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Terra nostra Terra vostra Terra di tutti - CASTRI PIRI VALLES

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Perio<strong>di</strong>co d’informazione e Cultura Giugno 2012 - n.14<br />

<strong>Terra</strong> <strong>Terra</strong> <strong>nostra</strong> <strong>nostra</strong><br />

<strong>Terra</strong> <strong>Terra</strong> <strong>vostra</strong> <strong>vostra</strong><br />

<strong>Terra</strong> <strong>Terra</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>tutti</strong> <strong>tutti</strong><br />

Bentornati Bentornati e Benvenuti Benvenuti<br />

Leggeteci, Leggeteci, Grazie!!! Grazie!!!


Voci dal San Vicino<br />

Perio<strong>di</strong>co trimestrale <strong>di</strong> informazione e cultura -Giugno- n°14<br />

Direttore Responsabile - Luigi TALIANI<br />

Autorizzazione Tribunale <strong>di</strong> Ancona n° 19-08.<br />

Sede: Ctr. S. Francesto, 28 - 62021 Apiro (MC)<br />

Email: castri.piri@yahoo.it<br />

redazione.cpv@email.it<br />

web: www.castripirivalles.it<br />

Tel. 0733 611126<br />

Stampa: TIPOLITO ILARI snc<br />

Zona Ind.le Cerrete Collicelli (Cingoli)<br />

Valorizzare per sviluppare<br />

San Salvatore è un modello <strong>di</strong> recupero “<strong>nostra</strong>no”<br />

La bellezza secolare <strong>di</strong> un Paese come l’Italia viene<br />

quoti<strong>di</strong>anamente deturpata dalla sconfi nata ignoranza<br />

<strong>di</strong> tanti suoi amministratori, più attratti da<br />

progetto lucrosi e convenienti anche in termini <strong>di</strong><br />

“carriera” e tornaconti personali, che non badano<br />

alle prospettive future, alla gloria del passato, alla<br />

convenienza ed all’opportunità presente. Per questo<br />

e per la totale assenza <strong>di</strong> progettualità o <strong>di</strong> un piano<br />

<strong>di</strong> sviluppo a lungo termine, possiamo <strong>di</strong>re che da<br />

un certo punto <strong>di</strong> vista la crisi è stata un toccasana, aspettando<br />

<strong>di</strong> ripartire ed augurandoci con altri meto<strong>di</strong> e sistemi. A<br />

nulla sono valsi in questi anni i tanti appelli <strong>di</strong> associazioni<br />

ed enti culturali <strong>di</strong> fama internazionale per fermare quel “piccone<br />

demolitore” che spesso è anche costruttore <strong>di</strong> brutture,<br />

se non <strong>di</strong> opere pericolose per la salute pubblica e l’ambiente.<br />

Certo è che proprio la crisi economica che sta mettendo a<br />

dura prova la sopravvivenza del nostro sistema industriale,<br />

commerciale e produttivo, dovrebbe quanto meno portarci a<br />

rifl ettere seriamente sulle prospettive per il futuro e a capire<br />

su quali risorse possiamo sempre contare, noi che non abbiamo<br />

materie prime nel sottosuolo (se non molto risicate), non<br />

siamo più trasformatori (da quando abbiamo iniziato a de<br />

localizzare tutto o quasi), non siamo più progettisti ed ideatori<br />

(da quando le nostre scuole a forza <strong>di</strong> riforme e <strong>di</strong> imitare<br />

i più fragili modelli scolastici americani, abbiamo superato<br />

probabilmente i livelli minimi <strong>di</strong> istruzione in molti settori).<br />

Quello che ci hanno lasciato i nonni invece in mezzo a questa<br />

incantevole terra, quella a meno che non lo <strong>di</strong>struggiamo o<br />

ven<strong>di</strong>amo (come spesso si è fatto e si continua a fare anche<br />

con una certa baldanza), certo nessuno può togliercelo e <strong>tutti</strong><br />

possono ammirarlo.<br />

Tanta ricchezza ha portato a permettere <strong>di</strong> restaurare e ricostruire<br />

interi centri storici in Umbria, Toscana ed ora forse<br />

anche dalle nostre parti. L’ultimo in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo è stato<br />

un impren<strong>di</strong>tore milionario svedese, Daniele Kihlgren, che,<br />

venuto in Italia in viaggio, si è innamorato del borgo danneggiato<br />

dal terremoto <strong>di</strong> S. Stefano <strong>di</strong> Sessanio (AQ) e dopo<br />

averne acquistato gran parte lo sta riportando alle origini<br />

per grazia e bellezza, attirando altri connazionali e turisti <strong>di</strong><br />

ogni nazionalità. Ma non solo, essendo un uomo <strong>di</strong> cultura,<br />

ha voluto e permesso che ai restauri architettonici, si accompagnasse<br />

il recupero <strong>di</strong> competenze tra<strong>di</strong>zionali, che vanno<br />

dalla tessitura alla costruzione <strong>di</strong> mobili. Nel giro <strong>di</strong> 5 anni il<br />

paese è passato da 5 a 300 posti letto, con un’attrattiva turistica<br />

non in<strong>di</strong>ff erente ed un indotto economico <strong>di</strong> rilievo per<br />

2<br />

un piccolo centro <strong>di</strong> questi tempi. Fatta la prima<br />

impresa, lo stesso impren<strong>di</strong>tore ha fi utato l’aff are e<br />

sta mettendo mano al recupero <strong>di</strong> altri cinque paesi<br />

caratteristici posti tra le province <strong>di</strong> Chieti, Isernia<br />

e l’Aquila.<br />

E per essere “caratteristico”, in una terra come l’Italia<br />

specialmente, non è certamente <strong>di</strong>ffi cile per un<br />

paese. Chi lo vieta dunque <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventarlo a gioielli<br />

architettonici e storici come Elcito, Precicchie,<br />

Domo, Braccano, Esanatoglia o Apiro? Tutti hanno le “caratteristiche”<br />

e se vogliamo importanti recuperi sono stati iniziati<br />

e potrebbero portare ad una valorizzazione delle ricchezze<br />

del territorio. Si pensi ad Apiro, che quasi senza saperlo ha<br />

restaurato uno degli e<strong>di</strong>fi ci più antichi, curiosi e avvolti dal<br />

mistero della storia, la chiesa <strong>di</strong> San Salvatore, chiamata per<br />

secoli anche la chiesa dei Morti, ma posta anche su <strong>di</strong> un colle<br />

ameno, prospiciente l’antico centro fortifi cato e documentata<br />

da prima che venisse costruito il castello che oggi si conosce.<br />

Non sarebbe dunque anche questa una buona opportunità?<br />

D’altra parte l’impegno profuso dal suo infaticabile e vulcanico<br />

ideatore (del restauro) e dal suo staff , potrebbero essere <strong>di</strong><br />

aiuto a fare una prima rete <strong>di</strong> promozione. In tempi <strong>di</strong> ristrettezze<br />

economiche bisogna valorizzare ognuno il suo piccolo,<br />

dall’orto al giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> casa, quin<strong>di</strong> potenziare con il minor<br />

costo possibile (il passaparola in primis) la promozione ed<br />

attirare turisti per farli calare in una <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> cortesia e<br />

<strong>di</strong> piacevolezze che non faccia poi scappare il forestiero altrove.<br />

