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VITA COPTA DI PACOMIO E TEODORO

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scritto: Nessuno di coloro che li vedono avrà pietà dell’anima dell’empio. E ancora: I<br />

cattivi suscitano sempre contraddizioni e Dio manderà loro un angelo senza pietà.<br />

Se le anime, che essi tormentano, li supplicano di avere pietà, gli angeli si<br />

incolleriscono e le tormentano ancora di più. Al vedere le anime a loro condotte,<br />

esultano come chi ottiene un gran guadagno, felici della rovina degli empi.<br />

Il nostro padre Pacomio osservava i tormenti con l’angelo che lo accompagnava. Uno<br />

degli angeli torturatori lo chiamò e gli disse allegro: «Vieni, Pacomio, ti mostrerò altri<br />

crudeli tormenti». Egli, vedendosi condotto con allegrezza dall’angelo a guardare tutti<br />

quei tormenti, si meravigliò della natura di questi angeli inflessibili, e di come si<br />

rallegrassero, mentre invece era tutto triste alla vista di queste sofferenze in cui si<br />

trovavano le disgraziate anime dei dannati.<br />

Avanzando ancora un poco, vide una folla di anime di tutte le età, in numero infinito.<br />

Gli angeli torturatori e inflessibili, le spingevano insieme. Avendo interrogato l’angelo<br />

che lo accompagnava, questi gli rispose: «Sono le anime dei peccatori morti oggi in<br />

tutto il mondo: ora vengono classificate castigo per castigo, secondo i meriti».<br />

Avanzando ancora verso occidente, sempre accompagnato dall’angelo che gli mostrava<br />

i supplizi, vide una apertura in basso, all’ingresso dell’inferno. Questo è molto profondo<br />

e tenebroso ed esala calore come una fornace; infatti, è la prigione del Signore. Gli<br />

uomini che vi sono condotti, precipitandovi gridano: «Guai a me che non ho conosciuto<br />

il Dio creatore e non mi sono salvato!». Poi non possono più parlare, a causa del calore<br />

e dell’oscurità profonda; per le tenebre e l’angoscia che li opprime, non possono<br />

neppure più riconoscersi tra loro. Andando ancora avanti verso sud-ovest, vide altri duri<br />

castighi, simili a quelli che aveva già visto a nord. Gli mostrarono anche una specie di<br />

grande casa in pietra, la cui lunghezza, larghezza e altezza erano enormi; era piena di<br />

fuoco e vi si gettavano i giovani che in questo mondo hanno insozzato i loro corpi<br />

nell’impurità, all’insaputa dei genitori. Per queste colpe impure, iniquità davanti a Dio e<br />

agli uomini, devono subire tali duri tormenti.<br />

Finito di mostrare al nostro padre Pacomio tutti i castighi e le sofferenze dei dannati,<br />

l’angelo, per ordine del Signore, gli raccomandò caldamente: «Pacomio, tutto ciò che<br />

hai visto, testimonialo ai fratelli, perché facciano in modo di non cadere in simili<br />

terribili castighi. Dio, infatti, mi ha mandato da te per mostrarti tutto ciò. Ebbene, ora, a<br />

tua volta, testimonialo ai fratelli e al mondo intero, perché facciano penitenza e si<br />

salvino».<br />

Da quel giorno, il nostro padre Pacomio, quando riuniva i fratelli per fare la catechesi,<br />

dapprima li intratteneva sulle Sante Scritture, che sono fondamentali e sono il soffio di<br />

Dio, poi li informava di tutti i castighi, secondo l’ordine ricevuto dal Signore. Questo<br />

faceva affinché, coltivando il timore di Dio, li sfuggissero, ed evitando di peccare, non<br />

cadessero così nei tormenti e nei castighi, che aveva visti.<br />

Vocazione di Teodoro il cittadino<br />

89. La fama del nostro padre Pacomio e della sua pietà arrivò dappertutto, cosicché

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