01 - Copertina - Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia
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FiammeGialle - Agosto 2<strong>01</strong>2<br />
Il fin. Stefano Frascarolo con il mulo porta i viveri al<br />
Distaccamento del Giovo – Anno 1950<br />
...caricate le gerle sul mulo, affrontava l’irta via del<br />
Giovo. Il suo arrivo, era considerato uno dei giorni<br />
più belli, si attendeva con ansia, non solo per la<br />
corrispondenza in arrivo, ma anche per le cibarie<br />
fresche...<br />
ni. Sommafiume rimbalzò agli onori<br />
della cronaca già nel 1899 per un episodio<br />
luttuoso. Causa un'abbondante<br />
nevicata, il distaccamento non poteva<br />
essere rifornito di viveri.<br />
Il Comandante, a corto di viveri, decise<br />
di abbandonare il luogo con tutti i suoi<br />
uomini per scendere a valle. Lungo il<br />
percorso per raggiungere il Giovo, furono<br />
travolti da una valanga staccatasi<br />
dalla Cima Pomodoro (1957 m), chiamato<br />
così, per la sua conformazione<br />
tondeggiante. I finanzieri Antonio Frare<br />
e Federico Gherardini perirono sotto la<br />
neve, gli altri tre componenti del gruppo,<br />
tra cui il maresciallo Broccoli, riportarono<br />
varie ferite ma si salvarono.<br />
Dopo questo luttuoso episodio, il<br />
Comando decise la chiusura invernale<br />
del Distaccamento.<br />
Il fatto fu riportato in una delle prime<br />
copertine de “La Domenica del Corriere”<br />
il 12 febbraio 1899, con il titolo: “Catastrofe<br />
di Sommafiume” per opera di<br />
Achille Beltrame.<br />
Il giorno 29 giugno u.s., il solito gruppetto<br />
di “Quelli del Giovo”, composto da<br />
Rabassini Paolo, Boninsegna Michele,<br />
Bristot Omer e Trotta Giovanni, appartenenti<br />
alle Sezioni di Varese, di Olgiate<br />
Comasco e di Gravedona, raggiunge<br />
in macchina il Giovo, per poi proseguire<br />
a piedi verso Sommafiume.<br />
Lo scopo di questa escursione è di<br />
visionare ed eventualmente sistemare<br />
le “lapidi dei Nostri Caduti” e di raggiungere<br />
il distaccamento che nei primi anni<br />
22<br />
del 1960 fu una delle loro basi di servizio.<br />
(Nel 2<strong>01</strong>0 e nel 2<strong>01</strong>1, sono state<br />
visionate e sistemate alcune lapidi dei<br />
nostri Caduti, situate sulla Cima di Cugn<br />
e sulla sterrata per il Giovo).<br />
Lasciato il Giovo, al primo bivio, un cartello<br />
indica a sinistra il Rifugio Sommafiume<br />
a ore 1,30, invece, in alto a destra<br />
è ben visibile il Rifugio San Jorio.<br />
Con un binocolo cerchiamo di individuare<br />
la nostra meta, si vede solo una macchia<br />
bianca su di un dosso, alle spalle<br />
l'agile Pizzo di Gino (2245 m).<br />
Ricordo ai miei compagni di escursione,<br />
di quella volta che, io e il collega Franco<br />
Marta ci arrampicammo su in cima al<br />
Pizzo di Gino, per vedere i resti di un<br />
aereo militare tedesco caduto durante<br />
l'ultima guerra (1940/1945). In seguito<br />
appresi dalla stampa locale tutti i minimi<br />
particolari dell'incidente: era il 23 agosto<br />
1943, il monte era avvolto da nuvole<br />
basse, quando l'aereo tedesco Junkers<br />
Ju 88A-4, pilotato da due giovani diciassettenni<br />
tedeschi, diretti a bombardare il<br />
porto di Genova, andò a sbattere sulla<br />
cima del monte. (Furono ritrovati i documenti<br />
di bordo).<br />
Nei primi anni del 2000, il Comune di<br />
Germasino in collaborazione con la<br />
Regione Lombardia, la Provincia di<br />
Como, l'Università dell'Insubria di<br />
Como - Varese, la Cariplo e la Comunità<br />
Montana Alto Lario, ha ristrutturato, in<br />
località Nembruno (1732 m), due baite<br />
ad uso Laboratorio di Ricerca Ambientale<br />
ed attrezzando il sentiero per Sommafiume<br />
con pannelli ad uso didattico,<br />
denominato “Sentiero Natura della<br />
Valle Albano”.<br />
Così, lungo i sentieri impervi, intrisi di<br />
sudore, lacrime e sangue di finanzieri e<br />
contrabbandieri, non è raro, incontrare<br />
con i suoi allievi, il prof. Adriano Martinoli,<br />
Docente di Gestione delle Risorse<br />
N a t u r a l i p r e s s o l ' U n i v e r s i t à<br />
dell'Insubria.<br />
Nel 2005, tutto il territorio dell'Alta Valle<br />
che va dal Giovo a San Jorio e Sommafiume,<br />
è stato istituito a Parco della<br />
Valle Albano. Il Parco è un PLIS (Parco<br />
locale di interesse sovra comunale),<br />
ospita numerose specie tipiche<br />
dell'ambiente alpino tra cui: cervi,<br />
camosci, marmotte e l'aquila reale. Ma,<br />
nell'inverno del 2009, una valanga staccatasi<br />
nei pressi del Monte Albano<br />
(2027 m) ha raso al suolo ambedue le<br />
baite, distruggendo attrezzature e arredi<br />
vari. Si spera, se le finanze lo permettano,<br />
in una prossima ricostruzione.<br />
Seguiamo la sterrata, la mulattiera non<br />
più curata, in alcuni punti è ridotta a sentiero,<br />
dove il pendio è più ripido, troviamo<br />
una piccola croce in metallo in<br />
memoria del finanziere Stefano Frascarolo,<br />
qui deceduto il 21 settembre<br />
1983.<br />
Il finanziere Stefano Frascarolo, sul finire<br />
degli anni 1940 e nei primi anni del<br />
1950, apparteneva alla Brigata di Germasino,<br />
con il compito di “conducente<br />
di muli” addetto al trasporto del vettovagliamento.<br />
Compito che consisteva nel<br />
rifornire di viveri ed altre mercanzie i<br />
distaccamenti situati sui monti della<br />
Valle Albano: Giovo, Sommafiume e<br />
San Jorio. Nel 1951 cessò tale attività e<br />
fu affidata a personale civile.<br />
Nei due anni della sua permanenza<br />
nella Brigata di Germasino, numerosi<br />
furono i viaggi che dovette affrontare,<br />
con ogni condizione di tempo: violenti<br />
temporali, bufere di neve o valanghe,<br />
riuscendo sempre ad evitare i pericoli e<br />
G. Trotta e M. Boninsegna, dopo aver sistemato la scritta del cippo, rendono onore con il tricolore al fin.<br />
Alfredo Fontana