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obbedienza e spirito di servizio, in purità ed osservanza delle regole: agli occhi degli<br />
anacoreti non conducono una vita perfetta, e sono considerati di molto inferiori.<br />
Avviene di loro come dei servi e degli eunuchi favoriti del re: essi hanno a corte accesso<br />
più facile dei dignitari, che non si possono accostare al re senza essersi fatti annunciare<br />
dagli eunuchi. È il caso dei fratelli, che nel cenobio vengono considerati di molto<br />
inferiori, e che saranno trovati perfetti nella legge di Cristo, per la propria costanza:<br />
infatti si comportano molto umilmente, secondo Dio. Sono molto superiori agli<br />
anacoreti, perché procedono nello spirito di servizio in cui camminò l’Apostolo, come<br />
sta scritto: Per amore dello Spirito, servitevi gli uni gli altri, in spirito di affabilità e in<br />
piena longanimità; davanti al nostro Signor Gesù Cristo».<br />
Sul discernimento degli impuri<br />
106. Un altro giorno, mentre il nostro padre Pacomio si trovava in preghiera, fu<br />
gratificato di una rivelazione, riguardo a quelli che abbandoneranno il loro proposito e<br />
diverranno zizzania – come sta scritto nei santi Vangeli: La zizzania sono i figli del<br />
Maligno – cioè quelli che insozzano l’immagine di Dio. La gente di questa specie,<br />
Pacomio la separava sempre dal buon grano: sapeva infatti che, eliminando questi,<br />
sarebbe aumentato il numero di coloro che procedono rettamente. Quando si accorgeva<br />
che un piccolo era stato ingannato da uno di questi figli del Maligno, e sapeva che<br />
nessun altro si era accorto del caso, ne curava l’anima e la guariva. Quando poi si<br />
occupava di qualcuno caduto in peccato, e si rendeva conto che si poteva convertire,<br />
nella sua misericordia si affrettava a salvarlo dalle mani del diavolo, ricordandosi della<br />
raccomandazione dell’Apostolo: Fratelli miei, se uno di voi cade in peccato, voi, gli<br />
spirituali, raddrizzatelo in spirito di dolcezza, stando attenti a voi stessi, per non essere<br />
tentati. Quelli che vedeva ormai figli del Maligno, li spogliava dall’abito monastico, li<br />
rivestiva dell’abito secolare e li cacciava dalla comunità dei fratelli. Talvolta non<br />
avevano ancora messo in pratica il loro perverso disegno che Pacomio già lo conosceva,<br />
grazie allo Spirito di Dio che abitava in lui. Li interrogava finché non avessero<br />
confessato i propositi del loro cuore e li cacciava dalla comunità dei fratelli.<br />
107. Una volta, i fratelli si erano recati ad Alessandria per vendere delle stuoie e<br />
comprare ciò di cui i malati avevano bisogno. Mentre stavano per imbarcarsi per il<br />
ritorno, si unirono ad essi tre uomini, che vennero al monastero di Pbow con<br />
l’intenzione di farsi monaci. Il nostro padre Pacomio, dopo aver abbracciato tutti i<br />
fratelli, li interrogò sulla pace della santa chiesa cattolica di Cristo. Poi disse al capo dei<br />
fratelli: «Perché hai condotto con te questa zizzania, dicendomi di farlo monaco?». Il<br />
fratello rispose umilmente: «Padre santo, come se io potessi avere il carisma che ti è<br />
stato donato dal Signore, di riconoscere i buoni dai cattivi!». Pacomio gli rispose:<br />
«Quest’uomo è zizzania fin dalla sua infanzia, a causa delle numerose impurità<br />
commesse davanti a Dio. È difficile che gente di questo genere possa avere la vita, a<br />
meno di dedicarsi a grandi fatiche, frequenti digiuni; preghiere perseveranti, veglie ed<br />
esercizi numerosi. Visto però che lo hai condotto qui, lo introdurremo nel monastero<br />
con gli altri due. Bisogna che, per averlo cacciato, gli altri due non si scoraggino e<br />
desistano. Lo sorveglieremo e gli indicheremo il cammino della salvezza; non deve,<br />
anche in mezzo a noi, ricominciare a comportarsi male, come prima. Se si converte e fa<br />
penitenza, lo accoglieremo e lo faremo restare presso di noi; ma se non si pente dei suoi<br />
peccati, lo manderemo di nuovo là da dove ce lo hai condotto. Se decidessimo di