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1 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Dipartimento di ...

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Arain, 2006; Kolari et al., 2004). Una migliore comprensione delle potenzialità delle foreste<br />

quali serbatoi <strong>di</strong> carbonio, resta quin<strong>di</strong> un passo fondamentale per pre<strong>di</strong>re l’impatto delle pratiche<br />

<strong>di</strong> gestione e per contribuire alla messa in atto <strong>di</strong> nuove strategie per la riduzione <strong>della</strong><br />

concentrazione <strong>della</strong> CO2 atmosferica e anche per l’adattamento delle pratiche <strong>di</strong> gestione alle<br />

con<strong>di</strong>zioni climatiche in mutamento. L’obiettivo del seguente capitolo è <strong>di</strong>: quantificare gli stock<br />

<strong>di</strong> carbonio nelle quattro particelle <strong>della</strong> cronosequenza <strong>di</strong> Feudozzo e nelle varie componenti e<br />

quantificare le <strong>di</strong>fferenze in funzione del tempo trascorso dagli interventi <strong>di</strong> gestione.<br />

4.1.1 Biomassa epigea<br />

Nel seguente lavoro <strong>di</strong> stima dello stock <strong>di</strong> carbonio epigeo, la biomassa è stata considerata come<br />

l’insieme <strong>di</strong> quattro componenti o strati che sono: soprassuolo dominante, soprassuolo dominato,<br />

strato <strong>di</strong> rinnovazione agamica e sottobosco. Il soprassuolo dominato è presente soltanto nella<br />

particella 70, poiché nel resto <strong>della</strong> cronosequenza è stato asportato con il taglio mentre lo strato<br />

<strong>di</strong> rinnovazione è presente solo nelle particelle a più <strong>di</strong> due anni dal taglio. Per la stima del<br />

soprassuolo arboreo sono stati usati: il metodo <strong>degli</strong> alberi modello per le piante adulte e i meto<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>struttivi spe<strong>di</strong>tivi per i polloni. Infine per la determinazione <strong>della</strong> biomassa del sottobosco e<br />

<strong>della</strong> rinnovazione gamica è stato usato un In<strong>di</strong>ce Volumetrico (Portè et al., 2005).<br />

4.1.1.1 Biomassa del soprassuolo arboreo e il metodo <strong>degli</strong> alberi modello<br />

La quantità <strong>di</strong> carbonio immagazzinata nella biomassa epigea <strong>degli</strong> ecosistemi forestali <strong>della</strong><br />

fascia temperata è in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 105 tC ha -1 (Saugier et al., 2001). I fusti concentrano la<br />

maggior parte <strong>della</strong> quantità <strong>della</strong> biomassa aerea, rappresentando il 55 - 77% del totale<br />

dell’albero. I rami invece vanno dal 5% al 37% mentre le foglie e la corteccia rappresentano,<br />

rispettivamente, l’1-15% e il 16% del totale (Schoenenberger, 1984). Il contributo in percentuale<br />

delle <strong>di</strong>verse componenti dell’albero, <strong>di</strong>pende da fattori quali lo spazio, l’età, le caratteristiche<br />

stazionali e il trattamento selvicolturale (Pardè, 1980). Per la stima <strong>della</strong> biomassa epigea si fa<br />

ricorso in genere a uno dei seguenti meto<strong>di</strong>: i coefficienti <strong>di</strong> espansione <strong>della</strong> biomassa (BEF), le<br />

tavole dendrometriche e gli alberi modello. I coefficienti <strong>di</strong> espansione <strong>della</strong> biomassa sono stati<br />

calcolati da campionamenti a grossa scala e sono stati in<strong>di</strong>cati come metodo <strong>di</strong> stima dall’IPCC<br />

solo in caso <strong>di</strong> mancanza <strong>di</strong> dati inventariali. Le tavole dendrometriche, invece, derivano da<br />

misure <strong>di</strong>struttive in seguito all’abbattimento <strong>di</strong> alberi modello che consentono <strong>di</strong> stimare il<br />

volume a partire da variabili come il <strong>di</strong>ametro e l’altezza. I modelli usati per la stima <strong>della</strong><br />

biomassa, come le tavole e loro relative equazioni allometriche, utilizzano la relazione esistente<br />

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