per colui che è morto? Lui, che il nostro padre ci aveva messo a capo<br />
per farci pascolare, come una balia scalda i suoi piccoli. Se dicessimo che il Signore è<br />
irritato con noi, diremmo una sciocchezza. Ora, benedetto a sua volta colui cui siamo<br />
stati affidati! Possa rimanere a lungo tra noi! Infatti, anch’egli, apa Orsiesi, è del gruppo<br />
di coloro che sono morti, lui così spesso colmato di lodi dal nostro padre. Prima di<br />
morire, apa Petronio ha detto: Non sono io ad imporre ciò, ma Dio e il nostro padre; e<br />
noi sappiamo con certezza che nessuna menzogna è mai uscita dalla sua bocca».<br />
Apa Orsiesi si mise con coraggio alla testa della congregazione. I fratelli gli ubbidivano<br />
in tutto con grande umiltà e sottomissione. In seguito si sedette per la catechesi e disse<br />
ai fratelli: «Il Signore sa che non ho acconsentito neppure per un giorno a questa carica:<br />
voi, voi la meritate, perché siete più anziani di me; anzi, chi l’ha meritata di più è apa<br />
Teodoro, perché ha seguito in tutto il nostro padre. Tuttavia, se questa è la volontà di<br />
Dio, nessuno può opporsi ad una sua decisione! Invito la vostra pietà a pregare per me,<br />
perché il Signore mi assista in ogni buona opera. Inoltre, se questa è la volontà del<br />
Signore e vostra, desidero andare da tutti i fratelli per visitarli, secondo l’espressione<br />
dell’apostolo Paolo». Gli anziani gli risposero: «Che il Signore ti assista in tutto, ti doni<br />
lo spirito che donò al nostro padre e ponga la sua pace su di te per sempre!». Dopo di<br />
ciò si alzò e pregò; ciascuno raggiunse la sua dimora con grande conforto. L’indomani<br />
mattina, prese con sé dei fratelli e si recò in tutti i monasteri, per visitare i fratelli e<br />
confermarli nel timore del Signore e nelle istituzioni del nostro padre.<br />
132. Quando ai fratelli, ad Alessandria, arrivò la notizia che apa Petronio era morto, si<br />
sedettero e piansero. Al momento in cui fu portata loro, apa Teodoro era in città con<br />
altri due fratelli; quando tornò li trovò in lacrime e chiese loro perché piangevano. Ed<br />
essi a dirgli: «Piangiamo la nuova disgrazia che ci ha colpiti: ci è stato detto che apa<br />
Petronio è morto»; e poi «Ha stabilito al suo posto apa Orsiesi di Seneset». Anche apa<br />
Teodoro pianse sulla sua morte. Ma dopo qualche secondo disse: «Non piangiamo,<br />
fratelli, ma diciamo piuttosto: Sia fatta la volontà del Signore. Se il Signore ci ha tolto<br />
un buon padre che nutriva le nostre anime, ecco che la sua abbondante misericordia si è<br />
ricordata delle pene e delle lacrime del nostro padre e ce ne ha suscitato un altro,<br />
potente ed abile nello Spirito Santo. Questi è il vero Israelita in cui non c’è inganno; è<br />
veramente Gesù di Nave, che Dio ha dato a Mosè come luogotenente; è uno dei tre