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VITA COPTA DI PACOMIO E TEODORO

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accanto alle ossa del defunto padre nostro Pacomio, il padre della santa congregazione,<br />

e accanto al luogo dove Teodoro aveva sepolto il fratello Pafnuzio. Ridiscesero poi in<br />

silenzio al monastero: nessuno li aveva notati.<br />

Generalato di Orsiesi<br />

208. Tre giorni dopo la morte del nostro padre Teodoro, mentre tutti i fratelli erano<br />

pieni di tristezza, Orsiesi si ammalò per il dolore causatogli dalla morte di Teodoro, di<br />

felice memoria. Ma alcuni degli anziani, tra cui Seneset e Pacomio, pregarono Orsiesi di<br />

uscire e di rivolgere ai fratelli qualche parola di consolazione. Egli acconsentì, si alzò e<br />

uscì piangendo, e si sedette in mezzo ai fratelli riuniti, afflitti per la morte del nostro<br />

padre Teodoro. Cominciò allora a parlare, con tristezza e fra le lacrime: «Dio ci ha<br />

veramente tolto un padre giusto, togliendoci Teodoro, che ci faceva coraggio con la<br />

parola del Signore. E, per colmo del nostro grande dolore, siamo stati proprio noi a<br />

rattristarlo, al punto che domandò al Signore di riprenderlo subito: così siamo diventati<br />

orfani! Conoscete tutti il grande affetto che aveva per noi: pregava continuamente per<br />

salvarci dalle mani del demonio, geloso di noi. Ebbene, fratelli amati, ricordiamoci<br />

sempre delle sue pene, delle sue ascesi e delle lacrime che versava giorno e notte a<br />

causa nostra davanti al Signore, perché non si applicasse a noi la parola: Si affrettarono<br />

a dimenticare le sue opere e non furono costanti nei suoi consigli; e perché non fossimo<br />

condannati nel giudizio. Sono convinto che se cammineremo secondo le direttive che ci<br />

ha dato, sarà nostro ambasciatore davanti a Dio e presso il nostro padre Pacomio; come<br />

nostro Signore Gesù Cristo aveva detto ai santi apostoli e discepoli: Vado avanti a voi<br />

per prepararvi un posto; e ancora: Abbiamo colui che prega per noi presso il padre,<br />

Gesù Cristo nostro Signore, che ci ha amato e ha dato se stesso per noi, e non ha<br />

sofferto a causa dei nostri peccati soltanto, ma a causa di quelli di tutto il mondo. Di<br />

fatto, il nostro padre Pacomio, per tutto il tempo che fu in mezzo a noi, pregava giorno e<br />

notte per la salvezza delle nostre anime e di quelle di tutto il mondo. È ciò che fecero<br />

anche gli altri nostri padri che gli succedettero, Petronio e Teodoro, che divennero figli<br />

suoi imitandone la sua vita, nel grande amore per la croce. Ebbene, fratelli ed igumeni<br />

dei monasteri, che siete le membra del nostro padre, osserviamo le regole dei nostri<br />

padri e i precetti che ci hanno dato da praticare, affinché siano contenti di noi, nel luogo<br />

dove si trovano, come disse Cristo al Padre suo, a proposito degli apostoli: Ho dato loro<br />

ciò che tu mi avevi dato, ed essi l’hanno accettato ed hanno custodito la tua parola. Si<br />

possa dire anche di noi: Benvenuti i figli, che hanno obbedito al padre ed hanno<br />

custodito i precetti che aveva dato loro! Venite a prendere l’eredità della vita eterna con<br />

i padri vostri, perché avete camminato sulle loro orme, e seguito i precetti che vi<br />

avevano dato! Si trovano oggi in mezzo a noi le ossa del defunto nostro padre, cioè le<br />

regole che aveva dato, affinché vinciamo il Maligno, e il cuore dei nostri padri sia<br />

soddisfatto, al vedere come il loro seme produca frutti spirituali per Dio creatore, come<br />

sta scritto: Come gli alberi piantati sui bordi del fiume. Ebbene, fratelli miei, non siamo<br />

negligenti: il lavoro dei no padri non deve essere sterile e dissiparsi. Non dobbiamo<br />

esporci al pericolo e al giudizio di Dio, quando andremo presso di loro. Il Signore ha<br />

ordinato a me e ai nostri padri di servire tutti, come Gesù ha detto nei Vangeli: Ora,<br />

non sono forse in mezzo a voi come colui che serve? Abigail disse al beato David: Sarò<br />

la tua serva e laverò i piedi dei tuoi servi; con la sua umiltà salvò tutto il suo<br />

patrimonio».

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