È bene allora sia creare una “rete” per scoprire le abbazie<br />

più belle e restaurate magnifi camente (S. Urbano, S. Elena,<br />

Val<strong>di</strong>castro...) o i percorsi naturalistici che tanto ama chi viene<br />

dalla città e dalle metropoli, sia riscoprire i prodotti tipici<br />

e proporli al posto <strong>di</strong> quelli industrializzati senza sapore e<br />

solo ricchi <strong>di</strong> coloranti e conservanti… Insomma la ricchezza<br />

c’è ancora, ma dobbiamo renderla produttiva e generatrice <strong>di</strong><br />

nuova occupazione. Questo <strong>di</strong>mostra che ancora è vero che<br />

l’unione fa la forza e, soprattutto, che la cultura (sia nel breve<br />

che nel lungo periodo) produce sempre ricchezza!<br />

L’unica <strong>di</strong>ffi coltà che ci impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> arrivarci è però - ma non<br />

è cosa da poco - il campanilismo con la paura <strong>di</strong> non voler<br />

essere un po’ folli per lanciarsi in questo “volo”. Ma infondo<br />

che abbiamo da rischiare? Vogliamo provare a “volare” come<br />

fanno gli angeli, o precipitare sotto la rigida dottrina “calvinista”<br />

<strong>di</strong> Angela (Merkel)?<br />

Matteo Parrini - <strong>di</strong>rettore bimensile Geronimo<br />

Una copia: € 3.00;<br />

Abbonamenti annuali Or<strong>di</strong>nario: € 15,00<br />

Sostenitore: € 20,00<br />

Benemerito: € 30,00<br />

È possibile abbonarsi presso:<br />

Uffi ci Postali:<br />

C.C.P. 1005754849<br />

intestato a ASSOCIAZIONE CULTURALE <strong>CASTRI</strong> <strong>PIRI</strong> <strong>VALLES</strong><br />

Ctr. S. Francesco, 28 - 62021 Apiro (Mc)<br />

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Presso la Vs. Banca - Bonifi co sul CC intestato a Casti Piri Valles<br />

IBAN: IT83 Y08549 68800 000090100662


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Ristoranti ed amici <strong>tutti</strong> per crescere nell’amore del territorio<br />

3<br />

Articoli e cronache<br />

<strong>di</strong> riferimento<br />

da pagina 22


Dalle tue parti,<br />

dalla tua parte<br />

4<br />

www.filottrano.bcc.it


Madonna della Fonte 3/c, - 62021 Apiro (MC) Italy | tel. +39 0733.611824 | fax. +39 0733.611777<br />

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11<br />

PREVENTIVI<br />

A RICHIESTA


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Via G. Cerquetelli, 5<br />

62011 - Cingoli (MC)<br />

tel.: 0733 603546<br />

Punto Ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> Apiro:<br />

Via Trento<br />

62021 - Apiro (MC)<br />

tel.: 0733 611549<br />

Un’ azienda che nasce dall’amore <strong>di</strong> costruire case <strong>di</strong> Floriano Zannini<br />

e soprattutto dalla caparbietà <strong>di</strong> una donna <strong>di</strong> grande tenacia, Delsere Rosalba che dal 1990, ha dato la linfa vitale<br />

all’attività sita in Cingoli (via G.Cerquetelli, 5) in un crescendo <strong>di</strong> esperienza e competenza.<br />

Dal 1990 al 2009, anno <strong>di</strong> apertura del secondo punto ven<strong>di</strong>ta in Apiro (Viale Trieste1),<br />

con l’inserimento <strong>di</strong> volta in volta delle tre fi glie: Morena, Manuela e Loretta,<br />

l’attività migliora <strong>di</strong> anno in anno il suo servizio al cliente.<br />

Nei due punti ven<strong>di</strong>ta infatti, si trovano un’immensa gamma<br />

<strong>di</strong> articoli a sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> ogni esigenza: dalla ferramenta, all’idraulica, dall’e<strong>di</strong>lizia<br />

al materiale elettrico, ai casalinghi e... da qualche tempo ormai anche ricambi per l’attrezzatura agricola.<br />

E... riprendendo da E.Rogers, con uno slogan tipico dell’architettura...dal cucchiaio alla città...in R.D. Zannini<br />

si può <strong>di</strong>re...dal cemento ad ogni novità...il mondo della casa e del lavoro.<br />

La R.D.Zannini ringrazia <strong>tutti</strong> i clienti<br />

ed augura buona permanenza ai vacanzieri<br />

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12<br />

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13


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14


1792 Della Valle <strong>di</strong> San Clemente<br />

<strong>di</strong> O. Turchi<br />

Secondo inserto


Antipolitica,<br />

illusi<br />

e illusionisti<br />

Se la giustizia non funziona come<br />

dovrebbe,il rime<strong>di</strong>o è l’antipolitica”? E<br />

se la salute non è quella che vorremo, ci<br />

rifugiamo nell’ “antisalute”? Credo che<br />

<strong>tutti</strong> considereranno queste scelte a <strong>di</strong>r<br />

poco balorde.Questo strambo concetto <strong>di</strong> “antipolitica”<br />

invece non solo è accettato,ma ad<strong>di</strong>rittura<br />

osannato e votato,come alternativa salutare ad<br />

una “politica” che ha deluso,amareggiato e irritato.<br />

E quin<strong>di</strong> va spazzata via. Per far posto a che cosa?<br />

Non è molto chiaro. Anzi non è per nulla chiaro.<br />

Ma pare che basti questo suffi sso”anti” a legittimarla<br />

come positiva,innovativa e creativa. Il fenomeno<br />

penso possa essere ricondotto alla “comme<strong>di</strong>a<br />

dell’arte”. Cioè al “teatrino” conosciuto da<br />

tempo , a volte <strong>di</strong>vertente,a volte meno, che mai<br />

da prendere troppo sul serio. Giu<strong>di</strong>zio indulgente,<br />

ma superfi ciale,che non coglie le analogie con<br />

i fenomeni <strong>di</strong>versi nelle forme ma dalle origini simili<br />

che si possono riscontrare anche in altri Paesi<br />

europei. E che devono far rifl ettere. Un titolo del<br />

giornale tedesco Der Spiegel che ha annunciato la<br />

vittoria dei grillini alle recenti elezioni comunali<br />

italiane con un emblematico:”Un clown trionfa<br />

nelle comunali,accostandolo però nel sottotitolo<br />

a quei “Pirati” che altrove hanno mietuto successi<br />

non meno rilevanti.I tratti comuni in eff etti non<br />

sono pochi. Catalizzatori <strong>di</strong> un malcontento <strong>di</strong>ffuso,<br />

drammaticamente acutizzato dalla crisi economica<br />

e dalle pesanti ricadute dei rime<strong>di</strong> calati<br />

dall’alto,lo in<strong>di</strong>rizzano contro la “politica” intesa<br />

come apparati <strong>di</strong> potere tra<strong>di</strong>zionali,cominciando<br />

dai partiti. Come risposta abbiamo visto sorgere<br />

ed aff ermarsi la politica -spettacolo. Dovevamo<br />

aspettarci che prima o poi arrivasse lo spettacolo<br />

- politico. Ma se nell’una il pubblico aveva ancora<br />

qualcosa da <strong>di</strong>re nel copione. Il rischio è che con<br />

la seconda anche la sua parte venga scritta dall’inizio,<br />

da un istrione capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>re non le verità scomode<br />

