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1 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Dipartimento di ...

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in pie<strong>di</strong>). Come è noto dalla letteratura, lo sviluppo <strong>di</strong> uno strato <strong>di</strong> rinnovazione e <strong>di</strong> sottobosco<br />

agisce favorevolmente sull’apporto <strong>di</strong> lettiera e quin<strong>di</strong> sulla fertilizzazione del suolo. La crescita<br />

<strong>della</strong> biomassa nello strato dominato è una conseguenza <strong>di</strong>retta <strong>della</strong> <strong>di</strong>minuzione <strong>della</strong> copertura<br />

arborea. Il dato <strong>di</strong> stock <strong>di</strong> questa componente è risultato pari a 2.9 tC ha -1 a tre anni dopo il<br />

taglio e a 15 tC ha -1 a 12 anni, con una produzione annuale me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 1-1.2 tC ha -1 anno - 1.<br />

La rinnovazione agamica è molto intensa nei primi tre anni, successivamente si assiste ad un<br />

aumento <strong>della</strong> mortalità delle ceppaie con incremento dello stock delle ceppaie morte da 0.18 tC<br />

ha -1 <strong>della</strong> 06 a 0.34 tC ha -1 <strong>della</strong> 97. Per quanto riguarda la rinnovazione agamica, il novellame <strong>di</strong><br />

Quercus cerris è pressoché assente nella particella non tagliata (70) e in quella appena tagliata<br />

(08). Lo stock <strong>di</strong> novellame <strong>di</strong> 0.28 t ha -1 , costituito per il 90.7% dal cerro, è stato misurato<br />

soltanto dopo 12 anni dalla sementazione. Per quanto riguarda il suolo, secondo l’ANOVA, il<br />

taglio <strong>di</strong> sementazione non ha apportato mo<strong>di</strong>ficazioni al contenuto <strong>di</strong> carbonio <strong>della</strong> sostanza<br />

organica, dal momento che lo stock <strong>di</strong> SOM non è risultata significativamente <strong>di</strong>versa né tra le<br />

particelle né a <strong>di</strong>verse profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> campionamento (da 0 a 30 cm). La densità del suolo, invece,<br />

è elevata nella 08, probabilmente a causa del passaggio dei mezzi cingolati utilizzati per la<br />

raccolta <strong>della</strong> legna tagliata durante l’esbosco, e tende a ridursi gradualmente con il passare del<br />

tempo. Diverso è stato, invece, il risultato ottenuto per il contenuto <strong>di</strong> azoto del suolo che risulta<br />

inferiore nella particella a 12 anni dal taglio. Infatti, nonostante il trend positivo dell’input <strong>di</strong><br />

lettiera e <strong>della</strong> biomassa epigea lungo la cronosequenza, nella 97 sono stati stimate 10.7 tN ha -1 ,<br />

rispetto alle 17.6 tN ha -1 <strong>della</strong> particella non tagliata. Questo è dovuto probabilmente alla <strong>di</strong>versa<br />

e più intensa gestione che è stata realizzata in questa parte <strong>della</strong> cerreta, come è emerso in parte<br />

anche dall’analisi <strong>degli</strong> accrescimenti <strong>degli</strong> anelli annuali. Un effetto positivo del taglio, invece, è<br />

stato l’aumento dell’ANPP nelle piante rilasciate, dovuta alla presenza <strong>di</strong> nuove <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong><br />

nutrienti e a minore competizione. Se si considerano i risultati dell’analisi incrementale e le<br />

notizie riportate nei piani <strong>di</strong> gestione (Cap. 2), le fasi <strong>di</strong> accrescimento si possono ricondurre a<br />

quattro perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> gestione selvicolturale. Nel primo periodo che va dal 1926 al 1949 il bosco è<br />

stato gestito in maniera intensiva con governo a ceduo matricinato e in particolare le utilizzazioni<br />

sono state più elevate nella particella 97, questo è dovuto probabilmente all’istituzione <strong>della</strong><br />

Stazione Razionale d’Alpeggio nel 1932 e probabilmente al fatto che solo nel 1949 fu costruita<br />

una vera e propria strada per l’esbosco, la così detta strada <strong>della</strong> Torre, che permetteva il facile<br />

accesso anche alle altre particelle. In questa fase si assiste ad una <strong>di</strong>minuzione <strong>degli</strong><br />

accrescimenti ra<strong>di</strong>ali che culmina del 1949, quando Montaldo descrive la cerreta <strong>di</strong> Feudozzo<br />

come un ceduo deperiente con matricine <strong>di</strong> 25 anni. Nel secondo periodo, dal 1949 al 1963, sono<br />

stati effettuati i tagli <strong>di</strong> avviamento all’alto fusto con l’asportazione <strong>di</strong> oltre 9800 m 3 su una<br />

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