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VITA COPTA DI PACOMIO E TEODORO

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malattia continuava, tornò da lui, e si fece accompagnare da anziani del monastero,<br />

perché pregassero con lui il padre di intercedere affinché il Signore lo guarisse. E<br />

quando l’uomo di Dio vide che lo obbligavano, volle accontentarli: si fece<br />

accompagnare da un anziano amante di Dio ed entrarono in un locale per pregare in<br />

favore del malato. Ma appena ebbero cominciato a pregare venne una voce dal cielo che<br />

gli disse: «Non pregare per costui, perché Dio gli ha mandato questa prova per salvarlo<br />

dalle insidie della giovinezza, con cui Satana lo tenta». Pacomio cessò subito di pregare,<br />

uscì immediatamente con il fratello, credendo che anche i fratelli, che stavano fuori,<br />

avessero sentito la voce. I fratelli avanzarono verso di lui e gli dissero: «Perché sei<br />

uscito e non preghi per il malato?». Egli allora rispose chiedendo: «Non avete udito la<br />

voce?». Ed essi: «No». Anche l’altro fratello, che pregava con lui, rispose: «Neanch’io<br />

l’ho sentita». Egli raccontò come avesse udito la voce mentre pregava. Come i fratelli lo<br />

seppero, con stupore esclamarono: «O Signore tanto buono, che ti inquieti con chi ti<br />

cerca, perché senza il tuo volere nulla sarebbe!».<br />

Una visione ingannevole<br />

113. Un giorno, mentre il nostro padre stava lavorando ad una stuoia, gli apparve il<br />

demonio, nascosto sotto le sembianze nelle quali era solito apparirgli il Signore. Di<br />

lontano gli disse: «Salve». Pacomio, guardandolo rifletteva tra sé: «Di che specie è<br />

costui?» Per questo motivo lo riconobbe, cioè per aver riflettuto come al solito. Il<br />

demonio, vedendolo pensare tra sé, gli tolse lo spirito di riflessione; di nuovo Pacomio<br />

si disse: «Perché non penso più? Ecco che i miei pensieri sono svaniti». Subito si mosse,<br />

si mise in piedi sotto l’ispirazione del Signore, prese la mano del fantasma diabolico e<br />

gli soffiò in piena faccia: la figura si oscurò e la mano del demonio disparve dalla sua<br />

mano come fumo. In seguito, come il demonio fu scomparso, stette in piedi e pregò Dio<br />

dicendo: «Sii benedetto, Signore, Dio di tutti i santi e mio Dio, che mi hai salvato da<br />

ogni tribolazione e dai tranelli del nemico».<br />

Molte volte ancora, volendo ingannarlo, i demoni gli apparvero sotto molteplici<br />

travestimenti. Egli li riconosceva grazie al carisma che aveva ricevuto da Dio, e nel suo<br />

nome li sbeffeggiava.<br />

Viaggi in Paradiso<br />

114. Un giorno cadde malato, e soffrì tanto che messaggeri mandati a cercarlo gli<br />

tolsero l’anima; morì, e fu condotto verso l’altro secolo. Come si avvicinava alla porta<br />

della vita, arrivò da Dio l’ordine di riportarlo ancora una volta nel suo corpo. Il nostro<br />

padre, saputolo, si rattristò, perché non desiderava ritornare ancora una volta nel corpo:<br />

vedeva che la luce di quell’aria era così meravigliosa e bella che non c’era modo di<br />

descriverlo, tanto risplendeva. E poiché si rattristava, un uomo in piedi, addetto alla<br />

porta, si piegò verso di lui per guardarlo; la figura di quest’uomo, nella sua gloria,<br />

brillava come un gran quadro e l’aspetto del suo corpo era tutto di luce. Gli disse: «Va’,<br />

figlio mio, ritorna al tuo corpo, perché ti resta ancora da subire un piccolo martirio nel<br />

mondo». Ascoltando queste parole, Pacomio si rallegrò perché desiderava moltissimo<br />

essere martire per il nome del Signore. Gli angeli, rallegrandosi con lui, lo informarono:<br />

«Questi che ti parla, è l’apostolo Paolo». Mentre lo trasportavano nel luogo dove si<br />

trovavano le sue spoglie, l’anima guardò il corpo: ecco, era morto. Nel momento in cui

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