ma quelle che delusi e arrabbiati vogliono<br />

sentirsi <strong>di</strong>re. Il guaio è che così facendo consegna<br />

la propria rabbia a chi la coltiva,ricevendo in cambio<br />

solo l’illusione <strong>di</strong> una risposta. Ma non per<br />

nulla l’illusionismo è uno dei generi che dentro e<br />

fuori dei teatri tiene da più tempo la scena..<br />

Luigi Taliani (<strong>di</strong>rettore)<br />

19<br />

INDICE<br />

Valorizzare per sviluppare p. 2<br />

Antipolitica, illusi e illusionisti p. 19<br />

L’essere felici insieme attorno alle chiesette <strong>di</strong><br />

campagna p. 20<br />

Chiesette nel cuore San Pietro<br />

in contrada Casarini p. 21<br />

Piazze Piazzali Svincoli p. 21<br />

Montecatini p. 22<br />

Alice nel cielo con i <strong>di</strong>amanti p. 23<br />

Confraternite e associazioni varie p. 24<br />

I sempre giovani <strong>di</strong> 50 anni fa rivisitano<br />

la Madonna della Grotta p. 24<br />

L’idea <strong>di</strong> un museo nell’area<br />

San Salvatore è in progesso p. 25<br />

La storia a puntate <strong>di</strong> Poggio San Vicino<br />

e la memoria dei soprannomi p. 26<br />

Ottavino lavora con il Biologico<br />

attorno al San Vicino p. 26<br />

Uli Moller: Chi è? p. 27<br />

Benito Scuppa ricercatore ad ogni costo p. 28<br />

Zobicco,<br />

e le sue stravaganze sentenziose p. 30<br />

Pagine da 3 a 14<br />

non solo sponsor ma collaboratori<br />

La stampa che non va in crisi<br />

non ha peli sulla lingua.<br />

In regime <strong>di</strong> libertà anche le parole sono libere


L’essere felici insieme<br />

attorno alle chiesette <strong>di</strong> campagna<br />

Le genti <strong>di</strong> Colcerasa <strong>di</strong> Cingoli, Casalini,<br />

Cerrettine e Sant’Isidoro d’Apiro si ritrovano<br />

insieme a festeggiare.<br />

Molte delle chiese <strong>di</strong> campagna per scelte <strong>di</strong><br />

dubbio gusto dei preposti al territorio sia politici<br />

che religiosi sono in rovina. Alcune ancora<br />

funzionano, grazie a Dio.<br />

20<br />

Le celebrazioni civili e religiose sono<br />

grido <strong>di</strong> riconoscenza <strong>di</strong> una vita tessuta<br />

insieme e non privilegio <strong>di</strong> pochi potenti<br />

o ammanigliati (G.Banier)


Chiesette nel cuore<br />

San Pietro in contrada Casarini<br />

“Gasparì” l’ultimo erede <strong>di</strong> un podere appartenente a certi frati <strong>di</strong> San<br />

Lorenzo in Campo richiesto dall’amministrazione comunale <strong>di</strong> abbattere<br />

la chiesina per allargare la strada riba<strong>di</strong>sce che la Chiesetta <strong>di</strong> San<br />

Pietro è proprietà in<strong>di</strong>visa...<br />

Dalla sua viva voce riportiamo il <strong>di</strong>alogo con gli amministratori.<br />

“Bisogna togliere la quercia e la chiesa”<br />

Ed io:<br />

“Prima la quercia e poi la Chiesa!”<br />

Poi, il mio rifi uto:<br />

La chiesa è e<strong>di</strong>fi cio sacro. Mia nonna mi <strong>di</strong>cevano faceva la questua<br />

per farci la festicciola <strong>di</strong> S.Pietro <strong>tutti</strong> gli anni, sin dai primi del 1900.<br />

Poi mi si intimò <strong>di</strong> portare la suppellettile sacra all’Arciprete.<br />

Il quadro dell’altare fu messo nella chiesa dell’Annunziata <strong>di</strong> Casarini<br />

e successivamente fu rubato.<br />

Io intanto per evitare pericoli a terzi, inse<strong>di</strong>atisi da queste parti ma<br />

molto dopo la chiesa l’invitai a collaborare; 20 anni fa spesi 1 milione<br />

e 350.000 per riassettare il tetto e le due croci <strong>di</strong> legno.<br />

Sono pronto a fare qualcosa; non cerco sol<strong>di</strong> ma consigli sul come<br />

aff rontare la situazione.<br />

PIAZZE PIAZZALI SVINCOLI<br />

Quando il Piazzale C. Battisti <strong>di</strong>ventà Piazza in Apiro?<br />

Piazza Bal<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Apiro, al centro del paese, è <strong>di</strong> fronte ai due<br />

e<strong>di</strong>fi ci importanti, il palazzo comunale e la chiesa del santo<br />

patrono sant’Urbano.<br />

In attesa o alla fi ne della messa domenicale, una volta sulla<br />

piazza si formavano capannelli <strong>di</strong> 5 o 6 persone che si salutavano<br />

e si raccontavano le settimane da quella trascorsa a<br />

quella a venire. In quest’incontri si concludevano accor<strong>di</strong> o<br />

aff ari, compraven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> terreni o <strong>di</strong> animali, vacche vitelli,<br />

agnelli.<br />

Venivano comprati o venduti, proprio nell’incontro in piazza,<br />

incontro a cui oltre che gl’interessati, partecipavano in<br />

molti altri, amici o conoscenti, che un po’ per pura curiosità o<br />

per desiderio <strong>di</strong> protagonismo cercavano <strong>di</strong> esercitare la propria<br />

infl uenza a favore <strong>di</strong> una o l’altra parte, purchè l’aff are<br />

andasse a buon fi ne. La piazza forniva gli spunti per <strong>di</strong>scorsi<br />

tra amici per tutta la settimana a seguire.<br />

Da un po’ <strong>di</strong> tempo il punto <strong>di</strong> aggregazione del paese <strong>di</strong><br />

Apiro si è spostato dalla piazza principale al piazzale delle<br />

corriere, così chiamato perché antistante a quelli che sono<br />

stati i garages dei pullmans della società SASA. La presenza<br />

del mercato domenicale lungo il viale e vie limitrofe ha favorito<br />

lo spostamento del punto d’aggregazione dal centro<br />

del paese al piazzale. Questa nuova abitu<strong>di</strong>ne, consolidatasi<br />

21<br />

spontaneamente, pian piano ha cambiato le abitu<strong>di</strong>ni domenicali<br />

dei citta<strong>di</strong>ni,che in realtà hanno lasciato la piazza principale,<br />

che rimane quasi deserta. Il piazzale che ospita anche<br />

qualche bancarella <strong>di</strong> ambulanti,è <strong>di</strong>ventato il luogo dove ci<br />

si dà appuntamento e ci si ritrova, prima <strong>di</strong> lasciare il paese<br />

per far ritorno ciascuno nelle proprie residenze. Il piazzale è<br />

<strong>di</strong>ventato piazza!<br />

Questa involontaria variazione sarà destinata a restare tale<br />

fi ntanto che qualcuno non deciderà <strong>di</strong> cambiare l’organizzazione<br />

del traffi co citta<strong>di</strong>no, cambiando la destinazione e<br />

le tra<strong>di</strong>zioni del piazzale. I citta<strong>di</strong>ni hanno così pian piano<br />

conquistato pacifi camente un nuovo spazio, che contribuisce<br />

a cambiare l’immagine domenicale del paese e la destinazione<br />

architettonica <strong>di</strong> parte del paese, risulta così cambiata, in<br />

modo spontaneo e del tutto involontario,senza proce<strong>di</strong>menti<br />

burocratici o complesse e <strong>di</strong>scusse delibere, da parte degli<br />

amministratori comunali.<br />

Si può <strong>di</strong>re che il piazzale abbia <strong>tutti</strong> i requisiti per essere defi<br />

nito piazza; ci riuscirà? Gli anni ci daranno questa risposta;<br />

per ora lasciamo che la gente continui a considerarlo punto<br />

<strong>di</strong> aggregazione e ritrovo.<br />

Napi


La classe 5^A della scuola Primaria <strong>di</strong> Apiro ha partecipato<br />

dall’11 al 13 maggio 2012 alla festa nazionale del progetto<br />

“Pinocchio in bicicletta”, organizzata a Montecatini dalla<br />

Federciclismo. L’Istituto Comprensivo “Col<strong>di</strong>gioco” è stato<br />

in<strong>di</strong>viduato quale rappresentanza della Regione Marche<br />

fra le 20 scuole partecipanti. I 16 alunni della classe hanno<br />

partecipato alle gare con percorsi sia su asfalto che su prato;<br />

hanno altresì partecipato al concorso grafi co abbinato alla<br />

manifestazione, classifi candosi terzi. Grande sod<strong>di</strong>sfazione<br />

e <strong>di</strong>vertimento per <strong>tutti</strong> gli alunni, accompagnati dai loro<br />

genitori, dall’insegnante <strong>di</strong> classe Marisa Marchegiani, dalla<br />

