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Discernimento di Pacomio<br />
42. A circa due miglia a sud di Tabennesi c’era un piccolo monastero, il cui padre<br />
veniva spesso dal nostro padre Pacomio, di cui era molto amico. Le parole di Dio che<br />
ascoltava dalla sua bocca, le ripeteva ai propri monaci, affinché avessero il timore della<br />
legge di Dio.<br />
Un giorno, ad un fratello che pretendeva un incarico, questi disse: «Nostro padre<br />
Pacomio me lo ha proibito, perché non lo meriti ancora». Quegli montò in collera e lo<br />
trascinò con sé, dicendo: «Vieni, andiamo da lui, perché me lo dimostri». Il padre lo<br />
seguì stupefatto e triste, chiedendosi che cosa sarebbe capitato. Giunti in tre a Tabennesi<br />
da nostro padre, lo trovarono occupato a costruire una parte del muro di cinta del<br />
convento. Il fratello adirato gli si avvicinò e gli disse: «Scendi e dimostrami il mio<br />
peccato, o Pacomio mentitore!». L’uomo di Dio, apa Pacomio, grazie alla sua<br />
longanimità, non rispose neppure una parola. L’altro continuò: «Chi ti ha indotto a<br />
mentire? E pretendi di essere chiaroveggente, mentre la tua luce è oscurata!». L’uomo<br />
di Dio Pacomio, che aveva capito l’inganno dei demonio che era in lui, rispose con<br />
deferenza: «Perdonami, ho peccato; tu forse non pecchi mai?». Subito la cattiva collera<br />
si calmò. Allora nostro padre Pacomio prese in disparte il padre di quel monastero e gli<br />
chiese: «Che cosa è successo a questo fratello?». Gli fu risposto: «Perdonami, padre.<br />
Egli mi ha chiesto una cosa al di sopra dei suoi meriti, e, siccome sapevo che a me non<br />
avrebbe obbedito, gli ho fatto il tuo nome perché stesse tranquillo. So che nulla ti resta<br />
nascosto. Ma lui alle sue mancanze ha aggiunto anche l’iniquità!». Allora Pacomio gli<br />
disse: «Ascolta, concedigli questo incarico, perché possiamo così strappare la sua anima<br />
dalle mani del nemico. Infatti, quando si fa del bene ad un cattivo, anch’egli viene<br />
indotto a buoni sentimenti. In questo consiste l’amore di Dio: soffrire gli uni per gli<br />
altri». Uditi gli insegnamenti di nostro padre Pacomio, i fratelli lo lasciarono molto<br />
consolati, rendendo gloria a Dio. Giunti al loro monastero, il padre diede al fratello<br />
l’incarico richiesto, conformemente alle istruzioni del nostro padre apa Pacomio.<br />
Alcuni giorni dopo, questo fratello si ravvide. Allora tornò dal nostro padre Pacomio,<br />
gli baciò le mani e i piedi e gli disse: «Davvero, o uomo di Dio, sei molto superiore a<br />
ciò che ogni giorno sentiamo dire di te. Infatti il Signore sa che, se tu non fossi stato<br />
longanime verso di me il giorno in cui ti ho insultato, io stupido e peccatore, e se mi<br />
avessi rivolto parole dure, avrei abbandonato la vita monastica e sarei tornato secolare.<br />
Che tu sia benedetto, uomo di Dio; grazie alla longanimità della tua benignità, il<br />
Signore mi ha ridato la vita».<br />
Guarigioni di indemoniati<br />
43. Avvenne ancora che un uomo I gli condusse la figlia, colpita da una grave malattia a<br />
causa di un demonio, chiedendo che la guarisse. Fattosi annunciare dal fratello portinaio<br />
al nostro padre, questi gli mandò a dire: «Fammi avere una delle sue vesti che, dopo<br />
lavata, non sia stata indossata». Gliene mandò una molto pulita. Quando il nostro padre<br />
l’ebbe guardata, mandò a dire al padre: «Sì, la veste è sua, ma tua figlia non ha<br />
custodito la purità mentre si trovava nello stato verginale. Prometta di custodirla per<br />
l’avvenire e credo che il Signore le manderà il riposo». Udite tali parole, il padre ne fu