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VITA COPTA DI PACOMIO E TEODORO

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ispose: «È questa la fede dei monaci di Tabennesi! Il Signore dice una cosa e tu con la<br />

tua testa ne dici un’altra! Sa il Signore che, se questa è la vostra fede, tornerò nel<br />

piccolo monastero da dove sono uscito, poiché gli anziani che ho incontrato lì non<br />

sottraevano mai nulla al vangelo». Detto ciò, fece le viste di ritirarsi da qualche parte e<br />

di nascondersi un po’. Il fratello andò allora dal nostro padre Pacomio a riferirgli la<br />

cosa. Pacomio disse: «Non sai che Teodoro è un neofita, mentre tu sei un anziano nella<br />

perseveranza? Affrettati a cercarlo, perché se va via di qui, non ne avremo buona fama».<br />

Il fratello andò in cerca di Teodoro e si sforzò di convincerlo a parole. Ma egli rispose:<br />

«Se vuoi che io resti, confessa alla presenza del Signore e dei fratelli: mi atterrò in tutto<br />

al vangelo». Il fratello promise di non andare più dai genitori. Così Teodoro agi con<br />

furbizia buona finché condusse il fratello alla perfezione del santo vangelo.<br />

64. Una volta, un angelo del Signore parlò a nostro padre Pacomio di un fratello,<br />

affinché lo istruisse sulla sua salvezza. Questo fratello faceva grandi pratiche di ascesi,<br />

non per Dio ma per vanagloria Il nostro padre gli parlò in disparte: «Sta scritto: Sono<br />

disceso dal cielo per fare non la mia, ma la volontà di Colui che mi ha mandato.<br />

Obbediscimi, dunque: quando si suonerà per il pasto di mezzogiorno, andrai anche tu e<br />

mangerai un po’, ma senza saziarti; la sera, quando si suonerà di nuovo, andiamo e<br />

mangiamo come necessario. Obbediscimi, perché vedo il nemico che ti invidia, e che<br />

vuole rovinare tutti i tuoi sforzi». Il fratello obbedì allegramente alle istruzioni del<br />

nostro padre. In seguito, quando suonò per i fratelli l’ora del pranzo, andò anche lui<br />

come gli altri, ma di nuovo sbagliò, dicendo fra sé: «Dove sta scritto: non digiunerai?».<br />

Così seguì ancora una volta il suo sciocco giudizio e non entrò per mangiare con i<br />

fratelli.<br />

Il nostro padre Pacomio era triste per lui. Più tardi chiamò Teodoro per mandarglielo, e<br />

gli disse: «Va a vedere che cosa fa quel fratello. Se lo trovi in preghiera, trattienilo fino<br />

al mio arrivo, e subito la vanagloria si manifesterà in lui». Teodoro si alzò e fece come<br />

li aveva ordinato Pacomio; arrivato dal fratello, lo trovò in preghiera e lo trattenne.<br />

Subito quello si stizzì come il diavolo, afferrò un grosso bastone, per gettarlo sulla testa<br />

di Teodoro, e gli disse: «Empio, vuoi forse impedirmi di pregare il Signore Dio?».<br />

Teodoro lo riprese. Il demonio che era in lui rimase un po’ tranquillo, ma poi disse:<br />

«Vuoi sapere che sono io ad operare in quelli che cantano per gusto? Se non mi credi,<br />

ascolta questo fratello: canterà lo stesso versetto nove volte». Un fratello infatti in una<br />

cella cantava l’inizio del cantico di Mosè: Cantiamo al Signore, perché egli è stato<br />

magnificamente glorificato! Teodoro tese l’orecchio: avvenne come aveva detto il<br />

demonio. Si chiese con stupore, pensando agli inganni del demonio: «Attraverso queste<br />

tribolazioni, l’uomo potrà salvarsi!». Mentre egli, seduto presso il fratello, lo custodiva,<br />

il nostro padre giunse. Stando in piedi, pregò insieme a Teodoro, finché il Signore<br />

misericordioso guarì quel fratello, gli aprì gli occhi interiori ed egli comprese come<br />

doveva agire: Non da stolto, ma da prudente.<br />

65. Un giorno, il nostro padre Pacomio scese con i fratelli nel pozzo del monastero, per<br />

pulirlo. C’era un vecchio, che aveva vissuto a lungo nel mondo, e da poco tempo era<br />

monaco, quando cominciò a mormorare: «Forse questo anziano fa scendere i figli<br />

dell’uomo nel pozzo per ucciderli?». La notte, in sogno, si vide come se stesse sulla<br />

parte superiore del pozzo. Guardano in giù, vedeva un uomo adorno di gloria, che<br />

lavorava allegramente tra i fratelli e diceva loro: «Ricevete lo spirito di obbedienza e di

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