<strong>di</strong>rigente scolastica Emanuela Tarascio e dal tecnico della<br />

federciclismo <strong>di</strong> Macerata, Tonino Ciarrocca.<br />

TROFEO NAZIONALE<br />

“PINOCCHIO IN BICICLETTA”<br />

Si parte!<br />

Il motore del pullman si accende e noi siamo <strong>tutti</strong> emozionati<br />

per questo evento. Se volete scoprire dove stiamo<br />

andando continuate a leggere….<br />

Dopo qualche ora <strong>di</strong> viaggio attraverso le Marche, l’ Umbria<br />

e la Toscana, fi nalmente arriviamo a Montecatini Terme,<br />

dove, domani sabato 12 maggio, ci contenderemo il<br />

Trofeo Nazionale “ Pinocchio in bicicletta “ con altre squadre<br />

provenienti da tutte le regioni d’ Italia.<br />

Ecco la mattina del fati<strong>di</strong>co giorno, ci troviamo a “ Mondolan<strong>di</strong>a”,<br />

il tendone ospita circa venti classi che il presidente<br />

sta presentando e tra queste la <strong>nostra</strong>: classe V<br />

dell’Istituto Comprensivo Col<strong>di</strong>gioco” <strong>di</strong> Apiro.<br />

Non ci possiamo credere!<br />

Montecatini<br />

22<br />

Siamo proprio noi ad aprire le gare, ci aspettano due percorsi:<br />

uno <strong>di</strong> abilità e uno campestre.<br />

Siamo un po’ ansiosi: <strong>tutti</strong> ci guardano…<br />

E’ arrivato il pomeriggio ed è l’ ora della premiazione; non<br />

siamo stati fra i primi nelle gare in bicicletta, ma siamo orgogliosi<br />

perché riceviamo il terzo premio nella gara grafi ca.<br />

E’ stata una bellissima esperienza <strong>di</strong> fi ne anno scolastico ed<br />

anche <strong>di</strong> scuola primaria e possiamo <strong>di</strong>re <strong>di</strong> essere felici e<br />

sod<strong>di</strong>sfatti per aver partecipato.<br />

La classe V della scuola primaria <strong>di</strong> Apiro.<br />

La squadra al completo si appresta a gareggiare<br />

La prima atleta inizia il percorso<br />

E. Tarascio


Musicando lassù<br />

collaborazione tra Scuola, Associazioni e volenterosi<br />

Cronaca essenziale delle attività<br />

Alice nel cielo con i <strong>di</strong>amanti<br />

Sulle orme del Bianconiglio della fantasia, quest’anno i ragazzi<br />

della scuola Secondaria <strong>di</strong> I grado <strong>di</strong> Apiro, nell’ambito<br />

del progetto “Eff etto teatro” condotto con la supervisione<br />

dei docenti Accrescimbeni, Peloni e Masi e con la <strong>di</strong>rezione<br />

dell’esperta esterna, Fiorenza Montanari, si sono introdotti<br />

nel Paese delle meraviglie del teatro passando per la tana<br />

della scrittura. Ad alimentare la loro ispirazione sono state le<br />

liriche dei testi <strong>di</strong> una delle band più famose della storia della<br />

musica: i Beatles.<br />

L’ambientazione è quella scolastica al giorno d’oggi, infatti<br />

abbiamo usato come scenografi a esclusivamente sei banchi,<br />

sei se<strong>di</strong>e e una lavagna. L’eff etto è quello dell’aula scolastica<br />

esplosa in un nuovo ambiente caledoscopico che va dal sottomarino<br />

ad un giar<strong>di</strong>no all’inglese. Trovando svariate somiglianze<br />

tra la nota fi aba <strong>di</strong> Carroll e le canzoni dei baronetti<br />

<strong>di</strong> Liverpool, i ragazzi si sono <strong>di</strong>vertiti a inventarsi un nuovo<br />

mondo fantastico in cui i personaggi e le ambientazioni sono<br />

Insegnanti <strong>di</strong> oggi in festa per la fi ne<br />

dell’anno scolastico 2012<br />

23<br />

un variopinto e psichedelico incrocio tra i personaggi che<br />

animano i versi delle liriche dei Beatles, quelli della fi aba e le<br />

personalità tipicamente scolastiche.<br />

Vedrete infatti un bidello-bianconiglio e una Regina <strong>di</strong><br />

cuori-professoressa per non parlare <strong>di</strong> una fantomatica Lucy<br />

che pare che stia nel cielo con i <strong>di</strong>amanti, da cui il titolo.<br />

Quest’anno i ragazzi si sono <strong>di</strong>vertiti particolarmente, non<br />

solo perchè la fi aba è loro nota e le musiche dei Beatles fanno<br />

ormai parte del nostro DNA, ma sopratutto perchè il testo<br />

l’hanno scritto loro, e tramite le loro parole speziate <strong>di</strong> non<br />

senso ci hanno voluto descrivere la loro età, il <strong>di</strong>ffi cile passaggio<br />

dall’infanzia all’adolescenza.<br />

Lo spettacolo ha avuto un buon successo <strong>di</strong> pubblico e grazie<br />

alla collaborazione dei genitori il progetto potrà proseguire<br />

nel prossimo anno scolastico.<br />

E. Tarascio<br />

Insegnanti<br />

<strong>di</strong> tanti anni fa’<br />

ci hanno educato!


L’archivio <strong>di</strong> Sant’Urbano <strong>di</strong> Apiro si rivela albo<br />

Confraternite e associazioni<br />

Una piccola ricerca <strong>di</strong> merito... leggete<br />

1621-24 luglio - Morioni ed altri domandano l’erezione<br />

della Confraternita degli Angeli Custo<strong>di</strong> in un altare della<br />

pievania.<br />

27 agosto 1621 - Gregorio XV concede alcune indulgenze<br />

agli iscritti alla confraternita degli Angeli Custo<strong>di</strong> nella Pievana<br />

<strong>di</strong> San Urbano “De Pero”.<br />

31 ottobre 1621 - Viene la conferma del vescovo Giovannini<br />

Fonte: Memorie <strong>di</strong> Apiro 2005 - Bevilacqua pagg.147/148<br />

1707-29 marzo - Ottavio Cima fondò la cappellania <strong>di</strong> San<br />

Silvestro.<br />

Fonte: Memorie <strong>di</strong> Apiro 2005 - Bevilacqua p. 160<br />

1772-3 luglio - I fratelli della Madonna <strong>di</strong> San Salvatore<br />

domandano <strong>di</strong> fare musica il 5 agosto in San Urbano. Si concede.<br />

24<br />

Fonte: Memorie <strong>di</strong> Apiro 2005 - Bevilacqua p. 163<br />

Compagnia del Cordone, fondata il 30.10.1586;<br />

Compagnia del Rosario, fondata il 15.1.1608;<br />

Compagnia del Santo Velo, fondata il 15.9.1625.<br />

Ermete Mariotti<br />

Ndr E ...OGGI? ...LA COSA LANGUE<br />

Abbiamo recuperato un BRACCIALE ed arranchiamo faticosamente verso una “FONDAZIONE”<br />

su cui si organizzò anche un apprezzato Convegno qualche anno fa’.<br />

Ne parleremo ad agosto.


