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1 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Dipartimento di ...

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tra le <strong>di</strong>mensioni dell’albero e il peso secco delle sue componenti. Per le fustaie <strong>di</strong> cerro dell’Alto<br />

Molise sono <strong>di</strong>sponibili due tavole dendrometriche:<br />

- Tavola dendrometrica locale ad una sola entrata, valevole per piante <strong>di</strong> cerro adulte o <strong>di</strong> età più<br />

avanzata cresciute in fustaie coetanee trattate a tagli successivi, nei comuni <strong>di</strong> Carovilli, Agnone,<br />

S. Pietro Avellana, Trivento, Pietrabbondante, Chiauci, Vastogirar<strong>di</strong> e Castel del Giu<strong>di</strong>ce,<br />

costruita sulla base <strong>di</strong> 778 osservazioni (Antoniotti, 1950).<br />

- Tavola dendrometrica locale ad una sola entrata dell’acero campestre cresciuto associato alle<br />

fustaie <strong>di</strong> cerro, faggio e abete bianco nei boschi dei Comuni <strong>di</strong> Vastogirar<strong>di</strong>, S. Pietro Avellana,<br />

Pescopennataro, Agnone e Campobasso, costruita sulla base <strong>di</strong> 289 osservazioni (Antoniotti,<br />

1950).<br />

Questo metodo è stato ideato perché, fin dalle prime osservazioni, si era notato che la variazione<br />

<strong>della</strong> massa era estremamente correlata alla variazione del <strong>di</strong>ametro. Comunemente, le equazioni<br />

dei <strong>di</strong>versi modelli <strong>di</strong> regressione utilizzate, danno coefficienti <strong>di</strong> determinazione (R 2 ) superiori a<br />

0.9- 0.95 e, quin<strong>di</strong>, rappresentano uno strumento molto preciso <strong>di</strong> stima. Dal momento però che i<br />

tratti allometrici <strong>di</strong> una pianta sono influenzati da numerose variabili ambientali, la vali<strong>di</strong>tà dei<br />

modelli resta, molto spesso, confinata al sito per il quale sono stati messi a punto (Anfo<strong>di</strong>llo et<br />

al., 2006). Pertanto, allo scopo <strong>di</strong> ottenere una minore incertezza sul dato finale <strong>della</strong> biomassa<br />

epigea del sito <strong>di</strong> Feudozzo, è stata determinata una nuova equazione allometrica sulla base <strong>di</strong> 10<br />

alberi modello abbattuti in occasione delle operazioni del taglio <strong>di</strong> sementazione del Luglio 2009.<br />

4.1.1.2 Rinnovazione agamica, gamica e sottobosco<br />

Un’altra componente <strong>della</strong> biomassa epigea è la rinnovazione <strong>di</strong> origine agamica che si sviluppa<br />

sulle ceppaie a partire da un anno dal taglio. Questa caratteristica è tipica delle latifoglie e per le<br />

querce in particolare nel periodo giovanile (Giovannini et al., 1992). Le ultime operazioni <strong>di</strong><br />

taglio <strong>della</strong> cerreta <strong>di</strong> Feudozzo sono avvenute nello scorso Luglio e già nel periodo <strong>della</strong> ripresa<br />

tardo estiva si sono osservati i primi ricacci. Secondo molti autori, l’intensità del ricaccio delle<br />

ceppaie è strettamente correlata con la vigoria dell’in<strong>di</strong>viduo prima del taglio (Johnson, 1975;<br />

Johnson et al., 2002; Bianchi e Giovannini, 2006) quin<strong>di</strong>, le ceppaie che hanno la tendenza a<br />

ricacciare <strong>di</strong> più, sono quelle delle matricine più vigorose che, nel caso <strong>della</strong> cerreta <strong>di</strong> Feudozzo,<br />

sono state rilasciate dal turno precedente. Nelle particelle 06 e 97, infatti, i ricacci delle ceppaie<br />

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