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VITA COPTA DI PACOMIO E TEODORO

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conoscendo nello spirito l’opera del diavolo, che agiva in loro, chiamò apa Cornelio e lo<br />

mandò loro, dicendogli: «Va’ e vedi questi uomini gelosi e rispondi loro quello che il<br />

Signore ti mette in cuore». Apa Cornelio uscì verso di loro con due fratelli. Quando lo<br />

videro quelli dissero: «Dov’è il vostro Abba?». Risposero i fratelli con grande umiltà:<br />

«Che ve ne fate del nostro padre? Il suo spirito è su di noi! E adesso dite le vostre parole<br />

vuote». Il più importante di loro disse : «Voi avete fama di essere grandi monaci e di<br />

avere saggi propositi: ebbene, avete mai sentito che si portano olive alla città di Smin e<br />

che si vendono?». Cornelio gli rispose: «E tu, hai mai inteso dire che a Smin le olive si<br />

macinano perché diano olio? No, vi si mette sale perché non imputridiscano. Noi siamo<br />

il sale, venuti qui per darvi sapore, perché siete più insipidi di tutta la gente del mondo.<br />

Vi vantate infatti di essere dottori, ed ecco che le vostre intenzioni sono vuote; simili<br />

intenzioni infatti, sono assai cattive». I filosofi, all’udire tali parole, se ne andarono tutti<br />

confusi, perché con la loro vuota scienza non poterono vincere coloro che posseggono<br />

la vera scienza del Signore, che in essi abita.<br />

Tornato il filosofo dai suoi compagni, riferì il modo con cui era stato confuso. Il più<br />

grande di essi gli rispose a mo’ di rimprovero: «È tutta qui la tua disputa? Ebbene,<br />

andrò io a discutere con loro sulle Scritture». Pieno di orgoglio, si alzò con altri, si recò<br />

al monastero e si fece annunziare al nostro padre Pacomio. Questi mandò Teodoro, con<br />

altri due fratelli, per rispondere al loro accecamento. Quando arrivarono fuori, il filosofo<br />

disse loro: «Vorrei il vostro padre, per intrattenermi con lui sulle Scritture». Teodoro<br />

umilmente rispose: «Tu non hai niente a che fare con il servo di Dio! Ma esprimi le tue<br />

chiacchiere materiali e lo spirituale ti risponderà». Il filosofo allora disse: «Voi vi<br />

vantate di possedere la conoscenza delle Scritture e la loro interpretazione. Dimmi<br />

dunque: chi è colui che non è stato generato ed è morto, colui che è stato generato e non<br />

è morto, e, infine, colui che è morto e non si è putrefatto». Teodoro rispose: «O voi, il<br />

cui spirito è come una botte forata, si dissipa come un soffio e svanisce! Chi non fu<br />

generato ed è morto, è Adamo; chi fu generato e non è morto è Enoch; chi è morto e<br />

non si è putrefatto è la moglie di Lot divenuta statua di sale, affinché sia condito chi è<br />

insipido come voi, che stoltamente vi vantate». Udito ciò, il filosofo fu interiormente<br />

turbato alle parole sapide di Teodoro, il giusto, e gli disse: «Dite al vostro padre: O tu,<br />

che hai edificato la tua casa sulla roccia incrollabile e sempre stabile, sii benedetto, tu e<br />

le generazioni spirituali nate da te! Vi è stato fatto dono di uno spirito luminoso che<br />

raggiunge il demiurgo dell’universo. Nessun nato di donna si opporrà all’opera vostra,<br />

che prevarrà, si affermerà e si estenderà fino agli estremi confini della terra». Detto ciò,<br />

il filosofo si inchinò davanti a Teodoro e raggiunse la sua casa con i compagni, pieno di<br />

ammirazione per la grazia di Dio che aveva parlato attraverso Teodoro. Quando nostro<br />

padre Pacomio udì il racconto di Teodoro, si stupì ed esclamò:<br />

«Che tu sia benedetto, Signore Dio mio, per aver confuso Goliath e tutti quelli che<br />

odiano Sion». Dopo di ciò, si fortificò in spirito e lavorò con i fratelli finché il<br />

monastero fu condotto a termine in ogni punto, conformemente agli altri. Mise a capo<br />

dei fratelli un padre di nome apa Samuel, uomo animato dallo Spirito di Dio, poi li<br />

affidò al Signore e se ne andò. Spesso si recava da loro per visitarli, poiché ne era il<br />

custode, a nome del buon Pastore, il Cristo.<br />

56. Viveva a Gog, nella diocesi di Hou, un certo Petronio nel quale abitava lo spirito di<br />

Dio fin dalla casa paterna. I genitori erano molto in vista ed avevano un grande

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