I sempre giovani <strong>di</strong> 50 anni fa<br />

rivisitano la Madonna della Grotta<br />

Quelli che cinquantanni<br />

fa’ da giovani vennero<br />

alla Madonna della<br />

Grotta, sono tornati<br />

per pregare, ricordare e<br />

programmare.<br />

Erano e sono<br />

AVACELLANI.<br />

L’idea <strong>di</strong> un museo nell’area<br />

San Salvatore è in progresso<br />

La segheria <strong>di</strong> Checco a riposo “non per molto”<br />

Diversi articoli su questo giornale hanno parlato della segheria <strong>di</strong> Checco, che ha tagliato molti alberi, senza<br />

però mai abbatterne nessuno. Lui questo lo ripeteva sempre, perché amava la natura.<br />

Dopo la sua scomparsa il 17 febbraio del 2010, la segheria è stata messa a riposo per motivi <strong>di</strong> forza maggiore,<br />

l’e<strong>di</strong>fi cio aveva urgente bisogno <strong>di</strong> consolidamento.<br />

Acquistata da nonno Pietro nel 1924 è stata attiva fi no a poco tempo prima della scomparsa <strong>di</strong> Checco.<br />

Sarebbe bello ed emozionante rivederla montata in un museo,<br />

insieme ad altre attrezzature che ricor<strong>di</strong>no la vita ed i personaggi<br />

<strong>di</strong> questo paese.<br />

Una vita <strong>di</strong>versa da quella <strong>di</strong> oggi, scan<strong>di</strong>ta da ritmi profumi e<br />

suoni che non conosciamo più, ma che potrebbero rivivere nella<br />

<strong>nostra</strong> mente solo guardando e ricordando gli oggetti del passato.<br />

Il museo dovrebbe essere suffi cientemente capiente per ospitare<br />

questa antica segheria che si presenta molto ingombrante; ma<br />

potrebbe essere suffi ciente montarne anche solo una parte, quella<br />

dove Checco manovrava, sempre preciso e perfetto, calcolava gli<br />

spessori delle tavole da realizzare, destinate agli usi più svariati.<br />

Nella speranza <strong>di</strong> rivedere la segheria con i nomi e le immagini <strong>di</strong><br />

chi l’ha acquistata e gestita per quasi 90 anni, facciamo il tifo per<br />

questo museo, perché sicuramente non sarà facile da realizzare,<br />

ma che se si concretizza,<br />

ci farà sentire un po’ più<br />

giovani ed ai giovani farà<br />

conoscere un passato<br />

che li farà rifl ettere.<br />

25<br />

Franco<br />

La segheria non è l’ultima proposta.<br />

Sta maturando l’idea in una famiglia<br />

che possiede un telaio <strong>di</strong> conservare<br />

l’attrezzo artigianale in San<br />

Salvatore. Benvenga; promettiamo<br />

<strong>di</strong> rimontarlo e corredarlo <strong>di</strong> targa<br />

storica e <strong>di</strong> nome del proprietario.


La storia a puntate<br />

<strong>di</strong> Poggio San Vicino<br />

e la memoria dei soprannomi<br />

È <strong>nostra</strong> intenzione raccontare la storia vissuta dai residenti del<br />

piccolo comune a ridosso del Sanvicino, nella memoria dei più anziani.<br />

Il signor Pacifi co Scalini, da Palazzo ha memoria <strong>di</strong> ferro; ci<br />

tiene a ripetere che è “palazzaru” perchè anche a Poggio Sanvicino<br />

le frazioni sono tante, e pare che Palazzo fosse la più antica, la più<br />

storica e la più popolata frazione. Aveva anche un castello, ormai<br />

quasi scomparso. Oggi è antica per ruderi e la meno popolata, ma<br />

Pacifi co abita lì da novantanni.<br />

Nei tempi belli a Poggio ci si riconosceva non per cognomi o nomi,<br />

ma per soprannomi e per frazione abitata. Ecco a mò <strong>di</strong> appunto<br />

quello che ci <strong>di</strong>ce Pacì quelli de u Palazzu c’erano Caciappò, Bentovoglio,<br />

Sistu, u Turcu, Scalì, Raggi, Tomagè, Calzò.<br />

Quilli de a serronchia e de u Curdì erano: u Paparò, Gattu, Brannu,<br />

Pepe, a Fusara, Santilò; Ribbavella Paolucci, Pellucchì, Gisella,<br />

Feliciola de u Vò, a famija de Rò.<br />

I Renari Calze’, Cascia, Bellagamma, Cerquito, Sorge e Piertomà<br />

Frema, Birillà, Pistari, Fringhillu, Andrè e Scalì e fi nalmente<br />

a Poggio centro detto Ficana: Pajò, Passamonte, Sorana,<br />

Pisciarè, Barbari, Pippirì, Santilò, u Poeta, Torquato.<br />

Pacifi co ci promette <strong>di</strong> ascoltarci ancora, <strong>di</strong> vivere a lungo e <strong>di</strong><br />

essere ancora più esauriente nella prossima chiacchierata ci racconterà<br />

le “cose del tempo del passaggio del fronte nel tempo della<br />

cosidetta liberazione” lui era già cresciutello.<br />

da un Ns corrispondente<br />

Ottavino lavora con il Biologico attorno al San Vicino<br />

Mentre alcune istituzioni assistenziali stanno curando la lenta<br />

agonia del piccolo coltivatore e le vigne sono irrorate con<br />

maschere perché è lento ad entrare il concetto del biologico<br />

nel settore vinicolo... qualcuno ci prova.<br />

Ottavio ed un rispettoso numero <strong>di</strong> pionieri sono entrati alla<br />

grande nel biologico.<br />

Quando incominciasti?<br />

Con mio padre, ma seguitai per vocazione, perché nato e vissuto<br />

su una terra vocata a dare tanto, purchè la si aiuti...<br />

Tornato dal servizio militare nel 1980, mi sono trovato con<br />

babbo a gestire ha 30 <strong>di</strong> terra.<br />

E ora? Ora con sei trattori ed una trentennale trebbia, particolarmente<br />

nella frazione Arsicci <strong>di</strong> Apiro, dove non vive più<br />

nessuno, frazione che ha<br />

sfamato <strong>di</strong>gnitosamente<br />

una centinaio <strong>di</strong> persone,<br />

sono unico e solo.<br />

La consistenza terriera<br />

attualmente su cui insisto<br />

è <strong>di</strong> cinquanta ettari,<br />

sto rigorosamente<br />

nel e sul biologico, che<br />

prevede basso impatto<br />

ambientale, rifuggendo<br />

dai nitrati e rispettando<br />

26<br />

madre natura. Dal duemila, in osservanza alle leggi la mia<br />

azienda è solo biologica e coltiva coriandolo, ceci, lenticchia<br />

etc.<br />

Preferenze, produzione e guadagni?<br />

Il coriandolo, quell’anno che lo piantai se lo prese quasi tutto<br />

“San Vincenzo”, cioè la gran<strong>di</strong>ne; con le lenticchie mi sono<br />

salvato perché ho usato la mia vecchia trebbia; è andata bene<br />

come pure con i ceci; il grano duro anche è andato (ne ho<br />

22 ha).<br />

Esperimenti?<br />

Quest’anno ho tentato la coltivazione dei girasoli ed erba<br />

me<strong>di</strong>ca “in contemporanea” con una solo aratura... e sta andando<br />

