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VITA COPTA DI PACOMIO E TEODORO

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gli occhi gli caddero sopra queste parole: Poi tornerò e ricostruirò la tenda di David che<br />

era caduta; ciò che era crollato lo riedificherò, e raddrizzerò ciò che si era rovesciato.<br />

Subito Teodoro fu consolato dalle parole con cui il Signore lo aveva incoraggiato per<br />

mezzo del profeta.<br />

Uno dei fratelli, che si credeva un grosso personaggio, concepì nello spirito, per<br />

ispirazione del diavolo, una idea perversa. Disse tra sé: «Possibile che il nostro padre<br />

Pacomio abbia allontanato Teodoro, senza che abbia commesso qualche peccato? Senza<br />

dubbio lo ha sorpreso a commettere qualche atto cattivo, ecco perché lo ha scartato». E<br />

così, questo fratello, in cui abitava Satana, si recò da Teodoro e per provarlo gli disse:<br />

«È esatto ciò che ho inteso a tuo riguardo dalla bocca del nostro padre Pacomio? Infatti<br />

l’ho sentito dire: Non ho allontanato Teodoro soltanto per quel motivo, ma perché l’ho<br />

sorpreso nell’impurità’». Al sentir ciò, Teodoro si mise a piangere e a sospirare e pensò:<br />

«Se dico di non aver commesso nulla, faccio passare il nostro padre per bugiardo,<br />

secondo ciò che dice il fratello; ma, non è neppure giusto rispondergli: Ciò che hai detto<br />

è esatto, a meno di diventare io un bugiardo, dato che, dal giorno in cui sono nato, non<br />

ho mai commesso nulla di simile». E si mise a piangere ininterrottamente, senza<br />

rispondergli neppure una parola. Quel fratello, vedendolo piangere in silenzio, se ne<br />

andò tutto confuso. Teodoro allora si mise a pregare dicendo: «O diavolo, ti confonderò,<br />

per aver ispirato quel cattivo pensiero ad un fratello che amo molto. Lo hai fatto con<br />

l’intenzione di strapparmi dal cuore l’affetto per l’uomo di Dio, che mi salva dai tuoi<br />

inganni malvagi e pieni di astuzia». Si alzò ed entrò nel locale in cui si trovava nostro<br />

padre Pacomio; avvicinatoglisi da dietro, prese il suo capo tra le mani e lo baciò molte<br />

volte. Nostro padre Pacomio, non comprendendo quello che succedeva, chiese a coloro<br />

che gli stavano intorno: «Chi è che ha baciato il mio capo?». Gli risposero: «Teodoro».<br />

Allora lo chiamò: «Teodoro, vieni vicino a me e siediti». Teodoro gli disse: «Ho trovato<br />

colui che cercavo, padre mio». Poi lo lasciò e tornò al suo eremo, senza dire a nessuno il<br />

motivo per cui aveva baciato il capo del nostro padre, e senza che Pacomio gli<br />

chiedesse: «Perché hai fatto ciò?».<br />

95. Mentre Teodoro era in penitenza Pacomio fu avvertito in visione: «Affrettati ad<br />

inviare Teodoro in uno dei monasteri vicini, ne sarà consolato e si riposerà». Egli lo<br />

chiamò e gli disse: «Teodoro, va’ al monastero di Thmousons a far visita ai fratelli per<br />

vedere come si comportano». Teodoro lo lasciò subito con grande umiltà e partì come<br />

gli era stato ordinato. Giunto a Seneset, si mise a sedere presso la riva del fiume, in<br />

attesa del traghettatore che doveva condurlo ad ovest. Mentre era seduto, gli si<br />

presentarono due angeli, sotto l’aspetto di vecchi monaci che si misero a sedere vicino a<br />

lui. Uno di loro cominciò ad elogiarlo e a complimentarsi con lui: «Beato te, figlio mio<br />

Teodoro, che ti sei rifugiato ai piedi di Dio ed hai rinunciato al mondo ed alle sue<br />

preoccupazioni vane». L’altro, come adirato, ribatté: «Smetti di lodare questo<br />

miserabile: non è ancora all’altezza delle lodi che gli rivolgi. Quando lo vedrai giunto<br />

alla misura dell’uomo con la cesta, attribuiscigli pure ogni felicitazione ed ogni lode,<br />

perché le merita davvero». Allora il primo angelo disse al suo compagno angelo –<br />

stavano entrambi seduti con Teodoro, sotto l’aspetto di vecchi monaci -: «Qual’è questa<br />

misura della cesta, che stai vantando in termini tanto esagerati? Ebbene, istruiscimi,<br />

perché sei più anziano di me». Il compagno rispose: «Ascoltami, ti insegnerò ciò che<br />

anch’io ho imparato da altri. Si racconta di un contadino, che era molto pignolo nel<br />

lavoro e in tutte le sue cose. Tutti gli operai che andavano a lavorare ai suoi ordini,

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