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RELAZIONE FINALE Titolare assegno: dott.ssa Gabriella Cerrone ...

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dimensioni confrontabili con la lunghezza d’onda utilizzata. I segnali Raman registrati al variare del<br />

punto di irraggiamento saranno utilizzati per ricostruire l’immagine della cellula in termini della<br />

concentrazione di nanoparticelle (Raman imaging). Questo lavoro si propone di studiare i tempi di<br />

penetrazione delle particelle nanometriche all’interno della singola cellula ed, eventualmente,<br />

individuare le regioni cellulari particolarmente intere<strong>ssa</strong>te a questo fenomeno. In particolare, la<br />

possibilità di indagare il comportamento della singola cellula permetterà di evidenziare eventuali<br />

disuniformità nella risposta di organelli intracellulari.<br />

RICADUTE TECNOLOGICHE E SCIENTIFICHE<br />

Utilizzare tecniche ottiche per lo studio di tali particelle, come già più volte accennato, permette di<br />

fare luce sia sulla loro struttura chimica che sui meccanismi di formazione delle particelle più<br />

grandi note in letteratura come soot. La possibilità di marcare le nanoparticelle, mediante, per<br />

esempio, la loro risposta spettrale nell IR getta le fondamenta per la realizzazione di sensori atti a<br />

rivelare i PM ultrafini al momento inesistenti. A tal fine ricordiamo che la normativa attualmente<br />

vigente in Italia detta legge solo sul controllo in atmosfera dei PM10<br />

In più è evidente che conoscere i meccanismi di formazione del soot è il primo passo nece<strong>ssa</strong>rio al<br />

fine di individuare il sistema di limitare tale processo che come si è detto è nocivo sia alla salute<br />

umana che all’ambiente. Recenti studi infatti mettono in evidenza come il fabbisogno energetico<br />

dell’intera comunità mondiale dipenda e dipenderà sempre più massicciamente da risorse naturali<br />

come il carbon fossile, il petrolio e i gas naturali che bruciando generano proprio le nanoparticelle<br />

oggetto della mia ricerca.<br />

Lo studio che s’intende portare avanti, infine, ci permetterà di far luce sui meccanismi di<br />

interazione tra nanoparticelle e cellule, informazioni preziose, tra l’altro, per la diagnosi precoce di<br />

particolari malattie dovute proprio a tali processi.<br />

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