bene ...tanto è vero che qualcuno (i furbi <strong>di</strong> serie B)<br />

mi sta copiando nei paraggi e sto piluccando ciliegie dei miei<br />

campi, dopo una strattorata per fi eno durata un giornata<br />

conta<strong>di</strong>na.<br />

Gioie e dolori. Non vado più ad or<strong>di</strong>nare concimi... il gasolio<br />

aumenta <strong>di</strong> prezzo... la burocrazia non ne parliamo... apprezzo<br />

il contributo economico e <strong>di</strong>rezionale della comunità<br />

europea... spero che si faccia qualche bella “tavola rotonda” a<br />

S.Salvatore ad agosto su questo tema. Ci confrontiamo con<br />

amici che operano nel settore... come con un vicinato che<br />

produce carne bovina “biologica” , anche lui con tanto entusiasmo.<br />

Ho 54 anni ed una famiglia unita che mi apprezza.<br />

da un Ns corrispondente


Nato e cresciuto a Wattenscheid<br />

in Germania, ULI<br />

MÖLLER (* 04,03,1956)<br />

ha acquisito le sue prime<br />

esperienze teatrali in occasione<br />

della messa in<br />

scena <strong>di</strong> Peter Zedek al<br />

teatro <strong>di</strong> Bochum durante<br />

i primi anni 70, insieme<br />

con Ulrich Wildgruber,<br />

Eva Matthes, Herrmann<br />

Lause e tanti altri. Dopo<br />

aver sostenuto la maturità<br />

nel 1977, Möller comincia<br />

il suo stu<strong>di</strong>o alla<br />

Filmhochschule a Monaco<br />

<strong>di</strong> Baviera (D). Nel 1981 si laurea, curando la regia (in<br />

collaborazione con il Bayrischer Rundfunk) per il telefi lm<br />

“Lisa und der wilde Flieger”.<br />

DOVE STA?<br />

Luis Films S.r.l.<br />

San Leopardo 8,<br />

62021 Apiro<br />

Uli Möller: chi è?<br />

27<br />

COSA FA?<br />

È un produttore <strong>di</strong> Telefi lm, fi lm e documentari nella cinematorgrafi<br />

a tedesca ed italiana.<br />

I progetti più importanti attualmente sono:<br />

Holiday Aff airs”, TV-Movie, pro sieben, 2000<br />

Kälter als der Tod”, TV-Movie, SAT1, 2001<br />

Der schwe<strong>di</strong>sche Freund“, Tatort SWR, 2004<br />

Ha collaborato con Col<strong>di</strong>gioco in “Uso e Riuso” rifi uti tra<br />

memoria e futuro.<br />

Dopo <strong>di</strong> essi, Möller si applica al primo progetto libero, il<br />

fi lm cinematografi co italo-tedesco “Il cuore in mano, i pie<strong>di</strong><br />

sulla strada“ (2011).<br />

Lo avremo ad agosto a San Salvatore come moderatore e<br />

commentatore della sua ultima fatica, che riguarda la <strong>nostra</strong><br />

terra.<br />

San Leopardo<br />

o del degrado


Benito Scuppa ricercatore ad ogni costo<br />

Il desiderio <strong>di</strong> conoscere i miei nonni, bisnonni ed altri ancora<br />

mi ha sempre attratto. Solo che fi nché erano vivi Babbo<br />

e Mamma mi accontentavo <strong>di</strong> quanto ci raccontavano in famiglia.<br />

Episo<strong>di</strong>, aneddoti vari, raccomandazioni <strong>di</strong> ogni tipo<br />

e per tante occasioni, ma era una forma <strong>di</strong> partecipazione alla<br />

vita dei miei genitori precedente alla mia nascita e non mi<br />

interessavano alcune cose che adesso invece ritengo curiose<br />

da conoscere o belle dal mio attuale punto <strong>di</strong> vista.<br />

Un sera Mamma, mentre stavamo attorno al camino acceso,<br />

cominciò a ricordare i suoi genitori, la sua famiglia, i suoi<br />

nonni, i suoi bisnonni ed anche i genitori e nonni della famiglia<br />

<strong>di</strong> Babbo. Allora Don Luigi (il Vescovo <strong>di</strong> Fabriano)<br />

prese carta e penna e scrisse quanto Mamma stava <strong>di</strong>cendo.<br />

Costruì in questo modo un primo abbozzo <strong>di</strong> albero genealogico<br />

della <strong>nostra</strong> famiglia.<br />

Gli anni son passati, mi ritrovo ad essere nonno e mi capita<br />

<strong>di</strong> dover rispondere alle tante domande che mio nipote ed i<br />

miei fi gli mi pongono sui miei antenati, sul loro ambiente <strong>di</strong><br />

vita, sulle loro abitu<strong>di</strong>ni, il loro lavoro … e io racconto <strong>di</strong> volta<br />

in volta quel che mi viene in mente cercando <strong>di</strong> ricordare<br />

meglio che posso tutte le cose.<br />

Poi un giorno, mentre stavo cercando un libro che mi interessava<br />

rileggere, mi ritrovai tra le mani una lettera che Babbo<br />

mi scrisse quando ero ragazzo in collegio a far le me<strong>di</strong>e<br />

a Macerata, poi trovai delle cartoline vecchie e qualche foto.<br />

Lasciai perdere la ricerca del libro, che poi comunque non ho<br />

ancora ritrovato, e mi de<strong>di</strong>cai a leggere e a vedere le cose più<br />

vecchie che avevo: mi venne una voglia matta <strong>di</strong> andare in<strong>di</strong>etro<br />

con la memoria e con gli scritti e le fotografi e. Ritrovai<br />

pure quel foglio su cui Don Luigi aveva scritto quell’albero<br />

genealogico..<br />

Volevo completare l’opera appena abbozzata in una serata <strong>di</strong><br />

inverno vicino al fuoco.<br />

Sono tornato ad Apiro, ho cercato ed ho trovato i certifi cati<br />

<strong>di</strong> Battesimo e <strong>di</strong> Matrimonio dei miei antenati risalendo<br />

ad<strong>di</strong>rittura fi no al 1540 – 1550 circa.<br />

Parlo <strong>di</strong> certifi cati <strong>di</strong> Battesimo perché l’Anagrafe dello Stato<br />

Italiano ha cominciato ad esistere dopo l’anno 1870. Anzi<br />

alcuni Comuni cominciarono a raccogliere dati in forma<br />

organica e sistematica solo più tar<strong>di</strong> verso il 1880. Per cui<br />

chi vuole notizie antecedenti deve ricorrere agli archivi parrocchiali.<br />

Devo <strong>di</strong>re che ad Apiro viene tenuto molto bene<br />

l’archivio delle Parrocchie <strong>di</strong> San Michele Arcangelo e della<br />

Collegiata <strong>di</strong> Sant’Urbano.<br />

Andando in<strong>di</strong>etro negli anni e nei secoli, la lingua con cui<br />

venivano scritti i vari atti era il latino e molte volte venivano<br />

usate delle abbreviazioni, come d’altronde si è sempre fatto,<br />

per in<strong>di</strong>care i vincoli <strong>di</strong> parentela, lo stato civile, i nomi delle<br />

parrocchie <strong>di</strong> appartenenza dei bambini o dei testimoni, oppure<br />

le contrade e le località o paesi.<br />

Una bella avventura durata molti mesi che però ha prodotto<br />

dei buoni frutti.<br />

Prima puntata<br />

28<br />

Chiaramente all’inizio ero partito con l’interessarmi solo<br />

della mia famiglia, cioè gli ascendenti <strong>di</strong> mio padre Enrico<br />

