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VITA COPTA DI PACOMIO E TEODORO

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di farsi monaci, ne rimandi indietro la maggior parte e rifiuti di accettarli. Per qual<br />

motivo non li accetti e dici loro: Non c’è penitenza oppure non sono venuti di tutto<br />

cuore, a farsi monaci?». Allora il nostro padre Pacomio rispose: «Hai forse pensato che<br />

io disprezzi l’immagine di Dio? No affatto; piaccia a Dio che io non disprezzi nessuno!<br />

Tutti coloro che non accetto sono zizzania sul tipo di quello di cui ti ho parlato; per<br />

uomini di questo tipo è difficile comportarsi bene nel cenobio, a causa delle passioni<br />

che li dominano. Non è possibile che qualcuno, a meno che non sia uno in cui abita il<br />

Signore, li corregga al punto da farli pentire dei peccati e delle abominazioni commesse.<br />

Ti assicuro che, se rivelasse le loro azioni ai fratelli, per indurli a pregare per loro, non<br />

soltanto non pregherebbero, ma li disprezzerebbero e rifiuterebbero persino di mangiare<br />

con loro. Ecco perché non li accettiamo: nessun fratello deve, a causa loro, cadere nella<br />

malvagità ed avere il cuore indurito, incappando nei lacci del demonio. Quanto a me,<br />

talvolta accetto qualcuno di questo genere, e lotto a lungo per salvarlo dalle mani del<br />

nemico. Li devo avvicinare spesso, giorno e notte, finché siano salvi, il Signore li visiti<br />

ed abiti in loro. E lo faccio per adempiere la parola dell’Apostolo, per essere suo<br />

discepolo: Né i molli, né i pederasti possederanno il regno di Dio; e ancora: Voi eravate<br />

tali; ma siete lavati nel nome di nostro Signor Gesù Cristo e lo spirito del Dio nostro.<br />

Quanto al discernimento di coloro che non accetto, lo faccio nel mio cuore per non<br />

essere come quel contadino che voleva pulire tutto il terreno incolto, sabbioso e coperto<br />

di spine, ma, per fare ciò, era costretto a trascurare il terreno buono, dato che non<br />

arrivava a tutto: questo è il mio modo di agire. Io mi dico: non bisogna che mi occupi<br />

degli impuri, fino a trascurare i puri, con il rischio di farli cadere nell’impurità. Così,<br />

con la grazia di Cristo, coltivo nei precetti della vita eterna le anime pure; quanto agli<br />

impuri, quelli che riesco a vivificare cerco di farli passare dalle malvagità al servizio del<br />

Signore.<br />

A quelli, poi, che rimando indietro, dico: Poiché hai peccato per ignoranza e<br />

accecamento, hai la possibilità della penitenza, ma non puoi salvarti nel cenobio: vai da<br />

qualche parte a condurre vita anacoretica, in esercizi di ascesi sempre maggiori; digiuna<br />

e prega davanti al Signore, giorno e notte, con abbondanza di lacrime, affinché ti<br />

perdoni i peccati commessi. Sorvegliati attentamente per non ritrovarti nelle stesse<br />

impurità, e non acconsentire ai pensieri cattivi che il demonio ti manderà perché tu li<br />

realizzi. Queste parole le ripeto a ciascuno, per essere innocente del loro sangue davanti<br />

a Dio nel giorno del giudizio giusto, e perché non possano dire: Non ci hai dato modo di<br />

far penitenza».<br />

L’uomo di Alessandria, di cui aveva detto che era zizzania, Pacomio lo prese in<br />

disparte. Lo introdusse dai fratelli e gli impose esercizi ascetici prolungati per riuscire<br />

ad evitare i castighi eterni; gli raccomandò vivamente di digiunare ogni giorno fino a<br />

sera e di non mangiare cibi cotti. Gli disse: «Se ti capita di essere malato, non crederlo;<br />

a meno che io non sia stato avvertito ed abbia prima esaminato il caso, per sapere se la<br />

malattia viene da Dio o dai demoni che ti tendono un tra nello per riprenderti sotto il<br />

loro dominio, attraverso le cattive azioni nelle quali hai vissuto nel mondo. Se<br />

constaterò che è una malattia agli occhi di Dio, darò ordine ai fratelli di curarti fino alla<br />

guarigione. Soltanto, custodisci l’anima e il corpo in completa purità, senza<br />

accondiscendere ai pensieri perversi che il diavolo ti getta nel cuore. Sii sollecito alle<br />

veglie, pregando Dio e versando lacrime, con tutto lo slancio di cui sei capace, affinché<br />

lo spirito perverso cui hai servito da dimora, si allontani da te. Sii umile di cuore e dì:

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