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coloro che sono tortuosi, il Signore manderà vie tortuose. Credimi, figlio mio, se tu<br />
sapessi le pene che gli capiteranno, piangeresti la sua disgrazia».<br />
Alcuni giorni dopo, mentre quel fratello se ne stava a casa con il suo immenso orgoglio,<br />
fu sorpreso dal demonio, che già prima l’aveva ingannato fino a renderlo orgoglioso.<br />
Prese l’aspetto di una bella donna e andò a bussare alla porta; subito il fratello aprì. Il<br />
demonio dall’aspetto di donna, disse: «Ti prego, padre, abbi pietà di me e tienimi qui<br />
fino al mattino. Sono perseguitata dai creditori e non ho di che rimborsare». Il fratello,<br />
nell’accecamento del suo cuore, non capì che non doveva riceverla, ma l’accolse<br />
contentissimo nella sua dimora. Dopo di ciò il diavolo si mise ad insinuargli cattivi<br />
desideri carnali, ed egli si dispose a peccare con lei. All’improvviso il demonio lo gettò<br />
a terra e lo tormentò fino all’indomani. Quando ebbe ripreso i sensi, corse fuori e venne<br />
a trovare il santo anziano apa Palamone. Gettatosi ai suoi piedi, lo pregava piangendo<br />
amaramente: «Reverendo padre, mi sostengano le tue preghiere, prega il Signore per me<br />
perché abbia pietà di me per quello che io stesso ho scelto; soccorrimi nella mia miseria,<br />
perché sono tormentato. Sì, sono io la causa della mia rovina. Tante volte mi hai<br />
insegnato ciò che giova alla mia anima, ma il mio orgoglio mi ha impedito di obbedirti e<br />
di salvarmi. Ed ora, guai a me, miserabile». Il santo anziano apa Palamone e Pacomio,<br />
vedendo il suo grande scoraggiamento, piansero con grande tristezza, poi presero a<br />
sollevarlo dal suo turbamento. Mentre piangevano insieme, quel demonio lo rovesciò di<br />
nuovo a terra e lo tormentò ancora di più.<br />
Palamone e Pacomio stettero in piedi presso di lui e pregarono per lui il Signore<br />
piangendo, finché si fu rimesso e stette anch’egli in piedi davanti a loro. Mentre stavano<br />
per prenderlo e portarlo in un luogo solitario, affinché il Signore volesse guarirlo dallo<br />
spirito impuro, il fratello, per la forza del demonio che lo possedeva, prese un grosso<br />
bastone per ucciderli entrambi. Furono incapaci di trattenerlo. Subito corse al nord, su<br />
per la montagna, fino a Smin, dove si gettò in una fornace e fu miseramente bruciato.<br />
L’anziano apa Palamone si rattristò molto per l’anima di quell’infelice, e spesso ne<br />
parlò a Pacomio e a tutti i fratelli del circondano, a quelli della montagna, di cui era<br />
considerato il padre e consolatore. Ricordava spesso questa vicenda, e inculcava loro il<br />
timore, mediante la Scrittura: «Vedete che cosa ha fatto lo spirito impotente a colui che<br />
lo ha accolto: non solo alla sua povera anima, ma anche al suo povero corpo». I fratelli,<br />
ascoltando le terribili parole del loro padre Palamone, erano fortemente incitati per<br />
l’avvenire a custodirsi coraggiosamente e a salvarsi. Più grande ancora era il loro timore<br />
vedendo il suo esempio, perché sempre portava nella sua carne la croce di Cristo.<br />
Ascesi di Pacomio e Palamone<br />
15. Pacomio si dava a sempre più numerosi esercizi, ad una grande ascesi e a lunghe<br />
recitazioni dei libri della santa Scrittura; stava attento a recitarli nel loro ordine con<br />
facilita. Praticava i suoi esercizi di ascesi soprattutto nei deserti vicini, nel bosco di<br />
acacie che lo circondava e in un luogo deserto più lontano. Se delle spine si<br />
conficcavano nei suoi piedi, le sopportava senza toglierle, ricordandosi dei chiodi<br />
piantati sul corpo di nostro Signore in croce.<br />
16. L’anziano apa Palamone conosceva tutti quelli che abitavano la montagna; lo