(detto Rigo de Ciuff olitto), ma poi mi sono reso conto che le<br />

famiglie coinvolte erano anche altre: ossia quelle dei fratelli<br />

e sorelle <strong>di</strong> Babbo e che comunque si riconoscono sotto il<br />

nome dei “CIUFFOLITTO”.<br />

In un certifi cato <strong>di</strong> Battesimo <strong>di</strong> un mio bisnonno del primi<br />

anni del 1800 trovo scritto a chiare lettere “Innocenzo Scuppa<br />

dal soprannome Ciuff olitto”. Il parroco <strong>di</strong> allora si preoccupò<br />

<strong>di</strong> scrivere questa notazione perché le famiglie Scuppa<br />

ad Apiro erano molte e per <strong>di</strong>stinguerle si usava riferire il<br />

soprannome <strong>di</strong> appartenenza. La cosa mi ha incuriosito perché<br />

mi sono detto che allora quel sopranome era veramente<br />

antico. Ed ho ritrovato anche un altro certifi cato con la stesa<br />

notazione ed era verso la metà del mille e settecento. La razza<br />

dei Ciuff olitto è veramente antica antica!<br />

Cominciamo col vedere uno dei più antichi certifi cati che<br />

ho trovato: risale al 1623. Eccolo: riproduco anche il testo<br />

tradotto in italiano.<br />

Certifi cato <strong>di</strong> Battesimo <strong>di</strong> Francesco: 13. 11. 1623<br />

“Anno del Signore 1623, 13 novembre.<br />

Io Giovanni Andrea canonico della Chiesa <strong>di</strong> S. Michele<br />

della terra <strong>di</strong> Apiro ho battezzato un bambino nato il gior-<br />

no 13 <strong>di</strong> questo mese da Rocco Scuppa e Nicoletta coniugi<br />

<strong>di</strong> questa parrocchia <strong>di</strong> S. Michele <strong>di</strong> Apiro e della famiglia<br />

degli Scuppa, a cui fu imposto il nome <strong>di</strong> Francesco. Padrini<br />

furono Antonio Angelo Leoni <strong>di</strong> Apiro e donna Paola Giovanna<br />

Battista <strong>di</strong> questa parrocchia <strong>di</strong> S. Michele <strong>di</strong> Apiro”<br />

Questo certifi cato ci fa sapere che in quell’anno la famiglia<br />

degli Scuppa era una sola e doveva essere abbastanza numerosa<br />

e rinomata per avere come madrina “donna Paola”, infatti<br />

l’appellativo “donna” era riservato alle famiglie notabili<br />

del paese.<br />

Riproduco anche una parte del certifi cato in cui si vede<br />

chiaramente la frase riferita al soprannome “Ciuff olitto”.<br />

Come vedete è scritto in latino però la parola “Ciuff olitto” si<br />

legge bene anche se è scritta a mano con la grafi a del bravo<br />

parroco <strong>di</strong> allora e con la penna d’oca <strong>di</strong> quei tempi: (erano<br />

tempi duri per le oche!!!). Questa è una testimonianza storica<br />

certifi cata e documentata nei secoli scorsi.<br />

Segue seconda puntata


Caro Benito<br />

ci conoscevamo come Benito <strong>di</strong> Ciuff ullittu e io, me Elvio<br />

del Raiante. Tu, Scuppa e io Sforza ci <strong>di</strong>ventammo o eravamo<br />

prima?<br />

Grazie del tuo apporto alla valorizzazione della scienza delle<br />

il già fatto attende il fare<br />

29<br />

ricerche <strong>di</strong> archivio. Ti atten<strong>di</strong>amo, sempre che la salute te lo<br />

permetta ad illustrarci nel prossimo agosto a San Salvatore<br />

lA FAMOSA PERGAMENA <strong>di</strong> cui tanto parli e <strong>di</strong> cui<br />

tanto conosci. Sarai anche tu immortalato nel nostro Albo<br />

d’Oro. Saluti.<br />

es<br />

Vi aspettiamo<br />

a San Salvatore<br />

in Agosto<br />

per ascoltare<br />

<strong>di</strong>alogare<br />

vedere


ZOBICCO e le sue stravaganze sentenziose<br />

“Mi chiamano ZOBICCO, nomignolo guadagnato in campo<br />

e con una battaglia che continua ancora.<br />

Ma chi era costui nella storia attorno al Sanvicino?<br />

Giambattista Zobicco, personaggio originario <strong>di</strong> Porcarella,<br />

oggi Poggio S.Romualdo, uomo d’armi del 1500, abile condottiero;<br />

nella vita, invece <strong>di</strong> fare il notaro, l’avvocato, l’artigiano<br />

o scegliere la carriera ecclesiastica scelse la vita <strong>di</strong><br />

uomo d’armi, dando non pochi grattacapi al Papa del tempo<br />

che, a sua volta, non sapendo come liberarsene, lo invitò con<br />

ampie promesse <strong>di</strong> perdono a Roma. Zobicco ci cascò; una<br />

volta a Roma, invece <strong>di</strong> guadagnare l’indulgenza promessa fu<br />

messo in galera. Il santo Padre - <strong>di</strong>ciamo gli addetti ai lavori,<br />

memori dei grattacapi che aveva procurato e volendo tranquillità<br />

(il Papa era vecchio e lungimirante, vecchio ed uomo<br />

<strong>di</strong> stato) con poca fede cristiana, gli fecero tagliare la testa.<br />

Il nostro Presidente deve sempre addolcire i miei articoli che,<br />

a suo <strong>di</strong>re, sono troppo alla Fallaci (un pugno sullo stomaco),<br />

mi <strong>di</strong>ce “prima o poi qualcuno ti aspetterà per strada” - farò la<br />

fi ne <strong>di</strong> Zobicco? - lo so che alcuni già ardono dal desiderio,<br />

Ma lui resta.<br />

Scherzo!<br />

A quando la rivoluzione?<br />

Era con questo titolo che l’on. Scagliotti, deputato<br />

al parlamento nazionale socialista, <strong>di</strong> quelli coi pie<strong>di</strong><br />

per terra, scriveva sul giornale locale “Il Proletario”<br />

in data 13 agosto 1920; ma la risposta era netta:<br />

“non è per adesso, la situazione non è ancora matura.<br />

Possiamo benissimo adattare il pensiero ai nostri giorni”.<br />

Ritorniamo a Monti, ne ho parlato l’altra volta: ce la farà?<br />

Non dobbiamo smettere <strong>di</strong> credere e <strong>di</strong> sperare, ma per il<br />

momento rifl ettiamo sulle recenti elezioni locali quando<br />

pochi hanno votato provocando un terremoto nel sistema<br />

politico nazionale.<br />

Il centro non c’è più, la destra è a Caporetto, la sinistra non<br />

vince e si consola con la sconfi tta della destra.<br />

Grande vittoria del tribuno Grillo, con una campagna alla<br />

Mussolini; il parlamento ridotto a bivacco <strong>di</strong> manigol<strong>di</strong>, che<br />

non ci <strong>di</strong>ce cosa fara’.<br />

L’AGLIO<br />

Questa volta parliamo dell’aglio, pianta originaria del Me<strong>di</strong>o-Oriente ed oggi estesamente coltivata anche in Italia.<br />

Le origini del suo nome non sono del tutto chiare. Potrebbe derivare da una lingua parlata nel bacino del Me<strong>di</strong>terraneo, poi<br />

trasformatosi nel latino “Allium”. È una pianta dotata <strong>di</strong> numerose attività me<strong>di</strong>camentose, la più interessante è senza dubbio<br />

quella antiaggregante piastrinica, ha anche la capacità <strong>di</strong> ridurre il colesterolo e i trigliceri<strong>di</strong>.<br />

