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assomigliavano ad una fiamma ardente. Disse a Teodoro: «Se vuoi, portami una coperta<br />
usata, e coprimi, perché questa è troppo pesante e non la posso sopportare: ecco, da<br />
quaranta giorni sono malato, ma ne ringrazio il Signore». Subito Teodoro andò,<br />
ricevette dall’economo una bella coperta leggera, la portò e lo copri. Vedendo la<br />
differenza delle coperte, questi si indignò contro Teodoro e disse: «Che grande<br />
ingiustizia hai commesso, Teodoro! Vuoi lasciare dopo di me uno scandalo per i fratelli,<br />
sicché dicano: Pacomio, durante la sua vita, si è preso più agi che i fratelli’? Vuoi che io<br />
sia degno di giudizio davanti al Signore? Ebbene, portala via, mi arrangerò in un modo<br />
o nell’altro, aspettando di recarmi dal Signore». Teodoro gliela tolse, ne portò un’altra,<br />
logorata e peggiore di quella di tutti i fratelli e lo copri.<br />
121. Nei giorni della Pentecoste continuava ad essere malato. Tre giorni prima del suo<br />
decesso, comandò di riunire presso di sé tutti i Grandi tra i fratelli, e si rivolse loro<br />
dicendo: «Ecco, sto per recarmi presso il Signore che ci ha creati. Visto che ci ha riuniti<br />
insieme perché compissimo la sua volontà, ebbene, dite insieme chi volete come<br />
padre?». Ma essi continuarono a piangere, e non gli diedero alcuna risposta, per il<br />
dolore che provavano all’idea della disgrazia che stava per arrivare, dopo che Pacomio<br />
li avrebbe lasciati, come pecore cui sia stato tolto il pastore. In seguito ripeté una<br />
seconda volta la domanda ad apa Orsiesi: «Parla con loro, e vedi chi desiderano come<br />
padre». Essi risposero all’unanimità «Se così dev’essere, non conosciamo nessuno<br />
tranne te e il Signore. Come fisserai tu, così agiremo». Egli rispose: «L’uomo tra voi<br />
che il Signore mi ha rivelato capace di edificare le vostre anime nel timore di Dio, è apa<br />
Petronio padre del monastero di Tsimine». Per la sua grande purezza di cuore, questi<br />
aveva delle frequenti visioni ed era abile in tutto. «Penso sia malato, anche lui; checché<br />
ne sia, se sopravvive, è lui il vostro padre». Subito chiamò alcuni degli anziani e li<br />
mandò a cercarlo, mentre egli era ancora in vita.<br />
Prima che Pacomio riunisse presso di sé i fratelli e dicesse: «Ecco che sto per prendere<br />
la strada di tutta la terra», questi si erano recati tutti insieme nella sinassi, dove<br />
passarono tre giorni pregando e piangendo verso il Signore, perché lo lasciasse ancora<br />
un po’ di tempo sulla terra. Dopo tre giorni, il nostro padre Pacomio mandò loro<br />
Teodoro a dire: «Smettete di piangere, perché a mio riguardo è giunto l’ordine, da parte<br />
del Signore, di andarmene dai miei padri». I fratelli ritornarono al locale dove si era<br />
coricato e continuarono a piangere su di lui con profondo abbattimento.<br />
122. In seguito, il nostro padre Pacomio si rivolse verso Teodoro e gli disse: «Se il<br />
Signore mi visita, non lasciare il mio corpo nel luogo dove sarà stato sepolto». Teodoro<br />
gli rispose con tristezza: «Farò come dici». Dopo un po’ di tempo, prese Teodoro per la<br />
barba, si colpì il petto, e per la seconda volta disse: «Teodoro, stai attento, non lasciare<br />
il mio corpo dove sarà sepolto». Di nuovo Teodoro gli rispose: «Eseguirò con<br />
riconoscenza tutto quanto mi ordinerai». Teodoro pensò tra sé che egli si raccomandasse<br />
con tanta insistenza per timore che alcuni portassero via suo corpo e costruissero su di<br />
esso il martyrion, come si fa con i santi martiri. L’aveva spesso sentito criticare<br />
quest’usanza: «I santi non sono contenti che si faccia così, perché chiunque agisce in<br />
questo modo fa commercio del corpo dei santi». In seguito, il nostro padre Pacomio lo<br />
prese di nuovo per la barba dicendo: «Teodoro, bada di eseguire rapidamente quanto ti<br />
ho detto; inoltre, se i fratelli saranno negligenti, tu li riporterai alla legge del Signore». E<br />
Teodoro a pensare tra sé: «Che significa questa frase che mi ha detto: Se i fratelli