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1 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Dipartimento di ...

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trasportati in laboratorio dove sono stati messi in stufa a seccare a 80° C per 7 giorni e pesati.<br />

Successivamente dal campione sono state separate le ra<strong>di</strong>ci con setaccio a 0.4 micron e tutti i<br />

campioni <strong>di</strong> suolo sono stati macinati e sottoposti all’analisi elementale per il contenuto del<br />

carbonio e <strong>di</strong> azoto (analizzatore elementale ANA 1500 Carlo Erba). I valori <strong>di</strong> SOM sono stati<br />

calcolati a partire dalle analisi <strong>di</strong> contenuto <strong>di</strong> carbonio corretti per la frazione <strong>di</strong> scheletro<br />

presente nel suolo e per la superficie <strong>di</strong> campionamento. I risultati per lo stesso strato e per<br />

ciascuna particella sono stati me<strong>di</strong>ati tra loro e lo stesso proce<strong>di</strong>mento è stato utilizzato anche per<br />

il calcolo <strong>della</strong> bulk density. Infine è stata eseguita un’ANOVA per valutare la variabilità <strong>della</strong><br />

SOM e <strong>della</strong> densità del suolo tra i plot e tra le particelle con il software SPSS.<br />

4.3.6 Metodo <strong>di</strong> stima <strong>della</strong> produzione epigea ed ipogea<br />

La produzione primaria netta <strong>della</strong> biomassa epigea (ANPP) è uguale alla somma <strong>degli</strong><br />

incrementi dello stock del soprassuolo, calcolati a partire dagli accrescimenti del fusto, e <strong>della</strong><br />

produzione <strong>di</strong> lettiera, esclusa la componente in rami già inclusa precedentemente nell’equazione<br />

dendrometrica per il soprassuolo. Per la produzione ipogea è stato utilizzato il TBCA come<br />

rapporto tra la respirazione annuale del suolo e la produzione <strong>di</strong> lettiera.<br />

4.3.6.1 Incrementi <strong>della</strong> biomassa epigea<br />

Nei mesi <strong>di</strong> Luglio e <strong>di</strong> Agosto 2009 sono stati eseguiti i carotaggi su tutte le piante dello strato<br />

dominante presenti all’interno delle ASP per un totale <strong>di</strong> 45 campioni. Le carote sono state<br />

prelevate me<strong>di</strong>ante un succhiello <strong>di</strong> Pressler ad un’altezza <strong>di</strong> 1.30 m a monte <strong>della</strong> pianta. Il<br />

prelievo e la lettura dei campioni è stata effettuata dai ricercatori del Dendrolab del Di.S.T.A.T.<br />

dell’<strong>Università</strong> del Molise presso il quale le carote sono state incollate ad un supporto legnoso,<br />

levigate e gli anelli d’accrescimento sono stati misurati con una precisione al centesimo <strong>di</strong> mm<br />

tramite lo strumento LINTAB. Successivamente per il presente lavoro abbiamo elaborato la<br />

cronologia elementare per ciascuna carota analizzata per la parte relativa agli incrementi,<br />

escludendo, in questa sede, le analisi dendrocronologiche in funzione del clima. Le variabili<br />

calcolate sono state:<br />

- incremento perio<strong>di</strong>co finale <strong>di</strong> raggio come<br />

dove l è la lunghezza totale <strong>della</strong> carota (uguale al raggio) e x è il numero totale <strong>di</strong> anelli.<br />

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