L’aglio è anche conosciuto per il suo eff etto ipotensivo, cioè abbassamento della pressione arteriosa.<br />

Per queste sue azioni l’aglio può essere utile nel trattamento delle forme iniziali <strong>di</strong> arterosclerosi. La<br />

pianta è anche utilizzata per la sua attività batterici da:può essere utilizzata sotto forma <strong>di</strong> estratto<br />

secco(500/600 mg al dì) per non meno <strong>di</strong> 30 giorni, ma il trattamento può essere prolungato per molti<br />

mesi,facendo attenzione al contemporaneo uso <strong>di</strong> antiaggreganti piastrinici.<br />

30<br />

Alla consolata sinistra vale il detto “se Atene piange, Sparta<br />

non ride”; in guerra si dovrebbe fare molta attenzione; in<br />

gergo militare si <strong>di</strong>rebbe “è sotto forcella nemica”, termine<br />

usato quando ci si trova sotto fuoco nemico da due posizioni,<br />

un tiro lungo ed uno corto (da una parte gli attacchi<br />

del tribuno, dall’altra, le <strong>di</strong>visioni interne); mettere d’accordo<br />

Bersani, Renzi, Di Pietro e Vendola equivale alla pretesa <strong>di</strong><br />

voler far volare i porci. Sarà l’inizio del “GRILLOMONTI-<br />

SMO?”<br />

L’unica cosa su cui sono d’accordo è che non sono d’accordo.<br />

Caro Monti, come te la caverai?<br />

Non va meglio per re Giorgio, al quale ardo <strong>di</strong> porre una<br />

domanda:<br />

“Monti, lo hai chiamato per salvare l’Italia, o i privilegi <strong>di</strong> pochi<br />

Italiani?”<br />

Da principio, dargli fi ducia mi era naturale; col tempo che<br />

passa mi occorrevano un paio <strong>di</strong> bicchieri <strong>di</strong> buon ver<strong>di</strong>cchio<br />

per crederlo ed ora mi sembra che non bastino più.<br />

Il risultato del suo rigore lo defi nirei con una parabola del<br />

profeta Isaia: “dopo lunghe doglie, ha partorito solo vento”!<br />

Una citazione <strong>di</strong> Clemenceaux: “nessuno meglio <strong>di</strong> lui sa<br />

esprimere con tanta perentoria intransigenza le idee che non<br />

ha”.<br />

Proprio in questi giorni <strong>di</strong> fronte agli scandali che travolgono<br />

il calcio, ha perso l’occasione <strong>di</strong> star zitto.<br />

Ammonendo che sarebbe stato opportuno fermare il calcio<br />

per due o tre anni sembra che anche il Padreterno gli abbia<br />

girato le spalle e non lo voglia più; l’Emilia Romagna, il cuore<br />

pulsante dell’economia della nazione non smette <strong>di</strong> tremare,<br />

danni per miglia <strong>di</strong> miliar<strong>di</strong> dopo una quiete <strong>di</strong> mezzo<br />

millennio.<br />

Il nostro Dante se fosse tra noi, senza dubbio <strong>di</strong>rebbe che<br />

“siamo tra coloro che son sospesi”; riusciremo a ritrovare la<br />

retta via o ci perderemo tra questa selva selvaggia aspra e<br />

oscura?<br />

Vostro Zobicco - Giovanni Loccioni<br />

(vice Presidente della cpv)<br />

dr. Borgoforte Andrea<br />

I consigli del dottore


Ag. Frasassitours - Via Sasso 64 - 60048 SASSO <strong>di</strong> Serra S.Quirico (AN)<br />

T. 0731/85017 - Fax 0731/85001 – E.mail: frasassitours@libero.it - www.frasassitours.it<br />

Medjugorie 21- 25 Giugno Sardegna 17 – 24 Agosto<br />

Soggiorno a Ponte <strong>di</strong> Legno 7 – 14 luglio Praga e Castello <strong>di</strong> Karlstein 20 – 25 agosto<br />

Monaco e Castelli della Baviera 19 – 22 luglio Pompei – Capri – Napoli 24 – 26 Agosto<br />

Luoghi Bergamaschi 21- 22 luglio Valle d’Aosta e Ginevra 31 Agosto – 2<br />

Settembre<br />

Polonia 21- 29 luglio Torino e Reggia <strong>di</strong> Venaria Reale 1 – 2 Settembre<br />

Svizzera 26 – 29 luglio Dalmazia e Montenegro 1 – 7 Settembre<br />

Trento – Madonna <strong>di</strong> Campiglio 27 – 29 luglio Lourdes e Costa Azzurra 3- 8 Settembre<br />

Budapest 1- 5 Agosto Pietrelcina e S.Giovanni Rotondo 8- 9 Settembre<br />

Alsazia e Friburgo 2 – 5 Agosto Gaeta e Isola <strong>di</strong> Ponza 8 – 9 Settembre<br />

Berlino e la Germania 4 – 11 Agosto Cina Classica 10 – 21 Settembre<br />

Helsinki e le Capitali Baltiche 10 – 17 Agosto Milano e Lago <strong>di</strong> Como 15 - 16 Settembre<br />

Alta Savoia 12 -15 Agosto Roma - Giar<strong>di</strong>ni Vaticani 22- 23 Settembre<br />

Ferragosto nei Sibillini 15 agosto <strong>Terra</strong> Santa e Giordania 9 – 17 Novembre<br />

Spagna Centrale e Andalusia 16 – 24 Agosto<br />

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Chiesa <strong>di</strong> San Salvatore Apiro<br />

L’Associazione Culturale Castri Piri Valles<br />

L’Istituto Comprensivo Col<strong>di</strong>gioco<br />

La campana e tanti altri nel mese <strong>di</strong> agosto in particolare nelle serate organizzate<br />

DOPO FERRAGOSTO vi invitano a salire la scala <strong>di</strong> Giacobbe<br />

Manifestazioni previste<br />

Video Forum del regista Uli Möller - Concerto <strong>di</strong> Chitarra ed Oboe<br />

Serate Culturali<br />

Linguaggi musicali, <strong>di</strong>battiti, tavole rotonde con tematiche interessantissime.<br />

Segue a breve termine un calendario delle manifestazioni.<br />

CONTI CORRENTI POSTALI - Ricevuta <strong>di</strong> Versamento<br />

sul C/C n. 1005754849<br />

IMPORTO IN LETTERE<br />

INTESTATO A:<br />

Alla vita non serve una sceneggiatura (Möller)<br />

La Castri Piri Valles non è un <strong>di</strong>vertimentifi cio<br />

ASSOCIAZIONE CULTURALE <strong>CASTRI</strong> <strong>PIRI</strong> <strong>VALLES</strong><br />

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CAUSALE<br />

CPV Abbonamento Annuale Voci del San Vicno Or<strong>di</strong>nario € 15,00 Sostenitore € 20,00 Benemerito € 30,00<br />

Altro<br />

ESEGUITO DA<br />

IMPORTANTE: NON SCRIVERE SUL RETRO<br />

DELLA RICEVUTA DI ACCREDITO<br />

Adozioni<br />

a <strong>di</strong>stanza<br />

sul C/C n. 1005754849<br />

<strong>di</strong> Euro <strong>di</strong> Euro<br />

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Abbonamen<br />

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TD 123<br />

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1005754849< 123><br />

Grazie a chi ha lavorato con scritti, ricerche, in<strong>di</strong>rizzario etc per la realizzazione<br />

<strong>di</strong> questo numero <strong>di</strong> Voci del San Vicino e grazie a <strong>tutti</strong> i lettori!

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